MIELE Allevamento apistico in Italia 70000 apicoltori in

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MIELE

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Allevamento apistico in Italia • 70000 apicoltori in Italia (1% professionisti); • 100000 q

Allevamento apistico in Italia • 70000 apicoltori in Italia (1% professionisti); • 100000 q di miele prodotto in Italia che costituiscono l’ 1% della produzione mondiale e il 15% della produzione Europea;

 • L’Italia importa 125 quintali di miele ( Argentina per il 53% ,

• L’Italia importa 125 quintali di miele ( Argentina per il 53% , Est Europa per il 30 %, Germania per il 7%, Cina per il 3%) per complessivi 30 miliardi di Lire. • Il consumo di miele ( diretto e indiretto ) si attesta sui 500 gr pro capite ed è sempre in crescita.

Situazione in Campania 2001 alveari Avellino 8. 000 Benevento 29. 000 Caserta 7. 500

Situazione in Campania 2001 alveari Avellino 8. 000 Benevento 29. 000 Caserta 7. 500 Napoli 9. 000 Salerno 17. 000 Totale 70. 500 tab. 1(dati forniti dalla Regione Campania. ) 2002 alveari 8. 000 10. 000 4. 500 9. 000 11. 000 42. 500

L. 12/10/1982 n° 753 Art. 1 Ai sensi della presente legge per miele si

L. 12/10/1982 n° 753 Art. 1 Ai sensi della presente legge per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.

Direttiva 2001/110/CE DEL CONSIGLIO del 20/12/2001 concernente il miele. Allegato I punto 1 Il

Direttiva 2001/110/CE DEL CONSIGLIO del 20/12/2001 concernente il miele. Allegato I punto 1 Il miele è la sostanza dolce naturale che le api(Apis mellifera) producono dal nettare di pianta o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano combinandole con sostanze specifiche prorpie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.

D. L. vo 21. 5. 04 n. 179 • Il D. L. vo 21.

D. L. vo 21. 5. 04 n. 179 • Il D. L. vo 21. 5. 04 n. 179, pubblicato nella G. U. n. 168 del 20 luglio 2004 ha dato attuazione alla Dir. 2001/110/CE, concernente la produzione e commercializzazione del miele, prevedendo l'abrogazione della precedente normativa nazionale costituita dalla L. 12. 10. 82 n. 753 e successive modifiche ed integrazioni.

Vari tipi di miele uniflorale: TIPO STATO FISICO COLORE ODORE SAPORE Da bianco acqua

Vari tipi di miele uniflorale: TIPO STATO FISICO COLORE ODORE SAPORE Da bianco acqua a giallo paglierino chiaro Tenue floreale Vellutato, di confetto, delicato, fine Caratteristico e delicato, lievemente acidulo Forte, persistente, un po' tannico, retrogusto amaro ACACIA Liquido trasparente AGRUMI Cristallizzato a granulazione variabile Bianco traslucido Caratteristico del fiore di origine, fresco, penetrante CASTAGNO Liquido più o meno trasparente Da ambra ad ambra scuro con tonalità rossastra Molto intenso, floreale balsamico caratteristico

CORBEZZO LO Liquido o cristallizzato a granulazione fine, cremoso Ambra più o meno scuro

CORBEZZO LO Liquido o cristallizzato a granulazione fine, cremoso Ambra più o meno scuro con sfumature grigio verdastre Abbastanza forte, Intensamente amaro, fresco, caratteristico persistente, fresco di vegetale ERICA Cristallizzato a granulazione medio fine, per lo più denso Ambra aranciato più o meno intenso Forte floreale che Floreale intenso ricorda l'anice, caratteristico, fresco persistente EUCALIPTO Cristallizzato fine, compatto, adesivo Da ambra chiaro ad ambra con tonalità grigio-verdastre Forte, caratteristico, pungente, intenso dei fiori Maltato, di cotto, aromatico persistente (effetto "mou") Ambra chiaro grigiastro o rossiccio Forte dei fiori di mandorle amare Fresco, intenso, leggermente amaro, caratteristico GIRASOLE Cristallizzato a granulazione medio fine, compatto Giallo dorato più o meno intenso, vivace Leggero di vegetale che ricorda il polline fresco Neutro, asciutto, caratteristico aroma di polline LAVANDA Cristallizzato finissimo pastoso Ambra più o meno chiaro con riflessi giallognoli Intenso aromatico, fresco Caratteristico, fine, aromatico, leggermente vegetale FRUTTIFER Cristallizzato a granulazione fine, I (Prunus, Pirus, Malus) pastoso, fondente

MIELI UNIFLORALI ACACIA CASTAGNO AGRUMI TIGLIO

MIELI UNIFLORALI ACACIA CASTAGNO AGRUMI TIGLIO

Miele di Melata Alcuni insetti appartenenti al genere degli insetti succhiatori (Hemiptera)fungono da intermediari

Miele di Melata Alcuni insetti appartenenti al genere degli insetti succhiatori (Hemiptera)fungono da intermediari fra le piante e le api. Sono dotati di robusto apparato buccale tramite il quale succhiano la linfa presente sulle piante. Nel loro organismo vengono filtrate le sostanze azotate di cui si nutrono ed eliminati gli zuccheri sotto forma di goccioline di melata.

Composizione della melata • Si presenta di colore scuro sapore particolare, aspro, sgradevole al

Composizione della melata • Si presenta di colore scuro sapore particolare, aspro, sgradevole al palato. • Presenta una maggiore quantità di sostanze azotate, forte percentuale di trisaccaridi una maggiore attività enzimatica e un tasso più alto di sali minerali. • Inoltre la presenza di destrina rende il miele piuttosto fluido in quanto impedisce la cristallizzazione

Miele Di Melata

Miele Di Melata

 • IONE COMPOSIZ • IL miele è un composto zuccherino prodotto per via

• IONE COMPOSIZ • IL miele è un composto zuccherino prodotto per via enzimatica. • Gli zuccheri rappresentano l 80 % di questa sostanza, mentre l’H 2 O soltanto il 20%.

COMPOSIZIONE H 2 O • La quantità è legata a diversi fattori : origine

COMPOSIZIONE H 2 O • La quantità è legata a diversi fattori : origine botanica, condizioni atmosferiche, stagione di produzione. • Contenuto ottimale : 17% • 18% : fenomeni fermentativi per lieviti • o separazione in fasi. • 15% viscosità elevata cristallizzazione troppo spinta poco apprezzata dal consumatore

GLI ZUCCHERI SONO: • Monosaccaridi : GLUCOSIO FRUTTOSIO • Disaccaridi : SACCAROSIO DESTRINA MALTOSIO

GLI ZUCCHERI SONO: • Monosaccaridi : GLUCOSIO FRUTTOSIO • Disaccaridi : SACCAROSIO DESTRINA MALTOSIO TURANOSIO • Trisaccaridi : PANOSIO ERLOSIO

ALTRE SOSTANZE CONTENUTE NEL MIELE: • PROTIDI di provenienza pollinica • MINERALI: Cl, Ca,

ALTRE SOSTANZE CONTENUTE NEL MIELE: • PROTIDI di provenienza pollinica • MINERALI: Cl, Ca, P, Fe, Cu. • ACIDI ORGANICI : Citrico, Formico , Acetico, Lattico

COMPOSIZIONE • ACIDI INORGANICI : Cloridrico Fosforico • ENZIMI : diastasi o amilasi(idrolizza gli

COMPOSIZIONE • ACIDI INORGANICI : Cloridrico Fosforico • ENZIMI : diastasi o amilasi(idrolizza gli amidi con formazione di glucosio) glucosiossidasi ( trasforma il gluc. in ac. gluconico) invertasi o saccarasi(idrolizza il saccarosio in glucosio e fruttosio) • VITAMINE : B 1, B 2 , PP, Ac. Nicotinico

Proprietà biologiche ATTIVITA’ SANITARIA DEL MIELE • Attività probiotica: zuccheri, acidi organici(ac. Salicilico) •

Proprietà biologiche ATTIVITA’ SANITARIA DEL MIELE • Attività probiotica: zuccheri, acidi organici(ac. Salicilico) • Attività antinfettiva intestinale: presenza di principi di tipo antibiotico attivi contro streptococchi, stafilococchi, enterobatteri • Attività antinfettiva locale: attivo, con meccanismi sconosciuti, su piaghe ed ulcere sia come antinfettivo sia come stimolante la cicatrizzazione. Attivo contro la carie dentaria.

Proprietà farmaco-terapeutiche tradizionalmente attribuite ad alcuni mieli monoflora MIELE MONOFLORA PROPRIETA’ FARMACOTERAPEUTICHE Abete •

Proprietà farmaco-terapeutiche tradizionalmente attribuite ad alcuni mieli monoflora MIELE MONOFLORA PROPRIETA’ FARMACOTERAPEUTICHE Abete • Antisettico generale • Antinfiammatorio vie respiratorie • Diuretico Eucalipto • Antisettico generale • Antisettico app. respir. • Antisettico app. urinar. Girasole Antipiretico Grano Saraceno Antianemico Lavanda Antisettico gen Antinfiammatorio Antispastico Rosmarino Colagogo-Coleretico Timo Antisettico generale Trifoglio Dinamogenico Tigllio Antispaspodico. Neurosedativo Acacia Regolatore intestinale Arancia Antispasmodiconeurosedativo Biancospino Antispasmodiconeurosedativo Castagno Regolatore circolazione sanguigna Erica • Antisettico generale • Antisettico app. urinario e diuretico • Antianemico

Mieli Tossici • • • Azalea Rododendro pontico Aconito Giusquiamo Colchico Coca!!!!!!!

Mieli Tossici • • • Azalea Rododendro pontico Aconito Giusquiamo Colchico Coca!!!!!!!

Prerequisiti del piano HACCP: • • Idoneità dei locali e delle attrezzature; Potabilità dell’acqua;

Prerequisiti del piano HACCP: • • Idoneità dei locali e delle attrezzature; Potabilità dell’acqua; Lotta agli animali indesiderabili; Formazione del personale; Stesura delle buone pratiche di produzione; Procedure di sanificazione; Taratura periodica degli strumenti di misurazione (bilancia, termometri ecc. ); • Sistema scritto in base al quale sia possibile rintracciare il prodotto già venduto; • Indicazione scritta della destinazione del prodotto risultato non regolare ai controlli; • Capitolato di fornitura delle confezioni (vasetti, contenitori ecc. );

Locali ed attrezzi per la lavorazione del miele: a)locale per la smielatura; b)locale per

Locali ed attrezzi per la lavorazione del miele: a)locale per la smielatura; b)locale per il confezionamento ed immagazzinamento; c)Servizi igienici; d)antilatrina; 1)mielari; 2)banco per disopercolare; 3)smielatore; 4)maturatori; 5)latte; 6)vasetti ;

Controllo del programma di sorveglianza sul sistema HACCP • Adeguatezza del diagramma di flusso

Controllo del programma di sorveglianza sul sistema HACCP • Adeguatezza del diagramma di flusso

Riscontro dei pericoli potenziali: 1. Pericolo microbiologico; 2. Pericolo di tipo fisico; 3. Pericolo

Riscontro dei pericoli potenziali: 1. Pericolo microbiologico; 2. Pericolo di tipo fisico; 3. Pericolo derivante dai residui di farmaci e dai contaminanti ambientali inseriti nel P. N. R. ;

1. Pericolo microbiologico • Clostidium botulinum; 2. Pericolo di tipo fisico • Terra; •

1. Pericolo microbiologico • Clostidium botulinum; 2. Pericolo di tipo fisico • Terra; • Polvere; • Sabbia; • Parti del corpo delle api; • Anelli e bracciali dell’ apicoltore; • Parti metalliche arrugginite di attrezzi e utensili; • Legno da parti dell’arnia;

3. Residui di farmaci e contaminanti ambientali inseriti nel Piano Nazionale Residui: • Tetracicline;

3. Residui di farmaci e contaminanti ambientali inseriti nel Piano Nazionale Residui: • Tetracicline; • Piretroidi; • Pcb; • Piombo; • Cadmio; • Antiparassitari; • Organofosforati; • Coumaphos; • Cimiazolo; • Amitraz; • Chlorvenvinphos; • Acido ossalico; • Sulfamidici; • Cromo;

Pericolo microbiologico • Clostridium botulinum, anaerobio, tossigeno e sporigeno; • Suolo, nell'ambiente acquatico, nell'intestino;

Pericolo microbiologico • Clostridium botulinum, anaerobio, tossigeno e sporigeno; • Suolo, nell'ambiente acquatico, nell'intestino; • Sintomi: a livello nervoso determinando nausea, vomito, diarrea, secchezza delle fauci e/o della congiuntiva, disfagia, midriasi, ptosi palpebrale, visione offuscata, ritenzione urinaria, riduzione dei riflessi profondi, in assenza di febbre; subentra ileo paralitico e paralisi respiratoria

La legislazione sull’etichettatura del miele prevede due tipi di indicazioni: • Indicazioni obbligatorie; •

La legislazione sull’etichettatura del miele prevede due tipi di indicazioni: • Indicazioni obbligatorie; • Indicazioni facoltative;

INDICAZIONI OBBLIGATORIE • Denominazione di vendita; • Quantità netta; • Il nome o la

INDICAZIONI OBBLIGATORIE • Denominazione di vendita; • Quantità netta; • Il nome o la ragione sociale e la sede del produttore o del confezionatore o di un venditore stabilito nelle CE; • La dicitura di identificazione del numero di lotto; • Indicazione d’origine(solo per miele extracomunitario);

Risulta inoltre obbligatorio indicare se il miele ha subito particolari processi di produzione: •

Risulta inoltre obbligatorio indicare se il miele ha subito particolari processi di produzione: • Miele per pasticceria; • Miele per l’industria; • Miele in favo o con pezzi di favo;

Denominazione di vendita • Generica (Miele) • Specifiche per l’origine(Miele di melata, Miele di

Denominazione di vendita • Generica (Miele) • Specifiche per l’origine(Miele di melata, Miele di nettare)

Sigillo di garanzia Ogni confezione di miele deve prevedere un sigillo di garanzia che

Sigillo di garanzia Ogni confezione di miele deve prevedere un sigillo di garanzia che dia garanzia al consumatore che la confezione non sia stata in alcun modo manomessa. Il “sigillo” può essere rappresentato da una fascetta adesiva che unisca il coperchio al resto della confezione.

A seconda del metodo di estrazione L. 753/82: • M. IN FAVO : immagazzinato

A seconda del metodo di estrazione L. 753/82: • M. IN FAVO : immagazzinato dalle api negli alveoli di favi da esse costruiti non contenenti covata e venduto anche in favi interi con celle opercolate. • M. CON PEZZI DI FAVO: miele che contiene uno o più pezzi di favo. • M. SCOLATO: ottenuto mediante scolatura dei favi non contenenti covata. • M. CENTRIFUGATO : ottenuto dalla centrifugazione dei favi. • M. TORCHIATO : ottenuto da pressione dei favi con o senza riscaldamento moderato.

La quantità netta • Deve essere espressa in grammi (g) o chilogrammi (kg); •

La quantità netta • Deve essere espressa in grammi (g) o chilogrammi (kg); • L’indicazione deve comparire nello stesso campo visivo della denominazione di vendita;

Il numero di lotto può essere indicato con: • Con una data recante giorno

Il numero di lotto può essere indicato con: • Con una data recante giorno mese ed anno; • Con una numerazione individuata dall’apicoltore preceduta dalla lettera “L”;

Denominazione Di vendita Sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento Nome o la

Denominazione Di vendita Sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento Nome o la ragione sociale Quantità netta o nominale Paese d’origine Dicitura di identificazion e del lotto di produzione

INDICAZIONI FACOLTATIVE • Origine floreale; • Indicazioni inerenti l’origine geografica; • Informazioni nutrizionali; •

INDICAZIONI FACOLTATIVE • Origine floreale; • Indicazioni inerenti l’origine geografica; • Informazioni nutrizionali; • Anno o data di produzione; • Termine minimo di conservazione • Modalità di conservazione

ESAME VISIVO Limpidezza Miele chiaro ( in trasparenza) Miele scuro ( fonte artificiale) Fluidità

ESAME VISIVO Limpidezza Miele chiaro ( in trasparenza) Miele scuro ( fonte artificiale) Fluidità ESAME OLFATTIVO Franchezza eccellente solo aroma di miele senza gusti estranei di fumo, favo, vecchio ESAME GUSTATIVO T° di degustazione 18 -20°

DIFETTI CHE INSORGONO ALL’INTERNO DELL’ALVEARE Presenza di sostanze estranee; - Presenza di nettari indesiderati

DIFETTI CHE INSORGONO ALL’INTERNO DELL’ALVEARE Presenza di sostanze estranee; - Presenza di nettari indesiderati - Odore e sapore estranei; - Eccesso di umidità. ; DIFETTI CHE INSORGONO IN FASE DI LAVORAZIONE Presenza di impurità o di schiuma; - Umidità eccessiva e sapori estranei; - Trattamenti termici eccessivi.

DIFETTI SUCCESSIVI AL CONFEZIONAMENTO - Difetti di cristallizzazione - Cristallizzazione compatta - Cristallizzazione grossolana

DIFETTI SUCCESSIVI AL CONFEZIONAMENTO - Difetti di cristallizzazione - Cristallizzazione compatta - Cristallizzazione grossolana e non omogenea - Cristallizzazione incompleta -Separazione di fasi - Invecchiamento - Odore e sapori estranei - Fermentazione.

IL MIELE : SOLUZIONE SOPRASSATURA DI ACQUA E VARI ZUCCHERI INSTABILE COL TEMPO TENDE

IL MIELE : SOLUZIONE SOPRASSATURA DI ACQUA E VARI ZUCCHERI INSTABILE COL TEMPO TENDE A RAGGIUNGERE LA STABILITA’ CRISTALLIZZANDO

CRISTALLIZZAZIONE DIFETTI DEL MIELE ANALIZZATI FERMENTAZIONE

CRISTALLIZZAZIONE DIFETTI DEL MIELE ANALIZZATI FERMENTAZIONE

CRISTALLIZZAZIONE DIFETTO PURAMENTE ESTETICO CHE NON COMPROMETTE LA QUALITA’ DEL PRODOTTO FERMENTAZIONE DIFETTO SERIO

CRISTALLIZZAZIONE DIFETTO PURAMENTE ESTETICO CHE NON COMPROMETTE LA QUALITA’ DEL PRODOTTO FERMENTAZIONE DIFETTO SERIO CHE COMPROMETTE IRRIMEDIABILMENTE IL PRODOTTO

CARRELLATA DI MIELI DI OTTIMA QUALITA’

CARRELLATA DI MIELI DI OTTIMA QUALITA’

MIELI IN PERFETTO STATO CON UNA STRUTTURA OMOGENEA, LIMPIDI, SENZA IMPERFEZIONI

MIELI IN PERFETTO STATO CON UNA STRUTTURA OMOGENEA, LIMPIDI, SENZA IMPERFEZIONI

UN MIELE ALLO STATO LIQUIDO

UN MIELE ALLO STATO LIQUIDO

UN MIELE CREMOSO DALLA STRUTTURA PERFETTAMENTE OMOGENEA

UN MIELE CREMOSO DALLA STRUTTURA PERFETTAMENTE OMOGENEA

MIELE DI CASTAGNO A CONSISTENZA LIQUIDA TRA DUE VASETTI DI MIELE A CONSISTENZA CREMOSA

MIELE DI CASTAGNO A CONSISTENZA LIQUIDA TRA DUE VASETTI DI MIELE A CONSISTENZA CREMOSA

OMOGENEITA’ DI STRUTTURA ANCHE SUL FONDO DEL VASETTO

OMOGENEITA’ DI STRUTTURA ANCHE SUL FONDO DEL VASETTO

CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA

DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA

VASETTI A CONFRONTO: UNO A CRISTALLIZZAZIONE INCOMPLETA L’ALTRO ALLO STATO LIQUIDO

VASETTI A CONFRONTO: UNO A CRISTALLIZZAZIONE INCOMPLETA L’ALTRO ALLO STATO LIQUIDO

ASPETTO • FILAMENTI • SPIRALI • ARBORESCENZE

ASPETTO • FILAMENTI • SPIRALI • ARBORESCENZE

CAUSE ATTRITO NELLO SCORRIMENTO DEL MIELE • SULLE PARETI DEL VASO • DAL RUBINETTO

CAUSE ATTRITO NELLO SCORRIMENTO DEL MIELE • SULLE PARETI DEL VASO • DAL RUBINETTO DI EMISSIONE • IN AMBITO DI MACCHINA DOSATRICE

RIMEDI METTERE IN VASO IL MIELE A PROCESSO DI CRISTALLIZZAZIONE INIZIATO O GIA’ IN

RIMEDI METTERE IN VASO IL MIELE A PROCESSO DI CRISTALLIZZAZIONE INIZIATO O GIA’ IN STATO AVANZATO

CRISTALLIZZAZIONE INCOMPLETA

CRISTALLIZZAZIONE INCOMPLETA

ASPETTO SIMILE A QUELLO DELLA DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA

ASPETTO SIMILE A QUELLO DELLA DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA

MIELE CREMOSO A CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

MIELE CREMOSO A CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA DALL’ALTO SOTTO IL COPERCHIO A CONTATTO CON L’ARIA

CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA DALL’ALTO SOTTO IL COPERCHIO A CONTATTO CON L’ARIA

CAUSE • ECCESSO DI ACQUA O CARENZA DI GLUCOSIO • TEMPERATURA DI CONSERVAZIONE NON

CAUSE • ECCESSO DI ACQUA O CARENZA DI GLUCOSIO • TEMPERATURA DI CONSERVAZIONE NON IDONEA • PRECEDENTE FUSIONE COMPLETA

RIMEDI 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

RIMEDI 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA MISCELAZIONE DI MIELE LIQUIDO CON MIELE COMPLETAMENTE CRISTALLIZZATO FINE PROPORZIONE 9/1 TEMPERATURA

CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA MISCELAZIONE DI MIELE LIQUIDO CON MIELE COMPLETAMENTE CRISTALLIZZATO FINE PROPORZIONE 9/1 TEMPERATURA DI LAVORAZIONE 24° - 28° C RIPOSO 14° C TEMPO DI CRISTALLIZZAZIONE 10 GG

SEPARAZIONE DI FASI

SEPARAZIONE DI FASI

ASPETTO MIELE SEPARATO IN DUE STRATI : • PARTE CRISTALLINA IN BASSO • PARTE

ASPETTO MIELE SEPARATO IN DUE STRATI : • PARTE CRISTALLINA IN BASSO • PARTE LIQUIDA SOPRA

CAUSE • INSTABILITA’ DEL PRODOTTO NEL TEMPO • ECCESSO DI ACQUA • TEMPERATURA AMBIENTE

CAUSE • INSTABILITA’ DEL PRODOTTO NEL TEMPO • ECCESSO DI ACQUA • TEMPERATURA AMBIENTE SUPERIORE A 20° - 25° C.

RIMEDI • RIDUZIONE DELL’ UMIDITA’ • CONSERVAZIONE A TEMPERATURA NON SUPERIORE AI 20°C

RIMEDI • RIDUZIONE DELL’ UMIDITA’ • CONSERVAZIONE A TEMPERATURA NON SUPERIORE AI 20°C

MAREZZATURE

MAREZZATURE

ASPETTO • MAREZZATURE BIANCASTRE IN SUPERFICIE O LUNGO LE PARETI DEL VASO

ASPETTO • MAREZZATURE BIANCASTRE IN SUPERFICIE O LUNGO LE PARETI DEL VASO

CAUSE • EVAPORAZIONE DI ACQUA • BOLLE D’ARIA INGLOBATE

CAUSE • EVAPORAZIONE DI ACQUA • BOLLE D’ARIA INGLOBATE

BOLLE D’ARIA INGLOBATE RESPONSABILI DI CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

BOLLE D’ARIA INGLOBATE RESPONSABILI DI CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA

RIMEDI • EVITARE DI INGLOBARE ARIA • PRODURRE MIELI A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

RIMEDI • EVITARE DI INGLOBARE ARIA • PRODURRE MIELI A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

CRISTALLI GROSSOLANI

CRISTALLI GROSSOLANI

ASPETTO PRESENZA DI GROSSI CRISTALLI CHE ORIGINANO SEPARAZIONE DI FASI

ASPETTO PRESENZA DI GROSSI CRISTALLI CHE ORIGINANO SEPARAZIONE DI FASI

CAUSE • CRISTALLIZZAZIONE LENTA • TEMPERATURE DI STOCCAGGIO

CAUSE • CRISTALLIZZAZIONE LENTA • TEMPERATURE DI STOCCAGGIO

RIMEDI 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

RIMEDI 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

CONSISTENZA COMPATTA

CONSISTENZA COMPATTA

CONSISTENZA COMPATTA: AMMASSO DURO DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASETTO

CONSISTENZA COMPATTA: AMMASSO DURO DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASETTO

ASPETTO • MASSA COMPATTA, DURA, DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASO • SVILUPPO DI MAREZZATURE

ASPETTO • MASSA COMPATTA, DURA, DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASO • SVILUPPO DI MAREZZATURE BIANCHE

CAUSE RAPPORTO GLUCOSIO/ACQUA ELEVATO • CRISTALLIZZAZIONE A RIPOSO

CAUSE RAPPORTO GLUCOSIO/ACQUA ELEVATO • CRISTALLIZZAZIONE A RIPOSO

RIMEDIO PRODUZIONE DI MIELE A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

RIMEDIO PRODUZIONE DI MIELE A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA

MIELE ALLO STATO LIQUIDO

MIELE ALLO STATO LIQUIDO

MIELE CREMOSO

MIELE CREMOSO

PREPARAZIONE DEL MIELE CREMOSO • MIELE FILTRATO E LIBERATO DALLA SCHIUMA FORMATASI IN SUPERFICIE

PREPARAZIONE DEL MIELE CREMOSO • MIELE FILTRATO E LIBERATO DALLA SCHIUMA FORMATASI IN SUPERFICIE • DECANTAZIONE NEI MATURATORI • A CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA TRASFERIMENTO MEDIANTE POMPA CENTRIFUGA DAI MATURATORI IN LATTE DA 25 Kg IMMAGAZINAMENTO A T° COSTANTE 15°C

OMOGENEIZZAZIONE • LATTE DI MIELE CRISTALLIZZATO INFORNATE PER UNA NOTTE T° 28 – 30°

OMOGENEIZZAZIONE • LATTE DI MIELE CRISTALLIZZATO INFORNATE PER UNA NOTTE T° 28 – 30° C PASSAGGIO DEL PRODOTTO NEL MISCELATORE E AGITATO PER 12/24 H RIPOSO PER 24 H INVASETTAMENTO E CONFEZIONAMENTO

DESTINAZIONE AD USO INDUSTRIALE DEL MIELE FERMENTATO Comma 3° Art. 1 del DECRETO LEGISLATIVO

DESTINAZIONE AD USO INDUSTRIALE DEL MIELE FERMENTATO Comma 3° Art. 1 del DECRETO LEGISLATIVO 21 maggio 2004, n. 179

UN TIPICO ASPETTO DEL MIELE FERMENTATO EFFERVESCENTE AL PUNTO DA FUORIUSCIRE DAL VASETTO UNA

UN TIPICO ASPETTO DEL MIELE FERMENTATO EFFERVESCENTE AL PUNTO DA FUORIUSCIRE DAL VASETTO UNA VOLTA RIMOSSO IL COPERCHIO

CARATTERI FISICI DI UN MIELE FERMENTATO • PRESENZA • • DI SCHIUMA ASPETTO SPUGNOSO

CARATTERI FISICI DI UN MIELE FERMENTATO • PRESENZA • • DI SCHIUMA ASPETTO SPUGNOSO PRESENZA DI BOLLE DI GAS

BEN VISIBILI LE BOLLE DI GAS ALL’INTERNO DELLA MASSA DAL TIPICO ASPETTO SPUGNOSO

BEN VISIBILI LE BOLLE DI GAS ALL’INTERNO DELLA MASSA DAL TIPICO ASPETTO SPUGNOSO

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE • ODORE E AROMA ALCOLICO • • ODORE FRUTTATO SAPORE ACIDO

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE • ODORE E AROMA ALCOLICO • • ODORE FRUTTATO SAPORE ACIDO

CAUSA PRINCIPALE ELEVATA % di ACQUA

CAUSA PRINCIPALE ELEVATA % di ACQUA

LA CRISTALLIZZAZIONE PRODUCE UN AUMENTO DELL’ACQUA LIBERA IL MIELE CRISTALLIZZATO FERMENTA PIU’ FACILMENTE DEL

LA CRISTALLIZZAZIONE PRODUCE UN AUMENTO DELL’ACQUA LIBERA IL MIELE CRISTALLIZZATO FERMENTA PIU’ FACILMENTE DEL MIELE LIQUIDO

CONDIZIONI NECESSARIE PER LA FERMENTAZIONE • Aw 0, 60 – 0, 66 • T°

CONDIZIONI NECESSARIE PER LA FERMENTAZIONE • Aw 0, 60 – 0, 66 • T° intorno 25° C • p. H 4, 5 – 6, 2 • PRESENZA DI LIEVITI OSMOFILI

RIMEDI LIMITARE LA % DI ACQUA LIBERA PRESENTE NEL PRODOTTO RIDUCENDO L’UMIDITA’ AL DI

RIMEDI LIMITARE LA % DI ACQUA LIBERA PRESENTE NEL PRODOTTO RIDUCENDO L’UMIDITA’ AL DI SOTTO DEL 17%

TECNICA IMMETTERE SUI FAVI IN MELARIO UNA CORRENTE D’ARIA CALDA 35° C PER FAVORIRE

TECNICA IMMETTERE SUI FAVI IN MELARIO UNA CORRENTE D’ARIA CALDA 35° C PER FAVORIRE L’EVAPORAZIONE DELL’ACQUA

RIMEDI CONSERVARE IL PRODOTTO AD UNA TEMPERATURA INFERIORE AI 20°C

RIMEDI CONSERVARE IL PRODOTTO AD UNA TEMPERATURA INFERIORE AI 20°C

AGENTI CHE INDUCONO LA FERMENTAZIONE LIEVITI

AGENTI CHE INDUCONO LA FERMENTAZIONE LIEVITI

L’ELEVATA PRESSIONE OSMOTICA PRESENTE ALL’INTERNO DEL MIELE INIBISCE LA SOPRAVVIVENZA DELLA MAGGIOR PARTE DEI

L’ELEVATA PRESSIONE OSMOTICA PRESENTE ALL’INTERNO DEL MIELE INIBISCE LA SOPRAVVIVENZA DELLA MAGGIOR PARTE DEI LIEVITI

FANNO ECCEZIONE I LIEVITI OSMOFILI o OSMOTOLLERANTI

FANNO ECCEZIONE I LIEVITI OSMOFILI o OSMOTOLLERANTI

LIEVITI OSMOFILI PRESENTI NEL MIELE • CRYPTOCOCCUS ALBIDUS • TRICOSPORON BEIGELII • RHODOTORULA MINUTA

LIEVITI OSMOFILI PRESENTI NEL MIELE • CRYPTOCOCCUS ALBIDUS • TRICOSPORON BEIGELII • RHODOTORULA MINUTA • DEBARYOMYCES HANSENII

CRYPTOCOCCUS ALBIDUS PRESENTE NEL VINO NEL FORMAGGIO E NEL POLLINE LA PRESENZA NEL MIELE

CRYPTOCOCCUS ALBIDUS PRESENTE NEL VINO NEL FORMAGGIO E NEL POLLINE LA PRESENZA NEL MIELE SI SPIEGA CON L’INCORPORAZIONE DI GRANULI POLLINICI CONTAMINATI

LIEVITI CHE PRODUCONO FERMENTAZIONE • TRICOSPORON BEIGELII • DEBARYOMYCES HANSENII

LIEVITI CHE PRODUCONO FERMENTAZIONE • TRICOSPORON BEIGELII • DEBARYOMYCES HANSENII

RIMEDI INATTIVAZIONE DEI LIEVITI MEDIANTE PASTORIZZAZIONE BREVE RISCALDAMENTO A 60°C

RIMEDI INATTIVAZIONE DEI LIEVITI MEDIANTE PASTORIZZAZIONE BREVE RISCALDAMENTO A 60°C