Tito Maccio Plauto Da semplice schiavo a Spielberg
Tito Maccio Plauto Da semplice schiavo… a Spielberg dell’antichità !
Cosa analizzeremo ? Stile e Metodo delle Commedie Mostellaria Approfondimento rapporto padrefiglio Approfondimento rapporto servopadrone Commediografo Biografia Plauto Approfondimento cosmetica dell’epoca
Chi era plauto ? P lauto è stato L a mente creatrice, ma anche A ttore di commedie recitate da soli U omini e rappresentate a T eatro: si trattava delle prime O pere comiche
CARTA D’IDENTITÀ Tito Maccio Plauto 250 a. C. – 184 a. C. / / / Sarsina Umbria Romana Roma / Celibe Commediografo / / / Piedi piatti Orecchie lunghe M. E. Lepido
AttivitÀ: Commediografo • 21 commedie certe (16 presentano la stessa trama) • 19 commedie dubbie • Tutte le altre spurie Canone Varroniano
Come si dividono le commedie plautine ? BEFFA I. III. IV. V. • • Asinaria Casina Mostellaria Persa Pseudolus EQUIVOCO CARATTERE AGNIZIONE I. III. Cistellaria Curculio Epidicus Poenulus Rudens • Organizzazione della beffa • Ironia Aulularia M. Gloriosus Truculentus Analisi delle tipologie Caricature dei personaggi • Riconoscimento finale (agnizione) Maenechmi Bacchides Amphitruo • Gioco delle somiglianze
stile • Neologismi (pergraecari, congraecari) • Arcaismi (faciam faxo) • Uso del sermo familiaris METODO • Contaminatio • Vortere barbare • Ripresa dai modelli della Commedia Nuova Greca (Menandro, Difilo, Filemone) • Metateatro Imprecazioni (Iuppiter, Pol) Diminutivi (Aulula) • Cantica > Deverbia
Mostellaria (Commedia del fantasma) M ise in libertà l’amante, e sprecò Filolachete O gni avere in assenza del padre, dissipando. S e ne ritorna il padre ma il servo Tranione, T ira al vecchio un bidone dicendogli che in casa E venti spaventosi avvennero, che quindi L a si dové lasciare. Ma giunge un usuraio, L a pecunia reclama urgentemente. Il vecchio A ncora è corbellato, crede che il mutuo sia R ivolto ad acquistare una casa, ma quale ? I l servo dice quella del vicino. Ed il vecchio A vederla si reca, vien deriso, si adira.
Personaggi § Tranione: servo astuto ed ingannatore, protagonista della commedia § Grumione: servo § Filolachete: figlio di Teopropide, il suo servo è Tranione § Filemazio: meretrice amata da Filolachete § Scafa: serva che consiglia Filemazio § Callidamate: migliore amico di Filolachete § Delfio: meretrice amata da Callidamate § Teopropide: vecchio, padre di Filolachete § Misargiride: usuraio avido e senza scrupoli § Simone: vecchio vicino di casa § Fanisco: servo di Callidamate § Pinacio: servo di Callidamate
Caratteristiche mostellaria • Nomi parlanti: i nomi dei personaggi sono collegati alla storia, ad esempio il nome "Teopropide” ("Figlio di Indovino”), in contrapposizione alla lentezza con cui il vecchio comprende l'inganno orditogli NOMEN EST OMEN • La presenza dello schiavo Tranione è un esempio di servus callidus, personaggio tipico della commedia plautina. • La narrazione è piena di battute a doppio senso e di imprecazioni (Hercle, Pol, Age) • In molti punti della commedia è presente il termine pergraecari (gozzovigliare alla maniera dei greci), che rappresenta i greci come fannulloni perdigiorno. La scelta di questo verbo ha il duplice scopo di far ridere il suo pubblico e implicitamente criticare i costumi dissoluti dei romani dell’epoca, attribuendoli ai greci.
RAPPORTO PADRE-FIGLIO Com’era il rapporto padre-figlio nell’antichità? Sicuramente… DIVERSO DA QUELLO ODIERNO! Ne abbiamo un esempio nella Mostellaria dove però Plauto ricorre ad un capovolgimento carnevalesco della realtà, il figlio infatti riesce sempre ad avere la meglio sul padre, il quale nonostante sia arrabbiato e deluso lo perdona e si ristabilisce così la tranquillità. Questo metodo del capovolgimento aveva lo scopo di far divertire il pubblico risum movere presentando una situazione che non si sarebbe mai verificata nella realtà, in quanto il padre era una figura solitamente molto rispettata sia dal figlio, che dallo schiavo, personaggio che al contrario nelle commedie plautine si prende ampio gioco del padrone, ma che tuttavia, in un modo o in un altro riesce sempre a scamparla !
Mostellaria, atto I Filolachete “L'uomo, quando viene al mondo, a che somiglia? Capita spesso, anche, che arrivi la tempesta, la A che cosa e quale simile? A che cosa può paragonarsi? Ecco, ho manda in briciole le tegole e gli embrici. Il padrone trovato la risposta. Penso che l'uomo sia, quando non li cambia, quel buono a nulla; arrivano rovesci nasce, come una casa nuova. E vi spiego perchè. di pioggia, infradiciano i muri, l'acqua si infiltra, fa Forse a voi non sembrerà verisimile, ma io faro in marcire le travi, manda in malora l'opera modo di convincervi. dell'architetto. Sicuramente riuscirò a dimostrarvi che quel che La conduzione della casa va di male in peggio e dico e vero. E voi, voi stessi, lo so, quando avrete l'architetto non ne ha colpa, lui. Troppa gente ascoltato le mie parole, direte che le cose stanno segue questo andazzo, che se può farsi un cosi , e non diversamente. Ascoltate gli argomenti lavoretto da due soldi, loro aspettano, loro, non che vi espongo al riguardo perchè voglio che ne muovono un dito, sinché i muri crollano. E allora la siate informati quanto me. casa va rifatta di bel nuovo. Questi discorsi, io li ho La casa, non appena e pronta, tirata a lucido, fatta fatti per la casa, ma ora voglio dirvi come e perché a regola d'arte, tutti a lodare l'architetto, ad esaltare sono convinto che gli uomini sono come le case. la costruzione, ognuno se la prende a modello per Punto primo: i genitori sono gli architetti dei figli. Gli la sua, non badano alle spese e alle fatiche. Ma danno le fondamenta, li fan crescere, curano che poi, nella casa, ci va ad abitare un uomo dappoco, vengano su belli e robusti e non stanno a lesinare un fiaccone servito da pigroni, sporco e sfaticato; sui materiali purché nell'apparenza e nella ed ecco che nella casa cominciano i guai, perché sostanza siano buoni per se e per la gente. Le quel che e buono e mal tenuto. spese che fanno, mica le considerano spese. Li educano, li indottrinano in lettere e leggi e diritto. Si dan da fare, spendendo e faticando perché nasca
BEN IN 12/20 ! Padre rivale in amore del figlio ( ridicolizzato) Padre beffato dal servus • • • Mercator Casina Asinaria Pater oppositore dell’amore dei figli ma con lieto • • Bacchides Stichus Padri alla ricerca dei figli o delle figlie perduti o rapiti • • • Captivi Poenulus Rudens Padre che impone al figlio la propria scelta matrimoniale • Cistellaria • • Mostellaria Epidicus Padre complice dell’inganno organizzato dal servus a vantaggio del figlio • Pseudulus
Rapporto servo-padrone Citiamo un estratto del dialogo finale tra i due, quando Teopropide scopre di esser stato ingannato Tr: Me l’hai fatta Te: Come? Tr: Mi hai proprio spremuto Te: E tu non sei contento? Hai forse il moccolo al naso? Te: No non ce l’ho, perché tu dalla mia testa hai spremuto anche il cervello. […] Te: Razza di boia, ora faccio portar qui sarmenti e fuoco, tutt’intorno a te. Tr: Non farlo, prego. Son più saporito a lesso che in arrosto. […] Te: Tu, immondizia, sarai appeso e distrutto a suon di bastonate. Te: […] Per Ercole io stesso ti accopperò, se campo. Questo pendaglio da forca! Te: Suvvia, vattene! Vattene impunito! (finale a lieto fine)
Cosmetica femminile Filemazio: La cipria prego. Scafa: La cipria? Che bisogno ne hai? Filemazio: Per schiarirmi le gote. Scafa: Padrona mia è fatica sprecata. Vuoi sbiancare l’avorio con l’inchiostro.
Segreti per farsi belle 2000 anni fa ! I gesti e gli strumenti per farsi belle erano tutto sommato simili a quelli odierni… Gli ingredienti invece un po’ meno (pensate per truccarsi gli occhi usavano una pasta scurissima… fatta di formiche abbrustolite) Il colore preferito per le labbra era il rosso acceso. Molto usato era il fondotinta inoltre pensate… già in epoca romana le donne si applicavano sul volto nei finti! Maschere di bellezza e creme per la pelle andavano molto di moda!
Dialogo tra scafa e Filemazio
Conclusione Plauto affronta diversi aspetti nelle sue commedie, aspetti che ci aiutano a comprendere meglio la vita e la società del tempo. E un paragone sorge spontaneo: è poi cosi diversa la vita di adesso a quella di allora? Per alcuni aspetti si assomigliano, basti pensare alla cosmetica, che già all’epoca era di gran moda; e per altri differiscono come ad esempio nel rapporto servo-padrone, che oggi non esiste più. Plauto si rivela così un commediografo, che anche senza comunicare alcun messaggio nelle sue opere, in quanto il suo unico scopo era quello di far divertire il pubblico, ci fornisce una descrizione molto ampia delle realtà dell’epoca!
E poichè … Il suo pubblico lo ADORAVA, Plauto era considerato una sorta di Spielberg a Roma, un regista eccezionale che faceva rivivere sulla scena fatti quotidiani rendendoli ridicoli e capovolgendo le realtà dell’epoca ! È proprio vero quindi che “paupertas artis omnis perdocet” , lui da semplice schiavo qual’era è riuscito a diventare un rispettabile
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