CORSO DI CHIMICA DEGLI INQUINANTI ORGANICI Dr Armando

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CORSO DI CHIMICA DEGLI INQUINANTI ORGANICI Dr Armando Zarrelli Dipartimento di Scienze Chimiche Università

CORSO DI CHIMICA DEGLI INQUINANTI ORGANICI Dr Armando Zarrelli Dipartimento di Scienze Chimiche Università Federico II di Napoli Tel. 081 -674472 E-mail: zarrelli@unina. it 1

Sicurezza nei laboratori n Fattore organizzativo: rispetto delle norme di sicurezza n Fattore umano:

Sicurezza nei laboratori n Fattore organizzativo: rispetto delle norme di sicurezza n Fattore umano: uso dei dispositivi di protezione e rispetto delle norme di comportamento indispensabili per ottenere la sicurezza in un qualunque ambiente di lavoro Se un laboratorio (chimico) è o non è un posto pericoloso dipende solo da VOI …e da chi lo gestisce. 2

Norme generali di sicurezza Nei laboratori non correre o saltare Non lavorare mai da

Norme generali di sicurezza Nei laboratori non correre o saltare Non lavorare mai da soli quando si svolgono compiti che comportano pericoli (d’estate c’è un registro delle presenze) Individuare i dispositivi di sicurezza di laboratorio, come fontane per lavaggio oculare, le docce di emergenza, estintori e cappe. Assemblare in sicurezza l’apparecchiatura di laboratorio a una certa distanza dal bordo del banco di laboratorio al fine di evitare incidenti. Non lasciare incustodito l’esperimento e/o il proprio banco di lavoro. Questo è spesso un momento in cui accadono incidenti. 3

…e infine Ogni fuoriuscita di materiali deve essere pulita subito, subito con le procedure

…e infine Ogni fuoriuscita di materiali deve essere pulita subito, subito con le procedure specifiche Il sollevamento di oggetti pesanti deve essere effettuato usando le gambe e non la schiena È responsabilità di ciascun operatore che il laboratorio sia lasciato pulito al termine di ciascuna specifica operazione. Non sono ammessi animali, animali salvo se parte dell'esperimento. 4

Norme di igiene personale Lavarsi immediatamente se un composto chimico entra in contatto con

Norme di igiene personale Lavarsi immediatamente se un composto chimico entra in contatto con la pelle, mai con un solvente (come ad esempio le resine con il benzene). Non indossare sandali, scarpe aperte, di tela o con tacchi alti. L'abbigliamento indossato in laboratorio deve fornire protezione da spruzzi, essere difficilmente infiammabile e tale da poterlo togliere rapidamente. I camici devono essere di cotone, dovrebbero avere bottoni a pressione ed essere indossati abbottonati e le maniche strette con elastici ai polsi. Non devono essere indossati al di fuori del laboratorio, specialmente in aree di 5 ricreazione.

…e ancora Gli indumenti indossati in laboratorio devono essere mantenuti puliti. Se si sospetta

…e ancora Gli indumenti indossati in laboratorio devono essere mantenuti puliti. Se si sospetta contaminazione devono essere gettati via oppure puliti separatamente da indumenti domestici. Dovrebbero coprire la pelle dal collo fino sotto al ginocchio. Occhiali di sicurezza o schermo oculare devono essere indossati in ogni momento. Le lenti a contatto devono essere sostituite con gli occhiali da vista. Se le lenti a contatto devono essere usate, la protezione degli occhi è assolutamente necessaria. Guanti devono essere indossati per proteggere le mani quando si trasferiscono liquidi corrosivi (…e basta). 6

… e poi Gioielli devono essere rimossi. Le sostanze chimiche possono causare gravi irritazioni

… e poi Gioielli devono essere rimossi. Le sostanze chimiche possono causare gravi irritazioni se concentrate ad esempio un braccialetto. Assicurare i capelli lunghi e rimuovere o proteggere cravatte e sciarpe. Cosmetici o creme non sono da applicare in laboratorio. Mai usare gusto, olfatto o tatto nell’analisi di una sostanza chimica o di una soluzione. Le singole risposte allergiche o sensibilità a sostanze chimiche non possono essere previste. (caso dei vecchi biologi). Lavatevi le mani con acqua e sapone prima di lasciare il 7 laboratorio!

… e infine L'inalazione è uno dei modi in cui si verifica la contaminazione

… e infine L'inalazione è uno dei modi in cui si verifica la contaminazione chimica e non bisogna mai “saggiare” prodotti annusando. Non usate mai un pipetta con la bocca. Non fumare o assumere farmaci nell'area di laboratorio. Non sognate di prepararvi una bibita fredda con il ghiaccio dei frigoriferi da laboratorio oppure scaldare “il panino” in una stufa chimica. Non portate nell'area del laboratorio, cibi, caramelle o altro del genere. 8

Sicurezza ed apparecchiature elettriche 1 - Tutte le attrezzature devono avere una buona messa

Sicurezza ed apparecchiature elettriche 1 - Tutte le attrezzature devono avere una buona messa a terra 2 - Tutte le apparecchiature devono essere a norma 3 - Localizzate dove si trovano gli interruttori generali che controllano la corrente nell'area di vostra pertinenza e come si connettono/disconnettono 4 - Verificate che tutti i cavi elettrici che vi capita di usare, incluso prolunghe, siano in buone condizioni 5 - Attenzione alla prese multiple, multiple è possibile che si verifichino condizioni di sovraccarico 9

Buona pratica e buon senso 1 - L'area di lavoro deve essere tenuta pulita

Buona pratica e buon senso 1 - L'area di lavoro deve essere tenuta pulita 2 - I reagenti e l'attrezzatura devono essere riposti al loro posto dopo l'uso e la vetreria sporca/contaminata non deve essere accumulata 3 - I composti chimici, chimici specialmente liquidi, liquidi non devono essere conservati sul pavimento ma in armadi adatti; le bottiglie di 2, 5 litri o più grandi non devono essere conservate sui banconi 4 - Le cappe non devono essere utilizzate come area di stoccaggio di reagenti o attrezzature 10

5 - La sicurezza delle cappe chimiche dipende dall'altezza dell’apertura mobile 6 - Tubi,

5 - La sicurezza delle cappe chimiche dipende dall'altezza dell’apertura mobile 6 - Tubi, fili, ed apparecchiature non devono sporgere al di fuori del perimetro dei banconi 7 - Oggetti e attrezzature non devono mai ostruire l'accesso agli estintori, alle uscite di sicurezza, alle docce di emergenza 8 - Non accumulare materiali infiammabili (cartoni, imballaggi, solventi di scarto) 9 - Tutti i contenitori di qualunque tipo, incluso quelli destinati ai rifiuti, devono avere etichette adeguate 11

Consigli Segnalare immediatamente tutti gli incidenti o lesioni, anche se considerati minori. In caso

Consigli Segnalare immediatamente tutti gli incidenti o lesioni, anche se considerati minori. In caso di incidente, non fatevi prendere dal panico! Cercate prima aiuto e poi prendetevi cura dell’infortunato. Dispersione di sostanze chimiche su gran parte del corpo richiedono un'azione immediata. Usando la doccia di sicurezza, inondare la zona interessata per almeno 5 minuti. Rimuovere tutti gli indumenti contaminati, se necessario. Ogni volta che la pelle (mani, braccia, viso, ecc) viene a contatto con sostanze chimiche, lavare rapidamente la zona interessata con acqua corrente per alcuni minuti. 12

…continuando Per abrasioni o tagli, limitarsi a lavare la zona con acqua e consultare

…continuando Per abrasioni o tagli, limitarsi a lavare la zona con acqua e consultare immediatamente un responsabile. Per ustioni l'area interessata deve essere immersa in un bagno ghiaccio/acqua e/o posta sotto l'acqua corrente per alcuni minuti per sottrarre calore dalla zona bruciata. Consultate un responsabile. 13

Emergenze specifiche Avvelenamenti acuti Nell’attesa di un trattamento medico: n n Trasportare l’avvelenato all’aria

Emergenze specifiche Avvelenamenti acuti Nell’attesa di un trattamento medico: n n Trasportare l’avvelenato all’aria aperta se l’avvelenamento è avvenuto per inalazione di gas n Non indurre il vomito in caso di ingestione di acidi, alcali o altre sostanze irritanti e corrosive, ma far bere acqua in modo da diluire la sostanza ingerita n Togliere immediatamente gli indumenti contaminati nel caso di contatto esteso con un reattivo liquido o polvere solida e lavare le parti contaminate sotto la doccia di sicurezza. Non usare solventi organici per rimuovere liquidi organici dalla pelle, ma usare glicol polietilenico, poi rimosso con acqua 14

Rischio e tossicità Ø Il rischio può essere espresso in termini statistici. I grado

Rischio e tossicità Ø Il rischio può essere espresso in termini statistici. I grado di esposizione ad esso dipende sostanzialmente da noi. Ø La tossicità è una caratteristica di un prodotto. Valutata la pericolosità, possiamo prendere iniziative adatte a ridurre il rischio. Non esiste 'rischio zero’ 15

…infine In caso di FUORIUSCITE allertate i vostri vicini e un responsabile del laboratorio.

…infine In caso di FUORIUSCITE allertate i vostri vicini e un responsabile del laboratorio. Se fuoriesce una sostanza volatile, infiammabile o tossica avvertire tutti del sinistro (…e sparite). Pulire la fuoriuscita come indicato dal responsabile Concluso l’esperimento, chiedere informazioni per il corretto smaltimento dei prodotti chimici. Lo smaltimento non corretto può causare incidenti gravi di laboratorio (carta per adsorbire misto cromico che prese fuoco). 16

Regole di laboratorio Mantenere un sano atteggiamento professionale. Curiosità e creatività nel laboratorio sono

Regole di laboratorio Mantenere un sano atteggiamento professionale. Curiosità e creatività nel laboratorio sono incoraggiati. Tuttavia variazione o alterazioni della procedura sperimentale sono proibiti senza previa approvazione (ordine di aggiunta dei reagenti) Mantenere il banco e il cassetto puliti e ordinati. Tenere cassetti e armadi chiusi e corridoi e prese d’aria liberi da ostruzioni. Non posizionare sacchi di libri, attrezzature sportive o altri oggetti sul pavimento vicino a qualsiasi banco di laboratorio. 17

Terminato di lavorare pulire il banco di laboratorio e le apparecchiature, con una spugna

Terminato di lavorare pulire il banco di laboratorio e le apparecchiature, con una spugna umida o un tovagliolo di carta, e pulire i pozzetti di tutti i detriti. Essere a conoscenza delle attività dei vicini: potresti essere una vittima dei loro errori! Consiglia loro di non adottare tecniche improprie o pratiche non sicure. Nessun audio personale o altre apparecchiature "intrattenimento" sono consentite in un laboratorio di Non intrattenere ospiti in laboratorio. 18

Rivedere la procedura sperimentale seguendo queste linee guida: - Cerca di capire lo scopo

Rivedere la procedura sperimentale seguendo queste linee guida: - Cerca di capire lo scopo di ogni passo - Determina se qualsiasi apparecchiatura supplementare è necessaria e sii pronto per ottenere tutto in una volta dal magazzino - Determina quali dati devono essere raccolti e come sono da analizzare (calcoli, grafici, ecc) - Rivedi le tecniche di laboratori e le avvertenze, in quanto sono importanti per lo svolgimento di un esperimento sicuro e gratificante. 19

Maneggiare i reattivi Leggere le etichette. Evitare l’uso di quantitativi eccessivi di reattivi. Evitare

Maneggiare i reattivi Leggere le etichette. Evitare l’uso di quantitativi eccessivi di reattivi. Evitare il contatto diretto con i reattivi. I documenti MSDS (Material Safe Data Sheet) dovrebbero sempre accompagnare l’acquisto di prodotti chimici e devono essere consultati per conoscere in dettaglio le caratteristiche del prodotto. Possono essere consultati anche nel web per esempio: www. ilpi. com/msds In ogni laboratorio è presente (!? !) un elenco dei documenti MSDS relativi ai reagenti di uso più frequente. 20

Smaltimento Rifiuti Scegliere metodiche e procedure che non producano soluzioni o solidi difficili da

Smaltimento Rifiuti Scegliere metodiche e procedure che non producano soluzioni o solidi difficili da smaltire. Ove possibile, sostituire reattivi con soluzioni il più ecocompatibili possibili (persolfato di sodio al posto del misto cromico, un tempo quello esausto era versato nei lavandini) Siti utili: http: //www. epa. gov/greenchemistry/index. html http: //portal. acs. org/portal/acs/corg/content? _nfpb=true&_page. Label=PP_TRANSITIONMAIN &node_id=830&use_sec=false&sec_url_var=region 1&__uuid=df 41 ac 4 e-13 e 8 -45 f 4 -93 fd 6457057 ef 891 http: //www. carloerbareagenti. com/Repository/Download/pdf/Catalogue/EN/catchem 100_sez 2 _green_en. pdf http: //www. chimicare. org/blog/filosofia/la-chimica-verde-principi-e-criteri-eticinonche-economici-applicati-alla-produzione-industriale/ 21

… Usare prodotti chimici sicuri (freschi di produzione, confezioni integre). Controlla la data di

… Usare prodotti chimici sicuri (freschi di produzione, confezioni integre). Controlla la data di scadenza. All’atto della compilazione della procedura indicare correttamente come smaltire i materiali o le soluzioni esauste ogni qualvolta si presenti il caso. Come regola generale, assumere che nulla può essere versato nel lavandino. È necessario…raccogliere, separare ed eliminare in modo corretto i rifiuti chimici, biologici e radioattivi, solidi e liquidi prodotti nei laboratori. I rifiuti devono essere suddivisi ed eliminati in base alla 22 tipologia.

Smaltimento Rifiuti, incompatibilità Acetone: rame, alogeni, argento, mercurio Acido acetico: acido cromico, acido nitrico,

Smaltimento Rifiuti, incompatibilità Acetone: rame, alogeni, argento, mercurio Acido acetico: acido cromico, acido nitrico, glicol etilenico, acido perclorico, perossidi e permanganati Cianuri: acidi, alcali Cloro: ammoniaca, acetilene, idrogeno Idrocarburi: fluoro, cloro, acido formico, perossido di sodio Liquidi infiammabili: nitrato di ammonio, acido cromico, perossido di idrogeno, acido citrico • Ossigeno: olii, grassi, liquidi, solidi e gas infiammabili • Permanganato di potassio: glicerolo, acido solforico • Rame: acetilene, azide, perossido di idrogeno

Smaltimento rifiuti, criteri organizzativi e operativi • Predisposizione di una procedura con istruzione specifiche

Smaltimento rifiuti, criteri organizzativi e operativi • Predisposizione di una procedura con istruzione specifiche per la raccolta e l’eventuale trattamento dei “prodotti” che possono avere origine da diverse fasi operative. • Sempre disponibili contenitori di materiale idoneo, etichettati con la denominazione della tipologia dei rifiuti, con i simboli di rischio corrispondenti. • I contenitori devono essere collocati in zone dedicate, separati da prodotti non compatibili e protetti contro perdite ed esalazioni. • Allontanare gli scarti con frequenza periodica che dipende dalla sostanza e dalla sua quantità. 24

Larga imboccature che faciliti le operazioni di travaso. Chiusura ermetica ed accessori per il

Larga imboccature che faciliti le operazioni di travaso. Chiusura ermetica ed accessori per il riempimento. Caratteristiche di tenuta, resistenza chimica e meccanica adeguate ai prodotti che devono contenere. Per ridurre l’emissione di sostanze volatili dei prodotti chimici ed i cattivi odori associati ai contenitori è conveniente utilizzare sistemi chiusi (costituiti da un imbuto di sicurezza con coperchio incernierato per ridurre il livello di sostanze volatili che evaporano …mai visti). 25

Deposito Temporaneo Rifiuti (DTR) Luogo in cui sono raccolti temporaneamente i rifiuti pericolosi, in

Deposito Temporaneo Rifiuti (DTR) Luogo in cui sono raccolti temporaneamente i rifiuti pericolosi, in attesa di conferimento agli impianti di smaltimento. Lo stoccaggio nel deposito deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti, nel rispetto delle norme tecniche e della disciplina delle sostanze pericolose (Accreditamento del laboratorio). 26

Codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) È un codice identificativo del rifiuto. Esso è

Codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) È un codice identificativo del rifiuto. Esso è costituito da 3 coppie di numeri in ordine gerarchico. XX YY ZZ* XX 1° coppia identifica la categoria industriale (attività produttiva) che genera il rifiuto (07 per i rifiuti dei processi chimici organici) YY 2° coppia identifica lo specifico processo all’interno di una determinata attività produttiva ZZ 3° coppia specifica ogni singola tipologia di rifiuto I codici CER si dividono in non pericolosi e pericolosi; i secondi vengono identificati graficamente con un asterisco "*" dopo le cifre (es. 02 01 08* rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose). 27

Contatto con un composto chimico INGESTIONE: la più grave e diretta n Non assaggiare

Contatto con un composto chimico INGESTIONE: la più grave e diretta n Non assaggiare mai i composti preparati e i reagenti (assaggiai un acido gymnemico e. . non lo era) n Non usare la bocca per aspirare soluzioni con la pipetta n Non consumare e conservare alimenti e bevande in laboratorio, né usare la vetreria o il frigorifero (il caffè in laboratorio o uso del camice al bar, non portarsi le mani alla bocca).

Ingestione L’assorbimento per via orale, cioè bocca e apparato digerente, rappresenta una via di

Ingestione L’assorbimento per via orale, cioè bocca e apparato digerente, rappresenta una via di penetrazione secondaria nell’esposizione professionale, salvo errori grossolani come scambiare una bottiglia di un disinfettante, per esempio, o di un detergente con quella di una bibita (trucco di portare le bottiglie capovolte e bucate nel collo). Può diventare una via di ingresso molto importante e talora sottovalutata quando, durante la manipolazione e/o miscelazione dei prodotti, non si presta la necessaria attenzione ad evitare l’imbrattamento delle mani, conseguente contaminazione del cibo o di altri oggetti (comprese le sigarette) che si portano alla bocca (soggetti le persone che mangiano le unghie).

Contatto con un composto chimico INALAZIONE: riguarda i gas, liquidi volatili e le polveri

Contatto con un composto chimico INALAZIONE: riguarda i gas, liquidi volatili e le polveri (silice) n Livello locale (vie respiratorie e polmoni) n Livello sistemico (assorbimento alveolare e passaggio in circolo) n Lavorare sempre in un ambiente areato (problema dell’etere etilico e radon, no insetti in laboratorio) n Maneggiare i liquidi bassobollenti sotto cappa n Maneggiare le polveri portando mascherine che proteggono naso e bocca. n

Inalazione L’assorbimento per inalazione, cioè attraverso l’apparato respiratorio, avviene in maniera diversa, a seconda

Inalazione L’assorbimento per inalazione, cioè attraverso l’apparato respiratorio, avviene in maniera diversa, a seconda che i prodotti utilizzati siano aerosol, polveri o gas. I gas (per esempio i fumiganti) penetrano facilmente fino nelle parti più profonde dei polmoni (alveoli) dove vengono rapidamente assorbiti e passano nel sangue. Le sostanze disperse come goccioline o come polveri possono penetrare profondamente solo se il loro diametro è sufficientemente piccolo o comunque < a 5 mm. Le particelle con diametro superiore vengono trattenute nel naso, nella faringe o nei grossi bronchi e non giungono fino agli alveoli ma vengono sospinte fino alla gola, da dove vengono deglutite. 31

Contatto con un composto chimico ASSORBIMENTO cutaneo: riguarda tutti i liquidi lipofili e a

Contatto con un composto chimico ASSORBIMENTO cutaneo: riguarda tutti i liquidi lipofili e a basso peso molecolare che sono assorbiti attraverso la pelle n Indossare camice, guanti, pantaloni lunghi, usare scarpe chiuse n Portare occhiali di protezione (NO!! lenti a contatto ed occhiali con lenti non infrangibili).

Assorbimento cutaneo È la causa più frequente di intossicazione professionale. Il contatto può essere

Assorbimento cutaneo È la causa più frequente di intossicazione professionale. Il contatto può essere diretto o avvenire attraverso gli abiti da lavoro imbrattati. I prodotti chimici possono penetrare attraverso la pelle intatta. La penetrazione è favorita dal fatto che la sostanza chimica si scioglie bene nei grassi, oltre che dalla presenza di piccole ferite o abrasioni, dalle sudorazione abbondante e dalla elevata temperatura esterna. La pelle del corpo umano offre una notevole superficie ai tossici ambientali (1. 5 -2 m 2). Le superfici cutanee che restano scoperte, in condizioni normali, indossando un vestito da lavoro estivo che lascia scoperti solo mani, avambracci, volto e scollatura del collo, rappresentano circa il 15% di tutta la superficie del corpo. 33

Le dimensioni medie delle particelle di liquido distribuito con attrezzatura meccanica (atomizzatore) sono in

Le dimensioni medie delle particelle di liquido distribuito con attrezzatura meccanica (atomizzatore) sono in genere comprese tra 100 e 400 mm: in questo caso l’assorbimento di antiparassitari avviene più per via digerente che per via strettamente inalatoria. La quota assorbita attraverso la respirazione, oltre che dal diametro delle particelle, dipende dalla concentrazione del prodotto in aria e dalla quantità di aria respirata, cioè dalla ventilazione polmonare. Quindi a parità di inquinamento, l’assorbimento è minore svolgendo un lavoro leggero (che si compie respirando 6 -7 litri di aria al minuto) piuttosto che un lavoro pesante (che si compie ventilando 35 -40 litri di aria al minuto e più) (Non correre per strada). 34

Rischi di tipo fisico n n n Isotopi radioattivi (GC) Scosse elettriche Radiazioni ultraviolette

Rischi di tipo fisico n n n Isotopi radioattivi (GC) Scosse elettriche Radiazioni ultraviolette n n Lampada di Wood usata per visualizzare i cromatogrammi TLC Lampade fotochimiche: usare occhiali di protezione idonei (esperienza personale) LAMPADA DI WOOD. . . Non esporre la cute all’azione dei raggi UV: indossare i guanti 35

Rischi di tipo chimico n Incendi ed esplosioni n Conoscenza dei composti che possono

Rischi di tipo chimico n Incendi ed esplosioni n Conoscenza dei composti che possono provocare incendi n La maggior parte dei solventi organici, ad eccezione di quelli con alto grado di alogenazione, sono infiammabili PUNTO DI FIAMMA (Fp, Flash point) è la più bassa temperatura alla quale un liquido emette vapori in concentrazione sufficiente a formare una miscela infiammabile con l’aria alla superficie del liquido n INTERVALLO DI INFIAMMABILITÀ (Lf, Limits of flammability) è l’intervallo di concentrazione di un composto nell’aria suscettibile di incendiarsi in presenza di una fiamma o scintilla n 36

In realtà il ciclo del motore si compone di diverse fasi ben precise, il

In realtà il ciclo del motore si compone di diverse fasi ben precise, il cui complesso è chiamato “accensione comandata”, in quanto il combustibile viene “acceso” in un dato momento stabilito dalla meccanica. Il tutto avviene nella camera di combustione o cilindro. Il cilindro è composto, oltre che dal pistone e dalla camera, anche da almeno due valvole, 1 o 2 di aspirazione e 1 o 2 di scarico. Proprio dall’aspirazione inizia il processo, quando la valvola lascia entrare nella camera una mistura di aria e benzina. In questo momento il pistone si trova nella parte più esterna della camera, lasciando così spazio alla miscela. Nikolaus August Otto Subito dopo questi si muove e occupa il cilindro, passando quindi alla compressione e alla chiusura delle valvole. In questo momento la candela di accensione emette una scintilla che accende il carburante, che di conseguenza fa aumentare esponenzialmente la pressione dell’aria all’interno della camera. Il pistone viene così “spinto via” verso l’esterno, creando così il movimento che l’albero motore trasforma in forza motrice per far muovere l’auto. L’ultima fase è l’apertura della valvola di scarico, che fa uscire i fumi derivanti dalla combustione, i quali sono poi deviati verso il tubo di scarico. La benzina quindi si miscela con l'aria per raggiungere il suo limite infiammabile e scaldarsi oltre il suo punto di fiamma, per poi accendersi. Pertanto, la benzina possiede un basso punto di fiamma e un'alta temperatura di autoignizione. 37

Il funzionamento del motore Diesel è simile, ma non uguale. Infatti il gasolio non

Il funzionamento del motore Diesel è simile, ma non uguale. Infatti il gasolio non si accende attraverso una candela che emette una scintilla, bensì attraverso la compressione dello stesso. Per questo motivo i motori diesel non hanno bisogno delle candele. La struttura del cilindro è la stessa rispetto al motore a benzina. Di norma un motore diesel impiega quattro fasi per completare il suo ciclo: l’aspirazione attraverso la valvola, inizialmente, immette unicamente aria all’interno del cilindro. Rudolf Diesel In questa fase esso è libero, in quanto il pistone si trova nella zona più esterna. La compressione avviene subito dopo e questo porta l’aria immessa nella camera a temperature comprese tra i 700 e i 900 gradi. È poco prima di questo momento che il gasolio viene immesso all’interno della camera e l’aria incandescente comporta l’accensione e la conseguente espansione dell’aria, come già avveniva con la benzina. Abbiamo così ancora la creazione dell’energia meccanica motrice. I gas combusti vengono poi espulsi nuovamente verso il sistema di scarico. Il motore diesel è progettato per funzionare come motore ad accensione per compressione. L'aria compressa viene scaldata fino alla temperatura di autoignizione; la deflagrazione della carica combustibile avviene nel momento di massima pressione, in presenza di una miscela aria-carburante nebulizzata. In questo caso non vi sono sorgenti di accensione. Di conseguenza al carburante diesel è richiesto un alto punto di fiamma e una bassa temperatura di autoignizione. 38

Rischi di tipo chimico Incendi ed esplosioni n Opportuna prevenzione a livello di programmazione

Rischi di tipo chimico Incendi ed esplosioni n Opportuna prevenzione a livello di programmazione dell’esperimento nell’uso dei solventi n Non lavorare in ambienti chiusi e lavorare sotto cappa n Non fumare in laboratorio (innesco) n Accertarsi che nelle vicinanze non vi siano fiamme accese o fonti di calore (piastre e stufe durante una distillazione) n Accertarsi che non vi siano apparecchi elettrici che generano scintille nelle vicinanze n Preferire i camici di cotone a quelli in fibre sintetiche 39

Rischi di tipo chimico n Esplosioni n Vengono definite esplosive quelle reazioni in grado

Rischi di tipo chimico n Esplosioni n Vengono definite esplosive quelle reazioni in grado di produrre un’onda di choc di velocità superiore ai 50 m/s n Pericolo principale è la rottura dei recipienti di vetro con formazione di frammenti che vengono proiettati intorno al punto di rottura (esempio le …implosioni al liofilizzatore) n L’esplosione può essere provocata da uno choc meccanico, una scintilla o un semplice aumento di temperatura (diazometano) 40

Rischi di tipo chimico Esplosioni n Esistono tre principali categorie di esplosivi cui si

Rischi di tipo chimico Esplosioni n Esistono tre principali categorie di esplosivi cui si fa riferimento nelle frasi di rischio con i codici R 1 -R 6, R 16 e R 18 n Miscele gassose di idrogeno, acetilene ed ossido di azoto (II) con l’aria n Composti contenenti un gruppo riducente ed uno ossidante all’interno della stessa molecola n Composti contenenti un legame debole, la cui rottura richiede meno di 50 Kcal/mole 41

Rischi di tipo chimico n. Esplosioni • Evitare l’uso di prodotti esplosivi e se

Rischi di tipo chimico n. Esplosioni • Evitare l’uso di prodotti esplosivi e se non è possibile usare minime quantità (Studiare la reazione, l’ordine di aggiunta dei reagenti è importante) • Lavorare dietro uno schermo di sicurezza, portando la visiera a protezione del volto • Verificare l’idoneità della vetreria (Liofilizzazione o uso dei rotavapor con oggetti stellati) • Lavorare a distanza da altri operatori ed avvertirli 42

Rischi di tipo chimico VALUTARE LA PERICOLOSITÀ DI UN COMPOSTO CHIMICO REGOLA. . .

Rischi di tipo chimico VALUTARE LA PERICOLOSITÀ DI UN COMPOSTO CHIMICO REGOLA. . . MASSIMA PRUDENZA !!! n Esposizione cronica ed acuta a composti chimici n La pericolosità della maggior parte dei composti chimici non è nota in quanto la loro tossicità non è mai stata studiata (REACH) n Esistono profili tossicologici ed ecotossicologici specifici solo di quei prodotti che devono essere approvati prima dell’uso: farmaci, additivi alimentari e pesticidi (Triclosan nei dentifrici) n Per tutti gli altri composti chimici le informazioni di tossicità fanno riferimento a quella acuta, sono estrapolate da composti simili o non sono disponibili 43

Rischi di tipo chimico: prodotti commerciali n Informazioni sulla tossicità di un prodotto chimico

Rischi di tipo chimico: prodotti commerciali n Informazioni sulla tossicità di un prodotto chimico commerciale si hanno dalla sua etichetta dove compaiono in forma abbreviata e/o sotto forma di pittogrammi informazioni sul loro uso corretto e smaltimento n SIMBOLI DI PERICOLOSITÀ n GRADAZIONE DI PERICOLO n n F infiammabili / F+ altamente infiammabili T tossici / T+ altamente tossici Xn nocivi / Xi irritanti CODICI CHE FANNO RIFERIMENTO A n n FRASI DI RISCHIO R FRASI DI SICUREZZA S 44

Xn - La x nera su sfondo arancione è il simbolo di rischio chimico

Xn - La x nera su sfondo arancione è il simbolo di rischio chimico che indica sostanze che possono implicare rischi alla salute. Con nocivo (il cui simbolo è Xn) vengono identificate tutte le sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi, per la salute, di gravità variabile e raramente la morte. Come precauzione i vapori non devono essere inalati ed il contatto con la pelle deve essere evitato. Esempi di sostanze nocive sono: Diclorometano e Cisteina (Amminoacido il cui dimero è la cistina). 45

Il teschio con le ossa incrociate è il simbolo di rischio chimico comunemente utilizzato

Il teschio con le ossa incrociate è il simbolo di rischio chimico comunemente utilizzato per etichettare le sostanze velenose/tossiche. Per veleno si intende una sostanza che, assunta da un organismo vivente, ha effetti dannosi temporanei o permanenti, fino a letali, attraverso un meccanismo chimico. Il concetto di veleno non può essere separato dal concetto di dose. In natura infatti praticamente tutte le sostanze possono provocare un danno su un organismo vivente, quello che permette di identificare una sostanza come tossica è la dose a cui provoca effetti dannosi. Alcune sostanze devono essere ingerite in quantità enormi per provocare un danno (ad esempio l'acqua), altre a dosi piccolissime. I farmaci a determinate dosi hanno effetti curativi, ad altre dosi sono tossici (es. la digitale). "È la dose che fa il veleno" Paracelso (Patate al selenio, caconina e solanina) 46

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Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità 48

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità 48

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità Perossidi in eterei vecchi Mc. Veigh: 2.

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità Perossidi in eterei vecchi Mc. Veigh: 2. 300 kg fertilizzante utilizzato nell'agricoltura e del nitrometano, un combustibile facilmente infiammabile. Nell'attentato morirono 168 persone e se ne ferirono oltre 800 (1995). Esempi di comburenti, oltre l’ossigeno, sono: nitriti e nitrati, cloro, clorati e perclorati, fluoro, ozono, permanganati e perossidi. 49

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità 50

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità 50

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità Esempi di corrosivi sono: acidi e basi

Rischi di tipo chimico: simboli di pericolosità Esempi di corrosivi sono: acidi e basi forti, soluzioni concentrate di acidi e basi deboli, perossido di idrogeno, ammoniaca, dicloruro di mercurio. Esempi di irritanti sono: cloruro di calcio, diclorometano, cisteina 51

Esempio di come si presenta l’etichetta di un reattivo Fonte: http: //www. itcnizzola. it

Esempio di come si presenta l’etichetta di un reattivo Fonte: http: //www. itcnizzola. it 52

RISCHI DI TIPO CHIMICO: PRODOTTI COMMERCIALI n Schede di sicurezza (presenti in tutti i

RISCHI DI TIPO CHIMICO: PRODOTTI COMMERCIALI n Schede di sicurezza (presenti in tutti i laboratori) n n Pericolosità di uso e precauzioni di impiego Cancerogenicità: le sostanze sono classificate in 3 categorie (dir. 91/325/CEE) n Categoria 1: sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo (benzene, bis-clorometiletere, Sali di cromo (VI), epicloridrina) n Categoria 2: cancerogene n Categoria 3: sostanze sospettate di essere cancerogene sostanze fortemente sospettate di essere R 45 (può provocare il cancro) e R 49 (può provocare il cancro per inalazione): categorie 1 e 2 Xn e R 40 (può provocare danni irreversibili): categoria 3 53

Rischi di tipo chimico ESPOSIZIONE A SOLVENTI • Pericolosità dell’esposizione • Temperatura di ebollizione

Rischi di tipo chimico ESPOSIZIONE A SOLVENTI • Pericolosità dell’esposizione • Temperatura di ebollizione (Tb) • Tensione di vapore a 20 °C (Psat) • Valore limite di esposizione (VLE in ppm) • Soglia olfattiva (Solf) Solvente ideale bassa tossicità (VLE elevato) e bassa soglia olfattiva (Solf) ESPOSIZIONE A REATTIVI CON TENSIONE DI VAPORE APPREZZABILE • Mercurio (scuola furto, sostituito dal galistano), acroleina o 2 -propenale, bromo, tetracloruro di carbonio, bromo, cloro, formaldeide, etc. 54

Smaltimento di rifiuti organici e salvaguardia ambientale n SOLVENTI: n n n Nelle separazioni

Smaltimento di rifiuti organici e salvaguardia ambientale n SOLVENTI: n n n Nelle separazioni cromatografiche miscele di solventi recuperabili (cicloesano-acetato d’etile) Smaltimento negli inceneritori n Solventi alogenati (particolari catalizzatori) n Solventi non alogenati COMPOSTI USATI IN CHIMICA ORGANICA INSTABILI, TOSSICI E ESPLOSIVI: n n Appositi manuali e operare con opportuna protezione Acidi e basi forti: neutralizzazione ed eliminazione Metalli alcalini: distruzione con alcoli Bromo: riduzione con sodio tiosolfato a bromuro 55

Alcune illustrazioni esplicative Il buon senso non si trova necessariamente sui manuali ! 56

Alcune illustrazioni esplicative Il buon senso non si trova necessariamente sui manuali ! 56

Conclusioni n LA CONOSCENZA E L’OSSERVAZIONE DELLE REGOLE DI SICUREZZA FANNO PARTE DELLA FORMAZIONE

Conclusioni n LA CONOSCENZA E L’OSSERVAZIONE DELLE REGOLE DI SICUREZZA FANNO PARTE DELLA FORMAZIONE DEL CHIMICO (e non solo), QUINDI LAVORARE IN LABORATORIO VA FATTO CON PROFESSIONALITÀ E RISPETTO PER LA PROPRIA ED ALTRUI SALUTE 57