Segni e sintomi delle patologie dellapparato respiratorio I

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Segni e sintomi delle patologie dell’apparato respiratorio

Segni e sintomi delle patologie dell’apparato respiratorio

I principali segni e sintomi delle patologie respiratorie sono: La dispnea La tosse La

I principali segni e sintomi delle patologie respiratorie sono: La dispnea La tosse La produzione di espettorato Il dolore toracico Il respiro sibilante Le dita a bacchetta di tamburo L’emottisi La cianosi

Dispnea Respirazione difficile e affannosa e compare quando vi è una diminuita compliance polmonare

Dispnea Respirazione difficile e affannosa e compare quando vi è una diminuita compliance polmonare e un aumento delle resistenze delle vie aeree. Può essere coinvolto anche il ventricolo destro del cuore oppure associata a malattie neurologiche come la distrofia muscolare. L'infermiere indagherà: a quale livello di esercizio fisico provoca affanno se vi è tosse associata se la dispnea è improvvisa o graduale in quale momenti si verifica dispnea la dispnea compare a riposo o mentre fa le scale Interventi: la dispnea si cura individuando le cause, il sintomo è attenuato mantenendo la testa sollevata oppure somministrare O 2

La scala di dispnea del Medical Research Council (MRC) Grado: 0 - nessun problema

La scala di dispnea del Medical Research Council (MRC) Grado: 0 - nessun problema di dispnea se non durante esercizio strenuo 1 - problemi di dispnea solo correndo sul piano o camminando in lieve salita 2 - cammina più lentamente delle persone di pari età a causa di mancanza di fiato necessita di fermarsi per dispnea quando cammina al suo passo standard sul piano 3 - si deve fermare per dispnea dopo circa 100 metri o dopo pochi minuti di cammino sul piano 4 - troppo dispnoico per uscire di casa o per vestirsi o svestirsi

La scala di Borg modificata Prova fatica nel respiro? 0. 0 nessuna 0. 5

La scala di Borg modificata Prova fatica nel respiro? 0. 0 nessuna 0. 5 molto, molto lieve 1. 0 molto lieve 2. 0 lieve 3. 0 moderata 4. 0 piuttosto intensa 5. 0 intensa 6. 0 intensa 7. 0 molto intensa 8. 0 molto intensa 9. 0 molto, molto intensa 10. 0 insopportabile

Tosse E’ un'irritazione della mucosa di qualsiasi tratto delle vie aeree. L'infermiere indagherà: se

Tosse E’ un'irritazione della mucosa di qualsiasi tratto delle vie aeree. L'infermiere indagherà: se è secca/catarrosa se è debole/stridula/metallica/sibilante quando insorge = se di notte può preannunciare un inizio di un insufficienza cardiaca/asma bronchiale se mattutina = con espettorato bronchite La tosse può essere di origine virale per effetto di alcuni farmaci come gli Ace-Inibitori. Può essere dovuta all'aspirazione di materiale nell'albero tracheobronchiale.

Produzione di espettorato Una tosse prolungata è quasi sempre associata a produzione di espettorato

Produzione di espettorato Una tosse prolungata è quasi sempre associata a produzione di espettorato L'infermiere valuterà: il colore se giallo/verde/ purulento si tratterà d'infezione batterica se fluido e mucoso si tratterà di bronchite virale se rosato e schiumoso si tratterà di neoplasia polmonare/edema polmonare Interventi areosol terapia per fluidificare le secrezion i, idratazione tosse efficace abolizione del fumo , consigliare lavaggi con succhi di limone per pulire il palato del paziente dal cattivo sapore che l'espettorato può dare all'ora dei pasti , allontanare i contenitori dell'espettorato

Dolore toracico Presenta varie cause: Polmonite pleurite embolia polmonite infarto polmonare carcinoma broncogeno Questo

Dolore toracico Presenta varie cause: Polmonite pleurite embolia polmonite infarto polmonare carcinoma broncogeno Questo dolore interessa la pleura parietale e il paziente trova sollievo quando sta disteso sul lato leso

Respiro sibilante E’ un suono acuto, musicale, percepibile durante l'espirazione. I farmaci broncodilatatori per

Respiro sibilante E’ un suono acuto, musicale, percepibile durante l'espirazione. I farmaci broncodilatatori per via orale e inalatoria risolvono il respiro sibilante. Si presenta spesso nei pz con broncocostrizione o restrngimento delle vie aeree.

Dita a bacchetta di tamburo Sono segno di malattia polmonare e si riscontrano in

Dita a bacchetta di tamburo Sono segno di malattia polmonare e si riscontrano in pz affetti da ipossia cronica, da infezione polmonare cronica e da neoplasia maligna polmonare. Le unghie si presentano spugnose e si possono perdere i letti ungueali. Può essere segno di infezioni polmonari croniche e neoplasia maligna polmonare

Dita a bacchetta di tamburo

Dita a bacchetta di tamburo

Emottisi E’ l'espettorazione di sangue le cause più comuni sono: infezione polmonare, carcinoma ai

Emottisi E’ l'espettorazione di sangue le cause più comuni sono: infezione polmonare, carcinoma ai polmoni, anomalie cardiache, anomalie delle vene, infarto/embolia polmonare. Per determinare la causa si eseguono vari esami: radiografia torace, angiografia torace, broncoscopia. L'origine: se proviene dal naso è preceduto da inspirazioni rumorose, se proviene dai polmoni è rosso vivo, schiumoso misto a muco con p. H alcalino se proviene dallo stomaco il sangue viene vomitato, ha un colore scuro e un p. H acido.

Cianosi E’ una colorazione bluastra della cute, costituisce un indice molto tardivo di ipossia

Cianosi E’ una colorazione bluastra della cute, costituisce un indice molto tardivo di ipossia e si manifesta quando il sangue contiene almeno 5 gr/dl di emoglobina non ossigenata. L’accertamento della cianosi viene rilevata a livello centrale con l’osservazione del colore della lingua e delle labbra. La cianosi periferica si rileva nel letto ungueale e lobi dell’orecchio ma non indica necessariamente la presenza di un problema sistemico centrale.

Accertamento fisico delle vie aeree superiori naso e seni paranasali L'infermiere ispeziona: La parte

Accertamento fisico delle vie aeree superiori naso e seni paranasali L'infermiere ispeziona: La parte esterna nasale: per vedere se ci sono infiammazioni, lesioni La parte interna: la mucosa nasale normalmente è rossa se si presenta bianca c'è presenza di rinite allergica Il setto controllando che non vi siano deviazioni, perforazioni Turbinati medi e inferiori: in caso di rinite cronica si possono sviluppare polipi nasali Seni frontali e mascellari: in caso di dolenzia c'è un infiammazione Faringe e bocca: il paziente dovrà aprire al massimo la bocca in modo che l'infermiere possa ispezionare vedendo pilastri anteriore e posteriore delle tonsille dell'ugola, e della parte posteriore della lingua. L'infermiere esamina il colore, la simmetria e l'eventuale ulcerazione, tumefazione di queste strutture. Trachea : la mobilità della trachea viene solitamente rilevata con la palpazione diretta ponendo i pollici e gli indici su entrambi i lati della trachea

Accertamento fisico delle vie aeree inferiori e della respirazione L'infermiere osserva la cute del

Accertamento fisico delle vie aeree inferiori e della respirazione L'infermiere osserva la cute del torace, osservando colore, turgore e l'eventuale perdita di tessuto sottocutaneo.

CONFIGURAZIONE DEL TORACE Configurazione del torace: ci sono 4 tipi di deformazione del torace

CONFIGURAZIONE DEL TORACE Configurazione del torace: ci sono 4 tipi di deformazione del torace associate a patologie respiratorie. Torace a botte: vi è un aumento del diametro anteroposteriore del torace tipico nel paziente con enfisema; Torace scavato: vi è una depressione della porzione inferiore dello sterno, il quale può comprimere il cuore e i vasi. Tipico della S. di Marfan, rachitismo; Torace carenato: si sviluppa in seguito allo spostamento dello sterno. Tipico di rachitismo, S. di Marfan, o grave cifoscogliosi; Cifoscogliosi: si manifesta con un'elevazione della scapola e una corrispondente curva a “s” della colonna vertebrale. Tipico di patologie dell'apparato scheletrico, osteoporosi.

MODELLI DI RESPIRAZIONE E FREQUENZE RESPIRATORIE In normali condizioni, a riposo, la frequenza respiratoria

MODELLI DI RESPIRAZIONE E FREQUENZE RESPIRATORIE In normali condizioni, a riposo, la frequenza respiratoria è di 1218 atti respiratori al minuto BRADIPNEA: riduzione della frequenza respiratoria ed è associata alla pressione intracranica. TACHIPNEA: aumento della frequenza respiratoria, tipica nei pazienti con polmonite, edema polmonare, acidosi metabolica, setticemia, dolore intenso e frattura costale. IPOVENTILAZIONE: respiro superficiale e irregolare. IPERPNEA: aumento delle profondità degli atti respiratoria. IPERVENTILAZIONE: aumento della profondità degli atti respiratori che provoca una riduzione della PCO 2 arteriosa.

MODELLI DI RESPIRAZIONE E FREQUENZE RESPIRATORIE RESPIRO DI KUSSMAUL: tipico di paziente diabetici e

MODELLI DI RESPIRAZIONE E FREQUENZE RESPIRATORIE RESPIRO DI KUSSMAUL: tipico di paziente diabetici e con insufficienza renale associata a grave acidosi e si manifesta con iperventilazione. APNEA: presenta periodi di tempo variabile di sospensione della respirazione. RESPIRO DI CHEYNE-STOKES: associato a insufficienza cardiaca e lesione del centro respiratorio e si manifesta con episodi di apnea e respiri profondi che aumentano progressivamente. RESPIRO DI BIOT: respiro irregolare caratterizzato da apnee e atti respiratori che cambiano profondità e ritmicità, viene osservato in alcuni disturbi del s. n. c.

ESCURSIONE RESPIRATORIA L’escursione respiratoria consente una stima dell’espansione toracica. L’infermiere accerta l’ampiezza e la

ESCURSIONE RESPIRATORIA L’escursione respiratoria consente una stima dell’espansione toracica. L’infermiere accerta l’ampiezza e la simmetria dell’escurisone respiratoria del paziente. La diminuzione dell’escursione toracica può essere dovuta a malattia fibrotica cronica. L’escursione asimmetrica può essere dovuta a un irrigidimento secondario a pleurite, frattura costale (contrattura muscolare di difesa), trauma o ostruzione bronchiale unilaterale

FREMITO VOCALE TATTILE Il suono generato dalla laringe fa risuonare la gabbia toracica. La

FREMITO VOCALE TATTILE Il suono generato dalla laringe fa risuonare la gabbia toracica. La capacità di apprezzare il suono sulla parete toracica è chiamato fremito vocale tattile. Il fremito normale ha un’ampia variabilità ed è influenzato dallo spessore della parete toracica. I suoni di basso tono viaggiano più facilmente attraverso il polmone normale e quindi il fremito è più pronunciato negli uomini che nelle donne. Il fremito è maggiormente percepibile nella parte superiore del torace e per provocarlo si invita il paziente a ripetere la parola “trentatrè”. L’aria non è un buon conduttore del suono perciò un aumento di tessuto solido per unità di volume polmonare intensificherà il fremito, mentre un aumento di aria per unità di volume polmonare ostacolerà la trasmissione del suono. I pazienti con enfisema, dovuto alla rottura degli alveoli e all’intrappolamento dell’aria, non presentano quasi alcun fremito vocale tattile. Un paziente con opacizzazione di un lobo polmonare dovuta a polmonite avrà un aumento del fremito tattile in corrispondenza di quel lobo.

Percussione del torace La percussione provoca un movimento nella parete toracica e nelle strutture

Percussione del torace La percussione provoca un movimento nella parete toracica e nelle strutture sottostanti e produce vibrazioni uditive e tattili. L’infermiere si serve della percussione per determinare se i tessuti sottostanti siano pieni di aria, di liquidi o di materiale solido. La percussione è anche usata per valutare le dimensioni e la localizzazione di determinati organi entro il torace (diaframma, fegato e cuore). La presenza di un suono ottuso alla percussione sopra un’area polmonare si verifica quando il tessuto polmonare pieno d’aria viene sostituito da liquido o tessuto solido. Caratteristiche sei suoni rilevati alla percussione Suono Piatto Versamento pleurico esteso Ottuso Polmonite lobare Risonante Bronchite cronica semplice Iperrisonante Enfisema, pneumotorace Timpanico Esteso pneumotorace

ESCURSIONE DIAFRAMMATICA In uomini sani, alti e giovani, l’escursione massima del diaframma può arrivare

ESCURSIONE DIAFRAMMATICA In uomini sani, alti e giovani, l’escursione massima del diaframma può arrivare fino a 8 o 10 cm; nella maggior parte delle persone essa solitamente varia da 5 a 7 cm. Una diminuzione dell’escursione diaframmatica può essere evidente in pazienti con pleurite o enfisema. Un aumento della pressione intraddominale (per esempio in gravidanza o con ascite), può giustificare una posizione del diaframma più alta nel torace. Il lato destro del diaframma è più alto rispetto al lato sinistro di circa 2 cm, a causa della disposizione del cuore e del fegato, rispettivamente al di sopra e al di sotto dei segmenti sinistro e destro del diaframma

Auscultazione del torace L’auscultazione è utile per accertare il flusso d’aria attraverso l’albero bronchiale.

Auscultazione del torace L’auscultazione è utile per accertare il flusso d’aria attraverso l’albero bronchiale. Valuta la presenza di ostruzione liquida o solida all’interno delle strutture polmonari. L’infermiere ausculta i suoni respiratori normali, i rumori avventizi e la risonanza vocale. L’esame include l’auscultazione della parte anteriore, posteriore e laterale del torace. La sequenza dell’auscultazione e il posizionamento del paziente sono simili a quelli usati per la percussione

SUONI RESPIRATORI suoni respiratori normali si distinguono per la loro localizzazione in corrispondenza di

SUONI RESPIRATORI suoni respiratori normali si distinguono per la loro localizzazione in corrispondenza di una specifica area del polmone e vengono definiti suoni respiratori vescicolari, bronco-vescicolari e bronchiali (tubolari). Quando il flusso dell’aria diminuisce a causa di una ostruzione bronchiale (atelettasia) o quando la presenza di un liquido (versamento pleurico) o di tessuto (obesità) separa le vie aeree dallo stetoscopio, i suoni respiratori risultano ridotti o assenti.

SUONI AVVENTIZI La presenza di una condizione patologica che coinvolge l’albero bronchiale e gli

SUONI AVVENTIZI La presenza di una condizione patologica che coinvolge l’albero bronchiale e gli alveoli può produrre suoni avventizi (aggiunti). I suoni respiratori avventizi si distinguono in due categorie: suoni discreti non continui (crepitii) e suoni musicali continui (sibili). La durata costituisce l’elemento distintivo tra i due suoni. I crepitii (in passato chiamati rantoli) sono suoni discreti, discontinui, che derivano da una ritardata riapertura delle vie aeree dopo l’esplusione dell’aria. I sibili (in passato definiti ronchi) sono accorciati alla oscillazione della parete bronchiale e ai cambiamenti del diametro delle vie aeree.

Accertamento della capacità respiratoria nella pz con patologia acuta I test sulla capacità repiratoria

Accertamento della capacità respiratoria nella pz con patologia acuta I test sulla capacità repiratoria del paziente sono facilmente eseguibili al letto misurando: la frequenza respiratoria, il volume corrente, la ventilazione minuto la capacità vitale la forza inspiratoria e la compliance I pazienti la cui espansione toracica è limitata da fattori esterni quali obesità o distensione addominale inspirano ed espirano un volume d’aria ridotto (definito basso volume corrente). L’ipoventilazione prolungata a un basso volume corrente può provocare un collasso alveolare o atelettasia. La quantità di aria che rimane nei polmoni dopo una normale espirazione (capacità funzionale residua) diminuisce, la capacità dei polmoni di espandersi (compliance) si riduce e il paziente deve respirare più velocemente per mantenere lo stesso grado di ossigenazione dei tessuti

Volume corrente(volume tidal) Per volume corrente si intende il volume di aria inspirata ed

Volume corrente(volume tidal) Per volume corrente si intende il volume di aria inspirata ed espirata ad ogni atto respiratorio. Lo strumento più comunemente usato per misurare i volumi è lo spirometro. Si indica con il simbolo VC o Vt ed il suo valore normale è 500 m. L. Il volume corrente può non variare anche in presenza di patologia grave, ma può variare da respiro. Per rendere la misura affidabile è necessario registrare il volume di più respiri e ricavare una media

Ventilazione minuto La ventilazione minuto è il volume di aria espirata in un minuto;

Ventilazione minuto La ventilazione minuto è il volume di aria espirata in un minuto; essa è pari al prodotto del volume corrente per la frequenza respiratoria(VCXFR). Può essere diminuita da varie circostanze che determinano ipoventilazione e si rileva con lo spirometro. I fattori di rischio per ipoventilazione sono: limitati impulsi neurologici del cervello ai muscoli respiratori, come nel trauma midollare, negli accidenti cerebrovascolari, nei tumori, nella miastenia grave, nella sindrome di Guillan-Barrè, nella poliomielite e nell’overdose da depressione dei centri respiratori del tronco encefalico, nell’anestesia nell’overdose da stupefacenti movimenti toracici limitati (versamento pleurico, pneumotoracice) ridotta funzionalità del tessuto polmonare (malattia polmonare cronica, edema polmonare acuto)

Capacità vitale La capacità vitale viene misurata facendo eseguire al paziente la massima inspirazione

Capacità vitale La capacità vitale viene misurata facendo eseguire al paziente la massima inspirazione e un’espirazione forzata attraverso uno spirometro. Quando la capacità vitale viene espirata alla massima velocità di flusso, si misura la capacità vitale forzata. La maggior parte dei pazienti è in grado di espirare almeno l’ 80% della propria capacità vitale in 1 secondo (volume espiratorio forzato in 1 secondo o VEF 1) e quasi il 100% in 3 secondi (VEF 3). Una riduzione del VEF 1 indica un flusso aereo polmonare anomalo

Forza inspiratoria La forza inspiratoria valuta lo sforzo che il paziente compie durante l’inspirazione.

Forza inspiratoria La forza inspiratoria valuta lo sforzo che il paziente compie durante l’inspirazione. La sua misurazione non richiede la collaborazione del paziente quindi è un indice utile anche in caso di paziente incosciente. L’apparecchiatura necessaria include un manometro che misura la pressione negativa e degli adattatori per il collegamento con una mascherada anestesia o un tubo endotrachale cuffiato. Il manometro viene collegato ed il passaggio d’aria completamente ustruito per 10 -20 secondi durante i quali gli sforzi inspiratori del paziente vengono registrati. La pressione inspiratoria normale è di circa 100 cm H 2 O. Se la pressione negativa registrata dopo 15 secondi è inferiore a 25 cm H 2 O generalmente è necessaria la ventilazione meccanica poichè il paziente è privo di forza muscolare sufficiente

Valutazione diagnostica Esami di funzionalità polmonare Spirometria La spirometria è un esame della funzione

Valutazione diagnostica Esami di funzionalità polmonare Spirometria La spirometria è un esame della funzione respiratoria che si esegue con l'ausilio di uno strumento chiamato spirometro. L'indagine è molto semplice, per nulla fastidiosa e richiede solo una modesta collaborazione da parte del paziente che deve eseguire delle manovre respiratorie mentre è collegato con la bocca allo spirometro. Il risultato dell'indagine mostra una serie di valori che indicano oltre alla capacità del polmone anche il grado di pervietà (apertura) dei bronchi. Il risultato della spirometria è normalmente corredato da un commento verbale aggiunto dallo specialista in cui si esprime un giudizio inerente ai valori ottenuti. Abitualmente ci sono 4 possibili modelli di risultato che sono: normale, ostruttiva, restrittiva, e mista (ostruttiva e restrittiva).

Spirometria Con la spirometria si misurano: • Capacità Vitale Forzata (CVF) • Volume Espiratorio

Spirometria Con la spirometria si misurano: • Capacità Vitale Forzata (CVF) • Volume Espiratorio Massimo nel primo Secondo dell’espirazione (VEMS) • Questi volumi sono utilizzati per il calcolo del rapporto VEMS/CVF • I valori spirometrici sono espressi in % usando i valori normali in base all’età, al sesso ed all’altezza dell’individuo.

Spirometria

Spirometria

Eventuali ulteriori indagini per meglio definire le alterazioni a carico dell’apparato respiratorio: • test

Eventuali ulteriori indagini per meglio definire le alterazioni a carico dell’apparato respiratorio: • test di diffusione polmonare (DLCO): misura l’integrità della superficie alveolo-capillare, fornisce indicazioni in merito alla componente di enfisema della BPCO, (In questo test viene fatta inalare, in una sola inspirazione, una piccola quantità di monossido di carbonio; si fa seguire un’apnea di circa 10 secondi, durante i quali questo gas si lega all’emoglobina che passa negli alveoli; misurando poi la concentrazione espiratoria di CO, si calcola la DLCO, che dipende dalla superficie alveolo-capillare disponibile per gli scambi gassosi, dallo spessore della sua membrana, dai livelli di emoglobina del paziente)

Emogasanalisi Le misurazioni del p. H ematico, delle pressioni parziali dell’ossigeno e dell’anidride carbonica

Emogasanalisi Le misurazioni del p. H ematico, delle pressioni parziali dell’ossigeno e dell’anidride carbonica arteriosi vengono effettuati quando si trattano pazienti con problemi respiratori e per adeguare l’ossigenoterapia. La pressione parziale dell’ossigeno Pa. O 2 indica il grado di ossigenazione del sangue mentre la pressione parziale dell’anidride carbonica Pa. CO 2 fornisce informazioni sull’adeguatezza della ventilazione alveolare. L’EGA permette di accertare fino a che punto i polmoni siano in grado di fornire un’adeguata quantità di ossigeno, di eliminare l’anidride carbonica e la capacità dei reni di riassorbire o di eliminare gli ioni bicarbonato per mantenere normale il p. H dell’organismo.

Pulsossimetria : esame rapido, non invasivo, economico, riproducibile facilmente

Pulsossimetria : esame rapido, non invasivo, economico, riproducibile facilmente

Pulsossimetria è una metodica non invasiva per il monitoraggio continuo della saturazione di ossigeno

Pulsossimetria è una metodica non invasiva per il monitoraggio continuo della saturazione di ossigeno dell’emoglobina (Sp. O 2 o Sa. O 2). Una sonda o un sensore viene applicato sulla punta di un dito, sulla fronte, sul lobo dell’orecchio o sul naso. I valori normali di Sp. O 2 sono compresi tra 95% e 100%. Valori inferiori all’ 85% indicano che i tessuti non ricevono ossigeno a sufficienza. I valori di Sp. O 2 non sono affidabili in caso di: arresto cardiaco, shock, quando vengono somministrati farmaci coloranti (es. blu di metilene) o vasocostrittori, con grave anemia o con elevato livello ematico di monossido di carbonio.

Ossimetria L'ossimetro permette di rilevare la percentuale di ossigeno presente nel sangue in maniera

Ossimetria L'ossimetro permette di rilevare la percentuale di ossigeno presente nel sangue in maniera incruenta utilizzando siti accessibili: dita delle mani, l'alluce del piede o il lobo dell'orecchio Lo scopo è quello di rilevare la saturazione fisiologica del pz e di agire tempestivamente in caso di ipossia (somministrando Ossigenoterapia, O 2 T, per esempio). Il materiale occorrente è un ossimetro/saturimetro e kit per rimuovere eventuale smalto presente (potrebbe alterare la rilevazione).

La procedura Lavarsi le mani, assicurare la privacy e informare il pz sulla procedura.

La procedura Lavarsi le mani, assicurare la privacy e informare il pz sulla procedura. Scelto il sito idoneo rimuovere, se presente, lo smalto. Applicare il sensore già accesso, attendere qualche secondo affinché i valori si assestino, quindi documentare i valori quando si saranno stabilizzati su valori costanti. Documentare i dati prelevati e l'avvenuta procedura, quindi lavarsi le mani.

Interpretazione dei dati Una saturazione bassa può provocare danni ai tessuti soprattutto quelli cerebrali.

Interpretazione dei dati Una saturazione bassa può provocare danni ai tessuti soprattutto quelli cerebrali. >95% valore considerato normale necessità solo della routinaria osservazione. tra 91% e 94% valore accettabile ma attiva un attenta osservazione, provare a rilevare in altri siti per verificare dati diversi, ricercare segni clinici di ipossia e cianosi come labbra e letto ungueale blu o il livello di vigilanza, rivalutare successivamente. tra 88% e 91% posizionare il pz in posizione ortopnoica con testata del letto sollevata e stimolare il pz a respirare profondamente. Valutare la pervietà delle vie aeree respiratorie e aspirare se necessario. Somministrare O 2 T fino a che non si raggiungano valori >90%. Avvertire il medico se la saturazione non aumenta dopo qualche minuto. inferiore a 87% Somministrare 02 T al 100% posizionando il pz in modo da favorire la respirazione, aspirare se necessario e avvertire il medico. Verificare se presenti farmaci che possano deprimere la respirazione come i narcotici e iniziare a prevedere la possibilità di dover somministrare gli antidoti(anexate). Se le condizioni peggiorano preparare il necessario per l'intubazione o iniziare una ventilazione manuale(con l'uso dell'ambu). Attenzione: Verificare sempre il contesto e la storia clinica. Un dato decontestualizzato può dare via a errori di valutazione, visto che il pulsossimetro può generare valori errati e generare un quadro paradossale in cui il valore è inferiore a 88% ma il pz è vigile e la frequenza respiratoria è normale. Valutare sempre ulteriori segni e PV come la frequanza respiratoria o verificare risultati diversi in diversi siti.

Colture Si possono eseguire esami colturali per identificare microrganismi responsabili delle faringiti, delle infezioni

Colture Si possono eseguire esami colturali per identificare microrganismi responsabili delle faringiti, delle infezioni delle basse vie aeree. Si possono eseguire anche tamponi nasali. Esame dell’espettorato L’espettorato viene raccolto per identificare la presenza di mocrorganismi patogeni e determinare se sono presenti cellule maligne. In generale le colture di escreato sono usate nella diagnosi dell’antibiogramma o come guida al trattamento. Il paziente viene istruito a: soffiarsi il naso, schiarirsi la gola e risciacquarsi la bocca e dopo aver fatto pochi respiri profondi deve tossire ed espettorare usando il diaframma in un contenitore sterile. Altri metodi per la raccolta di campioni di escreato includono: l’aspirazione endotracheale, transtracheale, la rimozione broncoscopica, lo spazzolamento bronchiale e l’aspirazione gastrica. Il campione deve essere inviato in laboratorio entro 2 ore dalla raccolta

Diagnostica per immagini Rx torace Il tessuto polmonare sano è radiotrasparente; perciò nelle zone

Diagnostica per immagini Rx torace Il tessuto polmonare sano è radiotrasparente; perciò nelle zone di densità prodotte da liquidi, tumori, corpi estrananei e altre condizioni patologiche possono essere messe in evidenza con esami X. La radiografia del torace di routine è costituita da due esposizioni: una posteroanteriore e una laterale.

Tac tomografia assiale computerizzata La TC riesce a distinguere rispetto ad una radiografia, sottili

Tac tomografia assiale computerizzata La TC riesce a distinguere rispetto ad una radiografia, sottili differenze tra le densità tessutali. Può essere utilizzata per individuare noduli polmonari o piccoli tumori, anomalie mediastiniche e l’adenopatia ilare. I mezzi di contrasto sono utili nella valutazione del mediastino e delle strutture in esso contenute.

Risonanza magnetica La risonanza magnetica produce un immagine diagnostica molto più particolareggiata della tomografia

Risonanza magnetica La risonanza magnetica produce un immagine diagnostica molto più particolareggiata della tomografia computerizzata. La RM viene impiegata per definire le caratteristiche dei noduli polmonari, stadiare il carcinoma broncogeno, valutare il quadro infiammatorio nella patologia dell’interstizio polmonare, l’embolia polmonare acuta e l’ipertensione polmonare trombotica cronica

Fluoroscopia La fluoroscopia viene utilizzata come ausilio nelle procedure invasive, quali l’agobiopsia toracica o

Fluoroscopia La fluoroscopia viene utilizzata come ausilio nelle procedure invasive, quali l’agobiopsia toracica o la biopsia transbronchiale, eseguite per identificare la presenza di lesioni. Può essere usata anche per studiare il movimento della parete toracica, del mediastino, del cuore, del diaframma, per rilevare paralisi del diaframma o per localizzare masse polmonari

Angiografia polmonare L’angiografia polmonare viene impiegata soprattutto per studiare la patologia tromboembolica dei polmoni,

Angiografia polmonare L’angiografia polmonare viene impiegata soprattutto per studiare la patologia tromboembolica dei polmoni, come l’embolia polmonare e le anomalie congenite dell’albero vascolare polmonare. Consiste in una rapida iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco nella rete vascolare dei polmoni

Procedure diagnostiche con radioisotopi (scintigrafia polmonare) La scintigrafia polmonare ventilatoriaperfusionale viene eseguita iniettando un

Procedure diagnostiche con radioisotopi (scintigrafia polmonare) La scintigrafia polmonare ventilatoriaperfusionale viene eseguita iniettando un agente radioattivo in una vena periferica e ricavando una scansione del torace per ricercare la presenza di radioattività. Le particelle di isotopo passano attraverso il lato destro del cuore e si distribuiscono nei polmoni. Questa procedura viene usata per valutare l’integrità del flusso ematico nei vasi polmonari e anomalie di flusso ematico ed è utile per nella diagnosi di: bronchite, asma, fibrosi infiammatoria, polmonite, enfisema e cancro polmonare. In caso di embolia polmonare si osserva la ventilazione polmonare senza la perfusione. L’esame dura 20 -40 minuti. Il paziente inspira profondamente una miscela di ossigeno e gas radioattivo. La scintigrafia al gallio è una scansione del polmone con radioisotopo utilizzata per evidenziare condizioni infiammatorie, ascessi, aderenze e tumori. Il gallio viene iniettato per via endovenosa e le scansioni vengono eseguite dopo 6, 24 e/o 48 ore per valutare l’assorbimento di gallio da parte dei tessuti polmonari.

Pet La tomografia a emissione di positroni PET è un esame con radioisotopo con

Pet La tomografia a emissione di positroni PET è un esame con radioisotopo con elevate potenzialità diagnostiche. Viene utilizzato per valutare la malignità dei noduli polmonari. La PET è in grado di rilevare e mostrare i cambiamenti metabolici in un tessuto, distinguere il tessuto normale dal tessuto malato, differenziare il tessuto vitale da quello non vitale o in via di necrotizzazione, mostrare il flusso ematico regionale e determinare la distribuzione e il destino dei farmaci nel corpo.

Procedure endoscopiche Broncoscopia La broncoscopia consiste nell’ispezione diretta della laringe, trachea e dei bronchi

Procedure endoscopiche Broncoscopia La broncoscopia consiste nell’ispezione diretta della laringe, trachea e dei bronchi mediante un broncoscopio flessibile a fibre ottiche, oppure un broncoscopio rigido (in anestesia generale). Gli obiettivi sono: esaminare i tessuti o raccogliere secrezioni; stabilire la localizzazione e l’estensione del processo patologico e ottenere un campione tissutale per la diagnosi; stabilire se un tumore possa essere asportato chirurgicamente; diagnosticare i siti di sanguinamento per individuarne l’origine.

Broncoscopia La broncoscopia può essere eseguita anche attraverso i tubi endotracheali o le tracheotomie

Broncoscopia La broncoscopia può essere eseguita anche attraverso i tubi endotracheali o le tracheotomie di pazienti collegati al ventilatore. Tra le possibili complicanze vi sono: la reazione all’anestetico locale, l’infezione, l’aspirazione, il broncospasmo, l’ipossiemia, il pneumotorace, l’emorragia perforazione.

Interventi infermieristici Prima di attuare la procedura si deve: Consenso informato nelle 6 ore

Interventi infermieristici Prima di attuare la procedura si deve: Consenso informato nelle 6 ore antecedenti l’esame non vengono somministrati nè liquidi nè cibo Spiegare la procedura al pz per ridurne ansia e paura Somministrare farmaci preoperatori : solitamente atropina e un sedativo o oppioide per inibire la stimolazione vagale (e prevenire così la bradicardia, le aritmie e l’ipotensione), inibire il riflesso della tosse, sedare il paziente e alleviarne l’ansia. per anestesia locale si usa generalemente la lidocaina. Dopo la procedura col paziente non deve assumere nulla per bocca fino al ripristino del riflesso della tosse: non appena il paziente dimostra di essere in grado di tossire, l’infermiere può fornire ghiaccio tritato e in seguito liquidi. L’infermiere inoltre monitorizza lo stato respiratorio per controllare ipossia, ipotensione, tachicardia, aritmie, emottisi e dispnea. ATTENZIONE! - La sedazione somministrata a pazienti con insufficienza respiratoria può causare un arresto respiratorio.

TORACOSCOPIA La toracoscopia è una procedura diagnostica che consente di esaminare la cavità pleurica

TORACOSCOPIA La toracoscopia è una procedura diagnostica che consente di esaminare la cavità pleurica per mezzo di un endoscopio. Si procede con piccole incisioni in uno degli spazi intercostali per inserire un mediastinoscopio a fibre ottiche. La toracoscopia è essenzialmente indicata nella valutazione diagnostica dei versamenti pleurici, della patologia pleurica e nella stadiazione dei tumori. Interventi infermieristici Dopo la torascopia va effettuato un monitoraggio del paziente per l’insorgenza di dispnea (che può indicare un pneumotorace) e la limitazione dell’attività

TORACENTESI Normalmente nello spazio pleurico è presente un sottile strato di liquido pleurico. In

TORACENTESI Normalmente nello spazio pleurico è presente un sottile strato di liquido pleurico. In alcune patologie può verificarsi un accumulo di liquido pleurico. Si può ottenere un campione di questo liquido tramite la toracentesi (aspirazione di liquido pleurico a scopo evacuativo, diagnostico o terapeutico). Contemporaneamente può essere eseguita un’agobiopsia della pleura. Gli esami del liquido pleurico comprendono la coltura con la colorazione di Gram e il test di sensibilità, la coltura e la colorazione acido-resistente, la conta differenziale delle cellule, gli esami citologici, il p. H, il peso specifico, le proteine totali e la latticodeidrogenasi (LDH).

Toracentesi La toracentesi consiste in una manovra attraverso la quale è possibile prelevare del

Toracentesi La toracentesi consiste in una manovra attraverso la quale è possibile prelevare del liquido dalla cavità pleurica che si forma per cause infettive, infiammatorie, o neoplastiche. Le indicazioni sono di tipo: -diagnostico: per stabilire la natura del versamento pleurico (esame chimico-fisico, batteriologico culturale, esame a fresco per il bacillo di Koch, marker tumorali, conteggio dei leucociti ed eritrociti) -terapeutico: in senso evacuativo, riducendo la quantità di liquido che comprime il polmone -medicamentoso: attraverso l'introduzione di farmaci nella cavità pleurica come antibiotici, cortisonici.

Materiale Oggi giorno sono disponibili nelle diverse strutture ospedaliere dei set preconfezionati, con sistemi

Materiale Oggi giorno sono disponibili nelle diverse strutture ospedaliere dei set preconfezionati, con sistemi chiusi per aspirazioni pleuriche e sono ovviamente monouso. -Anestetico locale -Cerotto -Dispositivi di protezione individuale, come guanti sterili e monouso -Siringa singola da 60 ml -Il sistema consente un drenaggio dalla cavità pleurica sicuro -Include 3 aghi da puntura G 14, G 16, G 19 mm con punta corta e cappuccio di protezione -Rubinetto a tre vie -Siringa ml. 50/60 -Sacca di raccolta ml. 2000 -E’ confezionato singolarmente in un doppio involto con sterilizzazione a raggi gamma -Provette per esami colturali, citologici e biochimici

Metodologia La procedura è abbastanza semplice e può essere eseguita a letto del malato

Metodologia La procedura è abbastanza semplice e può essere eseguita a letto del malato senza particolari complicanze. Garantire un ambiente calmo e tranquillo quando specialmente il paziente prova un senso di affanno. Prima di eseguire la puntura verranno collegati tra loro la sacca di raccolta, il tubo di raccordo a due vie, la siringa e l’ago:

Metodologia -posizionare il paziente in posizione seduta, con le braccia conserte, possibilmente poste su

Metodologia -posizionare il paziente in posizione seduta, con le braccia conserte, possibilmente poste su un tavolino abbastanza alto per poter sostenere anche un paio di cuscini sui quali può poggiare la testa -il medico deve assumere la posizione più adatta alla procedura, possibilmente seduto, avendo davanti a sé la schiena del paziente. -far ruotare su un fianco 2 -3 volte e poi sull’altro, prima di pungere il torace (facilita il movimento delle cellule eventualmente presenti nel liquido e sedimentate all’interno del cavo pleurico). -fare l’anestesia locale, utilizzando una siringa con ago di calibro e lunghezza molto ridotti in prossimità del punto ove si vuole pungere successivamente. -effettuare la puntura qualche cm. al di sotto del limite superiore della zona di ottusità pleurica dovuta al versamento, ( la sede migliore è quella laterale, lungo la linea ascellare posteriore). -introdurre l’ago sul bordo superiore delle coste inferiori dello spazio intercostale prescelto inclinato a 45° per pochi cm mentre attraversa lo spessore della parete toracica, per poi decorrere in modo orizzontale nel cavo pleurico. -aspirare azionando lo stantuffo della siringa, (quando si è sicuri di aver attraversato tutto lo spessore della parete toracica) -se non esce liquido, si sposta l’ago un po’ più profondamente o ritraendolo leggermente, mentre si continua l’aspirazione. -ritrarre rapidamente l’ago e procedere alla medicazione e alla copertura con un cerotto.

Diagnosi Infermieristiche Prima dell’esecuzione l’infermiere dovrà valutare alcuni aspetti: -se il paziente è a

Diagnosi Infermieristiche Prima dell’esecuzione l’infermiere dovrà valutare alcuni aspetti: -se il paziente è a conoscenza della procedura -se è in grado di assumere la posizione necessaria -valutare i segni vitali, la funzione respiratoria, relativa alla difficoltà di respiro, al tipo di tosse e alla presenza di escreato prodotto -accertarsi se il paziente è allergico alla soluzione antisettica e all’anestetico locale e valutare la necessità di somministrare analgesici o sedativi della tosse prima della procedura. La raccolta e la valutazione di particolari dati porterà alla formulazione delle seguenti diagnosi infermieristiche: Ansia correlata a dispnea; Rischio elevato di respirazione inefficace correlato ad immobilità compressione e dolore. Ansia correlata a mancanza di conoscenze sulla procedura; Rischio d’infezione.

Interventi Infermieristici -spiegare al paziente la metodica di esecuzione -fargli assumere la giusta posizione

Interventi Infermieristici -spiegare al paziente la metodica di esecuzione -fargli assumere la giusta posizione senza creargli disagio, favorendo una migliore espansione polmonare e una riduzione della difficoltà respiratoria. -avvisare il paziente quando l'ago viene introdotto, per evitare che faccia movimenti bruschi -rassicurare il paziente affinché eviti di compiere movimenti rischiosi.

Toracentesi Tutte le manovre devono essere eseguite in asepsi per evitare infezioni. Al termine

Toracentesi Tutte le manovre devono essere eseguite in asepsi per evitare infezioni. Al termine della puntura esplorativa bisognerà tenere il paziente sdraiato per circa un’ora e controllare periodicamente che non presenti ipotensione, tosse, muco schiumoso tinto di sangue e polso frequente (possibili segni di shock, pnx, spostamento del mediastino emotorace). L’infermiere dovrà controllare che non compaiano segni, quali: -Tachicardia; -Sudorazione profusa; -Pallore; -Dispnea.

Problemi Collaborativi -accertarsi dell'esecuzione degli esami e delle radiografie precedentemente prescritte e della compilazione

Problemi Collaborativi -accertarsi dell'esecuzione degli esami e delle radiografie precedentemente prescritte e della compilazione del consenso informato; -collaborare insieme al medico durante l'esecuzione della procedura; -accertarsi dell’attuazione di manovre asettiche; -controllare ad intervalli l'insorgenza di eventuali segni anomali da segnalare al medico.