Valutazione di sistema valutazione delle scuole e valutazione

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Valutazione di sistema: valutazione delle scuole e valutazione dei soggetti Nadia Colombo

Valutazione di sistema: valutazione delle scuole e valutazione dei soggetti Nadia Colombo

INDICE RESTITUZIONE DATI SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE, PROVA NAZIONALE E RILEVAZIONI INTERNAZIONALI INVALSI I

INDICE RESTITUZIONE DATI SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE, PROVA NAZIONALE E RILEVAZIONI INTERNAZIONALI INVALSI I perché della valutazione: le tendenze internazionali e il sistema di valutazione in Italia La valutazione delle scuole Il RAV: quadro di riferimento e struttura Dall’analisi dei dati di contesto e di processo alla definizione di obiettivi e traguardi Esempi di percorsi di lettura e di “triangolazione” dei dati La valutazione degli apprendimenti Un’analisi “di sistema” dei risultati INVALSI 2

PARTE PRIMA I PERCHE’ DELLA VALUTAZIONE: tendenze internazionali e il sistema di valutazione in

PARTE PRIMA I PERCHE’ DELLA VALUTAZIONE: tendenze internazionali e il sistema di valutazione in Italia 3

LE TENDENZE INTERNAZIONALI Fino alla fine degli anni ’ 70 Immissione di risorse da

LE TENDENZE INTERNAZIONALI Fino alla fine degli anni ’ 70 Immissione di risorse da parte dei sistemi politici e di apparati amministrativi, senza controllo sui risultati Ipotesi: Investimenti + insegnamenti => miglioramento Grande espansione dei sistemi d’istruzione nel secondo dopoguerra, conseguente esplosione della spesa Crisi dell’istruzione e messa in discussione dell’esistenza di una relazione semplice e diretta fra risorse investite nell’istruzione (input) e risultati ottenuti (output) e conseguentemente delle politiche scolastiche basate sul semplice aumento della spesa Tendenza al passaggio da modelli burocratici di governo della scuola a modelli “post-burocratici”, che sfocia da un lato in politiche di “devolution and choice” e dall’altro lato di “standards and accountability” 4

Anni ’ 80 : Attenzione ai processi Analisi, (auto)valutazione, manutenzione del processo Ipotesi: valutazione

Anni ’ 80 : Attenzione ai processi Analisi, (auto)valutazione, manutenzione del processo Ipotesi: valutazione dei processi => miglioramento Dalla metà degli anni ’ 90: Dai processi agli esiti Misurazione degli apprendimenti in aree chiave del curricolo Relazione con indicatori di processo e variabili di contesto ritenuti significativi (tempo insegnamento, presenza e uso biblioteche/laboratori , capacità verbali e conoscenza materia insegnanti, fattori motivazionali, aspettative, stile di leadership, clima scolastico) Esigenza di trasparenza e confrontabilità dei voti scolastici, dei titoli di studio e delle certificazioni sia all’interno di un Paese, sia nel contesto internazionale Apertura dei confini e conseguente necessità di favorire la mobilità della forza lavoro e il riconoscimento delle qualificazioni ai vari livelli (esempio EQF) 5

IL BISOGNO DI ACCONTABILITY Da ISTRUZIONE = SPESA a ISTRUIZIONE = INVESTIMENTO “capitale umano”

IL BISOGNO DI ACCONTABILITY Da ISTRUZIONE = SPESA a ISTRUIZIONE = INVESTIMENTO “capitale umano” come fattore discriminante per il progresso economico e sociale di un Paese La letteratura dimostra che la conoscenza nelle discipline fondamentali ha un ruolo di primo piano nell’avanzamento individuale e dell’intera società Questa consapevolezza scientifica ha modellato le indicazioni di policy a livello internazionale ed europeo (es. strategia di Lisbona) ed è stata recepita dalla legislazione nazionale 6

GLI OBIETTIVI DI LISBONA Benchmark 2020 Riduzione dispersione scolastica: non più del 10% Riduzione

GLI OBIETTIVI DI LISBONA Benchmark 2020 Riduzione dispersione scolastica: non più del 10% Riduzione del 15 % di alunni con bassi livelli di risultato in lettura, matematica e scienze Completamento dei studi terziari: almeno 40 % adulti di età compresa tra 30 e 34 anni Partecipazione adulti all’apprendimento permanente: 15% della popolazione adulta Istruzione prescolastica per bambini di età compresa tra 4 anni e l’inizio della scuola: 95% 7

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE IN ITALIA Raccomandazioni OCSE all’Italia – 1997 Istituire un sistema

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE IN ITALIA Raccomandazioni OCSE all’Italia – 1997 Istituire un sistema di valutazione indipendente che definisca parametri di valutazione per mettere le scuole in grado di autovalutarsi, sviluppi test e fornisca consulenza per la allocazione delle risorse Istituire un ente indipendente che svolga ricerche in materia di istruzione Creare un sistema di testing per valutare gli alunni in determinati momenti del corso di studi Mettere i risultati a disposizione dei genitori e della comunità in forma di media di scuola 8

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 12 febbraio 2001 Sviluppare una valutazione esterna

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 12 febbraio 2001 Sviluppare una valutazione esterna allo scopo di fornire un sostegno metodologico all’autovalutazione e fornire un’analisi esterna della scuola che incentivi un processo costante di miglioramento facendo attenzione a non limitarsi al solo controllo amministrativo Incoraggiare l’autovalutazione da parte degli istituti scolastici come metodo per fare della scuola un luogo di apprendimento e di perfezionamento, associando con equilibrio autovalutazione esterna 9

Decreto Legislativo 286/2004 Effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli allievi

Decreto Legislativo 286/2004 Effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli allievi e sulla qualità del sistema educativo avendo come fine il progressivo miglioramento e l’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione Valutazione di sistema Misurare l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico nazionale, monitorandone i risultati, definiti in termini di livelli di apprendimento degli studenti, misurati in un quadro di riferimento condiviso Indicatori di base Indicatori di contesto Indicatori di tendenza Strumento diagnostico per le scuole Fornire un’ampia base informativa per condurre un’analisi non autoreferenziale Analizzare la capacità di far acquisire competenze essenziali Diagnosticare in modo trasparente punti di forza e di debolezza su cui intervenire Avviare una riflessione su possibili ricadute didattiche 10 10

Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. DPR n°

Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. DPR n° 80 28 marzo 2013 Definisce soggetti (Invalsi, Indire, contingente ispettivo), obiettivi e organizzazione del SNV Indica e descrive le fasi nelle quali si articola il procedimento di valutazione delle scuole (art. 6) - AUTOVALUTAZIONE - VALUTAZIONE ESTERNA - AZIONI DI MIGLIORAMENTO - RENDICONTAZIONE SOCIALE 11

Direttiva del 18/09/2014 n° 11 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli

Direttiva del 18/09/2014 n° 11 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17 Stabilisce le modalità di avvio, con la relativa tempistica, e le azioni di accompagnamento necessarie per consentire a tutte le scuole di predisporre gradualmente strumenti organizzativi e di acquisire competenze adeguate per il pieno sviluppo del procedimento di valutazione • Il procedimento di valutazione e il coinvolgimento delle scuole 12

FASE 1: Anno scolastico 2014 -2015 AUTOVALUTAZIONE : REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO DI

FASE 1: Anno scolastico 2014 -2015 AUTOVALUTAZIONE : REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO DI AUTOVAL UTAZIONE 1) Analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola 2) Elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall'Invalsi 3) Formulazione di un piano di miglioramento: individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento 13

FASE 2: Anno scolastico 2015 -16 VALUTAZIONE ESTERNA 1) Individuazione da parte dell'Invalsi delle

FASE 2: Anno scolastico 2015 -16 VALUTAZIONE ESTERNA 1) Individuazione da parte dell'Invalsi delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia previamente definiti dall'Invalsi medesimo 2) Visite dei nuclei, secondo il programma e i protocolli di valutazione adottati dalla conferenza 3) Ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell'analisi effettuata dai nuclei 14

FASE 2: Anno scolastico 2015 -16 AZIONI DI MIGLIORAMENTO 1) Definizione e attuazione da

FASE 2: Anno scolastico 2015 -16 AZIONI DI MIGLIORAMENTO 1) Definizione e attuazione da parte delle istituzioni scolastiche degli interventi migliorativi anche con il supporto dell'Indire o attraverso la collaborazione con universita', enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. FASE 3: Anno scolastico 2016 -17 (VALUTAZIONE ESTERNA – AZIONI DI MIGLIORAMENTO) AZIONI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE 1) Pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza. 15

DUNQUE • Il procedimento di valutazione NON si conclude con la formulazione di un

DUNQUE • Il procedimento di valutazione NON si conclude con la formulazione di un giudizio o con l'attribuzione di un punteggio o con il rilascio di una certificazione; la valutazione in tutte le sue fasi deve piuttosto diventare un modus operandi che mira a sostenere la scuola in un processo di miglioramento continuo • Il procedimento di valutazione dovrebbe dar luogo a un insieme di interventi organizzativi, didattici, professionali volti a - potenziare la capacità di autogoverno di ciascuna scuola - consolidarne l’identità e l’autonomia - responsabilizzare la comunità scolastica nel raggiungimento degli obiettivi IDEA DI FONDO - Favorire, in ogni fase della valutazione, un coinvolgimento attivo e responsabile delle scuole, fuori da logiche di mero adempimento formale - Consentire a ciascuna istituzione scolastica, attraverso un buon processo valutativo, attivato in modo convinto e consapevole, di regolare e qualificare il proprio servizio educativo 16

Schema di regolamento del Sistema Nazionale di valutazione AUTOVALUTAZIONE MIGLIORAMENTO 17

Schema di regolamento del Sistema Nazionale di valutazione AUTOVALUTAZIONE MIGLIORAMENTO 17

PARTE SECONDA IL RAV: quadro di riferimento e struttura 18

PARTE SECONDA IL RAV: quadro di riferimento e struttura 18

IL MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO Modello teorico delle relazioni tra Esiti, Processi, Contesto e

IL MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO Modello teorico delle relazioni tra Esiti, Processi, Contesto e Risorse da Inquadramento teorico del RAV INVALSI, p. 7 19

PROVE INVALSI e AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO VINCOLI E OPPORTUNUTA' PRATICHE ORGANIZZATIVE PRATICHE Risultati scolastici

PROVE INVALSI e AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO VINCOLI E OPPORTUNUTA' PRATICHE ORGANIZZATIVE PRATICHE Risultati scolastici Risultati prove SNV Competenze chiave di cittadinanza E GESTIONALI IMPATTI SULL'AMBIENTE ESTERNO 20

IL FORMAT DEL RAV Il RAV è costituito da quattro parti: DESCRITTIVA VALUTATIVA RIFLESSIVA

IL FORMAT DEL RAV Il RAV è costituito da quattro parti: DESCRITTIVA VALUTATIVA RIFLESSIVA PROATTIVA Descrizione del CONTESTO e delle RISORSE Valutazione degli ESITI e dei PROCESSI Descrizione e riflessione sul PERCORSO DI AUTOVALU TAZIONE Individuazione delle PRIORITA’ e degli OBIETTIVI di MIGLIORAMEN TO 21

PARTE DESCRITTIVA: CONTESTO E RISORSE 1. 1 POPOLAZIONE SCOLASTICA Provenienza socio-economica culturale degli studenti,

PARTE DESCRITTIVA: CONTESTO E RISORSE 1. 1 POPOLAZIONE SCOLASTICA Provenienza socio-economica culturale degli studenti, caratteristiche della popolazione scolastica e delle relative famiglie, caratteristiche del contesto sociale (tassi di occupazione, immigrazione, …) 1. 2 TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE Caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva; risorse e competenze presenti nella comunità ai fini della cooperazione sociale; istituzioni rilevanti nel territorio 1. 3 RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI Entità e grado di diversificazione delle fonti di finanziamento (famiglie, privati, enti pubblici …); qualità delle strutture e della infrastrutture scolastiche 1. 4 RISORSE PROFESSIONALI Quantità e qualità del personale della scuola (es. conoscenze e competenze disponibili). 22

PARTE VALUTATIVA: ESITI 2. 1 RISULTATI SCOLASTICI Rimanda agli esiti degli studenti nel breve

PARTE VALUTATIVA: ESITI 2. 1 RISULTATI SCOLASTICI Rimanda agli esiti degli studenti nel breve e medio periodo. E' importante che la scuola sostenga il percorso scolastico degli studenti, garantendo il successo formativo degli studenti 2. 2 RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI L’analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dalla scuola in relazione alle scuole del territorio, a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza 2. 3 COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA Indicano un insieme di competenze, anche di natura trasversale, ritenute fondamentali per una piena cittadinanza. Tra queste rientrano ad esempio le competenze sociali e civiche e le competenze personali legate alla capacità di orientarsi e di agire efficacemente nelle diverse situazioni 2. 4 RISULTATI A DISTANZA L’azione della scuola può definirsi efficace quando assicura risultati a distanza nei percorsi di studio a seguito o nell’inserimento nel mondo del lavoro. E', pertanto, importante conoscere i percorsi formativi degli studenti usciti dalla scuola del primo e del secondo ciclo ad un anno o due di distanza, e monitorare inoltre i risultati sia all'interno del primo ciclo, sia nel passaggio al secondo ciclo 23

PARTE VALUTATIVA: PROCESSI – PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3. 1 CURRICOLO; PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

PARTE VALUTATIVA: PROCESSI – PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3. 1 CURRICOLO; PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE Individuazione del curricolo fondamentale a livello di istituto e capacità di rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla comunità di appartenenza. Definizione di obiettivi e traguardi di apprendimento per le varie classi e anni di corso. Attività opzionali ed elettive che arricchiscono l’offerta curricolare. Modalità di progettazione didattica, monitoraggio e revisione delle scelte progettuali effettuate dagli insegnanti. Modalità impiegate per valutare le conoscenze e le competenze degli allievi 3. 2 AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell'ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise) 3. 3 INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula e nelle altre situazioni educative 3. 4 CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Attività finalizzate all’orientamento personale, scolastico e professionale degli allievi 24

PARTE VALUTATIVA: PROCESSI – PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 3. 5 ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE

PARTE VALUTATIVA: PROCESSI – PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 3. 5 ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell’istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d’istituto. 3. 6 SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale dell’istituto. 3. 7 INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell’istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. 25

IL PERCORSO DI AUTOVALUTAZIONE Espressione del giudizio attraverso la rubrica di valutazione Individuazione di

IL PERCORSO DI AUTOVALUTAZIONE Espressione del giudizio attraverso la rubrica di valutazione Individuazione di punti di forza e di debolezza Riflessione attraverso domande guida Lettura e analisi degli indicatori 26

LETTURA E ANALISI DEGLI INDICATORI Definizione dell’area Dati e fonti cui attingere per un

LETTURA E ANALISI DEGLI INDICATORI Definizione dell’area Dati e fonti cui attingere per un confronto tra scuola/ valori di riferimento 27

RIFLESSIONE ATTRAVRSO DOMANDE GUIDA INDIVIDUAZIONE DI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA Domande guida

RIFLESSIONE ATTRAVRSO DOMANDE GUIDA INDIVIDUAZIONE DI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA Domande guida per orientare la riflessione su quanto fatto in ogni area Descrizione di elementi positivi/opportunità elementi critici/vincoli 28

ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO ATTRAVERSO LA RUBRICA DI VALUTAZIONE Criterio di qualità Scala di possibili

ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO ATTRAVERSO LA RUBRICA DI VALUTAZIONE Criterio di qualità Scala di possibili situazioni da 1 a 7 Le descrizioni servono come guida per capire dove meglio collocare la propria scuola lungo la scala 29

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO Indicazione dei fattori o degli elementi che hanno determinato la collocazione

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO Indicazione dei fattori o degli elementi che hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico punto della scala Supportare il giudizio utilizzando gli indicatori e i dati messi a disposizione centralmente (es. MIUR e INVALSI) e integrando con evidenze raccolte all’interno della scuola Leggere dati e indicatori in un’ottica comparativa, confrontando la situazione della scuola con valori di riferimento Interpretare i dati alla luce della specificità del contesto, evidenziando punti di forza e di debolezza in quanto la scuola fa, individuando gli aspetti strategici 30

PARTE TERZA PERCORSI DI LETTURA DEI DATI 31

PARTE TERZA PERCORSI DI LETTURA DEI DATI 31

CONFRONTO FRA ALCUNI INDICATORI Confronto e integrazione delle informazioni su un determinato oggetto raccolte

CONFRONTO FRA ALCUNI INDICATORI Confronto e integrazione delle informazioni su un determinato oggetto raccolte attraverso fonti diverse Diversi tipi di “triangolazione”: o Evidenze raccolte dalla scuola e dati forniti centralmente o Dati raccolti con strumenti diversi o Questionari compilati da soggetti diversi 32

ALCUNI ESEMPI Dati di customer satisfaction raccolti dalla scuola e i dati dei questionari

ALCUNI ESEMPI Dati di customer satisfaction raccolti dalla scuola e i dati dei questionari su organizzazione della scuola o clima scolastico Dati sul numero di studenti che frequentano i corsi di recupero raccolti dalla scuola e i dati sui corsi di recupero attivati forniti da MIUR e INVALSI Valutazione della congruenza delle percezioni di soggetti diversi su uno stesso oggetto (i risultati vanno nella stessa direzione oppure no? ) Confronto con valori di riferimento (media, deviazione standard) 33

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO 1: Esiti e clima scolastico

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO 1: Esiti e clima scolastico Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Risultati prove INVALSI Ore di assenze degli studenti Scuola in chiaro Sospensioni degli studenti Azioni per contrastare episodi problematici Questionario Scuola INVALSI 34

Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Risultati prove INVALSI 35

Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Risultati prove INVALSI 35

ESEMPIO 1: Esiti e clima scolastico 110, 8 115, 2 Ore di assenze degli

ESEMPIO 1: Esiti e clima scolastico 110, 8 115, 2 Ore di assenze degli studenti Scuola in chiaro 36

Sospensioni degli studenti Azioni per contrastare episodi problematici Questionario Scuola INVALSI 37

Sospensioni degli studenti Azioni per contrastare episodi problematici Questionario Scuola INVALSI 37

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO 2 : Esiti, interventi di

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO 2 : Esiti, interventi di recupero e potenziamento e strumenti di valutazione degli alunni Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali Scuola in chiaro Interventi didattici per il recupero delle competenze Questionario Scuola INVALSI Presenza di prove strutturate per classi parallele Questionario Scuola INVALSI 38

Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali Scuola in chiaro

Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali Scuola in chiaro 28, 7 39

Interventi didattici per il recupero delle competenze Questionario Scuola INVALSI 40

Interventi didattici per il recupero delle competenze Questionario Scuola INVALSI 40

Presenza di prove strutturate per classi parallele n. d. Questionario Scuola INVALSI 41

Presenza di prove strutturate per classi parallele n. d. Questionario Scuola INVALSI 41

PARTE PROATTIVA RAV Individuazione di priorità e di obiettivi di miglioramento Piano triennale (PTOF)

PARTE PROATTIVA RAV Individuazione di priorità e di obiettivi di miglioramento Piano triennale (PTOF) PRIORITA’ riferite agli esiti degli studenti Obiettivo di processo TRAGUARDI Obiettivo di processo di lungo periodo Obiettivo di processo Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche. Costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche; si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola 42 tende nella sua azione di miglioramento

PRIORITÀ E TRAGUARDI ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA‘ (max. 150 caratteri spazi inclusi)

PRIORITÀ E TRAGUARDI ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA‘ (max. 150 caratteri spazi inclusi) DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO (max. 150 caratteri spazi inclusi) OBIETTIVI DI PROCESSO AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO (max. 150 caratteri spazi inclusi) 43

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratteri spazi inclusi. 44

La scelta delle priorità e degli obiettivi Individuazione di un numero limitato (1 o

La scelta delle priorità e degli obiettivi Individuazione di un numero limitato (1 o 2) di priorità e di relativi traguardi nell’ambito di una o due aree afferenti agli Esiti degli studenti Indicazione di un numero circoscritto di obiettivi di processo, coerenti con le priorità e con i traguardi di lungo periodo Motivazione delle scelte delle priorità a partire dai risultati dell’autovalutazione 45

DALLA LETTURA DEI DATI ALL’INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’ E OBIETTIVI ESEMPIO 1 Priorità: Migliorare le

DALLA LETTURA DEI DATI ALL’INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’ E OBIETTIVI ESEMPIO 1 Priorità: Migliorare le competenze degli studenti in Italiano e Matematica Obiettivi di processo: Realizzare interventi finalizzati a promuovere una didattica partecipativa Realizzare interventi finalizzati a migliorare il clima scolastico Traguardo di lungo periodo: Migliorare i risultati degli studenti in Italiano e Matematica riducendo di …. punti il divario dalla media regionale ESEMPIO 2 Priorità: Ridurre la percentuale di studenti sospesi in giudizio Obiettivi di processo: Predisporre prove strutturate intermedie Progettare moduli di recupero per livelli a partire dagli esiti delle prove intermedie Traguardo di lungo periodo: Rientrare nella media provinciale di alunni sospesi in giudizio, ovvero ridurre del …. % il numero di alunni sospesi in giudizio a giugno 46

RAV e Piano di miglioramento Il Piano di miglioramento va definito in seguito alla

RAV e Piano di miglioramento Il Piano di miglioramento va definito in seguito alla compilazione del RAV e in coerenza con le evidenze emerse Nel RAV la scuola definisce la strategia complessiva; nel Piano di miglioramento articola in modo più dettagliato gli obiettivi, individua le risorse materiali, umane, finanziarie, descrive le attività, definisce i risultati attesi 47

PARTE QUARTA UN’ ANALISI “DI SISTEMA” DEI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI 48

PARTE QUARTA UN’ ANALISI “DI SISTEMA” DEI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI 48

PROVE INVALSI e AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO Risultati scolastici Risultati prove SNV Competenze chiave di

PROVE INVALSI e AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO Risultati scolastici Risultati prove SNV Competenze chiave di cittadinanza 49

I DATI RESTITUITI DA INVALSI A CIASCUNA SCUOLA TABELLE Punteggi generali in ciascuna delle

I DATI RESTITUITI DA INVALSI A CIASCUNA SCUOLA TABELLE Punteggi generali in ciascuna delle due prove (media classe, scuola; regione, macroarea geografica, Italia, ESCS; totalità istituzioni scolastiche, indirizzo ) Percentuale cheating Punteggi in dettaglio relativi alle singole sezioni (parti, ambiti, dimensioni) delle prove (media classe, scuola, Italia) Dati disaggregati per nazionalità - soli nativi-, e regolarità – soli regolari- (media classe, scuola, Italia) Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento (classe, scuola, regione, macroarea, Italia) Numero studenti nei diversi livelli ITA e MAT (scuola) Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di scuola Dettaglio risposte per item (percentuali di risposta alle diverse opzioni e di omissioni) Trend temporale triennio (scuola, regione, macroarea, Italia; totalità scuole e indirizzo ) GRAFICI Punteggi medi dell'intera scuola e delle sue classi rispetto a - punteggi medi della regione, dell'area geografica e dell’Italia intera - punteggi medi scuole "simili" per ESCS Incidenza della variabilità tra le classi Punteggi disaggregati rispetto a nazionalità e regolarità del percorso di studi Confronto tra voto di classe e punteggio nella prova Confronto (item per item) tra punteggio di classe e media nazionale Lettura analitica Lettura sintetica “di profondità” 50 in chiave comparativa

LETTURE POSSIBILI La lettura dei dati forniti dall’INVALSI può essere fatta da punti di

LETTURE POSSIBILI La lettura dei dati forniti dall’INVALSI può essere fatta da punti di osservazione tra loro complementari ma distinti Il punto di vista dei dirigenti scolastici e degli organismi d’indirizzo della scuola Il confronto con standard esterni Il punto di vista degli insegnanti Il confronto della scuola al proprio interno 51

Esiti 2. 2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali Definizione dell'area - L’analisi dei risultati

Esiti 2. 2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali Definizione dell'area - L’analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dalla scuola in relazione alle scuole del territorio, a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza. L’azione della scuola dovrebbe quindi essere volta a ridurre l’incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilità di risultati interna alla scuola (tra le classi, tra le sedi, tra gli indirizzi), così come la distribuzione degli studenti nei diversi livelli di rendimento. Punteggio prova di italiano e di matematica (confronto media regionale e nazionale) Differenza punteggi prova di italiano e di matematica registrati dalla scuola e punteggi di scuole con background economico sociale e culturale simile Misura del cheating (contenuta se inferiore 10%) Differenze di punteggio (prova di italiano e matematica) tra le diverse classi Varianza tra le classi in italiano e matematica (confronto media nazionale) Percentuali di studenti collocati nei livelli 1 e 2 (confronto media nazionale) Quota di studenti collocati nei livelli 1 e 2 sia in italiano sia in matematica Trend temporali (confronto dato nazionale, di macroarea, regionale) 52

1. IL LIVELLO DI COMPETENZE RAGGIUNTO DALLA SCUOLA Qual è la posizione della scuola?

1. IL LIVELLO DI COMPETENZE RAGGIUNTO DALLA SCUOLA Qual è la posizione della scuola? • rispetto al contesto territoriale • nazionale • macro-area geografica • regionale • rispetto all’indirizzo di scuola • rispetto all’ESCS 53

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI – Istituti scolastici nel loro

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI – Istituti scolastici nel loro complesso ITALIANO 67 65 64, 6 63 61, 4 61 59, 7 59 58, 4 57 55 Scuola Lombardia Nord Ovest Italia Punteggio di scuola significativamente superiore Punteggio di scuola non significativamente differente 54 54

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI - Licei ITALIANO 71 70

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI - Licei ITALIANO 71 70 69 68, 4 68 67, 4 67 66 65 64 64, 6 63, 2 63 62 61 60 Scuola Lombardia Nord Ovest Italia Punteggio di scuola significativamente superiore Punteggio di scuola significativamente inferiore 55 55

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI – Tipologia Licei 80 78

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI – Tipologia Licei 80 78 76 74 72 70 68 ITALIANO 76, 9 74, 1 72, 9 68, 7 67, 4 66, 2 64, 9 66 64 61, 5 61, 3 60, 1 62, 5 62 60 58 56, 3 56 54 L. classico L. linguistico Scuola Lombardia Nord Ovest L. scienze umane Italia 56 56

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E ESCS Licei Background familiare mediano: BASSO 50 67 66

RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E ESCS Licei Background familiare mediano: BASSO 50 67 66 ITALIANO MATEMATICA 48 65 64, 6 64 47 46 63 45, 6 45 62 +6, 4 61 -1, 9 44 43, 7 43 60 42 59 58, 2 58 57 49 41 40 1 1 Il QUADRATO ROSSO rappresenta il punteggio medio delle 200 scuole (licei) con background socio-economico-culturale (ESCS) simile 57 57

2. LA VARIANZA DEGLI ESITI EQUITÀ Quanto variano i risultati? • fra le classi

2. LA VARIANZA DEGLI ESITI EQUITÀ Quanto variano i risultati? • fra le classi all’interno della scuola • all’interno delle singole classi 58

RISULTATO DELLE CLASSI – MATEMATICA - Licei scostamenti dei risultati delle classi dalla media

RISULTATO DELLE CLASSI – MATEMATICA - Licei scostamenti dei risultati delle classi dalla media di scuola Media scuola Punteggio non significativamente differente dalla media regionale, ma superiore alla media nazionale Punteggio inferiore alla media regionale, ma non significativamente differente dalla media nazionale Punteggio inferiore alla media regionale e nazionale 59 59

RISULTATO DELLE CLASSI E ESCS LICEI - MATEMATICA scostamenti punteggi delle classi dal punteggio

RISULTATO DELLE CLASSI E ESCS LICEI - MATEMATICA scostamenti punteggi delle classi dal punteggio medio di scuole con ESCS analogo Il QUADRATO ROSSO rappresenta il punteggio medio delle 200 scuole (licei) con background socio-economico-culturale (ESCS) simile 60 60

RISULTATO DELLE CLASSI – MATEMATICA Licei scostamenti dei risultati delle classi dalla media dei

RISULTATO DELLE CLASSI – MATEMATICA Licei scostamenti dei risultati delle classi dalla media dei licei lombardi della stessa tipologia 59, 64 Media licei classici Lombardia Media licei 48, 21 linguistici Lombardia 42, 20 Media licei sc. umane Lombardia 61 61

VARIABILITA’ DEI RISULTATI: INCIDENZA DELLA VARIABILITA’ TRA LE CLASSI RISPETTO ALLA VARIABILITA’ TOTALE ITALIANO

VARIABILITA’ DEI RISULTATI: INCIDENZA DELLA VARIABILITA’ TRA LE CLASSI RISPETTO ALLA VARIABILITA’ TOTALE ITALIANO MATEMATICA SCUOLA ESCS ITALIA 62 62

3. LA CAPACITÀ DELLA SCUOLA DI ASSICURARE A TUTTI GLI STUDENTI IL RAGGIUNGIMENTO DEI

3. LA CAPACITÀ DELLA SCUOLA DI ASSICURARE A TUTTI GLI STUDENTI IL RAGGIUNGIMENTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI COMPETENZA Qual è la distribuzione degli alunni della scuola e delle diverse classi nei livelli di prestazione definiti sulla base del campione nazionale? • Quanti alunni si collocano a livelli di eccellenza? • Quanti a livelli di criticità? 63

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - LICEI ITALIANO Livello

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - LICEI ITALIANO Livello 1 punteggio minore o uguale al 75% della media nazionale Livello 2 punteggio maggiore del 75% e minore o uguale del 95% della media nazionale Livello 3 punteggio maggiore del 95% e minore o uguale del 110% della media nazionale Livello 4 punteggio maggiore del 110% e minore o uguale del 125% della media nazionale Livello 5 punteggio maggiore del 125% della media nazionale LIVELLO MOLTO BASSO LIVELLO MEDIO LIVELLO ALTO LIVELLO MOLTO ALTO 64 64

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - LICEI MATEMATICA Livello

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - LICEI MATEMATICA Livello 1 punteggio minore o uguale al 75% della media nazionale Livello 2 punteggio maggiore del 75% e minore o uguale del 95% della media nazionale Livello 3 punteggio maggiore del 95% e minore o uguale del 110% della media nazionale Livello 4 punteggio maggiore del 110% e minore o uguale del 125% della media nazionale Livello 5 punteggio maggiore del 125% della media nazionale LIVELLO MOLTO BASSO LIVELLO MEDIO LIVELLO ALTO LIVELLO MOLTO ALTO 65 65

NUMEROSITA’ DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - ITALIANO E MATEMATICA Prova

NUMEROSITA’ DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - ITALIANO E MATEMATICA Prova di Matematica SCUOLA Numero studenti livello 1 -2 Prova di Italiano Numero studenti livello 3 Numero studenti livello 4 -5 50 (31, 3%) 8 3 61 (38, 1%) 18 7 8 33 23 91 (56, 9%) Livello 1 LIVELLO MOLTO BASSO Livello 2 LIVELLO BASSO Livello 4 LIVELLO ALTO Livello 5 LIVELLO MOLTO ALTO 11 32 (20%) 26 43 (26, 9%) 66 (41, 3%) 160 Livello 3 LIVELLO MEDIO 66 66

5. COMPARAZIONE DIACRONICA Qual è il trend temporale dei risultati • di scuola •

5. COMPARAZIONE DIACRONICA Qual è il trend temporale dei risultati • di scuola • di indirizzo rispetto alla media nazionale e regionale? 67

DIFFERENZE TRA RISULTATO DI SCUOLA E MEDIA NAZIONALE/REGIONALE LICEI SNV 2011/12 SNV 2012/13 SNV

DIFFERENZE TRA RISULTATO DI SCUOLA E MEDIA NAZIONALE/REGIONALE LICEI SNV 2011/12 SNV 2012/13 SNV 2013/14 ITAL MAT -3, 5 -15, 3 -4, 9 -10, 4 -5, 1 +1, 9 -9, 7 +0, 5 -3, 2 +0, 9 SNV 2014/15 ITAL MAT -11, 0 -3, 8 -14, 9 -3, 6 +1, 4 -6, 4 Δ SCUOLA/ LOMBARDIA Δ SCUOLA/ ITALIA Punteggio di scuola significativamente superiore Punteggio di scuola significativamente inferiore Punteggio di scuola non significativamente differente 68 68

DATI INVALSI CORRELATI AD ALTRE INFORMAZIONI DI SISTEMA Confronto con risultati esami finali (voto

DATI INVALSI CORRELATI AD ALTRE INFORMAZIONI DI SISTEMA Confronto con risultati esami finali (voto ammissione / debiti nei 4 anni / voto uscita) = output Confronto con risultati di più lungo periodo (es. superiori o università) = outcome Altri risultati della scuola (es. certificazione di lingue, ECDL, stage, …) Risorse (es. permanenza insegnanti nell’istituto, età media, attività) (indicatori qualitativi di altri progetti) 69

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO : Esiti, interventi di recupero

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO : Esiti, interventi di recupero e potenziamento e strumenti di valutazione degli alunni Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali) Scuola in chiaro Interventi didattici per il recupero delle competenze Questionario Scuola INVALSI Presenza di prove strutturate per classi parallele Questionario Scuola INVALSI 70

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO : Esiti prove invalsi, esiti

PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE ESEMPIO : Esiti prove invalsi, esiti prove strutturate interne alla scuola, esiti esami di stato dati di placement post liceale Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Esiti prove INVALSI Esiti prove strutturate interne (in ingresso, in itinere) Dati raccolti e tabulati dalla scuola Esiti esami di stato: alunni diplomati per votazione conseguita all’esame (valori percentuali) Dati di placement post liceale Scuola in chiaro, Eduscopio Alma Diploma Scuola in chiaro 71

COME USARE I RISULTATI INVALSI ? Per migliorare l’efficacia dell’azione educativa e la qualità

COME USARE I RISULTATI INVALSI ? Per migliorare l’efficacia dell’azione educativa e la qualità degli apprendimenti Individuare aspetti di qualità da mantenere e rafforzare Individuare elementi di criticità su cui intervenire Apprezzare il valore aggiunto realizzato Promuovere i processi Migliorare i processi di valutazione di autovalutazione di istituto 72

Processo ciclico AUTOVALUTAZIONE MIGLIORAMENTO 73

Processo ciclico AUTOVALUTAZIONE MIGLIORAMENTO 73