SINDROMI MIOFASCIALI Dott Mauro Dimaggio Dott ssa Sara

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SINDROMI MIOFASCIALI Dott. Mauro Dimaggio Dott. ssa Sara Di Renzo XX CONGRESSO NAZIONALE SICD

SINDROMI MIOFASCIALI Dott. Mauro Dimaggio Dott. ssa Sara Di Renzo XX CONGRESSO NAZIONALE SICD - ROME REHABILITATION 2011 Sindromi algiche del distretto lombo-sacrale e dell’arto inferiore

DOLORE MUSCOLARE Ø Interessa circa il 10% della popolazione statunitense (Alvarez D. J. 2002

DOLORE MUSCOLARE Ø Interessa circa il 10% della popolazione statunitense (Alvarez D. J. 2002 ) ØRiguarda dal 30 al 85% dei pazienti che si rivolgono ad uno specialista per la terapia del dolore (Tough EA et al 2008) ØNegli Stati Uniti 44 milioni di persone hanno punti trigger attivi (Affaitati G. 2009) ØLa prevalenza è maggiore nel sesso femminile ( 54% rispetto al 45% degli uomini), in un età compresa tra i 27 ed i 50 anni (Vázquez-Delgado et al 2009)

DOLORE MUSCOLARE Ø Sindrome miofasciale; Ø Sindrome fibromialgica; Ø Patologia da sovraccarico muscolare; Traumi

DOLORE MUSCOLARE Ø Sindrome miofasciale; Ø Sindrome fibromialgica; Ø Patologia da sovraccarico muscolare; Traumi muscolari; Ø Miopatie infiammatorie; Ø Claudicatio intermittens; Ø Contratture antalgiche, crampi muscolari; Ø Neoplasie primitive del muscolo; Ø Infezioni; Ø Malattie che si accompagnano ad ipertono neuromuscolare; Ø Neuropatie periferiche; Ø Malattie del metabolismo muscolare; Ipotiroidismo; Ø Alcolismo ed uso di farmaci; Malattie psichiatriche.

PATOGENESI DEL DOLORE MIOFASCIALE TRAUMI O AGENTI CRONICI MICROLESIONE MUSCOLARE (SARCOLEMMA O RETICOLO ENDOPLASMATICO)

PATOGENESI DEL DOLORE MIOFASCIALE TRAUMI O AGENTI CRONICI MICROLESIONE MUSCOLARE (SARCOLEMMA O RETICOLO ENDOPLASMATICO) DISFUNZIONE ACETILCOLINA/COLINESTERASI ACCUMULO NORADRENALINA ALTERAZIONI METABOLICHE Ca++ LIBERO ENDOPLASMATICO ACCORCIAMENTO STABILE MUSCOLARE E DEFICIT DI RICAPTAZIONE DEL Ca++ (Wheeler AH 2004) (Simons et al 1999)

SINDROMI FIBROMIOALGICHE SUBSTRATO ANATOMICO MODESTO O NEGATIVO TURBE DELLA NOCICEZIONE CON IPERALGESIA IMPORTANTE COMPONENTE

SINDROMI FIBROMIOALGICHE SUBSTRATO ANATOMICO MODESTO O NEGATIVO TURBE DELLA NOCICEZIONE CON IPERALGESIA IMPORTANTE COMPONENTE PSICOLOGICA A AT Z Z LI A M FOR FO RM RA E N GE AL OC AL IZZ AT A FIBROMIALGIA SINDROME MIOFASCIALE

SINDROME MIOFASCIALE Disturbo del tessuto muscolare caratterizzato dalla comparsa in ben definite “target area”

SINDROME MIOFASCIALE Disturbo del tessuto muscolare caratterizzato dalla comparsa in ben definite “target area” di bendellette muscolari dolorose dette “trigger points” con le seguenti caratteristiche Dolorabilità profonda circoscritta Dolore riferito in risposta alla digitopressione del trigger point Contrazione muscolare localizzata evocata dalla compressione della porzione di muscolo contenuta nella zona trigger Trigger point

SINTOMATOLOGIA SINDROME MIOFASCIALE Ø Proiezione del dolore in distribuzioni topografiche specifiche Ø Dolore sordo,

SINTOMATOLOGIA SINDROME MIOFASCIALE Ø Proiezione del dolore in distribuzioni topografiche specifiche Ø Dolore sordo, profondo che non segue una distribuzione né segmentale, né neurologica né tipica del dolore viscerale Ø La gravità sintomatologica non è correlata alla grandezza del muscolo sede del trigger point Ø Esistono diversi fattori aggravanti o slalentizzanti la sintomatologia dolorosa ØDebolezza e rigidità dei muscoli coinvolti ØNelle zone di irradiazione si può assistere a turbe del sistema nervoso autonomo

SINTOMATOLOGIA PROIEZIONE DEL DOLORE SCM ELEVATORE DELLA SCAPOLA SCALENI

SINTOMATOLOGIA PROIEZIONE DEL DOLORE SCM ELEVATORE DELLA SCAPOLA SCALENI

SINTOMATOLOGIA SINDROME MIOFASCIALE Alcuni fattori possono attivare un trigger point Tensioni posturali Costrizioni dei

SINTOMATOLOGIA SINDROME MIOFASCIALE Alcuni fattori possono attivare un trigger point Tensioni posturali Costrizioni dei muscoli deficit nutrizionali Insufficienze metaboliche o endocrine Fattori psicologici

DIAGNOSI SINDROME MIOFASCIALE Elemento Sesso Fibromialgia Prevalentenza femminile Dolore Miofasciale Nessuna prevalenza Frequenza Poco

DIAGNOSI SINDROME MIOFASCIALE Elemento Sesso Fibromialgia Prevalentenza femminile Dolore Miofasciale Nessuna prevalenza Frequenza Poco frequente Molto comune Dolore provocato 12 -13 tender points ben individuati e definiti Trigger points miofasciali in numero variabile e reperibili in un qualsiasi muscolo Tipo di dolore Diffuso e cronico da oltre 3 mesi Interferenza con il sonno Influenza delle variazioni meteorologiche Rigidità Debolezza muscolare Tipiche Dipendente in qualità ed estensione dalla posizione del TP. Non curato cronicizza e genera altri TPs. Non comune Frequente Comune Generalizzata Comune Limitazione funzionale Dubbia Confinata ai muscoli interessati Rara Frequente e relativa ai muscoli colpiti Frequente; segno patognomonico se presente Disattivazione dei trigger points Risposta localizzata in contrazione Dubbia del muscolo Cura Polispecialistica

SINDROME MIOFASCIALE ESAME OBIETTIVO ØDiminuzione del ROM articolare del muscolo colpito ØAllungamento e contrazione

SINDROME MIOFASCIALE ESAME OBIETTIVO ØDiminuzione del ROM articolare del muscolo colpito ØAllungamento e contrazione muscolare dolorosa ØDiminuzione della capacità contrattile massima del muscolo ØDisturbi autonomi della zona di proiezione del punto grilletto ØIn alcuni casi la cute può presentare dermografia e panniculosi ØLa palpazione a scatto del trigger point evoca una rapido contrazione locale

TERAPIA COMPRESSIONE ISCHEMICA Applica una pressione sostenuta al PT per un tempo abbastanza lungo

TERAPIA COMPRESSIONE ISCHEMICA Applica una pressione sostenuta al PT per un tempo abbastanza lungo e con una forza sufficiente ad inattivarlo. ALLUNGAMENTO DEL MUSCOLO COMPRESSIONE COL POLLICE DEL TP OPERARE UNA PRESSIONE DI 9 -13 KG PER 1 MINUTO (Simons et al 1999)

TERAPIA MASSAGGIO E’ indicato solo quando i TP sono latenti e causano un dolore

TERAPIA MASSAGGIO E’ indicato solo quando i TP sono latenti e causano un dolore proiettato trascurabile Massaggio a frizione Rolfing “rotolamento della cute” Massaggio ad impastamento Massaggio con frizione profonda di Cjriax

TERAPIA TRATTAMENTO FIBROLITICO Ø Il trattamento fibrolitico secondo Marcelli si effettua attraverso un massaggio

TERAPIA TRATTAMENTO FIBROLITICO Ø Il trattamento fibrolitico secondo Marcelli si effettua attraverso un massaggio trasversale rispetto al fascio muscolare ØSi può ridurre l’attrito attraverso l’uso di gel all’arnica. ØAlla fine del trattamento si effettua un allungamento del muscolo e successivo accorciamento ØInattivare TP satelliti (Simons el al 1999)

TERAPIA STRETCH AND SPRAY ØStiramenti longitudinali progressivi, lenti e ripetuti. Contemporaneamente allo stretching si

TERAPIA STRETCH AND SPRAY ØStiramenti longitudinali progressivi, lenti e ripetuti. Contemporaneamente allo stretching si effettua sul muscolo e sul TP la nebulizzazione del liquido refrigerante ØLa tecnica senza spray si avvale di allungamenti longitudinali e trasversali. (Simons et al 1999) ( Cummings et al 2001)

TERAPIA TENS, ULTRASUONI E LASER ØApplicazione diretta sul TP ØGli US vengono utilizzati con

TERAPIA TENS, ULTRASUONI E LASER ØApplicazione diretta sul TP ØGli US vengono utilizzati con intensità di circa 0. 5 -1, 5 Watt/cm ( Kiralp MZ 2006) ØIl laser può essere utilizzato anche sui punti di agopuntura (Hou CR et al 2002) ØTENS con frequenza a 0. 66 Hz e intensità alta ( Gemmel 2011)

TERAPIA AGOPUNTURA E DRY-NEEDLING Ø La tecnica del dry-needling utilizza l’infissione di aghi direttamente

TERAPIA AGOPUNTURA E DRY-NEEDLING Ø La tecnica del dry-needling utilizza l’infissione di aghi direttamente nel TP, senza rispettare i meridiani energetici. Questo contrazione locale evoca una muscolare con liberazione di endorfine. ØRisultati significativi contradditori rispetto (Tough EA et al 2009). al e non placebo

TERAPIA INFILTRAZIONI Ø L’infiltrazione dei punti trigger può essere effettuata con una soluzione di

TERAPIA INFILTRAZIONI Ø L’infiltrazione dei punti trigger può essere effettuata con una soluzione di 3 cc anestetico allo 0, 5% (procaina, lidocaina, mepivacaina ecc) o in alcuni casi con farmaci omeopatici. ØGeneralmente la risoluzione del dolore associato al TP è quasi immediata. ( Blocco dei nocicettori? ) ØL’infiltrazione con tossina botulinica ha un basso rapporto costi/benefici. (Wong 2011)

CONCLUSIONI ØLa prognosi della sindrome miofasciale è in relazione con la durata della condizione

CONCLUSIONI ØLa prognosi della sindrome miofasciale è in relazione con la durata della condizione ØEliminare le condizioni attivanti i TP ØPossibile diagnosi strumentale in futuro Ø L’uso combinato di terapie può portare alla risoluzione dei TP

GRAZIE

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