Linea 1 di Napoli La linea 1 della
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Linea 1 di Napoli
• La linea 1 della metropolitana di Napoli, gestita dalla società ANM, è stata la prima linea con caratteristiche proprie di una metropolitana della città di Napoli. Ha ricevuto il premio Most Innovative Approach to Station Development a Londra nel 2009 tra più di trecento concorrenti. Ha ricevuto altri numerosi premi per le stazioni dell'arte, tra cui è stata eletta la stazione più bella d'Europa: Toledo • La tratta operativa, che va dal quartiere di Piscinola fino a piazza Garibaldi, ha una frequenza media di una corsa ogni 8 minuti e si sviluppa lungo 18 km per 17 stazioni. La linea supera un dislivello di 235 metri con una pendenza del 55‰. • Grazie al finanziamento del CIPE approvato il 13 dicembre 2013, nel 2014 sono partiti i lavori per il tratto Garibaldi-Aeroporto Capodichino.
Fermate linea 1 attuali
Fermate linea 1 future
Storia: Gli inizi: 1963 - 1971 • • Nel 1963 l'Ente Autonomo Volturno (EAV) propone un progetto al Comune di Napoli di una funicolare che collega il Vomero con il Museo. Ma la Commissione Comunale dei Trasporti discute su eventuali soluzioni oltre la funicolare. Intorno alla metà del decennio si discute sulla progettazione e costruzione di una vera metropolitana e l'EAV, intorno al gennaio del 1966, presenta un progetto che collega Piazza Matteotti con Piazza Medaglie d'Oro ed è estendibile fino alla Zona ospedaliera e Colli Aminei, l'anno successivo il comune approva l'idea e dà "carta bianca" all'EAV per la realizzazione, l'Ente nel frattempo nomina una commissione per lo studio di una linea metropolitana. La metropolitana doveva essere lunga circa 4, 5 chilometri e aveva 12 stazioni (la distanza tra ogni stazione è di 375 metri), dopo un anno e mezzo approva il progetto e nel giorno dell'approvazione l'EAV propone una versione aggiornata del progetto chiedendo anche la concessione per la costruzione e l'esercizio ma viene rifiutata. Tra il 1968 e il 1971 intervengono anche l'ATM che tenta di trovare un'alternativa alla cremagliera e l'ATAN presenta un progetto di massima. Nel 1970 chiede un finanziamento che gli viene negato a causa del non elaborato progetto comprensoriale dei trasporti e così falliscono le idee del progetto di massima. Dopo un anno si ricevono i finanziamenti per la realizzazione, circa 42 miliardi di lire, con le condizioni per realizzare il collegamento fino alla stazione centrale. Il progetto viene realizzato ma lo stato blocca i fondi e non verrà mai realizzato.
Gli anni settanta: la metropolitana di Napoli • • Nel 1972 nasce la Società Metropolitana di Napoli, fondata da operatori cittadini e aventi un capitale di circa 1 200 000 lire, presentano un progetto al ministero ma non viene accettato, dopo due anni si ebbe un nuovo rifinanziamento per la concessione di realizzazione della metropolitana, le competenze in materia passano alle regioni e il capitale della società sale a 10 000 di lire e contemporaneamente si associano la società della Metropolitana di Milano altre piccole imprese che contribuiscono alla realizzazione e alla produzione di fondi necessari. Alla vigilia di Natale del '74 avviene l'approvazione del progetto con soluzioni ottimali per la tratta Bovio-Garibaldi. Nel triennio 1975 -1977 viene approvato il progetto di massima alla commissione interministeriale, nel '76 entra per la realizzazione anche il Consorzio Metronapoli che acquisterà la Società Metropolitana di Napoli con il pacchetto azionario. Il comune concede alla società Mn di realizzare il progetto, affidandone la Progettazione e la Direzione dei Lavori alla Metropolitana Milanese Sp. A per il suo alto know how nel settore, avendo già realizzato la Linea rossa e la Linea Verde della metropolitana di Milano. Il 22 dicembre del medesimo anno viene posta dal sindaco Maurizio Valenzi e dall'assessore ai trasporti Luigi Buccico la prima pietra per la Stazione Medaglie d'Oro. L'anno successivo viene presentato il progetto di massima con allungamento fino alla nascente periferia popolare di Scampia e Piscinola con l'annesso deposito, l'appropriazione di quest'ulteriore modifica viene approvata nel 1978 con l'aiuto della Comunità Europea.
Gli anni ottanta: la reazione della prima tratta • • • Convoglio della metropolitana di Napoli nel 1996. Nel 1980 si passa alla cantierizzazione di Piazza Vanvitelli. Alla progettazione della stazione opera anche il Prof. Arch. Michele Capobianco, cui la MM Sp. A ha affidato il relativo incarico di collaborazione. Il 23 novembre di quell'anno, con la realizzazione di buona parte della stazione e del tratto sotterraneo, il Terremoto dell'Irpinia colpisce lievemente Napoli e i cantieri vengono riveduti per l'adeguamento delle nuove norme antisismiche operato dalla MM sp. A con la collaborazione di geologi e strutturisti napoletani. La Comunità Europea finanzia il 33% della spesa totale. Nel 1983 per mancanza di fondi si bloccano i lavori e nel 1984 il comune accende i mutui per il proseguimento dell'opera. L'anno successivo la MN stipula il contratto per la realizzazione per il tratto Colli Aminei - Piscinola con fondi stanziati dal Comune, dallo Stato e dalla Comunità, in maggio vengono aperti i cantieri per la realizzazione delle stazioni tra piazza Medaglie d'Oro e Colli Aminei. Tra il 1986 e il 1988 aprono i cantieri Colli Aminei-Piscinola e Vanvitelli-Salvator Rosa.
Gli anni novanta: l'apertura delle prime stazioni • La prima tratta, da Vanvitelli a Colli Aminei, venne attivata il 28 marzo 1993. Due anni dopo seguì il tratto in viadotto tra Colli Aminei-Piscinola. • Tra il 1996 e il 2000 aprono i cantieri per Materdei a Dante, Dante a Garibaldi, con il piano generale dei trasporti vengono cambiati i progetti originari unendo in un unico anello la metropolitana, la tratta completa è Piscinola. Dante-Garibaldi-Aeroporto-Piscinola.
Dal 2000: l'arrivo in centro città • • Nel 2001 viene aperta la tratta Vanvitelli-Museo, provvisoriamente esercita a binario unico e servita da un collegamento navetta distinto dal resto della linea. Il 27 marzo 2002 viene attivato il prolungamento da Museo a Dante, anch'esso a binario unico; il servizio navetta Vanvitelli-Museo è pertanto prolungato. Nel 2003 apre la stazione Materdei. Tra il 2004 e il 2005 la stazione Vanvitelli è soggetta ad un restyling degli ambienti. Tra il 2006 e il 2007 viene inserito nelle stazioni e sui treni anche un nuovo impianto di diffusione sonora, con annunci più frequenti nelle stazioni e sui convogli in italiano ed inglese, dapprima solo nelle principali stazioni, poi esteso a tutta la linea e ai convogli. Il 26 marzo 2011 apre la stazione Università con un servizio navetta fino Dante, senza fermate intermedie, in attesa del completamento di Garibaldi. Il 12 aprile 2012 viene presentata alle autorità la stazione Toledo, entrata in funzione il successivo 17 settembre. Il 2 dicembre 2013 viene inaugurata alla presenza delle autorità la stazione Garibaldi, aperta al pubblico il successivo 31 dicembre. La sua attivazione permette un importante nodo di scambio con la stazione di Napoli Centrale, con la stazione di Piazza Garibaldi della linea 2 e con la stazione Napoli Garibaldi della Circumvesuviana. Il servizio torna ad essere a doppio binario sull'intera tratta, senza più la necessità di cambiare treno e il superamento del servizio navetta.
Sviluppi futuri • Il 13 dicembre 2013 è stato approvato dal CIPE il finanziamento di 650 milioni di euro per la tratta Garibaldi-Capodichino Aeroporto. Tale tratta conterrà le fermate intermedie di Poggioreale, Tribunale e Centro Direzionale e correrà in parte parallela alla linea Napoli–Nola–Baiano della Circumvesuviana. Il tratto sotterraneo fra Piazza Garibaldi-Capodichino Aeroporto è parzialmente completo, e il 2 agosto 2014 è stato ufficialmente inaugurato il cantiere per la costruzione della fermata Centro Direzionale[11]. Il termine dei lavori per questa tratta è previsto per il 2018. • Il 30 dicembre 2014 aprirà la stazione di Municipio; al momento il servizio salta questa stazione. Il cantiere, aperto dal 2003, include un rifacimento totale di Piazza Municipio, che sarà però ultimato nel 2016[13]. Non è stata fatta menzione riguardo l'estensione della Linea 6 a Municipio. • È in costruzione anche la tratta Piscinola-DI Vittorio con tre fermate intermedie (Miano, Regina Margherita, Secondigliano). Questa tratta permetterà alla linea 1 di chiudersi, e di formare un anello. I lavori sono in capo alla Regione Campania e realizzati da EAV, però fermi da anni con un contenzioso in atto[14][15].
PISCINOLA "Piscinola", il cui nome completo è "Piscinola-Scampia", è una stazione della linea 1 della Metropolitana di Napoli ed insieme a "Garibaldi" è uno dei due capolinea. Inaugurata con la seconda tratta della linea nel 1995 e attualmente in fase di restyling su progetto di Antonio Nanu, inizialmente la stazione aveva la denominazione di "Piscinola-Secondigliano" e solo in un secondo momento venne cambiata in "Piscinola-Scampia", anche se la segnaletica riporta ancora la dicitura originale. La stazione è formata da due livelli: in quello superiore sorge la stazione terminale della linea 1, mentre in quello inferiore si trova la stazione terminale della linea Arcobaleno (linea Napoli-Aversa) che tra il 2005 e il 2009 ha ripristinato in parte l'Alifana bassa chiusa nel 1976. È stato deciso che "Piscinola-Scampia", non sarà capolinea fisso, in quanto la linea proseguirà da questa stazione per l'aeroporto di Capodichino, il Centro direzionale fino ad arrivare a piazza Garibaldi. La stazione si troverà quindi tra le fermate Miano e Chiaiano. La stazione serve i quartieri di Piscinola e Scampia.
CHIAIANO "Chiaiano", il cui nome completo è "Chiaiano-Marianella", è una stazione della linea 1 della Metropolitana di Napoli. Posta nell'omonima zona, la stazione, inaugurata nel 1995, sorge su un viadotto. "Chiaiano" risulta essere una delle più frequentate della linea grazie ai numerosi autobus provenienti dai comuni limitrofi che transitano proprio davanti l'ingresso della stazione. Entrando nella stazione si transita in un atrio dove ai due lati vi sono le scale mobili e gli ascensori che portano alle rispettive direzioni di "Garibaldi" e "Piscinola". I binari sono serviti da due banchine.
FRULLONE "Frullone", il cui nome completo è "Frullone-San Rocco", è una stazione della Linea 1 della Metropolitana di Napoli su viadotto, inaugurata nel 1995 insieme alla tratta che da Colli Aminei giunge a Piscinola. Nel 2011 la stazione è stata ristrutturata in occasione dell'inaugurazione del parcheggio d'interscambio laterale che ha 600 posti
COLLI AMINEI "Colli Aminei" è una stazione della linea 1 della Metropolitana di Napoli. Si trova nell'area collinare della città, appunto i Colli Aminei. Possiede l'uscita principale in Via Saverio Gatto, ed è munita di una rampa di collegamento che permette di raggiungere il parcheggio e il Viale Colli Aminei. Costruita su progetto dell' architetto Domenico Orlacchio, è entrata in funzione nel 1993, ed è stata il capolinea fino al 1995. La stazione è molto frequentata per la vicinanza di molti istituti medi superiori presenti nel quartiere.
POLICLINICO Policlinico, il cui nome completo è dal 2009 "Policlinico-Cardarelli", è una stazione della linea 1 della Metropolitana di Napoli. Aperta con la prima tratta della linea nel 1993, [1] la stazione ha avuto sin dall'inizio un notevole flusso annuo di passeggeri dovuto non tanto perché utilizzata dai cittadini che vivono nei suoi pressi, ma perché si trova a servire la zona ospedaliera di Napoli: il nome della stazione sta infatti ad indicare che si trova proprio all'entrata del. Policlinico di Napoli e dell'Ospedale Antonio Cardarelli. Inoltre la stazione serve anche le vicine Facoltà di Medicina e Chirurgia, Farmacia e Biotecnologie dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Dalla stazione si può raggiungere anche l'ospedale Monaldi e l'ospedale Cotugno. Il 26 ottobre 2009 è stata inaugurata una seconda uscita della stazione che, tramite sottopassaggio lungo via Pansini, sbuca proprio all'interno del Cardarelli. Tre scale mobili a rampa unica e due ascensori permettono l'accesso ai binari: la banchina è a isola.
RIONE ALTO Rione Alto è una stazione della Linea 1 della metropolitana di Napoli, situata nell'omonimo Rione; venne inaugurata contemporaneamente alle altre stazioni sotterranee della prima tratta. Fa parte del circuito delle stazioni dell'arte. [1] Dispone di ingressi in via Semmola, in via D'Antona e in Via Palermo tramite più ingressi e ascensori. Un'uscita la collega anche al vicino Ospedale Pascale. Il tratto dell'uscita in via Semmola è entrato nel circuito delle stazioni dell'arte, al suo interno sono conservate installazioni di Antonio Tammaro e Achille Cevoli all'aperto, mentre nell'interno opere di David Tremlet, Giuseppe Zevola, Bianco. Valente, Katharina Sieverding, Marco Anelli e varie di giovani artisti. [1]
MONTEDONZELLI Montedonzelli è una stazione sotterranea della linea 1, ed è ubicata tra Via Pietro Castellino e Via San Giacomo de' Capri nel quartiere Arenella. La stazione è stata inaugurata nel 1993, anno in cui entrò un funzione la prima tratta metropolitana Vanvitelli - Colli Aminei. Nel febbraio 2006 è stata inaugurata una seconda uscita, mediante la costruzione di una galleria sotterranea sotto di Via Pietro Castellino, nei pressi di Via Francesco dell'Erba. La stazione è munita di tapis roulant e scale mobili, mentre all'esterno sono stati creati ampi spazi verdi e aree di svago. La stazione è molto frequentata data la vicinanza dell'istituto tecnico commerciale "Enrico De Nicola".
MEDAGLIE D’ORO "Medaglie d'Oro" è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli. Costruita tra il 1980 e il 1990 su progetto di Michele Capobianco e Daniele Zagaria ed aperta nel 1993, la stazione serve la zona di Piazza Medaglie d'Oro. La stazione, presente nel quartiere Arenella, è quella ad altitudine più bassa delle quattro presenti nel quartiere, nonché la più vicina al confine col quartiere Vomero. La stazione è dotata di ben sette uscite poste nella piazza soprastante, più cinque ascensori (da NA 010 a NA 014) per i portatori di handicap. All'interno della stazione i binari sono serviti da due banchine.
VANVITELLI "Vanvitelli" è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli, ubicata nell'omonima piazza del quartiere Vomero. Costruita secondo i progetti di Michele Capobianco fu aperta nel 1993, è stata sottoposta un radicale restauro (grazie al quale lo scalo fa parte del circuito delle stazioni dell'arte) diretto dall'architetto Michele Capobianco e da suo figlio Lorenzo Capobianco consulenze artistiche di Achille Bonito Oliva. Sulla volta è rappresentata una spirale numerica al neon di Mario Merz rappresentante la successione di Fibonacci; la parete in fondo presenta delle sculture che rievocano animali preistorici di Vettor Pisani; sulle pareti laterali due stelle in acciaio di grandi dimensioni realizzate dallo scultore Gilberto Zorio; nella parte sottostante, alle pareti delle banchine, mosaici di Isabelle Ducroit. Nell'atrio sovrastante sono esposte fotografie di alcuni scorci di Napoli e sono opera dei fotografi, Gabriele Basilico e Oliviero Barbieri; nella zona retrostante alle scale è posto un grande masso di Giulio Paolini. Le uscite sono poste ai quattro angoli di Piazza Vanvitelli, oltre ad un corridoio sotterraneo che porta dalla stazione direttamente alle due funicolari ossia quella di Chiaiae la Centrale. La discesa al livello dei binari avviene tramite due rampe di scale fisse e mobili mentre l'uscita avviene direttamente mediante un'unica rampa. Si può anche usufruire degli ascensori.
QUATTRO GIORNATE "Quattro Giornate" è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli. Fa parte del circuito delle stazioni dell'arte. [1] Fu realizzata dall'architetto Domenico Orlacchio nel 2001. Fino al settembre del 2003 la sua denominazione era "Cilea", ma su richiesta del sindaco Rosa Russo Jervolino è stata poi rinominata in onore della memoria degli eroi caduti durante la lotta per la liberazione di Napoli dall'occupazione delle forze armate tedesche. [1] All'interno si trovano installazioni che ricordano gli avvenimenti avvenuti nelle Quattro giornate di Napoli attraverso i bassorilievi e tele di Nino Longobardi, le Donne combattenti di Marisa Albanese, le Sequenze di guerra e di caccia di Sergio Fermariello. Sono presenti inoltre i pannelli di Betty Bee, Maurizio Cannavacciuolo, Baldo Diodato, Umberto Manzo e Anna Sargenti che trattano di tematiche universali. [1] È l'unica stazione della linea 1 dove i due binari sono su due livelli diversi in quanto il collegamento con la successiva stazione di Piazza Vanvitelli è composto da due gallerie con curve molto strette. [1] L'architetto Orlacchio ha realizzato anche un'opera di recupero e di riqualificazione nell'area attorno alla stazione e allo stadio Arturo Collana realizzando dei giardinetti, dove sono poste installazioni di Renato Barisani e Lydia Cottone. [1]
Salvator Rosa L’area circostante la stazione ha beneficiato di una profonda riqualificazione che ha riportato allo splendore i resti di un ponte romano e una graziosa cappella neoclassica e ha valorizzato i palazzi circostanti, trasformandoli in opere d’arte, grazie all’intervento di artisti come Mimmo Rotella, Ernesto Tatafiore, Mimmo Paladino, Renato Barisani e Gianni Pisani. [1] I diversi livelli del parco sono collegati anche attraverso una lunga scala mobile esterna, che conduce al piazzale dei giochi, progettato da Salvatore Paladino e Mimmo Paladino. Sul pavimento, a intarsi in travertino su pietra lavica, sono stati realizzati tre giochi praticabili, il tris, la campana e il labirinto. Un richiamo al gioco, con i loro vivacissimi colori, sono anche le sculture ludiche di Salvatore Paladino. Nello stesso piazzale, ma in posizione più appartata, si trova la monumentale “mano” di Mimmo Paladino. L’intero percorso esterno è punteggiato dalle opere di alcuni tra i protagonisti dell’arte contemporanea: Renato Barisani, Augusto Perez, Lucio Del Pezzo, Nino Longobardi, Riccardo Dalisi, Alex Mocika, Ugo Marano. [1] All'interno della stazione è possibile ammirare le installazioni di Raffaella Nappo, Enzo Cucchi, Lu. Ca, Santolo De Luca, Quintino Scolavino, Natalino Zullo, Perino&Vele, Anna Sargenti. [1] La stazione è dotata anche di una seconda uscita a valle di via Salvator Rosa (aperta nel dicembre 2002), la cui presenza è segnalata da una guglia dell’Atelier Mendini, posta al centro di un piazzale. Il basamento della guglia è ricoperto dai rilievi in ceramica di Enzo Cucchi, raffiguranti alcune icone dell’immaginario partenopeo, mentre poco distante vi è un altro simbolo della città, il Pulcinella di Lello Esposito. [1]
MATERDEI Materdei è una stazione della Linea 1 della Metropolitana di Napoli ed è ubicata in Piazza Scipione Ammirato a Napoli. Secondo il quotidiano inglese The Daily Telegraph si è classificata al sedicesimo posto come stazione della metropolitana più bella d'Europa[1]. La stazione è stata progettata da Alessandro Mendini e inaugurata il 5 luglio 2003 alla presenza dei ventotto ministri dei trasporti delle nazioni dell'Unione Europea. La sua apertura è avvenuta ben due anni dopo dell'intera tratta fino a Dante perché è stata utilizzata come pozzo d'estrazione per tutti i materiali e i macchinari impiegati durante gli scavi. All'interno dello scalo, che fa parte del circuito delle stazioni dell'arte, c'è un mosaico di Sandro Chia, un altorilievo di Luigi Ontani e opere di Sol Le. Witt e serigrafie di artisti meno noti. Un particolare della stazione è la guglia di vetro che sovrasta il mosaico di Chia e è stata progettata sempre dal Mendini, anche autore della riqualificazione urbanistica della zona circostante la stazione. [2] La stazione non è situata in una strada di grande comunicazione (come le altre), ma si trova nel rione Materdei, a pochi passi dal quartiere Arenella, dal rione Sanità e dalla fermata dell'autobus che consente di spostarsi nei dintorni. [2]
MUSEO • • • La stazione è stata disegnata da Gae Aulenti nel 1999 e inaugurata nel 2001. Il padiglione esterno è in calcestruzzo, vetro e acciaio, ed è stato dipinto col rosso pompeiano. All'interno ci sono copie di opere custodite nel museo come l'Ercole Farnese, la copia della Testa di Cavallo donata da Lorenzo de Medici a Diomede Carafa e infine ci sono fotografie di Mimmo Jodice che accompagnano il passeggero nel corridoio di collegamento con la Linea 2. L'accesso alla stazione può avvenire da diverse entrate: una, la principale, è situata in Piazza Cavour, una sempre in Piazza Cavour in corrispondenza del Rione Stella ed infine l'altra posta sotto il Museo. Per raggiungere i binari bisogna percorrere due rampe di scale mobili o fisse oppure servirsi degli ascensori (NA 076 - NA 077). I binari sono serviti da una banchina ad isola: proprio in fondo a questa banchina parte il corridoio che conduce alla linea 2. Nel piccolo pianerottolo posto all'inizio del corridoio si trovano gli ascensori (NA 076 - NA 077) ed altre rampe di scale fisse (vandalizzate) con i locali che fanno funzionare le scale mobili (NS 088 - NS 089 - NS 090 - NS 091) che portano all'uscita di Museo. Da segnalare che il progetto originario prevedeva le uscite della stazione in piazza Museo Nazionale all'angolo di Via Pessina, ma i lavori richiedevano la chiusura al traffico di quest'ultima per poi procedere alla realizzazione dell'opera con scavo "a cielo aperto". La cosa, però, era del tutto irrealizzabile, dal momento che non era per nulla possibile chiudere al traffico un nodo cruciale del traffico automobilistico dove vi convergono ben tre flussi principali. Si rese quindi necessario modificare il progetto e deviare il tracciato verso piazza Cavour con scavo delle relative gallerie a foro cieco. Il 27 marzo 2002 venne attivato il prolungamento della linea, dalla stazione di Museo alla nuova stazione di Dante[1].
DANTE "Dante" è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli ed è ubicata sotto l'omonima piazza del centro antico. Disegnata dall'architetto Gae Aulenti nel 1999, è stata inaugurata il 27 marzo 2002[1] dall'allora Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi e fa parte del circuito delle stazioni dell'arte. La struttura esterna si presenta con due padiglioni realizzati in vetro e acciaio che incorniciano la statua di Dante. Al suo interno sono esposte le opere di importanti artisti napoletani, italiani e stranieri, tra questi artisti spicca il nome Jannis Kounellis, autore di un'installazione Senza Titolo, con putrelle (che rappresentano dei binari), scarpe, un cappotto, un cappello e trenini giocattolo, un altro artista è Joseph Kosuth che ha installato Queste cose visibili, un lungo neon un brano del Convivio scritto da Dante. Nicola De Maria ha realizzato un mosaico intitolato Universo senza bombe, regno dei fiori. 7 angeli rossi. Michelangelo Pistoletto ha installato Intermediterraneo, un’opera specchiante in cui è tracciato il profilo del bacino mediterraneo, mentre Carlo Alfano ha realizzato due dipinti montati su un telaio di alluminio dal titolo Luce-Grigio, del 1982 e Frammenti di un autoritratto anonimo del 1985. Gae Aulenti ha inoltre risistemato la piazza destinandola esclusivamente al traffico pedonale e pavimentandola con lastre di pietra lavica e marmo. I binari sono serviti da due marciapiedi. Sia la salita che la discesa avviene mediante tre rampe di scale fisse o mobili (da NS 093 a NS 103; NS 118 - NS 119) oppure tramite ascensori (NA 084 - NA 085 - NA 086 - NA 094 - NA 095). Nonostante vi siano diverse uscite, queste sono tutte ubicate in Piazza Dante.
TOLEDO Progettata dall'architetto spagnolo Óscar Tusquets, la stazione serve per spostarsi sia nella zona del rione Carità sia nella zona degli adiacenti Quartieri Spagnoli, nonché della vicina piazza Carità. Ha tre uscite: via Toledo (composta da due scale poste in direzione piazza del Plebiscito e piazza Carità), via Diaz (fornita unicamente di scala mobile per la risalita) e piazza Montecalvario, collegata attraverso una galleria di 170 metri, e la cui apertura è avvenuta il 18 settembre 2013. Il ritardo dell'inaugurazione della stazione rispetto ai piani originari è stato dovuto ai problemi logistici sorti a causa della presenza della falda acquifera sottostante. Giocoforza l'acqua è l'elemento ricorrente per questa sede inserita nel piano delle stazioni dell'arte. [5] La stazione è stata presentata alla stampa dal sindaco Luigi de Magistris, dal presidente della Regione Stefano Caldoro ed altre autorità territoriali il 12 aprile 2012. [6] La sua messa in funzione, inizialmente prevista per fine giugno, avviene il 17 settembre 2012 a causa di difficoltà nell'approvvigionamento dei materiali. [7] Perciò nel progetto, a firma di Oscar Tusquets, architetto catalano, l’acqua diventa elemento artistico. La stazione, infatti, ha colori diversi a seconda della profondità: dal nero della terra all’ocra del tufo e il blu del mare. Anche Toledo rientra nelle Stazioni dell’Arte: al suo interno le installazioni di William Kentrige riportano figure della mitologia e dell’iconografia partenopea, mentre pannelli multicolore, che riproducono le onde del mare, sono di Bob Wilson. Per una volta le scoperte archeologiche non hanno impedito i lavori: durante gli scavi sono emersi reperti appartenenti al suolo arato del Paleolitico e muri di epoca aragonese, restaurati e integrati nella stazione stessa. Tra la fine di quest’anno e la fine del prossimo sarà completata l’uscita a Montecalvario, alla quale la stazione è collegata da una galleria sotterranea di circa 170 metri.
UNIVERSITÀ Fu progettata dall'architetto Alessandro Mendini e dal designer Karim Rashid. Data la sua vicinanza alla zona portuale, permette di accedere alle zone di via Depretis e via Colombo, di via Marina e del corso Umberto I (conosciuto come Rettifilo), una delle strade più commerciali di Napoli. È possibile raggiungere dalla stazione anche le varie facoltà universitarie presenti nei dintorni, quella di giurisprudenza e di lettere e filosofia dell'Università Federico II e le sedi storiche dell'Orientale. Nel 2011 ha vinto il premio internazionale "Emirates Leaf International Award", a Londra. [2] La stazione si trova ad una profondità di 30 m al di sotto del livello della strada, una profondità notevole, ma di poco conto rispetto alla "viscerale" profondità della stazione di Salvator Rosa. [3] Vi si accede tramite due scale, una posta dinanzi al Palazzo della Borsa, sede della Camera di Commercio di Napoli, l'altra sul marciapiede opposto, lato mare, dove c'è anche il vano ascensore. La loro particolarità sta nell'essere rivestite da piastrelle su cui sono scritte le parole che sono state inventate negli ultimi tempi. La stazione al suo interno è caratterizzata da colori e pannelli molto suggestivi che catturano l'attenzione dei pendolari. In particolare i due colori base sono il fucsia e il verde acido che sono propri ognuno di una delle due banchine. A cominciare dal piano delle obliteratrici dove sono presenti le particolari sculture disegnate da Rashid, la più suggestiva di queste si chiama Synapsi e vuole ricordare il reticolo neurale del cervello, anticipando gli effetti che generano gli ambienti sottostanti. Balzano all'occhio anche le due colonne nere modellate come un profilo umano continuo, definito conversational profile. Il soggetto raffigurato è proprio Rashid.
GARIBALDI La stazione Garibaldi, progettata dall'architetto Dominique Perrault, serve la stazione ferroviaria e le zone della Duchesca, di piazza Garibaldi e dei rioni Case Nuove e Vasto. La parte esterna del complesso ferroviario occupa l'area sud della grande piazza ed è costituita da un lungo pergolato in acciaio con copertura di pannelli in teflon forato, che fa ombra alla sottostante galleria commerciale ipogea e alle scale d'accesso alla stazione. La particolarità dell'interno è costituita dal pozzo di stazione, dove le scale mobili s'intrecciano sospese nel vuoto. Inoltre sono presenti due installazioni artistiche di Michelangelo Pistoletto. La stazione funge inoltre da interscambio tra la linea 1, la linea 2 e la Circumvesuviana.
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