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La contabilità del magazzino R. Fenaroli
Definizione • La contabilità del magazzino è composta dalle rilevazioni relative ai movimenti di carico e scarico dei beni (merci, materie prime, componenti ecc. ) che formano le scorte.
Scopo • Controllare il livello e il valore delle scorte; • fornire i dati per la valutazione delle rimanenze alla fine dell’esercizio; • calcolare i costi d’acquisto e di produzione; • adempiere agli obblighi previsti dalla normativa fiscale.
Suddivisione del magazzino • Ricezione: emissione bollette di carico (dall’esterno) /buoni di versamento (se provenienti dalla produzione). • Conservazione. • Spedizione: emissione bollette di scarico (verso l’esterno) /buoni di prelievo (verso la produzione).
Glossario • Picking: operazioni di deposito e prelievo dei singoli materiali e prodotti. • Packaging: controllo dei beni prodotti eseguendo la marcatura delle confezioni e degli imballi, della pesatura dei colli (contengono beni in viaggio), dell’etichettatura identificativa dei pallets con emissione della packing list (lista degli imballi).
Codificazione dei beni • E’ l’attività di assegnazione di un codice a un bene Codici a barre Microchip Codici a barre bidimensionali (QR) – Quick Response Code
Obblighi fiscali • L’obbligo fiscale riguarda solo le aziende • con ricavi maggiori di 5. 164. 569 € • con rimanenze finali superiori a 1. 032. 913 € • Sono tenute alla contabilità fiscale di magazzino • le aziende commerciali all’ingrosso • le aziende di servizi per i materiali consumati nella produzione di servizi • le aziende che producono beni in serie o a ciclo continuo • Sono esclusi i beni di scarsa rilevanza, cioè quei beni il cui costo complessivo d’acquisto nell’esercizio precedente non abbia superato il 20% di tutti i beni da assoggettare a registrazione
Obblighi fiscali – beni di scarsa rilevanza esempio Per determinare i beni di scarsa rilevanza: • ordina le classi di beni in ordine crescente di costo complessivo; • calcola le percentuali del costo di ciascuna classe rispetto al totale; • calcola la percentuale cumulata (somma fra la percentuale della classe e la percentuale cumulata della classe precedente). • I beni di scarsa rilevanza sono quelli appartenenti a classi con percentuale cumulata inferiore al 20%.
Obblighi fiscali – beni di scarsa rilevanza esempio I beni di scarsa rilevanza sono quelli di classe 3 e 2, in quanto le loro percentuali cumulate sono inferiori al 20%
Obblighi fiscali – beni di scarsa rilevanza esercizio • Un’impresa industriale ha rilevato nella contabilità di magazzino i seguenti beni con i relativi costi di acquisto.
Obblighi fiscali – beni di scarsa rilevanza – esercizio - continuazione • Completa la tabella utilizzando le formule Excel e indica quali classi di beni sono considerati di scarsa rilevanza • Salva il file con nome Beni di scarsa rilevanza
Scritture della contabilità di magazzino • Si basa su due tipi di scritture • giornale di magazzino: registro sul quale vengono rilevati in ordine cronologico i carichi e gli scarichi dei beni quali risultano dai documenti originari; • mastro di magazzino: schede intestate a ciascun bene in cui sono indicate: • • le esistenze iniziali le quantità entrate e uscite le rimanenze altri dati necessari per la gestione delle scorte • Le scritture possono essere tenute a quantità o a quantità e valori.
Giornale di magazzino
Scheda magazzino
Scheda di magazzino - glossario • SCHEDA DI MAGAZZINO: è un documento che serve per registrare tutti i movimenti in entrata (carico) e in uscita (scarico) relativi a una merce, determinando l’esistenza (giacenza) dopo ciascun movimento. • APPROVVIGIONAMENTO: processo di acquisto delle merci. • SCORTA MINIMA (DI SICUREZZA): quantità di merce che deve sempre essere presente in magazzino per far fronte a eventuali emergenze (dovute a vendite superiori alla media e/o a ritardi da parte del fornitore). In sostanza è una scorta che limita il rischio di rimanere senza merce.
Scheda di magazzino - glossario • PUNTO D’ORDINE: quantità di merce raggiunta la quale o al di sotto della quale è opportuno effettuare un nuovo ordine. Naturalmente deve essere più elevato della scorta minima, in quanto deve tenere conto sia dei tempi di approvvigionamento sia delle vendite medie giornaliere della merce.
Scheda di magazzino – calcolo del punto d’ordine • I dati necessari per calcolare il punto d’ordine sono : • Vendite giornaliere medie = vendite totali anno precedente/gg lavorativi anno precedente. • Tempi medi di approvvigionamento = n. di gg necessari per ricevere la merce. • La formula per trovare il punto d’ordine è la seguente: Punto d’ordine = scorta minima + (Vendite giornaliere medie x Tempi medi di approvvigionamento)
Scheda di magazzino – calcolo del punto d’ordine • Esempio: • Determinare il punto d’ordine delle scatole di fusilli, sapendo che: • Numero scatole vendute annualmente = 15. 000 • Numero di giorni lavorati = 300 • Scorta minima: 200 scatole • Vendite giornaliere medie = 15. 000/300 = 50 scatole di fusilli al giorno; • Tempi medi di approvvigionamento = 6 gg; • Punto d’ordine = 200 + (50 x 6) = 200 + 300 = 500.
Scheda di magazzino – calcolo del punto d’ordine
Inventario di magazzino • La tenuta della contabilità di magazzino consente all’azienda di disporre di un inventario contabile costantemente aggiornato. • A causa di errori nella compilazione dei documenti di carico/scarico, di furti o di ammanchi (errori contabili) è possibile che le quantità fisicamente presenti non corrispondano con quelle risultanti dalle scritture contabili. • E’ necessario procedere alla redazione dell’inventario fisico, che può essere effettuato: • una sola volta al termine dell’esercizio amministrativo (con sospensione dell’attività) • più volte nel corso dell’esercizio; riguarda singole parti del magazzino e viene eseguito a rotazione senza sospensione dell’attività aziendale.
Indici di magazzino - indice di rotazione • L’indice di rotazione esprime il numero di volte in cui le scorte si rinnovano, in relazione a un determinato intervallo di tempo. • Si ottiene dividendo la quantità scaricata dal magazzino (venduta o passata in produzione) nel corso del periodo per la scorta media dello stesso periodo. • La scorta media è rappresentata dal quantitativo di beni presenti mediamente in magazzino nell’intervallo preso in considerazione.
Indici di magazzino – indice di permanenza • L’ indice di permanenza (o indice di durata) esprime il tempo impiegato dalla scorta media per rinnovarsi totalmente, ovvero la sua permanenza in magazzino. • Si ottiene dividendo il periodo di tempo preso in considerazione (per esempio l’anno) per l’indice di rotazione.
Scheda magazzino - esempio
Calcolo degli indici Nel corso del trimestre, la scorta si è rinnovata 3, 55 volte (indice di rotazione) e, in media, un articolo è rimasto in magazzino per 25 giorni (indice di permanenza) prima di essere venduto.
Esercizi • Scaricare il file Esercizi Scheda Magazzino • Effettuare gli esercizi seguendo le istruzioni. All’inizio di ogni esercizio è indicato in rosso come salvare il file
Valorizzazione dei carichi e degli scarichi • Costo di acquisto per le merci/materiali di consumo come risulta dalla fattura di acquisto, aumentato di eventuali oneri accessori direttamente attribuibili (trasporto, imballaggio, …) e diminuito di eventuali sconti commerciali. • Costo industriale per semilavorati e prodotti finiti (comprende il costo della manodopera diretta, dei materiali e dei costi generali della produzione). Tali dati vengono ricavati dalla contabilità gestionale (o contabilità industriale).
Valorizzazione dei carichi e degli scarichi • Scarichi • In teoria, le uscite di magazzino dovrebbero essere valutate al medesimo valore utilizzato al momento dell’ingresso. • In pratica, si ricorre all’applicazione di metodi di valorizzazione che si basano su diverse ipotesi di rotazione dei beni presenti in magazzino: • Costo medio ponderato • LIFO • FIFO
Valorizzazione dei carichi e degli scarichi • Costo medio ponderato • Ogni scarico viene valorizzato applicando la media aritmetica ponderata dei valori di carico senza operare alcuna distinzione fra i diversi valori di entrata. • Si distingue in • Costo medio ponderato continuo • Costo medio ponderato periodo
Costo medio ponderato continuo • Dopo ciascun acquisto, è necessario calcolare il costo medio ponderato dei beni in rimanenza; tale dato viene utilizzato per valutare le quantità scaricate successivamente. • Esempio: • un’azienda all’inizio dell’esercizio ha in magazzino 500 unità di un determinato prodotto, valutate al prezzo unitario di 15 euro. Durante il mese di gennaio vengono effettuati i seguenti movimenti: • • • 7 gen: scarico 300 unità 12 gen: carico 200 unità al prezzo di 16, 00€ 19 gen: scarico di 100 unità 21 gen: scarico di 100 unità 28 gen: carico di 200 unità al prezzo di 14, 50 €.
Costo medio ponderato continuo
Costo medio ponderato periodo • Il valore delle scorte è calcolato in base a un determinato periodo di tempo (es: mese, trimestre, anno). Si calcola sommando alle quantità moltiplicate per il costo delle esistenze iniziali, le quantità moltiplicate per il costo degli acquisti (o della produzione) del periodo considerato e dividendo il risultato ottenuto per la quantità totale. • Esempio: • un’azienda all’inizio dell’esercizio ha in magazzino 500 unità di un determinato prodotto, valutate al prezzo unitario di 15 euro. Durante il mese di gennaio vengono effettuati i seguenti movimenti: • • • 7 gen: scarico 300 unità 12 gen: carico 200 unità al prezzo di 16, 00€ 19 gen: scarico di 100 unità 21 gen: scarico di 100 unità 28 gen: carico di 200 unità al prezzo di 14, 50 €.
Costo medio ponderato periodo
LIFO (Last in, first out) • Presuppone che vengano scaricati per primi i beni entrati per ultimi nel magazzino. • Esempio: • Un’azienda ha all’inizio dell’esercizio 800 pezzi di un prodotto, valutate al prezzo unitario di 25 €. Durante gennaio, vengono effettuati i seguenti movimenti: • • • 5 gen: scarico 200 unità 10 gen: carico 150 unità al prezzo di 24, 00 € 17 gen: scarico 380 unità 25 gen: scarico 200 unità 29 gen: carico 100 unità al prezzo di 25, 75 €
LIFO - esempio
FIFO (First in, first out) • Presuppone che vengano scaricati per primi i beni a loro volta entrati per primi. • Gli scarichi vengono valorizzati ai prezzi più lontani nel tempo, mentre le scorte vengono valutate ai prezzi più reali. • Riprendiamo i dati dell’esempio precedente e procediamo alla valorizzazione degli scarichi.
FIFO - esempio
- Slides: 36