PERCORSI DI SPECIALIZZAZIONE PER IL SOSTEGNO 20182019 INTERVENTI

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PERCORSI DI SPECIALIZZAZIONE PER IL SOSTEGNO 20182019 INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI E DIDATTICI CON DISTURBI COMPORTAMENTALI

PERCORSI DI SPECIALIZZAZIONE PER IL SOSTEGNO 20182019 INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI E DIDATTICI CON DISTURBI COMPORTAMENTALI LABORATORIO 20 ORE prof. ssa Patrizia MASSA 1

L’ICF MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE DI CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA’ DI CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

L’ICF MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE DI CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA’ DI CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA I DISTURBI DELL’ATTENZIONE DEL COMPORTAMENTO DELL’EMOZIONE prof. ssa Patrizia MASSA 20/07/2019

CONOSCERE LA CLASSIFICAZIONE ICF 1. LEGGERE UNA DIAGNOSI FUNZIONALE 2. MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO

CONOSCERE LA CLASSIFICAZIONE ICF 1. LEGGERE UNA DIAGNOSI FUNZIONALE 2. MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO 3

LA CLASSIFICAZIONE ICF : APPROCCIO UNIVERSALE, INTEGRALE, MULTIDIMENSIONALE, BIOPSICOSOCIALE approccio universale: la disabilità viene

LA CLASSIFICAZIONE ICF : APPROCCIO UNIVERSALE, INTEGRALE, MULTIDIMENSIONALE, BIOPSICOSOCIALE approccio universale: la disabilità viene considerata come un’esperienza che tutti, nell’arco della vita, possono sperimentare; approccio integrato: l’analisi dettagliata di tutte le dimensioni esistenziali dell’individuo, poste sullo stesso piano, senza distinzioni sulle possibili cause; approccio multidimensionale del funzionamento e della disabilità: l’aspetto sociali della disabilità; ognuno di noi può trovarsi in un contesto ambientale precario e ciò può causare disabilità. approccio biopsicosociale: il benessere e la salute della persona sono il risultato di molteplici aspetti e componenti che interagiscono tra di loro in modo dinamico ed integrato influenzandosi sempre a vicenda. 4

UN PO DI STORIA: ICD CLASSIFICAZIONE DELLE MENOMAZIONI, DISABILITÀ E HANDICAP la menomazione è

UN PO DI STORIA: ICD CLASSIFICAZIONE DELLE MENOMAZIONI, DISABILITÀ E HANDICAP la menomazione è definita come «qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica» ; la disabilità è data da «qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano» ; l’handicap è invece «la situazione di svantaggio, conseguente a una menomazione o a una disabilità, che in un soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale in relazione all’età, sesso e fattori socioculturali» . 5

MODELLI DI CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA’ ICD-10 ICF ICD-10 Nella famiglia delle Classificazioni Internazionali dell’OMS

MODELLI DI CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA’ ICD-10 ICF ICD-10 Nella famiglia delle Classificazioni Internazionali dell’OMS la ICD-10 è la decima revisione della classificazione ICD, ossia la «Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati» . La «Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute» (ICF) fornisce un linguaggio unificato e dei modelli di riferimento per la descrizione e definizione della salute. La sostanziale differenza tra l’ICD-10 e l’ICF è che il primo codifica le condizioni di salute, quindi la malattia; il secondo descrive il funzionamento della persona contemplandone anche i fattori esterni. 6

1) INDIVIDUAZIONE HANDICAP L. 104/92 2) DIAGNOSI ICD-10 1 2 7

1) INDIVIDUAZIONE HANDICAP L. 104/92 2) DIAGNOSI ICD-10 1 2 7

ICF-CY Le manifestazioni del funzionamento, della disabilità e delle condizioni di salute nei bambini

ICF-CY Le manifestazioni del funzionamento, della disabilità e delle condizioni di salute nei bambini e negli adolescenti sono differenti per natura, intensità e impatto rispetto a quanto accade per gli adulti. La Classificazione CY è stata sviluppata in modo da essere sensibile ai cambiamenti associati alla crescita e allo sviluppo. Il bambino nel contesto familiare sviluppa, attraverso un processo dinamico, che si esplica progressivamente dalla dipendenza assoluta attraverso lo sviluppo del corpo, delle relazioni sociali e della maturità psicologica, fino all’adolescenza. In questo processo dinamico il funzionamento del bambino dipende dalla continua interazione con i familiari o altri caregiver nel contesto di vita di appartenenza. 8

PARTE 1 PARTE 2 FUNZIONAMENTO E DISABILITA’ DISABILITA FATTORI CONTESTUALI CONDIZIONI FISICHE: elementi biologici

PARTE 1 PARTE 2 FUNZIONAMENTO E DISABILITA’ DISABILITA FATTORI CONTESTUALI CONDIZIONI FISICHE: elementi biologici STRUTTURE CORPOREE: anatomia FUNZIONI CORPOREE: attività fisiologiche degli organi, le funzioni mentali ATTIVITA’ PERSONALI: capacità e performance in riferimento allo svolgimento di un compito nell'ambiente circostante (capacità d’apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di comunicazione, di relazione, di movimento, di cura di sé e del proprio ambiente di vita. PARTECIPAZIONE SOCIALE: attività svolte nello svolgimento del ruolo in contesti comuni (scuola, lavoro, sportivo, ecc. ) CONTESTI AMBIENTALI: mediatori positivi (facilitatori) mediatori negativi (barriere) che facilitano o ostacolano il funzionamento del soggetto CONTESTI PERSONALI: variabili psicoaffettive (autostima, motivazione, stili attributivi) 9

ICD 10 IL CORPO Funzioni e strutture Le ATTIVITÀ intenzionali e le forme di

ICD 10 IL CORPO Funzioni e strutture Le ATTIVITÀ intenzionali e le forme di PARTECIPAZIONE sociale Essere in un contesto AMBIENTE Fattori personali 10

ATTIVITA’ PERSONALI E’ l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un

ATTIVITA’ PERSONALI E’ l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo. Rappresenta la prospettiva individuale del funzionamento PARTECIPAZIONE SOCIALE E il coinvolgimento e l’integrazione di una persona in una situazione reale di vita. Rappresenta la prospettiva sociale del funzionamento • Capacità: ciò che il soggetto sa fare in un ambiente neutro • Performance ciò che il soggetto riesce a fare in un contesto con barriere o facilitatori • Capacità: il coinvolgimento del soggetto senza essere influenzato dal contesto • Performance il coinvolgimento del soggetto nel suo ambiente di vita con l’aiuto del contesto (cose o persone) con il quale interagisce 11

CODIFICA DELL’ICF E ICF-CY Ogni componente della salute di un individuo è codificata con

CODIFICA DELL’ICF E ICF-CY Ogni componente della salute di un individuo è codificata con una lettera seguita da numeri lettera s => struttura; b => funzioni; d => attività; e => ambiente b 1 1 4 2. 2 capitoli categorie sotto categorie qualificatori Esempio: b Funzioni corporee b 1 Funzioni mentali b 1 1 Funzioni mentali globali 12

Diagnosi funzionale secondo il modello ICF 13

Diagnosi funzionale secondo il modello ICF 13

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Comportamento disturbante Disturbo del comportamento sindrome clinica qualsiasi tipo di

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Comportamento disturbante Disturbo del comportamento sindrome clinica qualsiasi tipo di comportamento non adattivo rispetto alle richiesterne. con criteri diagnostici specifici relativi al tipo di comportamento, la gravità, la durata e le conseguenze evolutive si può parlare di “disturbo” solo quando i comportamenti sono significativi da un punto di vista QUANTITATIVO 14

CLASSIFICAZIONE ICD 10 ASSE I: SINDROMI CLINICHE PSICHIATRICHE F 84 : sindromi da alterazione

CLASSIFICAZIONE ICD 10 ASSE I: SINDROMI CLINICHE PSICHIATRICHE F 84 : sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico (autismo) F 90 - F 98: disturbi emozionali e comportamentali (sindrome ipercinetica) F 20 - F 29: Schizofrenia F 40 - 48: sindromi nevrotiche F 60 - 69: disturbi della personalità 15

F 90 -F 98 DISTURBI COMPORTAMENTALI E DELLA SFERA EMOZIONALE CON ESORDIO ABITUALE NELL'INFANZIA

F 90 -F 98 DISTURBI COMPORTAMENTALI E DELLA SFERA EMOZIONALE CON ESORDIO ABITUALE NELL'INFANZIA E NELL'ADOLESCENZA F 90 - Disturbi ipercinetici F 91 - Disturbi della condotta F 92 - Disturbi misti della condotta e della sfera emozionale F 93 - Disturbi della sfera emozionale con esordio caratteristico nell’infanzia F 94 - Disturbo del funzionamento sociale con esordio specifico nell’infanzia e nell’adolescenza F 95 - Disturbi a tipo tic F 98 - Altri disturbi comportamentali e della sfera emozionale con 16

F. 90 DISTURBI IPERCINETICI • F 90. 0 - Disturbo dell’attività e dell’attenzione (ADHD)

F. 90 DISTURBI IPERCINETICI • F 90. 0 - Disturbo dell’attività e dell’attenzione (ADHD) • F 90. 1 - Disturbo della condotta ipercinetico • F 90. 8 - Disturbi ipercinetici di altro tipo • F 90. 9 - Disturbo ipercinetico non specificato 17

F 91 DISTURBI DELLA CONDOTTA DC F 91. 0 - Disturbo della condotta limitato

F 91 DISTURBI DELLA CONDOTTA DC F 91. 0 - Disturbo della condotta limitato al contesto familiare F 91. 1 - Disturbo della condotta con ridotta socializzazione F 91. 2 - Disturbo della condotta con socializzazione normale F 91. 3 - Disturbo oppositivo provocatorio DOP F 91. 8 - Altri disturbi della condotta F 91. 9 - Disturbo della condotta non specificato 18

F 92 DISTURBI MISTI DELLA CONDOTTA E DELLA SFERA EMOZIONALE F 92. 0 -

F 92 DISTURBI MISTI DELLA CONDOTTA E DELLA SFERA EMOZIONALE F 92. 0 - Disturbo della condotta depressivo F 92. 8 - Altro disturbo misto della condotta e della sfera emozionale F 92. 9 - Disturbo misto della condotta e della sfera emozionale, e non 19

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO CARATTERISTICHE GENERALI difficoltà di controllo e di gestione delle proprie emozioni

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO CARATTERISTICHE GENERALI difficoltà di controllo e di gestione delle proprie emozioni incapacità di adattare il proprio comportamento alle richieste dell'ambiente scarsa capacità di prendere in considerazione il punto di vista altrui bisogno di soddisfazione delle proprie necessità con pretesa di priorità su tutto e su tutti rendimento scolastico al di sotto delle competenze intellettive aggressività, rabbia, oppositività, provocazione, trasgressione delle norme sociali e morali 20

ADHD/DDAI 3 tipi in base ai criteri DSM - V tipo prevalentemente Inattentivo (ADHD-I)

ADHD/DDAI 3 tipi in base ai criteri DSM - V tipo prevalentemente Inattentivo (ADHD-I) tipo prevalentemente Iperattivo / Impulsivo (ADHD-HI) tipo Combinato (ADHD-C) 21

ADHD / DDAI – DEFICIT DELLE FUNZIONI ESECUTIVE Il Disturbo da Deficit di Attenzione

ADHD / DDAI – DEFICIT DELLE FUNZIONI ESECUTIVE Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) rientra nella categoria dei Disturbi del Neurosviluppo caratterizzato da livelli di disattenzione, impulsività e/o iperattività inadeguati rispetto al livello di sviluppo della persona che ne provocano una compromissione cronica del funzionamento in varie aree. (American Psychiatric Association, 2000) L’ADHD è accompagnato anche da manifestazioni cognitive e comportamentali che emergono solitamente durante l’infanzia. Nell’adolescenza, l’iperattività sembra attenuarsi e può manifestarsi più come irrequietezza, ma possono rimanere inattenzione e impulsività. Molti adolescenti con ADHD hanno anche problemi relazionali e comportamenti antisociali. Inattenzione, irrequietezza e impulsività 22

FUNZIONI ESECUTIVE § Avvio dell’attività § Inibizione delle reazioni istintuali § Shifting / Flessibilità

FUNZIONI ESECUTIVE § Avvio dell’attività § Inibizione delle reazioni istintuali § Shifting / Flessibilità cognitiva § Concentrazione § Autocontrollo emotivo § Gestione del tempo § Completamento delle attività § Memoria di lavoro § Autoregolazione § Organizzazione 23

DIRETTIVA DEL 27 DICEMBRE 2012 IN PRESENZA DI CASI CON QUADRO CLINICO GRAVE, ANCHE

DIRETTIVA DEL 27 DICEMBRE 2012 IN PRESENZA DI CASI CON QUADRO CLINICO GRAVE, ANCHE PER LA COMORBILITÀ CON ALTRE PATOLOGIE, È POSSIBILE RICHIEDERE L'ASSEGNAZIONE DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO, COME PREVISTO DALLA LEGGE 104/92. I RAGAZZI CON MINORE GRAVITÀ, CHE NON OTTENGONO LA CERTIFICAZIONE DI DISABILITÀ, HANNO DIRITTO A VEDER TUTELATO IL SUCCESSO FORMATIVO CON L'ELABORAZIONE DI UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO IN BASE ALLA DIRETTIVA DEL 27 DICEMBRE 2012. 24

 Normativa di riferimento 1 - Protocollo operativo n. 4089 del 15 giugno 2010

Normativa di riferimento 1 - Protocollo operativo n. 4089 del 15 giugno 2010 2 - Nota del Miur n. 1395 del 20 marzo 2012 3 – Art. 10 DL n. 66 del 13 aprile 2017 1 2 3 25

 LA LEGGE 104/92 LA NOSTRA PRESENZA IN UNA CLASSE E’ DETERMINATA DA ALUNNI

LA LEGGE 104/92 LA NOSTRA PRESENZA IN UNA CLASSE E’ DETERMINATA DA ALUNNI IN POSSESSO DELLA CERTIFICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 104/92. Dal 1 gennaio 2019, la domanda per l’accertamento della disabilità in età evolutiva di cui alla Legge 5 febbraio 1992, n. 104, come modificata dal Decreto Legislativo del 13 aprile 2017 n. 66, è presentata all’Istituto Nazionale della Previdenza del 13 aprile 2017 n. 66 Sociale (INPS), che vi dà riscontro non oltre 30 giorni dalla data di presentazione. Successivamente all’accertamento della condizione di disabilità è redatto un profilo di funzionamento (che ricomprende la diagnosi funzionale e il profilo dinamicofunzionale) secondo i criteri del modello ICF, ai fini della formulazione del progetto individuale di cui all’articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328. 26 Per le ore di sostegno, il Decreto Legislativo del 13 aprile 2017 n. 66 stabilisce che sarà un nuovo organo ad avanzare la richiesta, il Gruppo per l’inclusione territoriale

ADHD / DDAI Questa condizione può portare a disregolazioni nelle funzioni esecutive: nell'attenzione e

ADHD / DDAI Questa condizione può portare a disregolazioni nelle funzioni esecutive: nell'attenzione e nella memoria, nell'autocontrollo e nella gestione del proprio comportamento, nella motivazione e nello sforzo mentale, nell'organizzazione, nella pianificazione, nella gestione 27 del tempo

ATTENZIONE: DIFFICOLTA’ NELLA SELEZIONE E NEL MANTENIMENTO INTENSITA’ SELETTIVITA’ ALLERTA ATTENZIONE FOCALIZZATA Prontezza di

ATTENZIONE: DIFFICOLTA’ NELLA SELEZIONE E NEL MANTENIMENTO INTENSITA’ SELETTIVITA’ ALLERTA ATTENZIONE FOCALIZZATA Prontezza di risposta agli stimoli Funzione filtro Selezionare solo gli stimoli importanti ATTENZIONE SOSTENUTA VIGILANZA ATTENZIONE DIVISA Durata: mantenere lo sforzo attentivo Elaborare più stimoli o vari aspetti di uno stimolo per un certo tempo ATTENZIONE ALTERNATA spostare l’attenzione da un compito all’altro 28

MEMORIA: DIFFICOLTA’ NELLA MDL INCAPACITA’ DI TENERE IN MENTE L’OBIETTIVO MEMORIA SENSORIALE MEMORI A

MEMORIA: DIFFICOLTA’ NELLA MDL INCAPACITA’ DI TENERE IN MENTE L’OBIETTIVO MEMORIA SENSORIALE MEMORI A MBT MLT MEMORIA DI LAVORO CONTROLLA L’ATTENZIONE 29 RESISTE ALLA DISTRAZIONE

 AUTOCONTROLLO E IMPULSIVITA’ E IMPULSIVITA • Agire senza • pensare impulsività motoria impulsività

AUTOCONTROLLO E IMPULSIVITA’ E IMPULSIVITA • Agire senza • pensare impulsività motoria impulsività attentiva/ cognitiva • Prendere decisioni improvvise • Non • pensare alle conseguen impulsività ze non pianificata 30

IPERATTIVITA’ Difficoltà a rispettare le regole Comportamento motorio avventato e pericoloso Difficoltà a stare

IPERATTIVITA’ Difficoltà a rispettare le regole Comportamento motorio avventato e pericoloso Difficoltà a stare seduto Scarsa riuscita nelle attività motorie coordinate 31

MOTIVAZIONE SFERA PSICOLOGICA ED EMOTIVA STILE ATTRIBUTIV O AUTOSTIMA - L’IMMAGINE DI SE’ STRATEGICO

MOTIVAZIONE SFERA PSICOLOGICA ED EMOTIVA STILE ATTRIBUTIV O AUTOSTIMA - L’IMMAGINE DI SE’ STRATEGICO - NEGATORE - ABILE - DEPRESSO - PEDINA 32

DISTURBI ASSOCIATI Disturbo oppositivo provocatorio Disturbo della condotta Disturbi di apprendiment o Disturbi affettivi

DISTURBI ASSOCIATI Disturbo oppositivo provocatorio Disturbo della condotta Disturbi di apprendiment o Disturbi affettivi e relaziona li Disturbi emotivi e di ansia 33

IL DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (DOP) Comportamento negativistico, ostile, e provocatorio: • spesso va in

IL DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (DOP) Comportamento negativistico, ostile, e provocatorio: • spesso va in collera • spesso litiga con gli adulti • spesso sfida attivamente • spesso si rifiuta di rispettare le richieste o le regole • spesso irrita deliberatamente le persone • spesso accusa gli altri per i propri errori • spesso è suscettibile o facilmente irritato dagli altri • spesso è arrabbiato e rancoroso • spesso è dispettoso e vendicativo 34

IL DISTURBO DI CONDOTTA (DC) è un disturbo psichiatrico ad esordio in età evolutiva,

IL DISTURBO DI CONDOTTA (DC) è un disturbo psichiatrico ad esordio in età evolutiva, relativamente frequente, caratterizzato da un pattern ripetitivo e persistente di comportamenti antisociali, aggressivi / non aggressivi, di violazione delle regole e norme sociali appropriate all’età. Tali comportamenti sono correlati ad una disfunzione dell’individuo Il Disturbo comporta un considerevole carico di sofferenza per il paziente stesso, la sua famiglia e la società. In molti casi, il Disturbo di Condotta è preceduto e associato al DOP. 35

DISTURBI DELLA CONDOTTA DEPRESSIVI DISTURBO MISTO DELLA CONDOTTA E DELLA SFERA EMOZIONALE • Comportamento

DISTURBI DELLA CONDOTTA DEPRESSIVI DISTURBO MISTO DELLA CONDOTTA E DELLA SFERA EMOZIONALE • Comportamento persistentemente • aggressivo, antisociale o provocatorio • con palesi e marcati sintomi di • depressione, ansia, e altri disturbi • emozionali • Sintomi emozionali persistenti e • marcati quali ansia, ossessioni o • compulsioni, depersonalizzazioni o • derealizzazione, fobie o ipocondria 36

ASPETTI EVOLUTIVI 5 -8% NELLA FASCIA DELLA PRIMARIA, 4 -7%. IN ADOLESCENZA Difficoltà nella

ASPETTI EVOLUTIVI 5 -8% NELLA FASCIA DELLA PRIMARIA, 4 -7%. IN ADOLESCENZA Difficoltà nella pianificazione e nell’organizzazione Inattenzione persistente Riduzione dell'irrequietezza motoria, in termine di frequenza e intensità, sostituita da insofferenza e impazienza Bassa autostima, scarsa tolleranza alla frustrazione Problemi comportamentali e di apprendimento scolastico Comportamento aggressivo, fino a condotte antisociali e delinquenziali Ricerca di sensazioni forti, abuso di alcool e droghe, condotte pericolose 37

ANTEPRIMA CONOSCERE L’ALUNNO DALLA CLASSIFICAZIONE GENERALE ALLE CARATTERISTICHE SPECIFICHE LE RELAZIONI INTERPERSONALI IN CLASSE

ANTEPRIMA CONOSCERE L’ALUNNO DALLA CLASSIFICAZIONE GENERALE ALLE CARATTERISTICHE SPECIFICHE LE RELAZIONI INTERPERSONALI IN CLASSE prof. ssa Patrizia MASSA 24/07/2019