Il valore sociale aggiunto nella prospettiva sociologica Il

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Il valore sociale aggiunto nella prospettiva sociologica Il volontariato tra distinzione e sviluppo sociale

Il valore sociale aggiunto nella prospettiva sociologica Il volontariato tra distinzione e sviluppo sociale A cura di: Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 1

una visione riduttiva e riduttivista dei concetti e delle relazioni da indagare mirati a

una visione riduttiva e riduttivista dei concetti e delle relazioni da indagare mirati a difalcare gli impedimenti sulla materia Galilei G. , Dialogo sui massimi sistemi (1632) cioè la loro ineludibile complessità Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 2

“Those things that are past, are no more; those that will come, are not

“Those things that are past, are no more; those that will come, are not here yet. What exist then? The point where past and future meet. And in that point is all our life” Lev Tolstoj Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 3

“…per far funzionare un incontro tra persone diverse ci vuole qualcosa di più della

“…per far funzionare un incontro tra persone diverse ci vuole qualcosa di più della presenza: ci vuole anche molta immaginazione. Io credo che per veicolare questi voli di immaginazione ci vogliano testi che non siano confronti o contrapposizioni tra campi già delimitati di diverse tradizioni o tra intere tradizioni prese in blocco, ma bricolage intelligenti, libri che mettano insieme con disinvoltura pezzi delle singole tradizioni, combinandoli in modi che non rientrino in nessuno schema precostituito…” Richard Rorty, Noi e loro. Dialogo sulla diversità culturale Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 4

La struttura del paper 1) Che cosa è il gusto del volontariato? 2) 3)

La struttura del paper 1) Che cosa è il gusto del volontariato? 2) 3) 4) 5) Cosa sono i frameworlds? E’ possibile valutare il gusto dentro ai frameworlds? Le dimensioni dell’alfabeto della coesione sociale Proposte di operazionalizzazione e valutazione di alcune dimensioni Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 5

Due concetti da PIERRE BOURDIEU 1) La costruzione sociale del gusto. Il gusto individuale

Due concetti da PIERRE BOURDIEU 1) La costruzione sociale del gusto. Il gusto individuale è una costruzione sociale e non è innato o “naturale” 2) Habitus. La condivisione inconsapevole di uno spazio sociale che permette di avere una medesima percezione delle pratiche sociali – comportamenti, gusti, idee, giudizi – tra i componenti di una classe, gruppo, società Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 6

Ricostruire l’habitus del volontariato significa analizzare ed evidenziare tutte quelle dimensioni, quelle pratiche sociali,

Ricostruire l’habitus del volontariato significa analizzare ed evidenziare tutte quelle dimensioni, quelle pratiche sociali, quei concetti, quegli ambiti che possono far parte dello spazio sociale condiviso delle organizzazioni e, contemporaneamente, porsi il problema della valutazione della potenzialità distintiva, il gusto Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 7

La “nuova” produzione culturale L’attenzione alla gestione ha relegato in “cantina” un potenziale ruolo

La “nuova” produzione culturale L’attenzione alla gestione ha relegato in “cantina” un potenziale ruolo di promozione e produzione culturale Chi ha sostituito il volontariato? - le imprese e il mercato, - il sistema dei media narrativi Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 8

Quali sono le percezioni sul volontariato e sul sociale presenti nella sfera pubblica mediale,

Quali sono le percezioni sul volontariato e sul sociale presenti nella sfera pubblica mediale, quella che adesso qualcuno chiama mediapolis? Marginali, irrilevanti per certi aspetti, assenti per altri, centrali in negativo se associati ad un certo modo di gestire servizi, progetti, processi Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 9

Quali rapporti sono percepiti nella galassia del volontariato, ma soprattutto tra i cittadini? I

Quali rapporti sono percepiti nella galassia del volontariato, ma soprattutto tra i cittadini? I cittadini non distinguono più fra “buoni e cattivi”. I soggetti e le organizzazioni del volontariato sembrano essere tutte uguali. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 10

Nelle piccole comunità la prossimità nelle relazioni consente ancora lo sviluppo di capitale sociale

Nelle piccole comunità la prossimità nelle relazioni consente ancora lo sviluppo di capitale sociale e di coesione sociale da parte del volontariato. In altri contesti come quelli metropolitani (o di dimensioni non comunitarie) la liquidità dei rapporti non è stata incorporata dal volontariato (né dalle altre organizzazioni). In questo contesto un conflitto ai margini fra organizzazioni del volontariato è una delle possibilità. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 11

Si può scongiurare se ci spostiamo ad analizzare il quadro sociale, le cornici dove

Si può scongiurare se ci spostiamo ad analizzare il quadro sociale, le cornici dove tutti noi ci muoviamo (i frameworlds). Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 12

I frameworlds e la mediapolis… Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 13

I frameworlds e la mediapolis… Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 13

L’altro nei frameworlds… “…i mezzi di comunicazione di massa mettono a disposizione – con

L’altro nei frameworlds… “…i mezzi di comunicazione di massa mettono a disposizione – con un’intensità più o meno forte – queste cornici di mondi (o frameworlds) in cui l’altro si manifesta, che essi de facto definiscono lo spazio morale all’interno del quale l’alterità emerge e, contemporaneamente, esortano (rivendicano, esigono) da parte del pubblico una risposta morale adeguata allo stimolo, in quanto cittadini in potenza o a tutti gli effetti” (Silverstone, 2009: 11) Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 14

La mediapolis è…. “…spazio mediatico dell’apparire… La mediapolis non è legata ad un contesto

La mediapolis è…. “…spazio mediatico dell’apparire… La mediapolis non è legata ad un contesto specifico. Non coincide più con la piazza cittadina, nella quale la somiglianza tra gli interlocutori prevale sulle loro differenze. Trascende lo stato-nazione o è totalmente indipendente rispetto a istituzioni nazionali specifiche. Essa emerge dall’interazione che gli esseri umani instaurano all’interno dello spazio dell’apparire mediato […]. La mediapolis non sostituisce il mondo dell’esperienza, né annulla la portata dell’interazione faccia a faccia, e la sua concretezza. La mediapolis costituisce la cornice di questo mondo e rende possibile l’azione collettiva” (Silverstone 2009: 51 -52). Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 15

La diseguaglianza nella mediapolis… “Il tema della disuguaglianza che emerge… definisce la mediapolis come

La diseguaglianza nella mediapolis… “Il tema della disuguaglianza che emerge… definisce la mediapolis come un’arena dell’esercizio del potere mediatico da parte del mercato e dello stato, all’interno di una cornice ideologica tendenziosa fatta di narrazioni e rappresentazioni superficiali ed effimere. ” (Silverstone, 2009: 61) Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 16

Prima domanda Le organizzazioni del volontariato differiscono dalla pubblica amministrazione e dalle imprese? Oppure

Prima domanda Le organizzazioni del volontariato differiscono dalla pubblica amministrazione e dalle imprese? Oppure sono identiche in molti tratti? Proviamo a disegnare un habitus idealtipico Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 17

L’alfabeto della coesione sociale – Le ventuno dimensioni 1) Sostenibilità sociale 2) diffused relations

L’alfabeto della coesione sociale – Le ventuno dimensioni 1) Sostenibilità sociale 2) diffused relations and the linking social capital 3) the democratization and the participation 4) the reproduction of relations 5) frame of programming and co-projectuality 6) sinergic action with public entities 7) Flexibility 8) Universality of access 9) construction of the evaluation of quality 10) the valorization of the phisical proximity Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 11) the valorisation of the territory 12) the partecipative organisation 13) the value of listening 14) the internal and external communication 15) the internal and external communication 16) the ethic of the gratuity and of the gift 17) the innovation 18) the risk 19) the immagination 20) the development of the knowledge work 21) governance 18

La prima dimensione 1) la sostenibilità sociale delle azioni, delle progettualità e dei servizi

La prima dimensione 1) la sostenibilità sociale delle azioni, delle progettualità e dei servizi volontariato nei territori di riferimento per assicurare la riproducibilità sociale, ambientale ed economica per le future generazioni Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 19

La seconda dimensione 2) relazionalità diffusa e del capitale sociale linking ovverosia le capacità

La seconda dimensione 2) relazionalità diffusa e del capitale sociale linking ovverosia le capacità di: 1) cucire il tessuto comune del territorio (memoria, storia, cultura e progettualità presente e futura) dentro i territori di appartenenza; 2) riprodurre relazionalità nei vuoti e nei buchi strutturali creati anche dalle logiche strettamente di mercato intorno ad individui e gruppi vulnerabili ed esclusi socialmente; 10 3) promuovere relazioni condivise fra persone provenienti da culture, contesti, comunità differenti; 4) promuovere relazioni paritarie in contesti caratterizzati da diseguaglianza di potere e di opportunità, favorendo l’assunzione di responsabilità all’interno delle comunità di riferimento; 5) promuovere la diffusione del capitale sociale che mette in relazione (linking) che riguarda i legami tra persone diverse, in contesti sociali diversificati, grazie a cui si può accedere a un ambito di risorse più esteso rispetto a quello della comunità di appartenenza. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 20

La terza dimensione 1) democraticità e partecipazione ovverosia la capacità del volontariato di: 1)

La terza dimensione 1) democraticità e partecipazione ovverosia la capacità del volontariato di: 1) promuovere spazi, luoghi e meccanismi reali di partecipazione democratica interna (adottando, ad esempio, sistemi di governance multistakeholder) ed esterna alle organizzazioni (nei territori della politica, ma anche in quelli del mercato); 2) rappresentare un luogo di apprendistato alla partecipazione democratica e politica, oltre che di apprendistato all’educazione civica e alla solidarietà. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 21

La quarta dimensione 1) riproduzione di relazioni: ovverosia la capacità di promuovere autonomia e

La quarta dimensione 1) riproduzione di relazioni: ovverosia la capacità di promuovere autonomia e responsabilità nei destinatari con particolare attenzione alla rimozione delle cause del disagio e alla “ricostruzione” delle persone non come “portatori di disagio”, ma come cittadini. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 22

La quinta dimensione 1) dare risposte adeguate ai bisogni in un quadro di programmazione

La quinta dimensione 1) dare risposte adeguate ai bisogni in un quadro di programmazione e coprogettazione, privilegiando l’integrazione e il fare rete da parte del volontariato. Processi basati su questo tipo di partnership favoriscono il mutuo apprendimento e danno luogo ad una elaborazione congiunta degli standard di qualità sociale che si perseguono. E questa qualità richiede e a sua volta riproduce qualità delle istituzioni. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 23

La sesta dimensione 1) un’efficace capacità di azione sinergica rispetto alle attività degli enti

La sesta dimensione 1) un’efficace capacità di azione sinergica rispetto alle attività degli enti pubblici ed agli altri attori del volontariato, con attenzione al radicamento sul territorio ed alle relazioni intrattenute con gli altri soggetti, all’attivazione di un ruolo complementare e non sostitutivo rispetto al territorio di riferimento e alla condivisione di obiettivi e metodi attraverso i quali i servizi sono erogati. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 24

La settima dimensione 1) la flessibilità, ovverosia la capacità di dare risposte veloci grazie

La settima dimensione 1) la flessibilità, ovverosia la capacità di dare risposte veloci grazie all’utilizzo di percorsi informali, con attenzione alla trasformazione dei bisogni, all’adattabilità del servizio offerto e ai mutamenti che questo necessariamente subisce nel corso della sua realizzazione. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 25

L’ottava dimensione 1) l’universalità dell’accesso e delle prestazioni offerte, facilitando l’accesso a tutti coloro

L’ottava dimensione 1) l’universalità dell’accesso e delle prestazioni offerte, facilitando l’accesso a tutti coloro che fanno parte della comunità territoriale di riferimento Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 26

La nona dimensione 1) valutazione della qualità dei progetti e dei servizi offerti. Andrea

La nona dimensione 1) valutazione della qualità dei progetti e dei servizi offerti. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 27

La decima dimensione 1) la valorizzazione della prossimità: le organizzazioni di volontariato sono prossime

La decima dimensione 1) la valorizzazione della prossimità: le organizzazioni di volontariato sono prossime ai territori sia per la capacità di leggere e interpretare i bisogni in sintonia con le persone sia per la dimensione organizzativa nonché per le radici profondamente innestate nel territorio (cultura, valori, persone, risorse). Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 28

L’undicesima dimensione 1) la valorizzazione del territorio. Il territorio, il local è un punto

L’undicesima dimensione 1) la valorizzazione del territorio. Il territorio, il local è un punto di forza delle organizzazioni di volontariato. Un territorio che non è solo uno spazio di mercato, ma, anzi, un luogo antropologicamente significativo verso il quale non sono pensabili (né attuabili) azioni esclusivamente orientate al profitto pena il depauperamento delle risorse simboliche, materiali e umane che rappresentano la linfa vitale del tessuto sociale dal quale prendono vita le organizzazioni stesse. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 29

La dodicesima dimensione 1) l’organizzazione partecipata ovverosia l’elaborazione di una strategia che preveda la

La dodicesima dimensione 1) l’organizzazione partecipata ovverosia l’elaborazione di una strategia che preveda la definizione precisa ed esplicita di ruoli e procedure e la creazione di canali di partecipazione aperti sia agli associati che agli esterni e attenzione a processi organizzativi, metodi di lavoro, modalità di organizzazione e gestione di riunioni, assemblee e in generale delle occasioni di coinvolgimento degli utenti. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 30

La tredicisima dimensione 1) la valorizzazione dell’ascolto ovverosia la capacità del volontariato di costruire

La tredicisima dimensione 1) la valorizzazione dell’ascolto ovverosia la capacità del volontariato di costruire un rapporto di ascolto con ogni destinatario, che tenga conto delle diversità e del forte carattere di umanità richiesto dalle peculiari tipologie di servizi forniti. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 31

La quattordicesima dimensione 1) la comunicazione interna e esterna come impegno nella costruzione di

La quattordicesima dimensione 1) la comunicazione interna e esterna come impegno nella costruzione di strumenti di comunicazione che incrementino il radicamento nel territorio e la visibilità del volontariato presso i destinatari e la pubblica amministrazione e che facciano attenzione alla conoscenza degli strumenti, al loro apprendimento, alla relazione fra forma e sostanza della comunicazione e al passaggio tra l’appartenenza e la condivisione; anche come costruzione di spazi comunicativi condivisibili nella sfera pubblica locale e mediale Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 32

La quindicesima dimensione 1) la formazione e l’apprendimento continuo per garantire continuità e certezza

La quindicesima dimensione 1) la formazione e l’apprendimento continuo per garantire continuità e certezza del servizio, continuo e ampio impegno nel coinvolgere soci e operatori, con attenzione ai processi organizzativi, al rischio di burn-out per i soci e gli operatori e al bagaglio di competenze da loro posseduto. E’ la dimensione della trasferibilità delle conoscenze fra generazioni diverse di soci ed operatori Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 33

La sedicesima dimensione 1) Etica e responsabilità. Tendenza a sviluppare riflessioni e azioni eticamente

La sedicesima dimensione 1) Etica e responsabilità. Tendenza a sviluppare riflessioni e azioni eticamente orientate. Costruttori e alimentatori insieme ad altri soggetti di piattaforme valoriali condivise Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 34

La diciassettesima dimensione 1) l’innovazione, ovverosia la capacità di sviluppare azioni in ambiti non

La diciassettesima dimensione 1) l’innovazione, ovverosia la capacità di sviluppare azioni in ambiti non interessati da interventi del mercato (perché poco o per niente redditizi) o dallo stato (perché di difficile gestione e/o poco diffusi e/o non ancora percepiti come rilevanti) e/o di proporre servizi, azioni e progetti inediti per il territorio di riferimento e/o di sviluppare azioni che incrementino l’autoriflessione del territorio di riferimento Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 35

La diciottesima dimensione 1) Lavorare sulla frontiera e sul rischio è la diciottesima dimensione

La diciottesima dimensione 1) Lavorare sulla frontiera e sul rischio è la diciottesima dimensione ovverosia la scelta come obiettivi prioritari di temi e ambiti marginali e/o sconosciuti anche alla comunità territoriale di appartenenza e la capacità di lavorare “borderline” e in situazioni di evidente disagio (organizzativo, gestionale e ambientale) e pericolo, assumendo il rischio di esiti non positivi di azioni, servizi e progetti. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 36

La diciannovesima dimensione 1) l’immaginazione ovverosia la capacità di immaginare il futuro della comunità

La diciannovesima dimensione 1) l’immaginazione ovverosia la capacità di immaginare il futuro della comunità di appartenenza, ma anche dell’organizzazione, delle sue attività e delle sue progettualità. Una dimensione difficile, ma assolutamente caratterizzante un ruolo anticipatorio e creativo delle organizzazioni di volontariato Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 37

La ventesima dimensione 1) lo sviluppo della knowledge work ovverosia la capacità di diventare

La ventesima dimensione 1) lo sviluppo della knowledge work ovverosia la capacità di diventare degli esploratori della conoscenza contestualizzata e territorializzata per trovare feconde interrelazioni fra teorie e pratiche. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 38

La ventunesima dimensione 1) la governance ovverosia la capacità di affrontare e gestire la

La ventunesima dimensione 1) la governance ovverosia la capacità di affrontare e gestire la crescente complessità dei territori caratterizzata da pluralità di attori, pluralità di culture, pluralità di progettualità, azioni e percorsi di sviluppo. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 39

Il processo di operazionalizzazione su alcune dimensioni del valore sociale aggiunto • Alcune delle

Il processo di operazionalizzazione su alcune dimensioni del valore sociale aggiunto • Alcune delle dimensioni distintive possono essere operazionalizzate e, successivamente, anche valutate • E’ possibile, cioè, provare a costruire alcuni indicatori che possono diventare terreno comune di sfida e di sperimentazione fra pubblica amministrazione, imprese e volontariato • E’ possibile lavorare su questi aspetti condividendo fra organizzazioni del volontariato e del volontariato, università e pubblica amministrazione luoghi di discussione, scambio di esperienze, percorsi di ricerca, progettualità e azioni sui territori. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 40

Un primo ulteriore elenco delle aree del valore sociale aggiunto del volontariato … •

Un primo ulteriore elenco delle aree del valore sociale aggiunto del volontariato … • • Riproduzione della relazionalità diffusa Immaginazione Ascolto Etica e responsabilità Integrazione Comunicazione Formazione/professionalità Organizzazione e partecipazione Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 41

Dimensione della riproduzione della relazionalità diffusa Riproduzione di relazionalità diffusa: intesa come capacità di

Dimensione della riproduzione della relazionalità diffusa Riproduzione di relazionalità diffusa: intesa come capacità di promuovere autonomia e responsabilità negli utenti con attenzione alla rimozione delle cause del disagio e “ricostruzione” dei cittadini non come “portatori” di disagio. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 42

Dimensione Area degli indicatori Primo sviluppo indicatori q RIPRODUZI ONE RELAZION ALITA’ DIFFUSA Capacità

Dimensione Area degli indicatori Primo sviluppo indicatori q RIPRODUZI ONE RELAZION ALITA’ DIFFUSA Capacità dell’organizzazion e di creazione ed empowerment della relazionalità diffusa e del capitale sociale Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata Quali sono le attività dell’organizzazione per promuovere autonomia e responsabilità negli utenti q Capacità di riprodurre relazioni nei vuoti creati dalle logiche di mercato q In che modo vengono promosse relazioni paritarie in contesti caratterizzati da disuguaglianza di potere e di accesso alle risorse all'interno e all'esterno dell’associazione Operazionalizzazione indicatori q Accade che gli utenti mantengano un contatto con l’associazione anche dopo il periodo in cui hanno fruito del servizio? q Quali sono le modalità con le quali si costruiscono reti di supporto e di relazione intorno agli utenti? q Presenza/assenza di progetti per le marginalità estreme q Presenza/assenza di attività continuativa di advocacy q Presenza/assenza di luoghi di conciliazione 43

Dimensione dell’immaginazione Immaginazione: vale a dire la capacità di acquisire una visione prospettica sul

Dimensione dell’immaginazione Immaginazione: vale a dire la capacità di acquisire una visione prospettica sul territorio di riferimento, che partendo dall’analisi dei bisogni riesca a cogliere le nuove sfide che provengono dall’esterno e coinvolgono la comunità, e affrontarle con la creazione di servizi e risposte inediti. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 44

Dimensione Area degli indicatori q q IMMAGINA ZIONE Capacità dell’organizzazio ne di proporre ed

Dimensione Area degli indicatori q q IMMAGINA ZIONE Capacità dell’organizzazio ne di proporre ed agire progettualità e soluzioni caratterizzate da immaginazione ed innovazione. q q Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata Operazionalizzazione indicatori Primo sviluppo indicatori Capacità di generare cambiamenti nella comunità territoriale Promozione di attività di ricerca ed analisi sui temi di impegno associativo nel territorio di riferimento Capacità di sviluppare azioni in ambiti non interessati da interventi del mercato o dallo Stato Concapacità di proporre servizi/azioni/progetti inediti per il territorio di riferimento Capacità di sviluppare azioni che incrementino l'autoriflessione del territorio di riferimento capacità di immaginare il futuro in ambito tematico e/o territoriale q Uso insolito e inusuale di risorse umane, materiali e simboliche per lo sviluppo di relazioni solidali q Presenza di progettualità e servizi innovativi per il territorio di riferimento q Studi, ricerche e analisi su temi quali il volontariato i giovani, i fenomeni emergenti sul territorio. . q Presenza/assenza di progetti inediti per il territorio di riferimento 45

Dimensione dell’ascolto Ascolto: inteso come la capacità dell’organizzazione di costruire un rapporto di ascolto

Dimensione dell’ascolto Ascolto: inteso come la capacità dell’organizzazione di costruire un rapporto di ascolto con ogni utente, che tenga conto delle diversità e del forte carattere di umanità richiesto dalla particolare tipologia di servizio fornito. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 46

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q Caratteristiche della relazione

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q Caratteristiche della relazione che gli operatori instaurano con l’utente ASCOLTO q Capacità di creare con altri soggetti delle reti di supporto immediato per l'utente Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata q Reperibilità e continuità nella presenza sul territorio Interesse da parte del volontario/dipe ndente/socio a sviluppare la relazionalità diffusa con l'utente e la comunità allargata q q q q Presenza di luoghi/strumenti di ascolto critico delle attività/servizi svolti Mezzi di comunicazione/di interfaccia con l’utenza Tempo medio di contatto Formalità/informalità della relazione con l'utente Velocità della risposta al bisogno Presenza di una rete consolidata Presenza di una sede/punto di ascolto con orari esplicitati presenza/assenza di sistemi di rilevamento della soddisfazione dell'utente presenza/assenza di un codice di comportamento per l'adozione diffusa di misure di cortesia e attenzione alla persona E' possibile per chiunque raggiungere (anche telefonicamente) qualcuno dell’associazione al di fuori degli orari di apertura della stessa? 47

Dimensione dell’etica e della responsabilità Etica/Responsabilità: intesa come capacità di costruire piattaforme caratterizzate dalla

Dimensione dell’etica e della responsabilità Etica/Responsabilità: intesa come capacità di costruire piattaforme caratterizzate dalla presenza di valori eticamente rilevanti: solidarietà, uguaglianza, aiuto ai deboli, impegno civile. All’interno di questa categoria rientra anche la progettazione di azioni orientate in questo senso e l’accrescimento dell’educazione civica del cittadino. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 48

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q ETICA E RESPONSABILITÀ

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q ETICA E RESPONSABILITÀ q Tendenza a sviluppare comportamenti associativi eticamente indirizzati Capacità di promuovere etica e responsabilità all’esterno delle organizzazioni nella comunità. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata q q Riferimenti valoriali specifici come l'impegno solidaristico, il dono, la relazione affettiva, nello statuto dell’organizzazione Riconoscimento del volontario/socio/dipe ndente nei valori fondanti dell’organizzazione q q q Presenza/assenza di attività di formazione rivolte alla cittadinanza sui temi dell’educazione civica (es. rispetto ambiente, ed. alimentare ecc. . ) presso l’associazione Presenza/assenza di un codice etico formalizzato (esempio carta dei valori dell’organizzazione) Riferimento esplicito in fase di progettazione dei servizi a documenti, trattati e carte orientate eticamente (es. costituzione, dichiarazione diritti umani ecc. . ) Presenza/assenza di piattaforme e reti con altri soggetti basate su una condivisione dei valori comuni ai soggetti del volontariato: impegno civile, sostegno ai più deboli, valorizzazione del volontariato, importanza della solidarietà nella società civile 49

Dimensione dell’integrazione Integrazione: ovvero il perseguimento di un' efficace capacità di azione sinergica rispetto

Dimensione dell’integrazione Integrazione: ovvero il perseguimento di un' efficace capacità di azione sinergica rispetto alle attività degli enti pubblici ed delle altre soggettività del volontariato, con attenzione al radicamento sul territorio e d alle relazioni intrattenute con gli altri soggetti (pubblici o del volontariato), all'attivazione di un ruolo complementare e non sostitutivo rispetto al territorio di riferimento e alla condivisione di obiettivi e metodi attraverso i quali il servizio viene di fatto erogato. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 50

Area degli indicatori Dimensione q q q INTEGRAZI ONE Capacità di azione sinergica con

Area degli indicatori Dimensione q q q INTEGRAZI ONE Capacità di azione sinergica con altri soggetti (pubblici/privati/di volontariato) per lo sviluppo della comunità territoriale di riferimento q q capacità di costruire un rapporto continuativo e stabile con il territorio q q Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata Operazionalizzazione indicatori Primo sviluppo indicatori Partecipazione stabile a reti o strutture con altri soggetti pubblici e/o privati e/o di volontariato Grado di conoscenza delle politiche sociali e dei servizi presenti sul territorio Complementarietà tra i progetti e le azioni dell’associazione rispetto a quelli previsti dalle politiche pubbliche del territorio Eguale peso delle associazioni all'interno delle reti e dei tavoli di lavoro Attenzione della rete ai bisogni diffusi della cittadinanza capacità di connettere con creatività soggettività anche profondamente diverse Capacità dell'OTS di condividere idee, progetti ed attività con altri soggetti del territorio per pianificare un comune sviluppo comunitario. q q q numero di progetti e/o servizi gestiti in compartecipazione con altri soggetti numero di organismi multilaterali a cui l’associazione partecipa presenza/assenza di documenti programmatici condivisi da altri soggetti sulla pianificazione territoriale rapporti con le rappresentanze civili, politiche anche informali presenti sul territorio: (es. autorità religiose, comunità immigrati, rappr Sindacali ecc. ) Presenza di analisi/mappature sui bisogni del territorio Presenza di documenti/resoconti sulle attività di rete dell’associazione Presenza/Assenza di altre associazioni che svolgono le loro attività appoggiandosi all’associazione (utilizzo di strutture/mezzi/risorse umane e finanziare, …) 51

Dimensione della comunicazione Comunicazione: come impegno nella costruzione di strumenti di comunicazione che incrementino

Dimensione della comunicazione Comunicazione: come impegno nella costruzione di strumenti di comunicazione che incrementino il radicamento nel territorio e la visibilità dell’associazione presso gli utenti e la pubblica amministrazione e che facciano attenzione alla conoscenza degli strumenti, al loro apprendimento, alla relazione fra forma e sostanza della comunicazione e al passaggio fra l'appartenenza e la condivisione. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 52

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori q q COMUNICAZIONE q q Grado di

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori q q COMUNICAZIONE q q Grado di compartecipazione dei soci agli eventi organizzati dall’associazione Capacità di ascolto rivolto all’interno dell’associazione Capacità di ascolto rivolto all’esterno dell’associazione Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata Modalità con cui si effettua la comunicazione interna q Modalità con cui si effettua la comunicazione esterna q Modalità con le quali l’associazione denuncia o rende pubbliche tematiche di disagio sul territorio Operazionalizzazione indicatori q q q Uso innovativo degli strumenti di comunicazione interna Uso innovativo degli strumenti di comunicazione esterna Presenza continuativa di luoghi e strumenti per l’ascolto È previsto l'invio continuativo di materiale informativo sulle attività ad enti pubblici, altri soggetti non profit, privati operanti nel vostro territorio/settore? Presenza continuativa dell’associazione in azioni di comunicazione di denuncia su tematiche di disagio del territorio 53

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q COMUNICAZIONE q Capacità

Area degli indicatori Dimensione Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q COMUNICAZIONE q Capacità dell’associazione di comunicare temi rilevanti per la comunità (e non solo per l’associazione) Capacità di comunicare l’immaginario e all’immaginario della comunità Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata q q Grado di visibilità dell’associazione nel territorio rispetto ai temi del disagio sociale q q q Partecipazione a campagne di sensibilizzazione e/o promozione, a livello locale o nazionale, su temi eticamente rilevanti Capacità di promuovere e realizzare delle campagne di sensibilizzazione su temi eticamente rilevanti L’associazione è interlocutore della stampa locale (è contattata per le questioni principali inerenti la comunità locale) Presenza di racconti sul territorio sviluppati periodicamente dall’associazione (volumi, depliant, mostre, articoli, etc. ) Molteplicità vs unicità degli strumenti informativi (messaggio veicolato attraverso: siti, newsletter, conferenze, spazi s quotidiani, ecc. ) – esplicitare la risposta 54

AREA DELLA FORMAZIONE E DELLA PROFESSIONALITÀ Formazione/Professionalità: continuità e certezza nel servizio, continuo e

AREA DELLA FORMAZIONE E DELLA PROFESSIONALITÀ Formazione/Professionalità: continuità e certezza nel servizio, continuo e ampio impegno nel coinvolgere soci, volontari e operatori, con attenzione ai processi organizzativi, al rischio di burn-out per i volontari e al bagaglio di conoscenze da loro posseduto. All'interno di questa categoria rientra anche l'analisi dei temi della formazione individuale/di gruppo sui temi di interesse del servizio e sul servizio offerto. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 55

AREA QUALITÀ Area degli indicatori Primo sviluppo indicatori q q FORMAZIO NE/PROFES SIONALITÀ q

AREA QUALITÀ Area degli indicatori Primo sviluppo indicatori q q FORMAZIO NE/PROFES SIONALITÀ q Come l’associazione garantisce un livello di professionalità elevato nel tempo Come sviluppa tipologie di competenze e professionalità specifiche del volontariato Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata q q Promozione di percorsi di formazione e/o specializzazione del socio-volontariodipendente Valorizzazione del bagaglio di competenze trasversali presenti nell’associazione oltre allo skill associativo individuale valorizzazione nel percorso di formazione rispetto alle professionalità presenti nel mondo del volontariato Operazionalizzazione indicatori q Numero medio dei corsi/attestati posseduti dal personale volontario/dipendente suddiviso per settori (emergenza, sociale, direttivo) q Presenza/assenza di reti/percorsi di accompagnamento formalizzati per i neovolontari successivi alla formazione di base q Presenza/assenza di corsi di formazione a numero chiuso oltre a quelli previsti per legge q Verifica periodica delle competenze acquisite 56

AREA DELL’ORGANIZZAZIONE Organizzazione: intesa come elaborazione di una strategia che preveda la definizione precisa

AREA DELL’ORGANIZZAZIONE Organizzazione: intesa come elaborazione di una strategia che preveda la definizione precisa ed esplicita di ruoli e procedure e la creazione di canali di partecipazione aperti sia agli associati che agli esterni e attenzione a processi organizzativi, metodi di lavoro, modalità di organizzazione e gestione di riunioni, assemblee e in generale delle occasioni di coinvolgimento degli utenti. Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 57

AREA QUALITÀ Area degli indicatori Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q q ORGANIZZAZ

AREA QUALITÀ Area degli indicatori Primo sviluppo indicatori Operazionalizzazione indicatori q q q ORGANIZZAZ IONE E PARTECIPAZI ONE Attenzione ai processi organizzativi e metodi di lavoro che costituiscano occasioni di coinvolgimento dei volontari, dei cittadini e dei dipendenti Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata q q Possibilità di individuare in modo semplice e veloce le responsabilità organizzative tramite l'utilizzo della relazionalità informale Possibilità di condivisione delle scelte associative Processo di responsabilizzazion e attraverso una maggiore partecipazione democratica individuale q q q Esistono articolazioni organizzative che favoriscono la partecipazione oltre a quelle previste dallo statuto? Presenza/assenza di una struttura qualitativamente affidabile, idonea, accogliente (sede/telefono/internet/ mezzi/ attrezzature…) Presenza/assenza di canali strutturati di partecipazione alla vita organizzativa e decisionale dell’associazione Presenza/assenza di ruoli organizzativi gerarchicamente strutturati Presenza/assenza momenti partecipati fra le varie componenti l’associazione (dirigenti, volontari, dipendenti, giovani in servizio civile) Presenza/assenza di ruoli di responsabilità affidati sulla base delle competenze e non sulle cariche formali 58

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Alcune riflessioni finali: • Il valore sociale aggiunto

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Alcune riflessioni finali: • Il valore sociale aggiunto è un tema rilevante per le organizzazioni del volontariato in un contesto europeo e nazionale dove si tende a favorire una cultura del mercato (e della merce) e non una cultura della coesione sociale Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 59

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Cercare di valutare e di condividere all’interno delle

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Cercare di valutare e di condividere all’interno delle organizzazioni del volontariato quale è l’idea di volontariato e quali caratteristiche potrebbe avere e quale distanza c’è dalla situazione attuale. Riflessioni di questo tipo non sono mai indolori, ma aiutano a delineare con maggiore chiarezza la propria identità e a crescere insieme Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 60

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Trovare percorsi che aiutino a valutare e valorizzare

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Trovare percorsi che aiutino a valutare e valorizzare peculiarità distintive del volontariato Significa anche fare un passaggio dalla “natura” del servizio (attività) alla “natura” del soggetto associativo Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 61

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Promuovere la cultura delle valutazione che consenta di

Quale scenari futuri rispetto al volontariato? Promuovere la cultura delle valutazione che consenta di individuare e valorizzare buone prassi associative, favorendo una sussidiarietà orizzontale interna all’associazione Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 62

Quale scenari futuri rispetto al t? rzo settore Porre al centro dell’attenzione la persona,

Quale scenari futuri rispetto al t? rzo settore Porre al centro dell’attenzione la persona, il volontario, il giovane, il migrante (straniero o italiano) creando “reali” percorsi di inclusione e di partecipazione interni all’associazione Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 63

“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi

“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, ricordo, narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto ‘non c’è altro da vedere’, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturato, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito” J. Saramago, Viaggio in Portogallo Andrea Volterrani Università di Roma Tor Vergata 64