Dipinti su tavola e sculture lignee policrome Tecniche
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Dipinti su tavola e sculture lignee policrome Tecniche esecutive e materiali
Struttura a strati: Ø Ø supporto strati preparatori pellicola pittorica strato protettivo
Supporto: legno Specie legnose più usate: Italia: pioppo, quercia, noce, abete, tiglio, faggio Francia: quercia, noce, pioppo Spagna: conifere (pino silvestre), pioppo, noce Area fiamminga e olandese: quercia.
Taglio radiale: tavole più stabili rispetto alle variazioni di temperatura e umidità Taglio longitudinale: tavole sensibili alle variazioni di temperatura e umidità, ma più grandi
ASSEMBLAGGIO DELLE ASSI a) A cambre (elementi di rinforzo in legno più duro o metallo) b) A tenone e mortasa c) A linguetta rivoltata o a verme d) A mezzo legno o a metà diretta
SISTEMI DI RINFORZO Traverse inchiodate dal retro e ribattute dal davanti, spesso inserite in incavi
Strati preparatori: 1) applicazione di colla 2) incamottatura o impannatura 3) applicazione di gesso e colla Funzione: impermeabilizzare il supporto, creare una struttura di assestamento tra questo e la pellicola pittorica, disporre di una superficie uniforme e compatta su cui realizzare la pittura.
Pellicola pittorica: pigmenti+legante pigmenti: di origine minerale e organici legante: uovo (tuorlo, albume o tuorlo+albume), cera, colla Strato protettivo: verniciatura vernici: resine naturali, olii siccativi, balsami
TIPI DI DORATURA SU TAVOLA Doratura a guazzo (tecnica tradizionale) Nella doratura a guazzo l'oro viene steso per primo sulla tavola, ed in seguito si passa alla pittura vera e propria. La tavola viene preparata incidendo il bordo dell'area da dorare, dopo di che si applica il bolo unito a bianco d’uovo, acqua o anche colla ed infine la lamina metallica. Doratura a missione La lamina metallica viene applicata su una sostanza oleoresinosa che ha potere adesivo e non viene brunita. Doratura a conchiglia Polvere d’oro unita a un legante, colla o uovo, e applicata a pennello come fosse un pigmento
Doratura a pastiglia: E' la tecnica usata nel Medioevo e nel Rinascimento italiano che consiste nell'applicare con l'aiuto di un pennello una pasta di gesso e colla per formare dei motivi decorativi a bassorilievo sui quali poi veniva applicato il colore o più comunemente la foglia oro. Doratura a mecca: Vernice gialla applicata sulla foglia di stagno a simulare la foglia d’oro Brunitura: Si esegue solo quando sotto la lamina c’è il bolo e consiste nello sfregamento della lamina con un attrezzo detto brunitoio (composto da un manico in legno e una testa in agata sagomata) o con una pietra dura o con un dente animale. Lo sfregamento serve a levigare la lamina d'oro e a renderla lucida. Va effettuata in diversi sensi, per non lasciare tracce di striature
Un tipo di lamina d’oro particolare (oro a metà, or partie, oro partido) è quella, meno pregiata, ottenuta battendo insieme due foglie, una d’oro in superficie e una d’argento sottostante fino ad incorporarle in un’unica lamina Colui che eseguiva le dorature, le punzonature e le lavorazioni superficiali della foglia era un artigiano specializzato, il battiloro che creava le lamine, battendo le monete Il fiorino coniato a Firenze, il ducato veneziano, e il genovino della Zecca di Genova furono le monete maggiormente impiegate per la battitura delle foglie metalliche
Doratura a bolo (o a guazzo)
Doratura a missione e doratura granita e dipinta
PUNZONATURA
Paolo Uccello, Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini, (1438). Londra, National Gallery 8 assi di pioppo disposte in orizzontale, con strisce di tela solo sulle giunzioni Preparazione a gesso e colla in tre strati. Disegno puntuale a carboncino per la costruzione spaziale Boli per le dorature differenziati: bolo rosso per l’oro e bolo bruno per l’argento Tempera grassa : olio + uovo , ma anche legante olio per alcuni pigmenti
Ghirlandaio, Ritratto di Giovanna Tornabuoni (Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid) 1 preparazione (gesso e colla) 2 disegno preparatorio 3 verde di Boemia che fa da base a tutte le parti di incarnato 4 -7 diversi strati di colore a tempera (poi completati da una mano di vernice)
Specie legnose più usate: castagno, ciliegio, faggio, quercia, frassino, pioppo, noce, rovere Esclusi i legni di conifera per la presenza dei canali resiniferi Scelto il legno: tronco liberato dalla corteccia esterna, ma anche dagli strati adiacenti (libro, cambio e alburno) e poi il midollo Durame: Strato legnoso più stabile
DEGRADO DI MANUFATTI IN LEGNO
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