Il triangolo della didattica Trasposizione didattica La teoria

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Il triangolo della didattica § Trasposizione didattica. § La teoria delle situazioni. 12/6/21 Meloni

Il triangolo della didattica § Trasposizione didattica. § La teoria delle situazioni. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 1

Il triangolo: insegnante, allievo, sapere Chevallard propone questo schema: Insegnante Allievo Sapere nel quale,

Il triangolo: insegnante, allievo, sapere Chevallard propone questo schema: Insegnante Allievo Sapere nel quale, con “Sapere” si intende quello ufficiale, universitario; si tratta del sapere della ricerca matematica, quello storicizzato, accademico. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 2

Partendo dai significati generali che la letteratura corrente riporta, i tre vertici o meglio

Partendo dai significati generali che la letteratura corrente riporta, i tre vertici o meglio poli di riferimento, si possono sintetizzare nel seguente modo: § “quello dell’insegnante (che espone, spiega, dimostra, costruisce situazioni didattiche ad hoc, …); § quello dell’allievo (che interpreta, codifica, l’informazione che riceve, la elabora, formula ipotesi, recupera strategie, …); § e quello del sapere (che agisce da posta in gioco del sistema educativo e che risenta caratteristiche strutturali e metodologiche, nonché storiche e culturali, diverse)”. (Martini) 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 3

Trasposizione didattica Per trasposizione didattica si intende il lavoro di adattamento, di trasformazione del

Trasposizione didattica Per trasposizione didattica si intende il lavoro di adattamento, di trasformazione del sapere in oggetto d’insegnamento, in funzione del luogo, del pubblico e delle finalità didattiche ci si pone. La trasposizione didattica consiste, dal punto di vista dell’insegnante, nel costruire le sue proprie lezioni attingendo dalla fonte dei saperi, tenendo conto delle orientazioni fornite dalle istruzioni e dai programmi (sapere da insegnare), per adattarli alla propria classe: livello degli allievi, obiettivi perseguiti. La trasposizione consiste nell’estrarre un elemento di sapere dal suo contesto per ricontestualizzarlo nel contesto sempre singolare della propria classe. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 4

- Sapere Sapiente - Sapere da insegnare - Sapere insegnato La trasposizione didattica ci

- Sapere Sapiente - Sapere da insegnare - Sapere insegnato La trasposizione didattica ci parla di un processo che si compie quando elementi di sapere esperto diventano sapere insegnato. È chiaro che per l’insegnante, la scelta di quali contenuti trattare in una determinata classe, è fortemente condizionata non solo dalla Istituzione Scuola (programmi ministeriali, programmazioni di Istituto, Standard di abilità ecc. ) ma anche sociali, che coinvolgono in primo luogo le famiglie ma anche istituzioni, enti ed associazioni. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 5

La dinamica della trasposizione didattica del sapere dal punto di vista dell’insegnante. Una tesi

La dinamica della trasposizione didattica del sapere dal punto di vista dell’insegnante. Una tesi di partenza. La cognizione è intrinsecamente contestuale , cioè è il contesto nel quale si situa che permette l’elaborazione del senso e dà significato alla conoscenza. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 6

Dunque l’insegnamento di un elemento del sapere avviene in un contesto all’interno del quale

Dunque l’insegnamento di un elemento del sapere avviene in un contesto all’interno del quale quell’elemento di sapere appare come la risposta più adeguata ad uno specifico problema posto. Dall’altra parte, l’insegnante deve fare in modo che quella conoscenza contestualizzata raggiunga, da parte dell’allievo, un livello di astrazione tale da permettergli di poterla legare ad altri contesti. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 7

Sapere Sapiente… la mediazione del sistema di insegnamento e della noosfera Sapere da insegnare

Sapere Sapiente… la mediazione del sistema di insegnamento e della noosfera Sapere da insegnare la contestualizzazione (insegnante) Sapere insegnato la decontestualizzazione (allievo) 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 8

Un conto è sapere una nozione; un conto è sapere descriverla ad altri; attorno

Un conto è sapere una nozione; un conto è sapere descriverla ad altri; attorno al sapere stesso dell’insegnante, va organizzata una specifica conoscenza, con problemi di economia al suo interno: che cosa, come, perché, che tipi di scelte, … Una volta realizzata l’introduzione della nozione, nell’àmbito del funzionamento didattico deve scattare un meccanismo in base al quale ci si impossessa di tale nozione per farne qualcosa. La trasposizione è multipla: partecipa alla trasformazione che le discipline e i programmi fanno subire al sapere; ma risente anche dell’interpretazione e dell’esempio che gli insegnanti danno di una disciplina nella loro pratica quotidiana. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 9

C’è un legame tra sapere matematico e sapere da insegnare: Concezioni epistemologiche dell’insegnare sapere

C’è un legame tra sapere matematico e sapere da insegnare: Concezioni epistemologiche dell’insegnare sapere matematico sapere da insegnare nel senso che il sapere da insegnare è frutto di un “filtraggio” della scelta epistemologica da parte dell’insegnante. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 10

L’ingegneria didattica è lo studio condotto in modo scientifico del fenomeno didattico. Le conoscenze

L’ingegneria didattica è lo studio condotto in modo scientifico del fenomeno didattico. Le conoscenze in didattica della matematica, ed in particolare le problematiche della trasposizione didattica, permettono all’insegnante di creare un curricolo, attività così schematizzata: L’insegnante introduce un nuovo argomento e fa riferimento a: Conoscenze di modelli matematici e didattici Conoscenze di ostacoli epistemologici su quell’argomento Conoscenze di strumenti generali per la costruzione dei curricoli Perviene alla costruzione di un curricolo adeguato e specifico, corretto sia da un punto di vista matematico, sia da una punto di vista didattico. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 11

Nel caso dell’insegnamento della storia, una volta assunto come assioma didattico che si debba

Nel caso dell’insegnamento della storia, una volta assunto come assioma didattico che si debba partire dall’analisi e studio dei documenti, non è raro il caso di insegnanti che finiscono con limitare o evitare la parte contestuale dell’avvenimento storico, cancellando, di fatto, il senso stesso dell’evoluzione storica all’interno della quale quei documenti si inserivano. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 12

Qualche cosa di analogo avviene anche in matematica quando l’insegnante adotta il metodo assiomatico

Qualche cosa di analogo avviene anche in matematica quando l’insegnante adotta il metodo assiomatico di presentazione del sapere. Questo modo dà l’illusione di poter far acquisire conoscenze che appaiono di poco distanti con il sapere “esperto”. Ma questo modo di procedere cancella la storia della costruzione di questo sapere, che è storia di difficoltà e di problemi che ad esso hanno portato, di cattive interpretazioni, di percorsi errati, di prove rivelatisi inutili o sbagliate. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 13

“Tale presentazione nasconde il vero modo di procedere della scienza, impossibile da comunicarsi e

“Tale presentazione nasconde il vero modo di procedere della scienza, impossibile da comunicarsi e descriversi fedelmente dall’esterno, e gli sostituisce una genesi fittizia. La presentazione assiomatica, per rendere più facile l’insegnamento, isola certe nozioni e proprietà dall’intreccio di attività da cui esse hanno avuto origine, senso, motivazione ed uso e le trasferisce nel contesto scolastico”. (Brousseau) 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 14

Diventa indispensabile che la scelta e l'azione sul contenuto/i venga svolta attraverso dei solidi

Diventa indispensabile che la scelta e l'azione sul contenuto/i venga svolta attraverso dei solidi principi educativi che si realizzino come competenze di manifestazione educativa del Sapere. Tali principi si possono individuare nei Quattro Pilasti Educativi (Delors) che sono: 1. imparare a conoscere, 2. imparare a fare, 3. imparare a vivere insieme, 4. imparare ad essere. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 15

Conoscenza e Sapere: § Un sapere è una conoscenza che posa sulle relazioni tra

Conoscenza e Sapere: § Un sapere è una conoscenza che posa sulle relazioni tra conoscenza ed esperienza, e che permette di accedere all'esperienza. Tale è la sua utilità. Il sapere è una conoscenza utile e in particolare utile perché essa amministra le relazioni tra l’esperienza e le conoscenze che induce. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 16

§ Il sapere è qualcosa che dispensa delle conoscenze ma dispensa anche da conoscere

§ Il sapere è qualcosa che dispensa delle conoscenze ma dispensa anche da conoscere tutto e di dovere fare l'esperienza di tutto. § La domanda dell'uso dei saperi nell'insegnamento è delicata perché bisognerebbe poter controllare ciò di cui si sarà d'accordo di dispensare l'allievo, e ritorna la domanda della scelta dei contenuti. § Insegnare è lavorare il sapere per indurre in un quadro situazionale scelto un processo cognitivo sostenendo l'apprendimento di cui il prodotto sarà in ritorno istituito in sapere. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 17

Situazione didattica. “Una situazione didattica è un insieme di relazioni esplicitamente e/o implicitamente stabilite

Situazione didattica. “Una situazione didattica è un insieme di relazioni esplicitamente e/o implicitamente stabilite tra un allievo o un gruppo di allievi , qualche elemento del contorno (inclusi strumenti o materiali) e l’insegnante al fine di permettere agli allievi di apprendere cioè: ricostruire qualche conoscenza”. (Godino) Tutto avviene in un ambiente dichiarato: § l’allievo sa che sta imparando, che l’insegnante sta insegnando; § l’insegnante è consapevole del suo ruolo e di come la situazione si sta sviluppando. C’è intenzione esplicita di insegnare. Sono situazioni di stimolo concreto a fare attività, a risolvere problemi, ad eseguire consegne. L’allievo sa che in quel momento si stanno delineando ed evolvendo nozioni che fanno parte del sapere della scuola. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 18

Situazione a-didattica. Nella situazione a-didattica sono in ballo gli studenti e l’oggetto della conoscenza,

Situazione a-didattica. Nella situazione a-didattica sono in ballo gli studenti e l’oggetto della conoscenza, ma non l’insegnante. La situazione suggerisce delle esigenze e gli allievi danno risposte a queste. § L’allievo fa da solo o in gruppo dei tentativi, § verifica che i tentativi falliscono o sono inefficaci; si deve rifare più volte la prova; § interagendo con gli elementi dell’ambiente, l’allievo modifica il suo sistema di conoscenze a causa degli adattamenti che fa nell’utilizzare varie strategie. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 19

Una situazione a-didattica è una situazione nella quale il sistema didattico tende a scomparire

Una situazione a-didattica è una situazione nella quale il sistema didattico tende a scomparire permettere all’allievo di far fronte, in maniera autonoma, al problema cognitivo proposto costruendo attraverso questo una conoscenza. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 20

C’è un momento, necessario al processo di costruzione della conoscenza, in cui si interrompe

C’è un momento, necessario al processo di costruzione della conoscenza, in cui si interrompe il rapporto insegnante-allievo a favore del rapporto allievo-situazione: l’allievo produce la sua conoscenza in risposta personale alle richieste del milieu piuttosto che alle attese, tanto legittime quanto inibitorie, dell’insegnante. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 21

La relazione allievo-insegnante si modifica nella sostanza dovendo quest’ultimo agire a distanza, dissimulando la

La relazione allievo-insegnante si modifica nella sostanza dovendo quest’ultimo agire a distanza, dissimulando la propria volontà didattica per provocare § l’assunzione personale da parte dell’allievo della situazione cognitiva proposta, per fare § in modo che essa venga percepita dall’allievo come conoscenza universale, svincolata da presupposti soggettivi e didattici. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 22

La consegna di responsabilità che l’insegnante affida agli studenti, spingendoli a farsi carico personale

La consegna di responsabilità che l’insegnante affida agli studenti, spingendoli a farsi carico personale della costruzione della conoscenza in una situazione a-didattica, è detta devoluzione; l’accettazione di tale responsabilità e la conseguente decisione di attivarsi da parte dello studente è detta implicazione; La scoperta personale della conoscenza auspicata dall’insegnante da parte di uno studente porta lo studente a un atto di validazione pervenire all’accettazione condivisa da tutto il gruppo classe; A questo punto l’insegnante istituzionalizza la scoperta fatta, la fa diventare competenza della classe, la rende spendibile come nuova conoscenza all’interno dell’aula. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 23

Situazione non-didattica Non-didattica è una situazione pedagogica non specifica di un sapere: insegnante ed

Situazione non-didattica Non-didattica è una situazione pedagogica non specifica di un sapere: insegnante ed allievo non hanno un rapporto specifico e tipico con il sapere in gioco. L’insegnante non ha un obiettivo didattico preciso gli allievi agiscono in attività e con materiale disponibile in aula. In questo caso l’insegnante non ha preparato alcuna iniziativa didattica con lo scopo di far apprendere agli allievi qualche nozione specifica del sapere da insegnare, ma non è escluso che avvenga apprendimento. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 24

La devoluzione. Per costruire la propria conoscenza, l’allievo deve occuparsi personalmente della risoluzione del

La devoluzione. Per costruire la propria conoscenza, l’allievo deve occuparsi personalmente della risoluzione del problema che gli è stato posto nella situazione didattica; deve cioè implicarsi in tale attività. In tal caso si usa dire che l’allievo ha raggiunto la devoluzione della situazione. La devoluzione è il processo o l’attività di responsabilizzazione attraverso i quali l’insegnante ottiene che lo studente impegni la sua propria responsabilità nella risoluzione di un problema (più in generale in un’attività cognitiva) che diventa allora problema dell’allievo, accettando le conseguenze di questo trasferimento momentaneo di responsabilità, in particolare per quanto concerne l’incertezza che questa assunzione genera nella situazione. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 25

In origine la devoluzione era definita come: “l’atto attraverso il quale l’insegnante fa accettare

In origine la devoluzione era definita come: “l’atto attraverso il quale l’insegnante fa accettare all’allievo la responsabilità di una situazione di apprendimento (a-didattica) o di un problema ed accetta lui stesso le conseguenze di questo transfer”. (Brousseau) Ma, nella fase di devoluzione, nel rapporto di insegnamento, si viene a creare un paradosso che rientra gli aspetti relativi al contratto didattico: “Più il professore svela ciò che desidera, più dice all’allievo precisamente ciò che deve fare e più rischia di perdere le possibilità di ottenere e di constatare oggettivamente l’apprendimento al quale, in realtà, deve mirare”. (Brousseau) 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 26

Questo paradosso della devoluzione fa il paio con il paradosso della credenza: “Credetemi, ma

Questo paradosso della devoluzione fa il paio con il paradosso della credenza: “Credetemi, ma non credete, imparate a sapere che cos’è sapere… abbiate fiducia in me per non dover più avere fiducia in me, ma nella vostra ragione”. (Clanché) “…Questo rischio è al tempo stesso il fondamento e la condizione del funzionamento del processo di insegnamento-apprendimento”. (Sarrazy) Questa idea dell’apprendimento · come rischio personale, · come impegno, come implicazione diretta dell’allievo nell’apprendimento è il cardine che si manifesta con la rottura voluta del contratto. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 27

12/6/21 Una duplice motivazione di “mestiere”: mestiere di allievo, mestiere di insegnante. Una delle

12/6/21 Una duplice motivazione di “mestiere”: mestiere di allievo, mestiere di insegnante. Una delle maggiori difficoltà del rapporto insegnamento-apprendimento consiste in questo: l’insegnante dovrebbe convincere l’allievo e se stesso che quel che si apprende, lo si apprende per la vita e non per il breve spazio di tempo legato ad una prova, ad una verifica, ad una qualche forma di valutazione. I ruoli dei due mestieri fondamentali che entrano in gioco nella didattica: il mestiere di allievo, il mestiere di insegnante potrebbero essere ridefiniti sulla base dei rapporti personali al sapere, nel tentativo di far sì che vi sia reciproca implicazione e che il carico dell’accesso al sapere dello studente sia trasformato in un fatto personale; e proprio questo sarebbe lo scopo principale del mestiere dell’insegnante. Meloni Gianna Irre Veneto 28

Incisiva risulta l’interpretazione suggerita da Conne che fa consistere la devoluzione “nell’articolare l’intenzione dell’insegnare

Incisiva risulta l’interpretazione suggerita da Conne che fa consistere la devoluzione “nell’articolare l’intenzione dell’insegnare sull’autonomia cognitiva del soggetto”. 12/6/21 Meloni Gianna Irre Veneto 29