ISTITUTO TEOLOGICO SORA III ANNO ANTROPOLOGIA FILOSOFICA PROF

  • Slides: 128
Download presentation
ISTITUTO TEOLOGICO SORA III° ANNO ANTROPOLOGIA FILOSOFICA PROF. DIANA PLATONE

ISTITUTO TEOLOGICO SORA III° ANNO ANTROPOLOGIA FILOSOFICA PROF. DIANA PLATONE

PLATONE

PLATONE

L’ARISTOCRAZIA FILOSOFICA COME RISPOSTA ALLA CRISI Il tempo di Platone è caratterizzato da una

L’ARISTOCRAZIA FILOSOFICA COME RISPOSTA ALLA CRISI Il tempo di Platone è caratterizzato da una crisi politica e culturale e la fine dell’età dell’oro della Grecia di Pericle . Atene esce sconfitta dalla guerra del Peloponneso, e, dal 404 al 399, fu guidata prima dal governo aristocratico dei trenta tiranni e dopo da una nuova forma di democrazia, governi entrambi fallimentari.

LA MORTE DI SOCRATE SEGNÒ LA FINE DELLA DEMOCRAZIA E LA RIPRESA DELLA SOFISTICA

LA MORTE DI SOCRATE SEGNÒ LA FINE DELLA DEMOCRAZIA E LA RIPRESA DELLA SOFISTICA PIÙ DECADENTE.

PLATONE SENTÌ LA MORTE DI SOCRATE COME UN’ INGIUSTIZIA IMPERDONABILE CHE LO PORTÒ A

PLATONE SENTÌ LA MORTE DI SOCRATE COME UN’ INGIUSTIZIA IMPERDONABILE CHE LO PORTÒ A CONDANNARE TUTTA LA POLITICA DEL TEMPO. “ Io vidi, egli dice, che il genere umano non sarebbe mai stato liberato dal male, se prima non fossero giunti al potere i veri filosofi o se i reggitori di Stato non fossero, per divina sorte, diventati veramente

PLATONE

PLATONE

 PL ATO NE NAS CE NEL 428 A. C. E MU ORE NEL

PL ATO NE NAS CE NEL 428 A. C. E MU ORE NEL 347 A. C. DA ANT ENA TI ILLU STR Formato giovanissimo alla scuola di Socrate che seguirà fino alla morte , avverte la crisi sociopolitica come malessere globale dell’uomo in quanto tale e si convince che, non sperimentando nuove forme di governo, ma solo riflettendo su una visione nuova dell’esistere, rivoluzionando i valori, si potesse sperare di approdare a nuove certezze su cui rifondare la politica e costruire uno stato giusto

NELLA LETTERA VII PLATONE PROCLAMA “CHE LA PASSIONE DELLA SUA VITA E LA MOTIVAZIONE

NELLA LETTERA VII PLATONE PROCLAMA “CHE LA PASSIONE DELLA SUA VITA E LA MOTIVAZIONE DEL SUO FILOSOFARE È STATA ‘ LA RICERCA DI UNA COMUNITÀ IN CUI L’UOMO POTESSE VIVERE IN PACE E GIUSTIZIA CON I SUOI SIMILI’ “, CHE IMPLICA NEL PROGETTO POLITICO UN PROGETTO PEDAGOGICO- EDUCATIVO, ASPETTO NON SECONDARIO NELLA GLOBALITÀ DEGLI ASPETTI DELLA SUA FILOSOFIA. N. ABB AGNANO - G. FORNERO: F ILOSOFI E FILOSOFIE NELLA STORIA, PAR AVI A, TORI NO, V OL. I

IDEALIZZA PERCIÒ SOCRATE, L’UOMO GIUSTO, LA LUCE NELLE TENEBRE, LA SPERANZA DEL SUPERAMENTO. In

IDEALIZZA PERCIÒ SOCRATE, L’UOMO GIUSTO, LA LUCE NELLE TENEBRE, LA SPERANZA DEL SUPERAMENTO. In quanto, dunque, aristocratico di nascita e appartenente alla classe aristocratica, considerava naturale sbocco della sua professione di filosofo l’idea che il governo della città dovesse essere affidato all’uomo saggio, cioè al filosofo. all’uomo saggio Ma le sue ambizioni politiche non si tradussero in pratica anche se non mancarono tentativi.

 MA LE SUE AMBIZIONI POLITICHE NON SI TRADUSSERO IN PRATICA ANCHE SE NON

MA LE SUE AMBIZIONI POLITICHE NON SI TRADUSSERO IN PRATICA ANCHE SE NON MANCARONO TENTATIVI. SAPPIAMO INFATTI CHE FRA I SUOI VIAGGI FU PIÙ VOLTE NELLA MAGNA GRECIA A SIRACUSA PRESSO LA CORTE DEL RE DIONIGI,

PLATONE È CHIAMATO ALLA CORTE DEL RE DIONIGI prima padre e poi figlio, chiamato

PLATONE È CHIAMATO ALLA CORTE DEL RE DIONIGI prima padre e poi figlio, chiamato da Dione, suo amico e fratello di Dionigi padre, detto il vecchio, per sperimentare nuove forme di governo nella speranza di fondare uno stato modello guidato da un re filosofo. Ma fra malintesi , sospetti e tradimenti tutti i tentativi fallirono, fu fatto schiavo e anche prigioniero. Tornato ad Atene vi rimane fino al 347, alla veneranda di 81 anni. E qui egli si dedicò alla scuola, vera e propria istituzione sociale in cui si formavano le future classi dirigenti.

 ALLA DIREZIONE DI QUESTA SCUOLA, L’ACCADEMIA, PLATONE DEDICA TUTTA LA VITA.

ALLA DIREZIONE DI QUESTA SCUOLA, L’ACCADEMIA, PLATONE DEDICA TUTTA LA VITA.

IL PRIMO PERIODO PLATONE SOCRATICO Platone è il primo filosofo dell’antichità di cui ci

IL PRIMO PERIODO PLATONE SOCRATICO Platone è il primo filosofo dell’antichità di cui ci sono rimaste le opere: un Apologia di Socrate, 34 o 36 dialoghi e 13 lettere a lui attribuite dopo vari studi di verifiche. L’incontro con Socrate e le vicende drammatiche del processo e della morte furono così incisivi nella vita di Platone che ne fece argomento dei suoi scritti migliori, inoltre mantenne sempre Socrate protagonista dei suoi dialoghi.

IL PROCESSO E LA MORTE DI SOCRATE

IL PROCESSO E LA MORTE DI SOCRATE

LA FILOSOFIA PLATONICA= SFORZO DI INTERPRETAZIONE DELLA PERSONALITÀ DI SOCRATE “ Di conseguenza la

LA FILOSOFIA PLATONICA= SFORZO DI INTERPRETAZIONE DELLA PERSONALITÀ DI SOCRATE “ Di conseguenza la ricerca platonica tende a configurarsi come uno sforzo di interpretazione della personalità filosofica di Socrate……. . per cui, la stessa convinzione che ha trattenuto Socrate dallo scrivere, ha spinto Platone ad adottare e a mantenere la forma dialogica nei suoi scritti”, per un sapere aperto che riproponga sempre nuovi argomenti. I dialoghi di Platone infatti procedono come una lenta e faticosa ricerca di tappa in tappa mai conclusa, come sforzo inesauribile verso una verità mai posseduta nonostante l’esigenza assolutistica dell’autore e il bisogno di certezze e stabilità. Op. cit.

PLATONE VIVE NELLA DECADENZA DI ATENE Con Platone però siamo in un altro mondo,

PLATONE VIVE NELLA DECADENZA DI ATENE Con Platone però siamo in un altro mondo, innanzitutto un mondo storico completamente diverso: Socrate vive nell’apogeo della potenza ateniese, mentre Platone nella decadenza di Atene, sconfitta da Sparta, abbrutita dal governo dei trenta tiranni.

L’ARISTOCRATICO PLATONE CRITICO DELLA DEMOCRAZIA INSEGUE UN’ utopia Anche il profilo è diverso, non

L’ARISTOCRATICO PLATONE CRITICO DELLA DEMOCRAZIA INSEGUE UN’ utopia Anche il profilo è diverso, non c’è niente di pittoresco in Platone che incarna l’aristocratico puro, fra l’altro molto critico nei confronti della democrazia che considera l’anticamera della tirannide , l’aristocratico che insegue l’utopia del governo perfetto del filosofo -re o refilosofo, sogno questo che nella storia dei totalitarismi dell’occidente hanno causato,

L’UNICO FILOSOFO AD ESSERE STATO SEMPRE STUDIATO IN OGNI FASE STORICA TANTO CHE L’INTERA

L’UNICO FILOSOFO AD ESSERE STATO SEMPRE STUDIATO IN OGNI FASE STORICA TANTO CHE L’INTERA FILOSOFIA OCCIDENTALE, È STATO DETTO, ALTRO NON È CHE UN COLOSSALE COMMENTO A PLATONE, FILOSOFO DI PERENNE ATTUALITÀ

IL DATO FONDAMENTALE È CHE PER PLATONE LA FILOSOFIA PIÙ CHE INTERROGARE SERVE A

IL DATO FONDAMENTALE È CHE PER PLATONE LA FILOSOFIA PIÙ CHE INTERROGARE SERVE A COSTRUIRE IL MONDO SOCIALE E A SPIEGARE IL MONDO FISICO Nei primi dialoghi Platone esalta, nell’Apologia ad es. la personalità di Socrate, “l’uomo più saggio e più giusto di tutti” e il messaggio morale della sua vita fra ricerca e insegnamento. E ne riporta con amore di scolaro i temi fondamentali: il conosci te stesso, l’ironia, la maieutica, la virtù come scienza.

MA NELL’INTERPRETAZIONE DEL PENSIERO FILOSOFICO DEL MAESTRO SI DELINEA GIÀ DAL PRIMO PERIODO UN

MA NELL’INTERPRETAZIONE DEL PENSIERO FILOSOFICO DEL MAESTRO SI DELINEA GIÀ DAL PRIMO PERIODO UN ORIENTAMENTO SPECULATIVO ORIGINARIO CHE VA OLTRE IL CONCETTO SOCRATICO DI DEFINIZIONE. E cioè, se è virtuosa e fonte di felicità la vita vissuta per la conoscenza o la scienza attraverso una ricerca infaticabile di verità valide per tutti su cui concordare intenti, sentimenti, parametri, azioni, valori, quindi ricerca di concetti definitori, allora ci sarà pure un contenuto del concetto, un oggetto stabile di un pensiero che non sia fantasia, un oggetto che il pensiero possa fotografare e rappresentare, un contenuto oggettivo del pensare scientifico e non opinabile?

PLATONE OLTRE IL RELATIVISMO Dunque, se Socrate afferma fortemente l’esigenza di significati essenziali su

PLATONE OLTRE IL RELATIVISMO Dunque, se Socrate afferma fortemente l’esigenza di significati essenziali su cui accordare il dialogodialettico, bisogna pur ipotizzare un’ essenza oggettiva pensabile!, … che non muti, . . ed è qui la differenza e il superamento di quel tanto di relativismo sofistico che pur permaneva in Socrate nel binomio virtu’- scienza e in Protagora nel concetto di utile su cui convenire le argomentazioni. Protagora è l’altro filosofo che ha fatto tentativi per confutare il relativismo dei Sofisti.

PLATONE OLTRE SOCRATE Il sapere restava, abbiamo detto, aperto in Socrate che, infatti, sempre

PLATONE OLTRE SOCRATE Il sapere restava, abbiamo detto, aperto in Socrate che, infatti, sempre dirà di non sapere. Platone invece afferma apertamente di sapere una gran quantità di cose e di saperle insegnare nel modo meglio organizzato, un sapere perfettamente giustificato all’interno di una concezione filosofica di fondo. Ed è come dire: io so, … ma so anche le ragioni di fondo di quello che so.

 E QUESTE RAGIONI DI FONDO SONO UN MONDO OGGETTIVO CHIAMATO IDEE. Dunque l’oggetto

E QUESTE RAGIONI DI FONDO SONO UN MONDO OGGETTIVO CHIAMATO IDEE. Dunque l’oggetto universale del pensiero o l’ oggetto di scienza non sono le cose mutevoli della percezione sensoriale che fondano un’ opinione soggettiva, ma le idee-sostanze

 Per chiarire , non parliamo di idee- pensieri soggettivi ma di realtà ontologiche,

Per chiarire , non parliamo di idee- pensieri soggettivi ma di realtà ontologiche, entità immutabili e perfette che esistono indipendentemente dall’uomo in altra zona , che chiamiamo Iperuranio, nel senso che sta oltre, è trascendente ed è l’equivalente del paradiso terrestre o empireo dantesco.

I GRADI DELL’ESSERE E DEL CONOSCERE ALLORA, DUNQUE, DUE SONO I GRADI DI CONOSCENZA

I GRADI DELL’ESSERE E DEL CONOSCERE ALLORA, DUNQUE, DUE SONO I GRADI DI CONOSCENZA E DUE I GRADI DELL’ESSERE:

-la conoscenza sensibile relativa alle cose o fenomeni che genera opinione, … la conoscenza

-la conoscenza sensibile relativa alle cose o fenomeni che genera opinione, … la conoscenza razionale relativa all’essere delle idee che produce scienza.

DUNQUE: -APPARENZA……MONDO SENSIBILE -REALTÀ…. MONDO DELLE IDEE.

DUNQUE: -APPARENZA……MONDO SENSIBILE -REALTÀ…. MONDO DELLE IDEE.

L’OPINIONE-MUTEVOLE E IMPERFETTA-RISPECCHIA-LE COSE-MUTEVOLI E IMPERFETTE LA SCIENZA-IMMUTABILE E PERFETTA-RISPECCHIA-LE IDEE-IMMUTABILI E PERFETTE L’o

L’OPINIONE-MUTEVOLE E IMPERFETTA-RISPECCHIA-LE COSE-MUTEVOLI E IMPERFETTE LA SCIENZA-IMMUTABILE E PERFETTA-RISPECCHIA-LE IDEE-IMMUTABILI E PERFETTE L’o Mutev rispec Le pini ole e chia cose one imperf etta Mutev oli e imperf ette Immut rispecc La abile e hia Le scie perfett idee nza a Immut abili e perfett e

MAPPA DI PLATONE

MAPPA DI PLATONE

MONDO SENSIBILE= APPARENZA-SOGNOILLUSIONE Va detto comunque che era molto vivo presso i greci il

MONDO SENSIBILE= APPARENZA-SOGNOILLUSIONE Va detto comunque che era molto vivo presso i greci il pensiero che tutto il mondo sensibile fosse apparenza e che fosse un sogno, idea più volte riproposta nella storia del pensiero filosofico. Va fatto un breve riferimento alle filosofie di Eraclito, filosofo del divenire e di Parmenide, filosofo dell’essere immutabile che Platone concilia nel suo sistema. D’altronde in Platone confluisce tutta la riflessione precedente.

Platone pone connessioni fra il mondo sensibile e il mondo intellegibile con questi argomenti:

Platone pone connessioni fra il mondo sensibile e il mondo intellegibile con questi argomenti: il mondo sensibile è copia del mondo intellegibile, Joakim Skovgaard (pittore danese) Diana Carnevale 2015

MIMESI-METESSI-PARUSIA _mimesi : le cose sono copie delle idee , le cose imitano le

MIMESI-METESSI-PARUSIA _mimesi : le cose sono copie delle idee , le cose imitano le idee e le idee sono pertanto il criterio di giudizio delle cose, la condizione di pensabilità delle cose, la condizione linguistica di una sintassi ( attributi, aggettivi) che stabilisca le connessioni fra le cose. _ metessi: le cose, in quanto copie, partecipano delle idee e siccome le idee sono in relazione fra loro esse mettono in relazione anche le cose. _parusìa : le idee sono la causa delle cose poiché esse sono in quanto imitano dunque le idee sono presenti nelle cose. Sulla relazione idee-cose Platone è tornato più volte, sviluppando l’argomento senza tuttavia pervenire a conclusione. Il tema d’altronde è arduo.

ESEMPLIFICHIAMO: DICIAMO CHE UN FOGLIO È RETTANGOLARE, CHE IL PIANO DEL TAVOLO È RETTANGOLARE,

ESEMPLIFICHIAMO: DICIAMO CHE UN FOGLIO È RETTANGOLARE, CHE IL PIANO DEL TAVOLO È RETTANGOLARE, CHE UNA PORTA È RETTANGOLARE, RRRE

RETTANGOLI ecc. ma nessuno di noi penserebbe che questi oggetti in quanto tali definiscono

RETTANGOLI ecc. ma nessuno di noi penserebbe che questi oggetti in quanto tali definiscono l’essenza del rettangolo nel senso che il rettangolo non coincide con questi oggetti e non è giustificato da essi. RETTANGOLI

ORDINE LOGICOLINGUISTICO- SINTASSI DI COSE Così tutte le cose belle o giuste o specie

ORDINE LOGICOLINGUISTICO- SINTASSI DI COSE Così tutte le cose belle o giuste o specie viventi o classi e gruppi non viventi naturali e artigianali. Il mondo è pieno di un’infinita quantità di cose intorno a cui imbastiamo argomenti con operazioni di sintassi logicolinguistiche.

QUALE E CHE COSA CI PERMETTE IL COMUNE DENOMINATORE? TUTTE QUESTE COSE HANNO QUALCOSA

QUALE E CHE COSA CI PERMETTE IL COMUNE DENOMINATORE? TUTTE QUESTE COSE HANNO QUALCOSA IN COMUNE CHE NON STA DENTRO DI ESSE, NON IN MODO ESAUSTIVO. Il concetto che le comprende non è totalmente compreso in esse né spiegato da esse che mutano mentre l’idea di fondo permane al di là del nascere, mutare e morire delle cose nel mondo.

 E ALLORA DOVE? L’idea di fondo in comune sta fuori dello spazio e

E ALLORA DOVE? L’idea di fondo in comune sta fuori dello spazio e del tempo e l’intuizione viene proprio dall’aritmetica e dalla geometria: prendiamo 5 matite e 5 penne, il numero 5 non è venuto né dalle matite e né dalle penne ma da questo luogo altro, iperuranio, origine e fondamento del pensare le cose.

 ORA NORMALMENTE SI DÀ UNA DECODIFICA DEL CONCETTO CHE NON CORRISPONDE ALL’IDEA DI

ORA NORMALMENTE SI DÀ UNA DECODIFICA DEL CONCETTO CHE NON CORRISPONDE ALL’IDEA DI PLATONE IN QUANTO NORMALMENTE LE COSE SONO CONCRETE E IL LORO CONCETTO ASTRATTO, MENTRE PER PLATONE LE COSE SONO APPARENZA, COPIE, ANCHE SBIADITE, La Pietà di Yvan Karas Diana Carnevale -2014

LE IDEE SONO REALTÀ e, le idee sono vere e concrete cioè reali ed

LE IDEE SONO REALTÀ e, le idee sono vere e concrete cioè reali ed eterne che la mente e non i sensi colgono. E sono in un non luogo, fuori dello spazio e del tempo, come gli enti matematici, come l’apriori del pensiero, condizione del pensare ma da esso indipendente.

PLATONE FA USO DEL MITO NEI SENTIERI INTERROTTI DELLA RAGIONE Diventa evidente la difficoltà

PLATONE FA USO DEL MITO NEI SENTIERI INTERROTTI DELLA RAGIONE Diventa evidente la difficoltà di fondare razionalmente questa teoria e Platone fa uso del mito, riproponendo le ragioni della letteratura mitologica. Quando la speculazione è al confine del pensabile, nei sentieri interrotti percorre altre vie. Il mito si inserisce fra le lacune e formula teorie mito lacune non dimostrabili ma verosimili Vedremo come.

LA TEORIA DELLE IDEE QUALI SONO LE IDEE? Nella fase della maturità configura in

LA TEORIA DELLE IDEE QUALI SONO LE IDEE? Nella fase della maturità configura in un primo tempo due famiglie di idee : le idee-valori (giustizia, bellezza, santità) e le idee matematiche (geometriche-aritmetiche); successivamente le idee di cose naturali viventi e le idee di cose artificiali.

 «FORMA UNICA E PERFETTA DI QUALSIASI GRUPPO O CLASSE DI COSE CHE VENGONO

«FORMA UNICA E PERFETTA DI QUALSIASI GRUPPO O CLASSE DI COSE CHE VENGONO DESIGNATE CON UN MEDESIMO NOME E CHE POSSONO ESSERE FATTE OGGETTO DI SCIENZA» . Nei dialoghi della vecchiaia Platone tenderà a generalizzare il concetto di idea che “ finirà per configurarsi come la forma unica e perfetta di qualsiasi gruppo o classe di cose che vengono designate con un medesimo nome e che possono essere fatte oggetto di scienza”. N. Abbagnano op. cit.

LE IDEE FORMANO UN ORDINE GERARCHICO PIRAMIDALE CON AL VERTICE L’IDEA DEL BENE, PERFEZIONE

LE IDEE FORMANO UN ORDINE GERARCHICO PIRAMIDALE CON AL VERTICE L’IDEA DEL BENE, PERFEZIONE MASSIMA E ALLA BASE LE COSE, IN MEZZO LE IDEE VALORI, LE IDEE MATEMATICHE E TUTTE LE ALTRE. E COME LE COSE PARTECIPANO DELLE IDEE COSÌ LE IDEE PARTECIPANO DELL’IDEA DEL BENE CHE È IL SUPREMO VALORE, L’IDEA DELLE IDEE.

DIO= IDEA DEL BENE Nella cristianizzazione di Platone si è voluto far coincidere Dio

DIO= IDEA DEL BENE Nella cristianizzazione di Platone si è voluto far coincidere Dio con l’idea del bene, ma l’idea del bene non è persona e non crea, ed è solo il criterio ultimo e il parametro di perfezione nella gerarchia piramidale delle idee.

PROBLEMA GNEOSEOLOGICO Ora la teoria delle idee parte da un presupposto indimostrato che pone

PROBLEMA GNEOSEOLOGICO Ora la teoria delle idee parte da un presupposto indimostrato che pone un problema gneosologico. Come noi mortali, in un mondo di apparenze, accediamo alla conoscenza delle idee? La risposta è dettata da un mito.

IL MITO DELLA REMINISCENZA. Conoscere è nient’altro che ricordare. La nostra anima prima di

IL MITO DELLA REMINISCENZA. Conoscere è nient’altro che ricordare. La nostra anima prima di incarnarsi ha fatto parte del mondo delle idee che ha contemplato e che dimentica una volta caduta nel corpo, ma che può ricordare stimolata dalle percezioni sensoriali delle cose che ne sono copia. Le idee sia pur sfocate le portiamo dentro di noi. E basta ricordarne una per tirarle fuori gradualmente, come il filo d’Arianna dal labirinto, in quanto tutte in relazione.

DUNQUE CONOSCERE È RICORDARE. la conoscenza non viene dall’esperienza ma da un contatto preesistente.

DUNQUE CONOSCERE È RICORDARE. la conoscenza non viene dall’esperienza ma da un contatto preesistente. Ora proprio perché ricordiamo possiamo dedurre , dice Platone, che abbiamo avuto un contatto precedente o meglio dire una vita precedente, e, …. siccome abbiamo avuto un contatto precedente allora ricordiamo.

. I SILLOGISMI DEDUTTIVI SONO QUASI SEMPRE CIRCOLARI, COME IL CANE CHE SI MORDE

. I SILLOGISMI DEDUTTIVI SONO QUASI SEMPRE CIRCOLARI, COME IL CANE CHE SI MORDE LA CODA, MA PER FORTUNA IL DISCORSO SCIENTIFICO È ANDATO AVANTI PER IPOTESI CHE ORIENTANO E AMPLIFICANO I TRACCIATI SPERIMENTALI. un postulato ne postula un altro

GNOSEOLOGICO: IL CASO DELLO SCHIAVO, A DIGIUNO DI GEOMETRIA, CHE STIMOLATO DA SOCRATE DIMOSTRA

GNOSEOLOGICO: IL CASO DELLO SCHIAVO, A DIGIUNO DI GEOMETRIA, CHE STIMOLATO DA SOCRATE DIMOSTRA IL TEOREMA DI PITAGORA

LA REMINISCENZA PERCIÒ POSTULA A DIMOSTRAZIONE L’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA. Nel Fedone, uno dei dialoghi più

LA REMINISCENZA PERCIÒ POSTULA A DIMOSTRAZIONE L’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA. Nel Fedone, uno dei dialoghi più ricchi di patos religioso Platone elenca alcune prove dell’immortalità dell’anima: _la prova dei contrari: se ogni cosa si genera dal suo contrario (notte-giorno, caldo- freddo, vitamorte, morte-vita), l’anima rivive dopo la morte del corpo; _ la prova della somiglianza: l’anima è fatta della stessa sostanza delle idee, dunque sarà immortale come le idee; _la prova della vitalità : l’anima in quanto soffio vitale è vita e non può accogliere la morte

 LA CONOSCENZA TORNA AD AVERE UN VALORE ASSOLUTO. LA VERITÀ È MISURA DELL’UOMO.

LA CONOSCENZA TORNA AD AVERE UN VALORE ASSOLUTO. LA VERITÀ È MISURA DELL’UOMO. Ora, posto nelle idee, fuori dello spazio-tempo, il criterio di giudizio, l’uomo non è più misura di verità( sofisti), ma è la verità misura dell’uomo. Le regole della conoscenza e l’umanesimo, ( sofisti. Socrate) il relativismo conoscitivo e morale risultano stravolti. E Il linguaggio, strumento prima convenzionale, utile e circostanziato, dialogico e dialettico, comunque strumento di comunicazione trova il suo fondamento nei perni extralinguistici, le idee, che rivelano verità assolute.

L’ANIMA NEL MITO DEL FEDRO

L’ANIMA NEL MITO DEL FEDRO

NEL FEDRO L’ANIMA È DESCRITTA CON UN MITO: simile ad una coppia di cavalli

NEL FEDRO L’ANIMA È DESCRITTA CON UN MITO: simile ad una coppia di cavalli alati, uno buono e uno cattivo, buono cattivo guidato da un auriga che li indirizza verso il cielo. Il cavallo buono auriga che rappresenta la ragione contempla le idee ma per poco perché ragione è tirato giù dall’altro cavallo bizzarro e disobbediente che rappresenta l’istinto Così l’anima perde le ali , si appesantisce e si incarna nel corpo di un uomo.

QUI PLATONE RACCOGLIE LA TRADIZIONE ORFICOPITAGORICA DELLA METEMPSICOSI. L’anima nel corpo dimentica quanto ha

QUI PLATONE RACCOGLIE LA TRADIZIONE ORFICOPITAGORICA DELLA METEMPSICOSI. L’anima nel corpo dimentica quanto ha appreso nel mondo delle idee, ma la bellezza percepita soprattutto con la vista, il più acuto dei sensi, nel mondo terreno e umano risveglia il ricordo, tanto più quanto più l’anima ha contemplato pienamente la bellezza dell’essere.

GLI UOMINI DALLA VISTA ACUTA RISPONDERANNO CON PASSIONE Saranno questi uomini dalla vista più

GLI UOMINI DALLA VISTA ACUTA RISPONDERANNO CON PASSIONE Saranno questi uomini dalla vista più acuta che risponderanno con passione e amore al richiamo della bellezza e spenderanno la loro vita per la ricerca filosofica sublimando gli impulsi passionali nell’eros del procedimento razionale e della dialettica. Questo concetto di eros è lo sbocco della teoria platonica dell’amore e della bellezza. Non è l’arte, che è svalutata in quanto copia di copie, espressione della bellezza, ma è la dialettica espressione della bellezza e dell’amore , è l’eros della scienza.

DUNQUE VIVERE È RIPETERE E SAPERE È RICORDARE. L’ESPERIENZA DELLO SCHIAVO CHE, PUR IGNORANDO,

DUNQUE VIVERE È RIPETERE E SAPERE È RICORDARE. L’ESPERIENZA DELLO SCHIAVO CHE, PUR IGNORANDO, COMPRENDE I TEOREMI GEOMETRICI COME UN FILOSOFO O UN GEOMETRA È ESPLICATIVA. Dunque la teoria della reminiscenza spiega con l’anamnesi il demone socratico, l’effetto del dejavù: la nostra anima prima di cadere nel corpo ha visto, più o meno chiaramente tutte le idee in un altro mondo, per l’appunto il mondo delle idee, ha conosciuto tutti i principi , ha conosciuto tutte le realtà, e, quando è entrata nel corpo e ha cominciato a conoscere le cose attraverso i sensi, ricorda il tipo di esperienza vissuta anteriormente, indipendentemente dal corpo , richiamata alla memoria dall’esperienza dei fenomeni naturali che ne sono copie.

LA REMINISCENZA= PROBLEMA ATTUALE Comunque una dottrina di questo genere che permette di spiegare

LA REMINISCENZA= PROBLEMA ATTUALE Comunque una dottrina di questo genere che permette di spiegare l’’origine e il valore di una conoscenza assoluta e anche di dare una forte costruzione del mondo basata sul grande discrimine fra apparenza e realtà non è banale. Con la reminiscenza tocchiamo un tema attuale. Parliamo di deposito all’interno dell’anima. Pensiamo ai copioni che ereditiamo dalle nostre storie famigliari, sociali e culturali. La differenza sta nel dove, come e quando.

ESPERIENZA REGISTRAZIONE=APPRENDIMENTO COMPORTAMENTO E E Se c’è un nesso tra esperienza e registrazione dell’esperienza,

ESPERIENZA REGISTRAZIONE=APPRENDIMENTO COMPORTAMENTO E E Se c’è un nesso tra esperienza e registrazione dell’esperienza, esperienza e coscienza dell’esperienza, il fatto che questa esperienza non esiste se non quanto viene depositata all’interno dell’anima, allora i modi di registrazione e di deposito all’interno dell’anima diventano centrali, tutti i fenomeni psicologici legati alla memoria e ai vissuti acquistano un significato importante per l’apprendimento, per il comportamento e per il senso delle nostre storie.

INTORNO AL PROBLEMA DELLA MEMORIA VA RICONOSCIUTO IL TRATTO PROPRIO DI TUTTI I FILOSOFI

INTORNO AL PROBLEMA DELLA MEMORIA VA RICONOSCIUTO IL TRATTO PROPRIO DI TUTTI I FILOSOFI DELLA SCUOLA DI ATENE ALMENO DI SOCRATE, PLATONE ED ARISTOTELE. L’anima , dirà Platone è come un libro in cui un interno scrivano annota pensieri, ricordi, ragionamenti , e, dunque non deve essere troppo dura per respingere le impressioni né troppo tenera per non riuscire a trattenere le impressioni. Eric Berne, fondatore dell’analisi transazionale parlerà di energia legata e di energia slegata.

 L’ANIMA È COME UNA TAVOLA SU CUI SI SCRIVE. IDEE INNATE

L’ANIMA È COME UNA TAVOLA SU CUI SI SCRIVE. IDEE INNATE

UNA RIFLESSIONE DI LUNGO RESPIRO SULLA CENTRALITÀ DELLA MEMORIA STORICA Il tema della scrittura

UNA RIFLESSIONE DI LUNGO RESPIRO SULLA CENTRALITÀ DELLA MEMORIA STORICA Il tema della scrittura come veicolo di sapere e contemporaneamente come minaccia per il sapere ha avviato una riflessione di lungo respiro sulla centralità della conservazione della memoria all’interno della nostra cultura occidentale che ha dato vita a biblioteche, pinacoteche, raccolte di scritti e di documenti, e, nelle ultimissime generazioni tecnologiche apparecchi e dispositivi che possono contenere un sapere sterminato.

IL MITO DELLA CAVERNA

IL MITO DELLA CAVERNA

COME L’ANIMA PERCORRE I GRADI DELLA CONOSCENZA PER GIUNGERE ALLA BELLEZZA SUPREMA? Quando Platone

COME L’ANIMA PERCORRE I GRADI DELLA CONOSCENZA PER GIUNGERE ALLA BELLEZZA SUPREMA? Quando Platone parla di bellezza somma sta parlando di Bene, perfezione somma. In alcune sue argomentazioni i concetti sono equivalenti. Il mito della caverna, uno dei più noti, descritto nella Repubblica, allegorizza il percorso della conoscenza.

CI SONO SCHIAVI INCATENATI IN UNA CAVERNA BUIA, POSSONO GUARDARE SOLO DAVANTI E NON

CI SONO SCHIAVI INCATENATI IN UNA CAVERNA BUIA, POSSONO GUARDARE SOLO DAVANTI E NON POSSONO VOLTARSI INDIETRO, NÉ POSSONO MUOVERSI. SULLA PARETE DI FRONTE VEDONO PASSARE STATUETTE. Dietro di loro c’è un muro e dietro il muro passano degli uomini che recano in mano delle statuette o forme di varie specie, più in là brilla un fuoco che illumina le statuette di passaggio proiettando sul fondo della caverna le loro ombre e, ancora oltre, un sole che illumina tutto

GLI SCHIAVI INCATENATI VEDONO SOLO LE OMBRE DELLE STATUE RIFLESSE SULLA PARETE CHE HANNO

GLI SCHIAVI INCATENATI VEDONO SOLO LE OMBRE DELLE STATUE RIFLESSE SULLA PARETE CHE HANNO DAVANTI E DAL MOMENTO CHE SONO NATI LÌ CREDONO CHE QUELLE SIANO L’UNICA REALTÀ.

LA REALTÀ È OLTRE LA CAVERNA Ma se qualcuno, riuscisse a liberarsi dalle catene

LA REALTÀ È OLTRE LA CAVERNA Ma se qualcuno, riuscisse a liberarsi dalle catene e a guardarsi intorno e dietro cominciando a muoversi più liberamente metterebbe in discussione il contesto visivo in cui i prigionieri sono bloccati , e, se continuasse a muoversi fino ad uscire dalla caverna si renderebbe conto che la realtà vera è fuori dalla caverna , e se, pur incespicando, proseguisse il cammino capirebbe che la realtà non è nemmeno quella delle statuette portate in mano dagli uomini, rese visibili dal sole, ma va oltre.

-IL CAMMINATORE SCRUTA PRIMA I RIFLESSI NELLE ACQUE E GUARDA LE STELLE DI NOTTE

-IL CAMMINATORE SCRUTA PRIMA I RIFLESSI NELLE ACQUE E GUARDA LE STELLE DI NOTTE -INFINE GUARDA IL SOLE All’inizio, dice Platone, il nostro avventuriero, abbagliato da tanta luce non distingue gli oggetti del mondo reale e li scruta riflessi nelle acque e guarda le stelle di notte. Quando è in grado di alzare lo sguardo al sole rimane così rapito da tanto splendore che non vuole più tornare nella caverna buia, dove non saprebbe più muoversi e sarebbe deriso da tutti e ucciso.

 NEL VANGELO DELLA Trasfigurazione PIETRO CHIEDE A GESÙ DI PIANTARE IN QUEL LUOGO

NEL VANGELO DELLA Trasfigurazione PIETRO CHIEDE A GESÙ DI PIANTARE IN QUEL LUOGO TRE TENDE E _ SOSTARE.

LA SIMBOLOGIA È EVIDENTE: GLI SCHIAVI INCATENATI, LE STATUETTE, IL FUOCO, GLI OGGETTI RIFLESSI

LA SIMBOLOGIA È EVIDENTE: GLI SCHIAVI INCATENATI, LE STATUETTE, IL FUOCO, GLI OGGETTI RIFLESSI gli schiavi incatenati siamo noi in un mondo di apparenze, schiavi dei sensi; _ le statuette portate dagli uomini dietro il muro sono le idee, mondo reale; _ il fuoco, il principio fisico con cui i primi filosofi spiegarono le cose, è la passione per la ricerca; _ gli oggetti riflessi nell’acqua o le costellazioni di notte sono le idee-matematiche preparano alla filosofia;

IL SOLE=L’IDEA DEL BENE

IL SOLE=L’IDEA DEL BENE

IL SOLE= L’IDEA DEL BENE il sole l’idea del bene, fonte prima dell’essere e

IL SOLE= L’IDEA DEL BENE il sole l’idea del bene, fonte prima dell’essere e del pensare e conoscere l’essere ; lo schiavo che si libera e si volge altrove è il filosofo che nella metafora si volge indietro che equivale a guardarsi dentro in cerca di verità, si libera del sentire e del dire comune e si ritrova di fronte al sole in altra dimensione; la contemplazione delle cose e del sole è la filosofia ai massimi livelli, e cioè, DIALETTICA

IL FILOSOFO TORNA NELLA CAVERNA PER DOVERE CIVICO il filosofo accecato dalla verità torna

IL FILOSOFO TORNA NELLA CAVERNA PER DOVERE CIVICO il filosofo accecato dalla verità torna indietro per dovere civico e morale per insegnare a sconfiggere le tenebre, ma i suoi occhi sono offuscati e disabituati al buio e nella caverna urta dovunque, perciò è deriso, isolato, considerato pazzo e mandato a morte. Un chiaro riferimento a Socrate.

LA REPUBBLICA Il mito della caverna viene narrato nella Repubblica, l’opera più impegnativa Di

LA REPUBBLICA Il mito della caverna viene narrato nella Repubblica, l’opera più impegnativa Di Platone , riscritta 11 volte , che rivela lo scopo più profondamente politico della sua riflessione filosofica. Nella simbologia dello schiavo reso libero dal sole che torna nella caverna per educare, raccogliamo l’epilogo del filo conduttore. “Platone ha voluto offrire agli uomini uno strumento che consentisse loro di uscire dal caos delle opinioni e dei costumi e che li traesse fuori dalle lotte e dalle violenze in cui la molteplicità dei punti di vista li aveva fatti inevitabilmente cadere”. N. Abbagnano op. cit.

LEGGIAMO NELLA REPUBBLICA QUESTA SINTESI: “ -Se i filosofi son quelli capaci di attingere

LEGGIAMO NELLA REPUBBLICA QUESTA SINTESI: “ -Se i filosofi son quelli capaci di attingere ciò che è sempre uguale a se stesso e se invece quelli che non sono capaci di questo e vanno vagando nel molteplice e nel mutevole non sono filosofi, quali bisogna che siano i governanti dello stato? Cosa bisognerà rispondere? Quelli che si rivelano capaci di custodire le leggi e conservare lo stato dovranno essere posti come custodi. Giusto disse. …. chi bisogna scegliere fra un cieco e uno dalla vista acuta per farne il custode di una cosa qualsiasi? Non è forse chiaro? E’ certamente chiaro, rispose. ………. . Noi porremmo dunque come guardiani questi ciechi o piuttosto quelli che conoscono l’essere di ciascuna cosa e che inoltre non sono loro inferiori in alcuna altra parte della virtù? Sarebbe certo assurdo, disse, scegliere altri……. , giacché hanno sugli altri il vantaggio di questa conoscenza che è ciò che più conta”.

FONDAMENTO DEL BENE COMUNE È LA GIUSTIZIA. Nella repubblica tutti i temi dei dialoghi

FONDAMENTO DEL BENE COMUNE È LA GIUSTIZIA. Nella repubblica tutti i temi dei dialoghi confluiscono in una sintesi: una comunità perfetta governata dalla filosofia, motivo centrale della ricerca. “ Se i filosofi non governano le città o se i re non coltiveranno la filosofia, se i due poteri non coincideranno nelle stesse persone…. è impossibile che cessino i mali delle citta e anche quelli del genere umano. ” Il filosofo ha la cognizione del bene e dunque è la persona più adatta a guidare la comunità verso il bene comune. Op. cit.

FONDAMENTO DEL BENE COMUNE È LA GIUSTIZIA. LO STATO È GIUSTO QUANDO OGNI INDIVIDUO

FONDAMENTO DEL BENE COMUNE È LA GIUSTIZIA. LO STATO È GIUSTO QUANDO OGNI INDIVIDUO È GIUSTO Lo stato è giusto quando ogni individuo è giusto e un individuo è giusto quando attende al proprio compito, ciascuno nel proprio ambito. Questo garantisce efficienza e armonia dell’individuo, efficienza e armonia dello stato e uno stato così strutturato trae forza e unità dall’insieme armonico, correlato, interagente delle parti, classi o individui e viceversa.

LO STATO DEVE ESSERE FORMATO DA TRE CLASSI: La classe dei governanti la cui

LO STATO DEVE ESSERE FORMATO DA TRE CLASSI: La classe dei governanti la cui virtù è la saggezza; La classe dei custodi o guerrieri la cui virtù è il coraggio; La classe dei cittadini, lavoratori che esercitano tutte le attività di sostentamento la cui virtù è la temperanza.

UN GOVERNO SAGGIAMENTE GOVERNATO, CUSTODITO, NUTRITO La prima classe è preposta ad un governo

UN GOVERNO SAGGIAMENTE GOVERNATO, CUSTODITO, NUTRITO La prima classe è preposta ad un governo saggio, la seconda alla difesa, la terza al nutrimento. I compiti sono tutti necessari all’equilibrio dello stato e ogni cittadino ne sceglie uno soltanto, quello a lui più adatto, per il quale ha talento e ad esso si dedica completamente. Come ognuno sarà uno e lo stato sarà l’uno della molteplicità così l’idea del bene è al vertice e comprende tutte le idee le quali ciascuna in sé stessa è unica.

 IN QUESTO CONCETTO DI STATO SI TRADUCE LA GEOGRAFIA GERARCHICA E ORDINATA DEL

IN QUESTO CONCETTO DI STATO SI TRADUCE LA GEOGRAFIA GERARCHICA E ORDINATA DEL MONDO DELLE IDEE.

IL BENE, FONDAMENTO E GIUSTIFICAZIONE DI OGNI COSA L’idea del bene è quella che

IL BENE, FONDAMENTO E GIUSTIFICAZIONE DI OGNI COSA L’idea del bene è quella che rende giustizia ad ogni cosa nel senso che ne giustifica l’essenza , in quanto le comprende ( nel doppio significato della pensabilità e del contenere, pensiero e contenuto, oggetto assoluto di pensiero assoluto, logico- ontologico) e le pone in essere. La giustizia , contenitore garante del bene pubblico, comprende perciò tutte e tre le virtù e si realizza quando ogni cittadino è virtuoso e fa il proprio dovere. Essa è l’unità dello stato in accordo con l’unità dell’individuo.

RAZIONALE, IRASCIBLE CONCUPISCIBILE E come le parti sono armonizzate nello stato così le parti

RAZIONALE, IRASCIBLE CONCUPISCIBILE E come le parti sono armonizzate nello stato così le parti dell’anima, razionale, irascibile, concupiscibile, si armonizzano nell’individuo.

PLATONE, PRIMO IDEOLOGO DEL COMUNISMO E affinché lo stato funzioni Platone suggerisce l’eliminazione della

PLATONE, PRIMO IDEOLOGO DEL COMUNISMO E affinché lo stato funzioni Platone suggerisce l’eliminazione della proprietà privata , ciò che fece di lui il primo ideologo del comunismo. Non mi addentro nelle valutazioni delle differenze. L’impianto utopico è comunque originale. Per un funzionamento ottimale la classe al potere avrà comunanza di beni e di famiglia, moglie e bambini, affinché nella gestione non sia distratta da interessi privati. I bambini saranno tolti ai genitori e allevati insieme come una grande famiglia. Le donne avranno pari dignità e parteciperanno alla vita dello stato. E le unioni uomo-donna saranno selezionate secondo i criteri eugenetici.

DA DOVE DERIVA LA DISTINZIONE IN CLASSI E PER QUALE MOTIVO L’APPARTENENZA ALL’UNA PIUTTOSTO

DA DOVE DERIVA LA DISTINZIONE IN CLASSI E PER QUALE MOTIVO L’APPARTENENZA ALL’UNA PIUTTOSTO CHE ALL’ALTRA? Il mito delle stirpi La spiegazione viene data con il mito delle stirpi

AUREA, ALCUNI UNA NATURA ARGENTEA, ALTRI UNA NATURA BRONZEA, IN BASE ALLA PREVALENZA DELL’UNA

AUREA, ALCUNI UNA NATURA ARGENTEA, ALTRI UNA NATURA BRONZEA, IN BASE ALLA PREVALENZA DELL’UNA PARTE DELL’ANIMA SULL’ALTRA. Oro –argento-bronzo

QUELLI CON NATURA AUREA NEI QUALI PREVALE L’ANIMA RAZIONALE SARANNO GOVERNATORI, QUELLI CON NATURA

QUELLI CON NATURA AUREA NEI QUALI PREVALE L’ANIMA RAZIONALE SARANNO GOVERNATORI, QUELLI CON NATURA ARGENTEA NEI QUALI PREVALE L’ANIMA IRASCIBILE SARANNO CUSTODI-GUERRIERI E QUELLI CON NATURA BRONZEA IN CUI PREVALE L’ANIMA CONCUPISCIBILE SARANNO CITTADINI .

TALENTI DIVERSI PER FUNZIONI DIVERSE Ed è giusta la divisione in classe perché i

TALENTI DIVERSI PER FUNZIONI DIVERSE Ed è giusta la divisione in classe perché i compiti necessari ad uno stato sono diversi, le funzioni sono diverse e sono esercitate da individui che hanno talenti e attitudini diverse. Come scrive F. Adorno: “ Lo stato non è costituito di classi, esso è uno in un articolarsi di funzioni diverse, in vista dell’unico fine che è il bene comune”. F. Adorno, Introduzione a Platone, Laterza, Roma-Bari

 LA DIVISIONE DEGLI INDIVIDUI IN CLASSI-FUNZIONI NON DIPENDE DA UN FATTO EREDITARIO MA

LA DIVISIONE DEGLI INDIVIDUI IN CLASSI-FUNZIONI NON DIPENDE DA UN FATTO EREDITARIO MA DA UNO ANTROPOLOGICO E LO STATO PLATONICO, NELLA SUA UTOPIA, NON È UN SISTEMA DI CASTE CHIUSE MA MOBILE. In realtà, dice Adorno, Platone sottolinea che tutti gli uomini sono uguali e fratelli, la differenza non è di nascita ma di capacità, non nel dove ma nel come. Non parliamo però di democrazia perché le persone ferree restano escluse dal potere che detiene così un carattere elitario, non è un’aristocrazia secondo lo schema tradizionale, ma è una sofocrazia cioè la ragione al potere. Ma chi sceglie il compito e la vita di ognuno? .

PLATONE CON IL MITO DI ER SPIEGA IL DESTINO. CON QUESTO MITO SI CHIUDE

PLATONE CON IL MITO DI ER SPIEGA IL DESTINO. CON QUESTO MITO SI CHIUDE IL GRANDE DIALOGO DELLA GIUSTIZIA E SI CHIUDE LA REPUBBLICA.

ER, MORTO IN GUERRA E RESUSCITATO RACCONTA Er, morto in guerra e resuscitato racconta

ER, MORTO IN GUERRA E RESUSCITATO RACCONTA Er, morto in guerra e resuscitato racconta agli uomini ciò che ha visto e spiega loro la sorte. In breve ciascuno con la vita che conduce predispone la futura incarnazione. Ad es. Ulisse travagliato dai tanti viaggi e dalla tante esperienze sceglierà una vita modesta ed oscura. L’uomo sceglie il suo destino sulla base di quello che è stato in vita. “ A misura che egli avanza nella vita e si decide… per il bene o per il male, per la verità o l’apparenza, il suo destino si determina e si definisce”. N. Abbagnano op. cit.

OGNUNO HA UN DESTINO Il racconto esprime miticamente la libertà del destino umano: ”ciascuno

OGNUNO HA UN DESTINO Il racconto esprime miticamente la libertà del destino umano: ”ciascuno di noi …deve cercare di attendere soltanto a questo: scoprire di riconoscere l’uomo che lo metterà in grado di discernere il genere di vita migliore e di saperlo scegliere”, così che di reincarnazione in reincarnazione l’uomo compia il suo più alto destino: guardare il sole e le altre stelle come dirà Dante Alighieri.

TALENTO, LIBERTÀ, CAMMINO, METEMPISICOSI, MOBILITÀ SOCIALE Mettendo insieme i racconti che si integrano nei

TALENTO, LIBERTÀ, CAMMINO, METEMPISICOSI, MOBILITÀ SOCIALE Mettendo insieme i racconti che si integrano nei temi del talento, della libertà, del cammino di ognuno , della metempsicosi e della mobilità sociale ci piace pensare che ad ogni essere umano attraverso tutte le sue vite è data la possibilità di sperimentare tutti gli stati cognitivi e socialioperativi e vivere in momenti progressivi tutte le fasi di un percorso umano e che la stessa reincarnazione dia la possibilità di portare a compimento un potenziale e un destino ultimo di

LA REPUBBLICA, TESTO CHIAVE DELLA FILOSOFIA POLITICA OCCIDENTALE La repubblica è uno dei dialoghi

LA REPUBBLICA, TESTO CHIAVE DELLA FILOSOFIA POLITICA OCCIDENTALE La repubblica è uno dei dialoghi più letti e studiati con disparità di giudizio , è un testo chiave della filosofia politica occidentale per la pluralità degli spunti di riflessione diversamente interpretati, in ogni tempo, ed elaborati con sfumature anche contrapposte. Alcuni hanno visto nel progetto politico di Platone solo l’utopia di un sognatore , il Tommaso Moro della cultura greca, altri, la critica più recente, individuano nell’utopia l’aspetto positivo di un modello ideale di riferimento valido soprattutto oggi.

 IL DIBATTITO ANCORA APERTO MOSTRA COME LA REPUBBLICA CONTENGA SPUNTI DI RIFLESSIONE I

IL DIBATTITO ANCORA APERTO MOSTRA COME LA REPUBBLICA CONTENGA SPUNTI DI RIFLESSIONE I lettori della “sinistra storica” hanno sottolineato nella POLITICA DI TUTTI I TEMPI comunanza di beni e della famiglia, anche se limitata ad una sola classe, il primo abbozzo di marxismo e comunismo mentre i lettori di destra hanno evidenziato il primo modello di totalitarismo o statalismo nella struttura gerarchica della società, nella purezza del sangue e della razza, nel culto dei capi, e, pare che gli ufficiali nazisti portassero la repubblica nello zaino e che la propaganda nazista abbia recuperato le idee di Platone , e cioè, un regime autoritario fondato sulla premessa di una verità assoluta, un assolutismo politico fondato sull’assolutismo dottrinale del filosofo possessore di idee. Il dibattito ancora aperto mostra come la repubblica contenga spunti di riflessione politica di tutti i tempi.

ULTIMO PERIODO O TERZA FASE Nei grandi dialoghi della vecchiaia nel Sofista e nel

ULTIMO PERIODO O TERZA FASE Nei grandi dialoghi della vecchiaia nel Sofista e nel Teeteto Platone approfondisce il tema del rapporto cose-idee per mitigare il dualismo fra i due mondi e di concerto alcune rigidità nella concezione politica.

L’IDEA RESTA UNA SENZA MOLTIPLICARSI? Già nel Parmenide, in dialogo simulato con il filosofo,

L’IDEA RESTA UNA SENZA MOLTIPLICARSI? Già nel Parmenide, in dialogo simulato con il filosofo, aveva discusso sul come un’idea possa essere partecipata da molti oggetti senza moltiplicarsi e rimanere una e così, per le idee quando, allo stesso modo, esse comprendono più idee, ad es. l’idea di specie che comprende più classi.

NEL SOFISTA RIAFFERMA LA MOLTEPLICITÀ DELLE IDEE IN RELAZIONE FRA LORO DI CUI LA

NEL SOFISTA RIAFFERMA LA MOLTEPLICITÀ DELLE IDEE IN RELAZIONE FRA LORO DI CUI LA MOLTEPLICITÀ DELLE COSE SONO IL RISPECCHIAMENTO Nel Sofista riafferma la molteplicità delle idee in relazione fra loro di cui la molteplicità delle cose sono il rispecchiamento, infatti senza le idee e i loro rapporti non ci sarebbe neppure il rapporto fra le cose e la possibilità di pensare le cose.

L’ESSERE, L’IDENTICO, IL DIVERSO, LA QUIETE, IL MOVIMENTO Elabora la teoria dei generi sommi,

L’ESSERE, L’IDENTICO, IL DIVERSO, LA QUIETE, IL MOVIMENTO Elabora la teoria dei generi sommi, attributi delle idee: l’essere, l’identico, il diverso, la quiete, il movimento. Ogni idea è o esiste; ogni idea è identica a se stessa; ogni idea identica a sé è distinta dalle altre e perciò diversa ( Platone trasforma il non essere o nulla parmenideo nel diverso); ogni idea può starsene in sé; ogni idea può entrare in movimento, e così le cose.

 PLATONE MOLTIPLICANDO L’ESSERE NEGLI ESSERI IN RELAZIONE CONVERTE IL NULLA NEL DIVERSO ,

PLATONE MOLTIPLICANDO L’ESSERE NEGLI ESSERI IN RELAZIONE CONVERTE IL NULLA NEL DIVERSO , Parmenide aveva assolutizzato l’essere Uno e aveva affermato che l’essere è e il non essere non è: del nulla assoluto era proibito parlare in quanto non si può affermare una negazione. Platone invece moltiplicando l’essere negli esseri in relazione converte il nulla nel diverso, nel non relativo: A non è B e quindi B non è in relazione ad A che sarà identico a sé e in relazione con altri enti. Dunque A non sarà il nulla assoluto, ma il non relativo a B e cioè semplicemente diverso.

++ + + + = Ogni ente, identico a sé e diverso da altri

++ + + + = Ogni ente, identico a sé e diverso da altri si combina e si relaziona con alcuni e non con altri

L’ESSERE È POSSIBILITÀ In questa fase Platone ricerca spiegazioni più generali e perviene alla

L’ESSERE È POSSIBILITÀ In questa fase Platone ricerca spiegazioni più generali e perviene alla tesi secondo cui l’essere è possibilità, precorrendo l’ontologia di Aristotele. Si legge nel Sofista: “l’essere è qualunque cosa si trovi in possesso di una qualsiasi possibilità o di agire o di subire, da parte di qualche altra cosa, anche insignificante, un’azione anche minima e anche solo per una sola volta”.

POSSIBILITÀ DI ENTRARE IN RELAZIONE. Dunque l’essere non è solo materia o solo idee

POSSIBILITÀ DI ENTRARE IN RELAZIONE. Dunque l’essere non è solo materia o solo idee come pur affermava nella seconda fase del suo pensiero ma possibilità di entrare in relazione. Rifiuta le tesi secondo cui “ tutte le idee sono combinabili con tutte le idee” e “ tutte le idee non sono combinabili con tutte le idee ” perché nel primo caso ogni discorso sarebbe vero o falso, e, nel secondo caso nessun discorso sarebbe possibile. Afferma di contro che alcune idee si combinano fra

DIALETTICA, SCIENZA DELLE IDEE, E la dialettica, scienza delle idee, consiste nel costruire mappe

DIALETTICA, SCIENZA DELLE IDEE, E la dialettica, scienza delle idee, consiste nel costruire mappe di relazioni possibili fra le idee e le cose attraverso successive identificazioni e diversificazioni. Facciamo l’esempio:

COME POSSIAMO DEFINIRE LA NOZIONE DI FILOSOFIA? : Si sceglie una prima identificazione :

COME POSSIAMO DEFINIRE LA NOZIONE DI FILOSOFIA? : Si sceglie una prima identificazione : la filosofia è un’attività, ma un’attività può essere intellettuale o manuale e questa è una prima divisione e diversificazione; un’attività intellettuale può avere come oggetto le idee o le cose, le idee possono essere idee matematiche o idee valori. Dunque scartando le progressive diversificazioni e sommando le identificazioni giungiamo alla definizione specifica non più divisibile: la filosofia è un’attività intellettuale che ha per oggetto le idee-valori.

ALTRE MAPPE DICOTOMICHE Ma questo non è l’unico procedimento perché se all’inizio scegliamo un’altra

ALTRE MAPPE DICOTOMICHE Ma questo non è l’unico procedimento perché se all’inizio scegliamo un’altra identificazione seguiremo altre mappe dicotomiche . Ad esempio: la filosofia è un esercizio, esercizio fisico o dell’anima ecc. E tante sono le ramificazioni e le definizioni ottenute le quali tutte vanno sommate per una comprensione più completa.

 IL DEMIURGO Dunque dicevamo , in questa ultima fase di pensiero, nel Timeo,

IL DEMIURGO Dunque dicevamo , in questa ultima fase di pensiero, nel Timeo, allo scopo di superare e conciliare il dualismo idee-cose inserisce la figura mitica di un mediatore, il famoso Demiurgo, che plasma e ordina la materia preesistente coeterna alle idee , materia caotica detta necessità o chora, dando così una spiegazione verosimile dell’origine e della formazione dell’universo.

 IL DEMIURGO. MEDIATORE

IL DEMIURGO. MEDIATORE

 IL DEMIURGO È UN ARTEFICE CHE ORDINA LA MATERIA INFORME SUL Il Demiurgo

IL DEMIURGO È UN ARTEFICE CHE ORDINA LA MATERIA INFORME SUL Il Demiurgo è un artefice che ordina la materia MODELLO DELLE IDEE informe sul modello delle idee trasformandola in un organismo vivente. Non è un creatore anche se la concezione cosmologica espressa nel Timeo rappresenterà lo schema di fondo con cui molti filosofi successivi e l’intero cristianesimo spiegheranno la realtà. Figura intermedia fra il mondo sensibile e il mondo intellegibile agisce con intelligenza e volontà dando un’anima al mondo. Inventa il tempo che nel succedersi ordinato delle ore, dei giorni , dei mesi ed anni riproduce nella forma del mutamento l’ordine

IL TEMPO È L’IMMAGINE MOBILE DELL’ETERNITÀ Il tempo , dice Platone, è l’immagine mobile

IL TEMPO È L’IMMAGINE MOBILE DELL’ETERNITÀ Il tempo , dice Platone, è l’immagine mobile dell’eternità. E il tempo è misurato dal movimento degli astri che incarnano la volontà del Demiurgo. Il cosmo acquista nel Timeo una struttura di tipo matematico, costituito dai quattro elementi classici, terra-acqua-aria-fuoco, ridotti a poche figure geometriche essenziali che sono a loro volta ridotte a numeri. La matematica è la sintassi del mondo e la chiave di interpretazione. L’intelligenza demiurgica trasforma ciò che è illimitato in una proporzione numerica, imponendo un limite, un ordine, una misura.

UNA TESTIMONIANZA DI ARISTOTELE: L’ULTIMO PLATONE PITAGORICO “Secondo una testimonianza di Aristotele pare che

UNA TESTIMONIANZA DI ARISTOTELE: L’ULTIMO PLATONE PITAGORICO “Secondo una testimonianza di Aristotele pare che Platone, alla fine dei suoi giorni, nelle cosiddette dottrine non scritte abbia finito per interpretare il mondo delle idee come un mondo di numeri cercando di spiegare tutto alla luce della triade Pitagorica: limite, illimitato, medietà. ” Chiaramente un recupero di Pitagora e del pitagorismo. Per questo Platone rappresenta anche il retroterra culturale della rivoluzione scientifica rinascimentale e post. N. Abbagnano op. cit.

IL TIMEO: UNA MINIERA DI INFORMAZIONI SCIENTIFICHE Infatti il Timeo è una miniera di

IL TIMEO: UNA MINIERA DI INFORMAZIONI SCIENTIFICHE Infatti il Timeo è una miniera di informazioni scientifiche. E “ la rilevanza della cosmologia matematizzante del Timeo sta soprattutto nell’aver mantenuto viva, attraverso i secoli, l’idea pitagorica secondo cui la matematica costituisce la chiave interpretativa della natura…. . nozione alla base della nascita della scienza moderna e Copernico, Keplero e Galileo ne saranno gli eredi. ”

LE LEGGI: L’ULTIMO PLATONE Nelle leggi l’ultimo Platone svilupperà il concetto di misura pitagorico

LE LEGGI: L’ULTIMO PLATONE Nelle leggi l’ultimo Platone svilupperà il concetto di misura pitagorico come giusto mezzo, come regola, ordine, stabilità, conservazione, certezza. Le leggi, dialoghi in 12 libri, sono l’ultima opera di Platone in cui riprende i temi della politica per un contributo più concreto. Ravvisa la necessità di leggi che contemplino il meglio per tutti sulla base delle regole, delle misure e del giusto mezzo, leggi che vanno rispettate per la salute e la conservazione dello stato.

MONARCHIA, OLIGARCHIA, DEMAGOGIA Le tre forme di governo storicamente esistenti, monarchia, aristocrazia, democrazia, se

MONARCHIA, OLIGARCHIA, DEMAGOGIA Le tre forme di governo storicamente esistenti, monarchia, aristocrazia, democrazia, se rette da leggi buone e rispettate saranno stabili, altrimenti in assenza di leggi che tutelano il bene di ognuno degenerano in tirannide, in oligarchia, in demagogia.

LA LEGGE EDUCA La legge ha una funzione educativa che sostiene la debolezza dell’animo

LA LEGGE EDUCA La legge ha una funzione educativa che sostiene la debolezza dell’animo umano ed è affiancata da sanzioni penali che correggono il colpevole spingendolo ad amare la giustizia , esigenza connaturata all’animo umano.

UNA CITTÀ ORDINATA COME LE STELLE L’ideale sarebbe una città ordinata come le stelle

UNA CITTÀ ORDINATA COME LE STELLE L’ideale sarebbe una città ordinata come le stelle e il cosmo. Questa la versione religiosa dell’ultimo Platone: una teologia astrale, una divinità concretizzata nell’ordine e negli astri dei cieli, un ultimo e nuovo tentativo di filosofia politica che porti pace e misura e armonia nelle tormentate

IL PLATONE LETTO E COMMENTATO NEI SECOLI RESTA QUELLO DELLA REPUBBLICA. Alcuni studiosi hanno

IL PLATONE LETTO E COMMENTATO NEI SECOLI RESTA QUELLO DELLA REPUBBLICA. Alcuni studiosi hanno parlato di involuzione a proposito delle leggi e infatti il Platone letto e commentato nei secoli resta quello della Repubblica. Comunque la continua revisione dei testi e della teoria rappresenta di certo la più tipica eredità socratica.

ALCUNE MASSIME _CHISSÀ SE CIÒ CHE È CHIAMATO MORIRE È VIVERE, OPPURE SE VIVERE

ALCUNE MASSIME _CHISSÀ SE CIÒ CHE È CHIAMATO MORIRE È VIVERE, OPPURE SE VIVERE È MORIRE;

_LA DEMOCRAZIA È UNA FORMA PIACEVOLISSIMA DI GOVERNO, PIENA DI VARIETÀ E DI DISORDINE,

_LA DEMOCRAZIA È UNA FORMA PIACEVOLISSIMA DI GOVERNO, PIENA DI VARIETÀ E DI DISORDINE, E DISPENSA UNA SORTA DI UGUAGLIANZA AGLI EGUALI COME AGLI INEGUALI;

_CI SARÀ UN BUON GOVERNO SOLO QUANDO I FILOSOFI DIVENTERANNO RE O I RE

_CI SARÀ UN BUON GOVERNO SOLO QUANDO I FILOSOFI DIVENTERANNO RE O I RE DIVENTERANNO FILOSOFI

_ GLI UOMINI CONDANNANO L’INGIUSTIZIA PERCHÉ TEMONO DI POTERNE ESSERE VITTIME, NON PERCHÉ ABORRANO

_ GLI UOMINI CONDANNANO L’INGIUSTIZIA PERCHÉ TEMONO DI POTERNE ESSERE VITTIME, NON PERCHÉ ABORRANO DI COMMETTERLA;

L’ANIMA DI UN UOMO È IMMORTALE E INCORRUTTIBILE Immortale e incorruttibile

L’ANIMA DI UN UOMO È IMMORTALE E INCORRUTTIBILE Immortale e incorruttibile

RIFLESSIONI QUALI RIFLESSIONI FARE SULL’ANTROPOLOGIA PLATONICA!. . Va rilevata l’intuizione di una tripartizione dell’anima

RIFLESSIONI QUALI RIFLESSIONI FARE SULL’ANTROPOLOGIA PLATONICA!. . Va rilevata l’intuizione di una tripartizione dell’anima che ne indica la complessità, tripartizione studiata nei secoli e tradotta in mente-psiche-spirito o io-es-super io o genitoreadulto-bambino, ecc. anche se sono azzardate le comparazioni. Una triade che Platone ripropone nel corpo dello stato in ordine armonico-gerarchico-unitario. Le analogie sono evidenti.

IL MOSÈ ATTICO ILLUMINATO DALLA GRAZIA Sappiamo che la versione religiosa del platonismo fatta

IL MOSÈ ATTICO ILLUMINATO DALLA GRAZIA Sappiamo che la versione religiosa del platonismo fatta da Plotino preparerà la piena utilizzazione cristiana di Platone, ( detto il Mosè attico illuminato dalla grazia), da parte dei padri della chiesa ( S. Agostino) e dalla Scolastica (filosofia cristianomedioevale). La riflessione perciò corre all’uno e trino non sul piano dei contenuti ma sul piano dell’impostazione strutturale che risponde all’esigenza di comprendere la complessità dell’essere.

una volizione autonoma, canale di finalità morale. E’ certamente vero che nel paradigma platonico

una volizione autonoma, canale di finalità morale. E’ certamente vero che nel paradigma platonico si trova un razionalismo e un intellettualismo eccessivo a discapito delle altre facoltà ma lo sforzo ad esempio di liberazione che compie lo schiavo incatenato implica una volizione autonoma, canale di finalità morale.

UN’ARCHITETTURA MATEMATICOGEOMETRICA CHE ARMONIZZA UN FINE, O, MEGLIO DIRE, L’ORDINE È GIÀ DI PER

UN’ARCHITETTURA MATEMATICOGEOMETRICA CHE ARMONIZZA UN FINE, O, MEGLIO DIRE, L’ORDINE È GIÀ DI PER SÉ IL FINE. Anche la fantasia mitologica, il discorso sul verosimile diventa canale di fluttuazione emotiva che vivifica il sistema, anima e armonizza cielo e terra. Gli stessi numeri hanno un significato metafisico che guarda al fine più che alle cause. Non il razionalismo deterministico di Democrito che struttura un mondo di leggi ferree e meccaniche, ma un’architettura matematicogeometrica che armonizza un fine, o, meglio

L’UOMO È PARTE, LETTORE, INTERPRETE, PROTAGONISTA. Pensiamo al demiurgo, questo artefice che accorda combinazioni

L’UOMO È PARTE, LETTORE, INTERPRETE, PROTAGONISTA. Pensiamo al demiurgo, questo artefice che accorda combinazioni possibili in cui l’uomo è parte, lettore, interprete, protagonista. E questo mitiga quella svalutazione del mondo come apparenza, che ha giocato una funzione culturale fondamentale nella zona buia dell’alto medioevo, causa di stagnazione e involuzione sociale: cioè il corpo è un vaso di peccato e la terra solo un luogo di passaggio.

DICE AGOSTINO: IL MIO CUORE È INQUIETO FINCHÉ NON RIPOSA IN TE, O SIGNORE.

DICE AGOSTINO: IL MIO CUORE È INQUIETO FINCHÉ NON RIPOSA IN TE, O SIGNORE. L’idea della incarnazione che mette l’essere umano in condizione di attraversare tutte le esperienze possibili, pulsionato dalle sue inquietudini, e vivere più vite fino ad arrivare sulla vetta mette in atto una comunicazione e porta a compimento una pienezza e una comunione totali che la sinistra storica aveva letto solo nella comunione dei beni , delle donne e dei figli della classe aristocratica. La riflessione ci suggerisce invece che siamo nella pienezza del regno di Dio. Dice Agostino: il mio cuore è inquieto finché non riposa in te, o Signore.

E PAOLO DICE: IL GIUSTO PER FEDE VIVRÀ.

E PAOLO DICE: IL GIUSTO PER FEDE VIVRÀ.

 GRAZIE DELL’ ASCOLTO

GRAZIE DELL’ ASCOLTO