LA STIMOLAZIONE COGNITIVA NELLA DEMENZA Use or lose

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LA STIMOLAZIONE COGNITIVA NELLA DEMENZA “Use or lose it” Dott. ssa Barbara Zanchettin “?

LA STIMOLAZIONE COGNITIVA NELLA DEMENZA “Use or lose it” Dott. ssa Barbara Zanchettin “? ”

Popolazione mondiale over 60 milioni 1500 1300 1000 > 60 anni 180% 488 500

Popolazione mondiale over 60 milioni 1500 1300 1000 > 60 anni 180% 488 500 0 1990 2030 Kinsella e Vel. Koff, 2001

IL CERVELLO UMANO 1. 300 -1. 500 grammi di tessuto gelatinoso composto da 100

IL CERVELLO UMANO 1. 300 -1. 500 grammi di tessuto gelatinoso composto da 100 miliardi di cellule (i neuroni), ognuna delle quali sviluppa in media 10 mila connessioni con le cellule vicine. .

Le Funzioni Cognitive Sono quelle funzioni della mente che ci permettono di conoscere e

Le Funzioni Cognitive Sono quelle funzioni della mente che ci permettono di conoscere e riconoscere il mondo circostante, gli stimoli, i segnali che da esso provengono e tutto ciò che vi si trova e la nostra capacità di identificare e riconoscere gli stimoli che provengono dal corpo e di dare loro un significato. sono indispensabili perché una persona possa acquisire una propria identità e interagire con il mondo e con gli altri

L’attività elettrica e soprattutto l’attività chimica del cervello stanno alla base anche di complesse

L’attività elettrica e soprattutto l’attività chimica del cervello stanno alla base anche di complesse manifestazioni cognitive e affettive come il pensiero, la memoria, i sentimenti, il linguaggio, le emozioni, ecc. . Ne consegue che i disturbi di tali funzioni derivano da lesioni di specifiche aree cerebrali L’attuale. visione del rapporto fra cervello e comportamento è emersa un secolo fa dalla fusione degli studi sperimentali di neuroanatomia, biochimica, fisiologia e psicologia e dallo sviluppo della istologia del sistema nervoso.

2 teorie contrastanti 1) campi cerebrali associati 2) connessionismo cellulare non esiste una localizzazione

2 teorie contrastanti 1) campi cerebrali associati 2) connessionismo cellulare non esiste una localizzazione precisa delle funzioni mentali nel cervello, ma la. corteccia determina in modo unitario le funzioni cerebrali e qualsiasi area corticale è in grado di eseguire ogni funzione le manifestazioni del comportamento sono mediate da regioni cerebrali specifiche attraverso circuiti nervosi ben determinati.

Oggi è ormai chiaro che ogni area del cervello è specifica per date funzioni,

Oggi è ormai chiaro che ogni area del cervello è specifica per date funzioni, anche se ogni funzione motoria, sensitiva e mentale segue più di una via nervosa, questo permette una compensazione in caso di lesione di ciascuna area. Sappiamo che la corteccia di ciascun emisfero è suddivisa in quattro regioni dette lobi, cioè i lobi frontale, parietale, temporale e occipitale. Ciascun lobo è specializzato per date funzioni Percezione delle sensazioni somatiche movimento . vista Udito, Apprendimento, Memoria

I due emisferi non sono simmetrici dal punto di vista anatomico e sono connessi

I due emisferi non sono simmetrici dal punto di vista anatomico e sono connessi da una struttura di fibre, il corpo calloso Possiedono facoltà diverse .

Lateralizzazione emisferica I due emisferi sono funzionalmente simmetrici? Nel secolo scorso una serie di

Lateralizzazione emisferica I due emisferi sono funzionalmente simmetrici? Nel secolo scorso una serie di osservazioni di tipo anatomo-clinico evidenziò la superiorità dell’emisfero sinistro per il linguaggio (nacque il concetto di dominanza emisferica) 19 th Century Neuropsychology • Broca (1865) descrisse otto pazienti nei quali a seguito di lesioni del lobo frontale sinistro conseguivano disturbi espressivi del linguaggio • 1874 Karl Wernicke descriveva un’area la temporale sinistra (tra la corteccia uditiva primaria ed il giro angolare) la cui compromissione determinava un disturbo di comprensione. • Patient “Tan” • tumore cerebrale frontale sinistro brain region • Broca: deficit di

 • Più recentemente prove sperimentali di inattivazione di un emisfero da iniezione di

• Più recentemente prove sperimentali di inattivazione di un emisfero da iniezione di un barbiturico • Prove anche dai pazienti split-brain: asimmetria nella capacità di verbalizzare delle risposte – numeri, parole, figure ed oggetti presentati nell’emicampo visivo destro sono denominati/letti senza difficoltà. Descrizioni verbali di stimoli sensoriali sono impossibili Mediante il test di Wada è possibile dividere la popolazione in per l’emisfero destro (emicampo sinistro) base all’emisfero dominante per il linguaggio, e mettere in correlazione questo dato con la lateralità manuale. Nel 96% dei casi il linguaggio è localizzato nell’emisfero di sinistra 90% di popolazione è destrimane . Nel 4% dei casi il linguaggio è localizzato nell’emisfero di destra Nel 70% dei casi il linguaggio è localizzato nell’emisfero di sinistra 10% di popolazione è mancina Nel 15% dei casi il linguaggio è localizzato nell’emisfero di destra Nel 15% dei casi vengono utilizzati entrambi gli emisferi in modo equivalente

LE FUNZIONI L’emisfero sinistro: L’emisfero destro: • • specializzato nelle funzioni che implicano una

LE FUNZIONI L’emisfero sinistro: L’emisfero destro: • • specializzato nelle funzioni che implicano una elaborazione di tipo "visuo -spaziale“ controlla i movimenti e la sensibilità della parte destra del corpo e viceversa, l’emisfero sinistro ha la porzione temporale più estesa rispetto al destro • è più specializzato nelle funzioni linguistiche (e nella comunicazione) • specializzazione nei processi di analisi e categorizzazione. • é maggiormente interessato nella decodificazione e produzione di componenti fonologiche, morfologiche, sintattiche e lessicali • sembra collegato più dell’altro al lato affettivo ed emotivo del comportamento • peculiarità nei processi di sintesi e nella percezione della globalità di una struttura, (figura, problema, o concetto che sia), partendo dagli elementi che la compongono • è coinvolto nell'interpretazione dei significati impliciti.

Neuroplasticità Capacità del Sistema Nervoso di andare incontro a modificazioni strutturali e funzionali in

Neuroplasticità Capacità del Sistema Nervoso di andare incontro a modificazioni strutturali e funzionali in risposta ad eventi fisiologici (durante lo sviluppo del Sistema Nervoso la plasticità è massima), in risposta a stimoli ambientali (ad esempio l'apprendimento), e ad eventi patologici (nei pazienti con lesioni del Sistema Nervoso i fenomeni di neuroplasticità rappresentano uno dei meccanismi alla base del recupero spontaneo, ma, sottoposti ad adeguati stimoli ambientali, tali fenomeni di neuroplasticità possono essere particolarmente stimolati, con ulteriori possibili vantaggi).

Neuroplasticità • Si supera il DOGMA di un’organizzazione cerebrale funzionale STATICA (concetto di periodo

Neuroplasticità • Si supera il DOGMA di un’organizzazione cerebrale funzionale STATICA (concetto di periodo critico) • La plasticità cerebrale è un processo CONTINUO che permette un rimodellamento a brevemedio-lungo termine delle mappe neuro-sinaptiche • Circuiti nervosi cambiano struttura e funzione in risposta agli stimoli sia durante lo sviluppo sia nel corso della vita adulta PERIODO DELLO SVILUPPO VITA ADULTA la plasticità è molto alta: selezione di alcuni circuiti neuronali con l’eliminazione di altri. I neuroni, dal terzo al sesto mese di gravidanza, crescono al ritmo di 250 mila al minuto. Qualche settimana prima della nascita, la loro moltiplicazione si blocca e comincia quello che sarà il compito ininterrotto del cervello: creare connessioni tra una cellula e l'altra. molti circuiti rimangono sostanzialmente stabili, ma le popolazioni di neuroni continuano a mantenere una loro dinamicità, riorganizzandosi in risposta a esigenze motorie, sensoriali, cognitive o affettive. E' dimostrato che dall'età di trent'anni si perdono 100. 000 neuroni al giorno, quindi, partendo da un patrimonio di 30 miliardi di cellule, è calcolato che un uomo nel corso della sua vita perda circa il 18% dei neuroni di cui dispone.

Meccanismi di base della plasticità cerebrale La plasticità del SNC è attribuibile ad almeno

Meccanismi di base della plasticità cerebrale La plasticità del SNC è attribuibile ad almeno 3 tipi di meccanismi 1. MODIFICABILITÀ DELLA TRASMISSIONE SINAPTICA Funzionale: quantità del trasmettitore liberato varia in più o in meno Morfologica: si modifica la struttura dell’elemento presinaptico e/o postsinaptico

Meccanismi di base della plasticità cerebrale 2. SPROUTING Proliferazione di collaterali degli assoni conseguente

Meccanismi di base della plasticità cerebrale 2. SPROUTING Proliferazione di collaterali degli assoni conseguente formazione di sinapsi. I neuroni perilesionali sopravvissuti all’insulto iniziano ad emettere dei “germogli”. Il risultato è la crescita di fibre nervose che raggiungono nuove terminazioni cellulari. 3. NEUROGENESI: proliferazione post-natale di alcune popolazioni di neuroni cerebrali- cellule staminali. In particolare in due aree: il giro dentato dell’ippocampo (DG) e la zona subventricolare anteriore (SVZ). Bulbo olfattivo Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate dotate della singolare capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo.

I neuroni e i circuiti nervosi vanno incontro a cambiamenti durante tutto l’arco di

I neuroni e i circuiti nervosi vanno incontro a cambiamenti durante tutto l’arco di vita (plasticità post-ontogenetica) • Lesioni cerebrali • Deprivazione sensoriale • Invecchiamento • Malattie degenerative L’apprendimento è una forma di plasticità nervosa: ogni apprendimento è determinato da modificazioni nelle connessioni sinaptiche (rimodellamento delle connessioni sinaptiche): • Cambiamenti che coinvolgono i trasmettitori a livello sinaptico • Cambiamenti che coinvolgono la modulazione da parte di un interneurone • Formazione di nuove sinapsi • Riarrangiamento delle connessioni sinaptiche

Ambiente arricchito (Rosenzweig e coll. , 1960, 2001) Situazione A, condizione standard (sx in

Ambiente arricchito (Rosenzweig e coll. , 1960, 2001) Situazione A, condizione standard (sx in alto): ratto in compagnia + acqua (standard) Situazione B, Ambiente impoverito (dx in alto): ratto da solo con solo acqua Situazione C, Ambiente arricchito (sotto): più ratti + giochi

�I ratti nella C mostrarono elevata attività dell’enzima acetilcolinesterasi (ACh. E) (indice di aumentata

�I ratti nella C mostrarono elevata attività dell’enzima acetilcolinesterasi (ACh. E) (indice di aumentata attività colinergica) �Aumento del peso del cervello nel gruppo C rispetto a CI �Aumento del numero di ramificazioni dendriti dei neuroni nella corteccia occipitale nel gruppo C (Greenough et al. , 1972, Rosenzweig et al. 2001) Immagine delle spine dendritiche di neuroni piramidali della corteccia somatosensoriale Ratto adulto dopo 3 settimane in una gabbia settimane in un ambiente arricchito standard

Usare il cervello significa ampliarne le capacità • L'omuncolo è la mappa del nostro

Usare il cervello significa ampliarne le capacità • L'omuncolo è la mappa del nostro corpo, stabilisce quali parti della corteccia motoria controllano i muscoli, e quali parti della corteccia sensoriale ricevono informazioni dalla periferia. • Questa è : il numero di neuroni che viene dedicato a una parte del corpo varia con l'uso di quella parte. Ad esempio, la mano di un pianista è molto più vasta di quella di una persona che la utilizza in modo meno sofisticato.

Nelle fasi imminenti il danno i neuroni possono mettere in atto un altro meccanismo

Nelle fasi imminenti il danno i neuroni possono mettere in atto un altro meccanismo di compenso: attivazione di sinapsi silenti

Se una lesione colpisce il neurone "C" (a sinistra del disegno), questi andrà incontro

Se una lesione colpisce il neurone "C" (a sinistra del disegno), questi andrà incontro a degenerazione, e con lui il prolungamento assonico che precedentemente occupava il sito sinaptico sul neurone "D" (a destra del disegno)

Meccanismo dello "smascheramento sinaptico" per il quale, connessioni precedentemente silenti diventano attive. Questo processo

Meccanismo dello "smascheramento sinaptico" per il quale, connessioni precedentemente silenti diventano attive. Questo processo viene invocato per spiegare le modificazioni plastiche molto veloci che insorgono a breve distanza di tempo dalla lesione. A destra viene mostrato il meccanosmo dello "sprouting collaterale", per effetto del quale, arborizzazioni di nuova formazione vanno ad occupare il sito sinaptico vacante del neurone "D"

L’immaginazione e il cervello Un’azione è compresa perché la rappresentazione motoria di quell’azione è

L’immaginazione e il cervello Un’azione è compresa perché la rappresentazione motoria di quell’azione è attivata nel nostro cervello. • Pensare un movimento significa attivare la corteccia premotoria, eseguirlo significa attivare la corteccia motoria. Vi sono perciò aree del cervello che predispongono il movimento e aree che lo realizzano. • Questo parallelismo tra immaginazione e azione vale anche per la sensazione: il solo immaginare un oggetto, ad esempio una rosa, porta all’attivazione delle aree della corteccia visiva che vengono attivate quando quell’oggetto viene effettivamente visto.

La plasticità non riguarda soltanto le funzioni motorie o sensoriali ma anche quelle emotive

La plasticità non riguarda soltanto le funzioni motorie o sensoriali ma anche quelle emotive e cognitive.

Demenze: clinica

Demenze: clinica

SINTOMI COGNITIVI “Le capacità cognitive sono quelle che ci permettono di conoscere il mondo

SINTOMI COGNITIVI “Le capacità cognitive sono quelle che ci permettono di conoscere il mondo circostante e di riconoscere e interpretare gli stimoli che provengono dal nostro corpo, sono le abilità che ci permettono di essere persone competenti nell’affrontare la vita di tutti i giorni” MMSE 30 Disturbo di Memoria Disturbo di Attenzione 25 Disturbo di Visuo-Spaziali 20 Disturbo di Astrazione 15 Disturbo di Linguaggio Aprassia 10 Agnosia visiva 5 Normale MCI CDR 0. 5 Demenza di Alzheimer

I SINTOMI COGNITIVI Amnesia: • Difficoltà a riconoscere percorsi o persone conosciute. • Vengono

I SINTOMI COGNITIVI Amnesia: • Difficoltà a riconoscere percorsi o persone conosciute. • Vengono fatte domande o affermazioni ripetitive • La memoria più compromessa è quella degli eventi recenti. • Le componenti mnesiche più conservate sono quelle autobiografiche e non verbali Aprassie: • Difficoltà a compiere gesti di vita quotidiana anche semplici • Difficoltà ad utilizzare oggetti di uso comune Agnosia: • Difficoltà a riconoscere gli oggetti, le loro proprietà ed il loro uso. • Difficoltà a riconoscere le persone. Afasia: • Insalata di parole e uso di parole generiche (passepartout) • Scarsa iniziativa verbale o logorrea • Uso improprio della parole, scambio di parole • Fenomeno della parola “sulla punta della lingua” Disturbi dell’Attenzione: • Scarsa capacità di filtrare gli stimoli • Scarsa durata dell’attenzione • Tendenza ad essere facilmente distratti • Mantenere l’attenzione costa molte energie e fatica Disturbi di Orientamento: • Difficoltà ad orientarsi nel tempo (orario, mese, anno) e ad attribuirsi un’età adeguata • Difficoltà ad orientarsi nello spazio ed a riconoscere persone note

Recentemente è stato dimostrato che anche nel cervello degli anziani sono conservate capacità di

Recentemente è stato dimostrato che anche nel cervello degli anziani sono conservate capacità di riparazione e rigenerazione e che la plasticità neuronale può essere favorita anche nell’età avanzata Si è visto come un ambiente stimolante e maggior esercizio fisico sono in grado di favorire un miglior trofismo del cervello, oltre che a migliore prestazioni generali dell’organismo

Numerosi studi sugli interventi cognitivi e comportamentali nella demenza, hanno portato ad evidenze significative

Numerosi studi sugli interventi cognitivi e comportamentali nella demenza, hanno portato ad evidenze significative sulla loro efficacia Revisione della letteratura della Cochrane Library Una meta-analisi (Spector & Orrel; 2013) è giunta alla conclusione, sulla base dell’esame di studi randomizzati e controllati, che interventi di stimolazione cognitiva (come la Reality Orientation Therapy) sono efficaci sia sulla cognitività che sul piano comportamentale.

COS’E’ LA STIMOLAZIONE COGNITIVA La Stimolazione Cognitiva è una forma di intervento strategicamente orientato

COS’E’ LA STIMOLAZIONE COGNITIVA La Stimolazione Cognitiva è una forma di intervento strategicamente orientato al benessere complessivo della persona, in modo da incrementare il coinvolgimento in compiti finalizzati alla riattivazione delle competenze residue ed al rallentamento della perdita funzionale delle abilità cognitive Potenziamento delle Abilità Cognitive + Intervento nella sfera emotiva e comportamental e = STIMOLAZIONE COGNITIVA

PERCHE’ LA STIMOLAZIONE COGNITIVA? Emozioni e comportamento Abilita’ cognitive • compensare i meccanismi coinvolti

PERCHE’ LA STIMOLAZIONE COGNITIVA? Emozioni e comportamento Abilita’ cognitive • compensare i meccanismi coinvolti nelle funzioni lese • contrastare la progressiva compromissione delle abilità residue • potenziare le abilità neuropsicologiche preservate • • • stimolare alla partecipazione con un ruolo attivo costruire una relazione di scambio attivo e di collaborazione promuovere esperienze gratificanti che sostengano l’autostima

I PRINCIPI GENERALI NEGLI INTERVENTI DI SC Motivazione ed alleanza terapeutica rimodellamento Livello di

I PRINCIPI GENERALI NEGLI INTERVENTI DI SC Motivazione ed alleanza terapeutica rimodellamento Livello di stimolazione protesicità Riserva cerebrale Neuro-plasticità Validità ecologica

FUNZIONE COGNITIVA: MEMORIA capacità di ricordare informazioni acquisite in precedenza attraverso l’esperienza e di

FUNZIONE COGNITIVA: MEMORIA capacità di ricordare informazioni acquisite in precedenza attraverso l’esperienza e di apprendere nuove informazioni integrandole con quelle già acquisite. La memoria non è una cosa ma un processo che si divede in tre stadi: 1. Percezione e codifica 2. Immagazzinamento 3. Consolidamento 4. Rievocazione Esistono diversi aspetti della memoria: Memoria Immediata o di lavoro: stadio iniziale della memoria. In un primo momento le informazioni vengono percepite tramite i sensi e poi entrano nella memoria dove posso essere conservate per un periodo di tempo breve…di solito qualche secondo Memoria a Breve Termine: (MBT), quantità limitate di informazioni che vengono immagazzinate soltanto per il tempo necessario ad utilizzarle Memoria a Lungo Termine: (MLT), ricordo di informazioni periodi di tempo lunghi (memoria episodica o autobiografica) Memoria prospettica o futura è la capacità di ricordare qualcosa per il futuro che implica una certa quantità di pianificazione (appuntamneti con Marina alle 15. 00) Memoria verbale, semantica o uditiva è il ricordo basato sulle parole. Parole e linguaggio tendono ad essere localizzate nell’area temporale sn del cervello Memoria visiva o spaziale è il ricordo delle immagini (area temporale dx del cervello). Memoria motoria è il ricordo di una particolare abilità motoria elle immagini, mes. Andare in bici (cervelletto). Memoria procedurale è il ricordo di una procedura (accendere un PC).

FUNZIONE COGNITIVA: LINGUAGGIO Funzione svolta prevalentemente dall’emisfero sinistro, mentre quello destro è deputato agli

FUNZIONE COGNITIVA: LINGUAGGIO Funzione svolta prevalentemente dall’emisfero sinistro, mentre quello destro è deputato agli aspetti prosodici del linguaggio, ovvero l’espressione e la tonalità affettiva. INTERVENTI: • Compiti di fluenza fonologica e semantica • Esercizi sulla capacità di denominazione • Esercizi sulla capacità di comprensione di informazioni orali e scritte • Esercizi sull’abilità di lettura • Esercizi sull’abilità di scrittura • Esercizi per anomie, parole passe-partout e parafasie Come aiutare una persona con difficoltà linguistiche : 1. 2. 3. 4. 5. 6. Non parlare troppo velocemente e cerca di utilizzare frasi brevi con parole comuni; Cerca di non saltare da un argomento ad un altro nel corso della conversazione; Cerca di ridurre al minimo il rumore di fondo e le altre distrazioni; Non fare pressione sul tuo interlocutore pretendendo che dica la parola esatta; resisti alla tentazione di parlare per conto suo o di finire la sue frasi; Non fare finta di capire se non capisci. Cerca di non trattare il tuo interlocutore con aria di superiorità; ricordati che hai a che fare con un adulto intelligente; Se capisci parte di ciò che il tuo interlocutore ha detto, ripeti quelle parole, in modo che non sia costretto a ridire tutto quanto; poi aiutalo con un suggerimento. Ad esempio “dove hai detto di essere stato in vacanza? . . ”.

AIUTI ESTERNI PER MIGLIORARE LA MEMORIA : 1. 2. 3. 4. 5. ADATTARE IL

AIUTI ESTERNI PER MIGLIORARE LA MEMORIA : 1. 2. 3. 4. 5. ADATTARE IL PROPRIO AMBIENTE (tenere penna e bloc-notes per i propri appunti, scrivere su una lavagnetta ben in vista le cose da ricordare, applicare etichette a dispense o porte 9; UN POSTO PER OGNI COSA, OGNI COSA AL SUO POSTO (tenere vicino alla porta un porta chiavi dove tenere tutte le chiavi, stabilire un posto particolare dove riporre occhiali e portafoglio, avere una piccola scatola dove riporre tutte le bollette e adottare un sistema di archiviazione per le bollette e i documenti legali) CREARE UNA ROUTINE (le buone abitudini e la routine possono aiutare a sollevare i problemi di memoria, dare disposizioni permanenti per il pagamento delle bollette, svolgere certe attivutà in giorni fissi) MIGLIORARE IL BENESSERE ( ansia, stress e ndepressione possono peggiorare le difficoltà di memoria, coltivare le amicizie e trovare nuovi amici, pianificare esperienze positive epiavcevoli, mantenersi fisicamente attivi ed in buona forma, essere assertivi (imparare a dire no alle richieste eccessiive), gestire il proprio tempo imparando a prendersi delle pause AIUTI ESTERNI (utilizzo di una agenda, foglietti adesivi, lavagnetta cancellabile, calendario, orologio, scrivere degli elenchi di cose, usare il pill reminder per i medicinali, e tenerlo in un posto ben visibile, fare un elenco dei numeri telefonici importanti, Note per chi assiste una persona con difficoltà di memoria : Prenditi cura di te; Crea una routine; Organizza l'ambiente; Crea un ambiente sereno e tranquillo; Scomponi i compiti in piccoli pezzi; Le difficoltà di memoria non sono un problema isolato; Sii paziente; Elimina i motivi di distrazione; Attenzione; Parla in modo semplice e conscio; Ripassa e ripeti

FUNZIONE COGNITIVA: ATTENZIONE funzione che permette di distribuire e mantenere attivo il “filtro” per

FUNZIONE COGNITIVA: ATTENZIONE funzione che permette di distribuire e mantenere attivo il “filtro” per elaborare correttamente le informazioni Interventi: • quesiti relativi all’ambiente circostante • aiutare a ridirigere l’attenzione sugli stimoli rilevanti • esercizi sul mantenimento dell’attenzione • dedicarsi ad attività stimolanti per una quantità di tempo sempre maggiore • ridurre al minimo le distrazioni • fare pause frequenti • ripetere le cose ad alta voce • usare aiuti ambientali • fissa degli obiettivi e usa degli incentivi • sfrutta le ore migliori • una cosa alla volta • non fare le cose di fretta • organizzati • Osserva ciò che fai e verifica ripetutamente il tuo operato

FUNZIONE COGNITIVA: PERCEZIONE E ABILITA' VISUO-SPAZIALI funzioni che permette di “capire” i segnali provenienti

FUNZIONE COGNITIVA: PERCEZIONE E ABILITA' VISUO-SPAZIALI funzioni che permette di “capire” i segnali provenienti dagli organi di senso (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) Interventi: • sollecitare le diverse modalità di senso spesso ipostimolate • esercizi di stimolazione percettiva facilmente elaborabili • esercizi di riconoscimento delle immagini • esercizi di riconoscimento di personaggi famosi Come migliorare le abilità percettive : 1. 2. 3. Fai una scansione del capo visivo. . . muovi leggermente il capo; guarda adx e a sn. Ciò ti aita ad elaborare le immagini che provengono dalla periferia del tuo campo visivo Usa aiuti scritti e visivi Esercitati con gli esercizi sopradescritti

FUNZIONE COGNITIVA: ABILITA’ PRASSICHE Capacità di programmare nella giusta sequenza gesti complessi per il

FUNZIONE COGNITIVA: ABILITA’ PRASSICHE Capacità di programmare nella giusta sequenza gesti complessi per il raggiungimento di uno scopo pettinarsi, preparare un caffè, vestirsi, . . . Interventi: • esercizi di copia di figure semplici • esercizi di copia di lettere e parole • esercizi di completamento di figure semplici e complesse • esercizi di prassia ideo-motoria partenza arrivo Alza la gamba destra Metti le mani sugli occhi Fai il segno OK con la mano Manda un bacio Piega Scrivi un foglio il tuo nome a metà GIOCO DELL’OCA Fai ciao con la mano Canta una canzone Alza il braccio destro Imbusta un foglio Fai il segno V con la mano

FUNZIONI ESECUTIVE: capacità di pianificare, programmare, organizzare stabilire obiettivi, decidere i passi per ottereli,

FUNZIONI ESECUTIVE: capacità di pianificare, programmare, organizzare stabilire obiettivi, decidere i passi per ottereli, avviare programmi d'azione, monitorare i progressi di ciò che avviene. I problemi a carico delle funzioni esecutive tendono a manifestarsi nelle situazioni poco strutturate. Le componenti delle funzioni esecutive: prendere le distanze: ovvero la capacità di fare un passo indietro e vedere la situazioni in modo obiettivo, da una certa distanza, anziché andare alla carica senza riflettere; cominciare: ovvero avviare autonomamente un'attività, senza aiuti o suggerimenti da altri mettere in sequenza e pianificare: scomporre un obiettivo, generale in una serie di piccoli passi e poi eseguirli riassumere restare in allerta mantenere desta l'attenzione e non farsi distrare da cose non rilevanti automonitorarsi cambiare e risolvere i problemi Fermarsi Essere consapevoli di sè

Cosa ti viene in mente? . . . . A FRUTTA VERDURA ANIMALI S

Cosa ti viene in mente? . . . . A FRUTTA VERDURA ANIMALI S F arancia susina asparago spinaci finocchio salamandra fringuello ape fico

IL GRUPPO COME STRATEGIA DI INTERVENTO CON SOGGETTI ANZIANI Perché il gruppo? • •

IL GRUPPO COME STRATEGIA DI INTERVENTO CON SOGGETTI ANZIANI Perché il gruppo? • • Reciprocità affettivo-relazionale Brainstorming cognitivo Palestra per le abilità sociali Incremento della numerosità dei soggetti trattati

A cosa mi serve il gruppo? “il gruppo mi prende per quello hce sono.

A cosa mi serve il gruppo? “il gruppo mi prende per quello hce sono. Mi accettano, perché prima nonmi conoscevano. Quindi posso rilassarmi completamente, non ho bisogno di stare sulle difensive. Non confrontano quel che faccio dico e penso con ciò chefacevo, dicevo e pensavo prima. Se qualche volta resto turbato e mi viene da piangere, non succede niente e sento che mi capiscono perché ci sono passati

Quali tipologie di intervento? Tecnica Obiettivi Gruppo sulle emozioni Incrementare il tono dell’umore attraverso

Quali tipologie di intervento? Tecnica Obiettivi Gruppo sulle emozioni Incrementare il tono dell’umore attraverso il riconoscimento e l’espressione delle proprie emozioni Terapia di Reminiscenza Supportare il tono dell’umore e la memoria autobiografica mediante il recupero di ricordi piacevoli e la rielaborazione di quelli negativi Gruppo di Auto Mutuo Aiuto Potenziare le abilità sociali e la rete di supporto amicale favorendo l’interazione ed il confronto fra pari Memory Training Esercitare le abilità mnesiche Reality Orientation Therapy Contrastare il deterioramento cognitivo attraverso una stimolazione aspecifica

Non sembrano esserci studi che evidenziano la persistenza dell’efficacia della stimolazione dopo la sospensione

Non sembrano esserci studi che evidenziano la persistenza dell’efficacia della stimolazione dopo la sospensione del trattamento; sembra esserci infatti una rapida perdita di quanto appreso al termine della stimolazione Spector et al. , 2003 In uno studio multicentrico hanno confrontato l’efficacia della ROT con quella degli anticolinesterasici. Il lavoro concludeva auspicando l’utilizzo abbinato di trattamento farmacologico e non farmacologico NON È UNA CURA PER LA DEMENZA MA È INDICATA COME METODO DA IMPIEGARE PER MIGLIORARE SIA LO STATO COGNITIVO CHE I SINTOMI COMPORTAMENTALE E PSICOLOGICI DELLA DEMENZA

“Per quel che riguarda le demenze…una volto posto il problema nei suoi corretti termini

“Per quel che riguarda le demenze…una volto posto il problema nei suoi corretti termini e limiti è sempre più evidente che non poco si può ottenere se, al pregiudizievole negativismo, si sostituisce un attivismo di provvedimenti intesi a strutturare i rapporti tra il paziente e l’ambiente in modo tale da ottenere, nella massima misura possibile, comportamenti autonomi”. Mario Parma