Del tradurre e dell interpretare Focus George Steiner

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Del tradurre e dell’ interpretare Focus: George Steiner, Walter Benjamin

Del tradurre e dell’ interpretare Focus: George Steiner, Walter Benjamin

"Dopo Babele" – Aspetti del linguaggio e della traduzione • George Steiner: coordinate di

"Dopo Babele" – Aspetti del linguaggio e della traduzione • George Steiner: coordinate di un nuovo campo di discussione, vale a dire mettere a fuoco le relazioni interattive fra i vari campi della retorica, della storia, della critica della letteratura, della linguistica e della filosofia linguistica.

La torre di Babele occupa un posto importante tra i simboli che riguardano i

La torre di Babele occupa un posto importante tra i simboli che riguardano i traduttori. • [1] Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. [2] Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. [3] Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. [4] Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". [5] Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. [6] Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. [7] Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". [8] Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. [9] Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. (Genesi, 11: 1 -9). «Genesi» (ebraico: Berešit la cui traduzione è più corrispondente a «Principio» che a «Genesi» .

“Ogni atto comunicativo è un atto di traduzione” • la traduzione è formalmente e

“Ogni atto comunicativo è un atto di traduzione” • la traduzione è formalmente e praticamente implicita in OGNI atto di comunicazione, nell'emissione e nella ricezione di ogni singolo atto di significazione, sia nel più ampio senso semiotico, sia negli scambi più specificamente verbali.

Capire significa decifrare. • La traduzione fra lingue diverse è un'applicazione particolare di una

Capire significa decifrare. • La traduzione fra lingue diverse è un'applicazione particolare di una configurazione e di un modello fondamentali del discorso umano, persino quando questo discorso avviene in un'unica lingua. • Tutto ciò infatti si evince attraverso l'osservazione delle numerosissime difficoltà incontrate all'interno della stessa lingua da quelli che si sforzano di comunicare attraverso gli spazi del tempo storico, delle differenze sociali, delle variazioni di sensibilità culturale e professionale.

In "Dopo Babele" si nega l'esistenza di una "teoria della traduzione" a favore di

In "Dopo Babele" si nega l'esistenza di una "teoria della traduzione" a favore di descrizioni ragionate di procedimenti. Il modello in quattro tempi dell'ermeneutica inerente all'atto della traduzione che viene preso in esame in "Dopo Babele" "spinta iniziale–aggressione– incorporazione–reciprocità o restituzione" non ha pretese teoriche, è solo la narrazione di un procedimento.

Qualsiasi lettura completa di un testo tratto dal proprio passato linguistico e letterario è,

Qualsiasi lettura completa di un testo tratto dal proprio passato linguistico e letterario è, secondo Steiner, "un atto multiplo di interpretazione • Il linguaggio è soggetto a un mutamento perenne; per cui tempo e linguaggio sono intimamente collegati, si muovono, e la direzione non è mai nello stesso posto.

Dinamismo della lingua • Differentemente da certe lingue sacre e magiche si conservano in

Dinamismo della lingua • Differentemente da certe lingue sacre e magiche si conservano in uno stato di stasi artificiale, il linguaggio ordinario è soggetto in ogni istante ad un mutamento che può assumere svariate forme. • Civiltà ed epoche differenti non producono necessariamente la stessa "massa di linguaggio", alcune forme di sensibilità apprezzano il silenzio e l'elisione, altre invece premiano la prolissità e gli ornamenti semantici.

innovazione • In certi momenti le lingue mutano a velocità straordinaria: introducono innovazioni lessicali

innovazione • In certi momenti le lingue mutano a velocità straordinaria: introducono innovazioni lessicali e grammaticali, oppure eliminano elementi consunti consapevole velocità. In altri momenti invece, le lingue sono rigidamente conservatrici: l'italiano del dopoguerra, ad esempio, nonostante le pressioni del realismo e il modernismo consapevole di altri strumenti di comunicazione quali il cinema, è stato curiosamente inerte. Gadda costituisce un caso eccezionale.

temporalità • Ogni atto linguistico ha una determinazione temporale, nessuna forma semantica è atemporale.

temporalità • Ogni atto linguistico ha una determinazione temporale, nessuna forma semantica è atemporale. Ogni testo afferma Steiner è radicato in un preciso tempo storico, e possiede una struttura diacronica. "Leggere in modo totale" significa, dunque, recuperare il più possibile i valori e le intenzionalità immediate in cui di fatto si presenta un discorso. Occorre conoscere a fondo la collocazione temporale e locale del testo, i legami che uniscono anche la più inconsueta delle locuzioni poetiche all'idioma dell'ambiente circostante

Conoscenza del parlante/ dell’autore • La familiarità con l'autore faciliterà la comprensione in qualsiasi

Conoscenza del parlante/ dell’autore • La familiarità con l'autore faciliterà la comprensione in qualsiasi punto. Quando interpretiamo un testo nel modo più accurato possibile, tutelando e vivificando in tale appropriazione la vita autonoma dell'oggetto stesso, si ha un processo di "ripetizione originale". • Riproduciamo, nei limiti di una nostra consapevolezza secondaria, ma arricchita ed educata, la creazione compiuta dall'artista.

Einfühlung / “Entfremdung” • La conoscenza più raffinata e completa è una sorta di

Einfühlung / “Entfremdung” • La conoscenza più raffinata e completa è una sorta di MIMESIS finita. Allo stesso modo del poeta, il grande esecutore o critico può dire – con le parole di Rimbaud - JE EST UN AUTRE. Si combinano così due movimenti fondamentali in quanto il raggiungimento del senso interno dell'opera (EINFŰHLUNG) è un atto sia linguistico che emotivo.

interpretare • L'"interpretazione" è intesa come ciò che conferisce al linguaggio una vita che

interpretare • L'"interpretazione" è intesa come ciò che conferisce al linguaggio una vita che trascende il momento e il luogo dell'immediata espressione o trascrizione. • La parola francese INTERPRÈTE concentra in sé tutti i valori attinenti: l'attore è INTERPRÈTE di Racine; il pianista offre UNE INTERPRÉTATION di una sonata di Beethoven; con l'impegno della propria identità, il critico diventa UN INTERPRÈTE.

translate • Il vocabolo inglese INTERPRETER non è così pregnante; ma è conforme al

translate • Il vocabolo inglese INTERPRETER non è così pregnante; ma è conforme al francese quando si estende in un'altra direzione decisiva. • INTERPRÈTE/INTERPRETER vengono comunemente usati col significato di TRANSLATOR (traduttore).

Tradurre nel tempo • Il lettore, l'attore, il curatore sono traduttori di un linguaggio

Tradurre nel tempo • Il lettore, l'attore, il curatore sono traduttori di un linguaggio estraneo al loro tempo. Il modello schematico della traduzione è quello in cui il messaggio passa da una lingua-fonte ad una lingua-ricevente tramite un processo di trasformazione.

barriere • La barriera è costituita dal fatto che ogni lingua è diversa dall'altra,

barriere • La barriera è costituita dal fatto che ogni lingua è diversa dall'altra, e affinché il messaggio "giunga a destinazione", deve necessariamente aver luogo un trasferimento interpretativo, descritto come codificazione e decodificazione.

Barriere intra-linguistiche • Questo stesso modello agisce all'interno di una singola lingua, solo che

Barriere intra-linguistiche • Questo stesso modello agisce all'interno di una singola lingua, solo che in questo caso la distanza tra fonte e ricevente è il tempo. Taluni elementi si sottrarranno ad una completa comprensione o riesumazione. La barriera temporale può essere più indocile della differenza linguistica.

Storia e linguaggio • La storia è un atto linguistico. Quale realtà sostanziale avrebbe

Storia e linguaggio • La storia è un atto linguistico. Quale realtà sostanziale avrebbe altrimenti la storia al di fuori del linguaggio, al di fuori della fede interpretativa in documenti essenzialmente linguistici? • L'organizzazione semantica del ricordo viene stilizzata e codificata in maniera diversa dalle differenti culture. Tuttavia ciascuna lettura, ciascuna traduzione è differente e trae origine da un diverso angolo visuale.

I linguisti distinguono una struttura diacronica da una struttura sincronica del linguaggio • Se

I linguisti distinguono una struttura diacronica da una struttura sincronica del linguaggio • Se la cultura si bassa sulla trasmissione del significato attraverso il tempo – il vocabolo tedesco ŰBERTRAGEN esprime esattamente i concetti del tradurre e del trasmettere tramite la narrazione – essa si basa anche sul trasferimento del significato nello spazio.

Lingue e ‘dialetti’ • Le lingue che si estendono su un vasto territorio generano

Lingue e ‘dialetti’ • Le lingue che si estendono su un vasto territorio generano dialetti e regionalismi, e le differenze di dialetto hanno raggiunto in alcuni casi un tale grado di polarizzazione che ci si trova quasi di fronte a lingue specifiche. Le differenze regionali e dialettali sono tuttavia le più facili da identificare. Ogni corpo linguistico è in effetti incrinato da divergenze assai più sottili, che si riferiscono allo stato sociale, all'ideologia, alla professione, all'età e al sesso.

 • Assai più importanti e inafferrabili sono gli usi dell'inflessione, della struttura grammaticale

• Assai più importanti e inafferrabili sono gli usi dell'inflessione, della struttura grammaticale e della scelta terminologica da parte di classi sociali e gruppi etnici diversi per affermare le rispettive identità e per opporsi gli uni agli altri.

Storictà e polisemia del linguaggio • Le funzioni aggressive di un linguaggio all'interno di

Storictà e polisemia del linguaggio • Le funzioni aggressive di un linguaggio all'interno di una comunità divisa socialmente ed economicamente superano per importanza le funzioni della semplice comunicazione. • La polisemia, la capacità di una stessa parola di indicare cose diverse, dove tale differenza va dalla sfumatura all'antitesi, caratterizza il linguaggio dell'ideologia. Ideologie competitive di rado creano nuove terminologie.

esempi • Nell'idioma del fascismo e dello stalinismo, "pace", "libertà", "progresso", "volontà popolare" sono

esempi • Nell'idioma del fascismo e dello stalinismo, "pace", "libertà", "progresso", "volontà popolare" sono parole-chiave come nel linguaggio della democrazia parlamentare. Ma hanno significati fortemente contrastanti. La traduzione, nel senso "normale" del termine, diventa impossibile.

Linguaggio infantile • Nel linguaggio dei bambini invece le strutture diacronica e sincronica si

Linguaggio infantile • Nel linguaggio dei bambini invece le strutture diacronica e sincronica si sovrappongono. In ogni momento, in una comunità e nella storia della lingua, il discorso delle varie generazioni è diverso. • I bambini ritagliano il proprio mondo linguistico dalla somma delle risorse lessicali e sintattiche della società adulta. In quanto classe sfruttata e ribelle, i bambini, proprio come il proletariato o le minoranze etniche, attaccano e ridicolizzano la retorica, le parole tabù, gli idiomi normativi dei loro "oppressori".

Gender • Nella maggior parte delle società e in tutto il corso della storia,

Gender • Nella maggior parte delle società e in tutto il corso della storia, la condizione delle donne è stata simile a quella dei bambini. Ambedue i gruppi sono mantenuti in uno status di inferiorità privilegiata, ed entrambi devono subire forme evidenti di sfruttamento sessuale, legale ed economico. Così il sentimentalizzare vittoriano della superiorità morale delle donne e dei bambini coesisteva con forme violente di asservimento erotico ed economico.

Corpo • Sotto tale pressione sociologica e psicologica, tutte e due le minoranze hanno

Corpo • Sotto tale pressione sociologica e psicologica, tutte e due le minoranze hanno sviluppato codici interni di comunicazione e difesa. Eros e linguaggio si intrecciano ovunque. Relazione sessuale e relazione verbale sono sottoclassi del processo comunicativo. Come il linguaggio, il sesso è condizionato dalle convenzioni sociali, dalle regole di comportamento e dalle esperienze precedenti.

 • Il fenomeno di gran lunga più importante, anzi universale, è il diverso

• Il fenomeno di gran lunga più importante, anzi universale, è il diverso modo in cui gli uomini e le donne usano termini e costrutti grammaticali identici. L'identità sessuale crea infatti nella comunicazione barriere sottili, ma robuste.

 • Ogni modello di comunicazione è dunque, al tempo stesso, un modello di

• Ogni modello di comunicazione è dunque, al tempo stesso, un modello di tra-duzione, di trasferimento verticale o orizzontale di significato. • Non vi sono due epoche storiche, due classi sociali, due località che si servano delle parole e della sintassi per significare esattamente le stesse cose, per inviare segnali identici di valutazione e deduzione. E nemmeno due esseri umani.

 • Ogni persona attinge a due fonti di riferimento linguistico: il parlato corrente

• Ogni persona attinge a due fonti di riferimento linguistico: il parlato corrente che corrisponde al suo livello culturale e un proprio repertorio privato. Per quanto riguarda la possibilità o meno dell'esistenza di un "linguaggio privato", si può affermare che gli aspetti di ogni atto linguistico sono unici ed individuali. Formano ciò che i linguisti chiamano "idioletto". • Il "lessico personale" di ognuno di noi modifica inevitabilmente le definizioni, le connotazioni, i processi semantici del linguaggio pubblico.

Traduzione e ‘vissuto’ • L'importanza del fattore privato presente nel linguaggio mette in rapporto

Traduzione e ‘vissuto’ • L'importanza del fattore privato presente nel linguaggio mette in rapporto lo studio della traduzione con la teoria del linguaggio in quanto tale. Un individuo compie dunque un atto di traduzione, nel pieno senso del termine, quando riceve un messaggio verbale da qualsiasi altro essere umano. Tempo, distanza, divergenze di punti di vista o di riferimento rendono tale atto più o meno difficile. • La "traduzione" in senso stretto è un caso particolare del rapporto di comunicazione che ogni atto linguistico riuscito traccia all'interno di un dato linguaggio.

Comunicare e tradurre • All'interno delle lingue e tra di esse, la comunicazione umana

Comunicare e tradurre • All'interno delle lingue e tra di esse, la comunicazione umana equivale alla traduzione. Studiare la traduzione significa, quindi, studiare il linguaggio.

Benjamin • Walter Benjamin (1892 -1940), affronta le problematiche concernenti la traduzione e il

Benjamin • Walter Benjamin (1892 -1940), affronta le problematiche concernenti la traduzione e il ruolo del traduttore nel saggio Il compito del traduttore raccolto insieme ad altri scritti nel volume Angelus Novus[1]. • [1] Benjamin W. , Angelus Novus. Saggi e frammenti (a cura di R. Solmi), Torino, Einaudi, 1995.

 • Il saggio, scritto nel 1921 e pubblicato nel 1923 come premessa ad

• Il saggio, scritto nel 1921 e pubblicato nel 1923 come premessa ad alcune poesie di Baudelaire, è riconosciuto come opera fondamentale nello sviluppo del pensiero di Benjamin. • Il testo occupa, in alcuni passi, una posizione all'estremo opposto rispetto alle discussioni metodologiche attuali (riscrittura):

Incipit • Mai, di fronte a un'opera d'arte o a una forma artistica, si

Incipit • Mai, di fronte a un'opera d'arte o a una forma artistica, si rivela fecondo per la sua conoscenza il riguardo a chi la riceve[1]. • [1] Ibidem, p. 39.

Conclusione del saggio • La versione interlineare del testo sacro è l'archetipo o l'ideale

Conclusione del saggio • La versione interlineare del testo sacro è l'archetipo o l'ideale di ogni traduzione[1]. • [1] Ibidem, p. 52.

 • Benjamin reputa che la traduzione sia un genere dotato di piena autonomia

• Benjamin reputa che la traduzione sia un genere dotato di piena autonomia che si trova in una posizione intermedia rispetto alla filosofia e alla produzione letteraria

 • La traduzione può considerarsi una forma e pertanto bisogna risalire all'originale per

• La traduzione può considerarsi una forma e pertanto bisogna risalire all'originale per intenderla come tale. La legge della traduzione, infatti, non è assolutamente racchiusa nella sua stessa traducibilità.

 • Quando parliamo di traducibilità possiamo riferirci a due sensi: innanzitutto, se l'opera

• Quando parliamo di traducibilità possiamo riferirci a due sensi: innanzitutto, se l'opera potrà mai trovare nella totalità dei suoi lettori un traduttore adeguato o/e se l'opera, nella sua essenza consenta o meno una traduzione.

 • Una traduzione non sarebbe assolutamente possibile se mirasse nella sua ultima essenza,

• Una traduzione non sarebbe assolutamente possibile se mirasse nella sua ultima essenza, alla somiglianza con l'originale. In effetti, vi è una maturità postuma anche di parole che sono state precedentemente fissate. Ciò che ai tempi di un autore poteva essere qualcosa di nuovo, può in seguito essere chiuso e finito, logoro e consumato, ciò che allora era corrente, può "suonare" in seguito come qualcosa di assolutamente arcaico.

 • L'intenzione del traduttore differisce notevolmente da quella del poeta poiché quest'ultima è

• L'intenzione del traduttore differisce notevolmente da quella del poeta poiché quest'ultima è ingenua, primaria e intuitiva, mentre quella del traduttore è derivata, ultima e ideale. • Il compito del traduttore di far maturare nella traduzione il seme della pura lingua, è quindi, qualcosa di insolubile.

 • Fedeltà e libertà – libertà della riproduzione conforme al senso e, al

• Fedeltà e libertà – libertà della riproduzione conforme al senso e, al suo servizio, fedeltà alla parola – sono i concetti tradizionali presenti in ogni disputa sulla traduzione. La fedeltà nella traduzione della parola singola non può quasi mai riprodurre pienamente il senso che essa ha nell'originale poiché il senso nel suo valore poetico per l'originale, non si esaurisce nell'inteso, ma riceve quel valore proprio dal modo in cui l'inteso è legato al modo di intendere nella parola specifica.

 • È ciò che si suol dire nella formula che le parole recano

• È ciò che si suol dire nella formula che le parole recano con sé una tonalità affettiva. Proprio la fedeltà letterale nei confronti della sintassi sconvolge interamente la riproduzione del senso e rischia di condurre difilato all'inintelligibilità. Quindi l'esigenza della fedeltà alla lettera è indeducibile dall'interesse della conservazione del senso.

la traduzione per essere davvero tale non deve mirare ad essere una copia •

la traduzione per essere davvero tale non deve mirare ad essere una copia • La vera traduzione è trasparente, non copre l'originale, non gli fa ombra, ma lascia cadere tanto più interamente sull'originale, come rafforzata dal suo proprio mezzo, la luce della pura lingua[1]. • [1] Ibidem, p. 46.

“reine Sprache” pura lingua" - totalità delle intenzioni delle lingue in generale • le

“reine Sprache” pura lingua" - totalità delle intenzioni delle lingue in generale • le lingue si integrano nelle loro medesime intenzioni. • In questa pura lingua, che più nulla intende e più nulla esprime, ma come parola priva di espressione e creativa è l'inteso in tutte le lingue, ogni comunicazione, ogni significato e ogni intenzione pervengono ad una sfera in cui sono destinati ad estinguersi. E proprio in essa la libertà della traduzione riceve un nuovo e superiore diritto. Non è dal senso della comunicazione (liberare dal quale è proprio il compito della fedeltà) che la libertà riceve la sua ragion d'essere[1]. • [1] Ibidem, p. 50.

Riferimenti culturali • Cfr. libro della Genesi e dalla ricca tradizione della riflessione linguistica

Riferimenti culturali • Cfr. libro della Genesi e dalla ricca tradizione della riflessione linguistica ebraica

Mallarmé • La lingua vera così definita, con la forte connotazione messianica delle fonti

Mallarmé • La lingua vera così definita, con la forte connotazione messianica delle fonti ebraiche, trova una conferma "laica" nelle riflessioni di Mallarmé sulla poesia: • Les langues imparfaites en cela que plusieures, manque la suprême: penser étant écrire sans accessoires, ni chuchotement mais tacite encore l'immortelle parole, la diversité, sur terre, des idiomes empêche personnes de proférer les mots qui, sinon se trouveraient, par une frappe unique, elle meme metét la vérité[1]. • [1] Benjamin W. , Metafisica della gioventù. Scritti 19101918 (a cura di G. Agamben), Torino, Einaudi, 1982, pp. 16 -17.

Rettung= salvezza, messa in salvo • Benjamin radicalizza l'idea dell'imperfezione elevando il tratto dell'imperfezione

Rettung= salvezza, messa in salvo • Benjamin radicalizza l'idea dell'imperfezione elevando il tratto dell'imperfezione a qualità ontologica della lingua; il superamento dell'imperfezione, la Rettung della lingua è reso possibile dall'opera della traduzione.

Hoelderlin • L'apparato concettuale usato da Benjamin in questa circostanza rivela forti legami con

Hoelderlin • L'apparato concettuale usato da Benjamin in questa circostanza rivela forti legami con la poetica tarda di Hölderlin, così come a ben vedere l'intero saggio può essere letto come tentativo di rendere giustizia alle traduzioni hölderliniane delle tragedie di Sofocle.

 • Benjamin concepisce l'attività traduttiva di Hölderlin come idea della traduzione dalla riuscita

• Benjamin concepisce l'attività traduttiva di Hölderlin come idea della traduzione dalla riuscita ammirevole, modello per altre traduzioni. Nelle traduzioni di Hölderlin, Benjamin coglie un progetto traduttivo, l'idea della traduzione, che corrisponde alle osservazioni di Mallarmé sulla lingua disponibile all'uso, che è una lingua tra le tante.