INFARTO DEL MIOCARDIO A MAGNI 1 INFARTO n

  • Slides: 69
Download presentation
INFARTO DEL MIOCARDIO A. MAGNI 1

INFARTO DEL MIOCARDIO A. MAGNI 1

. INFARTO n E’ UN PROCESSO DI NECROSI DEL TESSUTO DEL MIOCARDIO IN REGIONI

. INFARTO n E’ UN PROCESSO DI NECROSI DEL TESSUTO DEL MIOCARDIO IN REGIONI DEL CUORE CHE NON RICEVONO UN ADEGUATO APPORTO DI SANGUE A CAUSA DI UNA RIDUZIONE DEL FLUSSO EMATICO CORONARICO 2

LA RIDUZIONE DIPENDE: 1 - RESTRINGIMENTO DI UN’ARTERIA CORONARIA DOVUTA AD ARTERIOSCLEROSI n 2

LA RIDUZIONE DIPENDE: 1 - RESTRINGIMENTO DI UN’ARTERIA CORONARIA DOVUTA AD ARTERIOSCLEROSI n 2 - TOTALE OCCLUSIONE DI UN’ARTERIA A CAUSA DI UN EMBOLO O TROMBO n 3 - IL FLUSSO EMATICO Può ESSERE COMPROMESSO ANCHE DA SHOCK O EMORRAGIA 3 n

IN TUTTI I CASI : si ha uno squilibrio tra il fabbisogno di O

IN TUTTI I CASI : si ha uno squilibrio tra il fabbisogno di O 2 del tessuto miocardico e l’apporto di O 2 4

FATTORI PREDISPONENTI 1. Età avanzata 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

FATTORI PREDISPONENTI 1. Età avanzata 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Diabete Elevato livello di trigliceridi e colesterolo Assunzione eccessiva di grassi saturi, carboidrati e sale Ipertensione Obesità Stile di vita sedentario Fumo Stress Uso di cocaina, anfetamine 5

ALTERAZIONI DELLA FUNZIONALITA’ CARDIACA Alterazione della circolazione coronarica: (- angina - infarto) 2 -

ALTERAZIONI DELLA FUNZIONALITA’ CARDIACA Alterazione della circolazione coronarica: (- angina - infarto) 2 - insufficiente o malfunzionamento del cuore come pompa ( scompenso cardiaco – edema - cardiomiopatie) 3 - malattie infiammatorie (pericarditi, endocarditi, miocarditi) 4 - inadeguato funzionamento delle valvole (stenosi, insufficienza valvolare) 1. 6

Manifestazioni cliniche a livello CARDIOVASCOLARE DOLORE TORACICO A- dolore retrosternale grave, diffuso, costante, schiacciante,

Manifestazioni cliniche a livello CARDIOVASCOLARE DOLORE TORACICO A- dolore retrosternale grave, diffuso, costante, schiacciante, comprimente B- non migliora a riposo né con il trattamento con Nitroglicerina C- può irradiarsi alle braccia, di solito la sn. , spalle, collo, dorso, mandibole D- prosegue più di 15 min. 1. 7

Manifestazioni cliniche a livello NEUROLOGICO A- Irrequietezza, ansietà B- disorientamento C- confusione D- irrequietezza

Manifestazioni cliniche a livello NEUROLOGICO A- Irrequietezza, ansietà B- disorientamento C- confusione D- irrequietezza E- svenimenti F- spiccata debolezza G- intorpidimento o debolezza mani e polsi 8

Manifestazioni cliniche a livello CUTANEO A- cute fredda e umida B- pallore facciale C-

Manifestazioni cliniche a livello CUTANEO A- cute fredda e umida B- pallore facciale C- temperatura 9

Manifestazioni cliniche a livello GASTROINTESTINALE A- nausea B- vomito e singhiozzo C- sintomi atipici

Manifestazioni cliniche a livello GASTROINTESTINALE A- nausea B- vomito e singhiozzo C- sintomi atipici - disturbi epigastrici e addominali - dolore ottuso o sensazione di formicolio - estrema affaticabilità 10

Manifestazioni a livello RESPIRATORIO A- palpitazioni B- dispnea C- grave ansietà D- possibile presenza

Manifestazioni a livello RESPIRATORIO A- palpitazioni B- dispnea C- grave ansietà D- possibile presenza di edema polmonare 11

INTERVENTI INF. CI 1. 2. 3. SOMMINISTRARE o 2 CONTROLLARE LA CUTE DELLA PS,

INTERVENTI INF. CI 1. 2. 3. SOMMINISTRARE o 2 CONTROLLARE LA CUTE DELLA PS, IL PROFILO CAPILLARE E I PARAMETRI VITALI OGNI 4 ORE (o quando necessita) Importante il controllo della Temp. Ogni 4 ore (si ha un aumento della temp. entro le 24 -48 ore dovuto alla necrosi dei tessuti) 12

4 - se l’IPOSSIA AUMENTA, tenersi pronti per l’intubazione o per la ventilazione. meccanica.

4 - se l’IPOSSIA AUMENTA, tenersi pronti per l’intubazione o per la ventilazione. meccanica. 5 - valutare la presenza di edemi, il colore e la temperatura della pelle ( pelle fredda e umida e il pallore sono associati a una vasocostrizione secondaria) 6 - controllare la DIURESI – 30 ml/ora (una riduzione del suo volume indica una riduzione del flusso di sangue al rene) 13

7 - cercare di far respirare la ps profondamente e cambiare posizione. frequentemente per

7 - cercare di far respirare la ps profondamente e cambiare posizione. frequentemente per impedire il ristagno dei liquidi alla base dei polmoni n. b. un espettorato rosa schiumoso, può indicare insufficienza del ventricolo dx, embolia o edema polmonare 14

N. B. le ps anziane sono più soggette a INFARTO SILENTE con una sintomatologia

N. B. le ps anziane sono più soggette a INFARTO SILENTE con una sintomatologia atipica Ipotensione n Riduzione della temp. n Disturbi generici n Sudorazione modesta capogiri n Modificazioni del sensorio n 15

FASE ACUTA – emergenza INTERVENTO COLLABORATIVO Intervenire su : DOLORE (dovuto a uno squilibrio

FASE ACUTA – emergenza INTERVENTO COLLABORATIVO Intervenire su : DOLORE (dovuto a uno squilibrio tra rifornimento e domanda di O 2 ) ANSIA N. B. la sintomatologia dolorosa aumenta lo stato ansioso della persona 16

INTERVENTI INF. CI 1. 2. 3. 4. 5. Muovere la ps con cura e

INTERVENTI INF. CI 1. 2. 3. 4. 5. Muovere la ps con cura e assicurare le terapie iniziali prendere accesso venoso Parametri vitali Collegare elettrodi per il monitoraggio elettrocardiografico continuo TRANQUILLIZZARE la ps rassicurandolo sul fatto che l’eliminazione del dolore costituisce la 17 parte prioritaria

6 - Somministrare O 2 con Ventimask, INCORAGGIARE la ps a prendere dei respiri.

6 - Somministrare O 2 con Ventimask, INCORAGGIARE la ps a prendere dei respiri. profondi Con i respiri profondi, si permette al cuore di: - essere meno ischemico e meno irritabile, si possono ridurre le dimensioni dell’infarto, - attenuare e risolvere il dolore toracico 18

7. Somministrare la Nitroglicerina sublinguale come prescritto dopo circa 10 -15 min. , .

7. Somministrare la Nitroglicerina sublinguale come prescritto dopo circa 10 -15 min. , . prendere di nuovo i parametri vitali: Frequenza cardiaca P/A Frequenza respiratoria 8. Somministrare Narcotici o. m. (morfina) riduce l’attività simpatica: n Riduce la frequenza del cuore e della respirazione, la P/A, la tensione muscolare, l’ANSIETA’ 19

N. B. ATTENZIONE ALLA SOMMINISTRAZIIONE DI MORFINA, può dare : - IPOTENSIONE e DISIDRATAZIONE

N. B. ATTENZIONE ALLA SOMMINISTRAZIIONE DI MORFINA, può dare : - IPOTENSIONE e DISIDRATAZIONE - DEPREWSSIONE RESPIRATORIAin particolare negli anziani 20

. RICORDARE SEMPRE ALLA PS, L’IMPORTANZA DI SEGNALARE SENZA INDUGI QUALSIASI DOLORE TORACICO O

. RICORDARE SEMPRE ALLA PS, L’IMPORTANZA DI SEGNALARE SENZA INDUGI QUALSIASI DOLORE TORACICO O QUALSIASI DISTURBO ANOMALO, ES. SENSAZIONE EPIGASTRICA 21

PORRE LA PS IN POSIZIONE SEMISEDUTA è benefica per i seguenti motivi: 1. Il

PORRE LA PS IN POSIZIONE SEMISEDUTA è benefica per i seguenti motivi: 1. Il volume respiratorio è aumentato perché la pressione addominale sul diaframma è ridotta( consente il miglioramento degli scambi gassosi) 2. Il drenaggio dei lobi superiori è aumentato 3. Il ritorno venoso al cuore diminuisce (si riduce il lavoro cardiaco) 22

IMPORTANTE: . E’ importante invitare la ps a respirare profondamente e a cambiare posizione

IMPORTANTE: . E’ importante invitare la ps a respirare profondamente e a cambiare posizione frequentemente per impedire il ristagno di liquidi alla base del polmone Controllare sempre parametri quali: n Temp. della cute e polso periferico (per assicurare un’adeguata perfusione) 23

TRATTAMENTO DEL DOLORE causato dalla riduzione del flusso coronarico INTERVENTI INF. CI 1. Chiedere

TRATTAMENTO DEL DOLORE causato dalla riduzione del flusso coronarico INTERVENTI INF. CI 1. Chiedere alla ps di valutare il dolore con altro dolore provato in passato Scala da 1 (dolore lieve) a 10 (dolore forte) 2 - eseguire un ECG a 12 derivazioni durante il dolore per determinare l’estensione dell’infarto 24

3 n n n evitare alla ps QUALUNQUE TIPO DI SFORZO assicurandogli: Posizione semiseduta

3 n n n evitare alla ps QUALUNQUE TIPO DI SFORZO assicurandogli: Posizione semiseduta , . nel letto Dieta liquida Sostegno delle braccia durante l’attività Uso di un ammorbidente delle feci per evitare sforzi eccessivi durante l’evacuazione Creare un ambiente riposante e alleviare paure e ansie con un atteggiamento disponibile, calmo e competente Favorire il benessere fisico e psichico della ps 25

N. B. Il riposo fisico riduce. il consumo di O 2 del miocardio. Paura

N. B. Il riposo fisico riduce. il consumo di O 2 del miocardio. Paura e ansia possono determinare uno stato di tensione che provoca un aumento di O 2 Se la ps si trova in una situazione confortevole , la sensazione di benessere allevia lo stato d’ansia 26

GESTIONE DELL’ANSIA legata alla paura di morire Le cause dell’ansia variano secondo il soggetto

GESTIONE DELL’ANSIA legata alla paura di morire Le cause dell’ansia variano secondo il soggetto e possono includere : n Ansia per la patologia acuta dell’infarto n Per l’ospedalizzazione n Per il dolore n Per l’interruzione brusca delle attività quotidiane sia lavorative che domestiche n Per i cambiamenti di ruolo e dell’immagine di sé che la patologia comporta 27

INTERVENTI INF. CI 1 - Permettere alla ps (e alla sua famiglia) di esprimere

INTERVENTI INF. CI 1 - Permettere alla ps (e alla sua famiglia) di esprimere paure e ansie. L’ANSIA va compresa e accolta. In questo caso la capacità relazionale diventa decisiva, dobbiamo far capire alla ps che ci prendiamo totalmente cura di lui. 28

a. b. c. d. e. f. Mostrare interesse per i problemi espressi Facilitare alla

a. b. c. d. e. f. Mostrare interesse per i problemi espressi Facilitare alla ps l’esternazione dei suoi. attentamente, problemi (ascoltandolo aiutandolo a riflettere, consigliandolo) Rispondere a ogni sua domanda o dubbio Spiegare tutta l’attrezzatura, i procedimenti e la necessità di frequenti valutazioni Proporre massaggi del dorso per favorire il rilassamento , ridurre la tensione muscolare e migliorare l’integrità della pelle Utilizzare tecniche particolari es. quella dell’immaginazione guidata 29

2 - stabilire un orario flessibile permettere la presenza dei familiari in grado di

2 - stabilire un orario flessibile permettere la presenza dei familiari in grado di aiutare la ps, può ridurre la sua ansia e quella dei familiari stessi N. B. Poiché i familiari ansiosi possono trasmettere la loro ansia alla ps, il compito dell’infermiere è quello di cercare di ridurre ANCHE le ansie e le paure dei familiari stessi 30

3 - incoraggiare la PARTECIPAZIONE ATTIVA a un PROGRAMMA DI. RIABILITAZIONE CARDIACA da svolgere

3 - incoraggiare la PARTECIPAZIONE ATTIVA a un PROGRAMMA DI. RIABILITAZIONE CARDIACA da svolgere in ospedale La prescrizione di un programma di riabilitazione cardiaca può aiutare a - attenuare la paura di morire, - a ridurre l’ansia, - a aumentare la sensazione di benessere 31

. 4 - VALUTARE la necessità di assistenza SPIRITUALE SE LA PS è RELIGIOSA,

. 4 - VALUTARE la necessità di assistenza SPIRITUALE SE LA PS è RELIGIOSA, UN SOSTEGNO IN QUESTO SENSO Può RIDURRE L’ANSIA E LA PAURA 32

ALTERAZIONE ALIMENTAZIONE dovuta a un cambiamento della dieta – (dieta a basso contenuto di

ALTERAZIONE ALIMENTAZIONE dovuta a un cambiamento della dieta – (dieta a basso contenuto di Na e di calorie) - dovuta a nausea e anoressia –ù - dovuta alla distensione addominale - - scarsa – inadeguata 33

FATTORI CORRELATI DISPNEA n DOLORE EPIGASTRIO n CONFUSIONE MENTALE n APATIA n DEBOLEZZA, ASTENIA

FATTORI CORRELATI DISPNEA n DOLORE EPIGASTRIO n CONFUSIONE MENTALE n APATIA n DEBOLEZZA, ASTENIA n ANSIA n 34

FATTORI CORRELATI intesi come FATTORI DI RISCHIO DIABETE n ALCOLISMO n OBESITA’ n IPOTIROIDISMO

FATTORI CORRELATI intesi come FATTORI DI RISCHIO DIABETE n ALCOLISMO n OBESITA’ n IPOTIROIDISMO n IPERCOLESTEROLEMIA n 35

OBIETTIVO GENERALE n La ps riesce ad assumere pasti piccoli e frequenti e non

OBIETTIVO GENERALE n La ps riesce ad assumere pasti piccoli e frequenti e non presenza nausea n L’edema è ridotto dopo 24 ore n La ps non presenta dispnea dopo i pasti 36

INTERVENTI INF. CI EDUCAZIONE SANITARIA 1. Spiegare alla ps e ai familiari che la

INTERVENTI INF. CI EDUCAZIONE SANITARIA 1. Spiegare alla ps e ai familiari che la limitazione del consumo di Na è indicata per la prevenzione, il controllo o l’eliminazione dell’edema n. b. è preferibile indicare la quantità di Na consentito (espressa in milligrammi) piuttosto che ricorrere a espressioni quali: privo di sale o povero di sale 37

A- fornire alla ps un libretto che indica il contenuto di Na o fornire

A- fornire alla ps un libretto che indica il contenuto di Na o fornire alla ps e ai familiari un piano dietetico. scritto con la lista dei cibi permessi e quelli limitati B- consigliare alla ps di controllare tutte le etichette per controllare il contenuto di Na (es. antiacidi, lassativi, sciroppi per la tosse, farmaci antidolorifici, negli estrogeni ecc. ) C- avvertire la ps di sciacquare bene la bocca dopo aver usato il dentifricio e/o sciacqui (alcuni di questi prodotti contengono grandi quantità di Na) 38

2 - dirgli di controllare (quando è possibile), sulle etichette, in particolare. dei cibi

2 - dirgli di controllare (quando è possibile), sulle etichette, in particolare. dei cibi in scatola, il contenuto di sale e di Na 3 - il gusto del cibo può essere migliorato con l’aggiunta di succo di limone e di erbe aromatiche in modo che la ps sia incoraggiato ad accettare le restrizioni dietetiche 4 - consigliare di assumere 3 o 4 piccoli pasti al giorno piuttosto che grossi pasti e pesanti o consumati velocemente (dopo il pasto riposo di un’ora) 39

5 - aumentare l’assunzione di K (la sua carenza può. provocare la formazione di

5 - aumentare l’assunzione di K (la sua carenza può. provocare la formazione di aritmie) Avvertire la ps che la soluzione di K per OS può venire diluita con un succo e assunta dopo i pasti 6 - spiegare l’importanza e aiutarlo ad intraprendere un programma di riduzione di peso fino a che non è stato raggiunto il peso ottimale (contattare la DIETISTA) 40

5 - limitare il consumo di bevande contenenti caffeina ( influisce sulla frequenza. cardiaca,

5 - limitare il consumo di bevande contenenti caffeina ( influisce sulla frequenza. cardiaca, sul ritmo, sulla P/A) ALTRE RACCOMANDAZIONI DIETETICHE - ridurre il consumo dei grassi saturi (grassi di origine animale) Aumentare il consumo dei carboidrati complessi (pasta, pane) Aumentare il consumo di frutta, vegetali, cereali, legumi L’apporto di zucchero raffinato non dovrebbe superare i 60 grammi al giorno 41

Valutazione finale n La ps e i familiari comprendono l’importanza di un apporto dietetico

Valutazione finale n La ps e i familiari comprendono l’importanza di un apporto dietetico modificato n Sanno riconoscere gli alimenti privi di sale 42

ALTERAZIONE RIPOSO SONNO - DOVUTA ALLA PREOCCUPAZIONE E ALLA PAURA DI MORIRE - DOVUTA

ALTERAZIONE RIPOSO SONNO - DOVUTA ALLA PREOCCUPAZIONE E ALLA PAURA DI MORIRE - DOVUTA ALLA PAURA DI NON ESSERE ASSISTITO ADEGUATAMENTE ---------- INADEGUATA -------43

INTERVENTI INF. CI n Rassicurare la ps ricoverata in terapia intensiva che è sotto

INTERVENTI INF. CI n Rassicurare la ps ricoverata in terapia intensiva che è sotto controllo tramite monitor 24 ore al giorno e che è sufficiente chiami l’inf. per essere subito a Sua disposizione 44

Quando la ps viene trasferita in terapia sub-intensiva, ridurre. al minimo la possibile risposta

Quando la ps viene trasferita in terapia sub-intensiva, ridurre. al minimo la possibile risposta emotiva negativa al trasferimento Come? A- prima del trasferimento si presenti alla ps l’inf. dell’unità di terapia sub-intensiva n B- provvedere affinchè l’inf. di terapia subintensiva risponda alle possibili domande della ps e la informi su cosa si dovrà attendere circa la struttura del reparto e lo svolgimento delle attività 45

ALTERAZIONE RIPOSOSONNO IN TERAPIA SUBINTENSIVA 1. 2. 3. Assicurare il riposo con un progressivo

ALTERAZIONE RIPOSOSONNO IN TERAPIA SUBINTENSIVA 1. 2. 3. Assicurare il riposo con un progressivo aumento della mobilizzazione Ridurre al minimo il rumore ambientale e mantenere una temp. Ideale per un ambiente confortevole Evitare interruzioni del sonno per procedimenti non necessari 46

4 - organizzare attività assistenziali di routine in modo tale da favorire. dopo ogni

4 - organizzare attività assistenziali di routine in modo tale da favorire. dopo ogni periodo di attività, un periodo di riposo 5 - favorire attività tranquille che distraggono la ps (lettura, ascolto della musica, disegno, parole crociate, attività artistiche, ecc. ) 6 - incoraggiarlo sempre al cambio frequente di posizione 47

ASSISTERE LA PS DURANTE LE ATTIVITA’ CONSIGLIATE: . 1. Insegnare alla ps a sollevarsi

ASSISTERE LA PS DURANTE LE ATTIVITA’ CONSIGLIATE: . 1. Insegnare alla ps a sollevarsi lentamente dalla posizione supina (in modo da ridurre al minimo l’ipotensione ortostatica) 2. Mentre la ps è a riposo, incoraggiarlo a compiere esercizi a pieno ambito di movimento, passivi e attivi 3. Quando la ps è seduto in poltrona, è bene che tenga le gambe sollevate per favorire il ritorno 48 venoso

ALTERAZIONE ELIMINAZIONE STIPSI – ALTERAZIONE DIURESI - DOVUTA ALLA SCARSA ATTIVITA’DOVUTA AD UNO SQUILIBRIO

ALTERAZIONE ELIMINAZIONE STIPSI – ALTERAZIONE DIURESI - DOVUTA ALLA SCARSA ATTIVITA’DOVUTA AD UNO SQUILIBRIO IDRICO E QUINDI AD UNA RITENZIONE DI LIQUIDI - SCARSA – INADEGUATA – 49

DATI OGG. E SOGG. Edemi con fossette arti inf. n Astenia, malessere, crampi muscolari

DATI OGG. E SOGG. Edemi con fossette arti inf. n Astenia, malessere, crampi muscolari n Confusione mentale, debolezza n 50

OBIETTIVO GENERALE n La ps ha ridotto gli edemi dopo 24 ore 51

OBIETTIVO GENERALE n La ps ha ridotto gli edemi dopo 24 ore 51

INTERVENTI INF. CI - STISPI ATTENZIONE !!!!! Un’eccessiva stimolazione vagale durante l’esplorazione rettale con

INTERVENTI INF. CI - STISPI ATTENZIONE !!!!! Un’eccessiva stimolazione vagale durante l’esplorazione rettale con eventuale rimozione delle feci, può provocare un’aritmia anche grave in ps deboli Una pressione troppo forte contro la muscolatura può danneggiare il tessuto intestinale 52

. Evitare la somministrazione di sciroppi lassativi perché contengono Na Somministrare dieta ricca di

. Evitare la somministrazione di sciroppi lassativi perché contengono Na Somministrare dieta ricca di fibre (aiutare la ps e i familiari ad individuare tali alimenti) 53

INTREVENTI INF. CI ALTERAZIONE DIURESI Se vengono somministrati diuretici: 1. Pesare quotidianamente la ps

INTREVENTI INF. CI ALTERAZIONE DIURESI Se vengono somministrati diuretici: 1. Pesare quotidianamente la ps per stabilire se l’edema è tenuto sotto controllo (la perdita di peso non deve superare gli 0, 45 – 0, 9 Kg/die n I diuretici si somministrano la mattina presto in quanto la diuresi la notte disturba il sonno 54

2 - valutare l’astenia, il malessere e la presenza di crampi. muscolari n. b.

2 - valutare l’astenia, il malessere e la presenza di crampi. muscolari n. b. una terapia diuretica può provocare una diminuzione degli elettroliti (in particolare del K) e provocare aritmie 3 - mettere la comoda vicino al letto per ridurre il lavoro quale, raggiungere il bagno e lo sforzo della defecazione 55

ALTERAZIONE MOBILIZZAZIONE - DOVUTA AL FABBISOGNO DI O 2 – - SCARSA – INADEGUATA

ALTERAZIONE MOBILIZZAZIONE - DOVUTA AL FABBISOGNO DI O 2 – - SCARSA – INADEGUATA - 56

INTERVENTI INF. CI Aumentare progressivamente le attività della ps A- assistere la ps nella

INTERVENTI INF. CI Aumentare progressivamente le attività della ps A- assistere la ps nella cura di se stesso, approfittare delle prime ore del giorno in quanto la faticabilità progredisce mano che la giornata avanza 1. B- porre attenzione ad eventuali dolori toracici durante e dopo l’attività 57

2 - CONTROLLARE : - POLSO. - FREQUENZA CARDIACA(durante la cura di se stesso)

2 - CONTROLLARE : - POLSO. - FREQUENZA CARDIACA(durante la cura di se stesso) N. B. PRIMA DI INIZIARE UNA NUOVA ATTIVITà, ASPETTARE CHE LA FREQUENZA CARDIACA TORNI AL LIVELLO PRECEDENTE 58

EDUCARE AD : . - AUMENTARE GRADATAMENTE IL CAMMINO E LE ALTRE ATTIVITA’ AMMESSO

EDUCARE AD : . - AUMENTARE GRADATAMENTE IL CAMMINO E LE ALTRE ATTIVITA’ AMMESSO CHE NON PROVOCHINO FATICA E DISPNEA - EVITARE AMBIENTI CON ESTREMI DI CALDO E/O FREDDO CHE FANNO AUMENTARE IL LAVORO DEL CUORE 59

Il cuore èRicordare un muscolo. che: n Analogamente ai muscoli delle braccia e delle

Il cuore èRicordare un muscolo. che: n Analogamente ai muscoli delle braccia e delle gambe, esso ha bisogno di un esercizio regolare che lo renda forte e lo faccia lavorare meglio. n Un programma di esercizi fisici hanno effetti positivi sui livelli di colesterolo, sul peso e sulla gestione dello stress. n E’ un buon metodo per mantenere livelli di energia e resistenza fisica per le attività giornaliere n 60

L’attività fisica deve essere: n REGOLARE (almeno 3 volte la settimana) n AEROBICA (deve

L’attività fisica deve essere: n REGOLARE (almeno 3 volte la settimana) n AEROBICA (deve coinvolgere il gruppo dei muscoli degli arti inferiori e. marcia, bicicletta, aerobica acquatica n SALUTARE (ogni esercizio deve essere adattato alla ps dal medico 61

LA RIABILITAZIONE CARDIACA . 1° fase Inizia superato l’evento acuto della malattia (avviene all’interno

LA RIABILITAZIONE CARDIACA . 1° fase Inizia superato l’evento acuto della malattia (avviene all’interno dell’ospedale) 62

1. 2. 3. 4. 5. 1° fase Predisporre l’iter di valutazioni funzionali Stabilire un

1. 2. 3. 4. 5. 1° fase Predisporre l’iter di valutazioni funzionali Stabilire un programma individualizzato di ripresa delle abituali attività fisiche Fornire informazioni corrette sulla malattia, sull’iter diagnostico e sulla prognosi Combattere le ripercussioni psicologiche della malattia Evidenziare i fattori di rischio e le abitudini di vita non corrette 63

n Durante la 1° fase, l’inf. “ gioca “ un ruolo importante per l’opportunità

n Durante la 1° fase, l’inf. “ gioca “ un ruolo importante per l’opportunità di essere a. stretto contatto con il malato durante il periodo critico della malattia n Ogni prestazione inf. ca, strumentale, clinica e terapeutica, deve essere chiarita alla ps con termini semplici e meno tecnici possibili per ridurre ansie e paure legate a un possibile aggravamento della malattia o addirittura alla morte imminente 64

n n 1. 2. 3. 4. 5. 2° fase Anche la 2° s’inserisce all’interno

n n 1. 2. 3. 4. 5. 2° fase Anche la 2° s’inserisce all’interno dell’ospedale di solito in una struttura adibita a riabilitazione Dura 6 – 8 settimane e si propone di: Istituire un’idonea terapia farmacologica Ridurre le ripercussioni psicologiche indotte dalla malattia Eliminare gli effetti negativi derivante da una vita sedentaria iniziando un corretto programma di allenamento fisico Iniziare un PROGRAMMA DI EDUCAZIONE finalizzato alla correzione dei FATTORI DI RISCHIO Informare la ps e i suoi familiari sulla malattia 65

PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE n I contenuti di un programma riabilitativo sono: 1. 2. Attività

PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE n I contenuti di un programma riabilitativo sono: 1. 2. Attività fisica Supporto psicologico (essenziale nel 3. Educazione sanitaria primo periodo che segue l’episodio acuto) questo dovrà decrescere durante la ripresa della malattia mentre i programmi di attività fisica dovranno essere perseguiti costantemente nel tempo 66

n In media questi programmi riabilitativi. consistono in 3 sedute la settimana di circa

n In media questi programmi riabilitativi. consistono in 3 sedute la settimana di circa 40 min. dove vengono svolti esercizi fisici con frequenza cardiaca costante n Gli esercizi vengono svolti sotto stretto controllo del personale inf. co, medico e del fisioterapista a secondo dei protocolli di reparto n Viene messo a disposizione anche un dietologo 67

68

68

N. B. Poiché i familiari ansiosi possono trasmettere la loro ansia alla ps, il

N. B. Poiché i familiari ansiosi possono trasmettere la loro ansia alla ps, il compito dell’infermiere è quello di cercare di ridurre ANCHE le ansie e le paure dei familiari stessi 69