Meccanismi di irrigidimento incrudimento tenacizzazione Come le propriet

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Meccanismi di irrigidimento, incrudimento, tenacizzazione Come le proprietà dei materiali sono influenzati dalla struttura

Meccanismi di irrigidimento, incrudimento, tenacizzazione Come le proprietà dei materiali sono influenzati dalla struttura

Introduzione • Le proprietà di molti materiali possono essere modificate attraverso variazioni della loro

Introduzione • Le proprietà di molti materiali possono essere modificate attraverso variazioni della loro microstruttura • La modifica delle proprietà rende il materiale meglio rispondente a determinate specifiche di progetto • Per le leghe metalliche, data la rilevanza dei fenomeni di scorrimento e deformazione plastica, la modifica delle proprietà meccaniche ha lo scopo di aumentare la resistenza a snervamento • Per i polimeri, in alcuni casi lo scopo può essere sia di aumentare la resistenza che la rigidezza • Per i ceramici ed i vetri, in genere lo scopo è di aumentare la tenacità

Incrudimento dei metalli • Nei materiali metallici la deformazione plastica è legata al moto

Incrudimento dei metalli • Nei materiali metallici la deformazione plastica è legata al moto delle dislocazioni (si veda capitolo 2) • Per aumentare la resistenza a snervamento, è necessario impedire il moto delle dislocazioni – Eliminare le dislocazioni: estremamente antieconomico e di impossibile applicazione industriale – Interagire con il moto delle dislocazioni riducendone la mobilità

Moto delle dislocazioni • L’applicazione di uno sforzo genera uno spostamento della dislocazione b

Moto delle dislocazioni • L’applicazione di uno sforzo genera uno spostamento della dislocazione b Linea di dislocazione L 1 L 2

Moto delle dislocazioni • I due piani si spostano di una quantità b. Lavoro

Moto delle dislocazioni • I due piani si spostano di una quantità b. Lavoro fatto dalla sforzo • f resistenza allo scorrimento per unità di larghezza (lungo L 1) • La dislocazione si sposta di una lunghezza L 2. Energia necessaria per muovere la dislocazione: Eq. 6. 1 L 2

Sforzo critico di taglio • Lo sforzo critico di taglio è molto alto nei

Sforzo critico di taglio • Lo sforzo critico di taglio è molto alto nei ceramici (legame covalente) no scorrimento • Lo sforzo critico è molto più basso nei materiali metallici (legame metallico) • Aumento della resistenza richiede aumento di f • f maggiore nei metalli CCC (struttura meno compatta)

Meccanismi di rafforzamento • Per migliorare le proprietà di resistenza dei materiali metallici si

Meccanismi di rafforzamento • Per migliorare le proprietà di resistenza dei materiali metallici si possono utilizzare uno, o più, dei seguenti meccanismi: – ALLIGAZIONE: aumenta il numero di difetti puntuali – INCRUDIMENTO: viene aumentato il numero delle dislocazioni. – AFFINAMENTO DEL GRANO : viene aumentato il numero di difetti superficiali • In tutti e 3 casi aumentando il numero di difetti del metallo si riduce la mobilità delle dislocazioni (aumenta f)

Aumento della resistenza • Introducendo dei difetti nel cristallo, se L è la distanza

Aumento della resistenza • Introducendo dei difetti nel cristallo, se L è la distanza tra tali difetti, il numero di ostacoli che toccano la linea di dislocazione di lunghezza unitaria è: L • Ciascun difetto provoca una forza di bloccaggio p (pinning) • La resistenza totale per unità di lunghezza della dislocazione allora è: • E l’aumento dello sforzo critico di taglio (combinando con eq. 6. 1): Eq. 6. 2 Moto della dislocazione in vicinanza di atomi di un secondo elemento aggiunto in lega

Rafforzamento per soluzione solida • Si ottiene per alligazione. • Si può formare una

Rafforzamento per soluzione solida • Si ottiene per alligazione. • Si può formare una soluzione solida omogenea se gli atomi del soluto entrano in specifiche posizioni del reticolo cristallino del solvente (acciai)

Rafforzamento per soluzione solida L L L a combinando con eq. 6. 1 Eq.

Rafforzamento per soluzione solida L L L a combinando con eq. 6. 1 Eq. 6. 3

Rafforzamento per dispersione • Si ottiene per alligazione. • Si può formare una dispersione

Rafforzamento per dispersione • Si ottiene per alligazione. • Si può formare una dispersione se gli atomi del secondo componente formano dei domini cristallini a se stanti nella struttura del primo componente

Rafforzamento per dispersione • Forza agente sulla dislocazione • La forza è bilanciata dalla

Rafforzamento per dispersione • Forza agente sulla dislocazione • La forza è bilanciata dalla tensione lineare: Eq. 6. 4 Moto della dislocazione in vicinanza di domini cristallini di un secondo elemento aggiunto in lega T b. L

Rafforzamento per dispersione • Il valore massimo dello sforzo necessario per far muovere la

Rafforzamento per dispersione • Il valore massimo dello sforzo necessario per far muovere la dislocazione vale: • Superato il valore, la dislocazione continua a crescere anche per valori dello sforzo più bassi • Quindi l’effetto di incrudimento dipende da L b. L T

Incrudimento • Prodotto dalla lavorazione a freddo, che aumenta il numero delle dislocazioni •

Incrudimento • Prodotto dalla lavorazione a freddo, che aumenta il numero delle dislocazioni • In un acciaio ricotto la densità di dislocazioni vale circa 1010 m/m 3 • Dopo incrudimento, la densità di dislocazioni sale fino a circa 1017 m/m 3 • d numero di dislocazioni per area unitaria Eq. 6. 5

Relazione tra resistenza e densità di dislocazioni y 1 Evoluzione della resistenza a snervamento

Relazione tra resistenza e densità di dislocazioni y 1 Evoluzione della resistenza a snervamento in funzione della densità di dislocazioni 2 4 3 Densità delle dislocazioni • 1: valore teorico del metallo (G/2 ) • 3: punto minimo della resistenza si ottiene per una densità di dislocazioni pari a 106 -108 m/m 3 • 4: zona di incrudimento • Aumento proprietà meccaniche: – 1 -2: realizzare un metallo con un numero di difetti molto basso – 4. aumentare il numero di difetti

Incrudimento • Un metallo sottoposto ad una deformazione plastica durante il ciclo 1). La

Incrudimento • Un metallo sottoposto ad una deformazione plastica durante il ciclo 1). La resistenza a snervamento è 1 • Nel ciclo 2), condotto sul materiale già allungato nel ciclo 1), la resistenza a snervamento è 2> 1 • Nel ciclo 3) la resistenza a snervamento è 3> 2 • Aumentando la deformazione plastica, aumenta la resistenza snervamento del metallo

Incrudimento σ σy, 3 σy, 2 σy, 1 εres, 1 ε Ciclo 1 campione

Incrudimento σ σy, 3 σy, 2 σy, 1 εres, 1 ε Ciclo 1 campione non incrudito εres, 2 ε Ciclo 2 campione incrudito nel ciclo 1 σy, 1<σy, 2<σy, 3<……σy, i<σy, i+1< εres, 3 ε Ciclo 3 campione incrudito nel ciclo 2

Incrudimento e deformazione plastica • L’incrudimento viene indotto attraverso una deformazione plastica. • La

Incrudimento e deformazione plastica • L’incrudimento viene indotto attraverso una deformazione plastica. • La deformazione plastica genera dislocazioni • L’aumento della densità di dislocazioni viene spiegato attraverso il concetto delle sorgente di Frank. Read b D’ D D b b D’ D b b D m D’ n D’ D D’

Tecnologie di deformazione •

Tecnologie di deformazione •

Effetto della deformazione plastica 100 50 160 140 120 Carico di rottura Durezza Brinell

Effetto della deformazione plastica 100 50 160 140 120 Carico di rottura Durezza Brinell 180 80 40 60 30 R 40 20 A 20 10 K 100 0 0 20 40 60 80 Lavoro a freddo % 0 100 Allungamento % HB Resilienza K Kgm/cm 2 200

Tecnologie di deformazione forgiatura laminazione trafilatura estrusione

Tecnologie di deformazione forgiatura laminazione trafilatura estrusione

Tecnologie di deformazione imbutitura stiropiegatura

Tecnologie di deformazione imbutitura stiropiegatura

Affinamento del grano • Una dislocazione che si muove lungo una direzione in un

Affinamento del grano • Una dislocazione che si muove lungo una direzione in un cristallo 1 • La dislocazione se entra in un altro grano cristallino non si potrà muovere nella stessa direzione • E’ necessaria un’energia maggiore (forza maggiore) per attivare i nuovi sistemi di scorrimento • Grani più piccoli, contribuiscono a migliorare la resistenza del materiali • Legge di Hall-Petch: Bordo di grano an o B Piano di scorrimento Gr Eq. 6. 6 Grano A

Resistenza a snervamento (Kg/mm 2) Legge di Hall-Petch 50 40 molibdeno 30 20 ferro

Resistenza a snervamento (Kg/mm 2) Legge di Hall-Petch 50 40 molibdeno 30 20 ferro 10 0 0 1 2 3 4 5 6 1/D 1/2 (mm-1/2) 7

Controllo della dimensione dei grani da solidificazione • Abbassando la T di solidificazione (o

Controllo della dimensione dei grani da solidificazione • Abbassando la T di solidificazione (o aumentando la velocità di raffreddamento ) si ottengono cristalli più fini (si veda capitolo 4 sui processi di cristallizzazione) T 1 o 1 T 1 < T 2 1 > 2 T 2 o 2

Ricottura • • Un metallo incrudito si trova in una condizione di elevata energia

Ricottura • • Un metallo incrudito si trova in una condizione di elevata energia interna L’energia è immagazzinata sotto forma di difetti di linea e di punto Inoltre, i grani sono allungati nella direzione di stiro Il riscaldamento del metallo al di sotto della temperatura di fusione può favorire il rilascio delle tensioni interne ed il riassetto delle dislocazioni a configurazioni di minore energia • A temperatura maggiore, può avvenire la ricristallizzazione, con la formazione di nuovi grani non deformati • In genere, diminuiscono gli sforzi residui, la resistenza e la durezza, ma si migliora la duttilità

Evoluzione delle strutture Lavorato a freddo ricristallizzazione ricuperato ingrossamento del grano

Evoluzione delle strutture Lavorato a freddo ricristallizzazione ricuperato ingrossamento del grano

800 600 400 200 Allungamento % Resistenza a trazione (MPa) Evoluzione delle proprietà 80

800 600 400 200 Allungamento % Resistenza a trazione (MPa) Evoluzione delle proprietà 80 60 Dimensione del grano ( m) 40 20 25 50 75 100 % lavoro a freddo 200 400 600 800 Temperatura di ricottura (°C) ricupero ricristallizzazione Accrescimento grano

Proprietà meccaniche di metalli • La resistenza teorica di un metallo, considerato ideale, ovvero

Proprietà meccaniche di metalli • La resistenza teorica di un metallo, considerato ideale, ovvero privo di difetti interni, è di più di 1000 volte superiore alla resistenza reale • I metalli, oppure le leghe, presentano tutta una serie di difetti del reticolo cristallino che diminuiscono fortemente la resistenza meccanica. – Difetti puntuali – Difetti lineari – Difetti superficiali – Difetti tridimensionali y (MPa) R (MPa) Acciaio di uso 210 generale 200 -350 300 -700 Acciai bonificati 210 360 -1000 620 -1300 Accia legati per molle 210 1100 -1200 1400 -1500 Acciai inossidabili austenitici 210 220 -350 550 -650 Leghe di Al in 73 -75 getto 90 -270 160 -320 Leghe di Al 68 -73 da stampaggio 170 -500 200 -600 Materiale E (GPa)

Tenacizzazione dei ceramici • Per i materiali ceramici, il miglioramento delle proprietà meccaniche ha

Tenacizzazione dei ceramici • Per i materiali ceramici, il miglioramento delle proprietà meccaniche ha lo scopo di aumentare la tenacità del materiale • I legami covalenti presentano elevati valori di sforzo critico di taglio, per cui lo scorrimento si innesta a valori del carico molto alti • Del resto, la natura direzionale dei legami covalenti genera una forte fragilità

Rottura dei materiali fragili • Nei materiali duttili, il materiale nella zona adiacente alla

Rottura dei materiali fragili • Nei materiali duttili, il materiale nella zona adiacente alla cricca si deforma in maniera plastica, assorbendo l’energia • I materiali duttili sono poco sensibili alla presenza di cricche • Nei materiali fragili la deformazione plastica attorno alla cricca è impedita dai legami covalenti • Il materiale si rompe • I materiali fragili resistono molto meglio a compressione che a trazione Zona deformata plasticamente

Rottura fragile • La presenza di una cricca genera una concentrazione degli sforzi •

Rottura fragile • La presenza di una cricca genera una concentrazione degli sforzi • Lo sforzo all’apice della cricca è molto più alto di quello nominale, e può raggiungere la resistenza ideale del materiale • I legami in corrispondenza della cricca si rompono • Legami già rotti • Legami che stanno per rompersi • Legami integri Concentrazione degli sforzi all’apice di una cricca c r

Rottura fragile Resistenza a trazione (GPa) • Per molti materiali ceramici (fibre) la resistenza

Rottura fragile Resistenza a trazione (GPa) • Per molti materiali ceramici (fibre) la resistenza dipende dalla lunghezza o dal diametro • Aumentando la lunghezza o il diametro aumenta il numero di difetti 5 4 3 2 1 0 0 20 40 60 80 100 Diametro delle fibre ( m) 120

Tenacizzazione Propagazione delle cricche bloccata Resistenza a trazione, m Formazione della cricca

Tenacizzazione Propagazione delle cricche bloccata Resistenza a trazione, m Formazione della cricca

Zirconia • • Ossido di Zirconio Zr. O 2 Ad elevate temperature, la forma

Zirconia • • Ossido di Zirconio Zr. O 2 Ad elevate temperature, la forma stabile è la tetragonale A basse T, la forma stabile è la monoclina Al raffreddamento, la trasformazione è accompagnata da un aumento di volume del 3% • La trasformazione non si può impedire neanche con un brusco raffreddamento • La trasformazione viene impedita se si aggiunge fino al 10% di Y 2 O 3

ZTA • Allumina (Al 2 O 3) tenacizzata con zirconia • Quando si raffredda

ZTA • Allumina (Al 2 O 3) tenacizzata con zirconia • Quando si raffredda la lega, la trasfomazione t m crea degli stress nella matrice di allumina, intorno alle particelle di zirconia • Questi stress possono provocare microfessure • Le microfessure interferiscono col moto delle cricche, deviandole e biforcandole • Questo provoca una tenacizzazione

PSZ • Zirconia parzialmente stabilizzata • Si aggiunge il 3% di Y 2 O

PSZ • Zirconia parzialmente stabilizzata • Si aggiunge il 3% di Y 2 O 3 • La trasformazione t m al raffreddamento è soppressa. La zirconia resta in fase tetragonale metastabile • La trasformazione non avviene sia perché l’espansione è impedita dalla presenza della matrice (zirconia stessa o allumina) sia per la presenza di Y 2 O 3 • Le particelle sono sottoposte ad uno sforzo di compressione • Se viene meno lo stato di compressione (presenza di una cricca) la trasformazione t m avviene • La conseguente espansione volumetrica si oppone alla propagazione della cricca

PSZ • Meccanismo di azione di PSZ Zirconia metastabile tetragonale Sforzo di compressione attorno

PSZ • Meccanismo di azione di PSZ Zirconia metastabile tetragonale Sforzo di compressione attorno al vertice della cricca Zirconia monoclina trasformata martensiticamente

Compositi ceramici • Al materiale ceramico si possono aggiungere delle fibre di rinforzo •

Compositi ceramici • Al materiale ceramico si possono aggiungere delle fibre di rinforzo • Le fibre sono in genere di ceramico • Le fibre tenacizzano la matrice: – A) tenendo uniti i lembi della cricca – B) mantenendo una certa frazione dello sforzo (riducendo l’intensificazione degli sforzi) – C) Assorbono una parte dell’energia di frattura attraverso fiber debonding FC

Confronto tra metodi di tenacizzazione meccanismo Tenacità (MPa*m 1/2) Esempi di applicazione Rinforzato con

Confronto tra metodi di tenacizzazione meccanismo Tenacità (MPa*m 1/2) Esempi di applicazione Rinforzato con fibre 30 continue Si. C-vetro Dispersioni metalliche 25 Al 2 O 3 -Al; Al 2 O 3 Ni Trasformazioni 20 Zr. O 2

Meccanismi di irrigidimento dei polimeri • Per molti materiali polimerici, il problema maggiore è

Meccanismi di irrigidimento dei polimeri • Per molti materiali polimerici, il problema maggiore è legato al basso valore della rigidezza • Il basso valore di rigidezza deriva dalle deboli interazioni secondarie intermolecolari • Aumento della rigidezza può essere effettuato attraverso diverse strategie. In ogni caso, si cerca di ridurre lo scorrimento delle molecole • Di queste, molte riguardano la modifica della chimica del polimero • Dal punto di vista ingegneristico, le alternative più interessanti sono: – Aumento del grado di cristallinità – Aggiunta di filler – Orientazione delle macromolecole

Modifica della chimica dei polimeri • Aumentando la dimensione del gruppo laterale, si riduce

Modifica della chimica dei polimeri • Aumentando la dimensione del gruppo laterale, si riduce la capacità di scorrimento delle molecole • Aumenta la Tg • Aumenta il modulo polimero Polietilene (PE) Polipropilene (PP) H H H CH 3 C C H H Polivinilcloruro (PVC) Polistirene (PS) H Cl C C H H H C C H H Peso 1 molecola re gruppo laterale 15 35 77 Tg(°C) -70 -16 80 100 E (GPa) 1 1. 6 2. 4 2. 8

Modifica della chimica dei polimeri • Lo stesso effetto si può ottenere introducendo dei

Modifica della chimica dei polimeri • Lo stesso effetto si può ottenere introducendo dei legami più rigidi lungo la catena principale (PE e PET) polimero Polietilene (PE) Poli(etilenetereftalato) H H C C H H Tg(°C) -70 75 E(Gpa) 1 2. 8 O C C O O O

Effetto della temperatura • Un altro problema nel caso dei polimeri è legato alla

Effetto della temperatura • Un altro problema nel caso dei polimeri è legato alla scarsa resistenza alla temperatura. • Un polimero termoplastico amorfo possiede un comportamento caratterizzato da una forte riduzione del modulo in corrispondenza di una temperatura caratteristica, di transizione vetrosa (Tg) • In corrispondenza della Tg il polimero passa dallo stato “vetroso” allo stato “gommoso” • La transizione è legata all’attivazione dei meccanismi di rotazione dei legami covalenti • Sotto Tg la rotazione dei legami è impedita (no rotazione, no scorrimento, materiale fragile) • Sopra la Tg la rotazione dei legami è possibile (rotazione, scorrimento, materiale duttile)

Effetto della temperatura L 0 polimero Tm(°C) Tg(°C) Polietilene (bassa densità) 115 -90 Polietilene

Effetto della temperatura L 0 polimero Tm(°C) Tg(°C) Polietilene (bassa densità) 115 -90 Polietilene (alta densità) 137 -70 Polipropilene 175 -16 Polistirene 240 100 6, 6 Nylon 265 50 Poliestere 255 75 Policarbonato Teflon A 0 T>Tg 145 327 L>L 0 allungamento A<A 0 strizione

Proprietà meccaniche di polimeri T<Tg, elevato modulo e resistenza, bassa duttilità, bassa tenacità Sforzo

Proprietà meccaniche di polimeri T<Tg, elevato modulo e resistenza, bassa duttilità, bassa tenacità Sforzo (MPa) • Le proprietà meccaniche dei polimeri variano enormemente in base alla struttura, al tipo di legame, alla temperatura • Materiali polimerici possono presentare comportamento fragile o duttile • In linea di massima si può dire che polimeri al di sotto della Tg si comportano in maniera fragile, mentre al di sopra della Tg si comportano da materiali tipicamente duttili • La presenza di una fase cristallina generalmente migliora le resistenza ed il modulo, diminuendo la duttilità T>Tg, Elevata duttilità, bassi modulo e resistenza, alta tenacità Deformazione (mm/mm)

Influenza della T sulle curve • PMMA 80 Sforzo (MPa) 4 °C 60 20

Influenza della T sulle curve • PMMA 80 Sforzo (MPa) 4 °C 60 20 °C 30 °C 40 40 °C 50 °C 20 60 °C 0 0 0. 1 0. 2 Deformazione (mm/mm) 0. 3

Modulo vs T • La curva del modulo vs temperatura è caratterizzata da almeno

Modulo vs T • La curva del modulo vs temperatura è caratterizzata da almeno 4 zone importanti: passaggio da un comportamento rigido e fragile ad un comportamento molto più duttile (vedi cap 4 ed effetto della Tg sulla cristallizzaizone) Log(E (Pa)) • 1) plateau vetroso: materiale fragile ed elevato modulo 2) zona di transizione vetrosa (Tg): il modulo diminuisce di 3 -5 ordini di grandezza 3) plateau gommoso: materiale duttile Evoluzione del modulo di un 4) zona di flusso: materiale fluido 9 materiale 1 polimerico La temperatura di 2 termoplastico 8 transizione vetrosa è la amorfo in funzione temperatura che determina il 7 della temperatura 6 3 5 4 4 T

Aumento del grado di cristallinità • Aumentando il grado di cristallinità aumentano rigidezza e

Aumento del grado di cristallinità • Aumentando il grado di cristallinità aumentano rigidezza e resistenza • Diminuisce la duttilità • Aumento del grado di cristallinità riduzione velocità di raffreddamento Eq. 6. 7 xc=1 Log(E (Pa)) 9 8 Aumenta xc Aumenta grado di cristallinità 7 6 5 xc=0 4 Tg T Tm

Modifica delle proprietà di polimeri ad alte T Effetto della densità di reticolazione per

Modifica delle proprietà di polimeri ad alte T Effetto della densità di reticolazione per polimeri termoindurenti sulle curve modulo vs T Aumento della densità di reticolazione Log E • Reticolazione (elastomeri e termoindurenti) • Aumentando il peso molecolare del polimero, si sposta la zona di flusso a T più elevate • Per pesi molecolari infiniti (termoindurenti) la zona di flusso scompare • Aumentando la densità di reticolazione dell’elastomero o del termoindurente, il modulo sopra Tg resta più alto Peso molecolare infinito (termoindurente) Aumento del peso molecolare T Effetto del peso molecolare sulle curve modulo vs T

Aggiunta filler • L’aggiunta di particelle inorganiche (talco, carbonato di calcio, mica, vetro) aumenta

Aggiunta filler • L’aggiunta di particelle inorganiche (talco, carbonato di calcio, mica, vetro) aumenta la rigidezza • Diminuiscono resistenza e duttilità • Aumenta anche la viscosità

Orientazione • La produzione di una fibra richiede l’allungamento di un filo polimerico per

Orientazione • La produzione di una fibra richiede l’allungamento di un filo polimerico per effetto di una forza di trazione fino al limite della zona di strizione Produzione della fibra F

Orientazione • L’aumento dello sforzo dopo la zona di strizione è dovuto al fatto

Orientazione • L’aumento dello sforzo dopo la zona di strizione è dovuto al fatto che tutte le molecole sono state orientate nella direzione della forza • Un’ulteriore deformazione del provino avviene solo se si deformano i legami covalenti • Invece nel tratto iniziale la deformazione avviene per rotazione dei legami covalenti e deformazione dei legami secondari L 0 A 0 L>L 0 allungamento A<A 0 strizione

Orientazione • L’orientazione delle macromolecole contribuisce a migliorare la proprietà di resistenza e rigidezza

Orientazione • L’orientazione delle macromolecole contribuisce a migliorare la proprietà di resistenza e rigidezza del polimero • Sulla base della curva sforzo deformazione per polimeri duttili Curva reale riferita alla geometria della fibra Curva ingegneristica riferita alla geometria iniziale del filo

Fibre polimeriche • Geometricamente, l’effetto dell’applicazione di una forza è la riduzione della sezione

Fibre polimeriche • Geometricamente, l’effetto dell’applicazione di una forza è la riduzione della sezione (strizione) • Dal punto di vista della struttura, l’effetto è una forte orientazione delle molecole Bobina di filo polimerico (scarsa orientazione) Rullo di stiro fibra polimerica (elevata orientazione)

Orientazione lo Polimero semicristallino duttile alle par • Portando il materiale a strizione durante

Orientazione lo Polimero semicristallino duttile alle par • Portando il materiale a strizione durante la fase di trasformazione si ha orientazione • Se il materiale è sottoposto ad una sollecitazione, mostra un modulo molto maggiore rispetto a quello del materiale non orientato • Nelle direzioni ortogonali la rigidezza diminuisce • Per UHWMPE • Eisotropo= 1 GPa • Efibra=50 -70 GPa Non ato t n e ori colare i d n e perp Allungamento a rottura r