Corso di Scrittura per lindustria culturale Prof LEONARDO

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Corso di Scrittura per l’industria culturale Prof. LEONARDO TERRUSI Corso di studio Magistrale in

Corso di Scrittura per l’industria culturale Prof. LEONARDO TERRUSI Corso di studio Magistrale in MEDIA ARTI CULTURA Facoltà di Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Teramo 2020/2021

La variabilità linguistica n n n Concezione tradizionale: MONOLINGUISMO. Un solo ITALIANO, una sola

La variabilità linguistica n n n Concezione tradizionale: MONOLINGUISMO. Un solo ITALIANO, una sola GRAMMATICA. Ottica sociolinguistica: PLURILINGUISMO il “repertorio linguistico degli italiani”: P. Breugel il Vecchio, La torre di Babele n “l’insieme delle varietà di lingua a disposizione della comunità parlante italofona” (G. Berruto)

Le varietà linguistiche n n n “Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate

Le varietà linguistiche n n n “Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà […] Una varietà di lingua si può definire come un insieme coerente di elementi (forme, strutture, tratti, ecc. ) di un sistema linguistico che tendono a presentarsi in concomitanza con determinati caratteri extralinguistici, sociali” (G. Berruto, voce Varietà, Enciclopedia dell’italiano, Treccani)

I fattori alla base delle varietà della lingua n n n TEMPO SPAZIO STRATO

I fattori alla base delle varietà della lingua n n n TEMPO SPAZIO STRATO SOCIALE SITUAZIONE MEZZO, CANALE DIACRONICA DIATOPICA DIASTRATICA DIAFASICA DIAMESICA

VARIETÀ DIACRONICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + krónos ‘tempo’; © F. De Saussure 1916)

VARIETÀ DIACRONICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + krónos ‘tempo’; © F. De Saussure 1916) n n n Ogni lingua subisce mutamenti Visibili prima nel parlato (più lenti nello scritto) Per fattori esterni (es. influsso altre lingue), ed interni Es. grammaticalizzazioni: mica da sost. ‘briciola’ ad avv. ‘non’; (h)o da verbo (< HABEO) a desinenza -ò del futuro; lessicalizzazioni: 68 da numero a Il sessantotto sost. /nome proprio; ex ‘da’ prep. ‘ex marito’ sost. Influsso dei grammatici ‘censure’ per forme usate nel parlato (es. lui/lei soggetto, dislocazioni, temi sospesi, stigmatizzati da Bembo nel ‘ 500, su base italiano ‘aureo’ del Trecento)

UN PO’ DI STORIA: ALLE ORIGINI DELL’ITALIANO

UN PO’ DI STORIA: ALLE ORIGINI DELL’ITALIANO

Alle radici dell’italiano… n IL LATINO VOLGARE = sostanzialmente LATINO PARLATO COMUNE Ma anche

Alle radici dell’italiano… n IL LATINO VOLGARE = sostanzialmente LATINO PARLATO COMUNE Ma anche LATINO PLEBEO, COLLOQUIALE, TARDO, REGIONALE, ecc. TUTTO CIÒ CHE NON ERA LATINO CLASSICO (scritto letterario, ancor oggi studiato a scuola)

L’espansione del latino Non imposto, ma n Accorta politica linguistica: ü Cittadinanza ü Scuola

L’espansione del latino Non imposto, ma n Accorta politica linguistica: ü Cittadinanza ü Scuola ü Deduzione colonie Si afferma SOLO nella parte occidentale dell’Impero RÒMANIA (a Oriente Greco) n

Latino e Lingue romanze o neolatine

Latino e Lingue romanze o neolatine

Dal latino (volgare) alle lingue romanze o neolatine 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Dal latino (volgare) alle lingue romanze o neolatine 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Portoghese Spagnolo Catalano Provenzale Franco-provenzale Francese Sardo (o dialetto italiano? ) Italiano Ladino/friulano (o dial. ital. ? ) Dalmatico Rumeno

Gli equilibri di una lingua tra forze ‘centripete’ e ‘centrifughe’ n n n Latino

Gli equilibri di una lingua tra forze ‘centripete’ e ‘centrifughe’ n n n Latino relativamente stabile per circa un millennio (pur con evoluzione interna, da latino arcaico a latino ‘aureo’ e ‘argenteo’) Ma da un certo momento in poi… le forze ‘centripete’ (che spingono verso l’interno), tenendo uniti e simili i vari ‘latini’ dell’impero… …sono sopraffatte da quelle ‘centrifughe’ (sostrati, superstrati), che spingono verso l’esterno, trasformando i vari ‘latini’ volgari in lingue romanze, diverse una dall’altra

Dunque n n n L’ITALIANO discende dal LATINO (VOLGARE)? Meglio, L’ITALIANO è il LATINO

Dunque n n n L’ITALIANO discende dal LATINO (VOLGARE)? Meglio, L’ITALIANO è il LATINO di oggi (assai vicino nella morfosintassi e nel lessico, al 50% direttamente dal latino + 30% derivato indirettamente) Ma con trasformazioni peculiari: Per mutamenti ‘interni’ (scomparsa distinzione tra vocali lunghe e brevi, perdita dei casi, del genere neutro, di molte desinenze, nascita di nuovi tempi e modi, ecc. ) E per influsso di SOSTRATI (lingue che precedono il latino) e SUPERSTRATI (lingue che si sovrappongono al latino)

I sostrati

I sostrati

Influssi di sostrato osco-umbro (? ) scarafaggio, bifolco lat. SCARABEUS, BUBULCUS (< SOSTRATO ITALICO?

Influssi di sostrato osco-umbro (? ) scarafaggio, bifolco lat. SCARABEUS, BUBULCUS (< SOSTRATO ITALICO? Osco-umbro: /f/ per /b/ latino (es. tfei, tefe per TIBI) Assimilazione (progressiva) dialetti centro-meridionali ND- > -nn-; -MB- > -mm- (QUANDO > /’kwanno/; PLUMBEUM > /’kjummo/) (< SOSTRATO ITALICO? Oscoumbro: upsannam per lat. OPERANDAM) Secondo altri, compare nel Medioevo, irradiandosi da Roma

Influssi di sostrato etrusco (? ) n n n Etrusco: mantiene segni greci per

Influssi di sostrato etrusco (? ) n n n Etrusco: mantiene segni greci per aspirate φ θ χ gorgia toscana (‘spirantizzazione’ occlusive sorde intervocaliche (‘fuoco’ /’fɔho/, ‘nipote’ /ni’ϕoθe/) < sostrato etrusco? Secondo altri attestato solo dal 1525, altra origine?

I superstrati n Invasioni ‘barbariche’ (o ‘invasioni culturali’) superstrato INFLUSSO soprattutto sul LESSICO (prestiti)

I superstrati n Invasioni ‘barbariche’ (o ‘invasioni culturali’) superstrato INFLUSSO soprattutto sul LESSICO (prestiti)

GERMANICO n n NOMI: Aldo, Alberto, Carlo, Francesco, Guido, Guglielmo, Leonardo, Rocco, ecc. PARTI

GERMANICO n n NOMI: Aldo, Alberto, Carlo, Francesco, Guido, Guglielmo, Leonardo, Rocco, ecc. PARTI DEL CORPO: anca, guancia, milza, schiena, ecc. COLORI: bianco, blu, bruno, biondo CASA: balcone, panca, scaffale, gruccia

ARABO SCIENZA: alchimia, algebra, algoritmo, cifra, zero, zenit, nadir MATERIE PRIME: cotone, ottone, alcool,

ARABO SCIENZA: alchimia, algebra, algoritmo, cifra, zero, zenit, nadir MATERIE PRIME: cotone, ottone, alcool, albicocca, carciofo, limone, melanzana, spinaci, zucchero E ALTRO: assassino, ragazzo, scacco, tamburo…

IL LATINO COME SUPERSTRATO n n n Lessico latino lingue romanze per trafila popolare.

IL LATINO COME SUPERSTRATO n n n Lessico latino lingue romanze per trafila popolare. MA ANCHE Trafila dotta (dal ‘ 200 in poi) latino come ‘superstrato’ Parole latine scomparse riprese per via dotta; o parole già in uso riprese con altro significato e forma originaria: LATINISMI Allotropi o doppioni (area/aia; causa/cosa; circolo/cerchio; disco/desco; macchina/macina; vizio/vezzo; ìntegro/intèro) Suppletivismo (bocca/orale; gatto/felino; cavallo/equino, maiale/suino, ecc. ): radici diverse in uno stesso paradigma nominale Latinismi non adattati (par condicio; conditio sine qua non, sine die), e convertiti (lavabo e placebo da verbi [futuro semplice latino] a sostantivi in realtà xenolatinismi: attraverso francese e inglese).

LA NASCITA DELL’ITALIANO n n PRIMA DEL 1500: TANTI ‘VOLGARI ITALIANI’ Volgari = ‘NON

LA NASCITA DELL’ITALIANO n n PRIMA DEL 1500: TANTI ‘VOLGARI ITALIANI’ Volgari = ‘NON LATINI’ (lingue derivate da latino volgare), con pari dignità, anche letteraria Es. ancora gli scrittori 400 eschi scrivono in ‘volgari’ distinti: di koinè settentrionale (Boiardo) e meridionale (Masuccio); fiorentino ‘argenteo’ (Poliziano, Lorenzo il Magnifico) # aureo (‘tre corone’) DOPO IL ‘ 500: lingua ITALIANA VS DIALETTI (< gr. Diàlektos ‘lingua’): concetti ‘relativi’, non assoluti o ‘qualitativi’

Quale ITALIANO? Il FIORENTINO n “l’idioma chiamato, a partire dal ’ 500, italiano, si

Quale ITALIANO? Il FIORENTINO n “l’idioma chiamato, a partire dal ’ 500, italiano, si forma dalla STILIZZAZIONE DEL DIALETTO FIORENTINO 300 ESCO, arricchito di latinismi e depurato dei tratti locali” (Tullio DE MAURO)

LE TAPPE FONDAMENTALI: Bembo e la codificazione dell’ITALIANO letterario n n n PROCESSO NON

LE TAPPE FONDAMENTALI: Bembo e la codificazione dell’ITALIANO letterario n n n PROCESSO NON POLITICO (manca unità) MA LETTERARIO Il culto delle ‘TRE CORONE’ 300 esche (Dante, Petrarca, Boccaccio), imitate sin da subito anche nella lingua, di base FIORENTINA Il dialogo Prose della volgar lingua di Pietro Bembo (1525) e la tipografia (omologazione linguistica per ragioni commerciali) Bembo anche editor per Aldo Manuzio MODELLI (solo per lo SCRITTO): Petrarca (poesia); Boccaccio (prosa); NON Dante, troppo ‘vario’ e ‘sregolato’ Teoria classicista: grammatica unitaria, fondata su imitazione di un unico modello Una lingua per la letteratura, non per il parlato (scissione che perdurerà fino a quasi tutto il Novecento)!

Un punto di svolta: I promessi sposi n n Italiano letterario ‘lingua morta’ (libresca,

Un punto di svolta: I promessi sposi n n Italiano letterario ‘lingua morta’ (libresca, inutilizzabile per parlare di ‘tutto a tutti’, per descrivere il quotidiano) Manzoni alla ricerca di un italiano per il romanzo da eclettismo del Fermo e Lucia (1821 -24): francesismi, lombardismi, analogie; alla lingua ‘media’ della Ventisettana (1825 -27): toscano letterario, ‘libresco’… …al fiorentino dell’uso (colto) della Quarantana (184042):

QUANDO L’ITALIANO È DIVENTATO LA LINGUA DEGLI ITALIANI? All’Unità d’Italia (1861) quanti ‘sanno l’italiano’?

QUANDO L’ITALIANO È DIVENTATO LA LINGUA DEGLI ITALIANI? All’Unità d’Italia (1861) quanti ‘sanno l’italiano’? n T. De Mauro: 0, 8% (o 2, 5%); A. Castellani: 10%. n Forse competenza ‘passiva’ più estesa (F. Bruni, E. Testa). n FATTORI DI UNIFICAZIONE LINGUISTICA: Burocrazia e amministrazione centrale, leva obbligatoria, urbanizzazione, industria, emigrazione, mezzi di comunicazione; ma soprattutto la scuola. n

Il dibattito postunitario: quale italiano a scuola? La linea ‘dirigista’ (manzoniani) imporre (dall’alto) il

Il dibattito postunitario: quale italiano a scuola? La linea ‘dirigista’ (manzoniani) imporre (dall’alto) il ‘fiorentino vivo’ e ‘sradicare’ i dialetti… …la linea alternativa: F. De Sanctis, F. D’Ovidio, G. I. Ascoli una lingua italiana ‘plurale’ e attenta agli usi ‘dal basso’ (dialetti degni di studio e non ‘degenerazioni’ della lingua) n VINCE LA PRIMA n

La difficile marcia dell’italiano n n n n Il NOVECENTO: graduale riduzione dell’analfabetismo: dal

La difficile marcia dell’italiano n n n n Il NOVECENTO: graduale riduzione dell’analfabetismo: dal 75% (1861) al 40% (1911) al 14% (1951), all’ 1, 5% (2001) [anche se oggi nuovo analfabetismo ‘funzionale’]. Diffusione dell’italiano nel primo ’ 900, MA Come lingua scritta (anche i Grandi parlano in dialetto). Come lingua artificiale dialetti ‘demonizzati’ ampi strati società esclusi. Anzi, per alcuni diffusione apparente? riduzione analfabetismo effetto dell’emigrazione degli analfabeti?

Dal 1960 al 1980: un punto di svolta n n n La riforma della

Dal 1960 al 1980: un punto di svolta n n n La riforma della “scuola media” del governo di centro-sinistra (1962 obbligo scolastico fino ai 14 anni) Avvento dei mezzi di comunicazione di massa (cinema, soprattutto televisione) L’italiano LINGUA DI MASSA (almeno nel PARLATO) Ma dalla metà degli anni ’ 80 avvento di un nuovo ‘uso medio’ (italiano neostandard) Nuovo Millennio NUOVI MEDIA: ITALIANO ENTRA NELLO ‘SCRITTO’, MA… (cfr. ultra)

L’ITALIANO viene dal FIORENTINO (anzi, è il fiorentino) Qualche prova ‘congiuntiva’ (forme SOLO fiorentine):

L’ITALIANO viene dal FIORENTINO (anzi, è il fiorentino) Qualche prova ‘congiuntiva’ (forme SOLO fiorentine): n 7 vocali toniche, con è é; ò ó; n ANAFONESI (lingua, comincia, unghia invece che lengua, comencia, onghia); n NESSO -RJ j e non r (muoio, -aio, paio invece che moro, -aro, paro, ecc. ) n -iamo per la I pers. plur. pres. ind. di tutte le coniugazioni (mangiamo, vediamo, sentiamo invece che mangiamo, vedemo, sentimo) n -ei per la I pers. sing. condizionale pres. (temerei)

MA NON TUTTO FIORENTINO Tratti locali del fiorentino parlato italiano - Gorgia (‘spirantizzazione’ p,

MA NON TUTTO FIORENTINO Tratti locali del fiorentino parlato italiano - Gorgia (‘spirantizzazione’ p, t e c intervocaliche); - monottongazione òvo, nòvo, ecc. (dal ’ 6700); - si impersonale con I pers. plur. (noi si mangia).

OGGI: UN ITALIANO SEMPRE MENO FIORENTINO n n n Progressivo allontanamento dal fiorentino (e

OGGI: UN ITALIANO SEMPRE MENO FIORENTINO n n n Progressivo allontanamento dal fiorentino (e discontinuità tra italiano moderno e italiano antico): Es. per i nuovi nomi di mestiere non più fiorentino -aio (macellaio, ecc. ) ma -ista (antennista, taxista, barista) o -aro (palazzinaro, metallaro); la ‘morte’ di codesto (‘lontano da chi parola, vicino a chi ascolta’) Ultimi 30 anni: si afferma un italiano neostandard con molte innovazioni ‘antifiorentine’ (cfr. ultra).

Le variazioni diacroniche dell’italiano Mutamenti più accentuati nel Lessico che nella morfologia e sintassi

Le variazioni diacroniche dell’italiano Mutamenti più accentuati nel Lessico che nella morfologia e sintassi § Tuttavia, italiano ha ‘bassa variazione diacronica’ § Lessico fondamentale [le circa 2000 parole più usate], per l’ 80% = XIV sec. !) §

Le variazioni diacroniche dell’italiano n n n ITALIANO… ‘non butta mai niente’ Eredità delle

Le variazioni diacroniche dell’italiano n n n ITALIANO… ‘non butta mai niente’ Eredità delle variazioni diacroniche polimorfia (anche se oggi in riduzione): es. ulivo/uliveto ma olio e oliva; pronunciare ma pronunziare; giovane ma giovinezza, ecc. Anche oggi mutamenti in corso verso un nuovo italiano (neostandard) sebbene tanto lenti da rimanere “invisibili”. Soprattutto Lessico prestiti dalle lingue straniere, anglicismi (ma anche dialettismi e regionalismi). Più lenti mutamenti morfosintattici: convivenza di forme diverse es. imperfetto con valore attenuativo o di cortesia per il condizionale: volevo dirle per vorrei dirle.

Esempi di variazioni morfosintattiche dell’italiano tra antico e moderno Ø Ø Ordine dei ‘clitici’

Esempi di variazioni morfosintattiche dell’italiano tra antico e moderno Ø Ø Ordine dei ‘clitici’ (monosillabi atoni, che si ‘appoggiano’ nella pronuncia a parola vicina): da dirolloti (enclitici) a te lo dirò (proclitici) Scomparsa della Legge Tobler-Mussafia (vuolsi così… > ‘si vuole…’); residui in vendesi, locasi Ausiliare ‘avere’ con riflessivi (ci s’hae mostrata > ‘ci si è…’) Paraipotassi (congiunzione tra principale e subordinata): uscito il marito […], e ella uscì di casa

Confronta il testo dantesco (Inf. 33, 1 -15) con la sua parafrasi, ponendo attenzione

Confronta il testo dantesco (Inf. 33, 1 -15) con la sua parafrasi, ponendo attenzione agli elementi di continuità e di differenza

VARIETÀ DIATOPICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + tópos ‘luogo’; © L. Flydal 1952) n

VARIETÀ DIATOPICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + tópos ‘luogo’; © L. Flydal 1952) n n n Le varietà che dipendono dallo spazio, dai luoghi Dove si parla italiano? In generale, oggi in Italia e nel mondo 68 milioni di “italofoni” (65 L 1, 3 L 2)

Dove si parla italiano n n n n Penisola italiana + S. Marino, Vaticano,

Dove si parla italiano n n n n Penisola italiana + S. Marino, Vaticano, Canton Ticino (Svizzera), Corsica, Istria e Dalmazia Diffusione nel mondo Emigrati (es. Germania, America, Australia) Lingua ‘franca’ e della TV (Malta, Albania) Ex colonie (Etiopia, Eritrea, Libia) Nuovi migranti italiano L 2 Italiano lingua di cultura: arti e made in Italy parole italiane internazionali: sonetto, allegro, affresco, pianoforte, maccheroni, dolce vita, ciao

Varietà diatopiche: i dialetti I dialetti italiani (Marcato 2002): 1. Dialetti Settentrionali n (gallo-italici;

Varietà diatopiche: i dialetti I dialetti italiani (Marcato 2002): 1. Dialetti Settentrionali n (gallo-italici; veneti). 2. Ladino/Friulano (‘lingua’ romanza? ) 3. Toscano 4. Dialetti centro-meridionali (mediani; altomeridionali; meridionali estremi) 5. Sardo (‘lingua’ romanza? )

Lingua e dialetti n n Differenza non ‘linguistica’ (anche il dialetto è una ‘lingua’,

Lingua e dialetti n n Differenza non ‘linguistica’ (anche il dialetto è una ‘lingua’, con un ‘sistema’ grammaticale; non è ‘inferiore’ né ‘superiore’, ecc. ), ma ‘funzionale’. Lingua: statuto socio-culturale e politico; codificazione riconosciuta; tradizione letteraria e scolastica; mezzo di comunicazione interregionale e formale. Dialetto: “varietà linguistica non standardizzata, ristretta all’uso orale, entro una comunità locale ed esclusa dagli impieghi formali e istituzionali propri invece di una lingua” (M. Loporcaro 2009). Insomma… “una lingua è un dialetto con un esercito e una marina” (Max Weinreich 1945).

Italiano e dialetti: bilinguismo, diglossìa… n n BILINGUISMO: compresenza nel repertorio linguistico di un

Italiano e dialetti: bilinguismo, diglossìa… n n BILINGUISMO: compresenza nel repertorio linguistico di un individuo o di una comunità di due o più lingue, distinte ma sullo stesso piano di dignità e d’uso. A = B es. figlio di genitori di diversa nazionalità che usa due lingue; comunità altoatesina (italo-ted. ), valdostana (italo-franc. ), slovena DIGLOSSIA: compresenza di due lingue (o varietà), una alta (A, formale, insegnata a scuola) e una bassa (B, informale, spontanea), su piani rigidamente distinti per livello d’uso e funzione sociale. A ≠ B es. Latino, scritto, e Volgari, orali, nell’alto Medioevo; Arabo e Lingue locali nei paesi arabi; Italiano e Dialetti sino agli anni Settanta del ’ 900 non oggi.

…o dilalìa n n DILALIA: due lingue almeno parzialmente sovrapposte, soprattutto nella conversazione quotidiana.

…o dilalìa n n DILALIA: due lingue almeno parzialmente sovrapposte, soprattutto nella conversazione quotidiana. A ≠ A B es. A (italiano) unica lingua formale; ma usato (A ) insieme ai dialetti (B ) anche nella conversazione informale (Berruto).

Code switching e code mixing italiano/dialetto n Code switching (commutazione di codice, n fernisce

Code switching e code mixing italiano/dialetto n Code switching (commutazione di codice, n fernisce ‘e suffri’… Si no ‘e campusante che ce stanno a fa? ” (R. Rossellini, Paisà) Code mixing (enunciato mistilingue, per lo più consapevole): “Se poi non vuole condividere questa idea, si spara e inconsapevole): “Sete tutti uguali: voi, i tedeschi, i fascisti. Tutti chiddi ch’avete u’ fucile in mano. Tutti istessi site!” (E. De Filippo, Questi fantasmi)

Italianizzazione dei dialetti n n Italiano “lingua-tetto” (modello) Italianizzazione e “trasfigurazione” dei dialetti (soprattutto

Italianizzazione dei dialetti n n Italiano “lingua-tetto” (modello) Italianizzazione e “trasfigurazione” dei dialetti (soprattutto a livello fonologico e lessicale) Dialetti arcaici (puri) vs dialetti moderni Spesso oggi chi parla dialetto “parlanti semiattivi” (Marcato), più che veri dialettofoni

Morte dei dialetti? § § n n n Dati ISTAT nuovo millennio: riduzione dell’uso

Morte dei dialetti? § § n n n Dati ISTAT nuovo millennio: riduzione dell’uso dei dialetti; quota sempre più ridotta di chi parla SOLO dialetto. ESTINZIONE DEI DIALETTI? In realtà Da circa 30 anni recupero dei dialetti in funzione espressiva (familiarità, affettività, ironia) e perdita del valore sociale negativo (soprattutto in Nord-Est e nel Sud: Veneto e Sicilia su tutti) «ora che sappiamo parlare italiano, possiamo anche (ri)parlare dialetto”» (G. Berruto). In ogni caso non più percepiti come idiomi contrapposti, ma varietà interne (NON DIGLOSSIA ma DILALIA).

Nuovi usi comunicativi del dialetto n n Canzone (usi ideologici: denuncia sociale; o identitari)

Nuovi usi comunicativi del dialetto n n Canzone (usi ideologici: denuncia sociale; o identitari) code switching Cinema Lingua selvaggia dei nuovi media code mixing (ma anche qui talora code switching) Insegne commerciali Boom Da Bash, Il sole ancora, 2015

Insegnare i dialetti? n n n Linea scolastica tradizionale (‘manzoniana’): estirpare la ‘malerba’ dialettale!

Insegnare i dialetti? n n n Linea scolastica tradizionale (‘manzoniana’): estirpare la ‘malerba’ dialettale! Sanzioni severe per l’uso del dialetto. Oggi qualcuno propone di insegnare nei dialetti locali. “Parlare di insegnamento del dialetto non ha senso: il dialetto si può imparare direttamente da chi lo usa davvero per scopi pratici” (F. Sabatini) Semmai ‘usarli’ per insegnare italiano (dal noto all’ignoto)

Gli Italiani regionali n n n “Varietà regionali” dell’italiano: il vero Italiano parlato INCONTRO

Gli Italiani regionali n n n “Varietà regionali” dell’italiano: il vero Italiano parlato INCONTRO tra italiano e dialetti favorisce ingresso in italiano di elementi dialettali (dialettismi), e riavvicinamento dei dialetti all’italiano Forme “basse” e “alte”, secondo la distanza da italiano standard Le forme “alte” si limitano a timbro vocalico ‘calata’: ben 111 varianti in Italia secondo Telmon 1993 (molto meno in morfosintassi: 66) accettate (sebbene + o - di ‘prestigio’) Forme “basse”: MARCATORI forme considerate substandard es. sonorizzazione postnasali nel centro-sud, tando ‘tanto’, e reazioni ipercorrette, mancio ‘mangio’

Alcune peculiarità degli italiani regionali del nord n n n n -s- intervocalica sempre

Alcune peculiarità degli italiani regionali del nord n n n n -s- intervocalica sempre sonora [z]; consonanti intervocaliche sempre scempie (cavalo per ‘cavallo’); Uso esclusivo passato prossimo (no remoto); assenza art. det. con possessivi di parentela (mia mamma); assenza del non in frasi negative (mi piace mica); art. det. con nomi propri, specie femminili (la Barbara); Pron. pers. ogg. usato come soggetto (Te vieni al cinema? ): anche in Toscana e a Roma.

Alcune peculiarità delle varietà regionali (centro)meridionali FONETICA -s- intervocalica sempre sorda [s]; raddoppiamento consonanti

Alcune peculiarità delle varietà regionali (centro)meridionali FONETICA -s- intervocalica sempre sorda [s]; raddoppiamento consonanti intervocaliche (robba); sonorizzazione occlusive sorde postnasali e postliquide (tando, cambo, aldzare; il zindaco, anche toscano); In una vasta area isocronismo sillabico (inversione del timbro delle vocali toniche) un n n póco di pòllo

Altri tratti delle varietà regionali meridionali n n n n n MORFOSINTASSI: voi per

Altri tratti delle varietà regionali meridionali n n n n n MORFOSINTASSI: voi per lei come allocutivo di cortesia; stare per essere (oggi sto felice); tenere per avere (tengo fame); allocuzione inversa con nomi di parentela: hai mangiato, (a) mamma? ; Prevalenza del pass. remoto: andasti a scuola stamattina? Assai per molto e appresso per dietro; Usi particolari di ancora: guarda ancora cadi! Usi transitivi di verbi intransitivi (esci la macchina; scendi la busta) in diffusione nelle scritture del Web; Scambi di modo tra protasi e apodosi: se direi farei; se dicessi facessi.

LESSICO, Geosinonimi Gli italiani al bar Da P. D’Achille, A. Viviani, La colazione al

LESSICO, Geosinonimi Gli italiani al bar Da P. D’Achille, A. Viviani, La colazione al bar degli italiani. Col cappuccino c’è sempre il cornetto? , in Storia della lingua e storia della cucina. Parola e cibo: due linguaggi per la storia della società italiana, a c. di C. Robustelli, G, Frosini, 2009

Geosinonimi: marinare la scuola

Geosinonimi: marinare la scuola

Geosinonimi: il lavabo Da Enciclopedia dell’italiano, Treccani

Geosinonimi: il lavabo Da Enciclopedia dell’italiano, Treccani

Geosinonimi: ragazzo Da Enciclopedia dell’italiano, Treccani

Geosinonimi: ragazzo Da Enciclopedia dell’italiano, Treccani

I dialettismi Parole dialettali entrate poi in italiano. Prestiti talora non adattati (piem. travet

I dialettismi Parole dialettali entrate poi in italiano. Prestiti talora non adattati (piem. travet ‘impiegatuccio’, calabr. ‘ndrangheta); Più spesso adattati difficile riconoscibilità: Scoglio, lavagna (ligure), caldarroste, cocciuto, pupazzo, bocce, spigola, maritozzo, falegname (romanesco), arsenale (ar. Dar-ar-sina ), zattera, branzino, regata, giocattolo (veneto), carosello, malocchio, iettatura, pizza (napoletano), cicchetto, ramazza, arrangiarsi, rubinetto (piemontese), netturbino (siciliano). n n n n n

I regionalismi n n n n Parole di uso ‘solo’ regionale (ma alcune sul

I regionalismi n n n n Parole di uso ‘solo’ regionale (ma alcune sul punto di diventare dialettismi, cioè di entrare in italiano) Burino ‘zotico’, pennichella ‘pisolino’, trucido ‘sporco’, pizzardone ‘vigile’, caciara ‘chiasso’, bacherozzo ‘scarafaggio’ romanesco Bischero ‘grullo’, balocco ‘giocattolo’ toscano Fetenzia ‘sporcizia’, pummarola ‘pomodoro’ napoletano Bamba o pirla ‘stupido’ milanese Braghe ‘pantaloni’, palanche ‘denaro’ settentrionale Scatolo per ‘scatola’ centro-meridionale

Le parlate alloglotte n n n Lingue materne di minoranze: una quindicina in Italia;

Le parlate alloglotte n n n Lingue materne di minoranze: una quindicina in Italia; 4, 8% popolazione. Ladino/friulano e sardo: lingue di minoranza o semplici dialetti? Tutela per le aree di confine sin dal secondo dopoguerra: bilinguismo. Per le altre “isole” linguistiche Legge n. 482 del 15. 12. 1999: fondi e progetti di valorizzazione anche a scuola. Troppo tardi? Risultati deludenti e indifferenza delle nuove generazioni. Ancora ignorate dalla Legge le minoranze linguistiche di immigrazione recente.

ESERCIZI Da Matteo Viale http: //www. matteoviale. it/ pas/esercizi_variazione. pdf

ESERCIZI Da Matteo Viale http: //www. matteoviale. it/ pas/esercizi_variazione. pdf

VARIETÀ DIASTRATICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + lat. stratum ‘strato’; © L. Flydal 1952)

VARIETÀ DIASTRATICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + lat. stratum ‘strato’; © L. Flydal 1952) n n n Le varietà della lingua dipendenti da strato sociale di chi parla (ceto, istruzione), ma anche da età e genere. ITALIANO POPOLARE O DEI SEMICOLTI GERGHI (MALAVITA, VITA MILITARE, ITALIANO GIOVANILE) VARIANTI DI GENERE ITALIANO DEGLI IMMIGRATI ECC.

ITALIANO POPOLARE n n n Varietà individuata nel secondo dopoguerra, tra anziani, con scarsa

ITALIANO POPOLARE n n n Varietà individuata nel secondo dopoguerra, tra anziani, con scarsa scolarizzazione, estranei a scrittura OGGI IN REGRESSO, per scolarizzazione di massa? O piuttosto sfociato in varietà dell’italiano odierno (neostandard o substandard), specie del Web: ‘italiano selvaggio’? SCRITTURA DEI SEMICOLTI: 2 meccanismi 1) interferenza tra italiano e sostrato dialettale; 2) ristrutturazione (analogia e ipercorrettismi).

Tratti tipici dell’italiano popolare o dei semicolti: fonetica e morfologia n n n PARLATO:

Tratti tipici dell’italiano popolare o dei semicolti: fonetica e morfologia n n n PARLATO: ACCENTAZIONI ERRONEE (ritrazione accento: persuàdere, édile alcune oggi in ‘risalita’…) ERRORI ORTOGRAFICI (avviso ha tutti i proprietari…), ERRORI IN INTERPUNZIONE e SEGNI PARAGRAFEMATICI (accenti, uso maiuscole) Regolarizzazione di masch. e femm. in -o e -a (l’agento, la moglia), per ANALOGIA con forme prevalenti Sovraestensione di ci «a lui» , «a lei» e «a loro» (ci mando un bacio; posso dirci una cosa? ); [valori ‘standard’: pron. 1 pers. pl. , avv. luogo, ci = ‘con lui’ (‘ci ho parlato’); neostandard ci attualizzante: ‘ci ho qualcosa’] Gli per le pron. femm. ‘a lei’ (ancora SS; gli per loro NS) Scambi fra ausiliari (ho rimasto; sono mangiato);

ITALIANO POPOLARE: SINTASSI E LESSICO n n n n Concordanze a senso senza partitivo

ITALIANO POPOLARE: SINTASSI E LESSICO n n n n Concordanze a senso senza partitivo la gente applaudono; siamo una squadra fortissimi (SS) (# un gruppo di amici si avvicinano NS) che polivalente (= prep. + cui) (o anche scisso con ripresa pronominale) la ragazza che (ci) ho dato un bacio; Accusativo preposizionale (a + oggetto) ho incontrato a Giuseppe. MALAPROPISMI o reinterpretazione di parole ‘difficili’ (laura ‘laurea’, parente ‘parentesi’ adire le vie letali, ai postumi l’ardua sentenza; lettera omonima) Nello SCRITTO: testualità oralizzante, per blocchi separati, con scarsa coesione (morfosintattica) e coerenza (semantica) Dislocazioni (a sx: A Giorgio gli ho dato i soldi; con acc. prep. a quello lo sfascio); temi sospesi (Giorgio, gli ho dato i soldi) Scontri tra tono colloquiale ed espressioni burocratiche (Salve Prof. , il qui presente ***, desidera richieder. Vi…)

I NUOVI SEMICOLTI n n n Nuovi media: ‘desacralizzazione’ della scrittura Controllo si abbassa

I NUOVI SEMICOLTI n n n Nuovi media: ‘desacralizzazione’ della scrittura Controllo si abbassa e si alza tolleranza verso tratti substandard, in ‘risalita’ Incapacità di dominare le diverse situazioni comunicative E-taliano come varietà factotum, non consapevole Nuovi semicolti all’opposto del passato:

I nuovi semicolti irretiti dalla rete Un tempo (1960 -80) n n Anziani Dialettofoni

I nuovi semicolti irretiti dalla rete Un tempo (1960 -80) n n Anziani Dialettofoni Bassa scolarizzazione Estranei o quasi alla scrittura Oggi n n Giovani Italofoni Scolarizzazione medioalta Spesso alle prese con tipologie di scrittura ‘pubblica’ (relazioni, email, tesi…)

ITALIANO GIOVANILE n n n VARIETA’ ANCHE DIAFASICA e DIAMESICA (con scritti ‘TRASMESSI’ DEI

ITALIANO GIOVANILE n n n VARIETA’ ANCHE DIAFASICA e DIAMESICA (con scritti ‘TRASMESSI’ DEI NUOVI MEDIA): cfr. ULTRA RICERCA ESPRESSIVITÀ E INFORMALITÀ: uso/abuso di ‘segnali discorsivi’ (boh, niente, cazzo, cioè); base colloquiale + dialetto (es. moroso); Parole ‘interdette’ (es. fico/figo, che palle, ecc. ) Ricorso a gerghi (fatto ‘drogato’);

ITALIANO GIOVANILE n n n n TENDENZA A INNOVAZIONE LESSICALE: Ricorso a pubblicità e

ITALIANO GIOVANILE n n n n TENDENZA A INNOVAZIONE LESSICALE: Ricorso a pubblicità e media anglicizzanti (oops); accorciamenti (prof) e retroformazioni (spino < spinello); sigle e acronimi (ACAB = All Cops Are Bastards); iperboli (troppo giusto!); Ideòfoni (fonosimbolici) (psss, bang!, sigh); fraseologia tipica (ti prego! ‘è assurdo’; bella! ‘ciao’; non esiste proprio ‘assolutamente no!’; non ci posso credere ‘che bello!’)

I segnali discorsivi del parlato n n Elementi appartenenti a diverse categorie morfologiche (

I segnali discorsivi del parlato n n Elementi appartenenti a diverse categorie morfologiche ( verbi, congiunzioni, interiezioni, ecc. ), che assolvono a diverse FUNZIONI DI COESIONE TESTUALE nel parlato: DEMARCATIVI indicano inizio del discorso (o nel dialogo, presa del turno): allora, ecco, beh, dunque, cioè, niente; o fine (e cessione del turno): ecco, chiaro, no? , basta, punto. Segnali FÀTICI assicurano contatto con interlocutore: guarda, senti, vedi, sai, dai, scusa, figurati; richiedono assenso e partecipazione: vero? , dico bene? , ho reso l’idea, no? Segnali di SFUMATURA O DI ATTENUAZIONE: praticamente, diciamo, per dire, come dire? , tra virgolette, una specie di

Nuovi italiani, nuovo italiano n n Ø n n Plurilinguismo ‘esogeno’ < flussi migratori

Nuovi italiani, nuovo italiano n n Ø n n Plurilinguismo ‘esogeno’ < flussi migratori Tratti del ‘nuovo italiano’: sovraestensione indebita delle regole (es. polmono masch. in -o), evitamento elementi difficili (io arrivato), lessicalizzazione di informazioni che non si è in grado di esprimere morfologicamente (lavoro [in un] ristorante), elaborazione creativa di forme inesistenti (sono andatiamo) Migranti di seconda generazione bilinguismo Scrittori migranti: segno di integrazione linguistica (https: //www. words 4 link. it/risultati/)

VARIANTI DI GENERE? n n n n Non grandi differenze linguistiche (fonetiche, morfologiche, sintattiche)

VARIANTI DI GENERE? n n n n Non grandi differenze linguistiche (fonetiche, morfologiche, sintattiche) correlate al sesso di appartenenza. Differenze semmai negli “ATTEGGIAMENTI SOCIOLINGUISTICI” Es. : discorsi femminili ‘ORIENTATI’ PIÙ SULLA RELAZIONE CHE SUI CONTENUTI; Frequenza di marche di cortesia, formule di esitazione e attenuazione, eufemismi; Predilezione per varianti ‘normative’ o di maggior prestigio (meno dialetto), specie nell’uso con i figli IN OGNI CASO forte influenza su conservazione/innovazione linguistica di una comunità! LINGUA ‘MATERNA’ più che PATERNA!

ESERCIZIO n n n n Alla luce della descrizione dei tratti dell’italiano dei semicolti,

ESERCIZIO n n n n Alla luce della descrizione dei tratti dell’italiano dei semicolti, prova a individuarli nella scena della lettera di Totò e Peppino (tratta da Totò, Peppino e la… Malafemmina, regia di Camillo Mastrocinque, 1956): https: //www. youtube. com/watch? v=ZLf 0550 OZ 24 O, in alternativa, in un episodio che veda come protagonista il personaggio di Catarella nella serie televisiva di Montalbano (o in altro sketch comico a scelta) https: //www. youtube. com/watch? v=h. Mtu. B 3 c. DEb. E Bibliografia: Giuliana Fiorentino, «Veniamo con questa mia addirvi» . Totò, Peppino e la sociolinguistica, https: //www. treccani. it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/Toto_Peppino. html Pietro Trifone, Totò, Peppino e la Malalingua, https: //www. academia. edu/36804426/Tot%C 3%B 2_Peppino_e_la_malalingua_2018 Debora De Fazio, La lingua pirsonale di Agatino Catarella, https: //www. treccani. it/magazine/lingua_italiana/speciali/Montalbano/de_Fazio_Catarella. html

VARIETÀ DIAFASICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + gr. phasis ‘voce’; © E. Coseriu 1970)

VARIETÀ DIAFASICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + gr. phasis ‘voce’; © E. Coseriu 1970) § § Le varietà della lingua che dipendono dalle SITUAZIONI COMUNICATIVE (circostanze, ruolo degli interlocutori, scopi e argomento, grado di formalità o informalità) Per HALLIDAY 3 FATTORI: 1) CAMPO (argomento, tipo di attività); 2) TENORE (rapporto tra interlocutori, ruoli sociali reciproci); MODO (mezzo o canale fisico) Esempio: scrivere una lettera (MODO), a un amico dandogli del “tu” (TENORE), per congratularsi di una laurea (CAMPO) REGISTRI o STILI contestuali (intrecciati anche con diatopia, diastratia e diamesia) e SOTTOCODICI (o ‘linguaggi speciali’, ‘specialistici’, ‘settoriali’)

VARIETÀ DIAFASICA § § In sintesi, uno stesso concetto si può dire in più

VARIETÀ DIAFASICA § § In sintesi, uno stesso concetto si può dire in più “modi”, a seconda della situazione comunicativa ‘arco’ pressoché infinito di registri (CONTINUUM) Es. Dardano 1996 ne distingue 8: aulico / colto / formale (REGISTRI ALTI) / medio (REGISTRO MEDIO) / colloquiale / informale / popolare / familiare (REGISTRI BASSI) Estremi: “molto formale”= it. scritto formale // “molto informale” = it. parlato informale Es. : ‘morire’ rendere l’anima a Dio / defungere / perire / decedere / estinguersi / trapassare / spirare / chiudere i propri occhi / esalare l’ultimo respiro / passare a miglior vita / salire al Cielo … / rimanerci / lasciarci la pelle / lasciarci le penne / crepare / schiattare

REGISTRI ALTI n n Uso colto, scolastico (rapporti ‘asimmetrici’ tra gli interlocutori, situazioni pubbliche

REGISTRI ALTI n n Uso colto, scolastico (rapporti ‘asimmetrici’ tra gli interlocutori, situazioni pubbliche e ufficiali), usi soprattutto scritti e letterari di tradizione (ma oggi meno…) Fonologia (nel parlato): bassa velocità, accuratezza pronuncia attenuazione tratti regionali. Morfosintassi: esplicitezza verbale (‘argomenti’ espliciti, non sottintesi); pianificazione del testo (paragrafazione nello scritto); connettivi metatestuali (con funzione di esplicitare i rapporti tra le varie parti); sintassi elaborata, ipotattica (subordinazione); scarsi riferimenti al contesto dello scambio. Lessico: variatio; tendenza alla verbosità (ripetere con altre parole il già detto); preferenza per termini specifici o aulici (recarsi per andare).

REGISTRO MEDIO n n Italiano standard, usi medi: rapporti professionali e personali non strettamente

REGISTRO MEDIO n n Italiano standard, usi medi: rapporti professionali e personali non strettamente confidenziali, scritti giornalistici Avanza in questi settori il neo-standard (cfr. ultra) Struttura sintattica piana e scorrevole (con bilanciamento tra ipotassi/subordinazione e paratassi/coordinazione), lessico appropriato ma non ricercato, privo di coloriture regionali e di espressioni colloquiali Ma incidenza sempre maggiore della DIATOPIA (cfr. ultra).

REGISTRI BASSI n n Comunicazione quotidiana, tra interlocutori ‘simmetrici’ e familiari. Fonologia: ALTA VELOCITÀ

REGISTRI BASSI n n Comunicazione quotidiana, tra interlocutori ‘simmetrici’ e familiari. Fonologia: ALTA VELOCITÀ effetti di ‘allegro’: aferesi (‘nsomma, ‘sta); assorbimenti (g(i)ografia); apocope (dottó, ma’); metatesi (interpetrare per interpretare; aereoplano per aeroplano; metereologia per meteorologia), tratti regionali, tratti paralinguistici (gestualità, prossemica, tono della voce). Morfosintassi e testualità: SCARSA PIANIFICAZIONE; cambi di progetto (ordini marcati della frase: dislocazioni e temi sospesi ); scarso uso di connettivi, sintassi spezzata; segnali discorsivi (beh, funzione fàtica; dai); interiezioni (boh indifferenza, ehi! attenzione!). Lessico: SCARSA VARIATIO; nomi generici (cosa, roba); accorciamenti (prof, bici); colloquialismi (prendersela, sfottere); parole interdette (casino): con tendenza a perdere la marcatezza (che c***o dice? ) detabuizzazione e grammaticalizzazione del turpiloquio

ESEMPI DI REGISTRI

ESEMPI DI REGISTRI

ESEMPI di ‘stonature’ diafasiche

ESEMPI di ‘stonature’ diafasiche

I LINGUAGGI SPECIALI O SOTTOCODICI § § Rivolti a specialisti di un settore. Caratterizzati

I LINGUAGGI SPECIALI O SOTTOCODICI § § Rivolti a specialisti di un settore. Caratterizzati dall’argomento specifico di una disciplina, un’attività, un mestiere: es. linguaggio giuridico-burocratico, tecnicoscientifico (‘scienze dure’, medicina), economico-aziendale, informatico, sportivo, ecc. O usati nell’ambito di un settore particolare: linguaggio della pubblicità, della politica

Caratteri generali dei LINGUAGGI SPECIALI n n n Precisione, economia, neutralità emotiva. SINTASSI: STILE

Caratteri generali dei LINGUAGGI SPECIALI n n n Precisione, economia, neutralità emotiva. SINTASSI: STILE NOMINALE (nome vale più del verbo possono avere effetti tossici possibile tossicità); DEAGENTIVIZZAZIONE (frasi al passivo, senza soggetto esplicito o senza compl. d’agente: nei pazienti sono state segnalate aritmie); TESTUALITÀ: STRUTTURA RIGIDA (schemi, protocolli); ALTO GRADO DI COESIONE TESTUALE (anaforici anticipano; cataforici riprendono); CONNETTIVI METATESTUALI: detta ipotesi, in base a quanto dimostrato, cfr. supra; come si vedrà più avanti); Talora commistioni di registri e sottocodici: es. i notiziari radiotelevisivi (contaminazione basso/alto, formale/informale).

IL LESSICO DEI LINGUAGGI SPECIALI: I TECNICISMI n n TECNICISMI SPECIFICI: parole specialistiche, più

IL LESSICO DEI LINGUAGGI SPECIALI: I TECNICISMI n n TECNICISMI SPECIFICI: parole specialistiche, più precise e rigorose rispetto a quelle generiche, standard es. linguaggio medico: ipertermia per febbre; otalgia per mal d’orecchio, ecc. TECNICISMI COLLATERALI: non strettamente necessari, ‘danno un tono’ e connotano la ‘tecnicità’ del testo impugnare un atto ‘contestare’; adire un Tribunale ‘ricorrere a’ FONTI DEI TECNICISMI: PAROLE COMUNI RISEMANTIZZATE (funzione in mat. ); NEOLOGISMI (SPESSO ‘NEOCLASSICI’, con CONFISSI prefissoidi e suffissoidi greci e latini: atrofia, distrofia, ecc. < gr. tréphe ‘nutrire’, mediateca < gr. theke ‘contenitore’); ANGLICISMI (NON ADATTATI: zoom, check-up, big bang, ecc. ); SIGLE (www) e/o ACRONIMI di senso compiuto (TAC, LASER) VARIANTI DI PRESTIGIO: passano a lingua comune con DETECNIFICAZIONE (es. interfacciare, sinergie, input)

IL LESSICO ITALIANO

IL LESSICO ITALIANO

Il vocabolario italiano per livello d’uso Vocabolari tecnici o settoriali 200. 000 Vocabolario corrente:

Il vocabolario italiano per livello d’uso Vocabolari tecnici o settoriali 200. 000 Vocabolario corrente: v. comune + v. base 52000 Vocabolario comune 45. 000 vo di Voc. vo base 7. 000 VOCABOLARIO DI BASE: Lessico fondamentale Lessico di alto uso Lessico di alta disponibilità

Linguaggi settoriali e vocabolario corrente Linguaggi settoriali: termini tecnico-specialistici (economia, medicina, musica, linguistica, letteratura,

Linguaggi settoriali e vocabolario corrente Linguaggi settoriali: termini tecnico-specialistici (economia, medicina, musica, linguistica, letteratura, ecc. ); Vocabolario corrente: voc. comune (voci non specialistiche, comuni a chi ha istruzione medio-alta, uso scritto) + voc. di base (frequenza + alta, testi orali e quotidiani)

Abominio Aleatorio Australe Balzello Boreale Brandello Capoverso Carpentiere Cassintegrat o Ceco Cinofilo Comasco Gavetta

Abominio Aleatorio Australe Balzello Boreale Brandello Capoverso Carpentiere Cassintegrat o Ceco Cinofilo Comasco Gavetta Lecchese Reggiano Reggino Slovacco Sloveno Tafferuglio Il vocabolario comune

Il vocabolario di base n Lessico fondamentale (parole conosciute da tutti e usate nel

Il vocabolario di base n Lessico fondamentale (parole conosciute da tutti e usate nel 90% del discorso), lessico d’alto uso (note a tutti coloro che hanno istruzione media), lessico di alta disponibilità (non sempre usate ma conosciute da tutti), alla fine degli anni 90 del Novecento

Inchiesta Sobrero 2009 (su diplomati e laureati) Legenda: CO = Vocabolario Comune TS =

Inchiesta Sobrero 2009 (su diplomati e laureati) Legenda: CO = Vocabolario Comune TS = Tecnico-specialistico AD = Alta disponibilità BU = Basso uso LE = Letterari n punteggio sotto 100 parola praticamente sconosciuta: tafferuglio, balzello, abominio, aleatorio (CO), pergolato, accattone, rancio, rocchetto (AD)!

GRADIT (Grande Dizionario italiano dell’uso) https: //dizionario. internazionale. it/

GRADIT (Grande Dizionario italiano dell’uso) https: //dizionario. internazionale. it/

Qualche esempio: GRADIT tabaccaio

Qualche esempio: GRADIT tabaccaio

GRADIT gabbare

GRADIT gabbare

ESERCIZI

ESERCIZI

Da sito di Matteo Viale http: //www. matteoviale. it/ pas/esercizi_variazione. pdf

Da sito di Matteo Viale http: //www. matteoviale. it/ pas/esercizi_variazione. pdf

VARIETÀ DIAMESICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + mésos ‘mezzo’; © A. Mioni 1983) q

VARIETÀ DIAMESICA (< gr. dia- ‘attraverso’ + mésos ‘mezzo’; © A. Mioni 1983) q q q q VARIETÀ DIPENDENTI DA USO SCRITTO o PARLATO (opposizione che s’intreccia con tutte le altre varietà). Per alcuni DEFINIZIONE PROBLEMATICA: solo sottocategoria della diafasia? (cfr. MODO di Halliday) In ogni caso VARIE GRADAZIONI e interrelazioni: PARLATO (PARLATO FONICO): conversazione spontanea, quotidiana PARLATO RECITATO (SCRITTO FONICO): teatro, notiziari radiotelevisivi, interventi a convegno SCRITTO PARLATO (PARLATO GRAFICO): trascrizioni di discorsi orali; italiano televisivo; CMC: e-taliano ‘TRASMESSO’ (Sabatini) SCRITTO (SCRITTO GRAFICO): libri, articoli, saggi

VARIETÀ DIAMESICA q q q DIFFERENZE GENERALI : PIANIFICAZIONE MAX nello SCRITTO / MIN

VARIETÀ DIAMESICA q q q DIFFERENZE GENERALI : PIANIFICAZIONE MAX nello SCRITTO / MIN nel PARLATO: IRREGOLARITA’ E CAMBI DI PROGETTO ‘ESCLUSIVE’ dello SCRITTO: ortografia, paragrafatura, ecc. ‘ESCLUSIVE’ DEL PARLATO: tratti paralinguistici deitticità (riferimenti spazio/tempo), prossemica (distanza), gestualità, tono, pause e silenzi; COMUNICAZIONE NON VERBALE E INTERAZIONE CON INTERLOCUTORE UN TEMPO GRAMMATICA SOLO SCRITTO OGGI, PARLATO = ‘GRAMMATICA’ ALTERNATIVA ALLO SCRITTO? O STESSI INGREDIENTI CON DIVERSA FREQUENZA? (convenzioni, modalità espressive diverse, per la stessa grammatica) COINCIDE SOSTANZIALMENTE CON ITALIANO NEOSTANDARD e REGISTRI BASSI (CFR. SUPRA)

PARLATO (PARLATO FONICO) n n n n Corrisponde grosso modo a REGISTRO BASSO in

PARLATO (PARLATO FONICO) n n n n Corrisponde grosso modo a REGISTRO BASSO in diafasia: 1) ‘ALLEGRO’ fonologico (cfr. registri bassi in diafasia) 2) SCARSA PIANIFICAZIONE e FRAMMENTARIETÀ testuale; 3) Forte legame con CONTESTO (segnali discorsivi, deittici) 4) Lessico GENERICO (parole passe-partout e IPERONIMI generici: roba, tipo, cosa, coso et sim. ) 5) Forte IMPLICITEZZA (condivisione di conoscenze con interlocutore) 6) GESTUALITA’: gesti emblematici o simbolici complementari al parlato (es. gesto “virgolette” o “parentesi tonde”)

LO SCRITTO (SCRITTO GRAFICO) n n n Abilità che si consegue in sedi formali

LO SCRITTO (SCRITTO GRAFICO) n n n Abilità che si consegue in sedi formali e gradualmente, con addestramento specifico (scuola) Più TEMPO a disposizione: PIANIFICAZIONE DEL TESTO ARTICOLATO, RICCO DI CONNETTIVI (collegamenti tra le varie parti) MASSIMA ESPLICITEZZA (opposto del parlato) SPECIFICITÀ DI TIPOLOGIE TESTUALI VARIETÀ LESSICALE

ITALIANO PARLATO: UNA CONQUISTA RECENTE n n n ITALIANO LINGUA solo SCRITTA PER SECOLI

ITALIANO PARLATO: UNA CONQUISTA RECENTE n n n ITALIANO LINGUA solo SCRITTA PER SECOLI LA CONQUISTA DEL PARLATO (grazie a cinema, TV): 1960 -80 Poi NUOVI MEDIA per la prima volta SCRITTO DI MASSA (cfr. ultra) ITALIANO “LINGUA DI TUTTI SU TUTTO” (il sogno di Manzoni si avvera) MA ‘prezzo’ da pagare: SEMPLIFICAZIONE e ‘ORALIZZAZIONE’ dello scritto Verso un nuovo ITALIANO DELL’USO MEDIO (NEOSTANDARD cfr. ultra)

Dall’intreccio dei vari assi… formale colto Diafasia Diamesia ia p o at i D

Dall’intreccio dei vari assi… formale colto Diafasia Diamesia ia p o at i D scritto parlato Diastratia incolto informale

. . . si passa dall’ Italiano (standard)… …agli “Italiani” (le diverse varietà della

. . . si passa dall’ Italiano (standard)… …agli “Italiani” (le diverse varietà della lingua italiana)

Quanti “Italiani”? Berruto 1987: 9 varietà

Quanti “Italiani”? Berruto 1987: 9 varietà

Antonelli 2010: 10 varietà

Antonelli 2010: 10 varietà

Antonelli 2016: nuova collocazione per l’e-taliano

Antonelli 2016: nuova collocazione per l’e-taliano

Le due ‘architetture’ a confronto (1987 -2016)

Le due ‘architetture’ a confronto (1987 -2016)

Le novità degli ultimi 30 anni… n n Maggiore incidenza della DIATOPIA (elementi regionali

Le novità degli ultimi 30 anni… n n Maggiore incidenza della DIATOPIA (elementi regionali entrano anche a livelli alti e scritti); STANDARD corrisponde a norma scolastica (a sua volta ispirata a saggistica alta), non italiano letterario SI AFFERMA UNA NUOVA LINGUA MEDIA: ‘NEOSTANDARD’ (anche scritto, giornalistico); Un nuovo ‘LATINORUM’: ITALIANO AZIENDALE sostituisce l’ITALIANO BUROCRATICO come MODELLO di prestigio (es. nel linguaggio della POLITICA)

…soprattutto Nasce una nuova varietà di italiano (? ): DIGITATO o E-TALIANO CMC “Comunicazione

…soprattutto Nasce una nuova varietà di italiano (? ): DIGITATO o E-TALIANO CMC “Comunicazione mediata dal computer” n

PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA: ITALIANO SCRITTO DI MASSA MORTE DELLA SCRITTURA: una

PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA: ITALIANO SCRITTO DI MASSA MORTE DELLA SCRITTURA: una FALSA PROFEZIA

Scrivere VS Digitare n n n I tic grafici (tachigrafie: tvb, cmq? IN REALTÀ,

Scrivere VS Digitare n n n I tic grafici (tachigrafie: tvb, cmq? IN REALTÀ, SOPRATTUTTO… Assenza di testualità Desacralizzazione della scrittura Whateverismo Tratti più del PARLATO che dello SCRITTO Verba volant, scripta… etiam

Un prezzo da pagare? L’analfabetismo funzionale: i low skilled, adulti con bassi livelli di

Un prezzo da pagare? L’analfabetismo funzionale: i low skilled, adulti con bassi livelli di competenze linguistiche

C. SEGRE, I rischi dei ‘senza lingua’, «Corriere della sera» , 27 gennaio 2010.

C. SEGRE, I rischi dei ‘senza lingua’, «Corriere della sera» , 27 gennaio 2010. Gli studenti sanno poche parole, non sono capaci di costruire frasi complesse e fanno errori di ortografia gravissimi, insomma non sanno usare la lingua. . . Questo significa che non hanno il dominio della realtà, perché la lingua è il modo che abbiamo per metterci in contatto con il mondo: e se non sei capace di esprimerti non sei capace di giudicare.