Le politiche attive del lavoro Sono definite politiche

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Le politiche attive del lavoro Sono definite politiche attive del lavoro tutte quelle misure

Le politiche attive del lavoro Sono definite politiche attive del lavoro tutte quelle misure finalizzate a supportare l’occupabilità e l’occupazione dei lavoratori. Il concetto di politica attiva si riferisce all’esigenza di implementare politiche selettive per l’occupazione finalizzate a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di soggetti deboli (disoccupati, persone con problemi sociali e sanitari. Si possono avere diversi strumenti di politica attiva del lavoro: 1) I servizi per l’impiego 2) I sussidi per l’occupazione 3) La formazione e l’addestramento professionale 4) La creazione di posti di lavoro 5) I programmi di inserimento lavorativo

I servizi all’impiego Svolgono attività di sostegno e consulenza per le persone in cerca

I servizi all’impiego Svolgono attività di sostegno e consulenza per le persone in cerca di occupazione o per chi ha perso il proprio posto di lavoro. Essi svolgono una serie di funzioni: a) Accoglienza b)Orientamento e consulenza c) Servizi di incontro domanda e offerta di lavoro d)Attività amministrative

I sussidi all’occupazione Lo scopo dei sussidi all’occupazione è quello di integrare il salario

I sussidi all’occupazione Lo scopo dei sussidi all’occupazione è quello di integrare il salario dei lavoratori meno qualificati e dei working poor. Sono incentivi monetari al lavoro che possono assumere la forma alternativa di: 1) Sussidi vincolati all’occupazione: a) crediti di imposta condizionati all’occupazione b) sussidi condizionati all’occupazione. L’obiettivo principale è quello fi sostenere i redditi dei lavoratori. 2) Sussidi al salario: a) sussidi all’occupazione pagati ai datori di lavoro; b)riduzione dei contributi sociali pagati dal datore di lavoro. I sussidi al salario sono contributi erogati per favorire l’occupazione di lavoratori a bassa remunerazione.

La formazione e l’addestramento professionale Costituiscono un filone di intervento che si propone come

La formazione e l’addestramento professionale Costituiscono un filone di intervento che si propone come obiettivo quello di migliorare e costituire le competenze e conoscenze necessarie ai lavoratori per accedere o rimanere all’interno del mercato del lavoro. Vi sono differenze tra formazione e addestramento professionale. Attraverso questi due interventi si mira a ridurre principalmente l’impatto dei costi di selezione e formazione per le imprese che porta a discriminare i soggetti più fragili sotto il profilo delle competenze professionali. Esistono differenze sostanziali per qualificare la formazione e l’addestramento professionale in base:

La creazione di posti di lavoro Le politiche attive del lavoro possono concretizzarsi anche

La creazione di posti di lavoro Le politiche attive del lavoro possono concretizzarsi anche attraverso la creazione di posti di lavoro. In genere le strategie di creazione di posti di lavoro sono indirizzate o a offrire occupazione a persone appartenenti a categorie svantaggiate oppure a promuovere occupazione in aree svantaggiate (es. i lavori socialmente utili)

I programmi di inserimento lavorativo Sono misure finalizzate all’inserimento di soggetti deboli nell’ambito del

I programmi di inserimento lavorativo Sono misure finalizzate all’inserimento di soggetti deboli nell’ambito del mercato del lavoro che per limitazioni funzionali (fisiche, psichiche, relazionali) non sono in grado di sopportare un ammontare di lavoro standard e di svolgere un numero di mansioni normale. Tra questi ricadono i soggetti portatori di handicap e i disabili, ma anche i malati psichici, tossicodipendenti o altri individui con problemi psicologici o sociali. La situazione di svantaggio si concretizza in una riduzione della performance delle prestazione lavorativa o in un restringimento delle mansioni che possono essere svolte. Per favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti deboli possono essere attivate diverse misure. Le principali sono: a) misure regolamentative; b) misure migliorative o compensative; c) misure sostitutive o integrative. Le diverse misure non sono mutualmente esclusive, ma possono prendere forma in politiche di sostegno integrate.

La politica sanitaria

La politica sanitaria

La politica sanitaria Il sistema sanitario è l’insieme delle istituzioni, degli attori e delle

La politica sanitaria Il sistema sanitario è l’insieme delle istituzioni, degli attori e delle risorse, umane e materiali, che concorrono alla promozione, al recupero e al mantenimento della salute. Esso si compone di diversi sottosistemi. I principali sottosistemi sono tre: 1) domanda 2) offerta 3) finanziamento

I sottosistemi della domanda, dell’offerta e del finanziamento Il sottosistema della domanda raggruppa tutta

I sottosistemi della domanda, dell’offerta e del finanziamento Il sottosistema della domanda raggruppa tutta la popolazione che esprime un bisogno di salute e richiede prestazioni per ripristinare il proprio stato di benessere Il sottosistema dell’offerta ha il compito di produrre e distribuire servizi e prestazioni sanitarie Il sottosistema del finanziamento si occupa di raccogliere e distribuire le risorse monetarie necessarie per far funzionare il sistema nel suo complesso.

Finalità e attività del sistema sanitario Persegue diverse finalità che vanno dalla prevenzione della

Finalità e attività del sistema sanitario Persegue diverse finalità che vanno dalla prevenzione della morte alla guarigione dalle malattie, dal sollievo della sofferenza all’impedimento di situazioni di cronicità, fino alla promozione della salute. Le attività svolte sono molteplici: 1) prevenzione primaria 2) prevenzione secondaria 3) diagnosi e cura 4) riabilitazione

Prevenzione primaria, prevenzione secondaria, diagnosi e cura, riabilitazione La prevenzione primaria è volta a

Prevenzione primaria, prevenzione secondaria, diagnosi e cura, riabilitazione La prevenzione primaria è volta a eliminare le cause di insorgenza delle malattie e i possibili fattori di rischio per la salute La prevenzione secondaria è finalizzata a individuare le malattie in fase precoce e ad arrestarne l’evoluzione La diagnosi e cura sono volte a identificare le cause delle malattie, rimuovere lo stato patologico o ritardarne il decorso La riabilitazione è finalizzata a recuperare le capacità funzionali compromesse dalla malattia e a impedirne la cronicità.

Fattori che influenzano la salute 1) Patrimonio genetico 2) Fattori ambientali 3) Fattori socioculturali,

Fattori che influenzano la salute 1) Patrimonio genetico 2) Fattori ambientali 3) Fattori socioculturali, economici e stili di vita 4) Uso dei servizi sanitari Il sistema sanitario può farsi promotore presso i decisori pubblici di altri settori, affinchè vengano attuate «politiche sane» : nella produzione di energie rinnovabili, nei trasporti, nell’alimentazione e nell’agricoltura.

Scopo del sistema sanitario Lo scopo del sistema sanitario è quello di produrre salute

Scopo del sistema sanitario Lo scopo del sistema sanitario è quello di produrre salute e su questa base deve essere valutato. Le risorse consumate si trasformano in salute I parametri per valutare un sistema sanitario sono quattro: 1) l’efficienza 2) l’efficacia 3) i costi 4) l’equità

L’efficienza, l’efficacia, i costi, l’equità L’efficienza viene definita come rapporto tra prestazioni/risorse. E’ relativa

L’efficienza, l’efficacia, i costi, l’equità L’efficienza viene definita come rapporto tra prestazioni/risorse. E’ relativa all’impiego economico delle risorse nel processo produttivo. E’ misurata dal numero di prestazioni realizzate da un’unità di fattore produttivo impiegato (ad esempio il numero di visite per ora di lavoro medico). L’efficacia viene definita come rapporto tra salute/prestazioni. Misura il contributo dei servizi sanitari al miglioramento dello stato di salute. I costi hanno come principale indicatore la spesa sanitaria totale pro capite. L’equità, ovvero l’uguaglianza di accesso alle cure sanitarie.

Tre modelli dei sistemi sanitari 1) il sistema mutualistico (o delle assicurazioni sociali di

Tre modelli dei sistemi sanitari 1) il sistema mutualistico (o delle assicurazioni sociali di malattia) 2) il servizio sanitario nazionale 3) le assicurazioni private di malattia

I modelli sanitari mutualistico e nazionale si differenziano: 1) in termini di copertura: nel

I modelli sanitari mutualistico e nazionale si differenziano: 1) in termini di copertura: nel primo modello i principali destinatari sono i lavoratori, nel secondo modello l’intera popolazione; 2) nel sistema mutualistico il principale erogatore di prestazioni e servizi - le mutue assicurative – è privato o parastatale, ; nei sistemi sanitari nazionali è lo stato che si fa carico della gestione e dell’erogazione dell’assistenza sanitaria; 3) il meccanismo di finanziamento è differente: nel primo è contributivo, nel secondo fiscale.

Prestazioni monetarie All’interno dei sistemi di Welfare, accanto ai sistemi sanitari, vengono in genere

Prestazioni monetarie All’interno dei sistemi di Welfare, accanto ai sistemi sanitari, vengono in genere garantite almeno due prestazioni monetarie connesse alla tutela della salute: 1) indennità di malattia 2)indennità di maternità. 1) Consiste in una somma che viene pagata in sostituzione della retribuzione ai lavoratori che si ammalano; 2) è un diritto che viene dato alle lavoratrici madri e che permette loro di assentarsi per un periodo

I principali attori istituzionali di un sistema sanitario 1) I cittadini 2)Gli organi centrali

I principali attori istituzionali di un sistema sanitario 1) I cittadini 2)Gli organi centrali dello Stato e quelli periferici 3)I soggetti economico-finanziari che acquistano e vendono le prestazioni (soggetti pubblici e privati come mutue, assicurazioni, casse malattia) 4)Le strutture di erogazione dei servizi: ospedali, ambulatori, operatori singoli e associati, laboratori…

Una panoramica storica. Origine ed evoluzione dei sistemi sanitari nel secondo dopoguerra. A partire

Una panoramica storica. Origine ed evoluzione dei sistemi sanitari nel secondo dopoguerra. A partire dagli anni Trenta dell’Ottocento i paesi europei perseguirono DUE principali obiettivi di politica sanitaria: 1) la neutralizzazione di veicoli di contagio 2) la soppressione di ogni potenziale fonte di miasma. Essi erano ritenuti responsabili della spirale epidemica. Il peggioramento delle condizioni lavorative e i maggiori rischi di infortunio sul lavoro connessi al processo di industrializzazione determinarono interventi e misure di assistenza e di prevenzione in campo sanitario, e in seguito favorirono l’introduzione di un’assicurazione sociale obbligatoria contro i rischi di infortunio.

Una panoramica storica. Origine ed evoluzione dei sistemi sanitari nel secondo dopoguerra Nella fase

Una panoramica storica. Origine ed evoluzione dei sistemi sanitari nel secondo dopoguerra Nella fase originaria di sviluppo della sanità hanno avuto un ruolo di rilievo anche le chiese, gli istituti di beneficienza e i vari movimenti popolari. I movimenti politico-religiosi sperimentarono le prime forme di mutualismo sanitario. Di fronte a queste forme di mutualismo in campo sanitario, lo stato venne stimolato a emanare provvedimenti di legge per regolare la disciplina del mutuo soccorso. Al mutualismo sanitario a carattere volontario seguì l’introduzione dell’assicurazione pubblica e obbligatoria contro le malattie che ha rappresentato il punto di svolta nell’evoluzione dei moderni sistemi sanitari.

Una panoramica storica. Origine ed evoluzione dei sistemi sanitari nel secondo dopoguerra L’assicurazione obbligatoria

Una panoramica storica. Origine ed evoluzione dei sistemi sanitari nel secondo dopoguerra L’assicurazione obbligatoria si distingueva dalle tradizionali istituzioni di beneficienza pubblica, privata e religiosa per il fatto di offrire prestazioni su base non più locale, ma nazionale. Essa creava un nuovo diritto sociale all’assistenza in caso di malattia, disciplinato e protetto dalla legge. Tale diritto imponeva come contropartita il dovere di contribuzione da parte di ogni potenziale beneficiario. In Italia furono attuati vari tentativi di riforma prima di arrivare all’introduzione dell’assicurazione obbligatoria (o del servizio sanitario nazionale). Nel periodo che va dall’inizio del XX secolo alla Seconda Guerra Mondiale il settore sanitario ha registrato una crescita progressiva. La professione medica si è specializzata e organizzata. A partire dagli anni ‘ 50 il settore sanitario ha conosciuto in tutti i paesi industrializzati una forte espansione sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo.

L’espansione del settore sanitario dagli anni ‘ 50 in poi 1) Un primo indicatore

L’espansione del settore sanitario dagli anni ‘ 50 in poi 1) Un primo indicatore per cogliere questo processo dal punto di vista quantitativo è la percentuale di spesa sanitaria totale sul PIL. Negli ultimi cinquant’anni la spesa sanitaria nei paesi industrializzati e più che raddoppiata. 2) Un secondo indicatore è dato dai tassi di occupazione nel settore sanitario e socioassistenziale sul totale degli occupati. Dagli anni Sessanta agli anni Duemila tale percentuale è aumentata in maniera consistente in tutti i paesi Ocse. 3) Un terzo indicatore è rappresentato dal grado di copertura dell’assistenza sanitaria che è cresciuto progressivamente in tutti i paesi a partire dagli anni Sessanta. L’innovazione più rilevante del lungo ciclo postbellico di espansione dei sistemi di Welfare è stata l’introduzione di un novo modello organizzativo: il servizio sanitario nazionale.

Il sistema sanitario nazionale L’Italia è stato il primo paese dell’Europa meridionale a imboccare

Il sistema sanitario nazionale L’Italia è stato il primo paese dell’Europa meridionale a imboccare la strada dell’universalismo in campo sanitario abolendo le casse mutue e introducendo nel 1978 un servizio sanitario nazionale. Un servizio sanitario nazionale tende a essere più omogeneo e standardizzato rispetto ai tradizionali sistemi di mutue obbligatorie. Inoltre esso tende a erodere gli spazi di azione del settore non pubblico e a indurre una progressiva omologazione dei comportamenti sanitari sia degli utenti che dei fornitori di prestazioni. Infine, un servizio sanitario nazionale realizza pienamente l’ideale della cittadinanza sanitaria: ossia di una garanzia di assistenza universale, collegata al solo status di cittadino e quindipendentemente da ogni altra condizione socioeconomica.

Il sistema sanitario nazionale Una dimensione rilevante della variazione tra i sistemi sanitari dei

Il sistema sanitario nazionale Una dimensione rilevante della variazione tra i sistemi sanitari dei vari paesi occidentali è costituita dalle configurazioni particolari del mix tra pubblico, privato e «sociale» . Possiamo perciò collocare i principali paesi OCSE in base a due dimensioni. 1) Erogazione dell’assistenza sanitaria nelle tre forme: pubblica, privata e mista. 2) Finanziamento, di tipo prevalentemente fiscale o contributivo. Tra i paesi che presentano un sistema di finanziamento di tipo fiscale troviamo, oltre ai paesi scandinavi e alla Gran Bretagna, anche l’Italia e la Spagna. In tutti i paesi gli schemi privati sono complementari e integrativi di quelli pubblici e coprono dai rischi di malattia fasce circoscritte di popolazione,

L’Italia: dal servizio mutualistico al servizio sanitario nazionale L’evoluzione della politica sanitaria e il

L’Italia: dal servizio mutualistico al servizio sanitario nazionale L’evoluzione della politica sanitaria e il processo di statalizzazione del settore sono stati influenzati dai rapporti di forza esistenti tra i seguenti attori: 1) i partiti e i movimenti politici; 2) la professione medica e le sue associazioni di categoria; c) la burocrazia e gli apparati che erogano servizi; 4) le amministrazioni subnazionali. Il campo di forza tra questi attori è stato storicamente abbastanza bilanciato. Nel 1978 l’Italia ha smantellato il vecchio sistema mutualistico imperniato su una molteplicità di schemi categoriali per istituire un servizio sanitario nazionale. La Legge 138/1968 (Legge Mariotti) ha istituito gli enti ospedalieri. Uno degli aspetti più rilevanti di questa legge riguardava il decentramento dei compiti e delle funzioni sanitarie alle regioni. Essa sanciva anche l’estensione a tutti i cittadini del diritto all’assistenza ospedaliera.

L’Italia: dal servizio mutualistico al servizio sanitario nazionale Per portare a compimento l’istituzione del

L’Italia: dal servizio mutualistico al servizio sanitario nazionale Per portare a compimento l’istituzione del servizio sanitario nazionale (SSN) venne approvata la L. 386/1974. Infine, preceduta da lunga elaborazione, venne approvata la legge istitutiva del SSN (L. 833/1979). L’istituzione del SSN ha comportato la sostituzione di tutte le mutue categoriali con un’unica assicurazione nazionale estesa a tutti i cittadini. Il sistema venne articolato su tre livelli dotati di autonomia politicoistituzionale: stato, regioni, comuni. Allo stato spettava la definizione del quadro giuridico-operativo di svolgimento delle attività di tutela della salute Alle regioni erano attribuite competenze di programmazione e di attuazione del SSN Al livello locale faceva capo l’organizzazione di base dei servizi attraverso le USL.