UNIVERSIT DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLT DI SCIENZE

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Interventi psico-educativi e didattici

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Interventi psico-educativi e didattici con disturbi comportamentali Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista Clinico e Giuridico ivan. dipierro@unimc. it

“… importante è non arrivarci in fila ma tutti quanti in modo diverso, ognuno

“… importante è non arrivarci in fila ma tutti quanti in modo diverso, ognuno con i suoi mezzi … ” (Lucio Dalla)

Che cosa significa DIDATTICA? Prima di iniziare un percorso sulla didattica speciale è necessario

Che cosa significa DIDATTICA? Prima di iniziare un percorso sulla didattica speciale è necessario approfondire il significato di questo termine, didattica, così diffuso e dal senso non sempre altrettanto chiaro e delimitato

DIDATTICA Parte della pedagogia che ha per oggetto di studio i metodi d'insegnamento L’azione

DIDATTICA Parte della pedagogia che ha per oggetto di studio i metodi d'insegnamento L’azione didattica e caratterizzata da INTENZIONALITA’ - SISTEMATICITA’

La didattica non può prescindere dalla conoscenza • Delle mete da raggiungere • Dei

La didattica non può prescindere dalla conoscenza • Delle mete da raggiungere • Dei contenuti da insegnare • Dell’allievo nei suoi aspetti psico-sociali • Della metodologia che da validità alle strategie impiegate

DIDATTICA COGNITIVISTA Didattica che sollecita i processi mentali individuali, orientata ai principi delle scienze

DIDATTICA COGNITIVISTA Didattica che sollecita i processi mentali individuali, orientata ai principi delle scienze cognitive e una visione attiva e plastica dell'agire del pensiero.

COGNITIVO COGNITIVISTA Si interessa dei processi cognitivi Approccio che non si interessa della risposta,

COGNITIVO COGNITIVISTA Si interessa dei processi cognitivi Approccio che non si interessa della risposta, ma del processo che ha portato alla risposta.

Insegnare significa “Comunicare mediante segni che incidono in profondità sull’altro, facendolo progredire, migliorare ed

Insegnare significa “Comunicare mediante segni che incidono in profondità sull’altro, facendolo progredire, migliorare ed evolvere. L’insegnamento diventa il processo attraverso il quale viene fornito al discente ciò che una data teoria dell’apprendimento considera essenziale, favorendone il transfer. Attraverso il transfer l’individuo mette in pratica l’appreso” (Maria Lisa Lanzi, Pedagogia sociale. Manuale per l’infermiere, Carocci Faber, Roma, 2004, p. 71)

L’apprendimento • Coinvolge tutta la persona • Parte dall’interno • Viene valutato dal discente

L’apprendimento • Coinvolge tutta la persona • Parte dall’interno • Viene valutato dal discente conformemente ai suoi bisogni interiori • L’essenza dell’apprendimento e il significato

Attualmente i termini integrazione e inclusione vengono usati molto spesso come sinonimi

Attualmente i termini integrazione e inclusione vengono usati molto spesso come sinonimi

MACRO OBIETTIVO DELLA DIDATTICA SPECIALE L’INCLUSIONE ETIMOLOGIA • Inserire una persona o un gruppo

MACRO OBIETTIVO DELLA DIDATTICA SPECIALE L’INCLUSIONE ETIMOLOGIA • Inserire una persona o un gruppo in un ambiente o in un contesto in modo che ne diventi parte organica; • Rendere qualcosa completo, o più valido, più efficace.

INCLUSIONE Riconoscere la diversità presente in ciascuno dei soggetti Valorizzare la diversità Costruzione di

INCLUSIONE Riconoscere la diversità presente in ciascuno dei soggetti Valorizzare la diversità Costruzione di legami che riconoscono la specificità e la differenza di identità

La professionalità dell’insegnante specializzato si mostra nella sua funzione di sostegno alla classe, portatore

La professionalità dell’insegnante specializzato si mostra nella sua funzione di sostegno alla classe, portatore e operatore di un’ampia cultura dell’inclusione, specializzato nella progettazione dell’intervento pedagogico negli stati della differenza e della diversità.

 • INTEGRAZIONE Guarda al singolo al. Interviene prima sul sogg. poi sul contesto

• INTEGRAZIONE Guarda al singolo al. Interviene prima sul sogg. poi sul contesto Incrementa una risposta speciale INCLUSIONE Guarda tutti gli alunni Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto Trasforma la risposta speciale in normalità

 • INCLUSIONE • Processo che risponde alla variabilità degli stili di apprendimento •

• INCLUSIONE • Processo che risponde alla variabilità degli stili di apprendimento • Promuove le risorse e le potenzialità di ciascuno • Implica cambiamenti nel contesto: nei contenuti, nelle strutture, nelle metodologie • Attenzione alle diversità che incontrano DIFFICOLTA’

L’inclusione di qualità passa attraverso la qualificazione della didattica: la didattica quotidiana e sempre

L’inclusione di qualità passa attraverso la qualificazione della didattica: la didattica quotidiana e sempre speciale, nella misura in cui ogni individuo ha dei bisogni speciali.

I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI QUESTIONE TERMINOLOGICA SECONDO ICF • Non più «disabilita » ma «limitazioni

I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI QUESTIONE TERMINOLOGICA SECONDO ICF • Non più «disabilita » ma «limitazioni delle attività personali» . • Non più «handicap» o «svantaggio esistenziale» ma «diversa partecipazione sociale» . • La persona non e più vista in rapporto al suo deficit funzionale e sociale, ma e rapportata al concetto di salute • Approccio bio-psico-sociale - benessere fisico, emotivo e sociale - risorsa per la vita quotidiana

OBIETTIVO: lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e

OBIETTIVO: lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione (Art. 12 della Legge quadro n. 104 del 5 febbraio 1992). Principi fondamentali per la qualità dell’integrazione scolastica: - insegnamento - adeguata - razionalità - accoglienza - facilitazione individualizzato; programmazione del da programma parte delle pedagogica; della attività didattico; classe; didattiche.

EDUCAZIONE CLINICA Processo di aiuto allo sviluppo della personalità o di sue componenti, relazione

EDUCAZIONE CLINICA Processo di aiuto allo sviluppo della personalità o di sue componenti, relazione di aiuto, clinico scientificamente orientato recato ai processi evolutivi di ciascun individuo.

Clinico Approccio o Intervento individuale, su situazioni singolari, in modo empirico e ravvicinato

Clinico Approccio o Intervento individuale, su situazioni singolari, in modo empirico e ravvicinato

La Presa in carico attraverso una visione ecologica - ECOLOGIA di Primo Livello: Interezza

La Presa in carico attraverso una visione ecologica - ECOLOGIA di Primo Livello: Interezza della persona e delle sue funzioni - ECOLOGIA di Secondo Livello: ai contesti di vita della persona

La presa in carico

La presa in carico

Riconoscimento dei SPECIALE Efficacia relazionale e cognitiva: l’alunno si deve “FIDARE” Progettualità DIDATTICA individualizzata

Riconoscimento dei SPECIALE Efficacia relazionale e cognitiva: l’alunno si deve “FIDARE” Progettualità DIDATTICA individualizzata Collaborazione tra pari Bisogni

Didattica Speciale Quale didattica per l'alunno in situazione di handicap? ALLIEVO - che tipo

Didattica Speciale Quale didattica per l'alunno in situazione di handicap? ALLIEVO - che tipo di handicap? - che età? - quale classe? INSEGNANTE -con quale formazione? -con quali competenze? -con quali spazi d'intervento? -quali competenze? -come?

Predisporre le occasioni dell’apprendimento significa predisporre ai materiali, agli spazi, ai tempi, alle modalità

Predisporre le occasioni dell’apprendimento significa predisporre ai materiali, agli spazi, ai tempi, alle modalità di conduzione; ma significa anche interrogarsi su “perché” si pensa di fare in un certo modo e non in un altro.

Alcune impostazioni metodologiche: - Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni - Intervenire nei

Alcune impostazioni metodologiche: - Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni - Intervenire nei riguardi delle diversità perché non diano origine a discriminazioni - Favorire l’esplorazione e la ricerca - Incoraggiare l’apprendimento collaborativo - Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere - Realizzare percorsi in forma di laboratorio

L’insegnante di sostegno ü deve gestire una realtà estremamente complessa ü deve saper prendere

L’insegnante di sostegno ü deve gestire una realtà estremamente complessa ü deve saper prendere decisioni, che non si possono definire a priori, perché dipendono: o dall’handicap dell’allievo o dalla sua storia o dalla classe o dall’insegnante o. . .

ASPETTI POSITIVI - insegnamento individualizzato - ha una maggiore libertà rispetto ai Programmi -

ASPETTI POSITIVI - insegnamento individualizzato - ha una maggiore libertà rispetto ai Programmi - libertà / obbligo di insegnare qualcosa che sia. . . “utile” DECISIONI

. . . cosa vuol dire ‘utile’? 1) Utile perché viene usata in molte

. . . cosa vuol dire ‘utile’? 1) Utile perché viene usata in molte pratiche quotidiane: scorrere del tempo, gestione degli spazi, gli spostamenti, (valore strumentale); 2) Utile perché sviluppa le risorse cognitive dell’allievo (valore formativo); 3) Utile perché attraverso tale attività si favorisce l’inclusione dell’allievo nel gruppo classe

CONQUISTA DELL’AUTONOMIA CRESCITA DELLA PERSONA INCLUSIONE SOCIALE

CONQUISTA DELL’AUTONOMIA CRESCITA DELLA PERSONA INCLUSIONE SOCIALE

I DISTURBI COMPORTAMENTALI L’INTELLIGENZA NON E’ TUTTO

I DISTURBI COMPORTAMENTALI L’INTELLIGENZA NON E’ TUTTO

stato di alterazione della funzionalità, che rimanda alla disfunzione, disabilità disequilibrio disagio. Può essere

stato di alterazione della funzionalità, che rimanda alla disfunzione, disabilità disequilibrio disagio. Può essere in forma quantitativa (deficit) e in forma qualitativa (disordine)

I DISTURBI COMPORTAMENTALI SONO DISTURBI QUALITATIVI NON SONO MISURABILI SONO APPREZZABILI SONO DESCRIVIBILI SONO

I DISTURBI COMPORTAMENTALI SONO DISTURBI QUALITATIVI NON SONO MISURABILI SONO APPREZZABILI SONO DESCRIVIBILI SONO NARRABILI

I DISTURBI COMPORTAMENTALI I disturbi di relazione sono modi disfunzionali di percepire e reagire

I DISTURBI COMPORTAMENTALI I disturbi di relazione sono modi disfunzionali di percepire e reagire nei confronti di quello che accade nei contesti in cui si vive (famiglia, scuola, gruppo dei pari, lavoro…)

I DISTURBI COMPORTAMENTALI Si reagisce alle relazioni in modo distorto, inadeguato, senza capacità di

I DISTURBI COMPORTAMENTALI Si reagisce alle relazioni in modo distorto, inadeguato, senza capacità di controllo

I DISTURBI COMPORTAMENTALI Definizione di Comportamento Il comportamento e il modo di agire e

I DISTURBI COMPORTAMENTALI Definizione di Comportamento Il comportamento e il modo di agire e reagire di un individuo messo in relazione con altri o con l’ambiente Ovvero L’insieme delle manifestazioni esteriori di un individuo corrispondenti a determinate situazioni psicologiche (personalità)

LA PERSONALITA’ costituita da 2 componenti fondamentali: • Temperamento: insieme delle tendenze innate, geneticamente

LA PERSONALITA’ costituita da 2 componenti fondamentali: • Temperamento: insieme delle tendenze innate, geneticamente determinate, dell’individuo a reagire agli stimoli ambientali con determinate modalità anziché altre.

 • Carattere: struttura risultante da una costante interazione tra individuo e ambiente. Il

• Carattere: struttura risultante da una costante interazione tra individuo e ambiente. Il carattere si riferisce alle differenze degli individui basate sull’apprendimento e la relazione tra se e gli altri. E ciò che noi facciamo di noi stessi intenzionalmente.

Disturbi del Comportamento - difficoltà di controllo e di gestione delle proprie emozioni -

Disturbi del Comportamento - difficoltà di controllo e di gestione delle proprie emozioni - incapacità di conformare il proprio comportamento alle richieste dell'ambiente - scarsa capacita di prendere in considerazione il punto di vista altrui - bisogno impellente di soddisfazione delle proprie necessita con pretesa di priorità su tutto e su tutti - rendimento scolastico al disotto delle competenze intellettive - aggressività, rabbia, oppositività, provocazione, trasgressione delle norme sociali e morali

Caratteristiche comuni - Scarsa regolazione e controllo emozionale - Mancato rispetto delle regole -

Caratteristiche comuni - Scarsa regolazione e controllo emozionale - Mancato rispetto delle regole - Impulsività - Oppositività - Aggressività verbale - Aggressività fisica

Conseguenze evolutive dei disturbi del comportamento • Un bambino con disturbo del comportamento rischia

Conseguenze evolutive dei disturbi del comportamento • Un bambino con disturbo del comportamento rischia una limitazione delle sue potenzialità evolutive proiettate nel futuro a livello: - cognitivo - relazionale - emotivo-affettivo • Importanza di modalità di accoglienza e contenimento: - per limitare i problemi di inclusione - per le possibili conseguenze che si possono produrre a distanza di tempo

Quindi: - Mancanza di comportamenti interattivi anche non verbali - Incapacità di sviluppare relazioni

Quindi: - Mancanza di comportamenti interattivi anche non verbali - Incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei - Incapacità di condivisione emotiva - Scarsa autostima - Alti livelli d’ansia - Problematiche nello sviluppo dell’identità autonoma - Difficoltà a comprendere l’altro (empatia)

Ma anche: - Mancanza di affetto, attenzione e stima - Noia e disinteresse per

Ma anche: - Mancanza di affetto, attenzione e stima - Noia e disinteresse per i compiti - Inadeguatezza rispetto ai pari - Deficit di abilità di apprendimento - Incomprensione delle conseguenze - Inadeguata stima della difficoltà o della lunghezza del compito - Esperienze negative precedenti legate alla stessa attività

Disturbi Comportamento Dirompente (DCD) (DSM - IV) • disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) • disturbo della

Disturbi Comportamento Dirompente (DCD) (DSM - IV) • disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) • disturbo della condotta (DC) • disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD)

Disturbi Dirompenti, del Controllo degli Impulsi e della Condotta (DSM - V): • disturbo

Disturbi Dirompenti, del Controllo degli Impulsi e della Condotta (DSM - V): • disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) • disturbo esplosivo intermittente • disturbo della condotta (DC)(esordio: infanzia; adolescenza; non specificato) • disturbo di personalità antisociale (DPA) • piromania • cleptomania • altri specificati disturbi dirompenti, del controllo degli impulsi e della condotta • altri non specificati disturbi dirompenti, del controllo degli impulsi e della condotta Disturbi di Sviluppo (DSM - V) • disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD)

disturbo oppositivoprovocatorio (DOP) disturbo della condotta (DC) possono associarsi all’ADHD ed essere precursori del

disturbo oppositivoprovocatorio (DOP) disturbo della condotta (DC) possono associarsi all’ADHD ed essere precursori del Disturbo Antisociale di Personalità (ASPD)

DISTURBO OPPOSITIVO-PROVOCATORIO

DISTURBO OPPOSITIVO-PROVOCATORIO

Criteri DOP (DSM – V) A. Un pattern di umore collerico/irritabile, comportamento polemico/provocatorio o

Criteri DOP (DSM – V) A. Un pattern di umore collerico/irritabile, comportamento polemico/provocatorio o vendicativo che dura da ALMENO 6 MESI evidenziato dalla presenza di almeno 4 SINTOMI tra le Seguenti categorie, e manifestato durante l’interazione con almeno un individuo diverso da un fratello Umore collerico/irritabile 1. Va spesso in collera 2. È spesso permaloso/a o facilmente contrariato 3. È spesso adirato/a e risentito Comportamento polemico/provocatorio 4. Litiga spesso con figure che rappresentano l’autorità o, per i bambini e gli adolescenti, con gli adulti 5. Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste provenienti da figure che rappresentano l’autorità o le regole 6. Spesso irrita deliberatamente gli altri 7. Spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento Vendicatività 8. È stato dispettoso/a o vendicativo/a almeno 2 volte negli ultimi 6 mesi.

B. L’anomalia del comportamento è associata a disagio dell’individuo o di altre persone nel

B. L’anomalia del comportamento è associata a disagio dell’individuo o di altre persone nel suo Immediato contesto sociale (per esempio famiglia, coetanei, colleghi di lavoro), oppure ha un impatto Negativo sul funzionamento in ambito sociale, educativo, lavorativo o in altre aree importanti. C. I comportamenti non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un disturbo psicotico, da uso di sostanze, depressivo o bipolare. Inoltre, non vengono soddisfatti i criteri per il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente.

GRAVITA’ DEI SINTOMI: LIEVE: i sintomi sono limitati a un unico ambiente, per esempio,

GRAVITA’ DEI SINTOMI: LIEVE: i sintomi sono limitati a un unico ambiente, per esempio, a casa, a scuola, a lavoro, con i coetanei. MODERATA: alcuni sintomi sono presenti in almeno due ambienti. GRAVE: alcuni sintomi sono presenti in tre o più ambienti.

Epidemiologia • DOP si presenta nel 5 -15% dei bambini in età scolare •

Epidemiologia • DOP si presenta nel 5 -15% dei bambini in età scolare • prevalenza doppia nel sesso maschile rispetto al sesso femminile nei bambini più piccoli; in quelli più grandi la prevalenza e identica • Il 50% dei bambini che hanno una diagnosi di DOP hanno anche una diagnosi di ADHD • Approssimativamente il 15 -20% sono anche affetti da Disturbo d’Ansia e Disturbo Depressivo

Aspetti Clinici • interpretazione del comportamento dei pari come ostile • spesso ha scarsa

Aspetti Clinici • interpretazione del comportamento dei pari come ostile • spesso ha scarsa capacita dialettica nella risoluzione verbale del conflitto • difficolta nel percepirsi come autoregolati • difficolta nel percepire la responsabilità delle proprie azioni

Cause • Non sono state del tutto accertate • Le problematiche di solito compaiono

Cause • Non sono state del tutto accertate • Le problematiche di solito compaiono tra gli 1 e i 3 anni • Molti comportamenti sono solitamente normali all’età di 2 anni, ma nel DOP non scompaiono mai FATTORI BIOLOGICI: • familiarità per disturbi del comportamento, abuso di sostanze, disturbo dell’umore • fattori esogeni: esposizione prenatale a tossine, alcool, denutrizione • anomalie corteccia prefrontale • disequilibrio neurotrasmettitoriale nel cervello (serotonina, noradrenalina, dopamina) • basso cortisolo • alto testosterone

DISTURBO DELLA CONDOTTA

DISTURBO DELLA CONDOTTA

disturbo psichiatrico ad esordio in età evolutiva, relativamente frequente, caratterizzato da un pattern ripetitivo

disturbo psichiatrico ad esordio in età evolutiva, relativamente frequente, caratterizzato da un pattern ripetitivo e persistente di comportamenti antisociali, aggressivi/non aggressivi, di violazione delle regole e norme sociali appropriate all’età. Tali comportamenti sono correlati ad una disfunzione dell’individuo Il Disturbo comporta un considerevole carico di sofferenza per il paziente stesso, la sua famiglia e la società. In molti casi, il Disturbo di Condotta e preceduto e associato al DOP.

L’aggressività e un comportamento “fisiologico”: • l’abilita di difendere se stessi contro gli attacchi

L’aggressività e un comportamento “fisiologico”: • l’abilita di difendere se stessi contro gli attacchi fisici e verbali contribuisce alla sopravvivenza ed allo sviluppo delle capacita di adattamento • i comportamenti aggressivi (colpire, spingere, schiaffeggiare, mordere, dare pugni, sputare, tirare i capelli) sono comuni nei bambini piccoli. Crescendo la gran parte dei bambini tendono a socializzare e inibire tali comportamenti aggressivi

 • le interazioni con gli adulti giocano un ruolo importante nel modellare il

• le interazioni con gli adulti giocano un ruolo importante nel modellare il repertorio comportamentale del bambino verso modalità più appropriate di difesa dei propri diritti (e beni) ed espressione dei propri desideri • alcuni bambini non riescono a sviluppare tali capacita e continuano frequentemente a manifestare comportamenti aggressivi e di violazione delle regole

Criteri DC (DSM - V) A. Almeno 3 sintomi tra quelli presenti nelle seguenti

Criteri DC (DSM - V) A. Almeno 3 sintomi tra quelli presenti nelle seguenti 4 categorie, presenti da almeno 12 mesi (almeno 1 criterio negli ultimi 3 mesi): Aggressioni a persone o animali: 1. e prepotente, minaccia o intimorisce gli altri 2. da inizio a colluttazioni fisiche 3. usa un’arma che può causare danni ad altri (bastone, barra, bottiglia rotta, coltello, pistola) 4. e fisicamente crudele con le persone 5. e fisicamente crudele con gli animali 6. ruba affrontando la vittima (aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata) 7. forza qualcuno ad attività sessuali

Distruzione della proprietà: 8. appicca il fuoco con l’intenzione di causare seri danni 9.

Distruzione della proprietà: 8. appicca il fuoco con l’intenzione di causare seri danni 9. distrugge deliberatamente proprietà altrui Frode o furto: 10. entra in edificio, domicilio o automobile altrui 11. mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (raggira gli altri) 12. ruba oggetti senza affrontare la vittima (furto nei negozi ma senza scasso, falsificazioni) Gravi violazioni di regole: 13. trascorre fuori casa la notte nonostante proibizione dei genitori, con inizio prima dei 13 anni d’eta 14. fugge da casa 2 volte, o 1 volta senza ritornare per un lungo periodo 15. marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni C. Significativa compromissione funzionale (sociale, accademica, lavorativa) D. Se > 18 anni, escludere Disturbo Antisociale di Personalità

presenza di: • emozioni prosociali limitate • mancanza di rimorso e senso di colpa

presenza di: • emozioni prosociali limitate • mancanza di rimorso e senso di colpa • insensibile/mancanza di empatia • disinteresse sulle performance • affetti superficiali o carenti

GRAVITA’ DEI SINTOMI: LIEVE: i sintomi sono limitati a un unico ambiente, per esempio,

GRAVITA’ DEI SINTOMI: LIEVE: i sintomi sono limitati a un unico ambiente, per esempio, a casa, a scuola, a lavoro, con i coetanei. MODERATA: alcuni sintomi sono presenti in almeno due ambienti. GRAVE: alcuni sintomi sono presenti in tre o più ambienti.

Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività (ADHD)

Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività (ADHD)

L’ ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e un distrubo del neurosviluppo con eziologia complessa,

L’ ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e un distrubo del neurosviluppo con eziologia complessa, base neurobiologica e possibile impatto negativo su molteplici aree di funzionamento.

L’ADHD caratterizzato da 2 gruppi di sintomi o dimensioni psicopatologiche definibili come inattenzione e

L’ADHD caratterizzato da 2 gruppi di sintomi o dimensioni psicopatologiche definibili come inattenzione e impulsività/iperattività.

L’inattenzione (o facile distraibilità) si manifesta soprattutto come scarsa cura per i dettagli ed

L’inattenzione (o facile distraibilità) si manifesta soprattutto come scarsa cura per i dettagli ed incapacità a portare a termine le azioni intraprese: • i bambini appaiono costantemente distratti come se avessero sempre altro in mente • evitano di svolgere attività che richiedano attenzione per i particolari o abilita organizzative • perdono frequentemente oggetti significativi o dimenticano attività importanti

L’impulsività si manifesta come difficolta ad organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido

L’impulsività si manifesta come difficolta ad organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido da un’attività ad un’altra e difficolta ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e/o di gruppo. Tale impulsività e generalmente associata ad iperattività: questi bambini vengono riferiti "come mossi da un motorino", hanno difficolta a rispettare le regole, i tempi e gli spazi dei coetanei, a scuola trovano spesso difficile anche rimanere seduti.

Tutti questi sintomi non sono causati da deficit cognitivo (ritardo mentale) ma da difficolta

Tutti questi sintomi non sono causati da deficit cognitivo (ritardo mentale) ma da difficolta oggettive nell'autocontrollo e nella capacita di pianificazione e di frenaggio.

Criteri ADHD (DSM - V) Almeno 6 sintomi di Inattenzione (A 1) o di

Criteri ADHD (DSM - V) Almeno 6 sintomi di Inattenzione (A 1) o di Iperattività/Impulsività (A 2) presenti per almeno 6 mesi: Sintomi di Inattenzione (A 1) 1. Scarsa cura per i dettagli, errori di distrazione 2. Labilità attentiva 3. Sembra non ascoltare quando si parla con lui 4. Non segue le istruzioni, non porta a termine le attività 5. Ha difficolta ad organizzarsi 6. Evita le attività che richiedano attenzione sostenuta (compiti etc. ) 7. Perde gli oggetti 8. E’ facilmente distraibile da stimoli esterni 9. Si dimentica facilmente cose abituali

Sintomi di Iperattività / Impulsività (A 2) Iperattività 1. Irrequieto, non riesce a star

Sintomi di Iperattività / Impulsività (A 2) Iperattività 1. Irrequieto, non riesce a star fermo su una sedia 2. In classe si alza spesso anche quando dovrebbe star seduto 3. Corre o si arrampica quando non dovrebbe 4. Ha difficolta a giocare tranquillamente 5. Sempre in movimento, come “attivato da un motorino” 6. Parla eccessivamente

Impulsività 7. Risponde prima che la domanda sia completata 8. Ha difficolta ad aspettare

Impulsività 7. Risponde prima che la domanda sia completata 8. Ha difficolta ad aspettare il proprio turno 9. Interrompe o si intromette nelle attività di coetanei o adulti

B. Esordio prima dei 7 anni di età C. Disturbo presente in almeno due

B. Esordio prima dei 7 anni di età C. Disturbo presente in almeno due situazioni (scuola, casa, lavoro, gioco, etc. ) D. Compromissione significativa del funzionamento sociale, scolastico, occupazionale

Tutti i bambini possono presentare, in determinate situazioni, uno o più dei comportamenti sopra

Tutti i bambini possono presentare, in determinate situazioni, uno o più dei comportamenti sopra descritti. NON SIGNIFICA CHE SONO TUTTI ADHD

Quando tali modalità di comportamento sono persistenti in tutti i contesti (casa, scuola, ambienti

Quando tali modalità di comportamento sono persistenti in tutti i contesti (casa, scuola, ambienti di gioco) e nella gran parte delle situazioni (lezione, compiti a casa, gioco con i genitori e con i coetanei, a tavola, davanti al televisore, etc. ) e costituiscono la caratteristica costante del bambino, esse possono compromettere le capacita di pianificazione ed esecuzione di procedure complesse. FUNZIONI ESECUTIVE

L’incapacità a rimanere attenti ed a controllare gli impulsi fa si che, spesso, i

L’incapacità a rimanere attenti ed a controllare gli impulsi fa si che, spesso, i bambini con ADHD abbiano una minore resa scolastica e sviluppino con maggiore difficolta le proprie abilita cognitive. Il difficoltoso rapporto con gli altri, le difficolta scolastiche, i continui rimproveri da parte delle figure di autorità, il senso di inadeguatezza a contrastare tutto ciò con le proprie capacita fanno si che questi bambini sviluppino un senso di demoralizzazione e di ansia, che accentua ulteriormente le loro difficolta.

INATTENZIONE IPERATTIVITA’ IMPULSIVITA’ COMORBIDITA’ PSICHIATRICE - Disturbi dirompenti del comportamento (DC e DOP) -

INATTENZIONE IPERATTIVITA’ IMPULSIVITA’ COMORBIDITA’ PSICHIATRICE - Disturbi dirompenti del comportamento (DC e DOP) - Disturbi di ansia e dell’umore

DEFICIT FUNZIONALI PORTANO A SE’ - Bassa autostima - Incidenti e danni fisici -

DEFICIT FUNZIONALI PORTANO A SE’ - Bassa autostima - Incidenti e danni fisici - Fumo / abuso di sostanze - Delinquenza SCUOLA – LAVORO - Difficolta Scolastiche - Risultati insoddisfacenti - Difficolta lavorative CASA - Stress familiare - Difficolta come genitori SOCIETA’ - Scarse relazioni interpersonali - Deficit di socializzazione - Difficolta relazionali

INTERVENTI FARMACOLOGICO PSICOEDUCATIVI

INTERVENTI FARMACOLOGICO PSICOEDUCATIVI

La terapia farmacologica. si dimostra efficace in circa l’ 80 - 90%. Interviene su

La terapia farmacologica. si dimostra efficace in circa l’ 80 - 90%. Interviene su inattenzione, impulsività, iperattività Interventi psicoeducativi. centrati su bambini, scuola, famiglia, ambienti extrascolastici. Interviene su i disturbi della condotta, di apprendimento e di interazione sociale

Interventi psicoeducativi costituito da una varietà di interventi accomunati dall’obiettivo di modificare l’ambiente fisico

Interventi psicoeducativi costituito da una varietà di interventi accomunati dall’obiettivo di modificare l’ambiente fisico e sociale del bambino al fine di modificarne il comportamento.

70% di risposte aggressive 100% di risposte prosociali

70% di risposte aggressive 100% di risposte prosociali