Psicologia generale stati di coscienza attenzione e memoria
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Psicologia generale: stati di coscienza attenzione e memoria Prof. Riccardo Brignoli Fai clic per aggiungere del testo Psicologo-psicoterapeuta
Rilevanza Attenzione e coscienza sono due dimensioni psicologiche fondamentali, in quanto costituiscono le condizioni essenziali per lo svolgimento delle altre capacità psichiche dell’individuo (percezione, memoria, emozioni ecc. )
Processi o stati? È più corretto parlare di processi dell’attenzione e della coscienza perché si tratta di attività psichiche continue e costantemente mutevoli, per qualità e intensità
L’attenzione è… il modo in cui percepiamo selettivamente un particolare aspetto dell’ambiente… [per es. : “situazione del cocktail party] bloccando selettivamente l’informazione sensoriale filtrando l’informazione sensoriale (Treisman, 1964) elaborando selettivamente l’informazione già attivata nella memoria dall’informazione sensoriale (Norman, 1979) Attenzione selettiva (Broadbent, 1958) Attenzione divisa (anni Ottanta) Per es. : “effetto Stroop”
L’attenzione nei modelli attuali …è considerata un sistema di controllo delle operazioni cognitive (Shallice, 1988: sistema attenzionale supervisore)
Caratteristiche dell’attenzione Orientamento volontario (cosciente e controllato) Orientamento automatico (non soggetto a interferenza; non può essere interrotto; può essere estraneo e imprevisto) Fuoco dell’attenzione (= fuoco di una lente) Interdipendenza della comprensione Interferenza strutturale (tra due compiti che contemporaneamente condividono il medesimo meccanismo di elaborazione delle informazioni) Interferenza da risorse (distribuite fra il <<compito primario>> e <<secondario>>)
Disturbi dell’attenzione Disattenzione = riduzione temporale dell’attenzione dovuta a stanchezza fisica o mentale Distrazione = interruzione temporanea dell’attenzione per l’azione di altri stimoli estranei all’attività in corso Distraibilità = propensione naturale di un individuo a distrarsi Aprosessia = incapacità strutturale di mantenere l’attenzione
La coscienza è… la consapevolezza di stimoli esterni e interni (anche eventi mentali) intimamente legata alla metacognizione, in quanto sistema di controllo attenzionale delle operazioni mentali fondata, dal punto di vista anatomo-fisiologico, sul funzionamento dei lobi cerebrali prefrontali costituita da processi cognitivi manifesti (overt) e non manifesti (covert) caratterizzata dalla complessa interazione tra: – capacità di risposta (reattività fisica Vs. coscienza mentale) – capacità cognitive (immaginazione, memoria ecc. ) – fattori di personalità (per es. “personalità multiple”)
Stati di coscienza Ricerche iniziate negli anni Cinquanta: stati di coscienza = momenti di un continuum dal coma al sonno profondo alla veglia rilassata alla veglia attiva In che cosa consiste uno stato normale di coscienza? coscienza Per es. , essere ben desti ma non troppo eccitati, vigili ma non particolarmente tesi, consapevoli delle cose che accadono nell’ambiente circostante e in grado di reagire ad esse in modo normale Per contrasto, gli stati alterati di coscienza sono, per es. , il sonno profondo, lo stato di ipnosi, l’ubriachezza, la sovraeccitazione (legate anche all’uso di droghe)
Il sonno Perché trascorriamo dormendo circa un terzo della nostra vita? A. Teoria dell’adattamento: il sonno ha un valore di sopravvivenza A. Teoria ristorativa: il sonno ci permette di recuperare e conservare energia N. B. Tuttavia, anche individui privati del sonno, se sufficientemente motivati, sono in gradi di eseguire compiti fisici e cognitivi
Livelli del sonno Stadi (in base alle configurazioni delle onde cerebrali): Veglia attiva Veglia rilassata Sonno REM Stadio 1 + Stadio 2 + + Stadio 3 + + + Stadio 4 + + grado di “profondità” sonno D (desincronizzato: elevata frequenza, bassa ampiezza) sonno S (sincronizzato)
IPOTALAMO: è localizzato sotto la porzione rostrale della formazione reticolare. E’ costituito da 15 nuclei raggruppati funzionalmente In tre gruppi. REGIONE PERIVENTRICOLARE (vicino al III ventricolo) costituita da neuroni endocrini dell’ipotalamo che controllano l’ipofisi e da aggregati cellulari che controllano i ritmi biologici (NUCLEI PREOTTICI, NUCLEI PARAVENTRICOLARI) Fai clic per aggiungere del testo REGIONE MEDIALE riceve le proiezioni dall’ippocampo e amigdala REGIONE VENTRICOLARE riceve le proiezioni dal piccolo prosencefalo mediale (principale via dopaminergica)
Ritmi biologici: Tutti gli esseri viventi e la natura nel suo complesso rispondono a particolari ritmi ciclici di attività-riposo denominati BIORITMI. Ogni attività ciclica può essere definita in base al tempo necessario a completare un intero ciclo di attività. Ritmi biologici: Ciclo circadiano (circa-dies=circa un giorno): SONNO-VEGLIA. Fai clic per aggiungere del testo CICLO ultradiano (si verificano più volte al giorno): ALIMENTAZIONE CICLI infradiani (richiedono più di un giorno): CICLO MESTRUALE e MIGRAZIONE degli UCCELLI
SONNO-VEGLIA. IL sonno- veglia è regolato da un ciclo di attività e inattività che dura circa 24 h. I cicli sono scanditi da un orologio interno controllato direttamente dal SN. Negli invertebrati i regolatori temporali sono associati al sistema visivo Nei molluschi, come Aplisia, l’orologio interno è localizzato nell’occhio alla cui base una popolazione di neuroni adatta la propria attività all’alternanza lucebuio; quest’ultima percepita per mezza della retina. Fai clic per aggiungere del testo Nei vertebrati i ritmi circadiani sono legati al ciclo luce-buio. Gli animali hanno dei ritmi circadiani dipendenti dalle loro strategie comportamentali che assicurarano il successo riproduttivo minimizzando i rischi di essere predati. Il ritmo circadiano è una componente essenziale alla sopravvivenza e all’istaurarsi di una nicchia ecologica di una specie.
L’orologio circadiano è localizzato nei nuclei soprachiasmatici (NSC) dell’ipotalamo. I nuclei soprachiasmatici (così chiamati perché si trovano sopra al chiasma ottico) sono piccoli nuclei dell’ipotalamo che hanno la funzione di controllare i ritmi circadiani tra i quali il ciclo sonno-veglia. Lesioni dei nuclei soprachiasmatici aboliscono il ciclo sonno-veglia Fai clic per aggiungere del testo
Fai clic per aggiungere del testo L’NSC riceve input dal nervo ottico attraverso il tratto RETINICO-TALAMICO Fasci sensoriali del nervo ottico si diramano dal chiasma ottico prima di prendere contatto con il talamo, e proiettano ad entrambi i nuclei soprachiasmatici e, poiché sono sensibili alla luce, sincronizzano l’attività dei neuroni dell’ NSC con il ciclo luce-buio. Le lesioni ai nervi ottici non deprimono l’attività dell’NSC ma aboliscono la possibilità di sincronizzare i ritmi circadiani (veglia-sonno) all’alternanza luce-buio.
SONNO Il sonno è un fenomeno fisiologico che consiste in: perdita della conoscenza Fai clic per aggiungere del testo perdita delle manifestazioni della vita di relazione rallentamento della vita vegetativa
IL sonno è un susseguirsi di MOMENTI DIVERSI derivati da diversi fenomeni neuronali. L’analisi dei fenomeni neuronali è basata sulle rivelazione ottenute tramite ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG): EEG : monitorizza l’insieme dei potenziali sinaptici dentriti apicali dei neuroni corticali. Dà una visione dei centri talamici perché le connessioni talamocorticali trasmettono ai neuroni corticali l’attivita retinica sincronizzata di diversi nuclei del talamo. Fai clic per aggiungere del testo
per determinare lo stadio e la profondità del sonno 1. EEG: monitorizza l’attività elettrica sulla superficie del cervello 2. EMG: elettromiogramma, monitorizza il tono muscolare 3. EOG: elettrooculogramma, monitorizza i movimenti oculari Il sonno manifesta una successione ciclica che non è presente nello stato di veglia - Sonno Fai tranquillo profondo: NREM (Non Rapid Eye Movement) clic oper aggiungere del testo presenta 4 stadi successivi. - Sonno attivo: REM (Rapid Eye Movement)
I parametri fondamentali dell’EEG sono la frequenza (misurata in Hz, numero di onde al sec) e l’ampiezza (misurata in μV) delle oscillazioni di potenziale, o onde EEG. ampiezza Frequenza In base a tali parametri si distinguono onde a diversa frequenza: alfa, beta, delta e teta. La variazione in ampiezza di tali onde si correla specificamente ad eventi fisiologici (sonno, stimolazioni sensoriali etc. ) e patologici (tumori, ematomi, epilessia etc. ) Fai clic per aggiungere del testo VEGLIA onde (ONDE RAPIDE) 14 -50 Hz , Veglia attiva onde (ONDE ACUTE ED ISOLATE) 8 -14 Hz Veglia rilassata SONNO onde 12 -14 Hz , Sonno superfiale onde (ONDE LENTE) 0, 5 -4 Hz , Sonno profondo
CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLO STATO DI SONNO E DI VEGLIA Fenomeni Osservazione Veglia NREM Occhi aperti chiusi con movimenti rapidi appropriata assente o ridotta sogno Attività mentale Elettrici EEG voltaggio alto voltaggio Fai clic perbasso aggiungere del testo alta frequenza basso voltaggio alta frequenza attività toracica elevata attività toracica abolita EMG (escluso diaframma) EOG attività toracica ridotta movimenti rapidi movimenti lenti se movimenti rapidi o lenti presenti fasici
Stadi del sonno VEGLI 0 A 1 2 3 4 0 1 Fai 7 clic per 8 2 3 4 aggiungere del ore di sonno 5 testo 6 Durante una notte di riposo, si alternano periodi di sonno REM e NREM. Ciascun ciclo dura circa 90 minuti e contiene da 20 a 30 minuti di sonno REM. La maggior parte del sonno NREM si verifica durante la prima metà della notte. I successivi periodi di sonno NREM sono sempre più caratterizzati dallo stadio 2, mentre si prolunga progressivamente la durata del sonno REM
Intorno al sonno… EEG (elettroencefalogramma) I “laboratori del sonno” EOG (elettrooculogramma) EMG (elettromiogramma) Il sonno REM [Aserinsky e Kleitman, 1953] I sogni: sogni – perché si sogna? – – 1. <<custodia>> del sonno 2. funzione catartica (Freud) 3. elaborazione dei ricordi della veglia 4. depurazione delle reti neurali il contenuto onirico materiale familiare il ricordo dei sogni consapevolezza i sogni lucidi (lucid dreams) controllo il ciclo circadiano
L’autocoscienza è… un processo teoricamente senza fine: Livello uno o coscienza semplice ii. Livello due o coscienza della coscienza o metacoscienza iii. Livello tre o coscienza della metacoscienza ecc. i. CAPACITA’ DI AUTORIFLESSIONE
La memoria è… un sistema che registra e conserva l’informazione nel tempo
Basi neurofisiologiche La capacità di conservare le tracce della stimolazione dopo che si è verificata si fonda in particolare su due strutture cerebrali: 1. l’ippocampo 1. l’amigdala
La memoria: problematiche Per quanto tempo possono essere fissate le tracce dell’esperienza passata? In che cosa consistono i processi di richiamo della memoria? Il problema dell’oblio: come e perché si dimentica?
Proprietà della memoria umana (interna) In analogia con i sistemi di memoria esterna (computazionali): codifica (codice) ritenzione recupero perdita di informazione capacità ricodifica - riduzione dell’informazione - riorganizzazione - elaborazione - ricostruzione
Memoria distribuita <<Non è possibile dimostrare che, nel sistema nervoso, le tracce di memoria siano localizzate in modo puntiforme>> (Lashley, 1950) L’engramma, engramma ovvero la traccia di memoria dell’apprendimento è distribuito su tutta una regione del cervello (ad es. , la corteccia associativa), con la conseguenza che la distruzione di una parte non distrugge completamente la conoscenza
Il modello di Atkinson e Shiffrin (1968) REITERAZIONE INPUT Memoria sensoriale ATTENZIONE Memoria a breve termine CODIFICA Memoria a lungo termine RECUPERO (RICONOSCIMENTO, RIEVOCAZIONE) Informazione perduta per decadimento o interferenza
Memoria sensoriale Implica una capacità di ricordare ancora più breve della MBT (1 o 2 secondi): è un sistema a elevata capacità e rapido decadimento L’informazione ripete il medesimo codice della sensazione originaria (memoria iconica ed ecoica) ecoica Sperling (1960): due ipotesi 1) ricordiamo solo la parte dello stimolo su cui si è focalizzata la nostra attenzione 2) la nostra attenzione ha messo a fuoco tutto lo stimolo ma la fissazione del materiale nella nostra memoria è estremamente labile
Memoria a breve termine Implica ramificazioni del neurone, che “tornano” al corpo cellulare Implica un processo di iterazione per il mantenimento delle informazioni (ad es. , imparare una poesia a memoria) Il ricordo dipende dalla forza della traccia (circa 30 sec) Sistema a capacità limitata (Miller, 1956): n° di chunks = <<magico numero sette più o meno due>>
La memoria di lavoro è… lo spazio della MBT utilizzato per manipolare e combinare l’informazione: Taccuino visivo-spaziale Circuito fonologico ESECUTIVO CENTRALE (Modello di Baddeley, 1990)
Memoria a lungo termine Implica cambiamenti qualitativi e quantitativi a livello delle sinapsi La ritenzione delle informazioni è sostanzialmente permanente Perché avvenga il passaggio di un contenuto dalla MBT alla MLT occorre dare un’organizzazione al materiale, attraverso un lavoro mentale e processi integrativi (relazione tra ciò che di nuovo si è appreso e quello che c’era già in mente: tanto più sono gli “agganci” tanto maggiore il ricordo)
MLT: classificazione Memoria implicita (processi automatici e inconsapevoli): – memoria procedurale (ad es. , script) Memoria esplicita (informazioni consapevolmente apprese): – memoria episodica (quello che ricordiamo) – memoria semantica (quello che sappiamo) rete proposizionale – memoria autobiografica / di eventi remoti – memoria prospettica (ricordarsi di compiere un’azione)
La teoria della profondità di elaborazione (Craik)… È un’alternativa alla concezione mutiprocesso o multimodalità Profondità = quantità e complessità delle codifiche e ricodifiche (ad es. , doppio codice: verbale e per immagini) Livelli di elaborazione: strutturale/ortografico fonetico semantico
Il recupero Rievocazione Vs. riconoscimento In generale, il ricordo è migliore quando le caratteristiche psicoambientali di richiamo sono simili a quelle della codifica (apprendimento dipendente dalla situazione o specificità di codifica) codifica Aspetti ricostruttivi (rilievo della testimonianza oculare) Processi lenti e volontari (richiede tempo e concentrazione) Vs. automatici suscitati da indici di richiamo Importanza del significato del materiale Distribuzione dell’esercizio
Le cause dell’oblio I. Teoria della dissoluzione della traccia (cause neurofisiologiche: dimenticanza involontaria e soggetto passivo) II. Teoria psicoanalitica della rimozione (processo attivo di dimenticanza che riguarda per lo più contenuti mentali di natura ansiogena) III. Teoria dell’interferenza (proattiva, retroattiva) (tra il materiale già esistente nella memoria e il nuovo materiale) IV. Cause organiche (danni cerebrali) (amnesia anterograda e retrograda: ad es. , morbo di Alzheimer)
Gli stili individuali di memoria … sono preferenze nell’utilizzo di una modalità sensoriale piuttosto di un’altra nei processi di codifica , ritenzione e recupero
L’alterazione della coscienza: tipologie Spontanea Chimica Stimolata psichicamente
Alterazione spontanea Sonno e sogno Sonnolenza Malattie organiche Eccitazione sessuale Risposte attacco-fuga Dissociazione Delirio
Alterazione chimica tramite sostanze Tossicodipendenza Psicofarmacologia Assunzione rituale di sostanze Assunzione volontaria di sostanze Intossicazione, avvelenamento
Alterazione stimolata psichicamente Digiuno Deprivazione Eccitazione sessuale e intellettuale Trance ipnotica Meditazione Immaginazione attiva Forme rituali
Termini psicologici per definire lo stato di coscienza non ordinario V stato alterato di coscienza diverso da quello comune riscontrabile da se medesimo o da terzi Sogno Spersonalizzazione, delirio, sdoppiamento di personalità, agito. Trance:
Termini antropologici Visione: esperienza contemplativa simile ad un sogno Estasi: viaggio fuori dal corpo Possessione: perdita della propria personalità sostituita con quella di un’altra non necessariamente umana
Gli stati di coscienza sono gestiti mediante riti: Di Iniziazione alle età della vita Cura delle malattie Equilibri società-ambiente Contatto con gli antenati Contatto con gli spiriti Episodi critici come la guerra
La coscienza è il prodotto di una cultura e di una civiltà. Essa è strettamente connessa al sistema di conoscenza che una società elabora. L’esperienza delle culture primitive insegna che la psiche possiede diversi ordini di conoscenza.
Le conoscenze sono celate nella complessità del funzionamento dell’individuo
La nostra cultura ha un primato dominante composto da: Raziocinio logico Monoteismo Materialismo
Il primato razionalista rimuove le forme di coscienza/conoscenza intuitivo-sensoriali Si genera la dicotomia tra maschilefemminile come oggettivo-soggettivo Si perde e si dimentica l’uso delle forme di conoscenza femminili. Femminile e psichico si identificano nella dimensione irrazionale dell’inconscio.
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