PARANOIA Definizione La paranoia una psicosi cronica caratterizzata

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PARANOIA

PARANOIA

Definizione � La paranoia è una psicosi cronica caratterizzata da un delirio più o

Definizione � La paranoia è una psicosi cronica caratterizzata da un delirio più o meno ben sistematizzato, dal predominio dell’interpretazione, dalla assenza di indebolimento intellettuale; in generale essa non evolve verso il deterioramento. Laplanche e Pontalis � L’etimologia del termine “paranoia” spiega che si tratta di soggetti che hanno “lo spirito rivolto contro”. Bergeret

Nosografia � Freud, in accordo con la visione Kraepeliniana, utilizza il termine paranoia per

Nosografia � Freud, in accordo con la visione Kraepeliniana, utilizza il termine paranoia per riferirsi all’insieme dei deliri sistematizzati quali quelli di persecuzione, di erotomania, di gelosia e di grandezza. � Bleuler, al contrario, include la paranoia nel gruppo delle schizofrenie.

“Il caso di Schreber” (1) � “Memorie di un malato di nervi” di Daniel

“Il caso di Schreber” (1) � “Memorie di un malato di nervi” di Daniel Paul Schreber, Presidente di Corte d’Appello a Dresda � « Uomo provvisto di doti intellettuali superiori, di particolare acutezza intellettuale e di osservazione. » � « Sono stato affetto due volte da disturbi nervosi, ed entrambe le volte in conseguenza di un sovraffaticamento mentale. La prima si manifestò nell’autunno del 1884. Fui ricoverato per sei mesi, a ragione di un grave accesso ipocondriaco, nella clinica del professor Flechsig. Alla fine del 1885 ero completamente guarito. »

“Il caso di Schreber” (2) � « La seconda malattia si instaurò alla fine

“Il caso di Schreber” (2) � « La seconda malattia si instaurò alla fine del 1893 con un tormentato attacco di insonnia, nel periodo che intercorreva tra la nomina a Senatspräsident e l’assunzione effettiva della carica » . � Freud evidenziò invece come l’esordio della patologia sia da collocarsi già nei mesi precedenti al secondo ricovero. “Schreber sognò due o tre volte che le sue vecchie turbe mentali erano tornate a manifestarsi. Inoltre, un mattino, durante il dormiveglia, gli venne in mente l’idea «che in fin dei conti doveva essere davvero una gran bella cosa

Il delirio di Schreber (1) � Il primo persecutore: il dottor Flechsig “In questo

Il delirio di Schreber (1) � Il primo persecutore: il dottor Flechsig “In questo modo fu ordinata una cospirazione ai miei danni; essa aveva lo scopo di far sì che quando i miei disturbi nervosi fossero stati riconosciuti, io venissi consegnato ad una certa persona in un modo particolare: la mia anima doveva essere data a lei, ma il mio corpo. . doveva trasformarsi nel corpo di una donna ed essere come tale consegnato a detta persona a scopo di violenza

Il delirio di Schreber (2) � Il secondo persecutore: Dio “Credeva di essere investito

Il delirio di Schreber (2) � Il secondo persecutore: Dio “Credeva di essere investito (per diretta ispirazione divina) della missione di redimere il mondo e di restituirlo alla perduta beatitudine, ciò che, però, avrebbe potuto fare solo se, prima, da uomo si fosse trasformato in donna”. “Possiamo definire l’insieme di fatti dicendo che un delirio persecutorio a sfondo sessuale ha finito per trasformarsi, nella psiche del paziente, in un delirio religioso di grandezza. La parte di persecutore è stata assegnata dapprima al prof. Flechsig, più tardi il suo posto fu preso da Dio stesso”.

Il meccanismo della paranoia Freud descrive, in tre tappe successive, il modo in cui

Il meccanismo della paranoia Freud descrive, in tre tappe successive, il modo in cui il meccanismo fondamentale della paranoia trasforma la pulsione libidica in vissuto di persecuzione: negazione dell’affetto e un rovesciamento della pulsione, trasforma l’affermazione “è 1 Con una lui che amo” in “no, non l’amo, lo odio”(ribaltamento della qualità affetto). 2 Unitamente all’inversione dell’oggetto entra in gioco la : questa seconda tappa trasforma l’affermazione “io lo odio” in “è lui che mi odia”. proiezione 3 Il sentimento così assestato diventa cosciente e viene avvertito come una percezione esterna che provoca la posizione affettiva definitiva: “visto che mi odia, lo odio”. Bergeret, “La personalità normale e patologica”

La funzione della paranoia Freud osserva come le idee deliranti di Schreber siano difatti

La funzione della paranoia Freud osserva come le idee deliranti di Schreber siano difatti un tentativo di guarigione: esse consentono la ripresa di contatto col mondo esterno, rappresentano il tentativo di ricostruzione di un mondo interno sull’orlo del collasso (angoscia psicotica di frammentazione). Il paranoico ritira la carica libidica dalle persone e dalla realtà esterna. Il mondo interno del soggetto paranoico si disorganizza, va in pezzi: è la catastrofe interiore che viene proiettata all’esterno (compare il “tema della fine del mondo”) Mondo interno ed esterno tornano ad essere ricostruiti attraverso la strutturazione di una realtà delirante: la libido distolta dalla realtà esterna, si rivolge verso l’Io che diventa così iperinvestito (Megalomania)

La Struttura Paranoica (1) “Quando si descrivono gli eroici sforzi del soggetto con struttura

La Struttura Paranoica (1) “Quando si descrivono gli eroici sforzi del soggetto con struttura paranoica per difendersi dalla penetrazione anale, è certo il caso di riferirsi ai movimenti di proiezione e di doppia inversione della pulsione e dell’oggetto, meccanismi di difesa specifici dell’ economia paranoica, ma bisognerebbe anche tener conto degli investimenti fissati al primo sottostadio anale prima di lasciarsi andare a interpretazioni sull’omosessualità” J. Bergeret

La Struttura Paranoica (2) � Il soggetto paranoico è pervenuto solo al primo stadio

La Struttura Paranoica (2) � Il soggetto paranoico è pervenuto solo al primo stadio della fase anale. � La maturazione degli sfinteri e l’acquisizione del loro controllo conduce il bambino ad un’esperienza di: a. Onnipotenza/manipolazione e trattenimento/espulsione b. Attività/passivita’ c. Interno/esterno e me/non-me � L’arresto maturativo non consente di percepire la netta differenza tra mondo interno ed esterno.

Il Funzionamento (1) Caratteristiche paranoico: del soggetto con funzionamento a. È spinto al controllo

Il Funzionamento (1) Caratteristiche paranoico: del soggetto con funzionamento a. È spinto al controllo dalla persistente diffidenza: l’altro non è degno di fiducia perché sempre pronto a tradire e complottare b. Deve impedire di essere penetrato nell’accezione più ampia, ovvero di essere toccato dalle emozioni c. Rifugge dal gruppo, prediligendo i rapporti a due, e domina in lui la pulsione di impossessamento

Il Funzionamento (2) Caratteristiche paranoico: del soggetto con funzionamento d. La relazione oggettuale è

Il Funzionamento (2) Caratteristiche paranoico: del soggetto con funzionamento d. La relazione oggettuale è di tipo sado-masochistico: l’altro assume le caratteristiche di un oggetto privo di sentimenti, da controllare, da perseguitare e. Personalità tenace nel perseguire i propri scopi, bisognosa di affermare la propria potenza f. E’ frequente il passaggio all’ atto (es. querulomania) per ridurre il livello d’angoscia e ristabilire la propria indiscutibile verità

Paranoia e Desiderio � Il desiderio è vissuto come pericoloso � La vicinanza con

Paranoia e Desiderio � Il desiderio è vissuto come pericoloso � La vicinanza con l’altro evoca angosce di invasione, di frammentazione, di esplosione dall’interno � Il paranoico è in lotta costante contro la passività � Pur temendo le relazioni, perché comportano vicinanza, è allo stesso tempo bisognoso, ed in continua ricerca, di conferme da parte dell’altro

Persecuzione e Megalomania � P. C. Racamier conferisce al sentimento di persecuzione e alla

Persecuzione e Megalomania � P. C. Racamier conferisce al sentimento di persecuzione e alla megalomania paranoici un significato relazionale: a. Sentimento di persecuzione tentativo di mediazione tra solitudine ed intimità in rapporto all’oggetto b. Megalomania tentativo di avvicinamento all’oggetto, presto temperato dai limiti e dalle frustrazioni che ristabiliscono la distanza

Sistema di pensiero � Caratteristiche del pensiero a. Lineare: viene considerata una sola idea

Sistema di pensiero � Caratteristiche del pensiero a. Lineare: viene considerata una sola idea alla volta, che è tenacemente difesa b. La variazione negli schemi di pensiero è intollerabile, la verità è sempre assoluta, il dubbio e le contraddizioni non sono ammesse c. I ragionamenti logici sono infiniti, incrollabili, inflessibili d. Il pensiero delirante è persecutorio e assolutamente privo di vissuti di colpa: il malfattore è sempre nell’altro

Meccanismi di difesa (1) “ Se il paranoico ama qualcuno entra in uno stato

Meccanismi di difesa (1) “ Se il paranoico ama qualcuno entra in uno stato di dubbio continuo, nega ogni sua responsabilità riguardo a qualsiasi evento, ricorre alla difesa perversa per salvaguardare il suo precario equilibrio psichico” M. Baldassarre

Meccanismi di difesa (2) � Diniego primario � Scissione � Proiezione � Diniego della

Meccanismi di difesa (2) � Diniego primario � Scissione � Proiezione � Diniego della realtà esterna Allentano lo stato di tensione ed angoscia, confusione ed ambivalenza. Il soggetto recupera così un’ immagine di Sé ideale.

Relazioni primarie (1) � La madre a. E’ fortemente autoritaria, impone al bambino i

Relazioni primarie (1) � La madre a. E’ fortemente autoritaria, impone al bambino i propri bisogni b. Non permette al bambino di cercarla, non è fonte di appoggio empatico c. E’ critica ed umiliante d. Esibisce il bambino per la propria soddisfazione narcisistica e. Offre un modello ideale, a cui aspirare, di persona che denega la realtà emotiva interna e non ammette fragilità

Relazioni primarie (2) � Il padre a. La figura paterna esiste, nella sua pronunciata

Relazioni primarie (2) � Il padre a. La figura paterna esiste, nella sua pronunciata fragilità b. Il soggetto paranoico, pur essendo uscito in minima parte dalla simbiosi materna, non può appoggiarsi ed identificarsi con la figura paterna, poiché questa è narcisisticamente fragile, incapace di sostenerlo c. Il padre è parte di una coppia invertita, è messo davanti: apparentemente potente, ma nella sostanza inesistente, fa da schermo ad una dominante e autoritaria figura materna

Relazioni primarie (3) � Il bambino a. Il soggetto paranoico è stato un bambino

Relazioni primarie (3) � Il bambino a. Il soggetto paranoico è stato un bambino vulnerabile, che ha dovuto comportarsi da adulto per sopravvivere mentalmente, costretto a far fronte ad incertezze tali da intaccarne l’organizzazione identitaria b. Privato dell’ appoggio empatico genitoriale, lasciato in balia di angosce primitive che la relazione d’oggetto non è in grado di sedare c. La madre non esercita la funzione di “reverie”: le angosce che il bambino proietta, anziché attenuarsi, si caricano di quelle materne; il bambino le reintroietta, così, ulteriormente amplificate

Relazione terapeutica � Ipotesi di crisi: perdita del controllo su oggetti e realtà esterni;

Relazione terapeutica � Ipotesi di crisi: perdita del controllo su oggetti e realtà esterni; condizioni di dubbio, ambiguità, passività � L’alleanza terapeutica è ostacolata da sospettosità e atteggiamenti di sfida finalizzati a ristabilire il controllo onnipotente e il proprio valore � Controtransfert: rifiuto, antipatia, rabbia, dubbi sulla propria validità

Paranoia e Livelli di Organizzazione � A seconda della forza dell’Io il processo paranoico

Paranoia e Livelli di Organizzazione � A seconda della forza dell’Io il processo paranoico può essere di livello psicotico, borderline o nevrotico: a. Organizzazione Borderline: l’esame di realtà conservato determina un certo grado di condivisione degli affetti proiettati che devono essere motivati, “assecondati”, dalla risposta dell’ oggetto bersaglio della proiezione (identificazione proiettiva) b. Organizzazione Nevrotica: nell’ambito di una relazione di fiducia, la parte osservante del Sé riesce a riconoscere come propri i contenuti psichici proiettati

Paranoia e Sviluppo (1) � M. Klein: Posizione Schizo-Paranoide a. Passaggio fondamentale per l’evoluzione

Paranoia e Sviluppo (1) � M. Klein: Posizione Schizo-Paranoide a. Passaggio fondamentale per l’evoluzione psichica fisiologica b. Caratterizza i primi mesi di vita c. Dominata da intense pulsioni aggressive, distruttive, e da angosce persecutorie d. Il suo superamento consente l’accesso alla Posizione Depressiva

Paranoia e Sviluppo (2) � J. Lacan e il “Fondamento Paranoico dell’Io” Lo “stadio

Paranoia e Sviluppo (2) � J. Lacan e il “Fondamento Paranoico dell’Io” Lo “stadio dello specchio”(6 -18 mesi) Lo specchio offre al bambino la possibilità di costruire la propria identità attraverso un’immagine, la propria, che egli percepisce come quella di un altro ideale. L’immagine proiettata, erotizzata e fonte di aggressività, consente di stabilire una relazione tra il soggetto e la sua realtà, l’Io si oggettiva nell’identificazione con l’Altro: “Je suis moi”.

Bibliografia � S. Freud, “Il caso di Schreber”, Newton Saggi, 2007 � J. Laplanche

Bibliografia � S. Freud, “Il caso di Schreber”, Newton Saggi, 2007 � J. Laplanche e J. Pontalis, “Enciclopedia della psicoanalisi”, Laterza Ed. , 2006 � J. Bergeret, “La personalità normale e patologica”, Raffaello Cortina Ed. , 2002 � M. Baldassarre, “Narcisismo, perversione e disturbi della personalità”, Alpes Ed. , 2012 � N. Mc. Williams, “La diagnosi psicoanalitica”, Astrolabio Ed. , 2012 � M. Recalcati, “L’invidia della vita”, e-pub.