Il consiglio orientativo Una Scuola Migliore Scuola Famiglia

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Il consiglio orientativo

Il consiglio orientativo

Una Scuola Migliore Scuola – Famiglia Gestire la comunicazione Prevenire le criticità Oggi la

Una Scuola Migliore Scuola – Famiglia Gestire la comunicazione Prevenire le criticità Oggi la vera emergenza non è solo di carattere economico, ma anche educativo. E questo non è problema di ragazzi: è problema di adulti.

Inquadramento Normativo Parole Chiave D. P. R. 275/1999: l’autonomia scolastica garantisce la libertà di

Inquadramento Normativo Parole Chiave D. P. R. 275/1999: l’autonomia scolastica garantisce la libertà di insegnamento e decreta la progettazione di interventi che tengano conto delle caratteristiche del contesto, del soggetto e della richiesta delle famiglie. Strategia di Lisbona Rapporto di Primavera 2003: fare in modo che nella società dei saperi tutti i soggetti aggiornino e integrino le proprie conoscenze, competenze e capacità lungo tutto l’arco di vita, aumentando pertanto la media europea di partecipazione a iniziative di lifelong learning. D. l. 21 e 22/2008: autovalutazione delle competenze per la costruzione di percorsi personalizzati.

Teoria socio-cognitiva individuo Avere sempre in mente che INTERAZIONE contesto … norma e teoria

Teoria socio-cognitiva individuo Avere sempre in mente che INTERAZIONE contesto … norma e teoria vanno di pari passo!

Orientamento come … … MOMENTO L. 1859/1962: “La scuola media concorre a promuovere la

Orientamento come … … MOMENTO L. 1859/1962: “La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva. ” NO “hic et nunc”! …PROCESSO Percorso attivo di scelta, gestito totalmente dal soggetto in consulenza che porta con sé le proprie risorse, i propri vissuti e le proprie rappresentazioni. SI, sia per orientamento scolastico che professionale

Orientamento chi … Fare orientamento oggi nelle scuole secondarie di primo grado … Tutte

Orientamento chi … Fare orientamento oggi nelle scuole secondarie di primo grado … Tutte le strutture educative e formative - famiglia, docenti, agenzie territoriali – son chiamate a presidiare i percorsi di scelta degli studenti: NON si può prescindere da livelli chiari di comunicazioni scuola-famgilia

Orientamento cosa … È necessario promuovere percorsi di auto-orientamento (individuo) comunicativo (individuo-scuola-famiglia) Canali comunicativi

Orientamento cosa … È necessario promuovere percorsi di auto-orientamento (individuo) comunicativo (individuo-scuola-famiglia) Canali comunicativi efficaci consentono alle famiglie di: • non vivere il consiglio orientativo come qualcosa di calato dall’alto, né come un out. . out; • imparare a osservare alcune caratteristiche del proprio figlio nel corso dei tre anni.

L’adolescente Non dimentichiamo che gli studenti stanno affrontando numerosi compiti di sviluppo e tanti

L’adolescente Non dimentichiamo che gli studenti stanno affrontando numerosi compiti di sviluppo e tanti cambiamenti … o trasformazioni corporee - spesso di difficile gestione ed accettazione! o risveglio delle pulsioni sessuali o definizione dell’identità e del concetto di sé o incremento delle capacità di ragionamento dal punto di vista qualitativo o cambiamenti dal punto di vista emozionale ed affettivo

Lo studente adolescente Necessita di relazioni e modelli adulti positivi Queste caratteristiche garantiscono al

Lo studente adolescente Necessita di relazioni e modelli adulti positivi Queste caratteristiche garantiscono al ruolo dell’insegnante la possibilità di: DECENTRARSI ASCOLTARE ESSERE FLESSIBILI VALORIZZARE RISPETTARE MOTIVARE Conoscere lo studente Individuare e diversificare gli obiettivi di apprendimento da quelli personali ORIENTARE

Difficoltà nei rapporti Difficoltà di comunicazione (colloquio individuale) Conquistare/dare fiducia Rispetto reciproco dei ruoli

Difficoltà nei rapporti Difficoltà di comunicazione (colloquio individuale) Conquistare/dare fiducia Rispetto reciproco dei ruoli Difficoltà nel comunicare/accettare eventuali problemi di apprendimento e/o comportamento Perché il primo problema che si presenta è di tipo cognitivo, ovvero dobbiamo superare il fatto di pensare che famiglia e scuola siano due contenitori separati, come Compito fossero due compartimenti stagni. imparare insieme una nuova forma di relazione che, permetta di dirsi e di raccontarsi, fiduciosi che l’altro ascolti, per costruire insieme significati nuovi ai discorsi.

Il quadro … Spesso scuola e genitori finiscono con l’essere conflittuali e distruggendo a

Il quadro … Spesso scuola e genitori finiscono con l’essere conflittuali e distruggendo a vicenda quanto viene costruito nella vita del figlio, attraverso valutazioni e comportamenti contraddittori. Spesso da parte della famiglia vi è una delega educativa alla scuola; la scuola, di fronte a forti carenze educative di base, è chiamata ad aiutare genitori e famiglia a rendersi coscienti del fatto educativo. Spesso il rapporto che hanno i giovani con la famiglia e gli insegnanti è basato su una comunicazione difficile. Se: la famiglia delega l’insegnante gli insegnanti delegano a loro volta la famiglia il rapporto passa sempre attraverso i giovani

Le relazioni disfunzionali DOCENTE-GENITORE DOCENTE-ALUNNI 1. Il docente disilluso 1. il docente assente 2.

Le relazioni disfunzionali DOCENTE-GENITORE DOCENTE-ALUNNI 1. Il docente disilluso 1. il docente assente 2. Il docente spazientito 2. Il docente materno 3. Il docente non comunicativo 3. Il docente autoritario 4. Il docente in burning out 4. Il docente con pregiudizi 5. Il genitore iperprotettivo 5. l’alunno sfuggente 6. Il genitore in crisi 6. L’alunno che non studia 7. Il genitore combattivo 7. L’alunno che studia troppo 8. Il padre di Einstein 8. L’alunno saccente

Le relazioni funzionali Creare una rete di rapporti costruttivi Sviluppare capacità di ascolto, dialogo

Le relazioni funzionali Creare una rete di rapporti costruttivi Sviluppare capacità di ascolto, dialogo e confronto Trasmettere un clima di rispetto Saper cooperare per il buon andamento della vita scolastica. Esercitare correttamente il proprio ruolo La scuola come comunità educativa un e r i e u seg nsiem o i n evo rendo mpio. d a igli , ricop enso a m a e f mune o in s a l iv o o Scu etto c ormat f g pro ruolo un condivisione del progetto educativo scuola famiglia FAMIGLIA Contesto primario di apprendimento SCUOLA Conoscere e collaborare con la famiglia. Responsabilità nella costituzione dell’identità personale.

Raggiungere gli obiettivi LA FAMIGLIA X avere fiducia nella scuola X rispettare il docente

Raggiungere gli obiettivi LA FAMIGLIA X avere fiducia nella scuola X rispettare il docente X non interferire con la didattica X accettare le valutazioni dei docenti X porsi in atteggiamento di dialogo e non di scontro LO STUDENTE X relazionarsi positivamente con gli adulti X essere sinceri e obiettivi nel valutare i propri successi e gli insuccessi X rispettare le regole della convivenza democratica X partecipare attivamente alla vita scolastica I DOCENTI X collaborare tra docenti, per garantire uniformità di approccio ai problemi, di modelli relazionali e di valutazione; X chiarire bene alle famiglie gli obiettivi educativo-didattici e le modalità con cui verranno raggiunti; X rendere trasparente (ma non trattabile) il sistema di valutazione scelto; X Porsi in atteggiamento di confronto costruttivo con le famiglie è unica e la a n o s r e p a L deve essere e n io z a r u t ma globale

Da cliente a partner: alleati! GENITORE CLIENTE dipende da opinioni dei cosiddetti “esperti”, è

Da cliente a partner: alleati! GENITORE CLIENTE dipende da opinioni dei cosiddetti “esperti”, è passivo verso le proposte della scuola e spesso è considerato anche inadeguato rispetto all’educazione dei suoi figli no u e r sse r e uò go pe per p on luo ento n , i tor o, un strum i n ge onim no i r Pe zio an nto, u ni. o spa idame rmazi f l’af re info ave GENITORE PARTNER partecipa all’elaborazione del progetto educativo generale della scuola ed è coinvolto nelle decisioni riguardanti suo figlio, sulla base della convinzione che lui, più di ogni altro, è in grado di conoscerne le difficoltà e i bisogni

Si comunica a più livelli Verbale 7% Non verbale 55% Maggiore è il grado

Si comunica a più livelli Verbale 7% Non verbale 55% Maggiore è il grado di coerenza tra ciò che si dice e come lo si dice…maggiore sarà il potere del messaggio! Paraverbale 38% Ciò che voglio dire eppure … 100 80 Ciò che dico davvero Ciò che l’altro sente 60 Ciò che l’altro comprende 40 Ciò che l’altro memorizza 20 Ciò che l’altro restituisce 10

Si comunica in diverso modo SIMMETRICA: gli interlocutori sono sullo stesso piano per quanto

Si comunica in diverso modo SIMMETRICA: gli interlocutori sono sullo stesso piano per quanto riguarda ruolo, posizione e funzione. COMPLEMENTARE: incontro tra interlocutori che non si trovano esattamente sullo stesso piano e che hanno funzioni diverse. Influenzata da: ü Ruolo e posizione degli interlocutori ü Capacità interpretative degli interlocutori ü Cultura di riferimento ü Contesto

Lo stile comunicativo dell’insegnante • è predittivo dell’apprendimento dal punto di vista affettivo e

Lo stile comunicativo dell’insegnante • è predittivo dell’apprendimento dal punto di vista affettivo e comportamentale • ha un impatto sugli studenti • percezione vs auto(percezione) All'insegnante centrato sul compito e sul controllo dell'efficienza produttiva, Gordon sostituisce una "persona" che promuove l'espressione dei bisogni, delle idee e delle emozioni e si libera dalla paura di perdere il controllo della classe. un insegnante che legge tutti i CODICI

Non solo parole da ascoltare h. 14: 00 Stato di equilibrio Stato di squilibrio

Non solo parole da ascoltare h. 14: 00 Stato di equilibrio Stato di squilibrio Messaggio non verbale “HO FAME”! codice il contenuto del messaggio è correlato al sentimento ma non lo esplicita chiaramente L’insegnante non riesce ad aiutare lo studente perché non potrà mai sapere che cos’è che lo preoccupa L’insegnante che risponde solo che non lo capisce provoca un ulteriore deterioramento del rapporto

Il lavoro dell’ascolto Requisiti per l’insegnante • deve avere fiducia nelle capacità degli studenti

Il lavoro dell’ascolto Requisiti per l’insegnante • deve avere fiducia nelle capacità degli studenti di risolvere i problemi • accettare sinceramente i sentimenti espressi dagli studenti • capire che i sentimenti sono abbastanza transitori • disposto ad aiutare gli studenti e a trovare il tempo per farlo • sentirsi partecipe con ogni studente che stia attraversando dei problemi • rispettare la natura confidenziale del colloquio ASCOLTO ATTIVO CODIFICA Faremo presto una verifica? DECODIFICA E’ preoccupato FEEDBACK Sei preoccupato di avere presto una verifica? S: No, è che non so che tipo di verifica ci farà fare e ho paura che sarà un saggio. I: Oh, ma ti preoccupi del tipo di verifica che faremo. S: Sì, non riesco bene nei saggi I: Capisco, pensi che potresti fare meglio con un altro tipo di verifica. S: Sì, ho sempre preso dei brutti voti sui saggi. I: Ma potrebbe darsi che sia una verifica alla tua portata, dopotutto non sarà troppo diversa da quello che abbiamo sempre fatto in classe. S: Che sollievo! Sono ancora preoccupato ma forse non è impossibile!

I COLLOQUI CON GENITORI E STUDENTI “da una conoscenza che conferma ad una costruzione

I COLLOQUI CON GENITORI E STUDENTI “da una conoscenza che conferma ad una costruzione del sapere” (Tesio)

Il colloquio Le molteplici definizioni, i molteplici campi di applicazione. • Colloquio psicologico •

Il colloquio Le molteplici definizioni, i molteplici campi di applicazione. • Colloquio psicologico • Colloquio psichiatrico • Processo di comunicazione che si svolge tra due persone, una delle quali, a causa della sua posizione, lo utilizza per giudicare/influenzare • Rapporto di interazione • Inchiesta finalizzata a conoscere alcuni episodi di vita di un soggetto e a trarne alcune conclusioni • Metodo che offre dati soggettivi, provenienti direttamente dall’intervistato • Strumento di comunicazione bilaterale • COLLOQUIO DI AIUTO per le attività di consulenza • COLLOQUIO DI ORIENTAMENTO

Il Colloquio di Orientamento NON È • un’intervista nel senso giornalistico del termine •

Il Colloquio di Orientamento NON È • un’intervista nel senso giornalistico del termine • una confessione perché non c’è un’implicazione in senso morale • uno strumento di diagnosi, poiché lo scopo è comprendere il vissuto del soggetto in orientamento È • una conversazione non limitata all’acquisizione di informazioni; • una discussione in cui si cerca di sostenere degli argomenti e di rispondere a delle obiezioni • una relazione professionale durante la quale una persona deve essere assistita per costruire un adattamento personale ad una situazione che necessita una presa di decisione

PROMOZIONE Abbandono dello stato di indecisione dovuti a fattori interni/esterni REALISMO Prospettiva entro la

PROMOZIONE Abbandono dello stato di indecisione dovuti a fattori interni/esterni REALISMO Prospettiva entro la quale inquadrare la propria scelta Le dimensioni entro cui muoversi SOSTEGNO EMOTIVO Costruzione di un rapporto di fiducia autentico CREATIVITA’ Capacità di cogliere alcune peculiarità del’individuo, potenziali o poco visibili

Le tappe ACCOGLIMENTO ADATTAMENTO INDIVISUAZIONE BISOGNI Trasmettere fiducia rispetto alla nuova situazione Adattarsi al

Le tappe ACCOGLIMENTO ADATTAMENTO INDIVISUAZIONE BISOGNI Trasmettere fiducia rispetto alla nuova situazione Adattarsi al target Individuazione nuclei problematici RESTITUZIONE Chiarire gli scopi Individuazione delle tematiche da poter toccare RICHIESTA da soddisfare Non esiste «congedo» se non sono state condotte le altre fasi Sancire il contratto, specificando regole e ruoli Curiosità CONGEDO

Le finalità AUTOVALUTAZIONE FAVORIRE PRESA DI DECISIONE PRODURRE CAMBIAMENTI A LIVELLO DI: - ATTEGGIAMENTI

Le finalità AUTOVALUTAZIONE FAVORIRE PRESA DI DECISIONE PRODURRE CAMBIAMENTI A LIVELLO DI: - ATTEGGIAMENTI - RAPPRESENTAZIONI - PROGETTI - INFORMAZIONI

Aspetti tecnici REGOLE CONTRATTO INIZIALE SETTING STILI COMUNICATIVI

Aspetti tecnici REGOLE CONTRATTO INIZIALE SETTING STILI COMUNICATIVI

Le motivazioni dello studente aiutano MOTIVAZIONE INTERNA AUTOEFFICACIA MOTIVAZIONE ESTERNA AUTOEFFICACIA La famiglia vuole

Le motivazioni dello studente aiutano MOTIVAZIONE INTERNA AUTOEFFICACIA MOTIVAZIONE ESTERNA AUTOEFFICACIA La famiglia vuole e deve sentirsi parte integrante della scelta: una scelta osteggiata dai genitori sarà sicuramente difficilmente praticabile! Ma attenzione a cogliere esattamente quanto lo studente è motivato da fattori esterni e quanto realmente da scelte personali!

Obiettivo finale COSTRUZIONE DI UNA SCELTA sensata, condivisa, appropriata • I genitori hanno il

Obiettivo finale COSTRUZIONE DI UNA SCELTA sensata, condivisa, appropriata • I genitori hanno il diritto e il dovere di essere coinvolti in quanto educatori primari; • Mai dimenticare che i genitori sono trasmettitori di conoscenze; • Scuola e famiglia devono concorrere in uguale misura nella costruzione di una scelta di senso;

Suggerimenti per genitori e docenti (da usare con cautela!) • Incentivare all’ascolto dei propri

Suggerimenti per genitori e docenti (da usare con cautela!) • Incentivare all’ascolto dei propri figli (la loro versione non è totalmente oggettiva ma solo parziale) • Non delegare il momento della scelta alla scuola ma collaborando lo studente si sentirà seguito e rassicurato. • Suggerire ai genitori di portare i loro dubbi, magari preparandosi delle domande specifiche a cui fan fatica a rispondere. (magari formulare le domande insieme al figlio) • Ascoltarsi rispettivamente, evitando preconcetti e pregiudizi.

Strumenti utili per costruire un’alleanza • Restituzioni periodiche sull’andamento dei percorsi • Promuovere autonomia

Strumenti utili per costruire un’alleanza • Restituzioni periodiche sull’andamento dei percorsi • Promuovere autonomia nei ragazzi • L’alleanza non deve trasformarsi in pressione sullo studente • Il portfolio delle competenze • Costruzione di un vademecum • Favorire clima di cooperazione tra scuola e famigli; • Coinvolgimento delle famiglie dal primo anno di scuole medie Quindi…

1° ANNO: lavoro introspettivo scuola-studenti-genitori Sensibilizzazione dei genitori al problema dell’orientamento Incentivare a riflettere

1° ANNO: lavoro introspettivo scuola-studenti-genitori Sensibilizzazione dei genitori al problema dell’orientamento Incentivare a riflettere sul significato della scelta (a partire dalle proprie!) Approfondire i significati sociali del lavoro Riflettere sul fatto che la scelta potrebbe non essere definitiva né univoca, ma soggetta ad aggiustamenti in itinere 2° ANNO: acquisire informazioni Il territorio e l’offerta formativa Osservare gli interessi del figlio nelle ore di tempo libero, per comprenderne meglio gli interessi extra-scolastici 3° ANNO: il momento della scelta Acquisire informazioni più specifiche sulle professioni individuate dallo studente…anche se sono professioni «impossibili» ! Riesaminare le tappe evolutive che hanno portato alla presa di decisione Analizzare le aspettative

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!