Polo universitario di Portogruaro IL TIROCINIO NELLA FORMAZIONE

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Polo universitario di Portogruaro IL TIROCINIO NELLA FORMAZIONE DELL’ DEL EDUCATORE PROFESSIONALE Una figura

Polo universitario di Portogruaro IL TIROCINIO NELLA FORMAZIONE DELL’ DEL EDUCATORE PROFESSIONALE Una figura che ha la responsabilità di crescere e di costruire elevate competenze (F. Santamaria) Portogruaro, 21 ottobre 2011

Cresce nelle capacità di operare all’interno di realtà…… • • • Comunità residenziale e

Cresce nelle capacità di operare all’interno di realtà…… • • • Comunità residenziale e semiresidenziale Comunità terapeutiche Carcere Ospedale Centri di aggregazione Scuola Asilo nido Oratorio Strada ……

……molto eterogenee • • Collocazione territoriale Storia istituzionale Cultura Missio (il compito istituzionale) Visio

……molto eterogenee • • Collocazione territoriale Storia istituzionale Cultura Missio (il compito istituzionale) Visio Modello organizzativo Visione dell’educare e del ruolo dell’educatore ……. .

Accresce le competenze a operare in contesti diversi • • • Persone (singoli e

Accresce le competenze a operare in contesti diversi • • • Persone (singoli e gruppi) Istituzioni Microcosmi Comunità locale Contesto socio-culturale-economico

Educa in setting diversi • • Quotidiani e occasionali Istituzionali e informali Con singoli

Educa in setting diversi • • Quotidiani e occasionali Istituzionali e informali Con singoli e con gruppi Da solo e in equipes monoprofessionali e in gruppi interprofessionali e interistituzionali Nota Lavorare in gruppo è molto complesso e difficile

Interagisce educativamente con una pluralità di soggetti • • • Bambini, ragazzi (preadolescenti e

Interagisce educativamente con una pluralità di soggetti • • • Bambini, ragazzi (preadolescenti e adolescenti) Giovani Adulti Anziani Italiani e immigrati “Normali” e “difficili” Colleghi e altre figure professionali Amministratori pubblici ……

Ogni individuo è portatore di una propria soggettività • • • Biografia formativa Storia

Ogni individuo è portatore di una propria soggettività • • • Biografia formativa Storia scolastica Storia familiare, amicale, affettiva…. Sentimenti, emozioni Attese, speranze, sogni Delusioni, insuccessi, timori Valori Rapporto con se stesso Progetto di vita

Sviluppa capacità di parlare linguaggi diversi…… • • • Con un bambino Con un

Sviluppa capacità di parlare linguaggi diversi…… • • • Con un bambino Con un amministratore pubblico Con un genitore Con un ragazzo Con un insegnante Con uno psicologo Con un dirigente scolastico Con i singoli e con i gruppi ……….

…… e di entrare in contatto con molte parti delle persone • • •

…… e di entrare in contatto con molte parti delle persone • • • Emozioni e sentimenti Rappresentazioni mentali Storia Vissuti Valori Domande Aspettative Ricerca di senso ……

Cerca di esprimere atteggiamenti improntati a uno sguardo pedagogico • • • Positività (fiducia,

Cerca di esprimere atteggiamenti improntati a uno sguardo pedagogico • • • Positività (fiducia, curiosità, interesse) Passione Dubbio Umiltà Valori Delicatezza Determinazione (non è la cocciutaggine) Autorevolezza (credibilità, fermezza) Competenze molto elevate

E’ capace di svolgere una molteplicità di funzioni Progetta interventi e servizi Organizza e

E’ capace di svolgere una molteplicità di funzioni Progetta interventi e servizi Organizza e realizza le attività previste Valuta quanto messo in atto Costruisce, alimenta relazioni (ascolta, comunica, comprende, media…) • Accompagna le persone per un pezzo di strada (affianca, supporta…) • Non lavora nella logica del mansionario • •

Avverte la responsabilità di sviluppare un ampio ventaglio di competenze • Costruisce i propri

Avverte la responsabilità di sviluppare un ampio ventaglio di competenze • Costruisce i propri quadri di riferimento (principi teorici, metodologici, etici cui ispira il suo agire) • E’ all’incrocio di saperi diversi (pedagogico, psicologico, sociologico…) • E’ specialista dell’antispecialismo • Alimenta continuamente il circolo ermeneutico azione-pensiero-azione attraverso una costante riflessività (in azione e dopo l’azione) • E’ appassionato del suo lavoro

Si misura con • I problemi, le attese, le paure, la libertà delle persone

Si misura con • I problemi, le attese, le paure, la libertà delle persone • Il tema del cambiamento (in primis il suo) • Le differenti impostazioni (mentali e operative) del lavoro educativo • Le diversità (culture, lingua, disabilità…) • I valori • I risultati • Le nuove tecnologie, i diversi processi di apprendimento delle giovani generazioni…… • I propri limiti, inadeguatezze, incapacità

Riconosce e sa stare all’interno di: Problemi Dubbi Ambiguità Opacità Contraddizioni Spesso non sa

Riconosce e sa stare all’interno di: Problemi Dubbi Ambiguità Opacità Contraddizioni Spesso non sa cosa fare (e lo riconosce), ma… Non fugge Non ne è schiacciato Assume tali dimensioni come costitutive del suo lavoro • Sa chiedere aiuto • • •

Per quali obiettivi lavora? Promuove • • Il pensiero critico L’autonomia delle scelte Il

Per quali obiettivi lavora? Promuove • • Il pensiero critico L’autonomia delle scelte Il senso di responsabilità La ricerca, da parte dei soggetti, del proprio cammino (ritmo e direzione)

Utilizzare svariate modalità e strumenti di lavoro • La relazione • Le conoscenze •

Utilizzare svariate modalità e strumenti di lavoro • La relazione • Le conoscenze • L’esperienza • Utilizza e mette in gioco……se stesso • Ha il piacere di conoscersi, di guardarsi dentro • Avverte il piacere e la responsabilità di studiare, di aggiornarsi, di essere in formazione continua Educator (magister, formator morum, paedagogus), cura te ipsum!

Ma è anche capace di tutelarsi • Individua la giusta vicinanza all’interno di ogni

Ma è anche capace di tutelarsi • Individua la giusta vicinanza all’interno di ogni relazione (e nei confronti del suo lavoro) • Conosce e governa le sue emozioni • Definisce spazi mentali e fisici di decantazione • Salvaguarda la sua vita privata

Educare formare (l’altro è imperfetto) guarire (l’altro è in situazione di bisogno) farsi carico

Educare formare (l’altro è imperfetto) guarire (l’altro è in situazione di bisogno) farsi carico (l’altro è un fardello pesante) accompagnare processi di crescita (l’altro è un soggetto attivo, elabora significati), di sviluppo di pensiero critico • contribuire al cambiamento della società (l’educatore è consapevole del valore politico del suo impegno) Nessuno educa nessuno: tutti ci educhiamo insieme • •

L’EDUCATORE PROFESSIONALE COME FIGURA… • • • imperfetta (S. Tramma) liquida (S. Tramma) professionista

L’EDUCATORE PROFESSIONALE COME FIGURA… • • • imperfetta (S. Tramma) liquida (S. Tramma) professionista dell’educazione (P. Bertolini) decide da che parte stare (D. Demetrio) pratica (non “praticona”) e riflessiva (L. Mortari) poliedrica (studenti) cum-plexa et ….

studiosissima studio dedita sollicita curiosa docta intelligens

studiosissima studio dedita sollicita curiosa docta intelligens

QUANTO STUDIA L’EDUCATORE? Scegliere un punteggio (nella scala 1 – 7) nel quale collocarsi

QUANTO STUDIA L’EDUCATORE? Scegliere un punteggio (nella scala 1 – 7) nel quale collocarsi moltissimo 1 2 3 4 5 6 7 moltissimo

Educatori professionali come… Persone in cammino

Educatori professionali come… Persone in cammino

Ognuno di voi ha il compito – che non può delegare a nessun altro

Ognuno di voi ha il compito – che non può delegare a nessun altro – di costruire il proprio cammino professionale ed esistenziale, giorno per giorno.

IL TIROCINIO • Deriva dalla parola latina tiro-onis: apprendista • E’ un periodo di

IL TIROCINIO • Deriva dalla parola latina tiro-onis: apprendista • E’ un periodo di pratica • Si fa esperienza di realtà concrete in cui la professione viene esercitata • Si sperimentano, si verificano le conoscenze e le competenze acquisite fino a quel momento nel percorso formativo • Le attività di tirocinio sono imprescindibili all’interno della formazione dei professionisti dell’educazione • E’ articolato in una fase preliminare, propedeutica e in una fase realizzativa delle attività

LA PARTE INTRODUTTIVA • Consiste in 3 incontri d’aula (di cui 1 con un

LA PARTE INTRODUTTIVA • Consiste in 3 incontri d’aula (di cui 1 con un educatore professionale) • A questi si aggiunge la lettura-studio del testo: Tramma S. , L’educatore imperfetto. Senso e complessità del lavoro educativo, Carocci, Roma 2006 • La lettura-studio del testo si conclude con la stesura di una relazione scritta

I PRINCIPI DEL TIROCINIO • Le scienze dell’educazione come scienze praticoprogettuali (orientano l’agire dell’educatore)

I PRINCIPI DEL TIROCINIO • Le scienze dell’educazione come scienze praticoprogettuali (orientano l’agire dell’educatore) • L’educatore professionale come figura pratica • Il circolo ermeneutico: azione-pensiero-azione • L’apprendimento dall’esperienza • L’interdisciplinarietà • La personale responsabilità

GLI OBIETTIVI • Acquisire una conoscenza meno superficiale della figura dell’educatore professionale • Sperimentarsi

GLI OBIETTIVI • Acquisire una conoscenza meno superficiale della figura dell’educatore professionale • Sperimentarsi in una situazione concreta di lavoro professionale • Sviluppare apprendimenti utili: sull’educatore, sulla pratica lavorativa e soprattutto…. su di sè

ISTRUZIONI PER L’USO • Investire sul tirocinio, come opportunità molto importante di apprendimento •

ISTRUZIONI PER L’USO • Investire sul tirocinio, come opportunità molto importante di apprendimento • Informarsi bene sulle realtà dove è possibile svolgere il tirocinio (non scegliere il criterio della minima distanza da casa!) • Ricordarsi che si impara di più dalle esperienze “difficili” (dove è data la possibilità di misurarsi con situazioni complesse)

 • Garantirsi un accompagnamento/riferimento competente (un tutor) • Chiedere di partecipare alle riunioni

• Garantirsi un accompagnamento/riferimento competente (un tutor) • Chiedere di partecipare alle riunioni di equipe, magari con il ruolo di osservatore • Chiedere di effettuare verifiche periodiche (sull’attività, su di sé…) • Apprendere il più possibile (per es. : elaborare un progetto educativo) • Tenere con costanza un diario di bordo, in cui annotare apprendimenti, vissuti, problemi…. .

LA RELAZIONE sul testo di S. Tramma • 4 domande/questioni: 1) Quale concezione dell’educare

LA RELAZIONE sul testo di S. Tramma • 4 domande/questioni: 1) Quale concezione dell’educare emerge dal testo, dal tuo personale punto di vista? 2) E quale idea della figura dell’educatore professionale? 3) Quali sono i problemi che tu avverti rispetto sia al lavoro educativo che alla figura dell’educatore? 4) Quali ritieni siano gli apprendimenti più significativi relativi alla parte introduttiva del tirocinio?

Avvertenze • La stesura (e prima ancora la riflessione) è personale; è un’occasione per

Avvertenze • La stesura (e prima ancora la riflessione) è personale; è un’occasione per pensare, per confrontarsi – oltre che con l’autore – con se stessi! • E’ un’opportunità per esprimere perplessità e dubbi (che la lettura del testo fa scaturire): rendersi consapevoli ed esprimere le proprie incertezze rappresenta una competenza molto importante

La configurazione del testo • Titolo: Riflettendo sul testo di S. Tramma • Lunghezza:

La configurazione del testo • Titolo: Riflettendo sul testo di S. Tramma • Lunghezza: 3 -4 cartelle (circa 10. 000 -12. 000 battute) • Vanno segnati: cognome e nome, n. matricola, anno di corso • Vanno evitati: errori di grammatica e di sintassi • Va coltivato: il piacere di prendersi cura di se stessi (anche attraverso lo studio del testo e la stesura della relazione)

CONSEGNA DELLA RELAZIONE • Scadenza improrogabile: • A chi:

CONSEGNA DELLA RELAZIONE • Scadenza improrogabile: • A chi: