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CHE COSA SIGNIFICA VALUTARE? In senso etimologico la valutazione è il processo mediante il

CHE COSA SIGNIFICA VALUTARE? In senso etimologico la valutazione è il processo mediante il quale si attribuisce "valore" ad un oggetto, una azione o un evento. Il valutare è l'attività con cui le persone (singoli o gruppi, comunità o istituzioni) esprimono un giudizio riguardo ad un fatto rilevante e significativo. La valutazione è strettamente collegata alle procedure e metodi e strumenti usati che possono condizionare l’ attendibilità del giudizio medesimo. Valutazione: tema molto dibattuto • numerosi motivi di insoddisfazione per sensazione diffusa di mancata trasparenza e scarsa attendibilità • ricerca intensa che dura da anni per individuare criteri e gli strumenti che permettano di esprimere giudizi attendibili Luisa Benigni 1

LA RICERCA DOCIMOLOGIA Il termine di origine greca: rimanda al concetto di "esame" ,

LA RICERCA DOCIMOLOGIA Il termine di origine greca: rimanda al concetto di "esame" , e al significato di "discorso", o, in senso moderno, "ragionamento scientifico"; quindi si tratta di una "scienza degli esami", che, nella sua evoluzione metodologica, tecnica e concettuale, è andata gradualmente connotandosi come ricerca intorno ai problemi della valutazione. La ricerca docimologica affonda le sue radici alla fine del 1800 quando l’inglese F. V. Edgeworth (1845 – 1926) scrisse “The statistics of examinations”, testo in cui per la prima volta emerse il problema della scarsa attendibilità dei voti assegnati ai candidati nelle prove di esame. Lo scopo della ricerca docimologica è quello di studiare i metodi con cui vengono espressi i giudizi di valutazione per controllarne l’attendibilità sia dal punto di vista concettuale (qual è la struttura che metodologico (quali sono le strategie necessarie per assicurare "oggettività" al giudizio di valutazione? ), che tecnologico (con quali strumenti si può assicurare rigore ed oggettività al processo di valutazione? ). Luisa Benigni 2

TEORIE DELLA VALUTAZIONE: DUE APPROCCI TEORICI ( teorie del curricolo) 1. Approccio funzionalista/quantitativo (riferito

TEORIE DELLA VALUTAZIONE: DUE APPROCCI TEORICI ( teorie del curricolo) 1. Approccio funzionalista/quantitativo (riferito al PRODOTTO) Il Modello funzionalista si basa sulla verifica della rispondenza tra obiettivi e risultati (Tyler), è nato dall’esigenza di abolire azioni didattiche basate sulla casualità, l’improvvisazione, l’ambiguità. Per poter valutare è necessario definire prima obiettivi descritti come comportamenti attesi. 2. Approccio fenomenologico /qualitativo (riferito al PROCESSO) Il Modello fenomenologico si basa sull’accertamento del valore sociale ed educativo di un’azione formativa (Eisner), è nato dall’esigenza di far luce sul processo di apprendimento per migliorare l’offerta formativa. Luisa Benigni 3

Approccio funzionalista Punti di forza Punti di debolezza • Costruzione di una teoria del

Approccio funzionalista Punti di forza Punti di debolezza • Costruzione di una teoria del curricolo. • Orientamento essenziale ai risultati. • Attenzione alla progettazione e valutazione. • Risultati di tipo principalmente quantitativo. • Base per lo sviluppo delle teorie di Bloom, Mager e Gagné. • Scarsa attenzione al processo di apprendimento. (Eisner) • Abolizione di comportamenti basati sull’intuizione e l’improvvisazione. • Pretesa di “modellizzare” l’individuo. • Trasparenza nella pratica della valutazione. • Modello efficace per la verifica degli apprendimenti disciplinari. Luisa Benigni • Scarsa attenzione ai bisogni, ai valori, agli interessi del discente. • La definizione degli obiettivi Solo punta dell’iceberg), non tutti gli obiettivi ammettono una precisa misurazione. 4

Orientamento valutativo attuale: approccio unificato Integrazione di metodi quantitativi che qualitativi. Valutazione del prodotto

Orientamento valutativo attuale: approccio unificato Integrazione di metodi quantitativi che qualitativi. Valutazione del prodotto e del processo. Strumenti e metodi validi per il contesto di riferimento. Performance complessiva di un sistema. Ciò che conta non è la singola esperienza ma la performance complessiva di un sistema o sottosistema, il successo di un’azione a vasto raggio nel suo insieme (efficienza ed efficacia = qualità). Luisa Benigni 5

LA PRATICA VALUTATIVA OGGI Valutazione di sistema. Attenzione ai livelli di qualità complessiva di

LA PRATICA VALUTATIVA OGGI Valutazione di sistema. Attenzione ai livelli di qualità complessiva di un sistema o sottosistema, MACROSISTEMA MICROSISTEMA Valutazione esterna Valutazione interna (da parte degli operatori singole istituzioni scolastiche) INVALSI compiti e finalità (D. L n. 258 1999) valutazione dell’efficienza ed efficacia del sistema di istruzione valutazione grado di soddisfazione dell’utenza supporto e assistenza tecnica per la realizzazione di autonome iniziative di valutazione studio delle cause dell’insuccesso e della dispersione Luisa Benigni 6

Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione.

Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione. Principi e criteri direttivi (D. L 53/2003) • Spetta ai docenti la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e dei comportamenti nonché la certificazione delle competenze acquisite. • È confermata la competenza dell’INVALSI ad effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenza e abilità degli allievi sulla qualità complessiva. Introduzione della valutazione sistematica e periodica degli apprendimenti e della qualità complessiva del servizio scolastico come parte integrante di un sistema (progetti pilota 1, 2 e 3) Luisa Benigni 7

VALUTAZIONE DI MICROSISTEMA Valutazione interna (da parte degli operatori singole istituzioni scolastiche) • la

VALUTAZIONE DI MICROSISTEMA Valutazione interna (da parte degli operatori singole istituzioni scolastiche) • la libertà di innovare in campo didattico, educativo ed organizzativo esige di valutazione dei risultati ottenuti in comparazione con quelli attesi, • Il decentramento delle responsabilità finanziarie, gestionali ed educative a livello del singolo Istituto porta in primo piano l’esigenza di controllare la strada percorsa. • gli studi sulle organizzazioni hanno dimostrato e convalidato l’autocontrollo come la forma più efficace di controllo. • il rischio dell’autoreferenzialità è superabile tramite confronti tra valutazione interna e valutazione esterna, • qualunque sistema di valutazione deve essere introdotto con gradualità ed essere il più possibile condiviso, Luisa Benigni 8

Valutazione di sistema IL MODELLO CIPP (4 campi di indagine) Contesto: economico e socio

Valutazione di sistema IL MODELLO CIPP (4 campi di indagine) Contesto: economico e socio culturale nel quale la scuola si trova ad operare e con il quale si deve confrontare per adeguare la sua offerta formativa alla domanda. Input: risorse umane e materiali, sono le norme, le leggi, le risorse umane, strutturali, tecnologiche e finanziarie di cui la scuola deve tenere conto nella prestazione del servizio. Processo: strategie didattiche, formative ed organizzative, tutte le attività realizzate dalla scuola in ambito organizzativo, didattico, formativo. Prodotto: risultati quantitativi e qualitativi, output in senso stretto (es. numero di licenziati sul numero degli iscritti all’ultimo anno ) e indicatori di profitto e di risultato (giudizi in uscita rispetto ai giudizi in entrata ). Luisa Benigni 9

VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI L’apprendimento è. . un processo complesso di costruzione dei “saperi”che si

VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI L’apprendimento è. . un processo complesso di costruzione dei “saperi”che si realizza nel tempo, investendo la sfera cognitiva, metacognitiva e socio affettiva; è influenzato dalla personalità del soggetto che apprende (interesse, esperienze, bisogni, motivazione, attitudine ecc. ), dal contesto e socio-culturale di apprendimento e dalle strategie didattiche, educative ed organizzative messe in campo da formatori ed istituzioni. TRE DOMANDE Perché valutare? Luisa Benigni Quando valutare? Come valutare? 10

Perché valutare? Preventivare l’impatto del percorso progettuale Osservare il progetto in itinere Fare luce

Perché valutare? Preventivare l’impatto del percorso progettuale Osservare il progetto in itinere Fare luce sul processo di apprendimento Sostenere l’intero percorso formativo Stabilire la bontà delle scelte operate Rendere conto delle scelte effettuate Usare le informazioni ritarare i percorsi Migliorare i processi di apprendimento Luisa Benigni 11

Quando valutare? In relazione ai momenti in cui viene effettuata la valutazione, le prove

Quando valutare? In relazione ai momenti in cui viene effettuata la valutazione, le prove hanno tre connotati principali: Iniziale (a scopo diagnostico) Intermedia / in itinere (a scopo formativo) Finale (a scopo sommativo) Luisa Benigni 12

Come valutare? Finalità e obiettivi (verbi operativi, condizione criterio) Tipologie di prova (test strutturati,

Come valutare? Finalità e obiettivi (verbi operativi, condizione criterio) Tipologie di prova (test strutturati, semistrutturati e tradizionali) Requisiti delle prove oggettive di verifica(validità, attendibilità, funzionalità) Possibili Effetti negativi delle prove tradizionali (alone, contrasto, stereotipia) Criteri per la costruzione di un test a scelta multipla ( American Association of Higher Education- USA) Luisa Benigni 13

Prove di verifica semistrutturate: un linguaggio comune Parametro / standard di riferimento Indicatore /

Prove di verifica semistrutturate: un linguaggio comune Parametro / standard di riferimento Indicatore / descrittore Prestazione / performance Misurazione / punteggio Valutazione/ giudizio Luisa Benigni 14

Il dibattito attuale sulla valutazione Analitica oppure Olistica? I livelli di valutazione riguardano un

Il dibattito attuale sulla valutazione Analitica oppure Olistica? I livelli di valutazione riguardano un solo parametro I livelli di valutazione riguardano tutti i parametri (padronanza linguistica, conoscenze, capacità di analisi…. ) oppure conoscenza, capacità di analisi…. ) Luisa Benigni 15

Un nuovo strumento di valutazione: Il portfolio dello studente Le funzioni di tale documento

Un nuovo strumento di valutazione: Il portfolio dello studente Le funzioni di tale documento sono tre: funzione certificativa, formativa e di documentazione. Il portfolio raccoglie in modo sistematico, sulla base di obiettivi concordati e di criteri predeterminati, i lavori che vengono realizzati, fornendone documentazione, analisi, interpretazione e valutazione. a) le prestazioni finali, b) i processi c) le strategie messe in opera, d) i progressi compiuti nel contesto Il portfolio è uno strumento di valutazione che il movimento USA per Valutazione autentica ( Authentic assessment) contrappone ai tradizionali strumenti di verifica, poichè valorizza tanto il processo quanto il prodotto della formazione Luisa Benigni 16

Il dibattito in USA: Traditional assessment versus Authentic Assessmet 1. La mission della scuola

Il dibattito in USA: Traditional assessment versus Authentic Assessmet 1. La mission della scuola è di preparare cittadini “produttivi” 2. Per essere tali devono possedere un certo bagaglio di conoscenze e abilità 1. La mission della scuola è di preparare cittadini “produttivi” 2. Per essere tali devono essere capaci di svolgere compiti significativi in contesti reali 3. Pertanto le scuole devono far acquisire tali conoscenze e abilità 3. Pertanto le scuole devono aiutare gli studenti ad acquisire le competenze necessarie allo svolgimento di compiti autentici 4. la scuola poi deve verificare tramite i test oggettivi se gli studenti hanno acquisito tali conoscenze e abilità 4. La scuola poi deve verificare se gli studenti sono in grado di svolgere i compiti richiesti dal mondo reale. Luisa Benigni 17

CONCLUSIONI Questo contributo non esaurisce tutta la riflessione che la ricerca sulla valutazione ha

CONCLUSIONI Questo contributo non esaurisce tutta la riflessione che la ricerca sulla valutazione ha prodotto. La riflessione sulla valutazione autentica o tradizionale si protrae da più di dieci anni ed è ricca di sviluppi teorici e di applicazioni pratiche. Stiamo assistendo ad una crisi convergente sia dei sistemi che hanno usato principalmente modalità valutative di tipo quantitativo che dei sistemi che hanno privilegiato le tipologie di tipo qualitativo. I primi cercano di integrare i sistemi usati con valutazioni che coinvolgano il giudizio dei docenti, la consapevolezza degli studenti e l’integrazione della valutazione degli aspetti cognitivi con gli aspetti socio-affettivi. Nel secondo caso, si cerca di integrare la valutazione di tipo prettamente soggettivo con test oggettivati per aumentare il livello di affidabilità dei giudizi espressi. Le più recenti pratiche anche nel campo della formazione, valutazione e certificazione quali il portfolio dello studente, la valutazione di sistema interna ed esterna, i progetti qualità, l’educazione permanente, fortemente auspicate dal Consiglio dell’Unione Europea, con dettagliate raccomandazioni ed inviti (Bruxelles 12 Febbraio 2001), sono forme di risposta ai alle esigenze derivanti dai nuovi scenari socio-economici in una prospettiva di economia globale e di educazione interculturale e permanente. Resta comunque ancora aperto il dibattito sulla valutazione dei risultati degli studenti poiché è strettamente legato agli esiti della ricerca sui processi di apprendimento sui quali non si è ancora fatta piena luce. Luisa Benigni 18