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IL CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA: QUALE EFFICACIA IN PRESENZA DI «CIGNI NERI» ? RIFLESSIONI

IL CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA: QUALE EFFICACIA IN PRESENZA DI «CIGNI NERI» ? RIFLESSIONI SULLA CRISI D’IMPRESA D. LGS. 12 gennaio 2019, n. 14 LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 1

PARLARE DI CRISI PARTENDO DALL’ANALISI DEI FATTORI COMPETITIVI • Cosa determina il «successo delle

PARLARE DI CRISI PARTENDO DALL’ANALISI DEI FATTORI COMPETITIVI • Cosa determina il «successo delle aziende» ? • Sistemi competitivi e attori del sistema competitivo di Porter • Strategia prodotto/mercato /tecnologia • Dallo shareholder value allo schared value (HBR 2011) LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 2

Studi sulla strategia • Per spiegare perché le imprese cessano la loro attività: ciclo

Studi sulla strategia • Per spiegare perché le imprese cessano la loro attività: ciclo di vita prodotto/ciclo di vita azienda • analisi strategia: • Scenari mercati attori del sistema competitivo adeguatezza governance Ma: sono prevedibili i mutamenti di scenario? Fattori: cambiamenti tecnologici, demografici, ambientali, sociali, …. . LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 3

Perche’ cigni neri? • Fattori non prevedibili provocati da shock: terremoti, …. . pandemie,

Perche’ cigni neri? • Fattori non prevedibili provocati da shock: terremoti, …. . pandemie, . . ovvero • eventi esterni non prevedibili da analisi dei sistemi di amministrazione e controllo delle imprese. • Possono le imprese sopravvivere a shock esterni? • Ultimo esempio: crisi 2008, evento non prevedibile (anche se qualcuno ha detto che poteva essere previsto per l’aumento dei rischi collegati a strumenti di finanza derivata……): per molte aziende ha significato la caduta dei fatturati, essendo venuto meno il loro mercato di sbocco, ………. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 4

Che caratteristiche hanno le aziende che sopravvivono? • Le indagini sulle imprese sopravvissute dopo

Che caratteristiche hanno le aziende che sopravvivono? • Le indagini sulle imprese sopravvissute dopo la crisi finanziaria del 2008 rimandano a quelli che sono i fattori di continuità aziendale • Ovvero quando le imprese sono in situazioni di non continuità? da cui • Sviluppo di modelli di previsione delle insolvenze • ISA IT 570 sulla continuità…… • OIC 11 LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 5

CARATTERISTICHE DELLE AZIENDE IN CONTINUITA’ Adeguata patrimonializzazione Core business valido Attenzione a fattori ESG

CARATTERISTICHE DELLE AZIENDE IN CONTINUITA’ Adeguata patrimonializzazione Core business valido Attenzione a fattori ESG = presenza di fattori competitivi = clienti, fornitori, concorrenti, prodotti sostitutivi, nuovi entranti LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 6

Sopravvivenza profittevole dell’azienda…… • Quali fattori determinano le crisi aziendali? • Quando situazioni di

Sopravvivenza profittevole dell’azienda…… • Quali fattori determinano le crisi aziendali? • Quando situazioni di crisi sfociano nell’insolvenza? • Prevenire le crisi: ma le crisi sono prevedibili? • Logica del sistema d’allerta DECRETO LEGISLATIVO 12 gennaio 2019, n. 14 ‐ Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155. • Premessa: modifica art. 2086 c. c. : «L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale» LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 7

Crisi da shock esterni …. . • Purtroppo situazioni di crisi si sono succedute

Crisi da shock esterni …. . • Purtroppo situazioni di crisi si sono succedute nel tempo • Crisi del 1929 • ………. • Crisi anni 1970 (guerra arabo‐israeliana con aumento del prezzo del petrolio e … domeniche a piedi) • Crisi del 2008 ( Lehman Brother, 15 settembre 2008) • ……. Pandemia 2020……. . LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 8

Gli studi sulle crisi d’impresa • Crisi derivanti da shock esterni non prevedibili •

Gli studi sulle crisi d’impresa • Crisi derivanti da shock esterni non prevedibili • Crisi derivanti da fattori interni prevedibili • Previsione: implementazione di sistemi di controllo adeguati sulla strategia e sui risultati attesi rispetto alle previsioni per larga parte anticipabili attraverso modello di analisi dei bilanci aziendali modelli di scoring per la previsione delle insolvenze, integrati da analisi di tipo qualitativo (analisi della strategia, sempre più orientata anche ad approfondimenti ambientali, sociali e di governance ‐ ESG) – • Modelli di rating per la valutazione del merito creditizio LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 9

Effetti da crisi da shock esterni…… • Cadute improvvise del fatturato…. . • Diminuzione

Effetti da crisi da shock esterni…… • Cadute improvvise del fatturato…. . • Diminuzione ricavi minori incassi minori risorse per far fronte agli impegni…. . • Da crisi «economica» a «crisi finanziaria» • Redazione e approvazione dei bilanci 2019: illustrazione nella nota integrativa degli eventi successivi e sui loro effetti sulla continuità aziendale. • Adempimento delicato in quanto amministratori, revisori e sindaci non sono dotati di «doti divinatorie» [OIC 11, OIC 29, ISA IT. 570] • Quale cura? LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 10

Conseguenze e indicatori delle crisi Sono funzione delle caratteristiche dell’azienda…. . Tipologia del business,

Conseguenze e indicatori delle crisi Sono funzione delle caratteristiche dell’azienda…. . Tipologia del business, struttura dei costi, tipologia di prodotto, tecnologia, servizio, ………. con effetti negativi dalle aziende clienti alle aziende fornitrici…… Quali sono gli indicatori di crisi «prevedibili» ? Documento del CNDCEC, Ruolo e supporto del dottore commercialista e dell'esperto contabile come consulente di direzione nei momenti di crisi dell'impresa, Dicembre 2009. www. commercialisti. it LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 11

Classificazione delle tipologie di crisi Cause di cessazione: • Riconducibili all’andamento tecnico‐economico dell’azienda (motivi

Classificazione delle tipologie di crisi Cause di cessazione: • Riconducibili all’andamento tecnico‐economico dell’azienda (motivi aziendali) • Riconducibili a circostanze non direttamente correlate all’andamento aziendale (ad esempio, eventi extra‐aziendali di tipo legale o politico). è possibile distinguere: • cause aziendali fisiologiche di cessazione; • cause aziendali patologiche di cessazione. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 12

“caratteristiche/definizioni delle crisi di impresa” • manifestazione di tipo patologico che, partendo da fenomeni

“caratteristiche/definizioni delle crisi di impresa” • manifestazione di tipo patologico che, partendo da fenomeni di squilibrio e/o di inefficienza interni o esterni, genera la perdita di valore economico dell’impresa. • situazione di crisi irreversibile allorquando l’azienda non è in grado di operare secondo condizioni di economicità, con relativa incapacità di perseguire equilibri di natura economica, finanziaria e patrimoniale. • la crisi può essere definita come una manifestazione di tipo patologico, originata da squilibri ed inefficienze di origine interna o esterna all’azienda, manifestazione che si sviluppa progressivamente passando attraverso vari stadi di declino e di deterioramento delle condizioni aziendali. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 13

Dalla crisi all’insolvenza… • Il perdurare di condizioni patologiche provoca necessariamente uno squilibrio economico

Dalla crisi all’insolvenza… • Il perdurare di condizioni patologiche provoca necessariamente uno squilibrio economico che si manifesta con la generazione di perdite d‘esercizio. • La produzione di perdite protratta nel tempo genera prima insolvenza, ovvero incapacità di fronteggiare gli impegni assunti, poi dissesto, e quindi incapacità dell’attivo, in un’ottica di lungo periodo, di fronteggiare il passivo. • E’ opportuno distinguere il semplice squilibrio dalla crisi vera e propria, in quanto, mentre lo stato di crisi comporta sicuramente una grave condizione patologica di squilibrio estremo, un’impresa può vivere una situazione di temporanea difficoltà economico‐finanziaria (squilibrio, appunto) senza che ciò sfoci necessariamente in crisi strutturale. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 14

La crisi avviene per competenza o per cassa? Si possono pagare i debiti con

La crisi avviene per competenza o per cassa? Si possono pagare i debiti con i …mattoni? LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 15

Tabella 1: stadi della crisi e manifestazioni gestionali LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 16

Tabella 1: stadi della crisi e manifestazioni gestionali LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 16

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Dimensioni dello squilibrio a. squilibrio temporaneo: derivante dalla naturale oscillazione degli andamenti aziendali, o

Dimensioni dello squilibrio a. squilibrio temporaneo: derivante dalla naturale oscillazione degli andamenti aziendali, o comunque connesso a fenomeni episodici, è normalmente reversibile; b. squilibrio pronunciato: seppur riconducibile ad uno stadio più o meno avanzato di deterioramento conseguente ad inefficienze interne o esterne, presenta, tuttavia, ragionevoli margini di recupero (crisi reversibile); c. squilibrio permanente: rappresenta uno stato irreversibile, e cioè la perdita di valore economico con costante conseguimento di perdite e condizione di insolvenza, ossia un dissesto e, quindi, l’incapacità permanente di fronteggiare gli impegni aziendali operando secondo condizioni di funzionalità. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 18

PROCESSI DI DECLINO E DI CRISI: FATTORI INFLUENTI Fattori esterni: fenomeni macro‐economici • le

PROCESSI DI DECLINO E DI CRISI: FATTORI INFLUENTI Fattori esterni: fenomeni macro‐economici • le crisi di settore • Le crisi economiche generali; • le turbative imprevedibili del contesto di riferimento, cambiamenti inerenti l’attività economica dell’azienda • un elevato tasso di innovazione tecnologica; • il rincaro del costo del lavoro; • il rincaro delle materie prime e dei prodotti energetici; • un elevato tasso di accelerazione di processi innovativi. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 19

Crisi da problemi strutturali del territorio in cui le imprese operano carenza o assenza:

Crisi da problemi strutturali del territorio in cui le imprese operano carenza o assenza: • di infrastrutture; • del sistema bancario; • dei mercati finanziari; • delle capacità imprenditoriali e manageriali. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 20

Fattori interni di crisi • inefficienze di tipo organizzativo; • inefficienze di tipo produttivo;

Fattori interni di crisi • inefficienze di tipo organizzativo; • inefficienze di tipo produttivo; • inefficienze di gestione manageriale; • squilibri patrimoniali e della gestione finanziaria. ovvero Cinque tipi di cause generative di crisi: 1. inefficienza; 2. sovraccapacità/rigidità; 3. carenza di programmazione; 4. decadimento di prodotti; 5. squilibrio finanziario. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 21

Dopo la fase di diagnosi…… Impostazione piano di risanamento LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020

Dopo la fase di diagnosi…… Impostazione piano di risanamento LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 22

AREE CRITICHE DELLA GESTIONE 1. Area organizzativa: • stile di direzione; • politica del

AREE CRITICHE DELLA GESTIONE 1. Area organizzativa: • stile di direzione; • politica del personale; • pianificazione aziendale e sistemi di reporting; • orientamento al business e struttura operativa aziendale. 3. Area amministrativa: • programmazione aziendale; • struttura amministrativo‐contabile; • processi direzionali decisionali. 2. Area tecnico‐produttiva: • obsolescenza degli impianti o della tecnologia; • sovradimensionamento; • logistica inadeguata; • flussi e fasi di lavorazioni inutili; • periodi di lavorazione e immagazzinamento inadeguati; • inopportuna gestione delle scorte; • assenza di controllo della qualità; • insufficiente formazione del personale addetto; • scarsi o inesistenti rapporti con le altre funzioni aziendali. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 23

GESTIONE DELLA CRISI E ATTIVITA’ DI CONTROLLO 1 Gestione della crisi da inefficienza 3

GESTIONE DELLA CRISI E ATTIVITA’ DI CONTROLLO 1 Gestione della crisi da inefficienza 3 Gestione della crisi da carenza di programmazione L’inefficienza può riguardare l’area commerciale, l’area amministrativa, l’area organizzativa e l’area finanziaria, investendo: Nell’ambito delle crisi da carenza di programmazione la verifica delle inefficienze va rivolta principalmente ai settori : a) il ciclo di magazzino; • marketing; b) il ciclo di spesa; • produzione; c) il ciclo dei ricavi; • costi generali; d) il ciclo finanziario. • ricerca e sviluppo; • investimenti dell’esercizio; 2 Gestione della crisi da sovraccapacità • fonti‐impieghi e budget di cassa. Nell’ambito delle crisi da sovraccapacità la verifica delle inefficienze va rivolta principalmente: • ai costi degli impianti; • ai costi della struttura aziendale; • alla diversificazione della produzione. 5 Squilibrio finanziario • Consolidamento dei debiti • Nuovo equity (apertura soci esterni. . ) • Piani di risanamento ……. 4 Gestione della crisi da decadimento dei prodotti 1. Prodotto “wildcat”; 2. prodotto “star”; 3. prodotto “cashcow”; 4. Prodotto (“dog”). LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 24

ANALISI DEI CICLI b) Ciclo di spesa a) Ciclo di magazzino Il ciclo di

ANALISI DEI CICLI b) Ciclo di spesa a) Ciclo di magazzino Il ciclo di magazzino concerne i tempi di giacenza delle merci e dei fattori produttivi a fecondità semplice, tipici delle imprese industriali (materie prime, prodotti in corso di lavorazione, prodotti finiti). In questo ciclo, le attività da monitorare con particolare attenzione sono: • il ricevimento della merce e delle fatture; • i controlli quantitativi e qualitativi; • la verifica di ordini, bolle e fatture; • il passaggio della merce ai reparti; • la consegna della merce in uscita; • i collegamenti con la contabilità analitica. Nell’ambito de. I ciclo di spesa, l’attività di controllo va rivolta principalmente alle seguenti attività: • acquisti di materie prime, semilavorati, ecc. ; • servizi per acquisti; • servizi industriali; • servizi commerciali; • servizi amministrativi; • acquisto immobilizzazioni. In questo ciclo vanno ricercate: • le migliori offerte di mercato; • l’approvazione degli ordini di acquisto; • il ricevimento e il controllo delle merci o dei servizi; • il ricevimento e il controllo delle fatture dei fornitori; • la rilevazione contabile delle operazioni di debito; • l’autorizzazione al pagamento delle fatture; • la comparazione tra ordini e offerte dei fornitori. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 25

Analisi dei cicli c) Ciclo dei ricavi Nell’ambito del ciclo dei ricavi, l’attività di

Analisi dei cicli c) Ciclo dei ricavi Nell’ambito del ciclo dei ricavi, l’attività di controllo va rivolta principalmente alle seguenti procedure: • procedura d’inventario; • rapporti di lavorazione con carichi di magazzino; • procedura di evasione degli ordini. d) Ciclo finanziario Il ciclo finanziario riguarda tutte le operazioni finanziarie relative all’acquisizione di fondi, e in particolare: • costituzione o aumento del capitale sociale; • ottenimento/concessione di fidi; • merito creditizio e portafoglio clienti; • aumento di passività o diminuzione di attività • operazioni sul mercato finanziario; • distribuzione di dividendi; • cassa e disponibilità. In questo ciclo, le fasi da assoggettare a un particolare controllo sono: • il ricevimento e la custodia di contanti, assegni, effetti, ecc; • la verifica e l’autorizzazione di pagamenti; • le rilevazioni contabili; • le riconciliazioni bancarie. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 26

Indicatori dall’analisi del bilancio per la valutazione della continuità aziendale I bilanci di aziende

Indicatori dall’analisi del bilancio per la valutazione della continuità aziendale I bilanci di aziende sane differiscono dai bilanci di aziende in situazioni di insolvenza? LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 27

Tipologie di crisi e riflessi sul bilancio • quattro tipologie di crisi “prevedibili”: •

Tipologie di crisi e riflessi sul bilancio • quattro tipologie di crisi “prevedibili”: • la crisi per situazioni di inefficienza, • la crisi da sovrapproduzione, • crisi da decadimento del prodotto, • da squilibrio finanziario. • quinta tipologia di crisi: inadeguatezza del modello di corporate governance • (fonte: lavori di Guatri, etc, documenti CNDCEC, …. . ) • la crisi per situazioni di inefficienza • diminuzione del valore aggiunto in rapporto al fatturato, • aumento dei consumi • contrazione del fatturato per addetto, • rallentamento del ciclo di magazzino • rallentamento del turnover del capitale investito nel fatturato (per effetto della maggior quantità di capitale investito , conseguente al finanziamento del magazzino in crescita: allungamento della durata del ciclo del circolante), • peggioramento del ROS • peggioramento del ROI • peggioramento del ROE LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 28

crisi da sovrapproduzione crisi da decadimento del prodotto • un rallentamento rapido della rotazione

crisi da sovrapproduzione crisi da decadimento del prodotto • un rallentamento rapido della rotazione del magazzino, con un conseguente allungamento del ciclo del capitale circolante. Di fatto il magazzino tende ad aumentare, diventando in parte immobilizzato, con effetti negativi sulla stessa situazione finanziaria; • il ricorso in misura crescente all'indebitamento di breve termine, sia chiedendo maggiori dilazioni ai fornitori, sia utilizzando al massimo le linee di credito; • un peggioramento della liquidità secca (acid test ratio), in presenza di un parametro di liquidità corrente (attività correnti raffrontate con le passività correnti) che può rimanere stabile, in quanto il passivo corrente è compensato con l'aumento delle rimanenze finali. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 29

Crisi da squilibrio finanziario • parte delle attività immobilizzate sono finanziate con debito oneroso

Crisi da squilibrio finanziario • parte delle attività immobilizzate sono finanziate con debito oneroso a breve termine, determinando un livello di indebitamento troppo elevato e spostato sul breve termine. • storicamente il livello di patrimonializzazione è troppo contenuto rispetto al capitale di terzi, per la difficoltà di accedere a fonti alternative di finanziamento. • In tale situazione il capitale circolante diviene negativo, elemento estremamente critico, e soprattutto viene a prevalere nell'indebitamento quello di tipo bancario a breve termine. • I bilanci correttamente redatti quindi possono segnalare situazioni di squilibrio economico e monetario, che poi possono condurre a più gravi situazioni di squilibrio finanziario. LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 30

Il Bilancio e i segnali di crisi • Indicatori dalla lettura della nota integrativa

Il Bilancio e i segnali di crisi • Indicatori dalla lettura della nota integrativa • ‐ informazioni sulla natura dell’indebitamento: • ‐ indebitamento commerciale • ‐ indebitamento verso dipendenti • ‐indebitamento verso istituti di previdenza e assicurazione sociale (INPS). Andamenti anomali… • ‐ indebitamento finanziario a breve termine; • ‐ indebitamento finanziario a lungo termine Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 31

Sintomi ed effetti di una crisi finanziaria ‐finanziamenti / prelevamenti soci ‐finanziamenti obbligazionari: ‐

Sintomi ed effetti di una crisi finanziaria ‐finanziamenti / prelevamenti soci ‐finanziamenti obbligazionari: ‐ durata ‐ soggetti sottoscrittori ‐ condizioni in termini di tasso ‐ presenza di operazioni di consolidamento del debito Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 32

Informazioni dalla nota integrativa • Analisi delle informazioni fornite sui criteri di capitalizzazione, ammortamento,

Informazioni dalla nota integrativa • Analisi delle informazioni fornite sui criteri di capitalizzazione, ammortamento, accantonamento, in relazione a presenza di politiche di bilancio • ‐ NB. : criticità giudizio collegio sindacale sulla capitalizzazione delle Immobilizzazioni immateriali ‐ cambiamenti criteri di valutazione per: ‐ magazzino, ‐ ammortamenti (accelerati, decelerati, chiusura con minimo utile in presenza di percentuale di ammortamento che scende), • Verifica criteri di rilevazione delle imposte anticipate ( perdite d’esercizio durevoli consentono imposte anticipate? . . ) Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 33

La valutazione di segnali di crisi • Informazioni sul prodotto/mercato/tecnologia‐dalla relazione sulla gestione: ‐

La valutazione di segnali di crisi • Informazioni sul prodotto/mercato/tecnologia‐dalla relazione sulla gestione: ‐ trend di mercato, ‐ esportazioni, ……. • tipologia del settore di appartenenza: • ‐ settore merceologico poco concentrati: …apparentemente maggiore è la competizione, e maggiormente il modello “padronale” delle PMI rischia di fare acqua • indicatori di situazioni di crisi –manipolazione utili Aumento dei crediti (aumento giorni di credito) Deterioramento margini Diminuzione tassi di ammortamento Diminuzione qualità delle attività (rapporto tra attivo non corrente e corrente) • Aumento vendite e aumento crediti/scorte/. . fatture da emettere • • Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 34

La rilevazione degli indicatori di crisi • Come impostare l’analisi di un bilancio •

La rilevazione degli indicatori di crisi • Come impostare l’analisi di un bilancio • Analisi consuntive < > analisi prospettiche • Riclassificazione * indici * flussi • • • budget di cassa ipotesi Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa bilancio pro forma. 35

I modelli di rating: dallo scoring al rating • Esperienza di Altman • Sviluppo

I modelli di rating: dallo scoring al rating • Esperienza di Altman • Sviluppo sistemi esperti (centrale dei bilanci) • Indicatori in alcuni modelli di rating • Il modello di rating del Fondo di garanzia per le PMI • Modelli di scoring (Altman) 1968 • Z = 1. 2 x 1 +1. 4 x 2 +3, 3 x 3 + 0. 6 x 4 +1. 05 x 5 • x 1 = (Attivo corrente ‐ passivo corrente)/attivo totale • x 2 = Patrimonio netto/attivo totale • x 3 = Utile ante interessi ed imposte/attivo • x 4 = Valore del capitale netto/valore di libro del debito • x 5 = Vendite/attivo totale Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 36

Rating • Analisi quantitativa scoring • Analisi qualitativa analisi clienti, prodotti, fornitori, ………. .

Rating • Analisi quantitativa scoring • Analisi qualitativa analisi clienti, prodotti, fornitori, ………. . ma sempre più: • Analisi qualitativa ESG rischi ambientali, sociali e di governance • Centrale rischi • Analisi andamentale: [ • lavoro col cliente Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 37

ANALISI QUANTITATIVA: Valori medi dei principali indici di bilancio per classi di rating 38

ANALISI QUANTITATIVA: Valori medi dei principali indici di bilancio per classi di rating 38 Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa

Altri indicatori segnaletici… Per le banche……. . • Criticità esposizioni scadute da oltre 30

Altri indicatori segnaletici… Per le banche……. . • Criticità esposizioni scadute da oltre 30 gg. (past due) Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 39

Indicatori di sostenibilità del debito…. • Ebit / oneri finanziari • Cash flow operativo/attivo

Indicatori di sostenibilità del debito…. • Ebit / oneri finanziari • Cash flow operativo/attivo • PNF/ebitda • Acid test : • attività correnti – rimanenze/passività correnti Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 40

Indicatori da monitorare come anticipatori crisi…. • Attenzione a: • Fatturato: riduzione fatturato >30%

Indicatori da monitorare come anticipatori crisi…. • Attenzione a: • Fatturato: riduzione fatturato >30% o perdita cliente importante • Cash flow: riduzione margine operativo lordo > 20% • DSCR < 1, 1 debt service cover ratio = • (Ebitda/ servizio annuale del debito (capitale + interessi) Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 41

valori soglia di alcuni indicatori per allerta: criticità di alcune informazioni se non ben

valori soglia di alcuni indicatori per allerta: criticità di alcune informazioni se non ben ponderate…… • Da indagine statistica cerved su campioni pmi: • Ebit/oneri finanziari <2 • Cash flow operativo/attivo < 3 • PFN/ebitda > 6 • Cash flow operativo < 0 • Liquidità immediate + liquidità differite/passività correnti < 0, 90 … • oltre il 98% farebbe scattare almeno un segnale d’allerta! Verso il sistema di Allerta del Codice della Crisi d'Impresa 42

Il sistema di allerta del codice della crisi d’impresa Sull’esperienza dei modelli predittivi dell’insolvenza

Il sistema di allerta del codice della crisi d’impresa Sull’esperienza dei modelli predittivi dell’insolvenza e dei sistemi di rating si sono innestati gli indicatori del sistema di allerta • Gli organi di controllo devono segnalare all’amministratore aspetti di non continuità • Creditori «qualificati» devono segnalare all’amministratore se il debito eccede quello fisiologico • Se l’amministratore non provvede, segnalazione all’OCRI LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 43

Dlgs 12 gennaio 2019, n. 14 Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza Obiettivo: Dare

Dlgs 12 gennaio 2019, n. 14 Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza Obiettivo: Dare vita ad una riforma organica della disciplina che sia in grado di far emergere tempestivamente la crisi aziendale prima ancora che si trasformi in insolvenza , superando la stagione degli interventi ex post (depauperamento dell’attivo ristrutturazione del passivo) e dotando finalmente l’ordinamento giuridico italiano di un testo normativo moderno e sistematico volto a prevenire la crisi. • Esperienze internazionali: USA, Francia, …… • Direttiva UE 2019/1023 del 26/06/2019, …. 44

Novità del codice della crisi d’impresa • A) liquidazione giudiziale • B) interventi per

Novità del codice della crisi d’impresa • A) liquidazione giudiziale • B) interventi per emersione anticipata della crisi • C) ovvero introduzione di un sistema di allerta • D) modifica art. 2086 c. c. adeguati assetti organizzativi atti a prevenire le crisi • = sfida per sistemi di amministrazione e controllo «integrati» anche per PMI: non solo contabilità generale, ma anche contabilità gestione con sistema di budget, sistemi di controllo della liquidità • = analisi gestionale verso analisi strategica 45

Codice della crisi -- Estrema sintesi ‐ Un nuovo punto di vista sulla crisi

Codice della crisi -- Estrema sintesi ‐ Un nuovo punto di vista sulla crisi ‐ Indicatori di crisi ‐ squilibri reddituali, patrimoniali e finanziari ‐ sostenibilità dei debiti per almeno 6 mesi ‐ prospettive di continuità aziendale per l’esercizio in corso, (o 6 mesi se durata resto esercizio inferiore) ‐ utilizzo di indici (Oneri finanziari/Flussi di cassa, Mezzi propri/mezzi di terzi, ritardi nei pagamenti reiterati e significativi) ‐ Strumenti di allerta: Obblighi organizzativi in capo all’imprenditore (nuovo art. 2086) Obblighi di segnalazione a carico degli organi sociali ‐Responsabilità organi di controllo: verificare che gli amministratori valutino costantemente § se l’assetto organizzativo è adeguato § se sussiste equilibrio economico finanziario § quale è il prevedibile andamento della gestione ‐ obbligo di segnalare immediatamente all’organo amministrativo l’esistenza di fondati indizi della crisi ‐ in caso di inerzia obbligo di segnalazione all’organismo di composizione della crisi OCRI ‐ beneficio esclusione responsabilità post segnalazione 46

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Art. 14 CCI: Obbligo di segnalazione degli organi di controllo societari 1. Gli organi

Art. 14 CCI: Obbligo di segnalazione degli organi di controllo societari 1. Gli organi di controllo societari, il revisore contabile e la società di revisione, ciascuno nell’ambito delle proprie funzioni, hanno l’obbligo di verificare che l’organo amministrativo valuti costantemente, assumendo le conseguenti idonee iniziative, se l’assetto organizzativo dell’impresa è adeguato, se sussiste l’equilibrio economico finanziario e quale è il prevedibile andamento della gestione, nonché di segnalare immediatamente allo stesso organo amministrativo l’esistenza di fondati indizi della crisi. 2. La segnalazione deve essere motivata, fatta per iscritto, a mezzo posta elettronica certificata o comunque con mezzi che assicurino la prova dell’avvenuta ricezione, e deve contenere la fissazione di un congruo termine, non superiore a trenta giorni, entro il quale l’organo amministrativo deve riferire in ordine alle soluzioni individuate e alle iniziative intraprese. In caso di omessa o inadeguata risposta, ovvero di mancata adozione nei successivi sessanta giorni delle misure ritenute necessarie per superare lo stato di crisi, i soggetti di cui al comma 1 informano senza indugio l’OCRI, fornendo ogni elemento utile per le relative determinazioni, anche in deroga al disposto dell’articolo 2407, primo comma, del codice civile quanto all’obbligo di segretezza. 52

Art. 14 CCI: Obbligo di segnalazione degli organi di controllo societari ‐ segue 3.

Art. 14 CCI: Obbligo di segnalazione degli organi di controllo societari ‐ segue 3. La tempestiva segnalazione all’organo amministrativo ai sensi del comma 1 costituisce causa di esonero dalla responsabilità solidale per le conseguenze pregiudizievoli delle omissioni o azioni successivamente poste in essere dal predetto organo, che non siano conseguenza diretta di decisioni assunte prima della segnalazione, a condizione che, nei casi previsti dal secondo periodo del comma 2, sia stata effettuata tempestiva segnalazione all’OCRI. Non costituisce giusta causa di revoca dall’incarico la segnalazione effettuata a norma del presente articolo. 4. Le banche e gli altri intermediari finanziari di cui all’articolo 106 del testo unico bancario, nel momento in cui comunicano al cliente variazioni o revisioni o revoche degli affidamenti, ne danno notizia anche agli organi di controllo societari, se esistenti. 53

NUOVI TERMINI DI DECORRENZA • 15 agosto 2020 segnalazione amministratori situazioni di crisi •

NUOVI TERMINI DI DECORRENZA • 15 agosto 2020 segnalazione amministratori situazioni di crisi • 15 febbraio 2021 ex art. 14, comma 2 e 15 D. Lgs 12 gennaio 2019 segnalazione OCRI (D. L. n. 9/2020) LEZIONI SULLA CRISI APRILE 2020 54

Testo modificato in vigore dal 16. 03. 2019 ‐ Sindaco e revisione legale dei

Testo modificato in vigore dal 16. 03. 2019 ‐ Sindaco e revisione legale dei conti 1. L'atto costitutivo può prevedere, determinandone le competenze e i poteri, ivi compresa la revisione legale dei conti, la nomina di un organo di controllo o di un revisore. Se lo statuto non dispone diversamente, l'organo di controllo è costituito da un solo membro effettivo. 2. COMMA ABROGATO DAL D. L. 24 GIUGNO 2014, N. 91, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 11 AGOSTO 2014, N. 116. 3. La nomina dell'organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 20 unità. 4. L'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del terzo comma cessa quando, per tre esercizi consecutivi, non è superato alcuno dei predetti limiti. 5. Nel caso di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, si applicano le disposizioni sul collegio sindacale previste per le società per azioni. 6. L'assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti indicati al terzo comma deve provvedere, entro trenta giorni, alla nomina dell'organo di controllo o del revisore. Se l'assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato o su segnalazione del conservatore del registro delle imprese. 7. Si applicano le disposizioni dell'articolo 2409 anche se la società è priva di organo di controllo. (denunzia tribunale) 55

Art. 15 CCI: Obbligo di segnalazione di creditori pubblici qualificati 1. L’Agenzia delle entrate,

Art. 15 CCI: Obbligo di segnalazione di creditori pubblici qualificati 1. L’Agenzia delle entrate, l’Istituto nazionale della previdenza sociale e l’agente della riscossione hanno l’obbligo, per i primi due soggetti a pena di inefficacia del titolo di prelazione spettante sui crediti dei quali sono titolari, per il terzo a pena di inopponibilità del credito per spese ed oneri di riscossione, di dare avviso al debitore, all’indirizzo di posta elettronica certificata di cui siano in possesso, o, in mancanza, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento inviata all’indirizzo risultante dall’anagrafe tributaria, che la sua esposizione debitoria ha superato l’importo rilevante di cui al comma 2 e che, se entro novanta giorni dalla ricezione dell’avviso egli non avrà estinto o altrimenti regolarizzato per intero il proprio debito con le modalità previste dalla legge o se, per l’Agenzia delle entrate, non risulterà in regola con il pagamento rateale del debito previsto dall’articolo 3‐bis del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 462 o non avrà presentato istanza di composizione assistita della crisi o domanda per l’accesso ad una procedura di regolazione della crisi e dell’insolvenza, essi ne faranno segnalazione all’OCRI, anche per la segnalazione agli organi di controllo della società. 2. Ai fini del comma 1, l’esposizione debitoria è di importo rilevante: a) per l’Agenzia delle entrate, quando l’ammontare totale del debito scaduto e non versato per l’imposta sul valore aggiunto, risultante dalla comunicazione della liquidazione periodica di cui all’articolo 21‐bis del decreto‐legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, sia pari ad almeno il 30 per cento dei volume d’affari del medesimo periodo e non inferiore a euro 25. 000 per volume d’affari risultante dalla dichiarazione modello IVA relativa all’anno precedente fino a 2. 000 di euro, non inferiore a euro 50. 000 per volume d’affari risultante dalla dichiarazione modello IVA relativa all’anno precedente fino a 10. 000 di euro, non inferiore a euro 100. 000, per volume d’affari risultante dalla dichiarazione modello IVA relativa all’anno precedente oltre 10. 000 di euro; b) per l’Istituto nazionale della previdenza sociale, quando il debitore è in ritardo di oltre sei mesi nel versamento di contributi previdenziali di ammontare superiore alla metà di quelli dovuti nell’anno precedente e superiore alla soglia di euro 50. 000; c) per l’agente della riscossione, quando la sommatoria dei crediti affidati per la riscossione dopo la data di entrata in vigore del presente codice, auto dichiarati o definitivamente accertati e scaduti da oltre novanta giorni superi, per le imprese individuali, la soglia di euro 500. 000 e, per le imprese collettive, la soglia di euro 1. 000. 56

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Art. 24 CCI: Tempestività dell’iniziativa 1. Ai fini dell’applicazione delle misure premiali di cui

Art. 24 CCI: Tempestività dell’iniziativa 1. Ai fini dell’applicazione delle misure premiali di cui all’articolo 25, l’iniziativa del debitore volta a prevenire l’aggravarsi della crisi non è tempestiva se egli propone una domanda di accesso ad una delle procedure regolate dal presente codice oltre il termine di sei mesi, ovvero l’istanza di cui all’articolo 19 oltre il temine di tre mesi, a decorrere da quando si verifica, alternativamente: a) l’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno sessanta giorni per un ammontare pari ad oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni; b) l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno centoventi giorni per un ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti; c) il superamento, nell’ultimo bilancio approvato, o comunque per oltre mesi, degli indici elaborati ai sensi dell’articolo 13, commi 2 e 3. 2. Su richiesta del debitore, il presidente del collegio di cui all’articolo 17 attesta 58 l’esistenza

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GOING CONCERN: revisore nelle società con organo di controllo, ma nelle nano imprese? Chi

GOING CONCERN: revisore nelle società con organo di controllo, ma nelle nano imprese? Chi sono i soggetti fallibili / ovvero sottoposti alla liquidazione giudiziale? FALLIMENTO: LIMITI DIMENSIONALI DI NON FALLIBILITA’ Art. 1. Imprese soggette al fallimento e al concordato preventivo Sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli imprenditori che esercitano una attività commerciale, esclusi gli enti pubblici. Non sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli imprenditori di cui al primo comma, i quali dimostrino il possesso congiunto dei seguenti requisiti: a) aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila; b) aver realizzato, in qualunque modo risulti, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila; c) avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila. 63

GOING CONCERN continuità aziendale o principio funzionamento come si declina? a) Principio ISA Italia

GOING CONCERN continuità aziendale o principio funzionamento come si declina? a) Principio ISA Italia 570 (già P. R. 570) b) Il nuovo OIC 11, che chiarisce il postulato della continuità aziendale, ribadendo che: «L’articolo 2423‐bis, comma 1, n. 1, del codice civile, prevede che la valutazione delle voci di bilancio sia fatta nella prospettiva della continuazione dell’attività e quindi tenendo conto del fatto che l’azienda costituisce un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito» La sussistenza della continuità aziendale viene desunta dal revisore legale in ragione dell’esistenza o meno di alcuni indicatori circa eventi e circostanze, identificate dal medesimo principio, di tipo: § finanziario § gestionale § di altra natura 64

POSTULATO: LA PROSPETTIVA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE Il presupposto della continuità aziendale è dunque un

POSTULATO: LA PROSPETTIVA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE Il presupposto della continuità aziendale è dunque un principio fondamentale nella redazione del bilancio. Il Principio (di revisione) ISA Italia n. 570 afferma che in base al presupposto della continuità aziendale, un’impresa viene considerata in grado di continuare a svolgere la propria attività in un prevedibile futuro, ovvero che non vi sia né l’intenzione né la necessità di metterla in liquidazione, né di cessare l’attività o di assoggettare l’azienda a procedure concorsuali come previsto dalla legge o dai regolamenti. Le attività e le passività vengono pertanto contabilizzate in base al presupposto che l’impresa sia in grado di realizzare le proprie attività e far fronte alle proprie passività durante il normale svolgimento dell’attività aziendale. Il § A 2 dell’ISA Italia 570 distingue gli eventi o le circostanze che possono far sorgere dubbi sul presupposto della continuità aziendale in merito agli enunciati indicatori finanziari, indicatori gestionali e altri indicatori. 65

PRINCIPIO OIC 11 (POSTULATI) Nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendale deve

PRINCIPIO OIC 11 (POSTULATI) Nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendale deve effettuare una valutazione prospettica della capacita dell’azienda di continuare a costituire un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito per un prevedibile arco temporale futuro, relativo a un periodo di almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio. Nei casi in cui, a seguito di tale valutazione prospettica, siano identificate significative incertezze in merito a tale capacita , nella nota integrativa dovranno essere chiaramente fornite le informazioni relative ai fattori di rischio, alle assunzioni effettuate e alle incertezze identificate, nonché ai piani aziendali futuri per far fronte a tali rischi ed incertezze. Dovranno inoltre essere esplicitate le ragioni che qualificano come significative le incertezze esposte e le ricadute che esse possono avere sulla continuità aziendale. 66

PROSPETTIVA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE L’impostazione dell’ OIC 11 in materia di continuità aziendale tiene

PROSPETTIVA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE L’impostazione dell’ OIC 11 in materia di continuità aziendale tiene conto dei seguenti aspetti, che il revisore legale deve considerare nell’espressione del giudizio sul bilancio: a) la continuità e sinonimo di funzionalità aziendale; b) la crisi di impresa non giustifica l’abbandono dei criteri di continuità , anche se questi vanno applicati al bilancio con le dovute cautele; c) l’accertamento da parte degli amministratori, ai sensi dell’art 2485 del codice civile, di una causa di scioglimento di cui all’articolo 2484 del codice civile comporta l’abbandono della continuità aziendale. In tale circostanza la valutazione delle voci in bilancio non e fatta nella prospettiva della continuità aziendale. Si applicano tuttavia ancora criteri di funzionamento, cosi come previsti al paragrafo 23 del principio OIC 11 ma, tenendo conto dell’ancor più ristretto orizzonte temporale di riferimento, in quanto l’adozione di criteri di liquidazione non e consentita prima del formale avvio della procedura liquidatoria 67

INDICATORI DELLA CRISI (Principio di revisione 570) Il Principio ISA Italia 570 prevede, come

INDICATORI DELLA CRISI (Principio di revisione 570) Il Principio ISA Italia 570 prevede, come detto, tre tipi di indicatori in base ai quali trarre elementi circa la sussistenza o meno della continuità aziendale indicatori “convenzionali” di DISCONTINUITA’, quali: ‐ indicatori di TIPO FINANZIARIO ‐ indicatori di TIPO GESTIONALE ‐ indicatori di ALTRO GENERE Tali indicatori rappresentano la SINTESI delle principali cause (ed effetti) di crisi e dissesto Attenzione: per “intercettare” la crisi non bastano statici indicatori contabili ma servono anche informazioni qualitative analisi ESG 68

INDICATORI DELLA CRISI indicatori di TIPO FINANZIARIO Ø deficit patrimoniale e capitale circolante netto

INDICATORI DELLA CRISI indicatori di TIPO FINANZIARIO Ø deficit patrimoniale e capitale circolante netto negativo Ø prestiti a scadenza fissa o prossima a scadenza senza possibilità di rimborso o di rinnovo Ø cessazione di sostegno finanziario di terzi finanziatori Ø cash flow negativi Ø incapacità di saldare i debiti alla scadenza Ø incapacità di rispettare i covenants Ø incapacità di ottenere finanziamenti per lo sviluppo dei prodotti indicatori di TIPO GESTIONALE Ø perdita di amministratori o di dirigenti chiave Ø perdita di mercati fondamentali, di contratti di distribuzione, di licenze o di concessioni Ø difficoltà nel trattenere il proprio organico Ø difficoltà nel mantenere il normale flusso di approvvigionamento da fornitori importanti 69

PRINCIPIO ISA 570 ALTRI INDICATORI Ø P. N. sotto il limite legale Ø tutela

PRINCIPIO ISA 570 ALTRI INDICATORI Ø P. N. sotto il limite legale Ø tutela ambientale non osservata con possibili sanzioni Ø contenziosi legali o fiscali che, in caso di soccombenza, l’impresa non potrebbe assolvere come impegni di spesa Ø modifiche legislative o fiscali con effetti sfavorevoli all’impresa Ulteriori “indicatori” di perdita (o dubbi) di going concern: Ø perdita di importanti mercati, licenze o fornitori principali; Ø possibilità di revoca di fidi concessi o linee di credito; Ø l’intenzione degli istituti bancari di non rinnovare i fidi o di acconsentire ad una loro richiesta di ampliamento; Ø il maggior ricorso a garanzie, fideiussioni; Ø perdite su crediti e/o difficoltà nell’incasso dei crediti; Ø azioni esecutive e/o minacce dei creditori; Ø esistenza di atti impositivi e/o attività di riscossione di crediti erariali. 70

LA NORMA N. 11 di comportamento emanata dottori commercialisti: www. commercialisti. com La norma

LA NORMA N. 11 di comportamento emanata dottori commercialisti: www. commercialisti. com La norma di comportamento n. 11 si focalizza su 3 aspetti : 1) Vigilanza nella PREVENZIONE ed EMERSIONE DELLA CRISI: ‐ monitorare going concern ‐ sollecitare organo amministrativo utilizzo strumenti/provvedimenti anti crisi, ovvero emersione della crisi 2) Vigilanza durante la COMPOSIZIONE DELLA CRISI: ‐ monitorare corretto utilizzo istituti per il superamento della crisi e rispetto dei requisiti prescritti dalla legge fallimentare 3) Ruolo ed attività in caso di FALLIMENTO ovvero LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE ‐ «congelamento» funzioni di vigilanza 71

Gli indicatori: modalità di calcolo <1

Gli indicatori: modalità di calcolo <1

Quando si fa ricorso agli indici settoriali «Se il patrimonio netto è positivo e

Quando si fa ricorso agli indici settoriali «Se il patrimonio netto è positivo e il capitale sociale è sopra il limite legale e se il DSCR non è disponibile oppure è ritenuto non sufficientemente affidabile per la inadeguata qualità dei dati prognostici, si adottano i seguenti 5 indici, con soglie diverse a seconda del settore di attività, che devono allertarsi tutti congiuntamente …»

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Gli indicatori e gli indici settoriali: modalità di calcolo

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lezione derivante da Indicatori e indici Quando si può e deve fare qualcosa… OVVERO COME IMPLEMENTARE UN SISTEMA AMMINISTRATIVO ADEGUATO!

SFIDA: sviluppare adeguate professionalità per la PMI CRITICITA’ PREVISIONE FLUSSI DI CASSA FUTURI RENDICONTO

SFIDA: sviluppare adeguate professionalità per la PMI CRITICITA’ PREVISIONE FLUSSI DI CASSA FUTURI RENDICONTO FINANZIARIO INCASSI E PAGAMENTI Buon lavoro! 76