AUTISMO Prof ssa Scicchitano Eugenia Il fratellino dalla

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AUTISMO Prof. ssa Scicchitano Eugenia

AUTISMO Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Il fratellino dalla Luna: Coline e l'autismo di Noè https: //www. youtube. com/watch? v=_Kv.

Il fratellino dalla Luna: Coline e l'autismo di Noè https: //www. youtube. com/watch? v=_Kv. He. Q 9 M 7 bs Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Che cos’è l’autismo L'autismo è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato dalla compromissione dell'interazione

Che cos’è l’autismo L'autismo è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato dalla compromissione dell'interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d'interessi e comportamenti ripetitivi. Si tratta di uno spettro variabile, che può comprendere sia persone con alto quoziente intellettivo che con ritardo mentale. È una diagnosi complessa che coinvolge, compromettendole in modo significativo, tutte o alcune delle aree dello sviluppo del bambino: la comunicazione, il linguaggio, la sua capacità di immaginazione e di simbolizzazione e, in senso più generale, la relazione. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

All'interno dello spettro autistico, infatti, troviamo diverse diagnosi. La Sindrome di Asperger, che definisce

All'interno dello spettro autistico, infatti, troviamo diverse diagnosi. La Sindrome di Asperger, che definisce persone ad "alto funzionamento", è considerata un disturbo pervasivo dello sviluppo, che tuttavia presenta sintomi più lievi rispetto alle altre patologie classificate in questo gruppo. Gli individui portatori di questa sindrome, presentano una persistente compromissione delle interazioni sociali. Senza il verificarsi di significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o nello sviluppo cognitivo. In un disturbo lieve dello spettro autistico, il bambino ha uno sviluppo del linguaggio sufficientemente in linea con l’età per ciò che riguarda la struttura sintattica, ma è carente la forma comunicazionale. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

È, infatti, frequente che questi bambini, nonostante, appunto, le adeguate capacità intellettive, risultino “deboli”

È, infatti, frequente che questi bambini, nonostante, appunto, le adeguate capacità intellettive, risultino “deboli” nella comprensione e nel pensiero astratto (comprensione del testo, soluzione di situazioni problematiche, organizzazione del compito, flessibilità del pensiero…). I bambini che presentano questo tipo di disturbo possono desiderare di interagire con il gruppo dei pari e di prender parte alle loro attività, ma non riescono a far capire le loro intenzioni, non posseggono strategie di comunicazione sociale. L’insegnante può fare da tramite, esprimendo le intenzioni al posto del bambino stesso, ma anche guidandolo verso la conquista di regole di convivenza (salutare, formulare domande, ecc. ) che inizialmente saranno un po’ formali, ma che, a mano, diventeranno risorse utili allo stare insieme. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

L’Anello azzurro https: //www. youtube. com/watch? v=aws. AP 5 KSc. KIL’Anello azzurro Prof. ssa

L’Anello azzurro https: //www. youtube. com/watch? v=aws. AP 5 KSc. KIL’Anello azzurro Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Inclusione Una scuola inclusiva deve sempre “ promuovere il diritto di essere considerato uguale

Inclusione Una scuola inclusiva deve sempre “ promuovere il diritto di essere considerato uguale agli altri e diverso insieme agli altri”. La diversità, in tutte le sue forme, dunque, viene considerata una risorsa e una ricchezza, piuttosto che un limite, e nell’ottica dell’inclusione si lavora per rispettare le diversità individuali. L’idea di inclusione deve basarsi sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti, ognuno con i suoi bisogni “speciali”. L’inclusione deve rappresentare un processo, una cornice in cui gli alunni, a prescindere da abilità, genere, linguaggio, origine etnica o culturale, possono essere ugualmente valorizzati e forniti di uguali opportunità a scuola. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Il ruolo della famiglia è fondamentale nel supportare il lavoro delle insegnanti e nel

Il ruolo della famiglia è fondamentale nel supportare il lavoro delle insegnanti e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. Inoltre, rappresenta un punto di riferimento essenziale per una corretta inclusione scolastica dell’alunno, sia perché fonte di informazioni preziose sia perché luogo in cui avviene la continuità tra educazione genitoriale e scolastica. I genitori devono sentirsi parte anche loro della scuola e partecipi della sua vita, devono anche loro stessi “includere” attraverso l’educazione dei propri figli, in collaborazione con le insegnanti. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

La scuola e l’autismo Gli insegnanti e la scuola possono trovarsi di fronte ad

La scuola e l’autismo Gli insegnanti e la scuola possono trovarsi di fronte ad un vero e proprio vuoto di conoscenze, sia dei ragazzi e delle loro problematiche specifiche, sia delle strategie per potersi relazionare a loro in modo efficace. Non dimentichiamo che la maggiore difficoltà del bambino autistico consiste proprio nel fidarsi e nell’affidarsi all’altro, per cui essere affiancato da qualcuno che non lo conosce e non avere altri punti di riferimento in classe, può essere per lui fonte di stress. La gestione di un bambino affetto da disturbo della sfera autistica in ambito scolastico, se paragonata alla gestione degli altri handicap, è forse la più complessa e difficile. Pertanto se la scuola vuole essere di vero aiuto ai bambini affetti da disturbi della sfera autistica deve necessariamente proporsi obbiettivi diversi da quelli soliti, deve necessariamente attuare delle modalità di gestione alternative a quelle che solitamente attua. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Gli obiettivi. -Al primo posto la scuola deve porre il miglioramento della serenità interiore.

Gli obiettivi. -Al primo posto la scuola deve porre il miglioramento della serenità interiore. -Il secondo obiettivo deve riguardare la ricerca di una maggiore fiducia di questo bambino negli altri e nel mondo. -L’obiettivo didattico non può che venire in un secondo momento, quando questo particolare allievo ha superato le sue ansie, le sue paure, le sue notevoli difficoltà psicoaffettive e relazionali. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Per ottenere una maggiore serenità interiore abbiamo la necessità di creare attorno al bambino

Per ottenere una maggiore serenità interiore abbiamo la necessità di creare attorno al bambino affetto da autismo un ambiente particolarmente ovattato, silenzioso, tranquillo, sereno. In quanto per questi bambini molto sensibili può risultare patogeno anche un normale ambiente di classe. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Poiché l’ambiente della classe è, per questi bambini troppo rumoroso e presenta troppi stimoli

Poiché l’ambiente della classe è, per questi bambini troppo rumoroso e presenta troppi stimoli a causa del numero degli allievi, l’ideale, almeno inizialmente, sarebbe inserire il bambino con tali problematiche in un locale ampio, ben illuminato, ma silenzioso e tranquillo, con un unico operatore adulto particolarmente disponibile e capace di ascolto. Solo successivamente, quando avremo chiaramente notato che la sua maturazione affettiva e la sua serenità interiore sono molto migliorate, potremo inserire accanto a lui, ma con molta gradualità, prima altri adulti e poi altri bambini con i quali poter stabilire una buona intesa reciproca. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

In questo locale ovattato metteremo molti giocattoli con caratteristiche e finalità diverse in modo

In questo locale ovattato metteremo molti giocattoli con caratteristiche e finalità diverse in modo tale che il bambino utilizzi quei materiali e quei giochi che ritiene, in quel momento, più adatti alle sue esigenze. Metteremo, giocattoli e materiali, così che possa eventualmente effettuare svariati tipi di giochi: senso-motori, di costruzione, imitativi, di abilità, rappresentativi, compensativi, immaginativi, di acquisizione e così via. Non trascureremo, quindi, oggetti e materiali naturali come il legno, la sabbia, la creta, l’acqua. Materiali questi dei quali questi bambini sono particolarmente attratti. Non mancherà, naturalmente, del materiale didattico specifico adeguato al livello di conoscenze del bambino. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

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Giochi guidati. In questo caso i genitori, gli insegnanti o altri adulti, in base

Giochi guidati. In questo caso i genitori, gli insegnanti o altri adulti, in base agli obiettivi che si propongono, utilizzando strumenti e metodologie particolari guidano il gioco dei bambini così da ottenere determinati risultati. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Giochi liberi. In questo caso i bambini sono totalmente indipendenti dalle indicazioni degli adulti

Giochi liberi. In questo caso i bambini sono totalmente indipendenti dalle indicazioni degli adulti e seguono soltanto delle norme e delle regole che essi stessi si danno giorno per giorno, momento per momento. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Nel gioco autogestito, autogestito è bene che sia solo il bambino a noi affidato

Nel gioco autogestito, autogestito è bene che sia solo il bambino a noi affidato a condurre il gioco e, se durante l’attività egli ci coinvolgerà o accetterà il nostro supporto, il nostro compito sarà soltanto quello di aiutarlo a realizzare il suo gioco e non il nostro. In conclusione sarà lui il leader e noi i gregari. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

OBIETTIVO DIDATTICO: PEI I bambini affetti da autismo sono diversi l’uno dall’altro per composizione

OBIETTIVO DIDATTICO: PEI I bambini affetti da autismo sono diversi l’uno dall’altro per composizione genetica, per i vissuti traumatici trascorsi, per il tipo di difese che hanno messo in atto, per il loro retroterra familiare, per la maggiore o minore gravità dei problemi psicoaffettivi presenti nel loro animo. Pertanto, ognuno dovrà avere un suo PEI. Il programma svolto dallo studente con autismo lieve potrà essere lo stesso proposto alla classe. Questo programma potrà rimanere tale o potrà essere “semplificato”: mantenendo cioè lo stesso grado di difficoltà, ma proposto in maniera ridotta in base alle difficoltà e alle esigenze dello studente. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Per fare un esempio: una verifica proposta alla classe, verrà presentata anche allo studente

Per fare un esempio: una verifica proposta alla classe, verrà presentata anche allo studente con autismo scegliendo di mantenere lo stesso tipo di richiesta ma dandogli maggiore tempo per completare la sua consegna, oppure mantenere identici gli obiettivi di base della verifica, ma ridurla di quantità: invece di 12 esercizi, gliene verranno proposti 6 e si dà allo studente lo stesso tempo a disposizione dei compagni. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

La prima cosa da fare quindi è individuare quali sono le risorse che questi

La prima cosa da fare quindi è individuare quali sono le risorse che questi ragazzi hanno. Prima di iniziare qualsiasi progetto è importante chiedersi come insegnanti, quali strumenti e strategie siano necessarie permettere allo studente con autismo una buona riuscita scolastica. L’insegnante di sostegno deve essere di riferimento per il consiglio di classe, i docenti con l’insegnante di sostegno devono favorire l’inserimento dello studente, devono facilitare, rendere possibili gli obiettivi formativi: comportamentali, cognitivi, di relazione. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

La costruzione e la realizzazione di un piano di intervento personalizzato per il bambino

La costruzione e la realizzazione di un piano di intervento personalizzato per il bambino autistico, deve necessariamente prendere lo spunto da una valutazione precisa delle sue capacità e delle carenze che presenta nei vari repertori di abilità cognitive e comportamentali. Una volta stabiliti con precisione i comportamenti oggetto di osservazione, valutare opportunamente i principali parametri che sono: frequenza, durata e intensità. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Griglia di osservazione OSSERVAZIONE DELL’INTERAZIONE NEL GRUPPO Allievo: _______________ Età: _____ Classe: ________ Comportamenti

Griglia di osservazione OSSERVAZIONE DELL’INTERAZIONE NEL GRUPPO Allievo: _______________ Età: _____ Classe: ________ Comportamenti Indicatori A) Rispetta il turno e risponde con modalità adeguate B) Accetta e fornisce consigli C) Chiede e/o fornisce materiale vario D) Esegue attività diverse da quelle del gruppo E) Interferisce con forme di aggressività verbale F) Interferisce con forme di aggressività fisica G) …………………………… H) …………………………… Comportam. indicatori Attività svolta: ___________________ A B C D E F G H Durata del compito Min. __________ Data e ora ______________ Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Metodi, ad oggi, più vantaggiosi per l’apprendimento I metodi più vantaggiosi sono: TEACCH (Treatment

Metodi, ad oggi, più vantaggiosi per l’apprendimento I metodi più vantaggiosi sono: TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Related Communication-Handicapped Children). ABA (Applied Behavior Analysis) Prof. ssa Scicchitano Eugenia

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TEACCH sta per "trattamento ed educazione di autistici e problemi di comunicazione associati". Il

TEACCH sta per "trattamento ed educazione di autistici e problemi di comunicazione associati". Il TEACCH è un programma poco intensivo e che si focalizza maggiormente sulla riorganizzazione dello spazio nell’ambiente scolastico. Nelle aule TEACCH, ad esempio, vengono usati tabelloni o suggerimenti organizzativi visivi in quanto i processi visivi sono un punto di forza di molti bambini autistici. L’obiettivo è ottenere una comunicazione funzionale spontanea. Inoltre, è importante che i docenti e i genitori si confrontino tra loro per scegliere una linea d’intervento comune. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

I metodi possono integrarsi, una volta stabiliti degli obiettivi chiari, aggiungendo la spontaneità come

I metodi possono integrarsi, una volta stabiliti degli obiettivi chiari, aggiungendo la spontaneità come ingrediente essenziale di ogni comunicazioneinterazione umana. «Ogni docente deve sapere che la relazione con ciascun bambino è unica» . La metodologia TEACCH è stata creata dal Dr. Eric Schopler negli anni '70 per le persone con ASD (autismo in tutte le sue varietà). L'obiettivo primario è stato caratterizzato dall’insegnare ai bambini con ASD a vivere e lavorare nella scuola, a casa e nella società in modo efficace. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Il principio di base della metodologia TEACCH è un insegnamento strutturato con stimolazione visiva

Il principio di base della metodologia TEACCH è un insegnamento strutturato con stimolazione visiva nell'ambiente, massimizzando l'adattamento dei materiali e strutturando l'ambiente per migliorare le competenze e le capacità funzionali degli studenti. . Quando si parla di insegnamento strutturato esso avviene in tutti i settori, ad esempio, adattare il tempo, lo spazio e il lavoro: Tempo: organizzare lavori di breve durata. Spazio: organizzare la struttura in aula, lo spazio in zone o angoli. Il sistema di lavoro: adattando materiale per livello. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Tecniche Didattiche • Presentare le informazioni supporto visivo: possiamo lavorare da cima a fondo

Tecniche Didattiche • Presentare le informazioni supporto visivo: possiamo lavorare da cima a fondo e / o da sinistra a destra, come quando leggiamo. • Utilizzare il concetto di tempo con indicazione dell'ora, per evitare frustrazioni e sapere che tutto ha un inizio e una fine. • Creare routine flessibili: per facilitare la comprensione dei compiti che possono predire l'ordine, una routine di adattamento, ma funzionale e flessibile. • Lavoro individuale: attraverso il lavoro individuale, favorire l'autonomia, l'iniziativa, la volontà, motivazione ad apprendere per se stessi. . . Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Materiale Teacch • http: //atendiendonecesidades. blogspot. com. e s/2012/11/material-teacch-y-otrasideas. html? m=1 • http: //docplayer.

Materiale Teacch • http: //atendiendonecesidades. blogspot. com. e s/2012/11/material-teacch-y-otrasideas. html? m=1 • http: //docplayer. it/11525853 -Giochi-emateriali-didattici-inventario. html Prof. ssa Scicchitano Eugenia

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ABA (Analisi Comportamentale Applicata) è la scienza applicata che deriva dalla scienza di base

ABA (Analisi Comportamentale Applicata) è la scienza applicata che deriva dalla scienza di base conosciuta come Analisi del Comportamento. Molte applicazioni sono state sviluppate per favorire lo sviluppo cognitivo di bambini con disturbi di origine diversa, fra cui i bambini autistici, anche attraverso il trasferimento di conoscenze specialistiche a familiari o a persone in grado di aiutarli. Gli stessi principi si applicano ad ogni condizione umana e la ricerca mostra chiaramente che i bambini con autismo imparano e che può essere loro insegnato come a qualunque altro bambino. Questi risultati possono essere conseguiti a patto che sia adottato un approccio rigoroso e scientifico. Il rigore metodologico e scientifico è fondamentale per programmare interventi efficaci e monitorarne i risultati. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Strategie per favorire l'apprendimento di abilità (ABA) Fra le strategie alle quali si fa

Strategie per favorire l'apprendimento di abilità (ABA) Fra le strategie alle quali si fa principalmente riferimento per ricercare tali apprendimenti ci sono le seguenti: Tecnica di aiuto e riduzione dell'aiuto (prompting e fading); Modellaggio; Tecniche di rinforzamento. Tecnica dell'aiuto (prompting) e attenuazione dell'aiuto (fading) : Esistono vari tipi di prompt in grado di aiutare un soggetto ad avviare una risposta, questi possono essere rappresentati da: - suggerimenti verbali; - indicazioni gestuali; - guida fisica; Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Modellaggio (Shaping) Si basa essenzialmente sul rinforzo di comportamenti dell'allievo che progressivamente si avvicinano

Modellaggio (Shaping) Si basa essenzialmente sul rinforzo di comportamenti dell'allievo che progressivamente si avvicinano a quello ricercato. Le tecniche di rinforzamento sono peculiari dell'approccio comportamentale. Esistono vari tipi di rinforzatori, i più significativi dei quali sono i seguenti: - rinforzatori materiali; - rinforzatori sociali; - rinforzatori sensoriali; - rinforzatori simbolici; Prof. ssa Scicchitano Eugenia

CONSIGLI AGLI INSEGNATI PER L’INTEGRAZIONE A SCUOLA 1. Incoraggialo a prestare attenzione ad altri

CONSIGLI AGLI INSEGNATI PER L’INTEGRAZIONE A SCUOLA 1. Incoraggialo a prestare attenzione ad altri bambini. Per esempio. “guarda che cosa sta facendo Luca. Vai ad aiutarlo, Mario”. 2. Usa gli altri bambini come modelli di buon comportamento. Per esempio. ” Mario, siediti come si siede Chiara” “Mario, alza la mano come Paolo se vuoi essere chiamato”. 3. Incoraggia l’imitazione degli altri bambini per quanto possibile. Per esempio, se il bambino sta avendo difficoltà ad arrampicarsi sulla spalliera, “guarda come Susanna sta usando le mani per salire” 4. Promuovi l’interazione con gli altri bambini insegnando al bambino ad usare i loro nomi ed insegnandogli a fare i complimenti. Per esempio. “vai da Luca e digli che ti piacciono i suoi colori. ” 5. Insegnagli ad usare il nome dei bambini quando saluta, introducendo una frase su quello che ha fatto la sera prima (“ho visto un bel cartone”) Prof. ssa Scicchitano Eugenia

6. Fai in modo che chieda all’insegnante di andare in bagno o a bere,

6. Fai in modo che chieda all’insegnante di andare in bagno o a bere, ecc… (regola pratica: se un’ altro bambino deve chiedere all’insegnante prima di fare qualcosa, deve chiedere anche lui) 7. Siate là se necessario, ma sfumate la vostra presenza il più possibile. 8. Incoraggiate un comportamento corretto durante le attività di gruppo dicendogli in anticipo che cosa farà se la cosa X accade. Per esempio la maestra sta mostrando gli strumenti musicali. Chiedigli, “che cosa devi fare quando ti dà uno strumento musicale? . ” 9. Rinforza la conversazione spontanea usata nel gioco e lavora sull’estenderla. 10. Elogia altri bambini per il loro lavoro come fate con il vostro studente. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

11. Fai in modo che sia l’insegnante a correggere gli errori che generalmente vengono

11. Fai in modo che sia l’insegnante a correggere gli errori che generalmente vengono corretti agli altri bambini. 12. Cerca di avere un approccio positivo per riorientare/ridirezionare il comportamento (cioè invece di “non colpire, ” digli “devi toccare delicatamente. ” per esempio anziché “non spingere con le mani” fagli dire “Andrea ti sposti per piacere”). 13. Per incoraggiare l’interazione, lavorate con il vostro studente ed altri bambini, per esempio al momento del pranzo o durante semplici attività di gioco (puzzles). 14. Se una situazione si presenta nella quale per un compagno sarebbe naturale correggerlo, consiglia al compagno di correggerlo (ad esempio “Maria, dì a Mario di affrettarsi. ”) 15. Usa la frase se/allora, per promuovere la conformità: se vai (meno attività desiderabile), allora puoi fare (attività altamente desiderabile). Prof. ssa Scicchitano Eugenia

16. Limita al minimo le conversazioni fra te ed il bambino. Il bambino deve

16. Limita al minimo le conversazioni fra te ed il bambino. Il bambino deve interagire con i compagni e l’insegnante, non il sostegno. 17. Usa gli sguardi o gesti per indicare all’insegnate che vorresti che suggerisse al bambino la transizione ad un’altra attività o altrimenti intervieni. 18. Quando il bambino realizza con successo qualcosa, rinforzalo. Il giorno seguente cerca nuove cose da fare ed obiettivi da raggiungere. Non decelerare il ritmo e non diminuire la pressione sul bambino quando raggiunge nuovi obiettivi, imparare una nuova cosa deve servire da stimolo per impararne delle altre. 19. Guardati intorno per gli inneschi di stims e sii sempre pronto ad intervenire (possibilmente prima). 20. Il rinforzo seguita ad essere fondamentale — rinforzo variato e differenziato per mantenere il bambino motivato a dare il meglio di se. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Cosa Non fare 1. Non permettergli di giocare esattamente con le stesse cose nello

Cosa Non fare 1. Non permettergli di giocare esattamente con le stesse cose nello stesso ordine ogni giorno. Attenzione a questa rigidità e incoraggia le transizioni ogni giorno. 2. Non permettere che lui usi il comportamento inadeguato per ottenere l’attenzione da te. 3. Non permettere che lui giochi con una stazione di gioco troppo facile per lui e troppo a lungo. Non imparerà mai come giocare alle altre stazioni se le evita. 4. Non provare ad evitare determinate situazioni perché le ritieni troppo difficili per il bambino. Continua a lavorarci periodi brevi, per migliorare la capacità del bambino di fare fronte a queste situazioni. 5. Non stargli sempre intorno se non é necessario. Dagli sempre l’opportunità di essere indipendente se possibile. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

SITO - MATERIALE http: //www. materialeaba. com Prof. ssa Scicchitano Eugenia

SITO - MATERIALE http: //www. materialeaba. com Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Sportello provinciale autismo Lo SPA si pone l’obiettivo di offrire a tutte le istituzioni

Sportello provinciale autismo Lo SPA si pone l’obiettivo di offrire a tutte le istituzioni scolastiche della provincia di Crotone che accolgono alunni con disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorder, ASD), un servizio di supporto e consulenza sugli interventi educativo-didattici (organizzazione, strategie, tempi, spazi, materiali). I Docenti/Operatori che prestano servizio presso lo SPA hanno seguito uno specifico corso di formazione e si aggiornano costantemente sulla tematica. Il servizio dello SPA, ovviamente, non sostituisce quello psico-sanitario di competenza delle ASP territoriali, ma cerca di intervenire per favorire contatti, collaborazione e relazioni fra le diverse professionalità. Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Obiettivi dello SPA • promuovere nelle scuole della provincia di Crotone la cultura della

Obiettivi dello SPA • promuovere nelle scuole della provincia di Crotone la cultura della presa in carico, educativa e abilitativa, delle persone autistiche nel personale della scuola, negli studenti, nei genitori e negli operatori che a vario titolo lavorano nelle istituzioni scolastiche del territorio; • offrire alle scuole del territorio formazione e consulenza didattica relativa ai problemi dell’inclusione degli alunni studenti con disturbi dello spettro autistico; • raccogliere, documentare e diffondere esperienze, buone pratiche, materiali, strumenti e informazioni; • collaborare con ASP, Associazioni ed Enti che si occupano di persone con disturbi dello spettro autistico, favorendo il dialogo, la partecipazione, la sperimentazione e la condivisione delle proposte formative, educative ed informative; • fornire servizio di sportello d’ascolto per i genitori per supportarli nel rapporto scuola/famiglia, scuola/servizi socio-sanitari, scuola/territorio; Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Procedura per richiedere l’intervento dello SPA • Scuola richiedente: compila l’apposito modulo di richiesta

Procedura per richiedere l’intervento dello SPA • Scuola richiedente: compila l’apposito modulo di richiesta di intervento scaricabile nello spazio riservato allo SPA sul sito http: //www. pertinikr. it/index. php/it/136 -informazioni-scuola/cts/882 contatti-sportautismo; • Invia il modulo al seguente indirizzo di posta elettronica kris 00900 g@istruzione. it; • Coordinatore sportello: contatta la scuola richiedente per verificare l'opportunità e pertinenza della richiesta; • Scuola richiedente: invia all'indirizzo e-mail della scuola la scheda introduttiva al servizio (scaricabile dal sito) con richiesta di notizie sull’alunno e il suo progetto, previo consenso della famiglia interessata; • Operatore sportello: contatta la scuola per stabilire la data del primo incontro; Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Modulo attivazione richiesta (formato. doc) SOFTWARE vedi modulo attivazione richiesta Scheda introduttiva (formato. doc)

Modulo attivazione richiesta (formato. doc) SOFTWARE vedi modulo attivazione richiesta Scheda introduttiva (formato. doc) MATERIALE scheda introduttiva DIDATTICO Richiesta-sussidi-docenti e genitori vedi brochure CINETECA Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Basta un sorriso https: //www. youtube. com/watch? v=Vi. Ejst. QKMqg Prof. ssa Scicchitano Eugenia

Basta un sorriso https: //www. youtube. com/watch? v=Vi. Ejst. QKMqg Prof. ssa Scicchitano Eugenia

GRAZIE Prof. ssa Scicchitano Eugenia

GRAZIE Prof. ssa Scicchitano Eugenia