Dal paradigma psicometrico alleuristica affettiva L Savadori La

  • Slides: 67
Download presentation
Dal paradigma psicometrico all’euristica affettiva L. Savadori

Dal paradigma psicometrico all’euristica affettiva L. Savadori

La percezione del rischio • Mappa cognitiva della percezione del rischio • Slovic, P.

La percezione del rischio • Mappa cognitiva della percezione del rischio • Slovic, P. (1987). Perception of Risk. Science, Vol. 236. no. 4799, pp. 280 – 285. • L’euristica affettiva ed il sistema a doppia via • Finucane, M. , Alhakami, A. , Slovic, P. , & Johnson, S. (2000). The affect heuristic in judgments of risks and benefits. Journal of Behavioral Decision Making, 13(1), 1 -17. Paul Slovic Decision Research, Eugene, Oregon

Che cos’è il rischio? Se il rischio è la possibilità di un evento avverso

Che cos’è il rischio? Se il rischio è la possibilità di un evento avverso allora, quale corso di azione comporta più rischi? A: perdi 100 euro con il 50% di probabilità B: perdi 500 euro con il 10% di probabilità

Alcune questioni da capire 1. Come le persone “percepiscono” il rischio? 2. Quali fattori

Alcune questioni da capire 1. Come le persone “percepiscono” il rischio? 2. Quali fattori determinano la percezione del rischio e l’accettazione del rischio? 3. Come le persone decidono in situazioni di rischio? 4. Quali sono le implicazioni per la comunicazione del rischio?

Il “rischio” è un concetto complesso e controverso

Il “rischio” è un concetto complesso e controverso

Ci preoccupiamo poco per… • “Climate change” (riscaldamento terrestre) ed altri pericoli per la

Ci preoccupiamo poco per… • “Climate change” (riscaldamento terrestre) ed altri pericoli per la natura e l’ambiente • Disastri naturali (terremoto, tsunami, inondazione, tempeste) • Popolazioni in pericolo (AIDS, fame, povertà, genocidi) Bioweek 5 -11 Ottobre 2009 Trento 6

Il rischio è spesso al centro di controversie e conflitti

Il rischio è spesso al centro di controversie e conflitti

Il conflitto esperti vs. pubblico Il problema fonda le ragioni in una diversa definizione

Il conflitto esperti vs. pubblico Il problema fonda le ragioni in una diversa definizione di rischio

La complessità del rischio Risk assessment (identificazione e misurazione) – – – – –

La complessità del rischio Risk assessment (identificazione e misurazione) – – – – – Tossicologia Epidemiologia Analisi ingegneristica Meteorologia Geologia Microbiologia Astrofisica Radiazioni Biologia …. Risk Management (valutazione, percezione, comunicazione) – …manca ricerca!!!

Quale rischio? • Rischio come “pericolo” – che cosa dobbiamo classificare come un pericolo

Quale rischio? • Rischio come “pericolo” – che cosa dobbiamo classificare come un pericolo e che cosa no • Rischio come probabilità – Qual è il rischio di una malformazione fetale dopo l’esposizione ad un agente (virus, farmaco etc. ) • Rischio come conseguenza – Qual è il rischio di lasciare scadere il ticket del parcheggio? Risposta: prendere una multa. • Rischio come potenziale avversità: – Quanto è rischioso guidare una motocicletta? (rischio +/-= probabilità x gravità esito) Il linguaggio del rischio è confuso, la definizione però è importante!

Che cosa è il rischio • Il rischio non “esiste lì fuori” in maniera

Che cosa è il rischio • Il rischio non “esiste lì fuori” in maniera indipendente dalla nostra mente e dalla nostra cultura, che aspetta di essere misurato. • Le persone hanno coniato il termine rischio per capire ed affrontare le incertezze della vita. • Non esiste un “rischio vero” o “rischio oggettivo”: il rischio di incidente nucleare o la stima tossicologica di un rischio tumorale sono basati su modelli teorici, la cui struttura è soggettiva e basata su assunzioni.

Scegliere una misura di rischio • Ogni modalità con la quale decidiamo di riassumere

Scegliere una misura di rischio • Ogni modalità con la quale decidiamo di riassumere il numero di persone morte, implica uno specifico set di valori. – Per esempio, contare il numero di fatalità, implica dare un eguale peso a: • Bambini, giovani ed anziani • Morti dolorose e morti non dolorose • Morti volontarie e morti non volontarie • Morti giuste (benefiche) vs. ingiuste (non benefiche)

Il rischio ha una natura multidimensionale • Il pubblico ha un concetto di rischio

Il rischio ha una natura multidimensionale • Il pubblico ha un concetto di rischio che è qualitativo e complesso, incorpora considerazioni come l’incertezza, la paura, il potenziale catastrofico, la controllabilità, l’equità, il rischio per le generazioni future, etc. e tutte queste dimensioni entrano nell’equazione mentale del rischio

I valori sono parte integrante del concetto di rischio • Al di sotto delle

I valori sono parte integrante del concetto di rischio • Al di sotto delle dimensioni del rischio risiedono questioni intrise di valori e queste dimensioni devono essere prese in considerazione nelle decisioni di policy che riguardano il rischio. • Per esempio: – il rischio di cancro (un rischio «terrificante» ) è uguale o peggio del rischio da incidente d’auto (un rischio non «terrificante» ). – Un rischio imposto ad un bambino è più serio di un rischio accettato volontariamente da un adulto? – Le morti separate di 50 passeggeri sono equivalenti alle morti di 50 passeggeri in un incidente aereo?

Decidere come definire il rischio è un esercizio di potere! • Chiunque controlli la

Decidere come definire il rischio è un esercizio di potere! • Chiunque controlli la definizione di rischio, controlla la soluzione razionale al problema. • Se definisci il rischio in un modo, allora, una opinione salirà come quella più cost-effective o più sicura, se lo definisci in un altro modo (magari incorporando gli aspetti di volontarietà), la soluzione ideale sarà un’altra.

Decidere le giuste politiche è complesso • Costo della rimozione dell’amianto – la rimozione

Decidere le giuste politiche è complesso • Costo della rimozione dell’amianto – la rimozione dell’amianto dagli edifici scolastici di tutti gli Stati Uniti costerebbe $100. 000 e salverebbe 400 vite umane in 40 anni, che equivale a dire $250. 000 per ogni vita salvata (Breyer, 1993) • Vantaggio ottenuto da un aumento del reddito individuale – se invece dessimo i soldi direttamente alle persone, secondo alcuni dati, una vita salvata costerebbe (solo) $10. 000, perché le persone possono usare questi soldi per migliorare la propria sicurezza personale (Lutter e Morrall, 1994) • Vantaggio ottenuto dall’introduzione di regolamenti – se si investisse in regolamentazione si potrebbe ottenere una vita salvata quasi a costo zero (es. aumenti nella sicurezza dei veicoli a motore, Tengs et al. , 1995) • Conclusione: – Secondo questi calcoli e secondo i modelli normativi potremmo risparmiare soldi e vite umane se spostassimo le risorse dedicate alla rimozione dell’amianto su altri interventi come il controllo dell’inquinamento o la 17 sicurezza dei veicoli a motore.

Lichtenstein et al. 1987 La stima soggettiva di frequenze • Molte persone hanno paura

Lichtenstein et al. 1987 La stima soggettiva di frequenze • Molte persone hanno paura di essere vittima di un reato, forse più di quanto sia giustificato dalle statistiche ufficiali sulla criminalità. Come mai? 1. Una possibile spiegazione è che i reati commessi siano in realtà di più di quelli rivelati nelle statistiche ufficiali 2. Una seconda spiegazione è che la gente sovrastimi la prevalenza della criminalità violenta perché questi argomenti sono quelli più citati dai media 18

Lichtenstein et al. 1987 • La prima ricerca volta a studiare quanto gli individui

Lichtenstein et al. 1987 • La prima ricerca volta a studiare quanto gli individui siano accurati nello stimare i rischi è quella condotta negli Stati Uniti nel 1978 da Sara Lichtenstein e colleghi. • Gli autori hanno scelto 41 cause di morte, che variavano notevolmente in frequenza: – Per esempio, hanno scelto il botulismo (causa di morte rara) e l’ictus (causa di morte frequente). – Alcune cause erano naturali, per esempio, il cancro allo stomaco, mentre altre erano innaturali, come l'omicidio. • Gli autori hanno fatto la previsione che le cause non naturali con alta copertura mediatica sarebbero state giudicate più frequenti delle cause naturali come il cancro allo stomaco. 19

Lichtenstein et al. 1987 20

Lichtenstein et al. 1987 20

Lichtenstein et al. 1987 • I risultati confermarono le previsioni di Lichtenstein et al.

Lichtenstein et al. 1987 • I risultati confermarono le previsioni di Lichtenstein et al. : – anche se il cancro dello stomaco era 5 volte più frequente rispetto all’omicidio, i partecipanti hanno valutato l'omicidio circa 1, 6 volte più frequente rispetto al cancro allo stomaco. – Inoltre, la copertura dei media è risultata elevata per gli omicidi, ma completamente assente per il cancro allo stomaco, ed era un buon predittore statistico della stima di frequenza di cause di morte. • Conclusioni: le stime di frequenza degli eventi letali si basano sull’euristica della disponibilità. – Infatti, tra le cause più sopravvalutate vi erano eventi clamorosi come il tornado, le inondazioni, gli omicidi. – Mentre le cause di morte più sottovalutate sono state quelle non molto coperte dai media, come l'asma, la tubercolosi, il diabete, il cancro dello stomaco, e le malattie cardiache. 21

Euristica della disponibilità • DEFINIZIONE: consiste nel giudicare “la frequenza di una classe o

Euristica della disponibilità • DEFINIZIONE: consiste nel giudicare “la frequenza di una classe o la probabilità di un evento in base alla facilità con la quale esemplari o casi possono venire in mente” (Tversky e Kahneman, 1974, p. 1127). • L’euristica della disponibilità produce giudizi solitamente accurati perché, a parità di condizioni, è più facile rievocare/immaginare eventi realmente più comuni che rievocare/immaginare eventi meno comuni. • Ma l’euristica della disponibilità può trarre in errore se l’evento viene facilmente recuperato per motivi che non sono la sua reale frequenza di accadimento (come per esempio quando è associato ad una esperienza recente o ad una elevata salienza emotiva). 22

Tversky e Kahneman, 1973 Si consideri un generico testo di inglese e la lettera

Tversky e Kahneman, 1973 Si consideri un generico testo di inglese e la lettera R. E’ più probabile che la lettera R appaia in prima posizione o in terza posizione? |__| Prima posizione |__| Terza posizione • Tversky e Kahneman (1973) hanno utilizzato cinque consonanti (K, L, N, R, V), ciascuna delle quali era in realtà più frequente nella terza posizione. • Risultati: di 152 partecipanti, 105 hanno giudicato la prima posizione più probabile per la maggior parte delle lettere e i restanti 47 hanno giudicato la terza posizione più probabile per la maggior parte delle lettere. Ciascuna delle cinque lettere è stata giudicata dalla maggioranza dei partecipanti più frequente nella prima che nella terza posizione. 23

Sherman et al. , 1985 • I partecipanti dovevano stimare la probabilità di contrarre

Sherman et al. , 1985 • I partecipanti dovevano stimare la probabilità di contrarre una malattia: – Gruppo di controllo: solo formulare la stima di probabilità – Gruppi sperimentali (2): esprimere il giudizio dopo aver immaginato di aver contratto la malattia • Il compito di immaginazione era di due tipi: 1. Sintomi concreti e facili da immaginare (stanchezza, dolori muscolari, mal di testa frequente ed intenso) 2. Sintomi astratti e difficili da immaginare (vago senso di disorientamento, malfunzionamento del sistema nervoso, fegato infiammato) • Risultati: la media dei giudizi di probabilità era più elevata nel gruppo che aveva immaginato i sintomi concreti, rispetto al gruppo di controllo. La media dei giudizi di probabilità era più bassa anche nel gruppo di coloro che avevano immaginato i sintomi astratti, rispetto al gruppo di controllo. • Conclusioni: l’immaginazione può aumentare o diminuire la stima di probabilità. 24

Schwartz et al. , 1991 • Si parla genericamente di disponibilità, ma questa potrebbe

Schwartz et al. , 1991 • Si parla genericamente di disponibilità, ma questa potrebbe essere il frutto di due processi: 1. una impressione soggettiva di facilità di recupero 2. l’effettivo recupero di un numero maggiore di esemplari – Es. le consonanti (R) in prima o terza posizione • Schwartz e colleghi (1991) hanno verificato quale delle due ipotesi fosse supportata dai dati empirici trovando sostegno per la prima (facilità di recupero). 25

Schwartz et al. , 1991 • Esperimento 1: – 4 gruppi di partecipanti dovevano

Schwartz et al. , 1991 • Esperimento 1: – 4 gruppi di partecipanti dovevano valutare il proprio grado di assertività su una scala da 1 a 10: • Gruppo 1: dopo aver riportato 6 esempi di comportamento assertivo • Gruppo 2: dopo aver riportato 12 esempi di comportamento assertivo • Gruppo 3: dopo aver riportato 6 esempi di comportamento non assertivo • Gruppo 4: dopo aver riportato 12 esempi di comportamento non assertivo – Pre-test: le persone trovavano più facile rievocare 6 esempi rispetto a 12. 26

Schwartz et al. , 1991 • Ipotesi a sostegno della facilità di recupero: 1.

Schwartz et al. , 1991 • Ipotesi a sostegno della facilità di recupero: 1. Gruppo 1 (6 esempi di comportamento assertivo) conduce a stime di assertività più elevate rispetto al Gruppo 2 (12 esempi di comportamento assertivo) 2. Gruppo 3 (6 esempi di comportamento non assertivo) conduce a stime di assertività meno elevate del gruppo 4 (12 esempi di comportamento non assertivo) • Ipotesi a sostegno del numero di esempi: 1. Gruppo 1 (6 esempi di comportamento assertivo) conduce a stime di assertività meno elevate rispetto al Gruppo 2 (12 esempi di comportamento assertivo) 2. Gruppo 3 (6 esempi di comportamento non assertivo) conduce a stime di assertività più elevate del gruppo 4 (12 esempi di comportamento non assertivo) 27

Schwartz et al. , 1991 Risultati dell’interazione tra “valence” (facilità di recupero) x “number

Schwartz et al. , 1991 Risultati dell’interazione tra “valence” (facilità di recupero) x “number of exemplars” (numero di esemplari) , F (1, 36) = 3. 40, p <. 07 1 28

L’euristica della disponibilità e la memoria • L’euristica produce degli errori in quei casi

L’euristica della disponibilità e la memoria • L’euristica produce degli errori in quei casi in cui la facilità di recupero è legata a fattori diversi dalle sole frequenze di accadimento che influenzano la memoria: § Emozioni forti: l’adrenalina ed il cortisone prodotti dall’amigdala aumentano le capacità di memoria in modo che l’esperienza verrà ricordata vivamente. § Tempo: Le cose più recenti si ricordano meglio. § Le immagini : le immagini si ricordano meglio, ma anche l’istruzione di immaginare aumenta la frequenza percepita. § Elaborazione: le cose che noi ripetiamo di più e/o che 29 elaboriamo più in profondità si ricordano meglio.

Fischhoff e Mac. Gregor (1983) • Il rischio può essere espresso con stime differenti,

Fischhoff e Mac. Gregor (1983) • Il rischio può essere espresso con stime differenti, riguardo alla medesima fonte di rischio a seconda del modo in cui agli individui viene richiesta la valutazione. • In Fischhoff e Mac. Gregor (1983) veniva chiesto a diversi gruppi di individui di stimare la “frequenza di morte di una serie di cause letali” rispondendo a quattro differenti formulazioni della domanda: 1. «su ogni 100. 000 persone colpite da … quante ne moriranno? » 2. «se n persone sono state colpite da …, quante ne moriranno? » 3. «per ogni persona morta, quanti sono stati colpiti da …, ma sopravvivranno? » 4. «n persone sono morte, quante persone sono state colpite da …, ma non sono morte? » . • È evidente che il rischio oggettivo non si modifica per effetto della diversa formulazione della domanda, mentre è proprio la diversità dei quesiti (che pure sono sostanzialmente e formalmente analoghi) a causare valutazioni molto differenti. 30

31

31

Fischhoff et al. (1978) • La grandezza dei rischi soggettivi varia a seconda che

Fischhoff et al. (1978) • La grandezza dei rischi soggettivi varia a seconda che chi esprima le stime sia un esperto o una persona che non abbia dimestichezza con le statistiche relative ai rischi. • Fischhoff e colleghi (1978) hanno intervistato tre gruppi di non esperti (aderenti alla Lega delle elettrici di Eugene, studenti dell’Università dell’Oregon e professionisti aderenti a un Club di Eugene), e un gruppo di esperti (geografi, biologi, biochimici, economisti, ecc. ). • A tutti è stato chiesto di ordinare 30 fonti di rischio rispetto alla possibilità di morire come conseguenza delle attività o tecnologie indicate nella lista. • I risultati mostrarono che mentre c’era una sostanziale omogeneità tra le valutazioni espresse dai tre gruppi di non esperti, l’ordine di rango formulato dagli esperti è invece molto differente. 32

33

33

Loewenstein and Mather (1990) George Loewenstein 1 and Jane Mather 2 (1) Graduate School

Loewenstein and Mather (1990) George Loewenstein 1 and Jane Mather 2 (1) Graduate School of Business, University of Chicago, 1101 East 58 th Street, 60637 Chicago, Illinois (2) Graduate School of Business, University of Chicago, USA Abstract: This article examines how public concern about different social problems changes over time in response to fluctuations in problem severity. Examining time series of concern and objective severity for nine different problems, both graphically and econometrically, we address three main questions. First, how closely does concern track fluctuations in problem severity? Second, what psychological processes mediate the relationship between concern and problem severity? Finally, what factor(s) distinguish between problems for which tracking is accurate and inaccurate? Loewenstein, George & Mather, Jane, 1990. " Dynamic Processes in Risk Perception, " Journal of Risk and Uncertainty, Springer, vol. 3(2), pages 155 -75.

Loewenstein and Mather (1990) • Perception of 9 risks (AIDS, Crime, Teen suicide) •

Loewenstein and Mather (1990) • Perception of 9 risks (AIDS, Crime, Teen suicide) • Objective measures • Risultati: – A volte la percezione saliva, quando saliva il rischio a volte scendeva, e comunque c’erano delle “wild fluctuations” nel grado di percezione che non erano connessi ai rischi veri e propri. • Conclusioni degli autori: “non è applicabile nessuna relazione generale tra il rischio percepito ed il rischio attuale”

Come percepiamo i rischi • La nostra percezione del rischio è confusa: Per es.

Come percepiamo i rischi • La nostra percezione del rischio è confusa: Per es. – Domanda: Qual è il fattore di rischio principale per il tumore al seno? (Oxford Univ survey)

Come percepiamo i rischi • La nostra percezione del rischio è confusa: Per es.

Come percepiamo i rischi • La nostra percezione del rischio è confusa: Per es. – Domanda: Qual è il fattore di rischio principale per il tumore al seno? (Oxford Univ survey) – Risposte: • • • 54% l’età non conta 25% il rischio è maggiore a 50 anni 9% il rischio è maggiore a 40 anni 1% il rischio è maggiore a 70 anni 0. 7% dice che il rischio è maggiore a 80 anni.

Stranezze • In Europa ci sono più cellulari che persone, però più del 50%

Stranezze • In Europa ci sono più cellulari che persone, però più del 50% degli europei pensa che il cellulare faccia dei danni alla salute. • In Europa si fuma moltissimo ma si è contrari ai cibi OGM. • Siamo contrari al nucleare ma paghiamo cifre enormi per poterci sdraiare al sole: – Chernobyl: 9000 vittime – Tumore alla pelle OGNI ANNO in USA: 10. 000 vittime

NASCAR • http: //www. metacafe. com/watch/67212/nasc ar_crashes_compulation/ • In 5 anni ci sono stati

NASCAR • http: //www. metacafe. com/watch/67212/nasc ar_crashes_compulation/ • In 5 anni ci sono stati 3000 scontri durante NASCAR e circa una morte ogni anno.

Percezione del rischio • Definizione: – La percezione del rischio è il giudizio di

Percezione del rischio • Definizione: – La percezione del rischio è il giudizio di rischio che le persone usano quando devono valutare e decidere comportarsi in riferimento a dei rischi o presunti tali (comportamenti, sostanze, tecnologie). 42

L’approccio psicometrico • Un primo approccio utilizzato per spiegare i comportamenti degli individui di

L’approccio psicometrico • Un primo approccio utilizzato per spiegare i comportamenti degli individui di fronte al rischio è l’approccio “psicometrico” che consiste nel misurare il rischio percepito chiedendo alle persone di esprimere i propri giudizi o credenze relativi al rischio (Slovic, et al. , 1985). • Questo approccio ha evidenziato che i rischi per cui le persone si preoccupano di più hanno alcune “caratteristiche” in comune. 43

Il «paradigma psicometrico» • La tecnica per indagare la rappresentazione cognitiva del rischio fu

Il «paradigma psicometrico» • La tecnica per indagare la rappresentazione cognitiva del rischio fu sperimentata alla fine degli anni Settanta da un gruppo di studiosi americani costituito da Fischhoff, Slovic, Lichtenstein, Reed e Combs del Decision Research, un centro di ricerca privato dell’Oregon (negli Stati Uniti). • La tecnica, conosciuta come «paradigma psicometrico» , consiste nel chiedere a gruppi di persone di: 1. valutare da 0 a 100 la pericolosità di diverse attività sostanze o tecnologie (ad esempio energia nucleare, armi portatili, fumo, uso di pesticidi, fare scalate, ecc. ). 2. valutare ciascuna di queste attività, sostanze o tecnologie su una scala da 1 a 7 in relazione a un certo numero di dimensioni (es. gravità delle conseguenze derivanti da quelle fonti di rischio, grado di controllo esercitabile su quelle attività, immediatezza delle conseguenze di quel rischio, volontarietà del rischio, esposizione personale alle fonti di rischio, conoscenza da parte del mondo scientifico etc. ) 44

Il «paradigma psicometrico» • I risultati vengono poi analizzati con la tecnica dell’analisi fattoriale,

Il «paradigma psicometrico» • I risultati vengono poi analizzati con la tecnica dell’analisi fattoriale, e permettono di osservare la rappresentazione mentale del rischio è descritta da due fattori principali: l’aspetto terrificante e la conoscenza del rischio. • Ciò significa che quando gli individui valutano i rischi, utilizzano queste due dimensioni di giudizio, dimensioni che riassumono le differenti caratteristiche descrivono le fonti di rischio valutate. 45

L’approccio psicometrico: la misura del rischio percepito il termine “rischio” non viene definito “quanto

L’approccio psicometrico: la misura del rischio percepito il termine “rischio” non viene definito “quanto ritieni rischiose le seguenti attività, sostanze o tecnologie, per la società italiana nel suo complesso” i veicoli a motore 0_ _ _ _ 100 i pesticidi 0_ _ _ _ 100 le centrali nucleari 0_ _ _ _ 100 … fino a 90 item 46

Savadori, Rumiati & Bonini (1998) Rischi Stima degli esperti Stima del pubblico Guerra Droga

Savadori, Rumiati & Bonini (1998) Rischi Stima degli esperti Stima del pubblico Guerra Droga Armi nucleari Fumare Mafia (criminalità organizzata) Energia nucleare Armi leggere Inefficienza soccorso medico Veicoli a motore Carenza strutture sanitarie/ospedaliere 59, 10 57, 70 57, 30 52, 50 51, 20 44, 20 42, 60 41, 30 38, 30 69, 60 66, 40 64, 00 59, 50 63, 10 54, 10 51, 90 50, 70 42, 70 48, 10 Pesticidi e Fertilizzanti chimici Micro criminalità (furti, scippi) Motociclette Viaggiare in auto il sabato sera Bevande alcoliche Psicofarmaci 37, 90 37, 70 37, 60 37, 10 35, 40 33, 20 33, 50 43, 40 43, 70 40, 10 36, 60 31, 70 47

Alpinismo Scontri interraziali Energia Elettrica Industrie petrolifere Antibiotici Conservanti per cibi Raggi X Tensioni

Alpinismo Scontri interraziali Energia Elettrica Industrie petrolifere Antibiotici Conservanti per cibi Raggi X Tensioni Sociali Crisi Economiche Chirurgia Aeronautica militare Falciatrici Industrie siderurgiche Elettrodomestici Ferrovie Aviazione Commerciale Caccia Sciare Conflitti familiari Bicicletta Nuotare Giocare a calcio 30, 80 29, 50 26, 20 25, 40 24, 70 24, 10 24, 00 23, 50 23, 10 22, 50 22, 40 22, 20 21, 40 19, 30 19, 20 14, 70 13, 90 12, 70 8, 40 5, 40 34, 20 37, 70 27, 40 29, 90 21, 60 22, 50 22, 40 24, 70 18, 00 30, 40 25, 70 28, 30 19, 40 24, 30 33, 00 24, 40 19, 30 17, 70 14, 00 14, 10 9, 20 6, 50 (Savadori, Rumiati & Bonini , 1998) 48

L’approccio psicometrico: le “caratteristiche” • Catastrofico: se produce molti danni tutti insieme la nostra

L’approccio psicometrico: le “caratteristiche” • Catastrofico: se produce molti danni tutti insieme la nostra percezione del rischio sale. • Familiarità: se è nuovo o non familiare ci preoccupiamo di più. • Comprensione: se pensiamo che il modo in cui una tecnologia funzioni non sia molto compreso, allora la riteniamo più rischiosa. • Controllo personale: se pensiamo di poter controllare il danno potenziale riteniamo la tecnologia meno pericolosa. • Volontarietà: se non scegliamo noi di sottoporci al rischio lo riteniamo più rischioso. • Bambini: se sono coinvolti dei bambini è percepito molto più pericoloso. • Generazioni future: se mette a rischio le generazioni future lo riteniamo più pericoloso. • Identità della vittima: se si possono identificare delle vittime, piuttosto che citare statistiche, il rischio sembra più pericoloso. 49

 • Terrore: se gli effetti generano paura, la sensazione di rischio sale. •

• Terrore: se gli effetti generano paura, la sensazione di rischio sale. • Fiducia: se non ci fidiamo delle istituzioni coinvolte, il rischio è percepito più alto. • Media: più i media dedicano spazio, più la gente si spaventa. • Storia di incidenti: eventi negativi accaduti nel passato, alimentano la paura. • Equità: se i benefici vanno ad alcuni e i rischi vanno ad altri, allora ci sembra più pericoloso. • Benefici: se i benefici non sono chiari, sembra più rischioso. • Reversibilità: se gli effetti di qualcosa che va male non possono essere modificati, allora il rischio cresce. • Esposizione personale: se mi colpisce personalmente, allora è più rischioso. • Origine: i rischi prodotti dall’uomo sono giudicati più pericolosi di quelli in natura. • Effetti nel tempo: se sono immediati, hanno più peso, se sono nel futuro, sono meno rilevanti. 50

Radiazioni Slovic, 51

Radiazioni Slovic, 51

Mappa mentale dei rischi

Mappa mentale dei rischi

Rappresentazione mentale del rischio in un campione di soggetti non esperti (Savadori et al.

Rappresentazione mentale del rischio in un campione di soggetti non esperti (Savadori et al. 1998)

Il «paradigma psicometrico» • Grazie a ricerche condotte con lo stesso paradigma in differenti

Il «paradigma psicometrico» • Grazie a ricerche condotte con lo stesso paradigma in differenti nazioni e in periodi differenti è stato dimostrato che questa struttura è relativamente generalizzabile in una molteplicità di culture. • Questo farebbe pensare che individui americani, tedeschi, scandinavi o italiani utilizzino le stesse dimensioni di giudizio per valutare i rischi. In altre parole, almeno nel mondo occidentale, tutti gli individui hanno la stessa rappresentazione o «mappa cognitiva» del rischio. 56

Alimenti vegetali manipolati con geni animali Piante manipolate con geni animali Pesticidi Trapianti con

Alimenti vegetali manipolati con geni animali Piante manipolate con geni animali Pesticidi Trapianti con organi da animali (manip. gen. ) Alimenti vegetali manipolati con geni vegetali Pubblico Esperti Piante manipolate con geni vegetali Trapianti con clonazione geni umani Farmaci da clonazione microrg. Alimenti biologici 0 20 40 60 80 Fonte: Savadori L. , Savio S. , Nicotra E. , Rumiati R. , Finucane M. , Slovic P. , "Expert and public perception of risk from biotechonology". Risk Analysis: an international journal, 2004. v. 24, 5, p. 1289 -1299 100

s Pe lu Ne rs nta w Co ona rin lle l E ess

s Pe lu Ne rs nta w Co ona rin lle l E ess ct xp ive os E ure Se xp v O os Ri e b r sk u s to ity c erv re Fu on ab tu seq ility r Pe e G uen e rs on ne ces r Sc al K atio ie nc now ns e Kn ledg Be ow e ne le Be Pe fits dg ne rso to e fit s t nal man o be En ne vir fit on s Ha H rm ar me to m nt e to nv m iro an Ac nm ce en pt t ab ilit y Vo es df ul n ea Dr 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Experts public Fonte: Savadori L. , Savio S. , Nicotra E. , Rumiati R. , Finucane M. , Slovic P. , "Expert and public perception of risk from biotechonology". Risk Analysis: an international journal, 2004. v. 24, 5, p. 1289 -1299

Biotecnologie/alimenti

Biotecnologie/alimenti

Mappa mentale delle applicazioni biotecnologiche (non esperti) Applicazione benefica Applicazione paurosa Fonte: Savadori L.

Mappa mentale delle applicazioni biotecnologiche (non esperti) Applicazione benefica Applicazione paurosa Fonte: Savadori L. , Savio S. , Nicotra E. , Rumiati R. , Finucane M. , Slovic P. , "Expert and public perception of risk from biotechonology". Risk Analysis: an international journal, 2004. v. 24, 5, p. 1289 -1299

Le dimensioni del rischio • Limiti: è una lista di fattori consci (accessibili alla

Le dimensioni del rischio • Limiti: è una lista di fattori consci (accessibili alla coscienza) e sappiamo che la nostra coscienza ha una forte tendenza a razionalizzare, ovvero a trovare risposte a domande anche le risposte non ci sono.

Due curiosità … • Il “Dread factor”: – Correla con tutte le altre dimensioni

Due curiosità … • Il “Dread factor”: – Correla con tutte le altre dimensioni – È un forte predittore del giudizio di rischio • La sistematica correlazione negativa tra rischi e benefici nella mente delle persone.

Il rischio è valutato dalle persone essenzialmente sulla base di “sentimenti immediati” (gut feelings).

Il rischio è valutato dalle persone essenzialmente sulla base di “sentimenti immediati” (gut feelings).

 • è lento • esamina l’evidenza • fa calcoli, fa considerazioni • quando

• è lento • esamina l’evidenza • fa calcoli, fa considerazioni • quando decide, è facile spiegare a parole le ragioni Slovic et al. , 2006 • Funziona in modo inconscio/automatico • è veloce • non necessita di istruzione formale • Siamo consci delle emozioni che produce • difficile descrivere a parole le ragioni • usa le euristiche di ragionamento

Sistema 1 (esperienziale) Il sistema 1 è il frutto di una evoluzione umana forgiatasi

Sistema 1 (esperienziale) Il sistema 1 è il frutto di una evoluzione umana forgiatasi in un ambiente molto diverso da quello che abbiamo oggi, funziona tramite veloci associazioni emotive collegate alle rappresentazioni mentali evocate da uno stimolo

Professor risk (Cambridge U) • http: //www. youtube. com/watch? v=a 1 Pt. Q 67

Professor risk (Cambridge U) • http: //www. youtube. com/watch? v=a 1 Pt. Q 67 u r. G 4