FILOLOGIA DELLA LETTERATURA ITALIANA MODERNA A A 20132014
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FILOLOGIA DELLA LETTERATURA ITALIANA MODERNA A. A. 2013/2014 D O C E N T E: R O S Y C U P O ROSY. CUPO@UNIFE. IT
Filologia dei testi a stampa ASPETTI DELLLA PRODUZIONE DEL LIBRO A STAMPA BIBLIOGRAFIA TESTUALE STUDIO DEI TESTI NELLA LORO MATERIALITA’ DISCIPLINA AUSILIARIA
ITALIA - DANTE TRADIZIONE MANOSCRITTA DELL’OPERA INGHILTERRA SHAKESPEARE BIBLIOGRAFIA TESTUALE
PROCEDURE DI STAMPA OGGI FINO ALLA FINE DEGLI ANNI ’ 80 AUTORE DATTILOSCRITTO COMPOSIZIONE COMPOSITORE stampa
TORCHIO TIPOGRAFICO
Fredson Bowers LA BIBLIOGRAFIA TESTUALE STUDIA I CONTENUTI DI UN LIBRO NON COME UN INSIEME DI SIMBOLI GRAFICI CHE ESPRIMONO DEI CONCETTI, MA «COME SEMPLICI SEGNI D'INCHIOSTRO IMPRESSI SULLA CARTA DA PEZZI DI METALLO SCELTI E DISPOSTI, IN SEQUENZA, DA UN OPERATORE UMANO, IL COMPOSITORE»
Procedura di stampa STAMPATORE • Responsabile procedura COMPOSITORE • Responsabile tecnico della composizione CORRETTORE • Colui che rivede, intervenendo sul testo TORCOLIERE
CASSETTO A CARATTERI MOBILI
COMPOSITORE
CASSETTO A CARATTERI MOBILI
CASSETTO A CARATTERI MOBILI
MATRICE /FORMA DI STAMPA
Impaginazione in-quarto
COMPOSITORI �MENO LETTERATI (più meccanico) �VELOCITÀ DEL LAVORO �MODIFICANO I TESTI �Errori dei compositori: Cattiva selezione dei caratteri
CORRETTORI EDITORIALI �AUTORE STESSO �FILOLOGO �MESTIERANTE �Testo sempre corretto
LA RIVOLUZIONE INAVVERTITA �TRASMISSIONE LINEARE �PRINCIPIO REGOLARITÀ (prodotto industriale) �PRINCIPIO DELL’UNIFORMITÀ eliminazione regionalismi, arcaismi, semplificazione sintassi, banalizzazione �STANDARDIZZAZIONE DELLA LINGUA
Linotype
Textual bibliography �Varianti di stato: correzioni introdotte a tiratura avviata « […] un’altra virtù è in molti degli stampatori, che mandano a correggere il foglio che s’ha da tirare, e fra tanto essi tirano e lavorano, e poi quando viene il foglio indietro corretto dal correttore o dall’autor proprio , si truova restarci da tirare alcuni fogli e quei pochi si correggono» . Girolamo Ruscelli
Textual bibliography �Non tutte le copie di una tiratura sono identiche �Esemplare ideale: collazione di tutti i testimoni sopravvissuti �Problema della cronologia degli interventi: assortimento casuale dei fascicoli
Amedeo Quondam Il libro che esce dall’officina è il frutto del lavoro di più mani che si sovrappongono: quella dell’autore, quella del compositore, quella del correttorerevisore, (che agisce prima e dopo le bozze), ciascuno con la sua competenza, il suo codice culturale. Un percorso ad alto indice d’interferenza e di rischio: dell’errore come, all’opposto, dell’ipercorrettismo. Soprattutto nella fase (anche lunga) di assestamento del sistema linguistico volgare in una grammatica forte e omologante.
LA TRAPPOLARIA Giovan Battista Della Porta X V(1597) B(1596) F(1615) EDIZIONE = V+B
CONTROLLO LINGUISTICO E IDEOLOGICO �Problema della censura Le edizioni rassettate del Decameron: 1573 rassettatura a cura dei deputati dell’Accademia fiorentina, tra i quali Vincenzo Borghini 1580 ca Rassettatura a opera di Lionardo Salviati, esponente dell’Accademia della Crusca, commissionata dal Granduca Francesco di Toscana per compiacere Sisto V «Con ogni diligenza corretto»
Prospettive della filologia 1987: pubblicazione de Le carte mescolate. Esperienze di filologia d’autore, Padova, Liviana. �Denominazione della disciplina �storia della disciplina FILOLOGIA E CRITICA: La filologia d’autore di Dante Isella �idealismo vs critica stilistica = strutturalismo �Critica vs filologia �ecdotica come “atto interpretativo” �Standardizzazione?
Storia del Canzoniere di Francesco Petrarca • Rerum vulgarium fragmenta • Unitarietà dell’opera (riscontrabile nella struttura) Benché di sì bel fior sia indegna l'erba (XLV 14) L'oro et le perle e i fior vermigli e i bianchi (XLVI 1) Et tutti i miei pensier romper nel mezzo (CXXIV 14) Se 'l pensier che mi strugge (CXXV 1) Se viva et morta ne devea tor pace (CCLXXIII 14) Datemi pace, o duri miei pensieri (CCLXXIV 1)
Fasi redazionali del Canzoniere MANOSCRITTO CORREGGIO � 1348: I forma del Canzoniere �Manoscritto dedicato al signore di Parma Azzo da Correggio �ricostruzione congetturale � 1 -142/264 -292 �Richiami lessicali e tematici tra 142 e 264 RVF, 292 Or qui sia fine al mio amoroso canto: secca è la vena dell'usato ingegno, / et la cetera mia rivolta in pianto
REDAZIONE CHIGI: �aprile 1363 : visita di Boccaccio a Venezia �Copia il Canzoniere (174 + 41) �Ne allestisce una copia in un codice composito Codice smembrato (Chigiano L V 176)
Vat. Latino 3195 REDAZIONE DI GIOVANNI � 1366 Petrarca assume Malpaghini � 21 aprile 1367 si licenzia � 1 -190 e 264 -318 (trascritti da Giovanni)
REDAZIONE MALATESTIANA �Petrarca attende personalmente all’allestimento del manoscritto (7 -8 anni) �Fa copiare il codice per Pandolfo Malatesta (lettera di accompagnamento datata 4 gennaio 1373, poi nelle Seniles)
REDAZIONE QUERINIANA �Copia fatta poco dopo �Stessi componimenti ma ordine diverso
1367 -1374 REDAZIONE VATICANA �Sistemazione finale Descrizione vat. lat. 3195 manoscritto pergamenaceo di 72+2 in. (bianche le 49 v -52) Il componimento 121 è stato eraso e sostituito; lo spazio per il componimento 179 verrà colmato da P. Sono di mano del M. 1 -190 e 264 -318; rimanenti autografi Ultime 31 poesie
Vaticano Latino 3196 � Francesco da Carrara e il genero Francescuolo da Brossano � Daniele Santasofia � Pietro Bembo � Fulvio Orsini � Biblioteca Vaticana
Almo sol, quella fronde (RVF 188) Almo Sol, quella fronde ch'io sola amo, tu prima amasti, or sola al bel soggiorno verdeggia, et senza par poi che l'addorno suo male et nosrro vide in prima Adamo. Stiamo a mirarla: i' ti pur prego et chiamo, o Sole; et tu pur fuggi, et fai d'intorno ombrare i poggi, et te ne porti il giorno, et fuggendo mi toi quel ch'i' più bramo. L'ombra che cade da quel' humil colle, ove favilla il mio soave foco, ove 'l gran lauro fu picciola verga, crescendo mentr'io parlo, agli occhi tolle la dolce vista del beato loco, ove 'l mio cor co la sua donna alberga.
Almo sol, quella fronde (RVF 188) 1. 2. 3. 4. Almo Sol, quella fronde ch'io sola amo, tu prima amasti, or sola al bel soggiorno verdeggia, et senza par poi che l'addorno suo male et nostro vide in prima Adamo. 5. 6. 7. 8. Stiamo a mirarla: i' ti pur prego et chiamo, o Sole; et tu pur fuggi, et fai d'intorno ombrare i poggi, et te ne porti il giorno, et fuggendo mi toi quel ch'i' più bramo. 9. 10. 11. L'ombra che cade da quel' humil colle, ove favilla il mio soave foco, ove 'l gran lauro fu picciola verga, 12. 13. 14. crescendo mentr'io parlo, agli occhi tolle la dolce vista del beato loco, ove 'l mio cor co la sua donna alberga.
Il codice degli abbozzi. Edizione e storia a cura di Laura Paolino Carta 1 v (componimenti 4 e 5 del mss); il primo è cassato con tratti di penna ma perfettamente leggibile I redazione Almo sol, Quella luce ch'io sola amo, Tu prima amasti, al suo fido soggiorno Viuesi or sença par, poi che l'addorno Suo male (et) nostro uide i(n) prima adamo. Stiamo a uederla: Al suo amor [. . . ] chiamo Che già seguisti; or fuggi (et) fai d'intorno Ombrare poggi, (et) te ne porti il giorno, (Et) fuggendo mi toi quel ch'i' più bramo. L'ombra che cade da quel humil colle, Oue fauilla il mio soaue foco, Oue 'l gran lauro fu picciola uerga, Crescendo a poco, agli occhi tolle La doice uista del beato loco Oue 'l mio cor co la sua do(n)na alberga. II redazione Almo sol, quella fro(n)de ch'io sola amo, Tu prima amasti, or sola al bel soggiorno Verdeggia, (et) sença pari poi che l'addorno Suo male (et) nostro uide i(n) prima adamo Stiamo a mirarla: i' ti pur p(re)go (et) chiamo, O sole; (et) tu pur fuggi, (et) fai d'intorno Ombrare i poggi, (et) te ne porti il giorno, (Et) fugge(n)do mi toi quei ch'i'più bramo. L'ombra che cade da quel' humil colle, Oue fauilla il mio soaue foco, Oue 'l gran lauro fu picciola uerga, Crescendo me(n)tr'io parlo, agli occhi tolle La dolce uista del beato loco Oue 'l mio cor co la sua do(n)na alberga.
Il codice degli abbozzi. Edizione e storia a cura di Laura Paolino Testo base = I stesura due elementi: �De Robertis �Tipologia varianti
Il codice degli abbozzi. Edizione e storia a cura di Laura Paolino c. 5 v t 1 Che fai, Alma? che pe(n)si? aurem mai pace? 2 Aurem mai tregua? od aurem guerra et(er)na? 3 Che fia di noi? che dir? p(er) quel ch'io scerna, 4 A'suoi begli occhi il mal nostro no(n) piace. 5 Che pro, se co(n) quelli occhi ella ne face 6 Ghiaccio di state (et) foco qua(n)do iuerna? 7 Ella no(n), ma quel dio che gli gouern[a]. I Questo ch'è a noi, s'ella sel uede, (et) tace? A 9 Tace talor la li(n)gua, e'l cor sospira 10 E co(n) la uista asciutta i(n) duol si bagno 11 Dentro doue mirando altri nol uede. 9 Talor tace la li(n)gua, e 'l cor si lagna 10 Ad alta uoce, e'n uista asciutta (et) lieta, 11 Pia(n)ge doue mira(n)do altri nol uede. 12 P(e)r tutto ciò la mente no(n) s'acqueta, 13 Né ro(m)pe il duol che'n lei s'aghiaccia (et) stagna, 14 Ch'a gran sp(er)a(n)ça huom misero no(n) crede. 3. che dir p(er) > no(n) 'l so ma in: correzione scritta nel marg. sinistro e riferita con un segno di richiamo al testo cancellato. 6. Ghiaccio di state (et) > di state vn [g]hiaccio (con Ghiaccio cancellato, (et) depennato e le parole vn [g]hiaccio un scritte nell'inter. sup. : la g- di [g]hiaccio è oscurata da una macchia d'inchiostro) 7. quel dio>coluj A 10. i( n) è preceduto da una lettera cancellata, forse una n; lo redazione A è cancellata con tre righe oblique r 3. Né ro(m)pe > ro(m)pendo; s'aghiaccia > s'accoglie (scritto sotto la riga) POSTI LLE 1. Sopra il sonetto, a sinistra: tr(anscriptus)
1 Sicome eterna uita è ueder dio, 2 Né più si brama, né bramar più lice, 3 Così me, do(n)na, il uoi ueder, felice A 4 Questo breue (et) fugace uiuer mio. 4 Fa in q(ue)sto breue (et) fraile uiuer mio. me< fa (Romanò): si accorda perfettamente con A 4
�Composizione di alcune Notazioni LE PROSE DELLA VOLGAR LINGUA di Pietro Bembo problema della datazione sulla lingua in una lettera a Maria Savorgnan (sett. 1500) �“Fasc. B” aggiunto all’ediz. Aldina del 1501 �Ambientazione storica 1502 �Testimonianza di Ludovico Castelvetro (1508) � 1512 Lettera a Trifon Gabriele e agli amici veneziani �Lettera a Federico Fregoso in cui si annuncia la pubblicazione
�Codice autografo Vat. Lat. 3210 Testimoni superstiti (V) 1521 -22 �Stampa Tacuino (1525) �Stampa Marcolino (1538) �Stampa Torrentino (1549, postuma)
Due EDIZIONI CRITICHE di impianto radicalmente diverso �Curata da Mirko Tavosanis (2002) �Curata da Claudio Vela (2001)
Ed. Tavosanis La prima stesura delle Prose della volgar lingua : fonti e correzioni Fonti manoscritte delle Prose Testo base = fase A del manoscritto (V) I fascia genetica (rispetto ad A, varianti instaurative) II fascia evolutiva (stampa Tacuino) Aspetti positivi: Aspetti negativi: Mette in luce alcuni fattori fin qui non osservati Non viene fatta distinzione tra le varianti tardive di V e P
Ed. Vela Le Prose della volgar lingua : l'editio princeps del 1525 riscontrata con l'autografo Vaticano latino 3210
Ed. Vela Le Prose della volgar lingua : l'editio princeps del 1525 riscontrata con l'autografo Vaticano latino 3210
Ed. Vela Le Prose della volgar lingua : l'editio princeps del 1525 riscontrata con l'autografo Vaticano latino 3210
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