FARINE PASTA E PRODOTTI DA FORNO SFARINATI FARINE

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FARINE PASTA E PRODOTTI DA FORNO

FARINE PASTA E PRODOTTI DA FORNO

SFARINATI FARINE (frumento tenero) e SEMOLE (frumento duro): prodotti della macinazione delle cariossidi Pulitura

SFARINATI FARINE (frumento tenero) e SEMOLE (frumento duro): prodotti della macinazione delle cariossidi Pulitura Condizionamento Macinazione Setacciamento La macinazione viene effettuata con tre diversi tipi di cilindri (laminatoi a cilindri): di rottura (presentano scanalature non molto vicine tra loro) di svestimento (con scanalature più ravvicinate); di rimacina (a superficie liscia). Ciascun passaggio da un tipo di cilindro all’altro è intervallato da una fase di setacciamento.

MACINAZIONE e SETACCIAMENTO Tessuti staccianti in metallo o seta, a maglia quadrata Cilindri in

MACINAZIONE e SETACCIAMENTO Tessuti staccianti in metallo o seta, a maglia quadrata Cilindri in ghisa rigati o lisci Laminatoio a cilindri Setacciatore

IL PROCESSO DI ABBURRATTAMENTO Le farine/semole di grano tenero/duro si distinguono sulla base del

IL PROCESSO DI ABBURRATTAMENTO Le farine/semole di grano tenero/duro si distinguono sulla base del tasso di abburattamento L’abburattamento è un processo di setacciatura graduale dei cereali macinati, e del frumento in particolare. Si parla di abburattamento quando si sottopone la farina ad una setacciatura che permette di ottenere farine di diverso grado di finezza. La farina non abburattata è chiamata “integrale” e contiene ogni parte del chicco macinato, compresa la crusca.

Classificazione merceologica (in base alle ceneri) Umidità max Ceneri min Ceneri max Proteine min

Classificazione merceologica (in base alle ceneri) Umidità max Ceneri min Ceneri max Proteine min Abburattamento 00 14. 50% – 0. 55% 9. 00% 50% 0 14. 50% – 0. 65% 11. 00% 72% 1 14. 50% – 0. 80% 12. 00% 80% 2 14. 50% – 0. 95% 12. 00% 85% Integrale 14. 50% 1. 30% 1. 70% 12. 00% 100% Tipo di Farina

Principali parametri delle farine Forza Percentuale di proteine Rapporto tra tenacità ed estensibilità Falling

Principali parametri delle farine Forza Percentuale di proteine Rapporto tra tenacità ed estensibilità Falling Number W 13% P/L FN

Quale forza per fare cosa

Quale forza per fare cosa

Farinografo di Brabender • Il farinografo Brabender permette la valutazione della plasticità della farina

Farinografo di Brabender • Il farinografo Brabender permette la valutazione della plasticità della farina (forza) e permette di suddividere gli sfarinati in FORTI, di MEDIA FORZA e DEBOLI. Dà, quindi, una immediata destinazione d'uso degli stessi. E' una prova di tipo reologico.

Alveografo di Chopin Alveogramma di Chopin: Il principio della misurazione alveografica è quello della

Alveografo di Chopin Alveogramma di Chopin: Il principio della misurazione alveografica è quello della estensione biassiale di un campione di pasta che, sotto l'azione di una pressione, si deforma in una bolla a pareti sottilissime ed il cui volume aumenta sino alla rottura che segue la fine della prova. Il rapporto P/L esprime una nozione di equilibrio o squilibrio esistente tra la tenacità e l'espressione dell'impasto.

L’alveogramma di Chopin • L’alveogramma di Chopin serve per valutare la forza e l’estensibilità

L’alveogramma di Chopin • L’alveogramma di Chopin serve per valutare la forza e l’estensibilità dell’impasto

Attività amilasica della farina. • l’attività alfa-amilasica della farina consiste nell’idrolisi di amido, glicogeno

Attività amilasica della farina. • l’attività alfa-amilasica della farina consiste nell’idrolisi di amido, glicogeno ed altri 1, 4 glucani all’intero della molecola in analogia con le endo peptidasi. • l’attività beta-amilasica della farina consiste nell’idrolisi di amido, glicogeno ed altri 1, 4 glucani a partire dalla parte non riducente della molecola con produzione di maltosio

L'amilografo di Brabender • L'amilografo di Brabender viene utilizzato per valutare l'attività enzimatica degli

L'amilografo di Brabender • L'amilografo di Brabender viene utilizzato per valutare l'attività enzimatica degli sfarinati. Il dato è utile per conoscere il comportamento lievitativo degli impasti. Il principio della prova si basa su una valutazione di tipo viscosimetrico.

La pasta secca • • • Materia prima Impasto e gramolatura Trafilatura Essiccatura Dopo

La pasta secca • • • Materia prima Impasto e gramolatura Trafilatura Essiccatura Dopo la cottura – Formato – condimento

La pasta secca Attributi di qualità • il profumo di grano pulito, senza interferenze

La pasta secca Attributi di qualità • il profumo di grano pulito, senza interferenze di cotto o di rancido; • il colore della semola con la sua pigmentazione naturale, non il giallo legato al trattamento termico; • un comportamento uniforme in cottura e non, come talvolta accade, un prodotto che deve necessariamente restare crudo al centro per non spappolarsi negli strati più esterni

La qualità della materia prima

La qualità della materia prima

TRAFILATURA AL TEFLON O AL BRONZO? ?

TRAFILATURA AL TEFLON O AL BRONZO? ?

CEREALI

CEREALI

LA LIEVITAZIONE Naturale (PANE) Saccharomyces cerevisiae C 6 H 12 O 6 2 C

LA LIEVITAZIONE Naturale (PANE) Saccharomyces cerevisiae C 6 H 12 O 6 2 C 2 H 5 OH + 2 CO 2 C 6 H 12 O 6 + 6 O 2 6 CO 2 + 6 H 2 O Anaerobiosi Aerobiosi Lievitazione chimica Liberano gas (CO 2) aumentando il volume di un impasto (nel caso di pane e dolci) o di una pastella (nel caso di alimenti fritti) Acido citrico; tartrato monopotassico; pirofosfato disodico; sodio e ammonio bicarbonato (E 501 ed E 503). I lieviti in commercio sono miscele di agente lievitante + agente acidificante + sostanza inerte (es. amido)

La cottura stabilizza la struttura “lievitata” del glutine: • durante la fase di cottura,

La cottura stabilizza la struttura “lievitata” del glutine: • durante la fase di cottura, l’amido gelifica e le proteine si denaturano al calore • l’umidità residua dipende dalla pezzatura; le trasformazioni a carico dell’amido porteranno ad una retrogradazione più o meno veloce (pane più o meno resistente al fenomeno dello “stantio” o “staling”) • Le temperature variano da 200 -275 °C (dipende da: tipo di forno, durata, pezzatura pane) alveolatura del pane