CORSO DI DI CHIMICA ORGANICA DEGLI INQUINANTI ORGANICI

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CORSO DI DI CHIMICA ORGANICA DEGLI INQUINANTI ORGANICI ANNO 2007 Dr PROF. Armando ARMANDO

CORSO DI DI CHIMICA ORGANICA DEGLI INQUINANTI ORGANICI ANNO 2007 Dr PROF. Armando ARMANDO Zarrelli ZARRELLI (Dipartimento di Chimica di Scienze Organica Chimiche, e Biochimica, Università Federico IIII di di Napoli) Napoli Tel. 081 -674472/163 081 -674472/142 E-mail: zarrelli@unina. it

DDT: p-diclorodifeniltricloroetano Formula: C 14 H 9 Cl 5 MW: 354. 49 Il nome

DDT: p-diclorodifeniltricloroetano Formula: C 14 H 9 Cl 5 MW: 354. 49 Il nome IUPAC: è 1, 1, 1 -tricloro-2, 2 -bis(p-clorofenil)etano, abbreviato in dicloro-difenil-tricloroetano, da cui l'acronimo DDT. Oltre che con DDT viene commercializzato con altri nomi, quali: Anofex, Cesarex, Chlorophenothane, Dedelo, p, p'-DDT, Dichlorodiphenyltrichloroethane, Dinocide, Didimac, Digmar, ENT 1506, Genitox, Guesapon, Guesarol, Gexarex, Gyron, Hildit, Ixodex, Kopsol, Neocid, OMS 16, Micro DDT 75, Pentachlorin, Rukseam, R 50 and Zerdane. Solido bianco, insapore, leggermente profumato, insolubile in acqua e solubile in solventi organici e nel petrolio

ORIGINI DEL DDT: “l’insetticida miracoloso” 1873 Lo studente austriaco Othmar Zeidler, discutendo la sua

ORIGINI DEL DDT: “l’insetticida miracoloso” 1873 Lo studente austriaco Othmar Zeidler, discutendo la sua tesi di dottorato presso l'Università di Strasburgo, descrisse la sintesi del DDT facendo reagire il clorobenzene con cloralio. Questo diventerà il processo base per la produzione industriale di DDT. Zeidler dedicò al nuovo composto poche righe in una pubblicazione del 1873, senza sospettare che la sua reazione chimica sarebbe diventata il processo base per la produzione industriale di DDT.

1939: l'insetticida miracoloso Rimasto per più di 60 anni il frutto di un mero

1939: l'insetticida miracoloso Rimasto per più di 60 anni il frutto di un mero esercizio di chimica, il DDT verrà riscoperto in Svizzera nei laboratori della Geigy Company, dopo una puntigliosa ricerca sull’attività insetticida di migliaia di sostanze. Iniziata nel 1932, la ricerca continuò nel 1935 dal gruppo diretto da Paul Hermann Müller e culminò nel 1939 con la scoperta della potente attività insetticida del DDT. L’obiettivo di Müller era ambizioso: trovare una sostanza letale per gli insetti ma innocua per le piante e gli animali a sangue caldo, chimicamente stabile per avere il tempo di agire e facile da produrre a basso costo. Insomma l’insetticida ideale! L’insetticida ideale (forse) non lo trovò, ma il metodico chimico svizzero avrebbe ricevuto per questa scoperta il Premio Nobel per la Medicina (1948) "per la scoperta della grande efficacia del DDT come veleno da contatto contro molti artropodi".

1942: viaggio intercontinentale Il nuovo insetticida si rivelò così efficace da venire subito brevettato

1942: viaggio intercontinentale Il nuovo insetticida si rivelò così efficace da venire subito brevettato (1940) e commercializzato (1942). Il primo campione oltrepassò l’oceano nel 1942, per raggiungere gli Stati Uniti, che erano alla ricerca di un'arma per difendere le truppe dalle malattie tropicali trasmesse dagli insetti (Estremo Oriente-Chinino-Malaria). I risultati delle prime prove furono così incoraggianti, che vennero subito siglati i contratti con le industrie chimiche per la produzione del DDT su larga scala. La Germania e i suoi alleati lo rifiutarono…(meno male). Dalla Svizzera avrebbe girato il mondo, sia intenzionalmente laddove se ne richiedeva l’uso, che accidentalmente per la sua inerzia chimica, spingendosi fino al Polo Nord, sospinto dai venti e dalle correnti marine.

Sintesi del DDT p, p’-DDT A causa delle impurezze presenti nel cloralio ed a

Sintesi del DDT p, p’-DDT A causa delle impurezze presenti nel cloralio ed a reazioni secondarie il DDT è una miscela di sostanze. Il p, p’-DDT è presente per il 65 -80%.

1944: l'esordio La prima campagna con il DDT venne intrapresa a Napoli per scongiurare

1944: l'esordio La prima campagna con il DDT venne intrapresa a Napoli per scongiurare un'epidemia di tifo. Oltre milioni di individui, fra civili e militari, vennero "impolverati" con la miscela insetticida. Il DDT cominciò a farsi la sua reputazione di "insetticida miracoloso“. Visto l’esito positivo ottenuto a Napoli contro i pidocchi, l’arma del DDT fu puntata contro le zanzare anofele, i vettori della malaria. Il banco di prova fu la provincia di Latina (ai tempi Littoria), colpita da una recrudescenza della malattia. Altre campagne di irrorazione con DDT furono poi condotte in Veneto e in Sardegna. Ravenna, da sempre circondata da acque stagnanti, non era risparmiata dalla malattia. Come in altre parti d’Italia, la malaria veniva combattuta con somministrazioni di chinino, bonifiche per colmata, uso di larvicidi, sia “chimici”, come il verde di Parigi, che “biologici” con l’introduzione delle gambusie, pesciolini di origine americana. Nel dopoguerra, il DDT si alleò a queste pratiche consolidate, e la malaria fu definitivamente sconfitta.

DDT: “l’insetticida miracoloso” La WHO (World Health Organisation) ha stimato che nei primi otto

DDT: “l’insetticida miracoloso” La WHO (World Health Organisation) ha stimato che nei primi otto anni di uso il DDT abbia evitato almeno 100 milioni di casi di malaria e 5 milioni di morti. Usato durante la seconda guerra mondiale contro zanzare, pidocchi e pulci vettori di malattie quali malaria, febbre gialla, peste e tifo esantematico (acclamato per questo come miracoloso da sir Wiston Churchill nel 1945). …il DDT fu il responsabile nel debellare la malaria dall'Italia, dall'Europa e dal Nord America, ma fu usato anche come insetticida agricolo dopo il 1945.

MECCANISMO D’AZIONE DEL DDT e molecole con struttura tridimensionale simile rimangono bloccate nei canali

MECCANISMO D’AZIONE DEL DDT e molecole con struttura tridimensionale simile rimangono bloccate nei canali ionici presenti alla superficie della cellula nervosa. Normalmente questi canali trasmettono impulsi solo all’occorrenza tramite ioni Na+. Quando c’è DDT, mantiene aperti i canali e viene prodotta una serie di impulsi nervosi, i muscoli dell’insetto sono sottoposti ad una continua contrazione spasmodica, a convulsioni che portano alla morte. Nell’uomo il DDT è accumulato come DDE, poco biodegradabile ed estremamente solubile nei tessuti adiposi. Per questo l’uomo, a differenza degli insetti, non subisce danno ai canali ionici delle cellule nervose.

1946 -1960: effetti collaterali Fin dal suo esordio, il DDT suscitò la perplessità di

1946 -1960: effetti collaterali Fin dal suo esordio, il DDT suscitò la perplessità di diversi scienziati che temevano le conseguenze dell’uso massiccio di una sostanza di cui non si conoscevano gli effetti sul lungo periodo (tossicità cronica). Già le prime analisi chimiche sulla diffusione del DDT dimostravano che il composto si concentrava nel tessuto adiposo e finiva nel latte materno. Nel 1950 c'erano indicazioni sulla sua persistenza e mobilità. Gli insetti dannosi sviluppavano resistenza contro l'insetticida, mentre specie utili potevano soccombere sotto la sua azione. Ci furono però mutazioni genetiche in taluni tipi di insetti e i loro geni riguardanti i canali del sodio risultarono immunoresistenti al DDT e insetticidi simili. L'uso sconsiderato del DDT poteva perturbare gli equilibri fra le specie viventi con effetti imprevedibili sull’ecosistema.

1946 -1960: effetti collaterali Quando il gatto non c'è… Durante la campagna di controllo

1946 -1960: effetti collaterali Quando il gatto non c'è… Durante la campagna di controllo della malaria iniziata nel 1955 negli stati del Borneo Sabah e Sarawak, il DDT fu spruzzato all'interno delle abitazioni. L'obiettivo sanitario fu raggiunto, ma ci furono effetti inattesi dovuti al fatto che il DDT uccideva non solo le zanzare, ma anche altri insetti, come le blatte e le vespe. Questi insetti passarono l'intossicazione ai gechi, che a loro volta la trasmisero ai gatti, per i quali fu letale. Il risultato inatteso fu un'esplosione di ratti, con il rischio di trasmissione di malattie come la peste o il tifo. Per fermare lo sviluppo dei ratti, si pensò di ripristinare la popolazione dei gatti. Nei villaggi più inaccessibili i felini sarebbero stati messi in speciali contenitori e paracadutati dalla Royal Air Force.

L’olmo e i pettirossi L'olmo bianco, un albero che ancora abbellisce le strade ed

L’olmo e i pettirossi L'olmo bianco, un albero che ancora abbellisce le strade ed i cortili di molte città americane, venne colpito da un morbo che ne minacciò l'esistenza: la malattia dell'olmo olandese. Il morbo era causato da un fungo importato accidentalmente dall'Europa nel 1930. Nel 1947 cominciarono le disinfestazioni con DDT per colpire i coleotteri della corteccia che trasmettevano la micosi dalle piante malate a quelle sane. Ma ne fecero le spese anche i pettirossi, che vennero trovati morti o agonizzanti nelle zone irrorate. I pettirossi erano le vittime finali di una catena di contaminazioni da DDT che partiva dalle piante trattate e, attraverso il suolo, arrivava ai lombrichi di cui si cibavano.

1950 La contaminazione globale da DDT fu associata al declino della popolazione di alcune

1950 La contaminazione globale da DDT fu associata al declino della popolazione di alcune specie di uccelli predatori, tra cui pellicano bruno, le aquile di mare dalla testa bianca e il falco pescatore. Nel 1950, la Food and Drug Administration dichiara che "con tutta probabilità i rischi potenziali del DDT sono stati sottovalutati". Nel 1972, il DDT viene proibito negli Stati Uniti, nel 1978 anche in Italia. Nell'Unione Europea, il DDT è etichettato con la frase di rischio R 40 "Può provocare effetti irreversibili", l'Agenzia Internazionale per il Cancro IARC lo ha inserito nella categoria 2 B "limitati indizi di cancerogenicità". Nel corso del 2006, l'OMS ha dichiarato che il DDT, se usato correttamente, non comporterebbe rischi per la salute umana e che il pesticida dovrebbe comparire accanto alle zanzariere e ai medicinali come strumento di lotta alla malaria.

DDT: “L’elisir della morte” Rachel Louise Carson (1907 – 1964) è stata una biologa

DDT: “L’elisir della morte” Rachel Louise Carson (1907 – 1964) è stata una biologa e zoologa statunitense. È autrice di molti libri tra cui Primavera silenziosa (Silent Spring, 1962) che ebbe un enorme successo negli Stati Uniti d'America e lanciò il movimento ambientalista. Il libro ebbe un grande effetto negli Stati Uniti incitando un cambiamento nella politica nazionale sui fitofarmaci. «Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell'universo attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo» (Rachel Carson) "Su zone sempre più vaste del suolo statunitense, la primavera non è ormai più preannunziata dagli uccelli, e le ore del primo mattino, risonanti una volta dal loro bellissimo canto, appaiono stranamente silenziose. " Rachel Carson Silent Spring

…. . per altro ben 180 specie di insetti vi si sono adattate già

…. . per altro ben 180 specie di insetti vi si sono adattate già dal 1960, fino al caso spettacolare registrato in Svezia, di mosche capaci di resistere a dosi 100 e anche 200 volte superiori a quelle prescritte. Nel '75 le specie resistenti erano 364, nell'80 erano 428. Parallelamente il DDT, fissandosi ai grassi, si accumulava nell'organismo degli animali superiori della catena alimentare. Nel lago Clear, negli Stati Uniti, è stata fatta una rilevazione delle percentuali di DDT accumulato nel corso degli anni per un fattore pari a 265 nel plancton, di 500 nei piccoli pesci, di 75. 000 nei pesci predatori e di 80. 000 negli uccelli lacustri (Biomagnificazione = bioconcentrazione+bioaccumulo). Risultato: all'inizio degli anni '70 nel grasso degli italiani, dei cecoslovacchi e degli ungheresi si trovavano ben 10 mg per chilo, misura triplicata nel caso degli israeliani e degli indiani.

TOSSICITA’ • ACUTA Espressa in termini di Dose Letale in grado di uccidere metà

TOSSICITA’ • ACUTA Espressa in termini di Dose Letale in grado di uccidere metà degli animali in esame (DL 50) o Dose Orale Letale (DOL 50): Per i ratti la DOL 50 è pari a 110 mg/Kg, mentre per l’uomo è circa 10 mg/Kg. Il DDT non viene considerato una sostanza di estrema tossicità per l’uomo. • CRONICA Effetti dannosi sulla salute che compaiono come conseguenza di una prolungata esposizione a bassi livelli della sostanza. Sono state trovare correlazioni della presenza di DDE nel sangue della donna con il cancro al seno. Il DDT è un inquinante organico permanente ed altamente resistente nell’ambiente: il suo tempo di dimezzamento è di 2 -15 anni E resta immobile nella maggior parte dei suoli. In ambiente lentico, invece, il suo tempo di dimezzamento è di 56 giorni, che si riducono a 28 in acque correnti (lavoro sul lago d’Averno).

La dose giornaliera accettabile (sigla DGA), traduzione dall'inglese Acceptable Daily Intake (ADI), è un

La dose giornaliera accettabile (sigla DGA), traduzione dall'inglese Acceptable Daily Intake (ADI), è un valore utilizzato in tossicologia e rappresenta la quantità tollerabile di una sostanza che un uomo, in base al suo peso, può assumere giornalmente e per tutta la vita senza effetti avversi riconoscibili secondo lo stato attuale delle conoscenze. La DGA è definita secondo la formula: DGA = NOAEL/SF dove: il NOAEL è il dosaggio al quale non sono osservabili effetti avversi sull'animale da esperimento SF è il fattore di sicurezza: quando non sono disponibili sufficienti studi ed informazioni sull'azione tossica della sostanza in esame sull'uomo, si assume un fattore di sicurezza che varia da 1000. Il Fattore di sicurezza si basa sul presupposto che l'uomo possa essere 10 volte più sensibile della specie animale più sensibile sulla quale la sostanza è stata sperimentata. Nel caso in cui non siano numerose le informazioni sulla tossicologia della sostanza in esame, si assume un SF uguale a 100. Se non esistono dati attendibili, si assume un SF uguale a 1000. La DGA viene espressa in mg/kg di peso corporeo/die

PRODOTTI DI DEGRADAZIONE DEL DDT I fenomeni di degradazione del DDT sono volatilizzazione, fotolisi

PRODOTTI DI DEGRADAZIONE DEL DDT I fenomeni di degradazione del DDT sono volatilizzazione, fotolisi e degradazione biologica che sono tutti processi lenti DDE 1, 1 -Dicloro-2, 2 -pdiclorodifenil etilene DDD 1, 1 -Dicloro-2, 2 -pdiclorodifenil etano DDT DDE interferisce con l’enzima che regola la distribuzione del Ca+, gli uccelli contaminati producono uova con un guscio più sottile e fragile. Il DDE non è un insetticida poiché non può agire come il DDT a causa della planarità. IL DDD invece è un potente insetticida al pari del DDT.

Diclorodifenildicloroetilene (DDE) Il DDT subisce eliminazione di acido cloridrico mediante un meccanismo c 1

Diclorodifenildicloroetilene (DDE) Il DDT subisce eliminazione di acido cloridrico mediante un meccanismo c 1 E per dare il DDE. Questa è l’unica reazione possibile per il DDT. Il DDE è poco reattivo, ciò giustifica la scarsa biodegradabilità del DDT.

ANALOGHI DEL DDT Molecole con struttura simile al DDT mostrano proprietà insetticide simili METOSSICLORO

ANALOGHI DEL DDT Molecole con struttura simile al DDT mostrano proprietà insetticide simili METOSSICLORO DMDT, Marlate®, Metox® 2, 2 -p-metossifenil-1, 1, 1 -tricloroetano Solido dal colore giallo pallido, odore fruttato. Analogo idrosolubile del DDT • discretamente biodegradabile • privo dell’inconveniente della bioaccumulazione • non vi sono evidenze di cancerogenicità (The International Agency for Research on Cancer -IARC) • prodotti di degradazione del metossicloro causano effetti simili a quelli degli estrogeni. Studi hanno dimostrato una diminuzione di fertilità nell’uomo e nella donna.

Analoghi del DDT METOSSICLORO DMDE: [2, 2 -p-metossifenil-l, l-dicloroetilene] La reazione di eliminazione è

Analoghi del DDT METOSSICLORO DMDE: [2, 2 -p-metossifenil-l, l-dicloroetilene] La reazione di eliminazione è in competizione con un’altra reazione di trasposizione …

Trasposizione del Metossiclor Anisonio Anisile Questa reazione di trasposizione con successiva idrolisi può avvenire

Trasposizione del Metossiclor Anisonio Anisile Questa reazione di trasposizione con successiva idrolisi può avvenire sul metossiclor e non sul DDT in quanto il gruppo p-metossifenilico, a differenza del pclorofenilico, è sufficientemente elettrondonatore da consentire la trasposizione.

DDT: miti e fatti Il DDT fu accusato di causare tumori al fegato negli

DDT: miti e fatti Il DDT fu accusato di causare tumori al fegato negli animali da laboratorio (ratti e topi) già dal 1947. Science pubblicò un articolo del Dr. Samuel Epstein che riportava come i topi che erano stati nutriti col DDT avevano sviluppato il cancro. …. Ha nascosto il fatto che i topi che non erano stati nutriti con il DDT avevano sviluppato più cancri di quelli nutriti a DDT (83 contro 68).

I pesci sono molto sensibili alla tossicità del DDT, ma è altrettanto vero che

I pesci sono molto sensibili alla tossicità del DDT, ma è altrettanto vero che lo sono alla maggior parte degli agenti chimici inclusi i saponi e i detergenti, e alla temperatura e acidità dell’acqua. Le persone che hanno acquari di pesci tropicali lo sanno bene. Un’indiscriminata pubblicità è stata data negli anni ’ 60 al fatto che la sopravvivenza di alcune specie di uccelli era minacciata dall’assottigliamento del guscio delle loro uova. Di questo fu accusato il DDT. In realtà la popolazione degli uccelli crebbe significativamente dopo l’introduzione del DDT (!!!). È stato più tardi verificato che gli studi fatti per provare l’assottigliamento dei gusci delle uova erano fraudolenti. Gli uccelli studiati erano stati deliberatamente malnutriti e gli era stato sottratto il calcio, ed è risaputo che tali condizioni producono l’assottigliamento dei gusci.

Il DDT non è particolarmente tossico nei confronti degli esseri umani se confrontato con

Il DDT non è particolarmente tossico nei confronti degli esseri umani se confrontato con altri pesticidi. Inoltre, finora, non è stata scoperta alcuna proprietà cancerogena. A tal proposito, sono stati condotti numerosi studi, incluso uno nel quale alcune persone hanno volontariamente ingerito 35 mg di DDT al giorno per quasi due anni senza sviluppare tumori. Il DDT è spesso applicato direttamente sui vestiti e usato nei saponi, senza che sia stato dimostrato alcun effetto sulla salute. Alcuni proponenti dei prodotti chimici e dei pesticidi affermano che non esiste una singola morte umana da avvelenamento da DDT. Comunque, uno studio (Haun e Cueto, 1967) afferma: "In un bambino di 9 mesi, avvelenato con una miscela 2: 1 di toxafene e DDT, la morte è sopraggiunta in seguito a convulsioni e collasso respiratorio".

Verso la fine degli anni '60 negli Stati Uniti crebbe la pressione per una

Verso la fine degli anni '60 negli Stati Uniti crebbe la pressione per una messa al bando del DDT. Nel gennaio del 1971 la US District Court of Appeals ordinò al direttore dell'EPA, William Ruckelshaus, di avviare le procedure per la derubricazione del DDT. In effetti, dopo 6 mesi l'EPA, citando studi condotti dai propri tecnici interni, stabilì che il DDT non poneva un immediato rischio per la salute pubblica e ambientale. I movimenti ambientalisti contestarono un pregiudizio di parte atto a minimizzare i pericoli del DDT. La notizia del mancato bando rimase controversa.

L'EPA tenne 7 mesi di audizioni tra il 1971 ed il 1972 in cui

L'EPA tenne 7 mesi di audizioni tra il 1971 ed il 1972 in cui ascoltò scienziati di entrambe le fazioni; al termine di tali audizioni il capo commissione Edmund Sweeney giunse alla conclusione che non vi erano basi scientifiche per giustificare il bando del DDT. Nell'estate del 1972 Ruckelshaus riesaminò il materiale delle audizioni e le conclusioni - di segno opposto - cui giunsero altre due commissioni di studio sul DDT. Ruckelshaus ribaltò la conclusione di Sweeny ed annunciò il bando su tutti gli usi del DDT negli Stati Uniti, dove la sostanza venne catalogata nella classe di tossicità II. Ruckelshaus si attenne al principio di cautela, dichiarando che il pesticida era "un segnale che l'uomo stava esponendosi a una sostanza che a lungo termine potrebbe produrre seri effetti sulla sua salute. " (Tren & Bate, 2004; Milloy, 1999).

Charles Wurster, capo scienziato dell'Environmental Defense Fund, dichiarò al Seattle Times del 5 ottobre

Charles Wurster, capo scienziato dell'Environmental Defense Fund, dichiarò al Seattle Times del 5 ottobre 1969 che "se gli ambientalisti vincono la battaglia sul DDT, acquisiranno un livello di autorevolezza mai avuto prima. In un certo senso, c'è in gioco qualcosa di più del solo DDT. " (Tren & Bate, 2004). Tuttavia, l'immaturità degli studi scientifici sul tema al tempo della scrittura di Silent Spring, rende molti degli allarmi sollevati nel libro scientificamente inaccurati. Uno studio del 2004 del Journal of American Physicians and Surgeons arriva a dire che "la pressione dell'opinione pubblica fu prodotta da un libro di successo e mantenuta attraverso ricerche errate o fraudolente. La cancerogenicità, la tossicità per gli uccelli, gli effetti anti-androgeni e la prolungata persistenza ambientale sono convinzioni diffuse ma false o grossolanamente esagerate. "

 «È più sensato in alcuni casi accollarsi un danno minimo piuttosto che evitare

«È più sensato in alcuni casi accollarsi un danno minimo piuttosto che evitare qualsiasi danno sul breve periodo e pagare questa sicurezza sul lungo periodo perdendo l'efficacia delle proprie armi… è il consiglio dato in Olanda dal Dr. Briejer in qualità di direttore del servizio di protezione delle coltivazioni… …Il consiglio pratico è quello di spruzzare il minimo possibile di DDT»

Regolazione internazionale del DDT La Convenzione di Stoccolma, ratificata nel 2001, proibisce l'uso del

Regolazione internazionale del DDT La Convenzione di Stoccolma, ratificata nel 2001, proibisce l'uso del DDT e di altri inquinanti persistenti. La convenzione è stata firmata da 98 nazioni e trova l'appoggio della maggior parte dei gruppi ambientalisti. Una completa eliminazione del DDT in nazioni infestate endemicamente dalla malaria è tuttavia poco praticabile, principalmente per via del costo elevato degli insetticidi alternativi. Gli stati possono richiedere un'esenzione dal divieto dell'uso del DDT per ragioni di salute pubblica, rinnovabile ogni tre anni, concessa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite. La convenzione rende inoltre più onerose e laboriose le operazioni di commercio, stoccaggio e uso del DDT.

Regolazione internazionale del DDT Il DDT continua ad essere impiegato in nazioni (principalmente tropicali)

Regolazione internazionale del DDT Il DDT continua ad essere impiegato in nazioni (principalmente tropicali) in cui la malaria diffusa dalle zanzare ed il tifo sono problemi ben più gravi ed immediati della potenziale tossicità del DDT. L'uso del DDT per la salute pubblica consiste principalmente di irrorazioni mirate ed inclusione in prodotti per l'uso domestico; questo riduce ampiamente l'impatto ambientale rispetto all'uso diffuso in agricoltura fatto nei decenni precedenti. Si pensi ad esempio che l'intera quantità di DDT usata oggi nello stato della Guyana (215. 000 km²) è circa uguale a quanto se ne irrorava nei decenni precedenti in una singola stagione su un campo di 4 km² seminato a cotone.

Attraverso il DDT la malaria è stata eradicata dall'Europa e dal Nord America. Oggi

Attraverso il DDT la malaria è stata eradicata dall'Europa e dal Nord America. Oggi la malaria è considerata una malattia tipica delle regioni tropicali, tuttavia prima dell'avvio dei programmi di eradicazione avviati negli anni '50 era molto più diffusa, con un tasso di mortalità di 192 morti su 100. 000 oggi ridotto a 7 su 100. 000 (Napoli ha un milione di abitanti). I programmi si rivelarono meno efficaci nell'Africa sub-sahariana, dove oggi si registra la maggioranza dei casi mortali di malaria, in aumento specialmente dopo la comparsa di una forma resistente ai farmaci e la diffusione della variante causata dal Plasmodium falciparum (organismo unicellulare trasmesso dalla femmina della zanzara Anopheles. Nel 2006 le infezioni da P. falciparum rappresentavano il 91% delle 247 milioni di infezioni malariche umane (98% in Africa).

La malaria colpisce tra 300 e 500 milioni di persone ogni anno. L'OMS stima

La malaria colpisce tra 300 e 500 milioni di persone ogni anno. L'OMS stima che circa un milione di persone ogni anno muoia a causa sua. La maggior parte delle vittime (90%) si registra in Africa e nei bambini di età inferiore ai 5 anni. La malaria ha anche un impatto economico sulle nazioni, in termini di costo delle cure, perdita di giorni lavorativi e perdita di investimenti e turismo (Tren & Bate, 2004). Oggi l'uso del DDT per controllare la diffusione di malattie richiede una minima frazione delle quantità usate in passato ed è pertanto meno probabile che possa causare problemi ambientali. Swaziland, Mozambico ed Ecuador sono esempi di nazioni in cui il DDT ha efficacemente contribuito alla riduzione dell'incidenza della malaria.

Esistono insetticidi alternativi al DDT e il Vietnam è spesso menzionato come esempio di

Esistono insetticidi alternativi al DDT e il Vietnam è spesso menzionato come esempio di nazione che vede un continuo calo dei casi di malaria nonostante l'aver volontariamente abbandonato il DDT dal 1991; tuttavia la Thailandia, confinante con il Vietnam, continua ad usare il DDT ed ha un'incidenza di casi ancora minore. Il Sudafrica sospese l'uso del DDT nel 1996 e il numero dei casi di malaria salì in quattro anni da 8. 000 a 42. 000, con un aumento del 400% dei casi mortali. Oggi, col ripristino del DDT, il numero di morti per malaria nella regione è sceso a meno di 50.

In molte nazioni africane il problema posto dalla malaria è considerato molto maggiore dei

In molte nazioni africane il problema posto dalla malaria è considerato molto maggiore dei pericoli potenziali che l'uso del DDT può creare. Gli insetticidi alternativi sono in genere più costosi, e questo ne limita l'uso nelle nazioni povere ed in quelle aree in cui la lotta alla malaria non riceve sufficiente sostegno economico. Il Sudafrica poté permettersi insetticidi alternativi e li sperimentò, ma sembra siano risultati meno efficaci (Tren & Bate, 2004).

Anche l'Uganda ha iniziato a consentire l'uso del DDT nelle campagne per eradicare la

Anche l'Uganda ha iniziato a consentire l'uso del DDT nelle campagne per eradicare la malaria, tuttavia rischia per questo il bando dei suoi prodotti agricoli in Europa. Sri Lanka: 1934 -1955 si registrarono in 1, 5 milioni di casi di malaria di cui 80. 000 mortali. A seguito di un estensivo programma di eradicazione col DDT, nel 1963 si registrarono solo 17 casi ed il programma fu terminato. Nel giro di pochi anni (1968 -1969) il numero dei casi tornò a salire a 600. 000. Nonostante la ripresa delle irrorazioni di DDT, l'efficacia fu minore per via dell'acquisita resistenza all'insetticida acquisita dalle zanzare locali. Il passaggio nel 1977 al più costoso malathion ha nuovamente riportato l'incidenza della malaria a valori minimi (3. 000 casi nel 2004), anche se studi recenti sembra evidenzino che Anopheles culicifacies e Anopheles subpictus abbiano sviluppato una resistenza anche a quest'ultimo insetticida. (Malaria Journal 2005 4: 8).

Vi sono nazioni dove il DDT ha perduto molta della sua efficacia, specialmente dove

Vi sono nazioni dove il DDT ha perduto molta della sua efficacia, specialmente dove prevale ancora l'utilizzo massiccio in ambienti esterni, come in India, dove le locali popolazioni di Anopheles culicifacies sono diventate resistenti all'insetticida. (Current Science, 85, 1532 -1537). Il futuro utilizzo del DDT è conteso tra chi preme in sede internazionale per reintrodurlo, possibilmente in quantità minime e mirate, e chi vuole invece chiudere più o meno gradualmente le concessioni attualmente previste dalla Convezione di Stoccolma.