Sicurezza alimentare Quali politiche per il settore agroalimentare

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Sicurezza alimentare Quali politiche per il settore agroalimentare Autore: Valeria Sodano 1

Sicurezza alimentare Quali politiche per il settore agroalimentare Autore: Valeria Sodano 1

Nutrire il mondo in tempo di crisi • Parte I La fame ed il

Nutrire il mondo in tempo di crisi • Parte I La fame ed il settore agroalimentare • Parte II La crisi alimentare del 2008 • Parte III Cibo per tutti? I limiti allo sviluppo: crescita demografica ed esaurimento delle risorse • Parte IV L’organizzazione della produzione di beni agroalimentari: Il mercato funziona? Autore: Valeria Sodano

Parte I La fame ed il settore agroalimentare La fame è il frutto della

Parte I La fame ed il settore agroalimentare La fame è il frutto della povertà e dell’ingiustizia economica e non della carenza di cibo Autore: Valeria Sodano 3

Come è nutrito il mondo? Nonostante il moderno agribusiness lo stato della nutrizione nel

Come è nutrito il mondo? Nonostante il moderno agribusiness lo stato della nutrizione nel mondo è desolante: ØTra 10 e 15 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo “per fame”, e più della metà sono bambine/i. Ø 1 miliardo e duecento milioni di persone soffrono la fame, vale a dire che non hanno accesso a calorie e proteine sufficienti. ØDai 2 ai 3, 5 miliardi di persone soffrono di una qualche carenza alimentare, in genere vitamine e minerali. ØCirca 1, 2 miliardi di persone soffrono di obesità, il che le espone a malattie e a riduzione dell’aspettativa di vita. Ø Il costo sanitario diretto derivante dalla malnutrizione è di circa 30 miliardi di dollari all’anno Autore: Valeria Sodano 4

John Warnock The politics of hunger Methuen pubblications, 1987 Nel 1845 in Irlanda apparve

John Warnock The politics of hunger Methuen pubblications, 1987 Nel 1845 in Irlanda apparve la ruggine della patata. Nei successivi dieci anni morirono 2 milioni di persone. La principale responsabilità per tali morti fu della politica coloniale britannica. Durante la carestia gli investimenti in Irlanda riguardarono esclusivamente settori allora considerati improduttivi (come le infrastrutture) e che si riteneva non entrassero in competizioni con le attività della “libere” imprese. Un certo Robert Peel importò mais indiano durante la carestia. Tale prodotto era considerato di scarso valore semplicemente perché non esisteva allora un mercato inglese per esso. Ci si guardò bene dall’introdurlo come coltivazione al posto della patata e fu utilizzato solo occasionalmente per “calmierare” il prezzo del grano. Autore: Valeria Sodano 5

Chi nutre il mondo? Sebbene il settore agroalimentare cosiddetto moderno abbia assunto notevoli dimensioni,

Chi nutre il mondo? Sebbene il settore agroalimentare cosiddetto moderno abbia assunto notevoli dimensioni, il settore tradizionale, fatto di produzione e commercio su piccola scala continua ad avere una grande rilevanza. Nei paesi in via di sviluppo il fabbisogno alimentare è soddisfatto in maggioranza dalla piccola agricoltura, spesso di sussistenza, con il contributo preponderante del lavoro agricolo femminile Autore: Valeria Sodano 6

Il settore agroalimentare Industrie fornitrici di mezzi tecnici per l’agricoltura (sementi concimi, antiparassitari) Settore

Il settore agroalimentare Industrie fornitrici di mezzi tecnici per l’agricoltura (sementi concimi, antiparassitari) Settore agricolo Ingrosso prodotti agricoli (dealers, big buyers) Industria di trasformazione alimentare Ingrosso prodotti alimentari (Big buyers) Dettaglio consumatori Autore: Valeria Sodano 7

FUNZIONE DEL SETTORE AGROALIMETARE Soddisfare I fabbisogni alimentari delle persone: Garantire una alimentazione adeguata

FUNZIONE DEL SETTORE AGROALIMETARE Soddisfare I fabbisogni alimentari delle persone: Garantire una alimentazione adeguata sotto il profilo dei nutrienti (sicurezza alimentare come food security) e sicura da rischi alimentari (sicurezza alimentare come food safety), contenendo i danni ambientali e con un uso “ottimale” delle risorse, con particolare attenzione a quelle non rinnovabili. Autore: Valeria Sodano 8

Autore: Valeria Sodano 9

Autore: Valeria Sodano 9

4 retailers: Tesco, Sainsbury, Wal-Mart (Asda), Morrisons = over 75% total UK grocery market

4 retailers: Tesco, Sainsbury, Wal-Mart (Asda), Morrisons = over 75% total UK grocery market (In Italy 5 groups = 55%) One company, dominates UK retailing - Tesco Autore: Valeria Sodano 10

Come è nutrito il mondo? ØMolto cibo nel mondo è “gettato via”. Nel Regno

Come è nutrito il mondo? ØMolto cibo nel mondo è “gettato via”. Nel Regno Unito ad esempio circa il 35% del cibo acquistato è buttato via tal quale (confezioni mai aperte perché lasciate scadere o cibi preparati in quantità eccessive). ØIl contributo del settore alimentare al cambiamento climatico è enorme, si stima sia pari al 25 -30% del totale del cambiamento climatico indotto dalle attività umane. L’eccessivo consumo di carne, i trasporti di alimenti su lunghe distanze ed i rifiuti prodotti dagli imballaggi e dallo spreco sono i principali responsabili dei danni ambientali. ØL’industria degli imballaggi alimentari vale circa 100 miliardi di dollari all’anno e cresce ad un ritmo del 10% annuo. In media tra il 10 e il 50% del costo al dettaglio di alimenti è da addebitare ai costi di imballaggio. Gli imballaggi alimentari contribuiscono in modo determinante al costo ambientale, umano, sociale ed economico della “gestione” dei rifiuti Autore: Valeria Sodano 11

Chi “governa” il sistema alimentare mondiale? v. Nel settore agroalimentare mondiale operano alcuni attori

Chi “governa” il sistema alimentare mondiale? v. Nel settore agroalimentare mondiale operano alcuni attori dotati di un potere enorme, economico e politico: v. Poche imprese private (Cargill inc, USA; Bunge Ltd. , Bermuda; Archer Daniels Midland, USA; Louis Dreyfus, France; Marubeni, Japan) controllano il 90% del commercio mondiale dei cereali. v. Le prime 30 catene di commercio al dettaglio (retailers) controllano un terzo delle vendite totali mondiali di beni di largo consumo (grocery). In testa troviamo: Wal-Mart, USA, 10%; Carrefour, Francia, 6%; Tesco, UK, 4%; Schwarz Group, Germania, 3%; ADLI, Germania, 3%; Kroger, US, 3%; Ahold, UK, 3%; Rewe Group, Germania, 3%. Autore: Valeria Sodano 12

Chi “governa” il sistema alimentare mondiale? v Sei corportions (Bayer, Germania, 19%; Syngenta, Svizzera,

Chi “governa” il sistema alimentare mondiale? v Sei corportions (Bayer, Germania, 19%; Syngenta, Svizzera, 19%; BASF, Germania, 11%; Dow Agro. Science, USA 10%; Monsanto, USA, 9%; Du. Pont, USA, 6%) controllano i tre quarti del mercato mondiale di pesticidi. v. Il mercato delle sementi è occupato ormai per l’ 82% da prodotti soggetti a brevetto e circa il 70% di questi ultimi è venduto da 10 imprese, con Monsanto e Du. Pont (USA) che da sole coprono il 40% dell’intero mercato. Autore: Valeria Sodano 13

Chi “governa” il sistema alimentare mondiale? v Le prime 10 imprese controllano il 26%

Chi “governa” il sistema alimentare mondiale? v Le prime 10 imprese controllano il 26% del mercato dei prodotti alimentari confezionati. Valore delle vendite in milioni di dollari per il 2007: Nestle (Sviz. ) 83600; Pepsi. co Inc. (US) 39474; Kraft Foods (US) 37241; The Coca-Cola Company (US) 28857; Unilever (The Netherlands) 26985; Tyson Foods (US) 26900; Cargill (US) 26500; Mars (US) 25000; Archer Daniels Midland Company (USA) 24219; Danone (Francia) 19975. Autore: Valeria Sodano 14

Parte II La crisi alimentare del 2008 Autore: Valeria Sodano

Parte II La crisi alimentare del 2008 Autore: Valeria Sodano

Tra marzo 2007 e aprile 2008 i prezzi sul mercato mondiale del grano e

Tra marzo 2007 e aprile 2008 i prezzi sul mercato mondiale del grano e del riso sono cresciuti rispettivamente del 77% e del 18%, con impennate nei primi mesi del 2008 quando in poche settimane per alcune varietà di riso e di grano il prezzo è aumentato del 150%. Nello stesso periodo le scorte mondiali di cereali hanno raggiunto il minimo storico degli ultimi venti anni. L’aumento dei prezzi dei cereali ha portato con sé un aumento generalizzato dei prezzi dei generi alimentari, Le rivolte contro il “caro cibo” scoppiate in Egitto, Filippine, Camerun, Haiti, Costa d’Avorio nella primavera del 2008 Autore: Valeria Sodano 16

La crisi alimentare del 2008: le spiegazioni ufficiali vla riduzione delle scorte; vle aspettative

La crisi alimentare del 2008: le spiegazioni ufficiali vla riduzione delle scorte; vle aspettative di aumento della domanda dovuta allo sviluppo dei grandi paesi in crescita quali la Cina e l’India; vil rallentamento della crescita dell’offerta avvenuto negli ultimi anni a causa di un rallentamento degli investimenti in agricoltura; valcuni fattori avversi congiunturali cha hanno portato a magri raccolti negli anni recenti; vla riduzione delle terre destinate alle coltivazioni alimentari causata dall’incremento delle coltivazioni di derrate per i biocarburanti; vl’aumento dei costi di produzione e trasporto a causa dell’aumento del prezzo del petrolio. Autore: Valeria Sodano 17

La crisi alimentare del 2008: Le vere cause I. La crisi alimentare non è

La crisi alimentare del 2008: Le vere cause I. La crisi alimentare non è arrivata all’improvviso. II. Esiste un nesso preciso tra crisi alimentare e crisi finanziaria del 2008 III. I prezzi sono aumentati senza che si sia verificata una effettiva carenza dell’offerta in rapporto al fabbisogno Autore: Valeria Sodano 18

la crisi è il frutto di scelte politiche e non l’esito inevitabile di dinamiche

la crisi è il frutto di scelte politiche e non l’esito inevitabile di dinamiche economiche e naturali “autonome”. vdi un mercato agroalimentare mondiale troppo poco concorrenziale e troppo poco regolamentato (per quel che riguarda la correzione dei fallimenti del mercato dovuti a beni pubblici, esternalità e asimmetrie informative); vdelle politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni che hanno ulteriormente impoverito e reso dipendenti dalle importazioni alimentari molti paesi in via di sviluppo; vdella finanziarizzazione dell’economia mondiale che ha esposto i mercati delle commodities agli effetti delle ricorrenti crisi finanziarie. Autore: Valeria Sodano 19

La crisi alimentare del 2008: Gli interventi proposti vpotenziare la ricerca biotecnologica per aumentare

La crisi alimentare del 2008: Gli interventi proposti vpotenziare la ricerca biotecnologica per aumentare la produttività; vproseguire nella liberalizzazione del commercio internazionale; vpromuovere un ulteriore consolidamento (vale a dire imprese più grandi e maggiore concentrazione del mercato) dell’intero settore alimentare anche liberalizzando ulteriormente il mercato della terra; vfare affidamento sul settore privato per la fornitura di servizi di assistenza e sviluppo agricolo; vfacilitare l’accesso al mercato degli input offerti dall’industria dell’agro-chimica anche ai piccoli coltivatori; vintervenire con aiuti alimentari e trasferimenti diretti di reddito presso le popolazioni più povere in caso di crisi alimentare Autore: Valeria Sodano 20

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisognerebbe fare v. Efficaci politiche per la concorrenza

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisognerebbe fare v. Efficaci politiche per la concorrenza nel settore agroalimentare. Le attuali legislazioni antitrust non sono adatte a riconoscere e a limitare tale potere e necessitano pertanto di una profonda revisione. v. Limitazione della concentrazione della proprietà privata della terra e delle risorse naturali per la produzione alimentare. A tal riguardo si noti che un effetto dell’attuale crisi finanziaria ed economica è stato l’aumento degli investimenti in terra arabile e risorse naturali da parte di governi, quale quello cinese, che vogliono assicurarsi un certo livello di auto approvvigionamento alimentare, e di grandi imprese del food, ma non solo, in cerca di investimenti soldi di lungo periodo. Autore: Valeria Sodano 21

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisogenerebbe fare v. Garantire il diritto delle donne

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisogenerebbe fare v. Garantire il diritto delle donne alla proprietà della terra. In molti paesi in via di sviluppo sebbene le donne siano le principali responsabili del lavoro agricolo e dell’approvvigionamento alimentare su scala familiare non hanno diritto né alla proprietà della terra né al credito, né spesso alla stipulazione di qualsivoglia contratto; esse inoltre sono escluse dai programmi di assistenza agricola. Oltre a rappresentare una grave ingiustizia, ciò è causa di gravi inefficienze nell’uso delle risorse. E‘ ampiamente provato ormai che la promozione dell’uguaglianza di genere e l’accesso alla proprietà della terra da parte delle donne possano migliorare la sicurezza alimentare di molti paesi poveri meglio di qualsiasi altro tipo di intervento (Action. Aid, 2008; World Bank, 2008). Autore: Valeria Sodano 22

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisognerebbe fare v. Sostegno all’agricoltura su piccola scala,

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisognerebbe fare v. Sostegno all’agricoltura su piccola scala, attraverso facilitazioni nell’accesso al credito, offerta di servizi pubblici alle imprese e assistenza tecnica, promozione dell’associazionismo e della cooperazione. v. Regolamentazione dei mercati alimentari attraverso la definizione di standard pubblici che garantiscano la sostenibilità delle attività di produzione, distribuzione e consumo e che facciano internalizzare alle imprese quei costi ambientali sanitari e sociali attualmente scaricati sulla collettività Autore: Valeria Sodano 23

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisognerebbe fare Food as a human rght una

La crisi alimentare del 2008: Cosa bisognerebbe fare Food as a human rght una adeguata nutrizione è un diritto umano Food sovregneity sovranità alimentare Gender equality uguaglianza di genere Democracy democrazia Peace pace Income re-distribution politiche di redistribuzione che attenuino l’ineguaglianza economica Autore: Valeria Sodano 24

Profit increase for some of the world’s largest grain traders Company Profits 2007 Increase

Profit increase for some of the world’s largest grain traders Company Profits 2007 Increase from (US$ million) 2006 (%) Cargill (US) 2, 340 36% ADM (US) 2, 200 67% Con. Agra (US) 764 30% Bunge (US) 738 49% Noble Group (Singapore) 258 92% Marubeni (Japan) 90* 43%* Autore: Valeria Sodano 25

Profit increase for some of the world’s largest fertiliser corporations. Profits 2007 (US$ million)

Profit increase for some of the world’s largest fertiliser corporations. Profits 2007 (US$ million) Increase from 2006 (%) Potash Corp (Canada) 1, 100 72% Yara (Norway) 1, 116 44% Sinochem (China) 1, 100 95% Mosaic (US) 708 141% ICL (Israel) 535 43% K + S (Germany) 420 2. 8% Company Autore: Valeria Sodano 26

Parte III Cibo per tutti? I limiti allo sviluppo: crescita demografica ed esaurimento delle

Parte III Cibo per tutti? I limiti allo sviluppo: crescita demografica ed esaurimento delle risorse Autore: Valeria Sodano

La terra in cifre (stime 2006) Continente Superficie kmq (000000) Popolazione (000000) Europa 10

La terra in cifre (stime 2006) Continente Superficie kmq (000000) Popolazione (000000) Europa 10 709 Asia 44 3949 Africa 30 905 America sett. e centr. 24 511 America merid. 18 373 Oceania 8 34 Antartide 12 - Autore: Valeria Sodano

Stati Pop. (mil. ) fecondità Pil procap. $ Cina 1307 1, 7 2001 India

Stati Pop. (mil. ) fecondità Pil procap. $ Cina 1307 1, 7 2001 India 1117 2, 4 797 USA 300 2 44190 Italia 56 1, 35 31790 Russia 145 1, 4 6856 Etiopia 53 5, 3 177 Autore: Valeria Sodano

I limiti “naturali” Rapida crescita demografica. Agli attuali tassi di fecondità ogni anno si

I limiti “naturali” Rapida crescita demografica. Agli attuali tassi di fecondità ogni anno si aggiungono 70 milioni di persone alla popolazione mondiale. Scarsità risorse idriche. Abbassamento delle falde freatiche, pozzi che attingono alle falde fossili non reintegrabili; ad esempio 175 milioni di indiani consumano cereali prodotti con acqua di pozzi di irrigazione in via di esaurimento. Perdita di terreno coltivabile. Lo strato superiore del suolo, terra arabile, è sostanzialmente una risorsa non rinnovabile; ogni anno l’erosione e il degrado dei suoli sottraggono preziosa terra arabile all’agricoltura mondiale. Riscaldamento globale. Desertificazione e riduzione delle rese). Esaurimento del petrolio. Per ogni tonnellata di cereali sono utilizzati 12 galloni di petrolio (2005). Autore: Valeria Sodano

Altri fattori limitanti Biocarburanti. Nel 2009 un quarto della produzione cerealicola statunitense, sufficiente a

Altri fattori limitanti Biocarburanti. Nel 2009 un quarto della produzione cerealicola statunitense, sufficiente a nutrire 125 milioni di americani e mezzo milione di indiani ai livelli di consumo attuali, è stato destinato alle automobili. I cereali necessari a un pieno di etanolo per un SUV nutrirebbero una persona per un anno. Crescita economica e cambiamento degli stili alimentari. Mano a mano che la dieta si arricchisce di cibi animali le risorse necessarie alla produzione di cibo aumentano. Attualmente il consumo procapite di cereali è di 800 kg in USA, 400 kg in Italia, 200 kg in India, a tali tre livelli di consumo le risorse attuali potrebbero nutrire rispettivamente 2, 5, 5 e 10 miliardi di persone. Autore: Valeria Sodano

Autore: Valeria Sodano

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Parte IV L’organizzazione della produzione e vendita di beni agroalimentari: Il mercato funziona? Autore:

Parte IV L’organizzazione della produzione e vendita di beni agroalimentari: Il mercato funziona? Autore: Valeria Sodano

1. Il problema distributivo (intra e intergenerazionale) 2. I fallimenti del mercato v. Imperfezioni

1. Il problema distributivo (intra e intergenerazionale) 2. I fallimenti del mercato v. Imperfezioni di mercato (elevata concentrazione, barriere all’entrata dovute ad esempio alle spese in pubblicità ed ai brevetti, rigidità della domanda per beni primari) v. Esternalità v. Beni pubblici v. Asimmetrie informative (qualità e rischio alimentare) v. Instabilità dei mercati agricoli (rischi di produzione e aggiustamenti temporali) Autore: Valeria Sodano 38

L’evoluzione del settore agroalimentare negli ultimi venti anni ha di fatto accentuato ed aggravato

L’evoluzione del settore agroalimentare negli ultimi venti anni ha di fatto accentuato ed aggravato tutte le cause di fallimento del mercato. Finaziarizzazione dell’economia, privatizzazioni, deregolamentazione dei mercati, liberalizzazione del commercio mondiale, privatizzazione dei beni comuni…………………. La fame non è stata sconfitta ed è aumentata l’instabilità e la vulnerabilità del sistema, una testimonianza è data dalla recente crisi alimentare. Cosa fare? Autore: Valeria Sodano 39

Cosa fare? 1 Riformare il sistema (un capitalismo dal volto umano) ØPolitiche per la

Cosa fare? 1 Riformare il sistema (un capitalismo dal volto umano) ØPolitiche per la concorrenza ØRegolamentazione dei mercati (standards ambientali, sanitari e di qualità) ØPolitiche di redistribuzione e aiuti alimentari ØPolitiche di stabilizzazione dei mercati agricoli. Autore: Valeria Sodano 40

Cosa fare? 2 Cambiare il sistema L’alimentazione come diritto umano Lo stato garantisce il

Cosa fare? 2 Cambiare il sistema L’alimentazione come diritto umano Lo stato garantisce il rispetto dei diritti umani Il cibo non è una merce E’ il piano pubblico che organizza la produzione e la distribuzione di generi alimentari Autore: Valeria Sodano 41

E’ possibile prefigurare un sistema economico che sia di mercato per alcuni settori e

E’ possibile prefigurare un sistema economico che sia di mercato per alcuni settori e pianificato per altri? Vale a dire prefigurare la gestione diretta da parte di istituzioni pubbliche di una parte delle attività di produzione e la proprietà pubblica di quelle risorse necessarie a garantire il soddisfacimento dei bisogni che vengono riconosciuti come diritti umani. Autore: Valeria Sodano 42

Sicuramente vi sarebbe bisogno di una rivoluzione culturale che sposti il sistema di valori

Sicuramente vi sarebbe bisogno di una rivoluzione culturale che sposti il sistema di valori ed il comportamento di una quota maggioritaria della popolazione. Il ruolo della politica è quello della progettazione istituzionale che permetta la nascita di nuove istituzioni per l’organizzazione economica che consentano la gestione partecipativa dei beni comuni (che possiamo considerare come tutti quei beni che servono a garantire i diritti umani fondamentali) Autore: Valeria Sodano 43

Obiettivi Strumenti Politiche strutturali e delle risorse Conservazione del suolo e delle acque Programmazione

Obiettivi Strumenti Politiche strutturali e delle risorse Conservazione del suolo e delle acque Programmazione territoriale; regolamentazioni per l’uso del suolo e delle acque; progetti di conservazione Miglioramento del capitale fondiario e del capitale tecnico Riforme fondiarie; contributi a fondo perduto e credito agevolato per investimenti in strutture e dotazioni tecniche Miglioramento del capitale umano Assistenza tecnica; l’innovazione politiche per la formazione e Politiche dei redditi Equiparazione dei redditi agricoli ai redditi non agricoli. Mantenimento dell’occupazione in agricoltura Strumenti diretti Integrazione diretta dei redditi; trasferimenti monetari; sussidi di disoccupazione Strumenti indiretti Sostegno dei prezzi; agevolazioni fiscali; contributi per la copertura dei costi di produzione Politiche di mercato Sostegno e stabilizzazione dei prezzi Prezzo minimo, integrazione di prezzo, ammassi (storage) Promozione della concorrenza Politiche antitrust Sostegno della domanda Sussidi al consumo; aiuti alla trasformazione; sussidi alla importazioni Efficienza della distribuzione Promozione dell’associazionismo; regolamentazione dei mercati; investimenti in infrastrutture; innovazioni nella logistica Gestione del rischio Contributi assicurativi; fondi assicurativi pubblici; informazione e assistenza; regolamentazione dei mercati futures Sostegno del mercato interno Interventi protezionistici: barriere tariffarie e non tariffarie Autore: Valeria Sodano

Food policy goals Food policy instruments Embedded liberalism (the economic sphere dependent on social

Food policy goals Food policy instruments Embedded liberalism (the economic sphere dependent on social and political sphere) Neoliberalism (economization of social and political sphere) Correcting market failures: non competitive markets Competition policy (high enforcement). Chicago school approach to competition policy (low enforcement). Correcting market failure: negative externalities (limiting the environmental impact of food production and distribution, such as pollution, global warming, and non renewable resource depletion) Command control instruments (standards and regulation). Market based instruments (taxes, subsidies, and economic incentives) Market based instruments, according preference to economic incentives with respect to taxes (e. g. carbon emission trading preferred to carbon tax). Self regulation. Private governance CSR Correcting Market failure: public goods (food safety and climate change mitigation as examples of public goods) Command control (standards and regulation). Market based instruments (taxes and subsidies). State as a direct provider of public goods. Market based instruments. Privatization. SCR. Private governance Correcting Market failure: informative imperfection (as in the case of credence goods and food risk). Regulation. Disclosure. Public information. Self-regulation. Private governance Regulation. Fiscal measures. Direct market interventions (stocks and ……. Upholding human rights. (the economic dimension overshadowed by political and social dimensions). No intervention The economic rationale Ethical and political rationale Assuring access to safe food to poor people. Food as a human rights. Food safety and food security policies as a matter of social justice. Autore: Valeria Sodano

Food security The number of people lacking access to the minimum diet has risen

Food security The number of people lacking access to the minimum diet has risen from 824 million in 1990 to 925 million in 2010. Global warming Considering also emissions by indirect activities associated with food production and distribution (such as home storage and refrigerators, waste disposal, transportation by final consumers and so on) the global food system is accountable for nearly 50% of total world GHG emissions(Grain, 2009). Climate change threatens food production through desertification, water shortages, yield decreases. Energy In the future oil shortages may threaten food availability. It takes more than 400 gallons of oil to feed one person for a year in the USA. In terms of energy conversion this food production system means that it takes three calories of energy for every single calorie of edible food produced on average. In the case of grain-fed beef it takes 35 calories of energy for every one calorie of beef. Oil shortage threatens food security also through the increasing use of arable land for bio fuel production. Land depletion and land grabbing The amount of arable land per capita is steadily decreasing. It has almost halved since 1960. After the 2008 food crisis rich countries and TNCs have been buying large swathes of land, mainly offered by corrupted governments and elites in developing countries. Water scarcity Agriculture accounts for 70% of global fresh water use. Almost a billion people live in countries chronically short of water. By 2030 demand for water is expected to increase by 30%. Food safety Unsafe food causes many acute and life-long diseases, ranging from diarrhoeal diseases to various forms of cancer. WHO estimates that foodborne and waterborne diarrhoeal diseases taken together kill about 2. 2 million people annually, 1. 9 million of them children. Competition and power asymmetries in the food chain There are evident imbalances of power among the different stages of the world food chain. About 7 billion consumers and 1. 5 farmers are squeezed by no more than 500 companies –retailers, food companies, traders and processors- who control 70%of the world food market. Only three companies (Cargill, Bunge and ADM) account for 90% of the global grain trade. Four firms (Dupont, Monsanto, Syngenta and Limagrain) control over 50% of seed industry. large companies in the food system are now expanding their power by directly regulating the system, setting private standard and dictating policy agendas to international organisms. Inequalities Hunger does not affect uniformly people in the world: it is concentrated in developing countries, in rural area and among women. In other words hunger is concentrated among poor people. Since neoliberal globalization has raised income inequalities, making poverty and hunger “incurable deseases”. Food loss and waste Food waste and loss, i. e. food that is discarded or lost uneaten, annually accounts for 1. 3 billion tons of food, about one third of the global food production (according to a 2011 estimate). Consumers’ attitudes and retailers’ procurement and marketing policies are referred to as the main causes. Malnutrition and obesity Besides hunger malnutrition means over nutrition and obesity. Obesity is associated with higher mortality rates for cardiovascular diseases and cancer. In the United States obesity and overweight together are the second leading cause of preventable death. Over the last twenty years obesity has also spread in developing countries. World obesity. Sodano epidemic has multiple causes, nevertheless important Autore: Valeria recognized causes are poverty, low level of education, children exposure to junk food advertising.

Gli interventi sulla distribuzione hanno come obiettivo: 1. facilitare l’accesso dei prodotti agricoli sui

Gli interventi sulla distribuzione hanno come obiettivo: 1. facilitare l’accesso dei prodotti agricoli sui mercati finali 2. migliorare l’efficienza delle attività di distribuzione 3. garantire l’equità nei rapporti commerciali tra agricoltura e settore distributivo. Gli interventi più comuni sono gli investimenti in infrastrutture e strutturelogistiche e la promozione dell’associazionismo in agricoltura. I vantaggi dell’associazionismo vanno dalla possibilità di effettuare investimenti comuni in struttureorganizzative di vendita e all’acquisto di servizi commerciali e di marketing chenon sarebbero accessibili alla singola impresa agricola, fino al maggiore potere contrattualeche il gruppo può avere nei riguardi del settore distributivo grazie soprattuttoai maggiori volumi di vendita. Tra i diversi tipi di associazionismo ricordiamo le associazioni di produttori definite in base alla legge 674/1978 e le cooperative divendita e trasformazione. Autore: Valeria Sodano

Il decreto legge 102 2005 ha introdotto come nuova forma associativa, le organizzazioni di

Il decreto legge 102 2005 ha introdotto come nuova forma associativa, le organizzazioni di produttori. Queste al fine di promuovere la ommercializzazione della produzione dei produttori aderenti perseguono i seguenti scopi: – assicurare la programmazione della produzione e l’adeguamento della stessa alla domanda, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; – concentrare l’offerta e commercializzare direttamente la produzione degli associati; – partecipare alla gestione delle crisi di mercato; – ridurre i costi di produzione e stabilizzare i prezzi alla produzione; – promuovere pratiche colturali e tecniche di produzione rispettose dell’ambiente e del benessere degli animali; – assicurare la trasparenza e la regolarità dei rapporti economici con gli associati nella determinazione dei prezzi di vendita dei prodotti; – realizzare iniziative relative alla logistica; – adottare tecnologie innovative; – favorire l’accesso a nuovi mercati, anche attraverso l’apertura di sedi o uffici commerciali. Autore: Valeria Sodano

Gli interventi per la gestione del rischio (Cafiero et al. , 2007) hanno come

Gli interventi per la gestione del rischio (Cafiero et al. , 2007) hanno come obiettivo quello di assicurare in un qualche modo gli agricoltori contro i seguenti rischi che caratterizzano l’attività agricola: – rischi di produzione (possibilità che la quantità e/o la qualità prodotta siano diverse da quella attesa); – rischi di mercato, (possibilità di ricevere prezzi inferiori rispetto a quelli attesi e/o pagare prezzi superiori a quelli attesi per l’acquisto dei fattori produttivi); – rischi finanziari (mancanza di liquidità per ripagare i debiti o per anticipare le spese); – rischi istituzionali (cambiamento di norme e regolamenti di riferimento per l’impresa); – rischi personali (capacità dell’imprenditore e coadiuvanti di continuare a svolgere efficacemente le proprie attività). Autore: Valeria Sodano