Universit degli Studi di Napoli Federico II Metodi

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Università degli Studi di Napoli Federico II Metodi e Tecniche della Ricerca Sociale per

Università degli Studi di Napoli Federico II Metodi e Tecniche della Ricerca Sociale per il Servizio Sociale Prof. ssa Giuseppina Donnarumma Email: giuseppina. donnarumma@unina. it

LA RICERCA QUALITATIVA, Il mulino, Bologna, 2015, Cardano M. Cap. 1: La ricerca qualitativa

LA RICERCA QUALITATIVA, Il mulino, Bologna, 2015, Cardano M. Cap. 1: La ricerca qualitativa Cap. 2: Il disegno della ricerca Cap. 3: L’osservazione partecipante Cap. 4: L’intervista discorsiva Cap. 5: Il focus group Cap. 6: Analisi della documentazione empirica e scrittura

Focus Group: le origini L’ideazione della tecnica è attribuita a Robert K. Merton negli

Focus Group: le origini L’ideazione della tecnica è attribuita a Robert K. Merton negli anni quaranta. Nel linguaggio comune si fa erroneamente un uso non specifico del termine Focus Group per intendere gruppo di lavoro, sessione di incontro, assemblea. . . È una tecnica di raccolta dei dati per la ricerca sociale, basata sulla discussione tra un gruppo di persone, moderata da un conduttore e focalizzata su un tema che si intende indagare in profondità. (S. Corrao, 2002)

Focus Group Un focus group è una discussione informale su un tema o argomento

Focus Group Un focus group è una discussione informale su un tema o argomento specifico, fra soggetti scelti (Beck et al. , 1986). Discussioni di gruppo organizzate, centrate su un tema specifico" (Krueger, 1986) Il focus group è: • Una tecnica basata sul GRUPPO e sull’interazione tra i partecipanti • I dati di ricerca non sono solo quelli fattuali di contenuto, ma anche le caratteristiche relazionali che lo scambio assume • La rilevazione si basa sull’interazione stessa degli attori • La discussione procede secondo direzioni scelte autonomamente dal gruppo • Emergono gli aspetti percepiti come prioritari dal gruppo • E’ finalizzata ad analizzare le loro prospettive sull’argomento senza imposizioni da parte del ricercatore • Intervista focalizzata nel campo della communication research: individuale e di gruppo. L’unità di analisi è il gruppo e l’oggetto principale è l’interazione del gruppo

Focus Group Si utilizza quando: • Si è interessati ad un fenomeno nuovo su

Focus Group Si utilizza quando: • Si è interessati ad un fenomeno nuovo su cui si hanno poche conoscenze (la discussione fra persone coinvolte in tale fenomeno può fornire in breve tempo molte informazioni e i diversi modelli interpretativi) • Si vuole valutare: un servizio un intervento, una politica, un prodotto • Si vuole una consultazione per orientare un intervento (rilevazione dei bisogni) • Si vuole conoscere una micro-cultura, prospettiva di una specifica popolazione (concettualizzazioni, categorie, costruzione di significati per quella micro-cultura). • Si vuole effettuare un’analisi di impatto (AIS: analisi di impatto sociale di un intervento). • Si vogliono ideare strategie di problem solving • Quando è necessario ricevere un feedback sul consenso/dissenso verso temi/oggetti. • Quando si ritiene opportuno ricorrere a valutazioni, giudizi, opinioni espressi da professionisti, esperti o utenti/clienti per accoglierne i diversi punti di vista su un argomento, un processo, un risultato, un prodotto.

Focus Group Si utilizza quando: • Si vogliono studiare problemi sociali complessi (l’interazione facilita

Focus Group Si utilizza quando: • Si vogliono studiare problemi sociali complessi (l’interazione facilita l’analisi da parte dell’intervistato) • È importante comprendere il punto di vista dell’altro (es. fratture comunicative in organizzazioni, . . ) • Si vuole testare un questionario o altri strumenti di ricerca • si vuole valutare una campagna di comunicazione • si vuole approfondire con gruppi target i risultati di indagini quantitative Non si utilizza quando: • L’ambiente è emotivamente carico (rischio di conflitti) • Si ha interesse per atteggiamenti, opinioni, comportamenti individuali • Il tema oggetto di indagine è particolarmente delicato (privacy)

Per iniziare: 1 Discussione in gruppo: Dimensioni del gruppo? Quali sono le dimensioni ottimali?

Per iniziare: 1 Discussione in gruppo: Dimensioni del gruppo? Quali sono le dimensioni ottimali? 2 Caratteristiche dei partecipanti: (omogeneità o eterogeneità? Conoscenza reciproca o non conoscenza? ) e modalità di selezione 3 Conduzione (moderatore, facilitatore, osservatore) 4 Focus su argomento specifico, con l’obiettivo di analizzarlo in profondità

Finalità: Esplorare in profondità un argomento di cui si sa poco Valutazione dei risultati

Finalità: Esplorare in profondità un argomento di cui si sa poco Valutazione dei risultati ottenuti in una ricerca. Ricerca pilota. Il focus group risulta particolarmente efficace quando “si ha necessità di studiare e capire problemi sociali complessi: talvolta le persone non riescono ad esprimere ciò che sentono e provano, le motivazioni che li spingono ad agire in un modo piuttosto che in un altro […]. Però, sentendo parlare altre persone, e attraverso il confronto e il contrasto con loro, queste motivazioni possono diventare più chiare ed essere espresse con minori difficoltà” (Corrao 2000, pp. 93 -94).

Gli attori del Focus Group I tre attori Il moderatore è colui che propone

Gli attori del Focus Group I tre attori Il moderatore è colui che propone il tema su cui il gruppo avvierà la discussione, col compito di facilitarne la discussione (motiva, accompagna, facilita. . . ). L’osservatore è colui che I partecipanti: sconosciuti osservale dinamiche (gruppo artificiale) o interattive (palese o nella conoscenti (gruppo stanza a specchi). naturale), Non interviene nella omogeneità/eterogeneità discussione ma osserva le sociale (a seconda dinamiche di gruppo, della’esperienza maturata prende appunti sui temi dal gruppo sul tema oggetto emersi, aiuta il moderatore di discussione), dimensione nella gestione degli aspetti ideale: 6/10 (deve garantire pratici (es. registratore, la partecipazione attiva di uso di lavagne a fogli ogni membro, senza mobili per appunti ecc). prevaricazioni) La componente più stringente è quella basata su un gruppo omogeneo, di persone estranee, impegnate in una discussione guidata da un moderatore estraneo.

Il moderatore Guida la discussione, incoraggia i commenti e l’espressione di opinioni, e cerca

Il moderatore Guida la discussione, incoraggia i commenti e l’espressione di opinioni, e cerca di coinvolgere le persone. Funzioni del moderatore: Chi è il moderatore? a)Avviare l'interazione b)Mantenere la discussione focalizzata sull'argomento c)Controllare le dinamiche di gruppo a)Membro del gruppo di ricerca b)Esperto esterno Grado di direttività del moderatore Quali sono le caratteristiche del buon moderatore? a)I moderatori più qualificati sono quelli che mostrano buone abilità nel "decentrarsi", nell'ascoltare Le regoleattivamente gli astanti e nel gestire le dinamiche di del gioco ♠Si può cambiare idea gruppo. ♠Si può non avere opinione b)La capacità di ascolto è una dimensione molto ♠Vietato vietare importante, così come l'osservazione delle dinamiche ♠Rispetto delle idee di tutti di gruppo, sia per poter cogliere opinioni e giudizi ♠Parola per tutti centrali, sia per intuire come si sviluppano le ♠Si parla uno alla volta relazioni interpersonali.

Il luogo dove accogliere il setting Deve essere un luogo neutro Non deve trasmettere

Il luogo dove accogliere il setting Deve essere un luogo neutro Non deve trasmettere ai partecipanti l’impressione che alcune opinioni siano preferibili ad altre Un focus group per esempio dedicato alle abitudini di lettura dei giovani non dovrà essere condotto in una biblioteca! Un luogo che celebra il libro colto e implicitamente colpevolizza chi alla lettura preferisce altre attività (alto rischio di condizionare le risposte).

La progettazione La realizzazione di una ricerca basata sul focus group richiede un’accurata progettazione

La progettazione La realizzazione di una ricerca basata sul focus group richiede un’accurata progettazione a partire dalla configurazione dei gruppi alla forma definizione della forma di conduzione della discussione utile a produrre le risposte agli interrogativi del nostro studio. Configurazione dei gruppi È di norma necessario progettare diversi focus group affinché la documentazione empirica da essi prodotta possa essere estesa a contesti analoghi a quelli esaminati. Da qui occorre stabilire quale tipologia di gruppo è più opportuno organizzare, in virtù del nostro interesse, e il tipo di conduzione. Se occorre è possibile anhce separare specifiche sottopopolazioni rilevanti che hanno particolari caratteristiche ed ancora ricorrere a ripetute discussione all’interno dello stesso focus. Forme di conduzione Dipende dallaspecificità della domanda: i gruppi autogestiti sono utili quando gli interrogativi non hanno una definizione precisa ma si esplicano nel corso del focus; i gruppi organizzati sono quelli guidati da una traccia e da un moderatore che indirizza il confronto fra i partecipanti (forma moderata). Se il disegno lo richiede si può passare da una forma all’altra.

I quattro momenti della progettazione: 1 Pianificazione e definizione dell’intervento: Traccia di intervista: •

I quattro momenti della progettazione: 1 Pianificazione e definizione dell’intervento: Traccia di intervista: • Domande di apertura (creazione del gruppo) • Domande di introduzione (l’oggetto) • Domande di transizione (verso il “cuore”) • Domande chiave • Domande finali/riassuntive (chiusura e rilancio) La griglia delle domande del focus group viene studiata per poter dirigere la discussione. Il testo guida è in genere formato da poche domande. Nel costruire la griglia, si seguono due principi base: partire dalle domande più generali, per passare gradualmente a quelle più specifiche; ordinare le domande in base all'importanza, in relazione allo scopo della discussione.

I quattro momenti della progettazione: 2 Fase della conduzione (1 -3 ore) Accoglienza/riscaldamento: •

I quattro momenti della progettazione: 2 Fase della conduzione (1 -3 ore) Accoglienza/riscaldamento: • Presentazione degli stimoli • Discussione (verbale pura /tecnica dei foglietti) • Fase finale (feedback e rilancio) Rischi: • Interazione calda/fredda • Dialogo a coppie/ sottogruppi in competizione • Confusione di ruolo (moderatore/personalità carismatiche) • Dipendenza del gruppo da moderatore/personalità carismatiche • Spostamento del conflitto

I quattro momenti della progettazione: 2 Fase della conduzione (1 -3 ore) Accoglienza: •

I quattro momenti della progettazione: 2 Fase della conduzione (1 -3 ore) Accoglienza: • benvenuto ai partecipanti • esposizione dello scopo dell'intervista • esplicitazione delle linee guida da seguire nel corso dell'intervista (es. "non è necessario parlare seguendo un ordine particolare", "non interrompere chi sta parlando", "E' importante che ciascuno esprima il proprio punto di vista", "non è necessario essere d'accordo con il punto di vista degli altri", "non criticare il punto di vista degli altri", "poiché il tempo è limitato, ad un certo punto saremo costretti a fermarci e a sintetizzare ciò che è emerso" ecc. ) Riscaldamento: • avviare la discussione e mettere i partecipanti a proprio agio • chiarire i termini usati • domande iniziali • domande più difficili e di natura personale Sintesi • identificare e organizzare i temi principali emersi dalle risposte dei partecipanti • assicurarsi che siano stati toccati tutti gli argomenti e i punti importanti • determinare come ciascun membro del gruppo percepisce i temi scelti Conclusione • richiesta di anonimato su quanto emerso dalla discussione • chiarificazioni di eventuali dubbi o domande • ringraziamenti

I quattro momenti della progettazione: 3 Registrazione e Analisi dei dati • Videoregistrazione-audioregistrazione •

I quattro momenti della progettazione: 3 Registrazione e Analisi dei dati • Videoregistrazione-audioregistrazione • Verbale/Non verbale • Trascrizioni Alla fine di ogni incontro, è utile trascrivere la registrazione fatta, visionare la videoregistrazione (eventualmente osservare i comportamenti non verbali dei partecipanti), sviluppare gli appunti, cercando anche di fare una sintesi delle principali posizioni emerse (Corrao, 2000).

I quattro momenti della progettazione: 4 Report Finale • Approccio qualitativo/etnografico • Resoconto tematico

I quattro momenti della progettazione: 4 Report Finale • Approccio qualitativo/etnografico • Resoconto tematico supportato dalle verbalizzazioni • Analisi del contenuto • Definizione delle dinamiche relazionali mediante matrici di adiacenza L’analisi delle trascrizioni può essere fatta attraverso una griglia di lettura, ma può essere utilizzata anche l’analisi del contenuto. Anche in questo caso occorre dar conto degli aspetti linguistici, paralinguistici ed extralinguistici. Le tecniche di trascrizione sono pressappoco le stesse usate per le trascrizioni delle interviste discorsive. Matrici di adiacenza: chi si rivolge a chi e con quale frequenza Maria Nicola Lucia Ester 2 1 3 0 1 Nicola 1 Lucia 2 0 Ester 3 2 1 0

I dati del Focus Group • Insieme composito di informazioni dato da intreccio dei

I dati del Focus Group • Insieme composito di informazioni dato da intreccio dei discorsi dei partecipanti fra loro • Insieme di atteggiamenti, credenze, orientamenti di valore sul tema oggetto di discussione nonché le ragioni a sostegno di tali atteggiamenti • Ragioni che vengono condivise e poste a confronto • Individuare la gamma delle opinioni emerse attraverso una griglia di lettura (flessibile/iterazione tra testi e griglia) • Capacità di riconoscere aspetti nuovi, non previsti dalla traccia • Analisi del contenuto/Dati statistici Tecnica strumentale o indipendente? Integrazione con altre tecniche, ad es. l’osservazione partecipante per una maggiore conoscenza del contesto