Antica Grecia larchitettura 2 Ana Kneevi Levoluzione del
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Antica Grecia: l’architettura 2 Ana Knežević
L’evoluzione del tempio � Dalla primitiva struttura in legno alla sua interpretazione nell’ordine dorico; � L’uso di materiali più durevoli – la sostituzione del legno con la pietra; � Triglìfi e mètope; � L’Heraion di Olimpia, metà del VII secolo a. C. � Pausania nel II secolo a. C. Notò che le colonne del portico erano ancora in legno; � In età arcaica l’uso del armo non era frequente; questo materiale, infatti, era rituenuto prezioso e il suo trasporto era difficile e costoso; gli architetti preferivano adoperare la pietra locale, che poi intonacavano con finissima polvere di marmo; � Sappiamo anche i templi dorici del periodo arcaico venivano colorati con tinte vivaci;
Heràion di olimpia, metà del VII secolo
Ricostruzione del tempio di Atena Aphaia a Egina, VI secolo a. C.
Atena Aphaia a Egina oggi (VI secolo a. C)
Atena Aphaia a Egina, pianta
Il tempio di Zeus a Olimpia �Un perìptero con sei colonne sui lati brevi e tredici sui lati lunghi; �Il materiale utilizzato è povero: calcare, marmi, colori e soprattutto una serie di eccezionali sculture, fra le quali l’enorme statua crisoelefantina (composta di oro e di avorio) di Zeus realizzata da Fidia intorno al 450 a. C.
Il tempio di Zeus a Olimpia, V a. C, pianta
Il tempio di Zeus, Olimpia, V secolo a. C.
Il tempio di Zeus, Olimpia, statua crisoelefentaina di Zeus, Fidia
Tempio di Zeus, Olimpia, la ricostruzione
L’Acròpoli di Atene �La colina divenuta poi l’Acròpoli di Atene fu abitata sin dai tempi preistorici; �La sua posizione rendeca ideale per gli insediamenti umani – era protetta su tutti i lati, aveva alla sommità un pianoro spazioso e alla base preziose sorgenti d’acqua; �Nel VIII a. C. Al posto del palazzo miceneo sorse un piccolo santuario dedicato ad Atena, la dea protettrice della città; �Nello stesso periodo erano già praticati anche i culti di Poseidone e di Eretto;
Distruzione e ricostruzione �I monumenti dell’Acròpoli furono incendiati nel 480 a. C. Dai Persiani; �La cittoria finale dei Greci sulla Persia sancì il riconoscimento della posizione centrale di Atene nel mondo ellenico; il tesoro della lega delio-àttica (le riserve d’oro di Atene e dei suoi alleati) fu trasferito nella città e utilizzato anche per la ricostruzione dell’Acròpoli; �Fu grazie a Pericle (495 -429 a. C) che governò Atene per circa un trentennio, che il progetto venne attuato;
Fidia �Artista ateniese che aveva lavorato a Platea, a Delfi, a Eleusi; �Nel 448 a. C. Pericle affidò la sovrintendenza dei lavori a Fidia; sebbene fosse principalmente uno scultore, Fidia fu investito della responsabilità dell’intero, immenso cantiere; �Uniche furono la concezione e la rapidità dell esecuzione: centinaia di scultori e pittori, artigiani lavorarano a ritmi frenetici, con risultati stupefacenti;
Acròpoli di Atene, la ricostruzione
Propilèi – alla nuova Acròpoli si accedeva attraverso un’imponente scalinata, Affiancata da edifici monumentali; Il Partenone – dedicato ad Atena; Il tempietto di Atena Nike, terminato nel 420 a. C; L’Eretteo, nel 421 a. C; Ogni edificio aveva un progetto preciso, in un luogo preciso;
Il Partenone � Dedicato ad Atena Parthènos (Atena vergine), dea che aveva protetto e salvato la città; � Fu innalzato sull’area di un tempio già in costruzione; � Gli architetti: Ictino e Callicrate, ma probabilmente fu Fidia che diede idealmente forma al Partenone; � Iniziato nel 447 a. C; � Deve il suo nome a una sala (parthenòn) situata dietro la cella, in cui, durante le feste dedicate alla dea, si trovavano le vergini ateniesi addette al culto (parthènoi); � Ordine: dorico, con otto colonne per ciascun fronte e diciassette per i lati; � Ma, ci si trova anche l’ordine ionico: 4 colonne ioniche sostenevano il soffitto della sala posteriore e un fregio continuo correva lungo le pareti esterne del naòs;
La cella è divisa in tre navate da due file di colonne doriche; Sul lato ovest – lo spazio per la grande statua crisoelefantina della dea, Oggi purtroppo perduta; Alta 15 metri rappresentava Atena in piedi con l’elmo, lo scudo e Nella mano destra, una Vittoria alata.
Atene Parthenos, La ricostruzione
Il Partenone �Tutto il progetto era fondato su calcoli ben precisi; �I materiali e le tecniche non erano meno preziosi e sofisticati: costruito interamente in marmo greco di colore bianco, il tempio aveva anche la copertura in marmo, composta da lastre sottili unite con un sistema a incastro;
Il Partenone, 447 -438 a. C, Atene, Acròpoli
Il Partenone, la ricostruzione
La storia di Partenone � Lo stato attuale del tempio; � Trasformato in chiesa dai cristiani, che probabilmente distrussero teste e volti degli dèi nelle statue e nei rilievi; � Poi, il Partenone venne utilizzato dai Turchi come polveriera ed esplose perchè colpito da una canonata durante l’assedio di Atene da parte dell’esercito veneziano nel 1687; � Tra il 1803 e il 1812 la quasi totalità delle sculture rimaste fu prelevata e spedita in Inghilterra da Lord Elgin, ambasciatore inglese presso il governo turco; Nel 1816 le statue dei frontoni, le mètope, il bassorilievo intorno alla cella furono acquistati dal British Museum di londra, dove si trovano esposti tuttora; � Del Partenone rimangono oggi solo il perimetro esterno e parti della cella, ma, esso rappresenta la sintesi suprema delle esperienze compiute dall’architettura nel periodo classico;
Marmi di Elgin, British Museum, Londra
Marmi di Elgin, Londra
I Propilèi e il tempietto di Atena Nike �L’architetto Mnèsikles ha fatto la costruzione dei Propilèi, l’ingresso monumentale all’area sacra; �La costruzione in bianco marmo doveva occupare tutto il lato occidentale della collina; �I lavori, avviati nek 437 a. C, furono interrotti nel 432 a. C. Senza che il progetto originale fosse stato completato; �L’opera, però, si presentava ormai in tutto il suo splendore ed era ritenuta dagli Ateniesi uno dei più importanti edifici della città;
Propilèi, la ricostruzione
Mnèsikles, Propilèi, V a. C.
I Propilèi, la pianta
Propilèi: i problemi tecnici �Mnèsikles aveva dovuto affrontare il dislivello del tterreno – problemi che non rendevano possibile la realizzazione di una struttura simmetrica; �Un edificio compesso; �Vestiboli, pinacoteca, gli spazi numerosi; �Monumentalità ed equilibrio si fondono nei Propilèi, uniti alla sapiente combinazione dei due principali ordini architettonici, il dorcio e lo ionico; �Ci era la statua in bronzo alta sette metri di Atena Promachos (prrotettrice), opera di Fidia oggi perduta; il Perseo di Mirone, il gruppo di Atena e Marsia e l’Afrodite Sosandra di Calàmide;
Il tempio di Atena NIke � Piccolo tempio ionico di Atena Nike, iniziato circa 430 a. C. � In marmo bianco, l’architetto Callicrate; � Mirabile e di raffinate proporzioni; � Atena Nike – dea della lotta e della vittoria; � Venne costruito per custodire la statua della dea in legno; � La statua non aveva le ali, e venne chiamata Nike Aptera (senza ali); � La cella è quasi quadrata, 4 colonne sul fronte, 4 colonne sul retro; � Fregio: la lotta tra Persiani e Greci e tra Greci e Amazzoni davanti agli dèi; � I frontoni: Gigantomachìa a est, e Amazzonomachìa a ovest;
Tempio di Atena Nike, 430 a. C, Acròpoli
Tempio di Atena Nike, 430 a. C.
Atena Nike, ricostruzione
Atena Nike, La scultura del tempietto di Atene Nike
La lotta trai i Greci e Persiani, tempio di Atena Nike
L’Eretteo � 421 -405 a. C. �All’interno si trovavano più altari e due celle: la prima, dedicata ad Atena Poliàs (Atena cittadina), conservava un antico simulacro in legno della dea; nell’altra veniva onorato Poseidone-Eretteo, un culto in cui Eretteo, re ateniese e riformatore religioso, viene identificato con il dio del mare Poseidone; �Loggia delle Cariàtidi; �Sotto la loggia delle Cariàtidi si trovava la tomba di Cècrope (il leggendario re fondatore di Atene); �L’achitetto: forse Callicrate, forse Mnèsikles; o Fìlocle e Archìloco;
L’Eretteo, 421 -405, Atene
L’Eretteo, La loggia delle Cariàtidi, Atene
L’Eretteo, Cariàtidi, Atene
L’Eretteo, pianta E ricostruzione
L’Eretteo, Atene
L’Eretteo �Due templi uniti – uno rivolto verso est (Poseidone-Eretteo), l’altro, più grande, rivolto verso nord (dedicato ad Atena Poliàs), e di un portico all’estremità meridionale; �Entrambi i templi avevano un portico sostenuto da colonne ioniche dalla decorazione elaborata ed erano unificati da un fregio continuo costituto da figure in marmo bianco sul fondo scuro della pietra di Eleusi; il portico meridionale, invece, era sostenuto dalle Cariàtidi, le statue di fanciulle che fungono da colonne;
�Il santuario era un contenitore di reliquie e di tracce del passaggio mitologico delle divinità; dèi ed eroi mortali erano ricordati e celebrati; �Architettura e decorazione dovevano testimoniare l’eccezionalità di questo luogo; �L’Eretteo era splendido: le colonne ioniche davano slacio all’edificio e avevano capitelli e basi dalla finissima lavorazione; �Originalissima era la Loggia della Cariàtidi. Le figure femminili delle Cariàtidi sono state interpretate come le figlie di Cècrope, di cui sembrano vegliare il sepolcro; secondo Vitruvio, invece, sarebbero le donne di Caria, una piccola città dell’Asia Minore, she durante le guerre persiane parteggiarono per gli invasori e furono per questo ridotte in schiavitù dai Greci;
Il teatro �Il teatro (dal theàomai – guardo, sono spetattore) costituisce una tipologia architettonica molto importante nel mondo greco; �Il teatro era in origine inserito nel recinto sacro dedicato al dio; �Il più antico teatro in pietra – quello di Dionisio, sull’Acròpoli di Atene; era un modello per i teatri successivi; �Il teatro era composto di tre parti fondamentali: l’orchestra, la càvea, la scena;
� L’orchestra – di forma circolare, posta di fronte alla càvea, era lo spazio dove il coro, elemento essenziale dello spettacolo, cantava e danzava; � La parte verso il pubblico era delimitata dai sedili in pietra occupati da personaggi importanti; dietro, si innalzava la càvea, si elevava la scena composta da un palco e da una architettura fissa in pietra con porte e colonne; � La scena veniva di volta in volta modificata da elementi mobili: prismi a tre facce, che venivano fatti ruotare secondo la necessità, e tavole dipinte che, fissate sulla struttura architettonica evocavano l’ambiente della scena con immagini di alberi, mobili, interni, per meglio caratterizzare l’azione;
Il teatro di Epidauro, Polykletois di Argo, IV a. C.
La città �Circondate da mura con torri di avvistamento, le città greche si suddividevano generalmente in tre zone: quella sacra, l’acròpoli, collocata su un’altura radunava i santuari e gli edfici adibiti al culto; quella pubblica, nella parte bassa, si articolava attorno all’agorà, la piazza porticata dove avvenivano i commerci e si radunavano i cittadini; quella privata, con i quartieri abitativi variamente distribuiti intorno all’acròpoli e all’agorà;
Lo schema urbanistico nell’età classica � Ippodamo da Mileto (V secolo a. C); � Uno schema formato da strade she, intersecandosi ad angolo retto, formavano isolati uniformi; � Particolare attenzione era riservata alla divisione funzionale delle diverse aree della città e alla localizzazione dei siti più adatti ad accogliere le costruzioni publiche; Queste, realizzate in pietra o marmo, erano considerate una ricchezza comune ed erano adorne di sculture e pitture realizzate da famosi maestri. � Abitazioni private – semplici nell’impianto e nei materiali, per lo più in mattoni crudi e a pianta quadrata con un cortile al centro; Ma c’erano anche case signorili, come ad Atene, dove in epoca tardo-classica si trovavano anche case a due piani con cortili circondati da colonne e pavimenti e pareti decorate;
Una delle tre case del tardo classicismo ritrovate ad Atene
Pianta di Mileto
�Nel IV secolo a. C, Alessandro Magno costruì un vasto impero che volle unificare diffondendo la lingua e la cultura delle pòleis greche attraverso la fondazione di nuovi centri urbani; �I nuovi centri: al loro interno fu prevista la costruzione degli edifici fondanti della città greca: il ginnasio, lo stadio, il teatro, la biblioteca, il tempio e l’agorà; �Le abitazioni private si adeguarono al nuovo gusto: perduta la semplicità dei periodi precedenti, presentavano cortili e giardini porticati con preziose fontane, decorati con intarsi geometrici, stucchi colorati e complessi mosaici pavimentali;
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