Universit di Roma Sapienza Neurochirurgia Il rapporto tra

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Università di Roma “Sapienza” Neurochirurgia “Il rapporto tra volontario e paziente di Neurochirurgia” Prof.

Università di Roma “Sapienza” Neurochirurgia “Il rapporto tra volontario e paziente di Neurochirurgia” Prof. A. Santoro

Patologie Neurochirurgiche Traumatologia Neuro-oncologia • Cranica Tumori del SNC e SNP • Spinale Patologia

Patologie Neurochirurgiche Traumatologia Neuro-oncologia • Cranica Tumori del SNC e SNP • Spinale Patologia Vascolare Patologia malformativa • Idrocefalo • Malformazione di Arnold e Chiari Cerebrale & Spinale: Patologia del rachide • ernia discale • stenosi del canale • spondilolistesi • Aneurismi • MAV • Angiomi cavernosi

Traumi Cranici ed ematomi acuti associati Ematoma epidurale Ematoma intraparenchimale Ematoma subdurale acuto

Traumi Cranici ed ematomi acuti associati Ematoma epidurale Ematoma intraparenchimale Ematoma subdurale acuto

Emorragia subaracnoidea (ESA) • post-traumatica (7 -10%) • da rottura di aneurisma (75 -80%)

Emorragia subaracnoidea (ESA) • post-traumatica (7 -10%) • da rottura di aneurisma (75 -80%)

Patologia vascolare Aneurisma gigante Cavernomi

Patologia vascolare Aneurisma gigante Cavernomi

Traumi vertebro-midollari

Traumi vertebro-midollari

Tumori cerebrali e tumori midollari

Tumori cerebrali e tumori midollari

Patologia malformativa Malformazione di Chiari Idrocefalo

Patologia malformativa Malformazione di Chiari Idrocefalo

Patologia del rachide Stenosi del canale vertebrale Antero-listesi

Patologia del rachide Stenosi del canale vertebrale Antero-listesi

La Neurochirurgia è una sezione ospedaliera che spesso ospita PAZIENTI CRITICI Gravi patologie cerebrali

La Neurochirurgia è una sezione ospedaliera che spesso ospita PAZIENTI CRITICI Gravi patologie cerebrali che compromettono lo stato di coscienza: disorientamento coma profondo (a volte farmacoindotto) Gravi patologie vertebro-midollari che compromettono le funzioni sensitivomotorie e sfinteriche: Viene meno il concetto di Paraplegia autosufficienza Tetraplegia del malato Incontinenza

Derivazione esterna in pz con idrocefalo O 2 terapia continua Infusione endovenosa di liquidi

Derivazione esterna in pz con idrocefalo O 2 terapia continua Infusione endovenosa di liquidi e di farmaci Pz con cateterismo urinario Monitoraggio permanente della frequenza cardiaca , della pressione arteriosa e della saturazione ematica Pz in condizioni generali compromesse, non autosufficiente, suscettibile di assistenza continuativa!!

L’ASSISTENZA del pz neurochirurgico è fondamentale nella fase pre-operatoria ma diviene CRUCIALE & INDISPENSABILE

L’ASSISTENZA del pz neurochirurgico è fondamentale nella fase pre-operatoria ma diviene CRUCIALE & INDISPENSABILE nella fase post-operatoria Buona riuscita Cattiva riuscita Assistenza come elemento discriminante essenziale della buona riuscita dell’intervento neurochirurgico!!!

Alcuni pz critici seguiti con una adeguata assistenza possono recuperare una condizione di autosufficienza!

Alcuni pz critici seguiti con una adeguata assistenza possono recuperare una condizione di autosufficienza!

ASSISTENZA OSPEDALIERA come ATTENZIONE NEI CONFRONTI DELLE NECESSITA’ DEL MALATO Øesigenze fisiche primarie (cure

ASSISTENZA OSPEDALIERA come ATTENZIONE NEI CONFRONTI DELLE NECESSITA’ DEL MALATO Øesigenze fisiche primarie (cure igieniche, alimentazione) Ø esigenze terapeutico-diagnostiche (terapia farmacologica, indagini strumentali) Ø esigenze psicologiche (supporto e fiducia)

Monitorare lo stato di coscienza Il rispetto delle norme di asepsi e la prevenzione

Monitorare lo stato di coscienza Il rispetto delle norme di asepsi e la prevenzione delle infezioni Mobilizzare il pz allettato e prevenire TVP e lesioni da decubito Assistenza per… un supporto psicologico l’alimentazione e le cure igieniche di pz non autosufficienti l’accompagnamento presso le sedi diagnostiche

Una GESTIONE OTTIMALE delle attività di un reparto neurochirurgico prevede la seguente DISTRIBUZIONE del

Una GESTIONE OTTIMALE delle attività di un reparto neurochirurgico prevede la seguente DISTRIBUZIONE del personale infermieristico 1 infermiere ogni 3 pazienti 1 infermiere ogni 2 pazienti Reparto di degenza Terapia Intensiva Neurochirurgica

Sfortunatamente, per motivi che esulano dagli scopi di questa presentazione, questa distribuzione non sempre

Sfortunatamente, per motivi che esulano dagli scopi di questa presentazione, questa distribuzione non sempre è realizzabile !!!

Volontario COADIUVARE Personale medico Personale Infermieristico

Volontario COADIUVARE Personale medico Personale Infermieristico

L’Attività del volontario si deve integrare in un contesto multidisciplinare in cui differenti figure

L’Attività del volontario si deve integrare in un contesto multidisciplinare in cui differenti figure si confrontano: Personale infermieristico Neurofisiologi Neurochirurghi Neuroradiologi Neuropsicologi Fisioterapisti Anatomopatologi Radioterapisti

Assistenza del pz con patologia cranica Valutazione dello stato di COSCIENZA : • Pz

Assistenza del pz con patologia cranica Valutazione dello stato di COSCIENZA : • Pz vigile • Pz in coma : stato neurologico determinato tramite la Glasgow Coma Scale (GCS) Grave (GCS<8) Moderato (GCS 9 -13) Lieve (GCS 14 -15) È imperativo: 1. controllare persistentemente lo stato di coscienza mediante GCS 2. Riferire tempestivamente al medico l’insorgenza di sopore o rallentamento ideo-motorio 3. monitorare frequentemente le pupille

Apre gli occhi Lo stato di veglia Esegue un ordine La coscienza Parla Dice

Apre gli occhi Lo stato di veglia Esegue un ordine La coscienza Parla Dice parole comprensibili

Assistenza del pz con patologia cerebrale • Assicurare una corretta respirazione pervietà vie aeree

Assistenza del pz con patologia cerebrale • Assicurare una corretta respirazione pervietà vie aeree ; saturimetria ; posizione leggermente rialzata ; pulizia del cavo orale • Monitorare funzione cardiaca : Pressione cardiaca e frequenza arteriosa; velocità di infusione dei liquidi • Evitare danni da decubito o vizi di posizione utilizzare presidi antidecubito: ciambelle, materassini ad acqua o ad aria, cuscini

Principali Presidi Antidecubito

Principali Presidi Antidecubito

La MOBILIZZAZIONE del pz con patologia cerebrale e spinale üMisure atte a prevenire :

La MOBILIZZAZIONE del pz con patologia cerebrale e spinale üMisure atte a prevenire : ü Tromboflebiti ü Piaghe da decubito Interventi di fisioterapia ü tempestivi ü specifici per ogni situazione clinica Fornire spiegazioni al pz sulle restrizioni fisiche a cui andrà incontro Favorire la ripresa della posizione eretta nel più breve tempo possibile

Raccomandazioni sulla profilassi del tromboembolismo v Pz a basso rischio: Deambulare prima possibile Calze

Raccomandazioni sulla profilassi del tromboembolismo v Pz a basso rischio: Deambulare prima possibile Calze a compressione graduata fino alla deambulazione v Pz a moderato o alto rischio: Deambulare prima possibile Calze a compressione graduata fino alla deambulazione Eparina Se pz allettato: cambiare frequentemente la posizione (ogni 2 h) Rilevare la comparsa di : EDEMA, DOLORE, segni di INFIAMMAZIONE a carico di un arto plegico; oppure la comparsa di DISPNEA, CIANOSI e SUDORAZIONE profusa

MOBILIZZAZIONE 1. Praticare modica mobilizzazione passiva durante le cure igieniche 2. Se il pz

MOBILIZZAZIONE 1. Praticare modica mobilizzazione passiva durante le cure igieniche 2. Se il pz è allettato dotarlo di mezzi per consentirgli un’autonomia anche parziale: Ø Ø Ø 3. 4. Se pz politraumatizzato adottare particolari procedure Assistere durante la mobilizzazione ed educare il pz all’utilizzo di Ø Ø 5. 6. Campanello a letto Padella Pappagallo Girello Tripode etc… Far assumere posture corrette con particolare attenzione per ARTI PLEGICI Favorire il recupero di eventuali deficit motori mediante un’immediata fisioterapia

MOBILIZZAZIONE del pz con patologie vertebro-midollari Prevenire ulteriori lesioni ü Mobilizzare su piani rigidi

MOBILIZZAZIONE del pz con patologie vertebro-midollari Prevenire ulteriori lesioni ü Mobilizzare su piani rigidi ü Utilizzare l’elevatore ü Presenza di 4 operatori ü Presidi idonei in base alla sede della lesione Prevenire trombosi venose, embolie, anchilosi articolari e atrofie muscolari ü non provocare distorsioni articolari durante le variazioni di decubito ü non far assumere al pz posizioni che ostacolino la circolazione sanguigna ü se il danno neurologico lo consente mantenere la mobilizzazione attiva del pz, ausili utili: bastone, trepiedi, deambulatote a rotelle

Corretto posizionamento busto stoffa e stecche Utilizzo dell’elevatore

Corretto posizionamento busto stoffa e stecche Utilizzo dell’elevatore

MOBILIZZAZIONE del pz con patologie vertebro-midollari • mobilizzazione passiva precoce dopo rimozione di eventuali

MOBILIZZAZIONE del pz con patologie vertebro-midollari • mobilizzazione passiva precoce dopo rimozione di eventuali drenaggi in sede di intervento chirurgico • utilizzo, durante la mobilizzazione, di presidi adeguati (collari cervicali, busto ortopedico) • graduale ginnastica attiva, in collaborazione con i fisioterapisti, prevedendo l’uso della carrozina

differenti tipologie di collare cervicale

differenti tipologie di collare cervicale

Prima del posizionamento di un collare cervicale bisogna immobilizzare manualmente il rachide cervicale in

Prima del posizionamento di un collare cervicale bisogna immobilizzare manualmente il rachide cervicale in posizione neutra PIANO DI APPOGGIO

L’ ALIMENTAZIONE del pz neurochirurgico garantire un adeguato apporto calorico 2000 kcal/die e la

L’ ALIMENTAZIONE del pz neurochirurgico garantire un adeguato apporto calorico 2000 kcal/die e la sua regolare somministrazione • • non alimentare il pz fino a che il vomito o eventuali disturbi della deglutizione non siano risolti • somministrare una dieta enterale adeguata • Ricorrere al SNG se il pz è affetto da disfagia • Pz a digiuno per almeno 12 h dopo il trauma • Dieta semiliquida se pz con trauma cranio-facciale e deficit masticatori • Nei pz con funzione intestinale compromessa attuare nutrizione parenterale

L’ASEPSI e la prevenzione delle infezioni Ø Valutare la necessità di isolamento del pz

L’ASEPSI e la prevenzione delle infezioni Ø Valutare la necessità di isolamento del pz Ø Buon controllo dell’asepsi nelle procedure assistenziali Ø Controllare sedi di inserzioni dei cateteri venosi, del Ø Ø Ø catetere vescicale e delle ferite Evitare che il pz si tocchi le ferite Utilizzare materiale monouso Porre particolare cura nell’ igiene quotidiana personale del pz ed in quella ambientale Controllare la presenza di eventuali infezioni concomitanti Attenzione nella somministrazione della terapia antibiotica e nella pratica degli esami colturali in caso di iperpiressia

L’INSORGENZA DI UN PROCESSO INFETTIVO IN UN PZ NEUROCHIRURGICO PUO’ ALTERARNE IL DELICATO EQUILIBRIO

L’INSORGENZA DI UN PROCESSO INFETTIVO IN UN PZ NEUROCHIRURGICO PUO’ ALTERARNE IL DELICATO EQUILIBRIO E RIVELARSI MORTALE !!!

CONOSCENZA del pz e SUPPORTO in caso di sindrome depressiva reattiva ü Allontanare sentimenti

CONOSCENZA del pz e SUPPORTO in caso di sindrome depressiva reattiva ü Allontanare sentimenti di vegogna ed imbarazzo legati al danno fisico ü Minimizzare lo stress e consentire la risoluzione del problema comunicativo ü fornire sicurezza e supporto psicologico instaurando un’atmosfera di fiducia

Conclusioni Nell’ambito Neurochirurgico la corretta organizzazione della assistenza al malato assume un ruolo fondamentale:

Conclusioni Nell’ambito Neurochirurgico la corretta organizzazione della assistenza al malato assume un ruolo fondamentale: con le dovute attenzioni e il necessario supporto di figure professionali, il paziente può giovarsi dell’assistenza del personale volontario

Grazie per l’attenzione

Grazie per l’attenzione