SVILUPPO EMOTIVO CORSO DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO 2016

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SVILUPPO EMOTIVO CORSO DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO 2016 -2017 Dott. ssa Claudia Caprin –

SVILUPPO EMOTIVO CORSO DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO 2016 -2017 Dott. ssa Claudia Caprin – Università Milano-Bicocca

Introduzione

Introduzione

DEFINIZIONE di EMOZIONE “ Reazione soggettiva ad un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici,

DEFINIZIONE di EMOZIONE “ Reazione soggettiva ad un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperenziali e comportamentali” (Sroufe, 1996)

DEFINIZIONE di EMOZIONE E’ necessario distinguere fra i diversi fenomeni affettivi: - emozione: reazione,

DEFINIZIONE di EMOZIONE E’ necessario distinguere fra i diversi fenomeni affettivi: - emozione: reazione, carattere transitorio - sentimento: durevole e stabile, comporta diverse emozioni che variano nel tempo - Stato d’animo: coloritura affettiva di base della coscienza, predisposizione emozionale

ELENCO EMOZIONI DI BASE • RABBIA Campos et al. 1983; Ekman et al. 1972;

ELENCO EMOZIONI DI BASE • RABBIA Campos et al. 1983; Ekman et al. 1972; Schaffer 2004; • GIOIA Campos et al. 1983; Ekman et al. 1972 Schaffer 2004; - PIACERE • TRISTEZZA Campos et al. 1983; Ekman et al. 1972; Schaffer 2004; - DOLORE • DISGUSTO Campos et al. 1983 - REPULSIONE Schaffer 2004 • SORPRESA Schaffer 2004; Campos et al. 1983; • PAURA Campos et al. 1983; Ekman et al. 1972; Schaffer 2004;

DISGUSTO • FINALITÀ: Evitare le malattie o di essere contaminati • FUNZIONI ADATTIVE: Evitare

DISGUSTO • FINALITÀ: Evitare le malattie o di essere contaminati • FUNZIONI ADATTIVE: Evitare le malattie o di essere contaminati; imparare quali sono gli eventi o le sostanze da evitare; allarmare gli altri rispetto a queste cose • ESPRESSIONE DEL VOLTO: Sopracciglia abbassate, naso arricciato con la radice del naso allargata; zigomi e labbro superiore alzati • RISPOSTA FISIOLOGICA: battito cardiaco rallentato e bassa temperatura della pelle; maggiore resistenza della pelle

PAURA • FINALITÀ: Mantenere la propria integrità sia fisica che psicologica • FUNZIONI ADATTIVE:

PAURA • FINALITÀ: Mantenere la propria integrità sia fisica che psicologica • FUNZIONI ADATTIVE: Evitare il pericolo (fisico e psicologico); imparare quali sono gli eventi e le cose pericolosi; mettere in allarme gli altri per la presenza del pericolo • ESPRESSIONE DEL VOLTO: Sopracciglia alzate e spesso poste una vicino all'altra oc chi molto aperti e tesi, rigidamente fissati sullo stimolo • RISPOSTA FISIOLOGICA: Battito cardiaco veloce e stabile; bassa temperatura della pelle; respirazione intermittente.

RABBIA • FINALITÀ: Il raggiungimento di uno scopo che l’organismo è attualmente impegnato a

RABBIA • FINALITÀ: Il raggiungimento di uno scopo che l’organismo è attualmente impegnato a raggiungere • FUNZIONI ADATTIVE: Raggiungere scopi difficili; imparare a superare ostacoli e raggiungere scopi; comunicare potere e dominanza • ESPRESSIONE DEL VOLTO: Sopracciglia abbassate e riunite bocca aperta e quadrata o labbra chiuse strettamente • RISPOSTA FISIOLOGICA: Battito cardiaco frequente; alta temperatura della pelle; arrossamenti del volto

EMOZIONI COMPLESSE Affinché possano essere provate è necessario sono necessari: • complessi processi di

EMOZIONI COMPLESSE Affinché possano essere provate è necessario sono necessari: • complessi processi di elaborazione cognitiva • un sistema di credenze socialmente condiviso • conoscenza delle regole sociali • consapevolezza di sé • consapevolezza dell’altro

ELENCO EMOZIONI COMPLESSE • • VERGOGNA Campos et al. 1983; SENSO DI COLPA Campos

ELENCO EMOZIONI COMPLESSE • • VERGOGNA Campos et al. 1983; SENSO DI COLPA Campos et al. 1983; Izard 1991; INVIDIA Campos et al. 1983; ORGOGLIO DEPRESSIONE Campos et al. 1983; ANSIA AMORE OSTILITA’

VERGOGNA • 3 tipi: - da smascheramento - da svelamento - morale • FINALITÀ:

VERGOGNA • 3 tipi: - da smascheramento - da svelamento - morale • FINALITÀ: Conservare il rispetto e l'affetto degli altri; preservare la stima di sé • FUNZIONI ADATTIVE: comportarsi in modo appropriato; mantenere i normali livelli sociali; comunicare la sottomissione agli altri e alle norme altrui • RISPOSTA FISIOLOGICA: Battito cardiaco lento; arrossire

SENSO DI COLPA • Due tipologie: - persecutorio (paura della punizione) - riparativo (bisogno

SENSO DI COLPA • Due tipologie: - persecutorio (paura della punizione) - riparativo (bisogno di rimediare) • FINALITÀ: Raggiungere e/o mantenere i propri standard internalizzati di comportamento • FUNZIONI ADATTIVE: Comportarsi in modo prosociale; imparare e mantenere un comportamento morale e prosociale, comunicare contrizione e buone intenzioni

ORGOGLIO • FINALITÀ: Mantenere il rispetto di se stessi e degli altri • FUNZIONI

ORGOGLIO • FINALITÀ: Mantenere il rispetto di se stessi e degli altri • FUNZIONI ADATTIVE: Comportarsi in modo appropriato; comunicare la capacità di raggiungere gli scopi prefissati • RISPOSTA FISIOLOGICA: Battito cardiaco frequente

L’emergere delle emozioni durante lo sviluppo

L’emergere delle emozioni durante lo sviluppo

DIBATTITO Età di comparsa • Teorie relative a «Costituzione e origine» •

DIBATTITO Età di comparsa • Teorie relative a «Costituzione e origine» •

Espressione emotiva • • • • Interesse Sorriso endogeno Sorriso sociale Riso (gioia) Trasalimento

Espressione emotiva • • • • Interesse Sorriso endogeno Sorriso sociale Riso (gioia) Trasalimento Sorpresa Sconforto Disgusto Rabbia Collera Vergogna Timidezza Circospezione Paura Colpa Disprezzo Sroufe 0 3 4 o 9? o 3 7 18 41/2 9 36? Izard Scherer 0 0 1½ -3 4 -5 o 2 -3 o o 3 -5 4 -9? 12 -18 5 -9 12 -15 15 -18 3 -5 o 1 -3 o 4 -6 12 -15 5 -9 12 -15 15 -18

EMOZIONI DI BASE • • VIDEO 1 VIDEO 2 VIDEO 3 VIDEO 4

EMOZIONI DI BASE • • VIDEO 1 VIDEO 2 VIDEO 3 VIDEO 4

LA COMPARSA DEL SENTIMENTO DI GELOSIA • VIDEO 1

LA COMPARSA DEL SENTIMENTO DI GELOSIA • VIDEO 1

TEORIE DELLO SVILUPPO EMOTIVO DEL NEONATO • Teoria DIFFERENZIALE – (Izard, Eckman) Teoria della

TEORIE DELLO SVILUPPO EMOTIVO DEL NEONATO • Teoria DIFFERENZIALE – (Izard, Eckman) Teoria della DIFFERENZIAZIONE (Sroufe)

TEORIA DIFFERENZIALE • Esistono delle emozioni innate (set emozioni primarie) ed emergono già strutturate

TEORIA DIFFERENZIALE • Esistono delle emozioni innate (set emozioni primarie) ed emergono già strutturate come totalità sulla base di un programma maturativo e universale • Fra esperienza soggettiva ed espressione facciale vi è una precisa corrispondenza ed è permanente

TEORIA DIFFERENZIALE • Lo sv. Cognitivo e la socializzazione hanno un ruolo importante nel

TEORIA DIFFERENZIALE • Lo sv. Cognitivo e la socializzazione hanno un ruolo importante nel comprendere le situazioni che scatenano le reazioni emotive ma non sul loro sviluppo

Teoria della DIFFERENZIAZIONE • • Le emozioni sono il risultato di un processo di

Teoria della DIFFERENZIAZIONE • • Le emozioni sono il risultato di un processo di differenziazione da uno stato iniziale di eccitazione indifferenziato ogni emozione di base emerge da precursori secondo un processo che comporta una trasformazione qualitativa in cui però vengono conservate alcune caratteristiche

Teoria della DIFFERENZIAZIONE • • L’emergere di uno stato emotivo positivo o negativo dipende

Teoria della DIFFERENZIAZIONE • • L’emergere di uno stato emotivo positivo o negativo dipende dal grado di tensione generato, dalla capacità di b. di modulare la tensione e dal contesto La relazione con il caregiver influisce sullo sviluppo emozionale di b.

Teoria della DIFFERENZIAZIONE • • • Nel neonato stati di maggiore o minore tensione

Teoria della DIFFERENZIAZIONE • • • Nel neonato stati di maggiore o minore tensione si differenziano in stati emotivi di sconforto e piacere Durante il processo di differenziazione che porta alle emozioni vere e proprie si individuano tre percorsi principali distinti riguardanti lo sviluppo di tre sistemi: piacere-gioia; circospezione-paura; frustrazionerabbia

SISTEMA PROTOTIPO 0 mesi 1 mese PIACERE GIOIA CIRCOSPE ZIONE PAURA FRUSTRAZIONE RABBIA Sorriso

SISTEMA PROTOTIPO 0 mesi 1 mese PIACERE GIOIA CIRCOSPE ZIONE PAURA FRUSTRAZIONE RABBIA Sorriso endogeno Trasalimento, Disagio da dolore costrizione fisica, Attenzione sconforto coatta PRECURSORE 3 mesi 4 mesi Sorriso sociale Piacere-riso disagio circospezione disappunto 6 mesi gioia paura collera 18 mesi Affetto x sè vergogna 36 mesi Opposizione-sfida colpa Orgoglio amore EMOZIONE

tuttavia nel corso dello sviluppo • le emozioni cambiano sia in conseguenza della maturazione,

tuttavia nel corso dello sviluppo • le emozioni cambiano sia in conseguenza della maturazione, dello sviluppo cognitivo e della socializzazione • Emergono anche emozioni nuove, come le complesse (orgoglio, senso di colpa, vergogna) • Cambiano gli eventi scatenanti in grado di elicitare le emozioni (es. possono essere elicitate da eventi interni quali ricordi) • Cambia la capacità di comprendere le proprie emozioni e riconoscere quelle altrui • Si evolve la capacità di controllo emozionale

comparsa delle emozioni complesse

comparsa delle emozioni complesse

EMOZIONI COMPLESSE Emozioni complesse quali orgoglio, vergogna, senso di colpa, imbarazzo non si riscontrano

EMOZIONI COMPLESSE Emozioni complesse quali orgoglio, vergogna, senso di colpa, imbarazzo non si riscontrano prima dei 2 anni, infatti per essere in grado di provarle è necessario aver sviluppato la capacità di valutare le proprie prestazioni in relazione a: • - il raggiungimento di un obiettivo (es. orgoglio) • - le reazioni degli altri (es. vergogna) • - un proprio ideale interno (es. vergogna, colpa) Tale capacità richiede il raggiungimento di alcune tappe nello sviluppo cognitivo e del senso di sé

esp. Lewis, Alessandri e Sullivan (1992) Vennero dati a b. di 3 anni compiti

esp. Lewis, Alessandri e Sullivan (1992) Vennero dati a b. di 3 anni compiti facili e difficili da svolgere e studiarono le reazioni in caso di successo e/o fallimento A 3 anni i bambini manifestano in modo appropriato sia orgoglio (successo) che vergogna (fallimento) e li manifestano tenendo anche conto della difficoltà del compito

COMPETENZA EMOTIVA

COMPETENZA EMOTIVA

LE COMPONENTI • CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO • RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI NEGLI ALTRI;

LE COMPONENTI • CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO • RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI NEGLI ALTRI; • CONTROLLO EMOTIVO

Comp. 1 CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO 1 Gli studi sullo sviluppo della consapevolezza

Comp. 1 CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO 1 Gli studi sullo sviluppo della consapevolezza del proprio stato emotivo si intrecciano con quelli dello sviluppo del Sé • I bambini iniziano a utilizzare parole che esprimono emozioni-sentimenti già intorno ai 2 anni es. ho paura - Katie triste • Le emozioni complesse vengono riconosciute più tardi, intorno agli 8 anni es. interviste di Harris (1989) sull’emozione di orgoglio

Comp. 1 CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO 2 b Gli studi sullo sviluppo della

Comp. 1 CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO 2 b Gli studi sullo sviluppo della consapevolezza del proprio stato emotivo si intrecciano con quelli dello sviluppo della teoria della propria mente (Sv. Senso di Sé) • I b. di 4 a. comprendono che una reazione emotiva perde di intensità con lo trascorrere del tempo • I b. di 6 a. comprendono che l’emozione perde di intensità se si smette di pensare all’evento che l’ha suscitata • I b. di 6 a. comprendono come gli eventi successivi possono modificare lo stato emotivo • dai 6 a. i b. comprendono che c’è uno scarto fra l’esperienza interiore dell’emozione e la sua espressione es. interviste Harris (1989) sulla tristezza

Comp. 1 CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO 2 b • Dai 6 a. i

Comp. 1 CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO 2 b • Dai 6 a. i b. comprendono che il loro stato emotivo può essere modificato: • influenzando i fattori situazionali • utilizzando strategie intrapsichiche o cognitive

Comp. 2 RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI NEGLI ALTRI La capacità di riconoscere le emozioni compare

Comp. 2 RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI NEGLI ALTRI La capacità di riconoscere le emozioni compare molto precocemente Gli studi sullo sviluppo della capacità di riconoscere le emozioni negli altri si intrecciano con quelli della Biologia , delle neuroscienze, dello sviluppo della teoria della mente dell’altro (Sv. Senso dell’Altro) • • • Discriminazione delle espressioni facciali Imitazione espressioni facciali Effetti dell’immobilità facciale Fenomeno del “riferimento sociale” Sviluppo dell’empatia

Dalla Biologia: «Discriminazione espressioni facciali” Figlio di Darwin • «La sua governante finse di

Dalla Biologia: «Discriminazione espressioni facciali” Figlio di Darwin • «La sua governante finse di piangere, e io vidi il suo viso assumere all’istante un’espressione malinconica, con gli angoli della bocca molto abbassati; ora è ben difficile che questo bambino avesse visto un altro b. piangere, e mai aveva visto un adulto piangere; io dubito che a quell’età così precoce, avesse riflettuto su questo tema. Pertanto mi sembra che un sentimento innato debba avergli detto che il finto pianto della governante esprimeva dolore; e ciò attraverso l’istinto simpatetico, gli provocò dolore» (Darwin, 1872)

“discriminazione espressioni facciali” I b. molto piccoli sono capaci di discriminare le espressioni facciali:

“discriminazione espressioni facciali” I b. molto piccoli sono capaci di discriminare le espressioni facciali: • Fissano più a lungo volti che esprimono gioia rispetto a quelli che esprimono rabbia • a 10 sett. i b. reagiscono alle espressioni facciali e vocali di rabbia della madre esprimendo rabbia a loro volta • A 4 e 7 mesi di età sono state mostrate 4 foto di donne diverse con la stessa espressione emotiva (gioia – sorpresa): fenomeno dell’abituazione – cessava se si variava l’espressione

Immobilità facciale • Video still-face - Tronick

Immobilità facciale • Video still-face - Tronick

Il “riferimento sociale” Esp. Klinnert et al. 1983 – età 12 -18 m. Ai

Il “riferimento sociale” Esp. Klinnert et al. 1983 – età 12 -18 m. Ai b. vennero dati tre giocattoli e si studiò se la loro reazione dipendesse da quella delle madri: • M. mostra gioia: b. prende il giocattolo • M. mostra paura: b. evita il giocattolo • M. mostra reazione neutra: alcun effetto

Comp. 3 CONTROLLO EMOZIONALE Riguarda due differenti aspetti: - controllo dell’espressione esteriore - controllo

Comp. 3 CONTROLLO EMOZIONALE Riguarda due differenti aspetti: - controllo dell’espressione esteriore - controllo dell’esperienza interiore

socializzazione delle emozioni

socializzazione delle emozioni

EMOZIONI E SOCIETA’ “Ogni società (compresa la nostra) ha elaborato modalità socialmente accettate di

EMOZIONI E SOCIETA’ “Ogni società (compresa la nostra) ha elaborato modalità socialmente accettate di affrontare le emozioni, e una parte importante della sua peculiarità sta nell’insieme di regole implicite e esplicite che si ritiene i membri debbano seguire quando esprimono i loro sentimenti. Trasmettere queste regole ai bambini è un aspetto molto importante della socializzazione” (Schaffer 2004, p. 159

REGOLE DI ESPRESSIONE • Sono: “ …le convenzioni che governano la manifestazione delle emozioni

REGOLE DI ESPRESSIONE • Sono: “ …le convenzioni che governano la manifestazione delle emozioni in un gruppo sociale, sia che si tratti di una certa cultura, di una famiglia o di un gruppo di pari. ” • “Grazie a queste regole le persone diventano prevedibili agli occhi degli altri” (Schaffer 2004, p. 159)

REGOLE • • MINIMIZZAZIONE MASSIMIZZAZIONE MASCHERAMENTO SOSTITUZIONE (Schaffer 2004, p. 159)

REGOLE • • MINIMIZZAZIONE MASSIMIZZAZIONE MASCHERAMENTO SOSTITUZIONE (Schaffer 2004, p. 159)

Minimizzazione Messa in atto di una riduzione dell’intensità dell’espressione emotiva rispetto all’emozione realmente provata

Minimizzazione Messa in atto di una riduzione dell’intensità dell’espressione emotiva rispetto all’emozione realmente provata Es. una persona rompe qualcosa in casa vostra

Massimizzazione Messa in atto di una esagerata espressione emotiva rispetto alla vera intensità dell’emozione

Massimizzazione Messa in atto di una esagerata espressione emotiva rispetto alla vera intensità dell’emozione provata Si riferiscono principalmente al modo in cui vengono espresse le emozioni positive, ma possono riguardare anche quelle negative Es. dimostrare gioia per una telefonata ricevuta

Mascheramento Viene applicato quando si ritiene adeguata una espressione neutra al posto della reale

Mascheramento Viene applicato quando si ritiene adeguata una espressione neutra al posto della reale emozione provata Es. poker

Sostituzione Viene applicata quando si pensa che sia opportuno esprimere un’emozione diversa da quella

Sostituzione Viene applicata quando si pensa che sia opportuno esprimere un’emozione diversa da quella provata. L’emozione espressa può essere anche l’opposto di quella realmente provata. Es. Dimostrare gioia al posto di delusione per un regalo ricevuto che non ci piace

ACQUISIZIONE DELLE REGOLE Le regole vengono acquisite in tempi diversi, le prime ad essere

ACQUISIZIONE DELLE REGOLE Le regole vengono acquisite in tempi diversi, le prime ad essere acquisite sono: • MINIMIZZAZIONE • MASSIMIZZAZIONE Il piccolo di 2 anni che accentua il pianto per attirare l’attenzione della mamma dimostra di saper già padroneggiare la regola (Schaffer 2004, p. 162)

ACQUISIZIONE DELLE REGOLE • MASCHERAMENTO • SOSTITUZIONE Esp. Saarni (1984) - età 6 -10

ACQUISIZIONE DELLE REGOLE • MASCHERAMENTO • SOSTITUZIONE Esp. Saarni (1984) - età 6 -10 anni Venivano dati ai bambini in regalo degli oggetti non attraenti per studiare le loro reazioni – solo i bambini più grandi riuscivano a sostituire l’emozione di delusione con la gioia

ESECUZIONE vs CONSAPEVOLEZZA • Occorre distinguere fra ciò che significa essere in grado di

ESECUZIONE vs CONSAPEVOLEZZA • Occorre distinguere fra ciò che significa essere in grado di usare delle regole di espressione e SAPERE cosa si sta facendo (Schaffer 2004, p. 162) • ES. Harris (1989) ha intervistato bambini in grado di sostituire delusione con gioia - In età prescolare la consapevolezza è molto scarsa, emerge chiaramente solo dai 6 anni.

CONCLUSIONI • A 2 -3 anni i b. sono capaci di esprimere una emozione

CONCLUSIONI • A 2 -3 anni i b. sono capaci di esprimere una emozione che non stanno provando • A 3 -4 anni capiscono che vi è la possibilità di esprimere un’emozione diversa da quella provata ma si tratta di una conoscenza teorica • Dai 6 anni impara quale emozione manifestare nelle diverse occasioni

CONTROLLO DELL’ESPERIENZA INTERIORE Il controllo dell’esperienza interiore può avvenire a due livelli: - modulazione

CONTROLLO DELL’ESPERIENZA INTERIORE Il controllo dell’esperienza interiore può avvenire a due livelli: - modulazione dell’intensità emotiva - modificazione dello stato emotivo regolazione emotiva

LO SVILUPPO DELLE ABILITA’ DI AUTOREGOLAZIONE DEL Sè Lo sviluppo di tutte le componenti

LO SVILUPPO DELLE ABILITA’ DI AUTOREGOLAZIONE DEL Sè Lo sviluppo di tutte le componenti dell’autoregolazione avviene all’interno di contesti di interazione sociale con il care giver principale che con le sue azioni aiuta il bambino a diventare sempre più abile sia nell’utilizzo delle proprie abilità di autoregolazione che nel gestire l’apporto di eteroregolazione fornita dall’esterno

La mente si forma nell’interazione con l’altro “E’ impossibile concepire lo sviluppo umano come

La mente si forma nell’interazione con l’altro “E’ impossibile concepire lo sviluppo umano come qualcosa di diverso da un processo di assistenza attiva, di collaborazione fra bambino e adulto, in cui l’adulto agisce come mediatore della cultura” Bruner (1983). Saper fare, saper pensare, saper dire.

Regolazione del Sé? Concetto molto complesso ma di comprensione intuitiva poiché dalla nostra capacità

Regolazione del Sé? Concetto molto complesso ma di comprensione intuitiva poiché dalla nostra capacità di regolazione del nostro sé dipende • la qualità della nostra esistenza quotidiana • la capacità di gestire gli eventi stressanti e traumatici

Cos’è la regolazione del Sé? § La CAPACITÀ DI REGOLAZIONE DEL SÉ emerge dalle

Cos’è la regolazione del Sé? § La CAPACITÀ DI REGOLAZIONE DEL SÉ emerge dalle seguenti abilità specifiche: • autoregolazione cognitiva: include la capacità di attenzione, concentrazione , memoria e di programmare le attività; • autoregolazione comportamentale: capacità di comportarsi in modo adeguato alle circostanze (in B: particolare riferimento all’irrequietezza motoria; • autoregolazione emotiva: attivazione emotiva provata, capacità di regolare le proprie emozioni (sia quelle a valenza positiva che quelle a valenza negativa), abilità nel controllarne l’espressione comportamentale • Autoregolazione del Sé sociale: . Capacità di interagire in modo adeguato con gli altri (in B: Comportamento aggressivo, trasgressione delle regole, l’oppositività, qualità delle relazioni sociali con i pari;

Cosa sono le abilità di regolazione del Sé? - Sono diverse e varie fra

Cosa sono le abilità di regolazione del Sé? - Sono diverse e varie fra loro - Dal loro grado di sviluppo dipende la qualità dell’esistenza individuale Possiamo definirle attraverso un concetto noto: quello di stress LE ABILITÀ DI REGOLAZIONE DEL SÉ DETERMINANO LA NOSTRA CAPACITÀ DI GESTIRE IN MODO PIÙ O MENO EFFICACE GLI EVENTI QUOTIDIANI E VENGONO TESTATI DALLA NOSTRA EFFETTIVA CAPACITÀ DI GESTIRE LO STRESS

Un problema noto nel mondo degli adulti

Un problema noto nel mondo degli adulti

La curva dello stress

La curva dello stress

Stress e produzione cortisolo

Stress e produzione cortisolo

Effetti del cortisolo

Effetti del cortisolo

Lo stress riguarda anche e soprattutto i B. già durante le fasi prenatali durante

Lo stress riguarda anche e soprattutto i B. già durante le fasi prenatali durante le fasi perinatali in particolare nel primo anno di vita ma anche dopo…. In tutte le fasi di sviluppo

Fattori di stress prenatali e perinatali

Fattori di stress prenatali e perinatali

STUDI SUGLI EFFETTI DI ELEVATO STRESS DELLA MADRE BIOLOGICA SUL FETO Stato salute fisica

STUDI SUGLI EFFETTI DI ELEVATO STRESS DELLA MADRE BIOLOGICA SUL FETO Stato salute fisica di madre biologica - Nutrizione - Assunzione sostanze psico-attive Stato di malessere e disagio psichico della madre biologica - depressione, ansia Condizioni di vita madre biologica PRODUZIONE CORTISOLO MATERNO INTERFERENZA CON SVILUPPO FISICO E CEREBRALE DEL FETO

I pericoli legati allo stress della madre biologica durante la gestazione Il benessere emotivo

I pericoli legati allo stress della madre biologica durante la gestazione Il benessere emotivo della madre durante la gestazione risulta un fattore fondamentali nel determinare gli esiti di sviluppo durante il periodo prenatale Le complicanze legate allo stress materno - sono molto più probabili quando M - HA SENTIMENTI NEGATIVI E/O DI AMBIVALENZA - CIRCA IL SUO MATRIMONIO E LA GRAVIDANZA NON HA AMICI O ALTRE BASI DI SUPPORTO SOCIALE DA CUI RICEVERE CONFRONTO

stress materno, cortisolo fetale Diversi studi (anche non recenti) hanno evidenziato come il livello

stress materno, cortisolo fetale Diversi studi (anche non recenti) hanno evidenziato come il livello di cortisolo materno influenzi sia lo sviluppo prenatale che neonatale del bambino Le complicanze legate al livello di cortisolo materno - SONO DIVERSE A SECONDA DEL PERIODO DI GESTAZIONE - RIGUARDANO AMBITI DI SVILUPPO DIVERSI, QUALI: - Peso alla nascita; Livello attività motoria del feto e del neonato; Eccetera Rischio ADHD

EFFETTI ESPOSIZIONE ELEVATI LIVELLI DI CORTISOLO MATERNO DURANTE LA GESTAZIONE NEL NEONATO - temperamento

EFFETTI ESPOSIZIONE ELEVATI LIVELLI DI CORTISOLO MATERNO DURANTE LA GESTAZIONE NEL NEONATO - temperamento difficile - predisposizione a vivere gli eventi come stressanti (es. suoni) - difficolta’ primitive nelle abilita’ di regolazione del se’ (cicli sonno-veglia, attentivi, emotivi)

Fattori di stress legati alle condizioni in cui il bambino cresce durante i primi

Fattori di stress legati alle condizioni in cui il bambino cresce durante i primi anni di vita

NO…MA: resilienza vs vulnerabilità RESILIENZA E VULNERABILITA’ ALLO STRESS SI CONFIGURANO FIN DALLE PRIME

NO…MA: resilienza vs vulnerabilità RESILIENZA E VULNERABILITA’ ALLO STRESS SI CONFIGURANO FIN DALLE PRIME FASI DELLO SVILUPPO IN TUTTI I BAMBINI E IN TUTTI I CONTESTI IN CUI CRESCONO «NORMALI» Vs «ATIPICI» TRASCURATEZZA E/O ABUSO FISICO, SESSUALE, PSICOLOGICO, NELLA FAMIGLIA BIOLOGICA; OSPEDALIZZAZIONE; SEPARAZIONE E DIVORZIO GEN. BIOLOGICI, ; MORTE DI UN GENITORE; ISTITUZIONALIZZAZIONE; ECC.

RESILIENZA

RESILIENZA

VULNERABILITA’

VULNERABILITA’

Regolazione emotiva Capacità di mantenere l’organizzazione comportamentale a fronte di elevati stati di attivazione

Regolazione emotiva Capacità di mantenere l’organizzazione comportamentale a fronte di elevati stati di attivazione emozionale sia di segno positivo che negativo

Strategie regolatorie Le strategie utilizzate sono di due tipi: • Auto-regolatorie: comportamentali vs cognitive

Strategie regolatorie Le strategie utilizzate sono di due tipi: • Auto-regolatorie: comportamentali vs cognitive • Etero-regolatorie: ricorso all’altro

Strategie auto-regolatorie nel primo anno di vita Vengono messi in atto dei comportamenti diretti

Strategie auto-regolatorie nel primo anno di vita Vengono messi in atto dei comportamenti diretti verso di sé: • Riorientamento dell’attenzione: distogliere lo sguardo; esplorare/manipolare l’ambiente • Comportamenti autoconsolatori: dito in bocca, grasping di una mano sull’altra, etc. • Uso dell’oggetto transizionale

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Strategie auto-regolatorie dal secondo anno a 6 anni Vengono messi in atto dei comportamenti

Strategie auto-regolatorie dal secondo anno a 6 anni Vengono messi in atto dei comportamenti diretti verso di sé: • Riorientamento dell’attenzione: evitamento fisicoallontanamento dalla situazione; esplorare/manipolare l’ambiente; • Comportamenti autoconsolatori: dito in bocca, toccarsi i capelli; ecc. • Uso dell’oggetto transizionale; uso del gioco di finzione

Strategie auto-regolatorie da 3 -6 anni Vengono messi in atto dei comportamenti diretti verso

Strategie auto-regolatorie da 3 -6 anni Vengono messi in atto dei comportamenti diretti verso di sé: • Riorientamento dell’attenzione: evitamento fisicoallontanamento dalla situazione; esplorare/manipolare l’ambiente; • Comportamenti autoconsolatori: dito in bocca, toccarsi i capelli; ecc. • Uso dell’oggetto transizionale; uso del gioco di finzione

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Strategie auto-regolatorie da 6 -10 anni • Mentalizzazione emotiva: riflessione sugli stati provati; •

Strategie auto-regolatorie da 6 -10 anni • Mentalizzazione emotiva: riflessione sugli stati provati; • uso del gioco di finzione; • Dai 6 a. i b. comprendono che il loro stato emotivo può essere modificato: • influenzando i fattori situazionali: strategie comportamentali • utilizzando strategie intrapsichiche o cognitive: pensare ad altro

Strategie auto-regolatorie preadolescenza e adolescenza • Strategie comportamentali • Strategie cognitive: distanziamento cognitivo; Mentalizzazione

Strategie auto-regolatorie preadolescenza e adolescenza • Strategie comportamentali • Strategie cognitive: distanziamento cognitivo; Mentalizzazione emotiva: riflessione sugli stati provati; ripensare alle proprie credenze, ai propri desideri, ai propri piani; Strategie disfunzionali: farsi del male; autopunirsi; ecc.

Strategie etero-regolatorie da 1 a 3 anni Viene segnalata al caregiver la necessità di

Strategie etero-regolatorie da 1 a 3 anni Viene segnalata al caregiver la necessità di intervento attivo per attuare la regolazione: • Coinvolgimento sociale positivo: riferimento sociale, ricerca di contatto fisico, richiamo esplicito del caregiver; • Coinvolgimento sociale negativo: pianto, protesta, ritiro

Strategie etero-regolatorie Dai 3 ai 6 anni • Viene segnalata al caregiver e/o ai

Strategie etero-regolatorie Dai 3 ai 6 anni • Viene segnalata al caregiver e/o ai pari la necessità di intervento attivo per attuare la regolazione; • Parlare delle emozioni provate

Strategie etero-regolatorie dai 6 anni in poi • Viene segnalata ad adulti e/o pari

Strategie etero-regolatorie dai 6 anni in poi • Viene segnalata ad adulti e/o pari selezionati la necessità di intervento attivo per attuare la regolazione; • Parlare di emozioni con altri; • Discutere delle possibili soluzioni dei problemi con altri;

DIFFERENZE INDIVIDUALI

DIFFERENZE INDIVIDUALI

Fattori fattori temperamentali; relazione di attaccamento; opportunità di discutere delle emozioni provate con un

Fattori fattori temperamentali; relazione di attaccamento; opportunità di discutere delle emozioni provate con un adulto; • Strategie di educazione emotiva del genitore: modeling; coaching; contingency; • emotion coaching philosophy vs dismissing metaemotion phylosophy • • •

Battacchi, M. (2004). Lo sviluppo emotivo. La terza Berti, A. & Bombi, A. (2005).

Battacchi, M. (2004). Lo sviluppo emotivo. La terza Berti, A. & Bombi, A. (2005). Corso di psicologia dello Sviluppo. Il Mulino Harris, P. (1991). Il bambino e le emozioni. Cortina Grazzani, I. (20 ). Psicologia dello sviluppo emotivo. Il Mulino. Schaffer, H. R. (1998). Lo sviluppo sociale. Cortina. Schaffer, H. R. (2004). Psicologia dello sviluppo. Cortina Sroufe, L. A. (1995). Lo sviluppo delle emozioni. Cortina Tronick, E. (2008). Regolazione emotiva. Cortina.