LA PREVENZIONE A SCUOLA Incontro sulla Sicurezza secondo

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LA PREVENZIONE A SCUOLA Incontro sulla Sicurezza secondo il D. Lgs. 81/2008 e l’accordo

LA PREVENZIONE A SCUOLA Incontro sulla Sicurezza secondo il D. Lgs. 81/2008 e l’accordo Stato Regioni del 07/07/2016 Castel Sn Giovanni 25 marzo 2019

Salute La salute secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità: "Stato di completo benessere fisico, mentale

Salute La salute secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità: "Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità (OMS-1948)". Questa definizione è stata ripresa dall'art. 2, comma 1, lett. o) del D. Lgs. n. 81/08, che definisce la salute come uno "stato di benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un'assenza di malattia o di infermità. " Secondo la Carta di Ottawa (Prima Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute, 21 novembre 1986), "la salute è percepita come una risorsa per la vita quotidiana e non come il fine della vita".

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri e

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali. l 2

Un testo unico per l’igiene del lavoro? Per molti anni si è tentato di

Un testo unico per l’igiene del lavoro? Per molti anni si è tentato di accorpare e semplificare la normativa di igiene e sicurezza in un unico provvedimento Nel 2008 è stato pubblicato per la prima volta con questo scopo il D. Lgs. 81/2008 da molti definito come “testo unico” modificato e integrato nel 2009 con il D. Lgs. 106/09 In verità buona parte della normativa è ancora fuori dal Testo Unico e saranno necessari ulteriori accorpamenti. 4

 Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali. © 5

Due infortuni diversi Un magazziniere sta usando il carrello elevatore in condizioni di scarsa

Due infortuni diversi Un magazziniere sta usando il carrello elevatore in condizioni di scarsa visuale e investe un collega provocando una contusione e 3 giorni di inabilità temporanea. Un docente inciampa su uno zaino lasciato in disordine per terra e si procura una distorsione alla caviglia con 3 giorni di inabilità temporanea. 6

Pericolo e rischio Pericolo: Proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità o condizione

Pericolo e rischio Pericolo: Proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità o condizione che ha la potenzialità di causare danni. Concetto generale: molte cose (impianti, materiali, attrezzi di lavoro, sostanze, metodi e pratiche di lavoro, rumore, ecc. ) rappresentano un pericolo. 7

Pericolo e rischio Rischio: Probabilità che sia effettivamente raggiunto il limite potenziale che determina

Pericolo e rischio Rischio: Probabilità che sia effettivamente raggiunto il limite potenziale che determina il danno. L’uso degli agenti pericolosi può determinare un rischio concreto o meno. Dipende dalle condizioni di uso. 8

Analisi dei due infortuni Un magazziniere sta usando il carrello elevatore in condizioni di

Analisi dei due infortuni Un magazziniere sta usando il carrello elevatore in condizioni di scarsa visuale e investe un collega provocando una contusione e 3 giorni di inabilità temporanea. Un docente inciampa su uno zaino lasciato per terra in disordine e si procura una distorsione alla caviglia e 3 giorni di inabilità temporanea. Pericoli (diversi) Condizioni che hanno elevato il Rischio Danni (uguali per caso) 9

Valutazione dei rischi Analisi SISTEMATICA delle lavorazioni realizzata per: individuare i pericoli (fattori di

Valutazione dei rischi Analisi SISTEMATICA delle lavorazioni realizzata per: individuare i pericoli (fattori di rischio); individuare le persone potenzialmente esposte; valutare (stimare) i rischi; individuare i possibili effetti sulle persone; individuare soluzioni per eliminare o ridurre i rischi a un livello accettabile. 10

Definizione del Rischio Il rischio è la combinazione tra la probabilità (P) che si

Definizione del Rischio Il rischio è la combinazione tra la probabilità (P) che si manifesti un certo evento dannoso e la gravità (Danno, D) associata all’evento stesso. R = f (P, D) Generalmente si considera R = P x D Si tratta di un’indicazione generica che va associata al numero dei lavoratori esposti. 11

Documento di valutazione dei rischi La valutazione dei rischi e le relative misure di

Documento di valutazione dei rischi La valutazione dei rischi e le relative misure di miglioramento sono indicate nel DVR, il documento di valutazione dei rischi (art. 17 co. 1 del D. Lgs. 81/2008). Il DVR è il documento cardine per la gestione dell’igiene e della sicurezza della scuola-azienda. 12

Rischio valutato Probabilità (P) Ustioni Valutazione del rischio Danno (D) RISCHIO (R) Non probabile

Rischio valutato Probabilità (P) Ustioni Valutazione del rischio Danno (D) RISCHIO (R) Non probabile Significativo ACCETTABILE Possibile Grave Possibile Significativo NOTEVOLE Possibile Modesto ACCETTABILE Probabile Lieve ACCETTABILE Non probabile Modesto BASSO Possibile Modesto ACCETTABILE Rischio biologico Possibile Modesto ACCETTABILE Ribaltamento Possibile Significativo NOTEVOLE Affaticamento visivo Possibile Modesto ACCETTABILE Possibile Significativo NOTEVOLE Caduta di materiale dall’alto Elettrocuzione Punture, abrasioni, tagli e lesioni Esposizione a calore radiante Scivolamenti e cadute Postura Urti, colpi, impatti, compressioni Microclima Rumore Contatto con materiali allergeni Alcool NOTEVOLE

Contenuti essenziali del DVR Il DVR deve contenere: una relazione sulla VDR […], nella

Contenuti essenziali del DVR Il DVR deve contenere: una relazione sulla VDR […], nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei DPI adottati […]; il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l’individuazione delle procedure da seguire per l’attuazione delle misure […]; individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici […]. 14

Esempio di metodologia per la VDR RISCHIO = PROBABILITA’ X GRAVITA’ 1 = IMPROBABILE

Esempio di metodologia per la VDR RISCHIO = PROBABILITA’ X GRAVITA’ 1 = IMPROBABILE = L' evento dannoso è improbabile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi sfavorevoli indipendenti e poco probabili. 2 = POSSIBILE = L'evento dannoso è poco probabile ma possibile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più' eventi sfavorevoli e di probabilità non trascurabile. 3 = PROBABILE = L' evento dannoso è probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli che si sono già verificati. 4 = FREQUENTE = L' evento dannoso è molto probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli frequenti che si sono già verificati in altri casi. 15

Esempio di metodologia per la VDR RISCHIO = PROBABILITA’ X GRAVITA’ 1 = LIEVISSIMO

Esempio di metodologia per la VDR RISCHIO = PROBABILITA’ X GRAVITA’ 1 = LIEVISSIMO = Il danno ( lesione o patologia ) è rapidamente reversibile e di scarsa entità che non comporta l'abbandono del posto di lavoro. 2 = LIEVE = Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa. 3 = GRAVE = Il danno è di media entità e comporta una limitazione funzionale temporanea reversibile solo dopo un certo periodo di prognosi. 4= GRAVISSIMO = Il danno è irreversibile e comporta una riduzione parziale ma permanente della capacità lavorativa o l'inabilità totale o la morte. 16

Esempio di metodologia per la VDRIl rischio risulta calcolato come prodotto P x D

Esempio di metodologia per la VDRIl rischio risulta calcolato come prodotto P x D = R con una rappresentazione a matrice P Elevato = 12 -16 Notevole = 8 -9 Accettabile = 3 -6 Basso 1 -2 4 4 8 12 16 3 3 6 9 12 2 2 4 6 8 1 1 2 3 4 G 17

Cosa si trova nel DVR Descrizione ambienti; Organizzazione di SSL; Cicli produttivi; Fattori di

Cosa si trova nel DVR Descrizione ambienti; Organizzazione di SSL; Cicli produttivi; Fattori di rischio e loro valutazione; Profili di rischio per mansioni; Programma di miglioramento. Piano di assegnazione dei DPI Piano di formazione Piano sorveglianza sanitaria Procedure operative 18

 Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali; Organizzazione della prevenzione aziendale; Organi di vigilanza, controllo e assistenza. 19

Cos’è il danno? Il danno è l’evento che può chiudere il circuito tra il

Cos’è il danno? Il danno è l’evento che può chiudere il circuito tra il pericolo (forse succede) e il rischio (sta succedendo). Pericolo • Potrebbe succedere Rischio • Quanto è probabile chesucceda Danno Non è possibile isualizz v are que sta immagi ne. • Alle persone, impianti, cose ecc. D a n n o

Diversi tipi di Rischi: diversi tipi di danni Rischio per la sicurezza (macchine, impianti

Diversi tipi di Rischi: diversi tipi di danni Rischio per la sicurezza (macchine, impianti ecc. ) Rischio per la salute (sostanza, rumore ecc. ) Rischio trasversale (organizzazione ecc. ) Occasione di lavoro Infortunio (evento traumatico) Malattia professionale (evento progressivo) Trauma (stress, disagio ecc. ) Riconoscimento “agevole” delle cause Riconoscimento complicato delle cause Riconoscimento complicatissimo delle cause 21

Near misses – Quasi incidenti Il near miss o quasi incidente è un qualsiasi

Near misses – Quasi incidenti Il near miss o quasi incidente è un qualsiasi evento, correlato al lavoro, che avrebbe potuto causare un danno alla salute e, per qualche motivo da indagare, non lo ha fatto; Rientrano in questa categoria i piccolissimi infortuni che non devono essere registrati. I near miss devono essere segnalati perché sono i “campanelli di allarme” della prevenzione e il loro esame è utilissimo 22

 Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione Protezione; Diritti, doveri

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione Protezione; Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali. 23

Misure di Prevenzione Abbattimento della probabilità di un evento dannoso R = f (P,

Misure di Prevenzione Abbattimento della probabilità di un evento dannoso R = f (P, D) Il divieto di fumare è un intervento di prevenzione per il rischio incendi. La scelta di un disco silenziato per una smerigliatrice è un intervento di prevenzione per il rischio rumore 24

Gerarchia delle misure di Prevenzione 1 • Eliminazione del rischio 2 • Sostituzione di

Gerarchia delle misure di Prevenzione 1 • Eliminazione del rischio 2 • Sostituzione di ciò che è pericolo con ciò che è meno pericoloso 3 • Riduzione dell’esposizione con misure tecniche e organizzative 25

Misure di Prevenzione Misure di prevenzione presenti nell’area/reparto o specifiche per la singola operazione:

Misure di Prevenzione Misure di prevenzione presenti nell’area/reparto o specifiche per la singola operazione: Aula: Banchi disposti in fila a distanza regolamentare (60 cm ) Zaini appesi al banco o riposti in zona non di transito Banchi privi di spigoli vivi Corridoio tra i banchi sgombero da zaini, borse etc. 26

Segnaletica sicurezza Le normative di sicurezza prevedono una segnaletica standardizzata per la sicurezza I

Segnaletica sicurezza Le normative di sicurezza prevedono una segnaletica standardizzata per la sicurezza I colori, i cartelli, la segnaletica gestuale, la segnaletica acustica, sono regolate da direttive CE e uniformi tra i paesi membri che le hanno recepite

segnaletica

segnaletica

CLP

CLP

 Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione Diritti, doveri

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali. 30

Misure di Protezione Abbattimento della gravità (Danno) di un evento dannoso R = f

Misure di Protezione Abbattimento della gravità (Danno) di un evento dannoso R = f (P, D) Una maschera per vapori acidi è un intervento di protezione per le vie respiratorie. Un estintore è un dispositivo di protezione dal fuoco. I guanti, etc. 31

Alcune misure di protezione DPI • I DPI (dispositivi di protezione individuale) DPC •

Alcune misure di protezione DPI • I DPI (dispositivi di protezione individuale) DPC • I DPC (dispositivi di protezione collettivi) PE • Le misure reattive (procedure di emergenza, pronto intervento ecc. ) 34

DPI – Sintesi degli obblighi DL (e dirigenti) Adottare DPI a norma e coerenti

DPI – Sintesi degli obblighi DL (e dirigenti) Adottare DPI a norma e coerenti con i rischi rilevati (e ridotti); Aggiornare la dotazione se cambia il rischio; Mantenere in efficienza; Garantire l’uso conforme a norme e istruzioni del fabbricante; Garantire formazione e informazione necessaria (e addestramento dove serve); Adottare procedure per consegna e riconsegna. Art. 77 D. Lgs. 81/08 33

DPI – Sintesi degli obblighi lavoratori Sottoporsi alla formazione e addestramento utilizzare i DPI

DPI – Sintesi degli obblighi lavoratori Sottoporsi alla formazione e addestramento utilizzare i DPI conformemente all’informazione e alla formazione ricevute e all’addestramento provvedere alla cura dei DPI messi a loro disposizione; Non apportare modifiche ai DPI di propria iniziativa. seguire le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. Segnalare al DL o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione. Art. 78 D. Lgs. 81/08 34

Guanti – esempi specifici EN 388 rischi meccanici EN 388 elettricità statica EN 511

Guanti – esempi specifici EN 388 rischi meccanici EN 388 elettricità statica EN 511 pericolo da freddo EN 407 calore o fuoco EN 421 irraggiamenti ionizzanti EN 374 -2 contaminazione batteriologica EN 374 pericolo chimico Guanti per usi alimentari 35

Piano di emergenza Un documento che contiene: a) le azioni che i lavoratori devono

Piano di emergenza Un documento che contiene: a) le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di emergenza; b) le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro che devono essere messe in atto dai lavoratori e dai presenti; c) le disposizioni per chiedere l’intervento dei VVFF e dei soccorsi e fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; d) le specifiche misure per assistere le persone disabili; e) l’identificazione di un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previste. È un documento gestionale fondamentale per la SSL di ogni scuola-azienda 36

Piano di emergenza Il nostro piano di emergenza contiene: a) Riferimenti di carattere generale;

Piano di emergenza Il nostro piano di emergenza contiene: a) Riferimenti di carattere generale; b) informazioni sul contesto urbano e sull’edificio; c) le attrezzature di emergenza; d) comportamenti; e) numero massimo di presenze; f) servizio di prevenzione e di protezione con l’indicazione dei compiti e delle responsabilità; g) vie di fuga h) piante dell’edificio 37

 Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri

Introduzione alla sicurezza sul lavoro Concetto di rischio; Danno; Prevenzione; Protezione; Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali. 38

Schema Organizzazione Aziendale RSPP DIRIGENTI PREPOSTI ADDETTI EMERGENZE ADDETTI PRIMO SOCCORSO ASPP DL LAVORATORI

Schema Organizzazione Aziendale RSPP DIRIGENTI PREPOSTI ADDETTI EMERGENZE ADDETTI PRIMO SOCCORSO ASPP DL LAVORATORI RLS MEDICO COMPETENTE

Datore di lavoro DL il DL è il titolare del rapporto di lavoro o

Datore di lavoro DL il DL è il titolare del rapporto di lavoro o comunque il soggetto responsabile dell‘attività come titolare dei poteri decisionali e di spesa (art. 2 D. Lgs. n. 81/2008) il DL ha dei compiti non delegabili quali la valutazione del rischio e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione nel sistema italiano (Costituzione, Codice civile, Codice penale ecc. ) il DL è il responsabile ultimo dei doveri di igiene e sicurezza. Il DL è il responsabile ultimo in tema di SSL 41

DL L’individuazione del DL non è scontata perché dipende dagli effettivi poteri Il DL

DL L’individuazione del DL non è scontata perché dipende dagli effettivi poteri Il DL deve organizzare, prevenire, scegliere, prendere provvedimenti, proteggere …, per eliminare o ridurre al minimo i rischi Se il DL non dimostra di aver fatto tutto ciò che è in suo potere per evitare l’infortunio questo è destinatario di sanzioni penali o ammende Nella nostra attività il DL è il Dirigente scolastico 42

Dirigente Il dirigente è il soggetto che dirige le attività produttive pur senza i

Dirigente Il dirigente è il soggetto che dirige le attività produttive pur senza i poteri tipici del DL Il dirigente organizza il lavoro, controlla la conformità, segnala le anomalie e interviene a correggerle laddove il suo potere di spesa lo permette In un sistema bene organizzato esistono deleghe e attribuzioni che delineano bene il campo di attività e i poteri dei vari dirigenti Nella nostra attività il dirigente potrebbe essere il collaboratore con funzioni vicarie quando sostituisce il DS. 43

Preposto I preposti sono le interfacce tra DL / dirigenti e i lavoratori I

Preposto I preposti sono le interfacce tra DL / dirigenti e i lavoratori I preposti hanno obblighi di vigilanza e controllo Se il preposto viene a conoscenza di situazioni che possono mettere a rischio i lavoratori ha l’obbligo di intervenire, segnalare o interrompere le lavorazioni a seconda dei casi Anche nel caso del preposto la qualifica, anche in assenza di specifica attribuzione, è testimoniata dagli effettivi poteri (principio di effettività) 44

Preposto Il preposto: verifica che i lavoratori adottino adeguatamente le misure di sicurezza, verifica

Preposto Il preposto: verifica che i lavoratori adottino adeguatamente le misure di sicurezza, verifica la conformità di macchinari e attrezzature e impedisce gli usi pericolosi, istruisce adeguatamente i lavoratori per lo svolgimento in sicurezza dei loro compiti, sorveglia i lavoratori affinché non adottino comportamenti a rischio, segnala ai superiori (DL o dirigente) le anomalie arrivando a impedire le lavorazioni nei casi più gravi. Nella nostra attività i preposti sono il DSGA, il collaboratore del Dirigente, i fiduciari della succursale, i docenti quando si trovano nei laboratori, gli assistenti tecnici di laboratorio. 46

Lavoratore Il lavoratore è la “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa

Lavoratore Il lavoratore è la “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari”. Il lavoratore, in tema di sicurezza, deve: rispettare le norme e le prescrizioni; utilizzare correttamente; segnalare le anomalie; collaborare all’attuazione delle misure. 46

Equiparati a lavoratore Al lavoratore così definito è equiparato: […], il soggetto beneficiario delle

Equiparati a lavoratore Al lavoratore così definito è equiparato: […], il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento […], l'allievo degli istituti di istruzione [. . . ] nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l'allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1 agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile […]. 47

Lavoratore: obblighi Il lavoratore, oltre a collaborare nella gestione della sicurezza, deve: osservare le

Lavoratore: obblighi Il lavoratore, oltre a collaborare nella gestione della sicurezza, deve: osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della sicurezza; utilizzare correttamente le attrezzature, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e i dispositivi di sicurezza; Segnalare le deficienze dei mezzi e dei dispositivi; Segnalare le condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza Adoperarsi per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al RLS; non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; non compiere operazioni o manovre che non sono di loro competenza o che possono compromettere la sicurezza; partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente Decreto Legislativo o comunque disposti dal medico competente. 48

Servizio Prevenzione e Protezione Il servizio prevenzione e protezione è costituito da soggetti (ASPP)

Servizio Prevenzione e Protezione Il servizio prevenzione e protezione è costituito da soggetti (ASPP) e un responsabile (RSPP) con lo scopo di: individuare e valutare i fattori di rischio; definire le misure di prevenzione e protezione adatte ai rischi rilevati; elaborare procedure di sicurezza e validare istruzioni operative per le diverse lavorazioni; proporre e programmi di informazione e addestramento dei lavoratori. 49

RSPP e ASPP Il RSPP non risponde direttamente per i reati imputabili al datore

RSPP e ASPP Il RSPP non risponde direttamente per i reati imputabili al datore di lavoro, al dirigente o al preposto Il RSPP può essere comunque coinvolto nelle indagini (e, nel caso, anche condannato) laddove si ipotizzi che l’infortunio in esame sia scaturito da una omissione o valutazione colposamente errata (caso del Liceo di Rivoli condannati il Dirigente, il RSPP, l’ASPP, dirigente della Provincia ecc. ) 50

RLS Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è il soggetto eletto o

RLS Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è il soggetto eletto o designato per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro (definizione dell’art. 2 comma 1 lett. i) D. Lgs. 81/2008) Viene eletto direttamente dai lavoratori al loro interno nelle aziende o unità produttive che occupano sino a 15 dipendenti Nelle aziende che occupano oltre 15 dipendenti, viene designato tra le rappresentanze sindacali o in assenza tra i dipendenti che ne diano la disponibilità Il n° degli RLS dipende dal n° di dipendenti (1 fino a 200, 3 tra 200 e 1000, 6 oltre 1000). 51

RLS Il RLS è uno degli attori principali del sistema di prevenzione: accede ai

RLS Il RLS è uno degli attori principali del sistema di prevenzione: accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; è consultato sulla valutazione dei rischi; è consultato sulla designazione del RSPP e altre figure della prevenzione e sull'organizzazione della formazione di cui all'articolo 37; riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali; riceve una formazione adeguata e partecipa alle riunioni periodiche del Servizio Prevenzione e Protezione […]

Medico Competente Il medico competente (interno o esterno all’azienda) è un medico specializzato in

Medico Competente Il medico competente (interno o esterno all’azienda) è un medico specializzato in medicina del lavoro con compiti e attribuzioni specifiche sulla sorveglianza sanitaria e le attività di prevenzione dell’azienda. Il MC, il RSPP, il DL e il RLS si incontrano periodicamente in una riunione nella quale sono esaminate vari aspetti della gestione di igiene e sicurezza dell’azienda.

Compiti del medico competente Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria Istituisce la cartella sanitaria

Compiti del medico competente Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria Istituisce la cartella sanitaria e di rischio Consegna al DL / al lavoratore / all’ISPESL la documentazione sanitaria alla cessazione del rapporto Informa sul significato sorveglianza sanitaria Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno Partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione ai fini della sorveglianza sanitaria Trasmette al Servizio Sanitario competente per territorio le informazioni sulla sorveglianza sanitaria con le informazioni di rischio Allega gli esiti delle visite alla cartella sanitaria e di rischio 54

Addetti compiti speciali Addetti emergenze: lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione

Addetti compiti speciali Addetti emergenze: lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione delle emergenze (incendi ecc. ) Addetti primo soccorso: lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione del primo soccorso Sono designati, ricevono una formazione specifica e sono addestrati all’uso necessari dei presidi. 55

La posizione di garanzia in materia di salute e di sicurezza Per il D.

La posizione di garanzia in materia di salute e di sicurezza Per il D. lgs. 81 Per quanto attiene ai compiti in tema di tutela della salute e sicurezza all'interno del contesto lavorativo garante strutturale è il datore di lavoro garante organizzativo è il dirigente il sovrintendere e vigilanza al preposto

Attribuzione e Competenze (art. 2 lett. b), d), e) D. Lgs. 81 Datore di

Attribuzione e Competenze (art. 2 lett. b), d), e) D. Lgs. 81 Datore di lavoro PREDISPONE: Garante strutturale Potere di decisione e di spesa Dirigente Garante del controllo organizzativo della sicurezza Compiti indelegabili: Valutazione di tutti i rischi e nomina Rspp. Vigila ATTUA : Organizza e consente l’uso sicuro di luoghi e attrezzat. può avere deleghe dal D. d. L. Preposto Garante del controllo della sicurezza VIGILA : i lavoratori sul rispetto delle leggi , norme aziendali, uso dei Dpi consente l’uso sicuro di luoghi e attrezzat. Riferisce ogni carenza di prevenzione

Per noi…. scuola Quadro complessivo del contesto formativo: Formale (istruzione) Informale Non formale( famiglia)

Per noi…. scuola Quadro complessivo del contesto formativo: Formale (istruzione) Informale Non formale( famiglia) Viene ribadita l’importanza della collaborazione scuola – famiglia in un clima di dialogo Anche di fronte ai educativo PERICOLI visto il contesto

La scuola allora dovrebbe…. . L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente e sicuro. Le

La scuola allora dovrebbe…. . L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente e sicuro. Le condizioni igieniche e di sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una permanenza a scuola confortevole e sicura per gli alunni e il personale. D. P. C. M. 07/06/1995 Carta dei servizi parte III. 9 ( locali ecc…) MA ANCHE: Educazione alla legalità Sviluppo della capacità di autovalutazione Fare formazione per dare un contributo all’arricchimento personale

Pericolo costante del docente: Supporre che lo studente sappia-conosca… Cose che probabilmente nessuno gli

Pericolo costante del docente: Supporre che lo studente sappia-conosca… Cose che probabilmente nessuno gli ha insegnato. . . Pericolo per gli studenti: Rumore, fumo, onde elettromagnetiche. . . Problemi relazionali e possibili vessazioni. . . Mancata vigilanza. . . Le possibili emergenze. . .

Vigilanza Alunni Il dovere di vigilanza sugli alunni riguarda ogni momento della vita scolastica

Vigilanza Alunni Il dovere di vigilanza sugli alunni riguarda ogni momento della vita scolastica e ogni attività programmata dagli organi collegiali (attività didattiche, visite guidate, feste, attività sportive, ecc…). Il dovere di vigilanza spetta agli insegnanti di sezione, di classe, di sostegno (preposti) anche in presenza di altri adulti autorizzati in via temporanea a collaborare allo svolgimento di particolari attività didattiche. nel caso in cui venissero attivati gruppi a classi aperte, previste da progetti inseriti nelle programmazioni, anche l'adulto esperto, non insegnante di classe, dovrà ritenersi responsabile degli alunni a lui affidati. Gli alunni dovranno essere vigilati in maniera opportuna anche durante gli spostamenti all’interno della struttura scolastica e negli spazi esterni, durante l’ingresso, gli intervalli, il pranzo, l’interscuola, l’uscita. Durante le ore di lezione gli insegnanti permetteranno agli alunni di uscire uno alla volta, affidando alla responsabilità e al giudizio consapevole del docente dell’ora (preposto), l’autorizzazione all’uscita (per recarsi al bagno o in altra classe).

Vigilanza alunni Gli insegnanti (preposti), che per necessità devono momentaneamente lasciare la classe, affideranno

Vigilanza alunni Gli insegnanti (preposti), che per necessità devono momentaneamente lasciare la classe, affideranno la stessa ad un altro insegnante o al collaboratore scolastico; è sempre necessario garantire la presenza di un sostituto nella vigilanza, dovendo urgentemente abbandonare la classe. Gli spostamenti degli alunni sia all’interno che all’esterno dell’edificio scolastico possono avvenire solo se questi sono accompagnati dai propri docenti (preposti). Nel caso in cui, per assenza o per ritardo del titolare preposto, una sezione o classe risulti provvisoriamente scoperta, sarà cura dell’insegnante collaboratore o referente di plesso e, in sua assenza, dei colleghi delle altre sezioni o classi (in base all’anzianità di servizio) organizzare la vigilanza della classe/sezione interessata, utilizzando a tale scopo eventuali ore a disposizione, della disponibilità di ore aggiuntive dei docenti, in caso estremo suddividendo gli alunni nelle altre sezioni/classi del plesso.

Addetti Antincendio I lavoratori Addetti all’Antincendio devono effettuare regolari controlli di sorveglianza nei luoghi

Addetti Antincendio I lavoratori Addetti all’Antincendio devono effettuare regolari controlli di sorveglianza nei luoghi di lavoro finalizzati ad accertare l’efficienza delle misure di sicurezza antincendio. Tali operazioni, in via esemplificativa, possono essere le seguenti: controllare che tutte le porte resistenti al fuoco siano chiuse; controllare che tutte le apparecchiature elettriche, che non devono stare in servizio, siano messe fuori tensione; controllare che tutte le fiamme libere siano spente o lasciate in condizioni di sicurezza; controllare che tutti i rifiuti e gli scarti combustibili siano stati rimossi; controllare che tutti i materiali infiammabili siano stati depositati in luoghi sicuri. Gli addetti hanno, inoltre, il compito di effettuare, ciascuno in base alle proprie competenze, alla formazione ricevuta e ai mezzi a disposizione, il primo intervento in caso di emergenza fino all’arrivo del Soccorso pubblico, e, in caso di evacuazione, di coadiuvare le persone presenti nel raggiungimento del luogo sicuro. In particolare: si attivano per una tempestiva richiesta di soccorso, chiamando i numeri di emergenza interni ed, eventualmente, i soccorsi esterni; intervengono immediatamente, anche con l’eventuale aiuto delle persone presenti, pur senza recare pregiudizio alla propria e altrui incolumità, per circoscrivere l’evento e per mettere in sicurezza l’area (ad esempio disattivando le apparecchiature, chiudendo le valvole del gas, allontanando le sostanze combustibili presenti, ecc. ) fino all’eventuale arrivo dei soccorsi esterni; in caso di incendio, operano per spegnere il principio d’incendio con i mezzi a loro disposizione e sulla base della formazione e delle istruzioni ricevute, pur senza mettere a repentaglio la propria e l’altrui sicurezza;

A. A. danno disposizioni per far allontanare dalla zona di pericolo gli eventuali infortunati

A. A. danno disposizioni per far allontanare dalla zona di pericolo gli eventuali infortunati o persone in difficoltà; in caso di pericolo grave e immediato o di allarme evacuazione, gestiscono le operazioni di sfollamento delle persone presenti, indicando i percorsi da seguire per raggiungere le uscite di sicurezza più vicine; prestano aiuto a persone in difficoltà; in caso di evacuazione, verificano che nei locali dell’area di propria competenza non sia rimasto nessuno; presidiano gli accessi all’edificio vietando l’ingresso ai non addetti alle operazioni di soccorso; si mettono a disposizione del soccorso pubblico (VVF, Emergenza sanitaria, ecc. ) per fornire loro le necessarie indicazioni sull’emergenza in atto. Come effettuare la chiamata al 115 La richiesta di soccorso pubblico deve essere effettuata come indicato nella “Procedura di chiamata ai Servizi di soccorso” Cosa devono conoscere i numeri di emergenza interni; i numeri dei soccorsi pubblici; l’ubicazione delle uscite di emergenza e dei punti di raccolta dell’edificio; l’ubicazione degli impianti e dei presidi per l’estinzione degli incendi; l’ubicazione dei locali tecnici, dei quadri di piano e delle valvole di intercettazione generali dei fluidi (gas, acqua, ecc. ); i punti di accesso dei mezzi di soccorso pubblico; le aree a rischio specifico presenti all’interno dell’edificio; le tecniche di intervento in caso di emergenza (utilizzo dell’estintore, operazioni per disattivare le utenze, ecc. ); la procedure di intervento in caso di emergenza previste nel piano di emergenza

Addetti Primo Soccorso I lavoratori Addetti al Primo soccorso devono attuare le misure di

Addetti Primo Soccorso I lavoratori Addetti al Primo soccorso devono attuare le misure di primo intervento e attivare gli interventi di pronto soccorso. Tali operazioni, in via esemplificativa, possono essere le seguenti: Riconoscere un’emergenza sanitaria e i casi in cui è possibile praticare un intervento di primo soccorso. Attuare gli interventi di primo soccorso. Organizzare i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati. Recarsi velocemente sul posto segnalato, portando con sé la cassetta di primo soccorso. Prestare la prima assistenza alla persona in emergenza sanitaria. Chiamare i soccorsi esterni (118) in tutte quelle situazioni in cui ci può essere rischio per la vita o l’incolumità di una persona, come nel caso di: difficoltà o assenza di respiro; dolore al petto; perdita di coscienza prolungata (la persona non parla e non risponde); trauma e ferite con emorragie evidenti; incidente; difficoltà a parlare o difficoltà/ incapacità nell’uso di uno o di entrambi gli arti dello stesso lato; segni di soffocamento, di avvelenamento, di annegamento o ustione. Assicurare la completezza delle cassette di primo soccorso ed il corretto stato d’uso dei presidi in essa contenuti, per garantire un primo soccorso rapido ed efficace. Come effettuare la chiamata al 118 La richiesta di soccorso pubblico deve essere effettuata come indicato nella “Procedura di chiamata ai Servizi di soccorso”.

APS In attesa dei soccorsi esterni Attenersi alle disposizioni telefoniche date dal personale del

APS In attesa dei soccorsi esterni Attenersi alle disposizioni telefoniche date dal personale del 118. Coprire il paziente e proteggerlo dall’ambiente. Incoraggiare e rassicurare il paziente. Slacciare delicatamente gli indumenti stretti (cintura, cravatta) per agevolare la respirazione. Seguire le indicazioni fornite durante gli specifici corsi di addestramento. Cosa devono conoscere I numeri di emergenza interni (vedasi “Procedura chiamate di emergenza e servizi di pubblica utilità”); I numeri dei soccorsi pubblici (vedasi “Procedura chiamate di emergenza e servizi di pubblica utilità”); L’ubicazione delle uscite di emergenza e dei punti di raccolta dell’edificio; L’ubicazione delle cassette di primo soccorso; I punti di accesso dei mezzi di soccorso pubblico; La procedure di intervento, in caso di emergenza, previste nel piano di emergenza. le misure di primo soccorso.

Coordinatore delle emergenze I compiti del Coordinatore delle Emergenze sono identificabili in tutte le

Coordinatore delle emergenze I compiti del Coordinatore delle Emergenze sono identificabili in tutte le competenze specifiche di un Addetto delle Emergenze o al Primo Soccorso. Proprio per questo motivo la nomina di questa figura ricade all’interno dei lavoratori con le specifiche formative sopra citate. Il Coordinatore delle Emergenze ha, quindi, il compito di coordinare gli Addetti della Struttura sulla quale opera e, in caso di emergenza, svolge le seguenti funzioni: Impartisce e diffonde l’ordine di evacuazione. Controlla le operazioni di evacuazioni. Telefona agli enti di emergenza. Interrompe l’erogazione dell’energia elettrica, gas, acqua. Autorizza il rientro nei luoghi (una volta cessata l’emergenza).

 Grazie dell’attenzione. Buon prof. Dario Baia lavoro.

Grazie dell’attenzione. Buon prof. Dario Baia lavoro.