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8° unità didattica: la nutrizione e l’eliminazione LA NUTRIZIONE 8 a unità didattica: la

8° unità didattica: la nutrizione e l’eliminazione LA NUTRIZIONE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

UNA NUTRIZIONE ADEGUATA È FONDAMENTALE PER PROMUOVERE LA SALUTE DELLA PERSONA • promuovere la

UNA NUTRIZIONE ADEGUATA È FONDAMENTALE PER PROMUOVERE LA SALUTE DELLA PERSONA • promuovere la crescita e lo sviluppo • prevenire stati di malattia • mantenere le funzioni corporee • mantenere sani i tessuti • garantire le resistenze contro le infezioni 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 2

La NUTRIZIONE rappresenta, inoltre, un importante FENOMENO SOCIALE. • Il cibo è espressione di

La NUTRIZIONE rappresenta, inoltre, un importante FENOMENO SOCIALE. • Il cibo è espressione di identità e stile di vita. • La scelta del cibo è espressione di consumo “esigente” per tutelare se stessi ed i propri cari. • La scelta del cibo è espressione di responsabilità sociale e consumo impegnato. • Il cibo può rappresentare un’attività del tempo libero ed una spinta al turismo. • Il cibo può essere comunicazione e spettacolo. tema di • Il cibo porta a riflessioni e cambi 8 a unità didattica: la nutrizione e culturali. l'eliminazione 3

 • l’infermiere deve conoscere ed applicare nell’assistenza i concetti inerenti l’alimentazione e deve

• l’infermiere deve conoscere ed applicare nell’assistenza i concetti inerenti l’alimentazione e deve confrontarsi con gli altri professionisti sanitari nel discutere i bisogni di alimentazione della persona assistita • la conoscenza dei principi dell’alimentazione permette all’infermiere di identificare i problemi, pianificare ed applicare interventi mirati alla risoluzione dei problemi assistenziali • l’infermiere deve anche conoscere la composizione degli alimenti e capirne il ruolo nel ciclo della vita della persona ed essere in grado di stabilire quali modifiche apportare alla dieta e quali interventi educativi attuare in relazione al regime terapeutico prescritto per il paziente 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 4

DIETA Dal latino “dies” = “giorno” Dal greco “daita” = “modo di vivere, decisione,

DIETA Dal latino “dies” = “giorno” Dal greco “daita” = “modo di vivere, decisione, ripartizione della vita” Il termine DIETA indica: • “vitto, pasto, regola di vitto” • “regime alimentare rivolto a precisi scopi terapeutici • ma anche “astinenza più o meno prolungata dal cibo o da certi cibi” REGIME ALIMENTARE/REGIME DIETETICO: osservanza di norme nella cura del proprio organismo rispetto a quantità e tipologia di alimenti introdotti DIETETICA: parte della scienza dell’alimentazione che si occupa dei regimi alimentari indicati nelle varie condizioni fisiologiche o patologiche 8 a unità didattica: la nutrizione e 5 l'eliminazione

CONCETTI FISIOLOGICI 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

CONCETTI FISIOLOGICI 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

Il sistema corporeo deputato all’introduzione, all’elaborazione e all’utilizzazione dei nutrienti e’ il sistema digerente.

Il sistema corporeo deputato all’introduzione, all’elaborazione e all’utilizzazione dei nutrienti e’ il sistema digerente. LA FUNZIONE FONDAMENTALE DEL SISTEMA DIGERENTE E’ PROVVEDERE ALL’ORGANISMO MATERIALI NUTRIZIONALI, LIQUIDI ED ELETTROLITI IN UNA FORMA CHE POSSA ESSERE UTILIZZATA A LIVELLO CELLULARE. Ingestione (introdurre e masticare il cibo) • • Digestione (frantumazione Digestione meccanica e chimica dell’alimento in forma assorbibile) • Assorbimento (passaggio delle sostanze alimentari assorbibili nel sangue o nella linfa) • Eliminazione (espulsione del materiale non assorbito) 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 7

LA CAVITA’ ORALE La cavità orale contiene i denti, la lingua e le ghiandole

LA CAVITA’ ORALE La cavità orale contiene i denti, la lingua e le ghiandole salivari. • I denti triturano il cibo con l’ausilio dei muscoli della mascella. • La lingua è un muscolo volontario ricoperto da membrana mucosa. Essa aiuta a muovere il cibo all’interno della bocca durante la masticazione e la deglutizione. • La saliva è secreta nella cavità orale dalle parotidi e dalle ghiandole sottomandibolari e sublinguali. La saliva contiene muco, che provvede alla lubrificazione durante la deglutizione e l’amilasi salivare (ptialina) che degrada l’amido ed altri carboidrati. Dopo l’ingresso nella cavità orale, il cibo è frammentato in pezzetti più piccoli e mescolato con la saliva. La saliva lubrifica, quindi, il cibo ed inizia il processo della digestione; il cibo inumidito e lubrificato forma un bolo che viene spinto nella parte posteriore della cavità orale, pronto per essere deglutito. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 8

LA FARINGE Serve come via di passaggio comune per il cibo e per l’aria.

LA FARINGE Serve come via di passaggio comune per il cibo e per l’aria. La contrazione dei suoi tessuti muscolari dirige gli alimenti ed i liquidi verso l’esofago, chiudendo l’accesso alla laringe ed alle cavità nasali. L’ESOFAGO L'esofago e‘ lungo circa 25 cm, è situato dietro la trachea, e collega la faringe allo stomaco. La parete dell'esofago e' composta da diversi strati, dei quali i due più esterni sono muscolari. Quando si deglutisce, i muscoli della parete dell'esofago si contraggono, spingendo il cibo nello stomaco in un processo chiamato peristalsi. Di solito l'esofago e' appiattito, ma si allarga per far passare il cibo. • La porzione dell’esofago prossimale allo stomaco rimane in uno stato di contrazione ed è denominato sfintere gastroesofageo o cardias. Esso si apre subito prima di un’onda peristaltica e si chiude subito dietro a questa, impedendo il rigurgito (risalita di materiale non digerito contenuto nello stomaco alla bocca). 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 9

LO STOMACO Lo stomaco ha la forma di un sacco allungato ed e' l'organo

LO STOMACO Lo stomaco ha la forma di un sacco allungato ed e' l'organo più ampio dell'apparato digerente. Grazie alla muscolatura localizzata nelle pareti, lo stomaco rimescola ed impasta il cibo con gli acidi e gli enzimi che produce, fino a formare il chimo, un liquido cremoso, che, attraverso una valvola, il piloro, raggiunge la prima parte dell'intestino tenue, il duodeno. Un parziale assorbimento dei componenti della nutrizione avviene già nello stomaco. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 10

L’INTESTINO TENUE Lo sfintere pilorico, apertura distale dello stomaco, regola il passaggio del chimo

L’INTESTINO TENUE Lo sfintere pilorico, apertura distale dello stomaco, regola il passaggio del chimo dallo stomaco all’intestino tenue. L’intestino tenue è un sottile tubo avvoltolato nella cavità addominale. È sospeso alla parete addominale posteriore per mezzo del mesentere, una ripiegatura a doppio strato del peritoneo che protegge e mantiene in situ gli organi addominali. I tre settori dell’intestino tenue sono il duodeno (porzione prossimale), il digiuno (porzione media) e l’ileo (porzione distale). Nell’intestino tenue, il chimo viene mescolato e commisto con i succhi digestivi secreti dall’intestino, pancreas, colecisti e fegato. Queste secrezioni agiscono sugli amidi, proteine e grassi preparandoli all’assorbimento. La maggior parte dei prodotti di questo processo digestivo è assorbita nel sangue circolante attraverso microscopici prolungamenti delle cellule epiteliali (villi) situati nella parete del piccolo intestino. I prodotti alimentari indigeriti sono, poi, trasferiti nel grosso intestino. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 11

L’INTESTINO CRASSO Esso è suddiviso nel cieco, colon ascendente, colon traverso, colon discendente e

L’INTESTINO CRASSO Esso è suddiviso nel cieco, colon ascendente, colon traverso, colon discendente e colon sigmoideo. Le funzioni principali del grosso intestino sono: • Assorbimento dell’acqua e dei residui alimentari nutritizi • Sintesi di alcune vitamine, come la vitamina K • Formazione delle feci • Escrezione dei prodotti indigeriti di rifiuto All’estremità distale del colon sigmoideo, le feci passano nel retto per essere alla fine eliminate dall’organismo attraverso l’ano. L’INNERVAZIONE dell’intestino è fornita principalmente dal sistema nervoso autonomo (SNA). Però, la masticazione, la prima fase della deglutizione e l’attività dello sfintere anale esterno sono controllate volontariamente. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 12

I PRINCIPI NUTRITIVI Il materiale utile per soddisfare i fabbisogni di energia, riparazione e

I PRINCIPI NUTRITIVI Il materiale utile per soddisfare i fabbisogni di energia, riparazione e difesa della persona proviene dal CIBO, cioè, dall’insieme degli alimenti a nostra CIBO disposizione. Ogni alimento contiene sostanze, di origine biochimica, dette PRINCIPI NUTRITIVI o NUTRIENTI che devono essere introdotte giornalmente in proporzioni adeguate. I PRINCIPI NUTRITIVI sono suddivisi in sei categorie: 1. Glucidi o carboidrati 2. Lipidi o grassi 3. Protidi o proteine 4. Vitamine 5. Sali minerali 6. Acqua 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 13

I GLUCIDI Sono una delle principali fonti energia nella dieta di tutte le popolazioni

I GLUCIDI Sono una delle principali fonti energia nella dieta di tutte le popolazioni del mondo Poiché costituiscono il componente predominante nei cereali, verdura e frutta, alimenti contenenti carboidrati sono largamente diffusi. In generale, gli alimenti che li contengono sono di basso costo e spesso possono essere conservati periodi relativamente lunghi. • sono essenziali per garantire la funzionalità di organi vitali, tra i quali il cuore ed il cervello, che debbono essere regolarmente forniti di glucosio • svolgono azione di risparmio sulle proteine • gli alimenti che li contengono spesso fonte di fibra alimentare. Il termine indice glicemico indica la velocità e l’intensità della risposta glicemica in seguito all’assunzione di un determinato alimento. 8 a unità didattica: la nutrizione e 14 l'eliminazione

Alcuni esempi di indice glicemico Puré di patate Pane bianco comune Maccheroni al formaggio

Alcuni esempi di indice glicemico Puré di patate Pane bianco comune Maccheroni al formaggio Cous cous 100 92 93 Orzo 36 Yogurt scremato 20 Latte intero 40 Succo di arancia 75 Kiwi 77 Patate fritte Cornflakes 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 107 119 15

I LIPIDI La funzione principale dei lipidi è di fornire una fonte concentrata di

I LIPIDI La funzione principale dei lipidi è di fornire una fonte concentrata di energia. I grassi hanno altre funzioni: • fungono da isolante per l’organismo in forma di grasso sottocutaneo • trasportano le vitamine lipo-solubili (A, D, E, K) • mantengono le funzioni cellulari • vanno a comporre le membrane cellulari • forniscono il colesterolo, necessario per la sintesi degli ormoni surrenali e sessuali Un’altra importante classificazione è la distinzione degli acidi grassi in saturi ed insaturi. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 16

LE PROTEINE Il ruolo fondamentale delle proteine consiste nella costruzione dei tessuti ed il

LE PROTEINE Il ruolo fondamentale delle proteine consiste nella costruzione dei tessuti ed il contributo nella sintesi di sostanze essenziali come enzimi ed ormoni. Degli oltre 20 aminoacidi, 9 non possono essere sintetizzati nell’uomo e devono essere forniti dalla dieta (aminoacidi essenziali). I rimanenti aminoacidi possono essere sintetizzati nell’organismo e vengono definiti non essenziali. Gli aminoacidi contribuiscono al metabolismo energetico complessivo dell’organismo. Dopo la rimozione della porzione azotata dell’aminoacido, la parte residua può essere convertita in lipidi o glucidi. Se i carboidrati ed i grassi della dieta non sono sufficienti per l’energia, allora fino al 58% delle proteine totali della dieta diviene disponibile per l’ossidazione e la produzione di energia. È importante, pertanto, che la dieta preveda un sufficiente introito di calorie non protidiche per garantire che le proteine siano utilizzate per il loro fine primario di costruire tessuti e non consumate a scopo energetico. Bruciare proteine, anziché carboidrati o lipidi per ottenere energia è un modo costoso di lavorare per l’organismo. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 17

Le VITAMINE ed i MINERALI Le vitamine ed i minerali operano come coenzimi e

Le VITAMINE ed i MINERALI Le vitamine ed i minerali operano come coenzimi e cofattori. Le vitamine devono essere fornite con l’alimentazione, poiché l’organismo è incapace di sintetizzarle. Esse sono solitamente classificate secondo la loro solubilità in acqua o nei grassi in: • vitamine liposolubili (A, D, E, K) • vitamine idrosolubili (C e complesso B) Solitamente, sufficienti quantità di tutte le vitamine possono essere ottenute con una dieta bilanciata. Però, in condizioni anomale (gravi forme di debilitazione, grave restrizione calorica, alcoolismo, trattamenti farmacologici) o nelle donne in gravidanza le fonti alimentari di vitamine possono essere insufficienti e può essere necessario aggiungere alla dieta un supplemento di preparati vitaminici appropriati. I MINERALI sono elementi inorganici che agiscono nell’organismo come fattori di controllo in svariati processi che interessano sia la produzione di energia sia la formazione ed il mantenimento dei tessuti corporei. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 18

L’ACQUA L’acqua è un componente fondamentale dell’organismo poiché molte funzioni cellulari dipendono dalla presenza

L’ACQUA L’acqua è un componente fondamentale dell’organismo poiché molte funzioni cellulari dipendono dalla presenza di un ambiente liquido. Essa costituisce il 60 -70% del peso corporeo totale. La percentuale di acqua totale è maggiore nelle persone magre poiché i muscoli contengono più acqua di qualsiasi altro tessuto corporeo, ad eccezione del sangue. I neonati hanno la percentuale maggiore di acqua corporea totale, mentre le persone anziane ne hanno il quantitativo minore. Le necessità di liquidi sono soddisfatte anche dall’introduzione di bevande e cibi solidi ad elevato contenuto di acqua come frutta fresca e verdure. L’acqua, inoltre, viene prodotta anche in fase di digestione degli alimenti, quando il cibo viene ossidato. Nelle persone sane l’apporto di liquidi provenienti da tutte le fonti è uguale alla perdita di liquidi che avviene attraverso la diuresi, la respirazione e la sudorazione. Una persona malata può avere un aumento della necessità di liquidi (es: a seguito di perdite gastrointestinali, febbre, importanti sanguinamenti). Contrariamente, possono esservi situazioni patologiche nelle quali la persona può avere una ridotta capacità di eliminare i liquidi, il che può comportare la necessità di ridurne l’apporto (questo è tipico delle persone affette da malattie cardiovascolari o renali che sono sottoposte 8 a unità didattica: la nutrizionead e emodialisi). l'eliminazione 19

IL FABBISOGNO ENERGETICO CIBO ALIMENTI NUTRIENTI NON ENERGETICI ACQUA, VITAMINE E SALI MINERALI GLUCIDI,

IL FABBISOGNO ENERGETICO CIBO ALIMENTI NUTRIENTI NON ENERGETICI ACQUA, VITAMINE E SALI MINERALI GLUCIDI, LIPIDI E PROTEINE Il FABBISOGNO ENERGETICO di un individuo è la risultante di ENERGETICO tre componenti diverse: 1. metabolismo basale: 65 -75% sul dispendio energetico totale 2. termogenesi: 7 -15% del dispendio energetico 8 a unità didattica: nutrizione e energetico totale 20 3. attività fisica: del 15% o più del ladispendio l'eliminazione

I COMPONENTI DEL FABBISOGNO ENERGETICO: il potere calorico dei nutrienti Nello svolgere le attività

I COMPONENTI DEL FABBISOGNO ENERGETICO: il potere calorico dei nutrienti Nello svolgere le attività metaboliche, l’organismo utilizza l’energia chimica che deriva dagli alimenti, ossidando (“bruciando”) i nutrienti assunti. Tale processo di combustione avviene attraverso una serie di tappe metaboliche, in presenza di ossigeno, con la formazione di diversi composti e la liberazione di energia sotto forma di: di • energia meccanica: per le esigenze di lavoro dei muscoli • energia termica per mantenere costante la temperatura corporea termica • energia elettrica: per la trasmissione degli impulsi nervosi Il lavoro (muscoli), il calore (temperatura corporea), la trasmissione elettrica (impulsi nervosi) sono misurabili con la stessa unità di misura, il joule (J). J = quantità di energia che si spende per muovere 1 Kg lungo la distanza di 1 mt con la forza di un Newton È più comune, tuttavia, sentir parlare di caloria (cal). Cal = quantità di calore necessaria ad elevare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 grammo di acqua distillata alla pressione costante di 1 atmosfera 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 21

Il potere calorico principi nutritivi è: dei Glucidi = 4 cal/g Lipidi = 9

Il potere calorico principi nutritivi è: dei Glucidi = 4 cal/g Lipidi = 9 cal/g Proteine = 4 cal/g 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 22

LA PIRAMIDE ALIMENTARE: le regole basilari per una corretta alimentazione 8 a unità didattica:

LA PIRAMIDE ALIMENTARE: le regole basilari per una corretta alimentazione 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

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8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 24

Gruppo 1: carne, pesce, uova, legumi secchi PRINCIPI NUTRITIVI • • • Proteine ad

Gruppo 1: carne, pesce, uova, legumi secchi PRINCIPI NUTRITIVI • • • Proteine ad alto valore biologico Ferro Vitamine del gruppo B e P Vitamine A, D, K Minerali: iodio, zinco, selenio FUNZIONE: plastica PORZIONI: 1 - 2 al giorno 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 25

Gruppo 2: latte e derivati PRINCIPI NUTRITIVI • • • Proteine ad alto valore

Gruppo 2: latte e derivati PRINCIPI NUTRITIVI • • • Proteine ad alto valore biologico Calcio fosforo Vitamine del gruppo B e P Vitamine A e D Lipidi FUNZIONE: plastica PORZIONI: 1 - 2 al giorno 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 26

Gruppo 3: cereali e tuberi PRINCIPI NUTRITIVI • • • Glucidi Vitamine del gruppo

Gruppo 3: cereali e tuberi PRINCIPI NUTRITIVI • • • Glucidi Vitamine del gruppo B Proteine di medio-basso valore biologico FUNZIONE: energetica PORZIONI: 2 - 4 al giorno 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 27

Gruppo 4: oli e grassi di condimento PRINCIPI NUTRITIVI • Lipidi • Vitamina A,

Gruppo 4: oli e grassi di condimento PRINCIPI NUTRITIVI • Lipidi • Vitamina A, E FUNZIONE: energetica PORZIONI: 1 – 3 al giorno 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 28

Gruppo 5: verdura e frutta PRINCIPI NUTRITIVI • • • Vitamina A Vitamina C

Gruppo 5: verdura e frutta PRINCIPI NUTRITIVI • • • Vitamina A Vitamina C Vitamine del gruppo B Fibra Glucidi Minerali: fosforo, potassio FUNZIONE: protettiva e regolatrice PORZIONI: 3 - 5 al giorno 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 29

LE MANIFESTAZIONI DI ALTERAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE 8 a unità didattica: la nutrizione e

LE MANIFESTAZIONI DI ALTERAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

LA MALNUTRIZIONE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

LA MALNUTRIZIONE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

LA MALNUTRIZIONE La MALNUTRIZIONE e’ uno stato di ALTERAZIONE FUNZIONALE, STRUTTURALE E DI SVILUPPO

LA MALNUTRIZIONE La MALNUTRIZIONE e’ uno stato di ALTERAZIONE FUNZIONALE, STRUTTURALE E DI SVILUPPO DELL’ORGANISMO conseguente alla discrepanza tra: 1. FABBISOGNI NUTRIZIONALI SPECIFICI 2. INTROITO OD UTILIZZAZIONE DEI NUTRIENTI ESSENZIALI secondo l’American Medical Association ð Stato derivante da deficit o eccesso di nutrienti qualitativamente o quantitativamente insufficiente o eccessivo nel soddisfare i fabbisogni del soggetto. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 32

Gli stati di malnutrizione vengono così classificati: Malnutrizione per difetto • Malnutrizione calorico-proteica (è

Gli stati di malnutrizione vengono così classificati: Malnutrizione per difetto • Malnutrizione calorico-proteica (è la forma più classica ed è caratterizzata da una progressiva riduzione della massa magra e del tessuto adiposo) • Malnutrizione calorica • Sindromi carenziali (deficit di vitamine, sali minerali ed oligoelementi) Malnutrizione per eccesso • Sovrappeso • Obesità • Da eccessiva o abnorme assunzione di vitamine, sali minerali ed altri nutrienti 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 33

 SOTTOPESO Una persona è “sottopeso” se il suo peso corporeo è del 10%

SOTTOPESO Una persona è “sottopeso” se il suo peso corporeo è del 10% inferiore rispetto al peso ideale. SOVRAPPESO Una persona è “in sovrappeso” se il suo peso corporeo aumenta dall’ 1 al 20% rispetto al suo peso ideale. OBESITA’ Una persona è “obesa” se il suo peso corporeo è superiore al 20% rispetto al peso ideale. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 34

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Vitalità generale Peso e altezza La persona è attiva,

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Vitalità generale Peso e altezza La persona è attiva, sveglia e capace di mantenere un’adeguata attenzione. CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA La persona presenta facilità all’affaticamento, si addormenta facilmente, è apatica. Normali per l’eta’, Condizione di sovrappeso o costituzione corporea sottopeso. e stadio di sviluppo. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 35

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Postura Sistema Muscolo scheletri co Eretta. Il dorso, e

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Postura Sistema Muscolo scheletri co Eretta. Il dorso, e gli arti presentano le curvature fisiologiche. Muscoli ben sviluppati, robusti, tonici. Lo scheletro non presenta malformazioni. CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Spalle ricurve, torace incavato, dorso gibboso. Muscoli: flaccidi, ipotonici, non sviluppati; l’aspetto è gracile, deperito. Talora, la persona è incapace di deambulare correttamente. Scheletro: gambe incurvate, ginocchio valgo, deformità toracica, costole a rosario (o rosario costale), scapole prominenti. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 36

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CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA È liscia, ben idratata, Cute e di colorito roseo.

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA È liscia, ben idratata, Cute e di colorito roseo. muco se CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA E’ ruvida, secca, squamosa, pigmentata, pallida, irritata; facilità all’escoriazione; presenza di petecchie; si può riscontrare ritardata guarigione delle ferite. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 40

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Occhi CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Congiuntive pallide, eventuale

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Occhi CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Congiuntive pallide, eventuale presenza di congiuntivite con essudato; macchie Vivaci e limpidi. Non vi sono di Bitot (presenza di punti di tessuto irritazioni agli angoli delle spugnoso sulla sclera, probabilmente palpebre; le membrane sono umide; non sono evidenti vasi imputabili a carenza di vitamina A); sanguigni o tessuto coprente la arrossamento e fissurazione degli angoli delle palpebre (blefarite); secchezza sclera. delle membrane dell’occhio (xerosi Il colorito della mucosa della congiuntivale); aspetto opaco della fossa congiuntivale è roseo. cornea (xerosi corneale); la cornea ha un Non vi sono segni di aspetto molle (cheratomalacia), anziché affaticamento e di edema nella apparire elastica. zona perioculare. Presenza di segni di affaticamento e di edema nella zona perioculare. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 41

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Viso CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Appare pallido ed

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Viso CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Appare pallido ed untuoso. Possono Colore della cute esservi chiazze squamose e zone uniforme, roseo. Appare edematose, grinze della cute e rughe in liscio e privo di zone sede peribuccale e ai lati del naso, colorito edematose. scuro in area perioculare e sulle gote. Lucidi, resistenti, non si strappano facilmente. Capelli La cute del cuoio capelluto è integra e sana. Opachi, fragili, sottili, radi. Possono venir strappati facilmente. La perdita di capelli in regioni cutanee normalmente caratterizzate dalla loro presenza di definisce alopecia. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 42

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Collo Assenza di aree ingrossate CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA Collo Assenza di aree ingrossate CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Possibile ipertrofia della tiroide Labbra La mucosa è liscia, Secche, squamose, umida ed il colorito edematose. Arrossate e è sano. Non vi sono fissurate agli angoli screpolature e (cheilosi). gonfiori. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 43

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Cavo orale Membrane mucose

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Cavo orale Membrane mucose rosee ed integre. Membrane mucose gonfie con eventuale presenza di stomatite (infiammazione del tessuto mucoso che riveste le strutture del cavo orale ). Gengive Colore roseo, non arrossamenti, non gonfiori o sanguinamenti. Spugnose, facilmente sanguinanti, infiammate. Si può notare sanguinamento marginale e processo di retrazione in atto. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 44

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Lingua Di colore rosa

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Lingua Di colore rosa intenso; papille superficiali presenti, non completamente liscia. Non presenta lesioni. Arrossata, rugosa e gonfia. Può assumere colore magenta (rosso carico, caratterizzato dalla mescolanza di quantità uguali di luce rossa e blu), aspetto carnoso (glossite), papille iperemiche ed ipertrofiche o atrofiche. Denti Lucenti, non scoloriti, dritti, non sovrapposti. La persona non ha odontalgia. Non vi sono formazioni cavitarie. La mascella è ben conformata. Alcuni denti possono essere assenti (edentulia parziale o totale). Presentano scolorimento, sono opachi, le superfici dentali sono consumate ed irregolari (fluorosi). Presenza di anomalie di posizione. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 45

8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 46

8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 46

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA La persona è debole

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA La persona è debole e non si sorregge correttamente (necessita La persona è in grado di di supporti o dell’aiuto di un’altra stare eretta nel modo persona). Le gambe ed i piedi corretto. presentano edemi e colorito non Arti Le gambe ed i piedi si uniforme. Possono essere presenti inferiori presentano di parestesie (alterazioni soggettive conformazione e colorito della sensibilità che si manifestano sano. Non vi è presenza di con sensazioni anormali e spontanee edemi. di formicolio, punture di spilli, caldo e freddo, acqua che scorre) Unghie Integre, solide e di colorito roseo. Fragili, opache ed incurvate. Talora presentano una caratteristica forma a cucchiaio (coilonichia). 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 47

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Funzione cardiovascolare Tachicardia, ritmo

CARATTERISTICHE DELLA PERSONA BEN NUTRITA CARATTERISTICHE DELLA PERSONA MAL NUTRITA Funzione cardiovascolare Tachicardia, ritmo cardiaco irregolare, alterazione della Frequenza cardiaca, ritmo pressione arteriosa (ipotensione od cardiaco e pressione ipertensione a seconda delle situazioni). arteriosa nella norma. Si riscontra anche aumento dell’area cardiaca. Funzione gastrointestinale L’appetito è alterato: è eccessivo o Appetito e digestione buoni. insufficiente. L’eliminazione è alterata: Eliminazione normale e presenza di stipsi o diarrea. regolare. Non vi sono Ingrossamento del fegato e della milza masse palpabili al tatto. (epatosplenomegalia). Funzione neurologica Diminuzione o perdita dei riflessi alla caviglia e al ginocchio. Presenza di parestesie. La persona presenta debolezza muscolare (tanto da non riuscire a deambulare) ed appare disattenta, facilmente irritabile e spesso 8 a unità didattica: lain stato ansioso. nutrizione e 48 La persona presenta riflessi normali. Ha una buona capacità di attenzione, non presenta eccessiva irritabilità od ansia. l'eliminazione

Le conseguenze della malnutrizione In tutti gli stati di malnutrizione si riscontra una diminuzione

Le conseguenze della malnutrizione In tutti gli stati di malnutrizione si riscontra una diminuzione delle funzioni immunitarie • Maggior esposizione a infezioni da batteri, virus, funghi • Aggravamento di patologie non nutrizionali • Maggior incidenza di ulcere da decubito e ulcere da insufficienza venosa degli arti inferiori • Aumento della mortalità 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 49

L’OBESITA’ • L’obesità è una condizione dovuta ad un eccesso di tessuto adiposo; deriva

L’OBESITA’ • L’obesità è una condizione dovuta ad un eccesso di tessuto adiposo; deriva da una prevalenza dell’adiposintesi, per assunzione di un quantitativo di energia (espresso in calorie) superiore al consumo. Una persona è obesa se il suo peso corporeo è superiore al 20% rispetto al peso ideale. • Le persone affette da obesità, spesso, hanno difficoltà nel mantenimento della cura e dell’igiene personale a causa delle limitazioni di movimento. • Il perineo, le pieghe del seno, le pieghe addominali e delle gambe, soprattutto in pazienti con forte obesità, sono le zone in cui più comunemente si sviluppano patologie cutanee quali escoriazioni, eruzioni o ulcerazioni. • Le persone obese hanno spesso bisogno di assistenza nella deambulazione, negli spostamenti e nella postura che desiderano assumere a letto. • Molti di questi soggetti soffrono di sindrome da apnea durante il sonno e, in casi gravi, richiedono l’uso di attrezzature per la respirazione assistita mentre dormono. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 50

L’ANORESSIA È un serio e talora fatale disordine dell’alimentazione caratterizzato da grave e persistente

L’ANORESSIA È un serio e talora fatale disordine dell’alimentazione caratterizzato da grave e persistente limitazione della dieta. La persona che ne è affetta rifiuta di mantenere il peso corporeo nel range normale per età e statura e, anche se evidentemente sottopeso, teme di ingrassare. Spesso, è pure la percezione del proprio corpo ad essere alterata: sostiene di sentirsi grassa anche se è emaciata. La persona anoressica ha un tipico aspetto scarno e scheletrico e può presentare: • crescita di peluria sottile su tutto il corpo • ipotermia • ipotensione • edema (per ipoprotidemia) • bradicardia • disturbi del sonno • amenorrea nella donna 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 51

LA BULIMIA È un serio disordine dell’alimentazione caratterizzato da episodi di alimentazione esagerata alternati

LA BULIMIA È un serio disordine dell’alimentazione caratterizzato da episodi di alimentazione esagerata alternati a periodi di pratiche purgative forzate (uso drastico di lassativi e diuretici, del meccanismo del vomito, dell’intensa attività fisica). Le persone bulimiche presentano un concetto dell’alimentazione non realistico e non hanno conoscenze e sicurezze rispetto alla quantità e qualità di alimenti necessari per una buona alimentazione. Il vomito ripetuto può arrecare: • serio danno ai denti, alla faringe e all’esofago • tumefazione delle ghiandole salivari • squilibri idro-elettrolitici • fistole del tratto gastro-enterico • l’abuso di lassativi può provocare sanguinamenti rettali 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 52

LA CACHESSIA La cachessia , documentata causa di morte, è una sindrome caratterizzata da

LA CACHESSIA La cachessia , documentata causa di morte, è una sindrome caratterizzata da perdita di peso, astenia, anoressia. La si riscontra spesso nelle persone affette da tumore: le cellule tumorali, attraverso la produzione di citochine determinano riduzione dell’appetito con diminuzione dell’assunzione di alimenti, perdita di massa muscolare, aumento della spesa energetica a riposo e gravi alterazioni metaboliche quali l’aumento del consumo di glucosio. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 53

IL VOMITO Il vomito (detto anche “emesi”) è l’espulsione di materiale gastrico dalla bocca.

IL VOMITO Il vomito (detto anche “emesi”) è l’espulsione di materiale gastrico dalla bocca. E’ determinato da antiperistalsi gastrica e concomitante contrazione attiva dei muscoli addominali E’ uno dei principali segni che si accompagnano a molti disturbi a carico dell’apparato digerente e influenza notevolmente lo stato di idratazione e di nutrizione della persona • È un importante MECCANISMO DI DIFESA. In certi casi può essere facilmente intuita la sua funzione di difesa: infatti, l'ingestione di sostanze pericolose o di corpi estranei può indurre il vomito che va visto come un tentativo dell'organismo di espellere ciò che può nuocere. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 54

Esso, solitamente, si accompagna a: • Nausea (dal greco “nausia” = “mal di mare”:

Esso, solitamente, si accompagna a: • Nausea (dal greco “nausia” = “mal di mare”: sensazione sgradevole, difficilmente descrivibile dall’individuo, vagamente riferibile allo stomaco e all’epigastrio, che di norma precede il vomito, anche se non sempre chi l’avverte poi vomita) • Conati di vomito (da “conari” = “tentare”: irrefrenabili ed involontari impulsi al vomito, dovuti alla contrazione ella muscolatura respiratoria ed addominale) • Scialorrea (situazione nella quale vi è aumento della salivazione che può essere causata da una diminuzione nella capacità di deglutizione oppure da un’eccessiva produzione della saliva stessa) • Bradipnea • Respiri non coordinati (N. B. Una respirazione profonda può eventualmente prevenire il vomito) 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 55

Conseguenze del vomito • Un singolo episodio o isolati episodi di vomito non comportano

Conseguenze del vomito • Un singolo episodio o isolati episodi di vomito non comportano gravi problemi • Un vomito ripetuto comporta invece la perdita di acqua, sodio, cloro, potassio: se tale perdita diventa importante è indispensabile ripristinare l'acqua e gli elettroliti persi • Un vomito prolungato impedisce una normale alimentazione e questo può portare a denutrizione. • Nelle persone con alterazione dello stato di coscienza (ad esempio dopo un incidente stradale o un intervento chirurgico) c'è il rischio che il vomito possa essere aspirato nelle vie respiratorie e provocare una polmonite (POLMONITE AB INGESTIS) • Può verificarsi un’emorragia da lacerazione del rivestimento interno (la mucosa) dello stomaco 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 56

Le caratteristiche del vomito QUANTITA’ E ODORE • La quantità dipende dal contenuto gastrico

Le caratteristiche del vomito QUANTITA’ E ODORE • La quantità dipende dal contenuto gastrico e, se possibile, andrebbe misurata in un contenitore graduato. • L’odore è di solito da acidulo a fortemente acido. MOMENTO E FREQUENZA DEL VOMITO • numero degli episodi di vomito? • vi è relazione con i pasti o l’assunzione di farmaci ed il momento del vomito? 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 57

Le caratteristiche del vomito • VOMITO ALIMENTARE: composto da alimenti maldigeriti o non digeriti

Le caratteristiche del vomito • VOMITO ALIMENTARE: composto da alimenti maldigeriti o non digeriti (come avviene, ad es. , nella stenosi pilorica del lattante) • VOMITO MUCOSO: (il muco è un colloide viscoso secreto della ghiandole mucipare di numerosi tessuti del corpo) spesso si presenta a digiuno. Tipico, nella gastrite. • VOMITO BILIARE: emissione di materiale biliare o duodenale a seguito di vomito ripetuto nel tempo. Appare vischioso e di colore giallo-verdognolo. • COPREMESI (“Kopros” = “feci” + “emesis” = “vomito”): emissione di materiale intestinale dall’aspetto tipicamente fecaloide. Caratteristico in caso di grave occlusione intestinale. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 58

Le caratteristiche del vomito EMATEMESI indice di emorragia digestiva. • l’emissione di sangue parzialmente

Le caratteristiche del vomito EMATEMESI indice di emorragia digestiva. • l’emissione di sangue parzialmente digerito e coagulato (VOMITO CAFFEANO) è segno di emorragia di origine gastrica (es: da ulcera peptica o carcinoma) • l’emissione di sangue fresco è segno di emorragia a carico dell’esofago (rottura di varici esofagee) in quantità, talora, così rilevanti da portare a morte in breve tempo. Inoltre, può presentarsi come: • VOMITO A GETTO: emissione violenta del materiale che viene proiettato a distanza, spesso, senza alcun rapporto con i pasti. Esso può essere indice di alterazioni a carico del SNC, spesso, si tratta di vomito cerebrale. • VOMITO INCOERCIBILE: non controllabile, neanche dai comuni antiemetici. 8 a unità didattica: la nutrizione e 59 l'eliminazione

ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO DELLO STATO NUTRIZIONALE DATI SOGGETTIVI e DATI OBIETTIVI 8 a unità didattica:

ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO DELLO STATO NUTRIZIONALE DATI SOGGETTIVI e DATI OBIETTIVI 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

L’ANAMNESI L’anamnesi permette all’infermiere di ottenere informazioni sulla storia sanitaria del paziente rispetto a:

L’ANAMNESI L’anamnesi permette all’infermiere di ottenere informazioni sulla storia sanitaria del paziente rispetto a: v L’apporto abituale del cibo e dei liquidi v Le modalità con le quali il paziente soddisfa il suo bisogno di alimentazione v Le motivazioni e le cause per cui non riesce a soddisfare il bisogno di alimentazione v le reazioni del paziente al problema nutrizionale presente o pregresso 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 61

 • L’infermiere può, inoltre, consigliare al proprio assistito di compilare un DIARIO ALIMENTARE

• L’infermiere può, inoltre, consigliare al proprio assistito di compilare un DIARIO ALIMENTARE per alcuni giorni: ciò consente all’infermiere di valutare l’apporto nutrizionale e comprendere se esso sia bilanciato anche in rapporto all’attività fisica • L’infermiere può avvalersi dell’uso di Scale di misurazione, come la Mini Nutritional Assessment 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 62

8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 63

8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 63

DATI ANTROPOMETRICI - 1 • PESO (espresso in chilogrammi ed ettogrammi) • ALTEZZA (espressa

DATI ANTROPOMETRICI - 1 • PESO (espresso in chilogrammi ed ettogrammi) • ALTEZZA (espressa in metri e > 40 30 -40 Sovrappeso di 2° grado 25 -30 Sovrappeso di 1° grado centimetri) Questi due dati possono essere utilizzati in modo combinato per misurare l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI – Body Mass Index) Grave obeso Sovrappeso di 3° grado 18, 5 -25 < 18, 5 Normopeso Sottopeso Obeso Normale Magro 8 a unità didattica: la nutrizione( e mt) al quadrato 64 IMC = PESO (kg)/ALTEZZA l'eliminazione

8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 65

8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 65

DATI ANTROPOMETRICI - 2 • SPESSORE DELLE PLICHE CUTANEE: in particolare si considera la

DATI ANTROPOMETRICI - 2 • SPESSORE DELLE PLICHE CUTANEE: in particolare si considera la plica tricipitale: essa varia da 0, 5 a 2, 5 cm (media, 1, 2 cm) nei maschi adulti in buona salute e da 1, 2 a 3, 4 cm (media, 2, 0 cm) nelle femmine adulte in buona salute. • CIRCONFERENZA DEL BRACCIO: è di circa 32 ± 5 cm per i maschi e di 28 ± 6 cm per le femmine Nel bambino: • CIRCONFERENZA CRANICA (in un neonato è di circa 35 cm, a 12 mesi di circa 46 cm) • GRADO DI INFUSIONE DELLA LINEA CRANICA 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 66

DATI ANTROPOMETRICI - 3 La BIA (analisi bio-impedenziometrica) è un esame di facile esecuzione,

DATI ANTROPOMETRICI - 3 La BIA (analisi bio-impedenziometrica) è un esame di facile esecuzione, rapido, non invasivo, che trova indicazione elettiva per la misurazione dell'acqua corporea totale e della sua distribuzione tra gli spazi intra ed extracellulari e consente di valutare specificamente l'idratazione in qualsiasi condizione clinica e indipendentemente dal peso corporeo. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

ESAMI DI LABORATORIO NESSUN ESAME DI LABORATORIO, SINGOLARMENTE, E’ DIAGNOSTICO DI MALNUTRIZIONE! E’ NECESSARIO

ESAMI DI LABORATORIO NESSUN ESAME DI LABORATORIO, SINGOLARMENTE, E’ DIAGNOSTICO DI MALNUTRIZIONE! E’ NECESSARIO SEMPRE INTEGRARE TUTTI I DATI ACCERTATI SULLA PERSONA PER IDENTIFICARE CORRETTAMENTE IL SUO PROBLEMA DI ALIMENTAZIONE! • Esame dell’urina • Esame delle feci • Emocromo • Proteine (in particolare l’albumina) e lipidi • Elettroliti sierici • Emogasanalisi nel sangue • Funzionalità epatica • Glicemia, azotemia, creatinina • Immunoglobuline 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 68

L’infermiere deve anche accertare i FATTORI che influenzano il comportamento alimentare e lo stato

L’infermiere deve anche accertare i FATTORI che influenzano il comportamento alimentare e lo stato nutrizionale della persona assistita. nutrizionale FATTORI FISIOLOGICI E FATTORI PATOLOGICI CHE INFLUENZANO LO STATO NUTRIZIONALE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 69

I FATTORI FISIOLOGICI CHE INFLUENZANO LO STATO NUTRIZIONALE 8 a unità didattica: la nutrizione

I FATTORI FISIOLOGICI CHE INFLUENZANO LO STATO NUTRIZIONALE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

L’ETA’ - INFANZIA I neonati hanno bisogno di circa 100 -150 ml/kg/die di liquidi

L’ETA’ - INFANZIA I neonati hanno bisogno di circa 100 -150 ml/kg/die di liquidi poiché una grossa percentuale del peso corporeo è costituita da acqua. rapidità di crescita tissutale L’alimento ideale per il bambino (anche prematuro) è il latte materno che contiene pressochè tutti i nutrienti dei quali il neonato ha bisogno fino all’età di 4 -6 mesi. BENEFICI DEL LATTE MATERNO • soddisfacente contenuto calorico • forme facilmente digeribili di proteine, carboidrati e grassi • abbonda di fattori protettivi come immunoglobuline, macrofagi ed agenti antivirali • sempre disponibile ed alla giusta temperatura • rilevanza dal punto di vista economico • salutare interazione madre-figlio 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 71

L’ETA’ - INFANZIA Lo sviluppo delle minute attività motorie della mano e delle dita

L’ETA’ - INFANZIA Lo sviluppo delle minute attività motorie della mano e delle dita e la comparsa e lo sviluppo della dentizione, si accompagnano all’interesse del bambino per i cibi di consistenza solida e per l’acquisizione dell’autonomia nell’alimentazione. L’aggiunta di cibi alla dieta di un lattante è consigliata verso i 6 mesi di vita Si deve somministrare latte intero sino ai 2 anni per assicurare un valido apporto di acidi grassi essenziali per lo sviluppo neurologico. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 72

L’ETA’ - INFANZIA I bambini in età scolare (6 -12 anni) crescono ad una

L’ETA’ - INFANZIA I bambini in età scolare (6 -12 anni) crescono ad una velocità minore e più costante, con una riduzione graduale delle necessità energetiche per unità di peso corporeo che perdura sino all’inizio del balzo di crescita adolescenziale. Inoltre, i bambini in età scolare svolgono numerose attività scolastiche e sportive che interferiscono con l’ora di pranzo, Importanza del MODELLO dato dalle persone che educano il bambino 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 73

L’ETA’ - ADOLESCENZA Per sostenere la rapida crescita dell’organismo durante l’adolescenza, il fabbisogno calorico

L’ETA’ - ADOLESCENZA Per sostenere la rapida crescita dell’organismo durante l’adolescenza, il fabbisogno calorico deve aumentare per far fronte alle richieste metaboliche. il calcio è molto importante per sostenere la calcificazione delle ossa lunghe, così come il ferro per sostenere l’aumento della massa degli eritrociti. Il comportamento dei compagni e la reclamizzazione di certi prodotti, costituiscono una forte influenza sulle abitudini alimentari del ragazzo. L’età adolescenziale è, inoltre, la più vulnerabile a seri disordini alimentari quali la bulimia e l’anoressia. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 74

L’ETA’ ADULTA Sulla base delle ricerche e dei dati clinici disponibili, la dieta migliore

L’ETA’ ADULTA Sulla base delle ricerche e dei dati clinici disponibili, la dieta migliore per l’adulto sembra essere quella che contiene tutti i nutrienti necessari e nella quale il 55% delle calorie necessarie è fornito dai carboidrati, il 30% dai lipidi ed il 15% dalle proteine. Idealmente, i grassi dovrebbero essere costituiti prevalentemente da acidi grassi insaturi ed i carboidrati dovrebbero essere principalmente complessi (amidi), anziché zuccheri purificati. In aggiunta, la dieta dovrebbe includere un’adeguata quota di fibre alimentari. Il fabbisogno calorico totale dell’adulto è variabile a seconda del tipo e dall’entità di attività fisica svolta (lavoro, sport, hobby). L’obesità può rappresentare un problema a seguito della riduzione di esercizio fisico, di pasti consumati spesso fuori casa e della ormai diffusa possibilità di acquistare cibi anche costosi ed elaborati. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 75

L’ETA’ ANZIANA Il fabbisogno giornaliero di calorie diminuisce con lavanzare dell’età poiché la persona

L’ETA’ ANZIANA Il fabbisogno giornaliero di calorie diminuisce con lavanzare dell’età poiché la persona anziana va incontro ad una diminuzione del metabolismo basale e per la riduzione di attività che spesso si accompagna all’invecchiamento (il fabbisogno calorico diminuisce di circa il 7% per ogni decennio dopo i 25 anni). Naturalmente, le persone anziane attive necessitano di maggior apporto calorico di quelle immobilizzate o non totalmente autosufficienti. Numerosi fattori influenzano lo stato nutrizionale degli anziani 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 76

alterazioni a carico dei cinque sensi • la presenza di patologie acute e croniche,

alterazioni a carico dei cinque sensi • la presenza di patologie acute e croniche, spesso concomitanti • necessità di attenersi a precisi regimi dietetici • effetti avversi di farmaci • deficit motori che rendono difficoltose le minute e grandi attività motorie necessarie alla preparazione e assunzione del cibo • alterazioni cognitive • stati depressivi che inducono a disinteresse rispetto all’alimentazione • difficoltà nel leggere le etichette dei cibi e comprendere il valore nutritivo di essi • indisponibilità di un reddito sufficiente per acquistare i cibi • isolamento sociale: l’anziano che vive da solo poco condivide con altri il momento del pasto 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 77

LA GRAVIDANZA e l’ALLATTAMENTO Un buon stato nutrizionale ed una corretta alimentazione prima e

LA GRAVIDANZA e l’ALLATTAMENTO Un buon stato nutrizionale ed una corretta alimentazione prima e durante il periodo di gestazione sono condizioni essenziali per la prevenzione delle patologie materne e neonatali. Rispetto alle vitamine e ai minerali, la gravidanza comporta necessità decisamente superiori per quanto concerne il ferro, i folati, le vitamine del gruppo B e la vitamina A. Possono, spesso, verificarsi modificazioni del tipo di alimentazione, a seguito di: • alterazioni dell’appetito • nausea (soprattutto nel primo trimestre) • superstizioni/pregiudizi presenti nella cultura di appartenenza L’allattamento comporta per la madre una notevole perdita di energia e di principi nutritivi, alla quale la dieta deve supplire. Anche il fabbisogno di acqua è maggiore poiché il latte materno ne è costituito per l’ 85% 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 78

L’APPETITO … ed altri fattori implicati con l’appetito • Per appetito s’intende la percezione

L’APPETITO … ed altri fattori implicati con l’appetito • Per appetito s’intende la percezione della necessità di alimentarsi, di origine molto complessa, cui contribuiscono fattori nervosi di provenienza centrale (eccitamenti legati all’azione del centro regolatore della nutrizione localizzato in zone specifiche dell’encefalo) e periferica, come stimoli chimici (presenza nello stomaco di acido cloridrico a digiuno) e meccanici (aumento del tono e della peristalsi gastrica). • Il senso del gusto e dell’olfatto sono, inoltre, fondamentali: vi sono condizioni o patologie che comportano la percezione di odori o sapori sgradevoli, conseguente riduzione dell’appetito. • Altri fattori interessati nella regolazione dell’appetito comprendono il livello glicemico, le secrezioni gastriche, la motilità gastrica, fattori ormonali, la risposta alle stimolazioni nervose autonome. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 79

LE AREE GEOGRAFICHE e le CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE La collocazione geografica ove la persona vive

LE AREE GEOGRAFICHE e le CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE La collocazione geografica ove la persona vive ha specifici effetti sul tipo di alimenti disponibili, soprattutto carne e pesce. • Allo stato attuale molti Paesi sviluppati, dispongono di processi tecnicamente sofisticati per la conservazione, il confezionamento ed il trasporto dei cibi. • Nei Paesi poco sviluppati, caratterizzati da scarsezza di risorse ambientali e di risorse economiche, tali processi non sono sempre garantiti. Nella maggior parte delle società, gli incontri sociali sono basati sulla condivisione del cibo. I prodotti serviti in queste occasioni sono spesso tipici delle consuetudini e tradizioni del contesto, così come l’ambiente ove viene servito il pasto è molto importante. Quando le opportunità di queste occasioni sono escluse (come può accadere per le persone anziane o ricoverate in ospedale), il piacere di condividere il cibo può essere fortemente ridotto: ne può risultare scarsezza o abolizione dell’appetito che può condurre a seri stati di malnutrizione. 8 a unità didattica: la nutrizione e 80 l'eliminazione

L’EDUCAZIONE RICEVUTA Le consuetudini alimentari sono, in genere, apprese nei primi anni di vita

L’EDUCAZIONE RICEVUTA Le consuetudini alimentari sono, in genere, apprese nei primi anni di vita e riflettono le influenze educative che predominano in famiglia. Inoltre, il modo di allevare i bambini, gli utensili adoperati per mangiare, gli orari dei pasti, il modo di servire i pasti sono assai variabili nei diversi contesti culturali. È difficile per una persona di un determinato gruppo culturale modificare le consuetudini alimentari. Le pratiche religiose suggeriscono spesso ciò che si deve o meno mangiare, come i cibi devono essere preparati e quando debbono essere consumati. Le pratiche dietetiche, così, possono essere parte integrante della fede religiosa. È d’uso celebrare alcune festività religiose con lunghi periodi di digiuno seguiti da feste con abbondanti libagioni. Alcune comunità religiose sono dedite alla dieta vegetariana, altre escludono il thè, il caffè, gli alcolici, le spezie ed i condimenti piccanti. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 81

LE SCELTE INDIVIDUALI Il tipo di alimentazione e le esigenze nutrizionali sono imposte anche

LE SCELTE INDIVIDUALI Il tipo di alimentazione e le esigenze nutrizionali sono imposte anche dalle preferenze individuali. Ogni essere umano è unico nelle sue specifiche esigenze nutrizionali. La scelta di particolari alimenti è una questione individuale correlata a preferenze di gusto, consistenza, sapore, aspetti fondati sull’esperienza acquisita e nelle proprie tradizioni culturali e religiose. Inoltre, negli individui che svolgono attività fisica (lavoro, sport, hobby) in modo impegnativo, l’apporto alimentare giornaliero può essere notevolmente superiore a a quello di una persona che esercita scarsa attività fisica ed adotta un modello di vita sedentario. I mass media hanno un’importante influenza sul comportamento alimentare di una società o di un gruppo di individui, in tutto il mondo. 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 82

I FATTORI PATOLOGICI CHE ALTERANO LO STATO NUTRIZIONALE • Malattie e traumi • Uso

I FATTORI PATOLOGICI CHE ALTERANO LO STATO NUTRIZIONALE • Malattie e traumi • Uso di farmaci • Uso di alcool e droghe • Disturbi dello stato psicologico 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

Un esempio di DIAGNOSI INFERMIERISTICA Nutrizione superiore al fabbisogno 8 a unità didattica: la

Un esempio di DIAGNOSI INFERMIERISTICA Nutrizione superiore al fabbisogno 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

Dall’accertamento effettuato sul paziente si possono identificare varie diagnosi infermieristiche o problemi clinico-collaborativi relativi

Dall’accertamento effettuato sul paziente si possono identificare varie diagnosi infermieristiche o problemi clinico-collaborativi relativi ai problemi alimentari della persona assistita. • La diagnosi infermieristica di NUTRIZIONE SUPERIORE AL FABBISOGNO si riferisce a persone in stato di sovrappeso (peso superiore al 10% del peso ideale) od obese (peso superiore del 20% al peso ideale) nelle quali è possibile rilevare una plica cutanea a livello del tricipite maggiore di 15 mm nell’uomo e 25 mm nella donna. Può essere, inoltre, presente un modello di alimentazione scorretto, un modello di vita sedentario e un’assunzione alimentare in eccesso rispetto al fabbisogno metabolico (SEGNI/SINTOMI CLINICI o MANIFESTAZIONI o CARATTERISTCHE DEFINENTI) • Le condizioni che determinano gli stati di NUTRIZIONE SUPERIORE AL FABBISOGNO possono essere: di natura fisiopatologica, legate a trattamenti, di tipo situazionale (es: gravidanza, mancanza di conoscenze, modello di vita sedentario), correlate alle fasi maturative (es: età anziana) (CAUSE o FATTORI CORRELATI) 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 85

DIAGNOSI INFERMIERISTICA: NUTRIZIONE SUPERIORE AL FABBISOGNO DEFINIZIONI Stato nel quale la persona subisce, o

DIAGNOSI INFERMIERISTICA: NUTRIZIONE SUPERIORE AL FABBISOGNO DEFINIZIONI Stato nel quale la persona subisce, o rischia di subire, un aumento di peso correlato a un’assunzione di alimenti eccessiva rispetto al fabbisogno metabolico. CARATTERISTICHE DEFINENTI MAGGIORI Sovrappeso (peso superiore del 10% al peso ideale) Obesità (peso superiore del 20% al peso ideale) Plica cutanea a livello del tricipite maggiore di 15 mm nell’uomo o di 25 mm nella donna MINORI Riferito modello di alimentazione indesiderato Assunzione in eccesso rispetto al fabbisogno metabolico Modello di vita sedentario FATTORI CORRELATI alterazione del modello di sazietà secondaria a uso di farmaci o radiazioni Riduzione del senso del gusto e dell’olfatto Aumento ponderale superiore a 11 -13 kg in gravidanza Deficit di conoscenze relativo agli elementi di base della nutrizione Modello di vita sedentario Diminuzione del livello di attività e del fabbisogno metabolico 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 86

Procedura: SERVIRE IL PASTO E PROVVEDERE ALL’ASSISTENZA NELL’ALIMENTAZIONE 8 a unità didattica: la nutrizione

Procedura: SERVIRE IL PASTO E PROVVEDERE ALL’ASSISTENZA NELL’ALIMENTAZIONE 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione

Definizione Assistere la persona nel pasto quando questa non è in grado di alimentarsi

Definizione Assistere la persona nel pasto quando questa non è in grado di alimentarsi autonomamente. Scopi ed indicazioni • mantenere lo stato nutrizionale della persona • prevenire che i pazienti particolarmente deboli svolgano un’attività eccessiva • assicurare una adeguata nutrizione ai pazienti che sono totalmente dipendenti 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 88

Precauzioni ed accorgimenti - prima del pasto • • • Accertare la presenza di

Precauzioni ed accorgimenti - prima del pasto • • • Accertare la presenza di prescrizioni dietetiche ed allergie alimentari Accertare la capacità di masticazione e deglutizione della persona Assicurarsi che il paziente abbia la protesi dentaria, occhiali ed apparecchi acustici nella corretta posizione, se necessario Proteggere la biancheria personale del paziente e la biancheria del letto Assicurarsi che la persona riceva la dieta corretta e che il pasto venga servito alla giusta temperatura (cibi troppo caldi possono provocare ustioni) e con gli utensili adeguati alle necessità della persona Allontanare dalla stanza del paziente ogni stimolo non piacevole ed aerearla, se necessario, per garantire un ambiente idoneo al pasto Se il paziente non è in grado di scendere dal letto, far assumere, se possibile, una posizione seduta o semiseduta per favorire la deglutizione Favorire il comfort: aiutare il paziente ad urinare o defecare e a lavarsi le mani Favorire la presenza di famigliari od amici del paziente 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 89

Precauzioni ed accorgimenti - durante il pasto • Evitare che la persona inali cibo

Precauzioni ed accorgimenti - durante il pasto • Evitare che la persona inali cibo o liquidi nell’albero respiratorio • Esortare il paziente a collaborare nella preparazione e consumazione del cibo, stimolando la maggior indipendenza possibile, aiutandolo a conservare o recuperare la capacità di autoalimentarsi • Insegnare, se necessario, nuove capacità per alimentarsi (es: mangiare con la mano non dominante per una persona che ha perso l’uso del braccio dominante; auto-alimentarsi per una persona che ha recentemente avuto una compromissione della vista) • Approfittare del momento del pasto per svolgere educazione alimentare: discutere sulle esigenze nutrizionali, individuare gli alimenti ad alto contenuto di nutrienti necessari, supportare il paziente nella scelta del menu per i pasti successivi o per la scelta e preparazione dei cibi dopo la dimissione dall’unità operativa di degenza • Dedicare il tempo necessario al pasto e non trasmettere fretta al paziente 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 90

Precauzioni ed accorgimenti - dopo il pasto - • Aiutare il paziente a lavarsi

Precauzioni ed accorgimenti - dopo il pasto - • Aiutare il paziente a lavarsi le mani ed a provvedere all’igiene del cavo orale • Aiutare il paziente ad assumere una posizione confortevole e che favorisca la digestione, con il capo sollevato di almeno 30 gradi, se consentito • Valutare la quantità e il tipo di cibi e liquidi consumati ed annotare ogni osservazione utile sulla cartella clinica dell’assistito 8 a unità didattica: la nutrizione e l'eliminazione 91