Unit 13 La corrente elettrica nei metalli e

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Unità 13 La corrente elettrica nei metalli e nei semiconduttori Copyright © 2009 Zanichelli

Unità 13 La corrente elettrica nei metalli e nei semiconduttori Copyright © 2009 Zanichelli editore

1. I conduttori metallici In un metallo gli atomi, divenuti ioni positivi, sono disposti

1. I conduttori metallici In un metallo gli atomi, divenuti ioni positivi, sono disposti regolarmente nel reticolo cristallino; gli elettroni più esterni sono liberi di spostarsi nel reticolo: sono gli elettroni di conduzione; sia gli ioni che gli elettroni sono soggetti al moto di agitazione termica, disordinato; quando il metallo è sottoposto a una differenza di potenziale, all'agitazione termica si sovrappone un moto lento ma ordinato degli elettroni liberi verso i punti a potenziale maggiore. Copyright © 2009 Zanichelli editore

I conduttori metallici La traiettoria di ogni elettrone è determinata dagli urti contro gli

I conduttori metallici La traiettoria di ogni elettrone è determinata dagli urti contro gli ioni del reticolo. Copyright © 2009 Zanichelli editore

Spiegazione microscopica dell'effetto Joule Questo modello della conduzione elettrica spiega il riscaldamento del metallo

Spiegazione microscopica dell'effetto Joule Questo modello della conduzione elettrica spiega il riscaldamento del metallo per effetto Joule: quando passa corrente, il campo elettrico accelera gli elettroni, che spesso perdono molta della loro energia cinetica urtando contro gli ioni del reticolo; in questo modo aumenta il moto di agitazione termica degli ioni: il metallo si scalda perché gli ioni assorbono l'energia cinetica. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La velocità di deriva degli elettroni Il moto degli elettroni di conduzione si descrive

La velocità di deriva degli elettroni Il moto degli elettroni di conduzione si descrive con un modello semplificato: si ipotizza che tutti gli elettroni che contribuiscono alla corrente elettrica si muovano verso i punti a potenziale maggiore con la stessa velocità: la velocità di deriva vd; vd è il modulo della velocità media degli elettroni del metallo. Per i = 1 A in un filo di rame di sezione 1 mm 2, risulta vd = 7 x 10 -5 m/s. Copyright © 2009 Zanichelli editore

2. La seconda legge di Ohm scoprì un'altra legge sperimentale: Seconda legge di Ohm:

2. La seconda legge di Ohm scoprì un'altra legge sperimentale: Seconda legge di Ohm: la resistenza di un filo conduttore è direttamente proporzionale alla sua lunghezza l e inversamente proporzionale alla sua sezione A. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La seconda legge di Ohm La costante è detta resistività e dipende dal materiale

La seconda legge di Ohm La costante è detta resistività e dipende dal materiale e dalla sua temperatura. Le dimensioni fisiche della resistività ottengono ricavando dalla legge: si Quindi l'unità di misura della resistività nel S. I. è m. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La seconda legge di Ohm Le due leggi di Ohm valgono (talvolta approssimate) per

La seconda legge di Ohm Le due leggi di Ohm valgono (talvolta approssimate) per la maggior parte dei solidi. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La seconda legge di Ohm Dal valore della resistività si capisce se una sostanza

La seconda legge di Ohm Dal valore della resistività si capisce se una sostanza è un buon conduttore elettrico o un isolante. Il valore di dipende anche dalla temperatura. Copyright © 2009 Zanichelli editore

3. La dipendenza delle resistività dalla temperatura L'andamento sperimentale della resistività in funzione della

3. La dipendenza delle resistività dalla temperatura L'andamento sperimentale della resistività in funzione della temperatura in molti metalli è descritto dal grafico: Nei metalli aumenta al crescere della temperatura. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La dipendenza delle resistività dalla temperatura Infatti al crescere di T aumenta il moto

La dipendenza delle resistività dalla temperatura Infatti al crescere di T aumenta il moto di agitazione termica degli ioni del reticolo, che ostacola il moto degli elettroni di conduzione. In un ampio intervallo di T, la variazione di è ben rappresentata da una retta, la cui equazione sperimentale è: Copyright © 2009 Zanichelli editore

La dipendenza delle resistività dalla temperatura Nella legge : T, 293: valori di alla

La dipendenza delle resistività dalla temperatura Nella legge : T, 293: valori di alla temperatura T e a 293 K; T = T – 293 K; : coefficiente di temperatura della resistività Copyright © 2009 Zanichelli editore

I superconduttori Al diminuire di T, il comportamento di nei metalli può avere due

I superconduttori Al diminuire di T, il comportamento di nei metalli può avere due andamenti diversi: Copyright © 2009 Zanichelli editore

I superconduttori Per i metalli del secondo tipo, una volta raggiunto il valore =

I superconduttori Per i metalli del secondo tipo, una volta raggiunto il valore = 0 alla temperatura critica Tc, la resistività resta nulla fino allo zero assoluto. Il fenomeno è detto superconduttività scoperto da H. K. Onnes nel 1911. Copyright © 2009 Zanichelli editore e fu

I superconduttori Negli ultimi anni sono stati scoperti alcuni materiali che diventano superconduttori a

I superconduttori Negli ultimi anni sono stati scoperti alcuni materiali che diventano superconduttori a temperature molto al di sopra dello zero assoluto (circa 138 K nel 2008), ottenibili con tecnologie più semplici; in un superconduttore R = 0 . Quindi non c'è effetto Joule. Una volta messi in moto gli elettroni, la corrente può circolare per un tempo indeterminato senza bisogno di un generatore. La superconduttività non è spiegabile sulla base della Fisica classica. Copyright © 2009 Zanichelli editore

4. L'estrazione degli elettroni da un metallo In condizioni normali gli elettroni liberi non

4. L'estrazione degli elettroni da un metallo In condizioni normali gli elettroni liberi non escono dai metalli: sugli elettroni vicini alla superficie agisce una forza diretta verso l'interno. Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'estrazione degli elettroni da un metallo Per estrarre un elettrone bisogna fornirgli energia: il

L'estrazione degli elettroni da un metallo Per estrarre un elettrone bisogna fornirgli energia: il lavoro di estrazione We è il minimo lavoro che occorre compiere per estrarre un elettrone da un metallo; esso è uguale e opposto all'energia di legame (negativa) dell'elettrone nel reticolo: il lavoro minimo è quello che porta l'elettrone ad energia zero: Copyright © 2009 Zanichelli editore

Il potenziale di estrazione Un modo di fornire energia a un elettrone è sottoporlo

Il potenziale di estrazione Un modo di fornire energia a un elettrone è sottoporlo ad una differenza di potenziale. Il potenziale di estrazione di un elettrone da un metallo, Ve, è la differenza di potenziale (positiva) cui deve essere sottoposto un elettrone per fornirgli un'energia corrispondente al lavoro di estrazione: Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'elettronvolt È comodo misurare il lavoro di estrazione in elettronvolt (e. V): un elettronvolt

L'elettronvolt È comodo misurare il lavoro di estrazione in elettronvolt (e. V): un elettronvolt è l'energia acquistata da una carica positiva di valore pari a e che è accelerata dalla differenza di potenziale di 1 V. Poiché W = q V, si ha: Esempio: l'energia di ionizzazione dell'atomo di idrogeno è Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'elettronvolt We espresso in e. V è numericamente uguale al potenziale di estrazione Ve:

L'elettronvolt We espresso in e. V è numericamente uguale al potenziale di estrazione Ve: entrambi si ottengono dividendo il lavoro di estrazione per e. Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'elettronvolt è utilizzato anche per descrivere le alte energie: ad esempio l'acceleratore LHC (Large

L'elettronvolt è utilizzato anche per descrivere le alte energie: ad esempio l'acceleratore LHC (Large Hadron Collider) di Ginevra porta i protoni ad un'energia di Copyright © 2009 Zanichelli editore 7 Te. V = 7 x 1012 e. V.

L'effetto termoionico Effetto termoionico: si estraggono gli elettroni riscaldando il metallo in cui si

L'effetto termoionico Effetto termoionico: si estraggono gli elettroni riscaldando il metallo in cui si trovano. Aumentando la temperatura, sale l'energia cinetica media e gli elettroni vicino alla superficie possono sfuggire dal metallo. Su questo fenomeno si basano i televisori a tubo catodico. Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'effetto fotoelettrico Effetto fotoelettrico: si estraggono gli elettroni illuminando il metallo in cui si

L'effetto fotoelettrico Effetto fotoelettrico: si estraggono gli elettroni illuminando il metallo in cui si trovano. La luce visibile o ultravioletta trasporta energia, maggiore del lavoro di estrazione, che può essere assorbita dagli elettroni vicino alla superficie; l'assorbimento della luce fa liberare elettroni. Su questo fenomeno si basano le celle fotoelettriche. Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'effetto fotoelettrico Le celle fotoelettriche impediscono, ad esempio, la chiusura di un cancello quando

L'effetto fotoelettrico Le celle fotoelettriche impediscono, ad esempio, la chiusura di un cancello quando passa un'auto o una persona. Copyright © 2009 Zanichelli editore

5. L'effetto Volta A. Volta all'inizio dell'Ottocento scoprì l'effetto Volta: mettendo a contatto due

5. L'effetto Volta A. Volta all'inizio dell'Ottocento scoprì l'effetto Volta: mettendo a contatto due metalli, tra essi si instaura una differenza di potenziale pari alla differenza tra i loro potenziali di estrazione. Se uniamo ad esempio un pezzo di calcio (Ve= 3, 20 V) e uno di nichel (Ve= 4, 91 V), gli elettroni del calcio, meno legati, tenderanno a spostarsi verso il nichel. Copyright © 2009 Zanichelli editore

L'effetto Volta Lo spostamento di cariche determina una differenza di potenziale che porta all'equilibrio.

L'effetto Volta Lo spostamento di cariche determina una differenza di potenziale che porta all'equilibrio. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La catena di più metalli Mettendo in serie più metalli diversi, Volta scoprì la

La catena di più metalli Mettendo in serie più metalli diversi, Volta scoprì la legge dei contatti successivi: la differenza di potenziale tra due metalli estremi di una catena di metalli è la stessa che si avrebbe se essi fossero a contatto diretto. Ad esempio, inserendo un blocco di zinco tra il calcio e il nichel dell'esempio precedente, la differenza di potenziale agli estremi sarebbe sempre di 1, 71 V. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La catena di più metalli Copyright © 2009 Zanichelli editore Volta classificò i conduttori

La catena di più metalli Copyright © 2009 Zanichelli editore Volta classificò i conduttori in: conduttori di prima specie (es. metalli) che seguono la legge dei contatti successivi; conduttori di seconda specie (es. soluzioni) che non la seguono. Combinando opportunamente i due tipi di conduttori, egli realizzò il primo generatore di tensione: la pila.

6. I semiconduttori sono materiali con resistività intermedia tra i conduttori e gli isolanti

6. I semiconduttori sono materiali con resistività intermedia tra i conduttori e gli isolanti (ad esempio silicio e germanio); inoltre nei semiconduttori diminuisce al crescere della temperatura, al contrario dei conduttori. La densità dei portatori di carica è circa 10 -9 volte quella dei metalli. (Ad esempio: 1014 in un cm 3 di Ge, 1023 in uno di Cu). Copyright © 2009 Zanichelli editore

I semiconduttori drogati I semiconduttori si dicono: intrinseci, quando sono puri; drogati, quando vengono

I semiconduttori drogati I semiconduttori si dicono: intrinseci, quando sono puri; drogati, quando vengono modificati introducendo impurezze all'interno della loro struttura cristallina. Vicino allo zero assoluto ogni atomo di silicio forma quattro legami covalenti con gli atomi vicini: la sostanza è isolante perché non ci sono elettroni liberi di muoversi. Copyright © 2009 Zanichelli editore

I semiconduttori drogati Al crescere della temperatura, la situazione cambia: Copyright © 2009 Zanichelli

I semiconduttori drogati Al crescere della temperatura, la situazione cambia: Copyright © 2009 Zanichelli editore

I semiconduttori drogati Al salire di T aumentano i portatori di carica, elettroni e

I semiconduttori drogati Al salire di T aumentano i portatori di carica, elettroni e lacune, e diminuisce . Inoltre: Copyright © 2009 Zanichelli editore

I semiconduttori drogati Caso A): l'elettrone libero dell'arsenico aumenta il numero dei portatori di

I semiconduttori drogati Caso A): l'elettrone libero dell'arsenico aumenta il numero dei portatori di carica disponibili: l'arsenico si comporta da donatore di elettroni; il drogaggio con donatori di elettroni è detto di tipo n (negativo); caso B): il quarto legame non formato del boro fornisce una lacuna in più: il boro è accettore di elettroni; il drogaggio con accettori di elettroni è detto di tipo p (positivo). Copyright © 2009 Zanichelli editore

I portatori positivi di carica Il moto di una lacuna è un fenomeno complesso

I portatori positivi di carica Il moto di una lacuna è un fenomeno complesso dovuto agli atomi e agli elettroni: non c'è nessuna particella positiva che in realtà si muova. La lacuna si sposta quando l'elettrone di un atomo vicino si libera per agitazione termica e va ad occuparla, lasciandone un'altra nel suo atomo di partenza. Gli elettroni si spostano nel verso opposto al campo elettrico, le lacune nello stesso verso. Copyright © 2009 Zanichelli editore

I portatori positivi di carica Il moto di una lacuna assomiglia al “gioco del

I portatori positivi di carica Il moto di una lacuna assomiglia al “gioco del quindici”: lo spostamento delle 15 pedine (gli elettroni) nel verso opposto a quello del campo dà come risultato il movimento del posto vuoto (la lacuna) nel verso del campo. Copyright © 2009 Zanichelli editore

7. Il diodo a semiconduttore o a giunzione è formato dall'unione di due parti

7. Il diodo a semiconduttore o a giunzione è formato dall'unione di due parti del medesimo semiconduttore, una drogata di tipo n ed una di tipo p; da un lato i portatori di carica sono elettroni, dall'altro lacune. Un elettrone che passa dal lato n a quello p trova presto una lacuna da occupare e analogamente accade per le lacune che passano da p a n: il fenomeno è detto ricombinazione. Copyright © 2009 Zanichelli editore

Il diodo a semiconduttore La ricombinazione determina uno strato privo di portatori di carica

Il diodo a semiconduttore La ricombinazione determina uno strato privo di portatori di carica vicino alla giunzione p-n: lo strato di svuotamento. Si crea una separazione di carica che genera un campo elettrico diretto dal cristallo n, ora positivo, al cristallo p; al campo elettrico corrisponde una differenza di potenziale di barriera, che si oppone all'ulteriore passaggio di cariche. (Silicio: V = 0, 6 - 0, 7 V) Copyright © 2009 Zanichelli editore

La polarizzazione del diodo Il diodo funziona da raddrizzatore: fa passare la corrente solo

La polarizzazione del diodo Il diodo funziona da raddrizzatore: fa passare la corrente solo in un verso. Collegando un diodo ad un generatore come in figura si applica una polarizzazione inversa: il campo esterno estrae alcune lacune dalla regione p ed elettroni dalla n, estendendo lo strato di svuotamento: può passare solo una debolissima corrente. Copyright © 2009 Zanichelli editore

La polarizzazione del diodo Invertendo i poli del generatore si applica una polarizzazione diretta:

La polarizzazione del diodo Invertendo i poli del generatore si applica una polarizzazione diretta: il campo esterno ha verso opposto a quello interno alla giunzione e fornisce lacune alla regione p ed elettroni alla n. Lo strato di svuotamento si riduce, l'afflusso di nuovi portatori di carica compensa la ricombinazione: la corrente fluisce nel circuito in modo continuo. Copyright © 2009 Zanichelli editore