Antica Grecia La scultura Il nudo maschile Tema

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Antica Grecia: La scultura

Antica Grecia: La scultura

Il nudo maschile �Tema centrale della statuaria; �Periodo di formazione: sculture votive di piccole

Il nudo maschile �Tema centrale della statuaria; �Periodo di formazione: sculture votive di piccole dimensioni; �Età arcaica: sperimentazioni alla scultura; �Epoca classica – la tecnica perfetta e l’equilibrio formale; �Tema centrale – il corpo, soprattutto il nudo maschile;

Koùros (giovane, ragazzo) �Raffigura personaggi eroici; �Ripete il tema egizio della figura stante –

Koùros (giovane, ragazzo) �Raffigura personaggi eroici; �Ripete il tema egizio della figura stante – in posizione eretta, con la gamba sinistra in avanti; �è documentata a partire dalla seconda metà del VII sec. a. C. �All'idea di koùros rimane estranea qualsiasi azione, qualsiasi movimento, persino la presenza di attributi troppo voluminosi e tali che ne alterino l'equilibrio formale.

Sorriso arcaico �Il cosiddetto "sorriso arcaico" è una caratteristica della scultura greca antica di

Sorriso arcaico �Il cosiddetto "sorriso arcaico" è una caratteristica della scultura greca antica di epoca arcaica, che consiste nella caratterizzazione dei volti con le labbra incurvate in su, in forma di sorriso. Le statue che presentavano il sorriso arcaico non vanno intese come statue che rappresentavano sentimenti, in quanto l'età arcaica non prevedeva una rappresentazione sentimentale del personaggio rappresentato, cosa che invece si manifesterà successivamente nel periodo classico.

Kore � Il vocabolo che corrisponde a "la giovinetta, la fanciulla" e che ha

Kore � Il vocabolo che corrisponde a "la giovinetta, la fanciulla" e che ha anche il valore di "la vergine" e "la figlia", è per gli antichi appellativo comune di certe divinità femminili, innanzi tutto Persefone, Atena e le ninfe. � Nella letteratura d'arte antica peraltro il termine è impiegato correntemente a indicare la costituzione e la ripetizione di un tipo plastico femminile astratto, il contrapposto del koùros, anonimo e nello stesso tempo suscettibile di svariate interpretazioni. � L'impiego di una forma femminile astratta, non appoggiata ad alcuna intenzione rappresentativa precisa, come le Cariatidi che in alcuni edifici vengono a sostituirsi alle colonne, sembra confermare questo peculiare atteggiamento dello spirito ellenico. Non sarà quindi senza significato che le fanciulle della loggetta dell'Eretteo venissero chiamate Kòrai.

Il Moskophoros (Moschophoros) - una scultura greca in marmo dell'Imetto di età arcaica (570

Il Moskophoros (Moschophoros) - una scultura greca in marmo dell'Imetto di età arcaica (570 -560 a. C. circa), alta 162 cm e conservata nel Museo dell'Acropoli ad Atene. -potrebbe trattarsi del vincitore di una gara che aveva come premio un vitello o di un sacrificio in onore della dea. -La figura originariamente era policroma, con occhi di pasta vitrea, avorio e osso. Il viso dell'uomo presenta il cosiddetto "sorriso arcaico" (utile per l'arrotondamento degli occhi e della bocca) e lo sguardo diritto, opposto allo sguardo abbassato del vitello. I muscoli sono ben torniti ed hanno una superficie fluida e levigata, collegata alle cadenze lineari del sottilissimo mantello che ricade con due lembi decorativi sul davanti.

Il corpo e il movimento � Un famoso bronzista fu Mirone, ma delle sue

Il corpo e il movimento � Un famoso bronzista fu Mirone, ma delle sue opere abbiamo testimonianza solo attraverso copie in marmo di epoca romana; � Il suo Discobolo del 450 a. C. mostra la figura colta nell’atto di compiere un movimento e conferma, alle soglie del classicismo la ricerca di raffigurazioni più dinamiche e varie rispetto alla figura stante; � Dell’atleta, che sta per lanciare il dicso, isalta con la massima evidenza la muscolatura; � Nella figura si uniscono due princìpi fondamentali della ricerca greca: quello dinamico, che fissa la forma del movimento, e quello statico, che realizza le perfette proporzioni della figura in posa.

Mirone, Discobolo, 450 a. C. Marmo, copia romana, Museo Nazionale Roman

Mirone, Discobolo, 450 a. C. Marmo, copia romana, Museo Nazionale Roman

L’espressione e l’emozione �Mentre nel periodo della piena fioritura classica la scultura tese a

L’espressione e l’emozione �Mentre nel periodo della piena fioritura classica la scultura tese a una irraggiungibile sintesi tra una rappresentazione naturalistica e la realizzazione di un modello ideale, nel tardo classicismo, quando vacillarono i valori fondanti della cultura greca – come la supremazia della ragione sulla forza, l’autonomia dell’uomo, la convizione di poter dominare gli eventi – l’attenzione si concetrò sui sentimenti e sulle emozioni individuali.

�Nell’ Hermes con Dioniso del 340 a. C. Di Prassitele, le figure hanno un

�Nell’ Hermes con Dioniso del 340 a. C. Di Prassitele, le figure hanno un atteggiamento naturale, dai toni rilassati. �Hermes, che sta conducendo il piccolo Dioniso dalle ninfe, sosta lungo il percorso. Probabilmente, in origine, Hermes sollevava con una mano un grappolo d’uva verso il quale il bambino si protende. Scultori come Prassitele dimostrano la conquistata capacità delle maestranze greche di rendere l’anatomia e il movimento e di trasmettere gli stati d’animo mantenendo una assoluta eleganza formale.

Prassitele, Hermes con Dioniso, 340 a. C. Marmo, Olimpia, Museo

Prassitele, Hermes con Dioniso, 340 a. C. Marmo, Olimpia, Museo

L’interpretazione ellenistica �Ma l’interpretazione del nudo maschile subisce ancora una diversa interpretazione durante l’ellenismo.

L’interpretazione ellenistica �Ma l’interpretazione del nudo maschile subisce ancora una diversa interpretazione durante l’ellenismo. �L’Ercole Farnese, copia romana di un originale in bronzo creato intorno al 320 a. C. Da Lisippo, dimostra come gli eroi classici, dinamici e invincibili, siano ormai lontani. �L’Ercole è una figura stanca che si appoggia alla clava: non è più la postura a indicare la forza leggendaria del perosnaggio, ma la resa potente dello sviluppo muscolare.

Lisippo, Ercole Farnese, 320 a. C. Marmo, copia romana, Napoli, Museo Archeologico

Lisippo, Ercole Farnese, 320 a. C. Marmo, copia romana, Napoli, Museo Archeologico

Il Doriforo di Policleto �Il Doriforo di Policleto da Argo uno dei massimi capolavori

Il Doriforo di Policleto �Il Doriforo di Policleto da Argo uno dei massimi capolavori della scultura classica della Grecia antica, imitato e ammirato da tutti gli artisti del passato e del presente per le sue innovazioni, il grande equilibrio e le sue perfette proporzioni. �Questa opera scultorea che fu realizzata dal maestro Policleto da Argo venne considerata sin da subito qualcosa di unico per l'arte, un modello da imitare con tutte le sue novità e i suoi pregi e oggi viene anche considerato uno dei massimi simboli di quel periodo artistico che noi conosciamo come l'Arte classica degli antichi Greci.

Canoni di Policleto � In origine la scultura del Doriforo, ossia un nome che

Canoni di Policleto � In origine la scultura del Doriforo, ossia un nome che ha il significato di portatore di lancia venne realizzato usando del materiale bronzeo intorno all'anno 450 a. C. Il suo autore, Policleto da Argo (Argo era la località di nascita dell'artista) fu uno dei più grandi artisti attivi in quel periodo. Attraverso dei particolari e rigorosi studi che comprendevano geometria e matematica, uniti anche a una sua personale e nuova intuizione per la scultura Policleto realizza questa sua bellissima statua definendo attraverso di essa anche delle nuove regole che vennero chiamate “canoni” e che servirono a realizzare una figura umana scolpita che era molto più vicina alla perfezione. Ecco che la scultura greca raggiungerà dei livelli talmente alti che nel futuro poche volte sono stati avvicinati o addirittura superati. Il Doriforo è un simbolo che racchiude e interpreta tutte queste nuove idee e i canoni di Policleto tralasciando o cancellando magari altre informazioni che di solito vengono prese. Infatti la critica d’arte antica non era interessata a collocare la statua nel suo contesto storico o a sapere chi la commissionò bensì a riconoscere soprattutto i valori che questa esprimeva.

Canone (kanon) – regola, norma �Oggi purtroppo del Doriforo originale in bronzo realizzato da

Canone (kanon) – regola, norma �Oggi purtroppo del Doriforo originale in bronzo realizzato da Policleto non vi è più traccia ma esistono alcune copie realizzate in marmo risalenti all’età romana che ci restituiscono tutta la bellezza e l’aspetto che poteva avere l’originale. Qui vediamo l'immagine del Doriforo in marmo che si trova presso la città di Napoli al Museo archeologico Nazionale, alta circa 212 centimetri e risalente alla fine del II secolo a. C. Gli esperti di arte definiscono questa come una delle copie più belle in assoluto.

� Come si vede la statua rappresenta un uomo giovane nudo dal corpo reso

� Come si vede la statua rappresenta un uomo giovane nudo dal corpo reso in modo perfetto e atletico. La statua teneva nella mano sinistra una lunga lancia che era poggiata sulla spalla sinistra e uno scudo mentre nell’altra mano teneva forse un altra piccola arma. Questi oggetti e le armi purtroppo non sono arrivati sino a noi. La figura umana rappresentata da Policleto è colta nel preciso momento in cui sta per portare in modo naturale la gamba sinistra in avanti, spostando tutto il peso del corpo sulla gamba destra. In questo modo grazie a questa forza espressiva noi riusciamo a intuire la potenzialità del movimento che andrà a fare (movimento sospeso). Vediamo anche la testa che ha dei capelli in piccole ciocche è inclinata verso destra e ci mostra un volto idealizzato dai lineamenti molto regolari che trasmette una grande serenità. Il corpo dell’uomo esprime grande equilibrio.

Chiasmo o contrapposto � Questo si vede anche nella possente muscolatura attraverso dei rilassamenti

Chiasmo o contrapposto � Questo si vede anche nella possente muscolatura attraverso dei rilassamenti e delle tensioni molto naturali. La grande invenzione artistica portata da Policleto nel Doriforo è l’aver intuito e risolto in modo perfetto il bilanciamento e come risponde nel movimento il nostro corpo umano. Questa nuova scoperta che verrà chiamata chiasmo Policleteo (incrocio degli elementi), cambierà la visione e la tecnica nella scultura per scolpire ed esprimere il movimento e i corpi. Infatti prima una scultura di un corpo umano veniva realizzata in posizione frontale, ferma e con le braccia distese lungo i fianchi. � La ponderazione del Doriforo è il risultato di una costruzione molto attenta e articolata che si fonda sul chiasmo, appunto sull’incrocio di elementi e sulle opposizioni delle parti del corpo generando così un equilibrio perfetto di baricentro e pesi.

Contrapposto

Contrapposto

Fidia �Un artista famoso; �La decorazione scultorea del Partenone; �I frontoni del Partenone: La

Fidia �Un artista famoso; �La decorazione scultorea del Partenone; �I frontoni del Partenone: La Nascita di Atena, La Lotta di Atena e Poseidone per il possesso dell’Attica (I disegni di Jacques Carrey); �Gruppo delle Tre dee, probabilmente Hestia, Dione e Afrodite; �Le figure sono impostate con atteggiamenti inconsueti e di difficile realizzazione; �Una vitalità esplosiva;

Fidia, Tre dee, frontone orientale del Partenone, 447 -438 a. C. British Museum

Fidia, Tre dee, frontone orientale del Partenone, 447 -438 a. C. British Museum

Fidia, Centauromachia, 447 -438 a. C. Londra, British Museum

Fidia, Centauromachia, 447 -438 a. C. Londra, British Museum

Fidia, Poseidone, Apollo, Artemide, 447 -438, Londra, British Museum

Fidia, Poseidone, Apollo, Artemide, 447 -438, Londra, British Museum

La scultura nell’ellenismo � Varietà di temi e di aspetti � Conquiste di Alessandro

La scultura nell’ellenismo � Varietà di temi e di aspetti � Conquiste di Alessandro Magno � La cultura greca si diffuse � Motivi provenienti dalle culture locali � I centri di produzione si moltiplicarono � La figura umana fu studiata in ogni sua forma e disposizione d’animo, spesso associata a elementi naturali come rocce, animali, piante, descritti con insistito naturalismo � L’uomo e comunque sempre al centro dell’interesse degli artisti � Espressione, sentimenti � Scene con gruppi di figure

Laocoonte Atanodoro, Agesandro, Polidoro, Laocoon Metà del II secolo a. C, Roma, Musei Vatic

Laocoonte Atanodoro, Agesandro, Polidoro, Laocoon Metà del II secolo a. C, Roma, Musei Vatic

�Il sacerdote di Apollo, Laocoonte, al centro del gruppo, colpevole di essersi opposto all’entrata

�Il sacerdote di Apollo, Laocoonte, al centro del gruppo, colpevole di essersi opposto all’entrata del cavallo di legno a Troia, viene stritolato insieme ai figli dai serpenti marini inviati da Atena. �Il gruppo, ritrovato a Roma nel Cinquecento, è una copia firmata da Atanadoro, Agesandro e Polidoro e realizzata entra la metà del II secolo a. C.