Istituto Comprensivo A Ricciardi SCUOLA SEC DI 1

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Istituto Comprensivo “A. Ricciardi” SCUOLA SEC. DI 1° GRADO PROGETTO DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE

Istituto Comprensivo “A. Ricciardi” SCUOLA SEC. DI 1° GRADO PROGETTO DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA LINGUA MINORITARIA ARBËRESHE DO DIMI PSE DO TË THOMI Anno scolastico 2013/ 2014

SPORTELLI LINGUISTICI Gli Sportelli Linguistici istituiti ai sensi degli articoli 9 e 15 della

SPORTELLI LINGUISTICI Gli Sportelli Linguistici istituiti ai sensi degli articoli 9 e 15 della Legge 482/99, sono finalizzati alla tutela e valorizzazione delle Minoranze Linguistiche Storiche, vera e propria ricchezza del patrimonio nazionale. Lo scopo è garantire l’uso orale e scritto delle lingue minoritarie nell’ambito dei servizi amministrativi, sociali, culturali e della loro divulgazione attraverso i mass media. In particolare i servizi offerti si rivolgono ai Comuni, alle scuole e alle attività commerciali. Gli obiettivi: • Diventare il luogo fisico a disposizione degli Arbëreshë per l'attuazione del loro diritto a parlare la loro Lingua. • Garantire nel tempo questo diritto dovuto per legge. • Dare prestigio alla Lingua Arbëreshe mediante la sua utilizzazione sociale ed istituzionale. • Essere il centro propulsore e di potenziamento delle azioni a tutela del patrimonio linguistico e culturale della nostra minoranza. • Organizzare e favorire un' intensa attività di formazione linguistica e culturale.

FINALITÀ DEL CORSO DI ALFABETIZZAZIONE ARBËRESHE Lo studio della lingua minoritaria riveste una particolare

FINALITÀ DEL CORSO DI ALFABETIZZAZIONE ARBËRESHE Lo studio della lingua minoritaria riveste una particolare importanza nella formazione educativa degli alunni. Essa non solo rafforza la coscienza della propria identità culturale, storica e linguistica, ma educa alla comprensione e al rispetto di popoli e mondi diversi e allarga gli orizzonti culturali, sociali e umani dello studente. Il fine di questo corso è quello di mirare ad una rivitalizzazione della lingua Arbëreshe. È importante conoscere la lingua e quindi continuare ad usarla in modo da evitare il progressivo “downgrading” e la morte della lingua minoritaria.

GLI ALBANESI A MONTECILFONE Ma quando e come sono arrivati gli Albanesi a Montecilfone?

GLI ALBANESI A MONTECILFONE Ma quando e come sono arrivati gli Albanesi a Montecilfone? Nel 1454 è documentata l’esistenza di un casale albanese nella zona di Torre Francara, a 3 km da Montecilfone. Si trattava di uomini d’arme al servizio del Barone di Larino, signore del feudo di Torre Francara. In quegli anni l’Albania era ancora libera dal dominio turco. A quel tempo, molti Albanesi si arruolavano al servizio di una potenza straniera e ricevevano, in cambio, uno stipendio o la concessione di terreni. Dal 1442 al 1619 Montecilfone fu soggetta a Guglionesi.

Nel 1456 un terribile terremoto abbatté al suolo il paese e lo ridusse ad

Nel 1456 un terribile terremoto abbatté al suolo il paese e lo ridusse ad informi rovine. Gli abitanti si rifugiarono chi a Palata, chi a Guglionesi, e Montecilfone per alcun tempo fu lasciato in abbandono. Nel 1508 l’Università di Guglionesi mandò una colonia di albanesi a ripopolare i vecchi casali di Montecilfone. Una colonia di Albanesi si era, infatti, rifugiata a Guglionesi alla fine del 1400, dopo la caduta dell’Albania in mano turca.

L’ALFABETO A Arbëresh, ashtu B bar, bir C come la z di pazzo cimb,

L’ALFABETO A Arbëresh, ashtu B bar, bir C come la z di pazzo cimb, cuker Ç come la c di cena çambanë, çë D Dh djal, derë come la parola inglese “the”, “this” dhe, dhi E Ë embër, ethe suono semimuto F ëmbël, ëndërr fjalë, faqe G come la g di gatto gaz, gur Gj come la “gh” di ghianda gjashtë, gjel H horë, hundë

I im, ishtë J come la “j” di ieri jat, jasht K come la

I im, ishtë J come la “j” di ieri jat, jasht K come la “c” di cane kal, koçë L lakërë, lart LL suono semimuto gutturale mollë, ballë M maçe, mi N natë, nesër Nj come la “gn”di gnomo O orë, orkestër P pak, pes Q come la “ch” di chioma qepë R rërë, re një, njoh qen,

Rr come la “r” di carro S skollë, skol Sh come la “sc” di

Rr come la “r” di carro S skollë, skol Sh come la “sc” di scimmia T rrush, rrotë shkop, shi trim, tatë Th come la “th” di think U unazë, ujë V vajzë, vapë X come la “z” di zingaro thikë, thelë xagarele, xë Xh come la “g” di giacca xhufil, xhak Y si legge a volte u, a volte i yndyra Z come la “s” di rosa zëmbër, zonjë Zh la “j” del francese “jour” zhapë, zhul

NUMËRET v. Numëret njera dhjetë: 1. një 2. dy - di 3. tre 4.

NUMËRET v. Numëret njera dhjetë: 1. një 2. dy - di 3. tre 4. katër 5. pesë 6. gjashtë 7. shtatë 8. tetë 9. nëndë 10. Dhjetë v. Numëret njera njëzet: 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. njëmbëdhjetë dymbëdhjetë trembëdjetë katërmbëdhjetë pesëmbëdhjetë gjashtëmbëdhjetë shtatëmbëdhjetë tetëmbëdhjetë nëndëmbëdhjetë Njëzet v Numëret njera njëqind: njëqind 21. njëzet e një … 30. tridhjetë 40. dyzet / katërdhjetë 50. pesëdhjetë 60. trizet / gjashtëdhjetë 70. shtatëdhjetë 80. katërzet / tetëdhjetë 90. nëntëdhjetë 100. Njëqind

SI ISHTË MOTI? Bukur mot bel tempo Mot i mirë tempo buono Mot i

SI ISHTË MOTI? Bukur mot bel tempo Mot i mirë tempo buono Mot i lig tempo cattivo Mot i bukur tempo bello Mot I shumtur tempo brutto Bie shi piove Bie borë nevica Bie breshar grandina Ishtë diu c’è il sole Frin vare tira vento Ishtë e vrëret si sta annuvolando Ishtë e del diu sta uscendo il sole Bën vapë fa caldo Mbërdhihën fa freddo

Verbo Essere (ausiliare) Jam Indicativo Presente Imperfetto Passato remoto U jam Ti je Ai-ajo

Verbo Essere (ausiliare) Jam Indicativo Presente Imperfetto Passato remoto U jam Ti je Ai-ajo ishtë Na jimi Ju jini Ata-atojanë U isha Ti ishe Ai-ajo ishi Na ishëm Ju ishët Ata-ato ishën U qeta Ti qete Ai-ajo qeti Na qetëm Ju qetët Ata-ato qetën

Verbo Avere (ausiliare) Kam Indicativo Presente Imperfetto Passato remoto U kam Ti ke Ai-ajo

Verbo Avere (ausiliare) Kam Indicativo Presente Imperfetto Passato remoto U kam Ti ke Ai-ajo ka Na kimi Ju kini Ata-atokanë U kisha Ti kishe Ai-ajo kishi Na kishëm Ju kishët Ata-ato kishën U pata Ti pate Ai-ajo pati Na patëm Ju patët Ata-ato patën

L’ARTICOLO E IL GENERE Nella lingua Arbëreshe non esiste l’articolo. Ogni sostantivo è presente

L’ARTICOLO E IL GENERE Nella lingua Arbëreshe non esiste l’articolo. Ogni sostantivo è presente nella forma indeterminata e determinata. La forma indeterminata indica il sostantivo senza l’articolo; quella determinata indica il sostantivo compreso di articolo. La determinazione si ottiene aggiungendo un suffisso alla forma indeterminata. La forma determinata indica anche il genere del sostantivo stesso. Nella lingua Albanese e Arbëresh si distinguono tre generi: maschile, maschile femminile e neutro • • • I suffissi del genere maschile sono “i” ed “u”; i suffissi del genere femminile sono “a” e “ja”; i suffissi del genere neutro sono “të”, “t” o “it”.

IL GENERE MASCHILE I sostantivi maschili terminano con i suffissi “i” ed “u”. Esempi:

IL GENERE MASCHILE I sostantivi maschili terminano con i suffissi “i” ed “u”. Esempi: gur (sasso) - guri (il sasso); kal (cavallo) – kali (il cavallo); fik (fico) – fiku (il fico). I sostantivi maschili che nella forma indeterminata terminano con una “i” o una “u” lunga su cui cade l’accento tonico, nella forma determinata acquisiscono una “r” prima dell’aggiunta del suffisso “i” od “u”. Esempi: ulli (ulivo) – ulliri (l’ulivo) dru (legno) – druri (il legno) kalli (spiga) – kalliu (la spiga).

IL GENERE FEMMINILE I sostantivi femminili terminano con i suffissi “a” e “ja”. ja

IL GENERE FEMMINILE I sostantivi femminili terminano con i suffissi “a” e “ja”. ja skollë (scuola)– skolla (la scuola); ditë (giorno) – dita (il giorno); vajzë (bambina) – vajza (la bambina). È da notare che molti sostantivi femminili si formano semplicemente aggiungendo una e al sostantivo maschile. Esempio: shok (compagno) – shoke (compagna) Ci sono, però, molte forme irregolari, quali, ad esempio: burrë (uomo) – grua (donna) gjel (gallo) – pulë (gallina) djal (ragazzo) – vajzë (ragazza). I sostantivi femminili che nella forma indeterminata terminano in “er” er o “el”, el perdono la “ë” prima di acquisire il suffisso “a”. Esempi: motër (sorella) – motra (la sorella); dhelpër (volpe) – dhelpra (la volpe).

I sostantivi femminili che nella forma indeterminata terminano in “e” e si determinano con

I sostantivi femminili che nella forma indeterminata terminano in “e” e si determinano con il suffisso “ja”, ja perdono la “e” prima dell’aggiunta del suffisso. Esempi: dele (pecora) – delja (la pecora) lule (fiore) – lulja (il fiore) I nomi femminili che nella forma indeterminata terminano con una vocale su cui cade l’accento tonico, per costruire la forma determinata aggiungono il suffisso “a” qualora il nome termini per “i” o il suffisso “ja” ja qualora il nome termini per “e”, “ë” o “a”. Esempi: dhi (capra) – dhia (la capra) shtëpi (casa) – shtëpia (la casa)

IL GENERE NEUTRO I sostantivi neutri terminano con i suffissi “të”, të “t” o

IL GENERE NEUTRO I sostantivi neutri terminano con i suffissi “të”, të “t” o “it”. it I sostantivi che terminano in “ë” prendono il suffisso “t”: Vaj (olio) – vajët (l’olio) Ujë (acqua) – ujët (l’acqua) I sostantivi che terminano con una vocale interna tonica prendono il suffisso “të”: të mish (carne) – mishtë (la carne) rrush (uva) – rrushtë (l’uva) Altri sostantivi prendono il suffisso “it”: it brum (pasta) – brumit (la pasta) Të ecurit (il camminare).

Il PLURALE Come per il singolare anche per il plurale vi sono forme indeterminate

Il PLURALE Come per il singolare anche per il plurale vi sono forme indeterminate e forme determinate. Esempio: male (monti) – malet (i monti). La forma plurale determinata, sia dei nomi maschili sia di quelli femminili e neutri, si ottiene con l’aggiunta dei suffissi: “t” “të” të “it” it Esempi: dhelpra (volpi) – dhelprat (le volpi); dhi (capre) – dhitë (le capre); gure (pietre) – guret (le pietre) Il plurale dei nomi si ottiene dal singolare indeterminato con la sostituzione o l’aggiunta di suffissi.

1. Plurale indeterminato dei nomi maschili Il plurale indeterminato dei nomi maschili si forma

1. Plurale indeterminato dei nomi maschili Il plurale indeterminato dei nomi maschili si forma utilizzando i suffissi: “ë” “a” “e”. Esempi: Arbëresh – Arbëreshë; plesht (pulce) – pleshta (pulci); vend (posto) – vende (posti). I nomi che nella forma determinata terminano in “k” o “g” nella formazione del plurale cambiano la consonante in “q” o “gj”. gj Esempi: fik (fico) – fiq (fichi) zog (uccello) – zogj (uccelli) I sostantivi che nella forma indeterminata terminano con il dittongo “ua” ua al plurale diventano “nj” nj o “uoj”. uoj Esempi: ftua (melacotogna) – ftonj/ftuoj (melecotogne) thua (unghia) – thonj/thuoj (unghie).

I sostantivi che nella forma indeterminata terminano con vocale tonica formano il plurale con

I sostantivi che nella forma indeterminata terminano con vocale tonica formano il plurale con il suffisso “nj” nj o “ra”. ra Esempi: bri (corno) – brinj (corna) dhe (campo) – dhera (campi) Un’altra forma di costruzione del plurale è quella con la desinenza in “ër”. ër Esempi: prind (genitore) - prindër (genitori) vulla (fratello) – vullazër (fratelli) Plurali irregolari: bir (figlio) – bij (figli) kalë (cavallo) – kuej (cavalli) vit (anno) – vjet (anni)

2. Plurale indeterminato dei nomi femminili. Il plurale indeterminato dei nomi femminili si forma

2. Plurale indeterminato dei nomi femminili. Il plurale indeterminato dei nomi femminili si forma in vari modi: sostituendo il suffisso “e” con il suffisso “a”; Es. Pulë (gallina) –pula (galline) Skollë (scuola) – skolla (scuole) conservando la forma del singolare; Es. dhi (capra) – dhi (capre) Lule (fiore) – lule (fiori) in modo irregolare: Es: grua (donna) – gra (donne) I nomi femminili che al singolare della forma indeterminata terminano in “er” er “el” el perdono la “ë” prima dell’aggiunta del suffisso “a”. Esempi : dhelpër (volpe) – dhelpra (volpi) Ëmbël (dolce) – ëmbla (dolci)

TI KALLON KANA YLLEZËT Ti kallon kana yllezët e vin ka hora, lehe ka

TI KALLON KANA YLLEZËT Ti kallon kana yllezët e vin ka hora, lehe ka një kalidhe e ftohët gja bora. Oj Ti djalëz shumë i vogël, këtu të shoh sa dridhe Ti: sa mall më kishe, për mua sa bëre Ti psè mirë më dishe. Tija çë je të shekullit Aì çë a bëri Të duhen, Zoti jonë, petket dhe zjarmi; shumë i dashur Djali bukur sa i vapëk je Ti nani e u më të dua, i vapëk je Ti nani e u’ më të dua, psè gjithë këtë bëre Ti vetëm për mua. Ti lëre të t’it Eti një shpì e shejte Të vije të angohëshe ujur ka kashta; Ëmbëlsija zëmrëshe jone, ku të qen qo dashurì? Oj Regji qellëzës, psè aqë u derdhe Ti? Hareja zëmrës! Ma nd’ishtë ke a dujte Ti gjithë këtë angim, nani çë ishtë qo të kjar adhe ki rëkim? Drita jone, Sprënxa jone Oj Xhesu nani të di, Shëndeta burrit, ngë kja Ti pë dhëllur, pë të mirtë e Munxhufunit.

Questo progetto è stato ideato e realizzato dallo Sportello Linguistico Arbëresh di Montecilfone Dott.

Questo progetto è stato ideato e realizzato dallo Sportello Linguistico Arbëresh di Montecilfone Dott. Campofredano Pinuccia Dott. Di Rosa Ester Contatti: E-mail: sportello. montecilfone@gmail. com “Proxheti u Vetëm Krahinor” Sportelet Gjuhësor Ligji Kombëtar 482/1999 Artt. 9 -15 “Normat çë ruonjën Pakicat Gjuhësore Historike”. Art. 6 Kostitucionës Italisht “Rëpublika rruon me rregulat I duhur Pakicat Gjuhësore” Progetto Unico Regionale Sportelli Linguistici Legge 482/99 Artt. 9 -15 “Norme in materia di tutela delle Minoranze Linguistiche Storiche”. Art. 6 Costituzione Italiana “La Repubblica tutela con apposite norme le Minoranze Linguistiche.

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