AMORE NASCITA MORTE COME RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI

  • Slides: 44
Download presentation
AMORE, NASCITA, MORTE… COME RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI DEI BAMBINI Scuola dell’infanzia S. S.

AMORE, NASCITA, MORTE… COME RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI DEI BAMBINI Scuola dell’infanzia S. S. Innocenti Val Brembilla (BG) 5 – 19 marzo 2018 Relatrice: dott. ssa Eloina Morlotti

DOMANDA • Enunciato verbale con cui si chiedono informazioni • Quesito che si pone

DOMANDA • Enunciato verbale con cui si chiedono informazioni • Quesito che si pone ad una persona per saggiarne il sapere • Richiesta

SAPERE Conoscere qualcosa - attraverso lo studio o l’applicazione intellettuale - per averlo appreso

SAPERE Conoscere qualcosa - attraverso lo studio o l’applicazione intellettuale - per averlo appreso con la pratica, sperimentato direttamente Prevedere che qualcosa si verifichi Essere consapevole

SEGUIRE UNA TRACCIA QUANDO UN BAMBINO PONE UNA DOMANDA DENTRO DI SE’ STA GIA’

SEGUIRE UNA TRACCIA QUANDO UN BAMBINO PONE UNA DOMANDA DENTRO DI SE’ STA GIA’ SEGUENDO UNA SUA TRACCIA NEL TENTATIVO DI COSTRUIRE IL SIGNIFICATO DI CIO’ CHE SENTE, CONOSCE, VIVE.

RISPONDERE alle domande… E’ FONDAMENTALE PER STIMOLARE LA CURIOSITA’ E LO SVILUPPO INTELLETTUALE

RISPONDERE alle domande… E’ FONDAMENTALE PER STIMOLARE LA CURIOSITA’ E LO SVILUPPO INTELLETTUALE

RISPONDERE alle domande… E’ EDUCATIVO PERCHE’ IL BAMBINO HA BISOGNO DI ESSERE ACCOMPAGNATO NELLA

RISPONDERE alle domande… E’ EDUCATIVO PERCHE’ IL BAMBINO HA BISOGNO DI ESSERE ACCOMPAGNATO NELLA SUA STORIA, IN SE STESSO NON PUO’ TROVARE TUTTE LE RISPOSTE !!! (se le domande cadono nel vuoto diminuisce la voglia di sapere e/o ci si rivolge ad altri).

RISPONDERE alle DOMANDE… domande… RISPONDERE ALLE E’ DIFFICILE PERCHE’ CON I SUOI INTERROGATIVI IL

RISPONDERE alle DOMANDE… domande… RISPONDERE ALLE E’ DIFFICILE PERCHE’ CON I SUOI INTERROGATIVI IL BAMBINO CHIEDE CONTO NON SOLO DELLA SUA VITA MA ANCHE DI NOI STESSI E DELLA NOSTRA VITA, COSI’ PROFONDAMENTE LEGATA ALLA SUA.

RISPONDERE alle domande… RISPONDERE ALLE DOMANDE … E’ UNA LEZIONE DI VITA PERCHE’ INSIEME

RISPONDERE alle domande… RISPONDERE ALLE DOMANDE … E’ UNA LEZIONE DI VITA PERCHE’ INSIEME AI CONTENUTI RESTITUIAMO LA NOSTRA UMANITA’, IL NOSTRO NON ESSERE ONNIPOTENTI MA REALI, PORTATORI DI VERITA’ (con i nostri dubbi, le nostre insicurezze, i nostri…).

RISPONDERE alle domande… RISPONDERE ALLE DOMANDE … CI AIUTA A TRASMETTERE NON SOLO QUELLO

RISPONDERE alle domande… RISPONDERE ALLE DOMANDE … CI AIUTA A TRASMETTERE NON SOLO QUELLO CHE SAPPIAMO MA SOPRATTUTTO CIO’ CHE NOI SIAMO (i nostri imbarazzi, le nostre paure, i nostri silenzi…).

DOBBIAMO RISPONDERE Talvolta gli interrogativi sono banali, ingenui, anche imbarazzanti. C’è bisogno di una

DOBBIAMO RISPONDERE Talvolta gli interrogativi sono banali, ingenui, anche imbarazzanti. C’è bisogno di una risposta chiara e convincente da parte di noi adulti che «se ce la caviamo in maniera elusiva» , lasciamo l’interlocutore frustrato e confuso. Rispondere è costruire un dialogo che ha anche come funzione la descrizione della realtà. Condividere questi momenti rafforza la relazione reciproca.

RIGUARDO A COSA SI INTERROGANO i bambini? SI INTERROGANO SUI GRANDI TEMI, SUI NODI

RIGUARDO A COSA SI INTERROGANO i bambini? SI INTERROGANO SUI GRANDI TEMI, SUI NODI FONDAMENTALI DELL’ESISTENZA UMANA, GLI STESSI SU CUI DA SEMPRE SI INTERROGA L’UOMO: - La nascita - L’amore - La morte - Il divorzio La guerra Il razzismo La religione La malattia - Altro (…. )

DAGLI 0 AI 3 ANNI • Nei primi mesi di vita il bambino accoglie

DAGLI 0 AI 3 ANNI • Nei primi mesi di vita il bambino accoglie gli stimoli esterni sviluppando le sue capacità sensopercettive e senso-motorie. Particolare è l’attaccamento alla figura materna a cui PORTARE RICHIESTE con il pianto e a cui RISPONDE nel tempo con versetti e vocalizzi. • Compaiono nel bambino l’ansia di separazione, la paura dell’estraneo che lasciano poi spazio alla consapevolezza che anche se la mamma non c’è, non è persa, e che… IL NON CONOSCIUTO E’ CONOSCIBILE.

DAGLI 0 AI 3 ANNI • Arrivano le prime PAROLINE • Si percepisce l’esistenza

DAGLI 0 AI 3 ANNI • Arrivano le prime PAROLINE • Si percepisce l’esistenza dei LIMITI che confligge con l’autocentratura • Si sviluppa la capacità di opporsi e di costruire RELAZIONI sempre più solide e significative • Ci sono la curiosità, l’interesse per l’apprendimento, la capacità di formulare frasi di una certa complessità e arrivano i PRIMI PERCHE’…

DAI 3 AI 6 ANNI Dalle domande sul mondo esterno alle «tre ferite» che

DAI 3 AI 6 ANNI Dalle domande sul mondo esterno alle «tre ferite» che ciascuno ha dentro di sé: • Come sono nato? • Come si fanno i bambini? • Perché si muore?

DAI 6 AI 10 ANNI - Domande su come, quando, chi - Domande riguardo

DAI 6 AI 10 ANNI - Domande su come, quando, chi - Domande riguardo alla diversità delle famiglie - Richieste di definizioni nella sfera della sessualità - Richieste di senso e di coerenza - Ma se … allora perché…

DAI 10 AI 13 ANNI - Si vuole dimostrare di avere una ”testa pensante”.

DAI 10 AI 13 ANNI - Si vuole dimostrare di avere una ”testa pensante”. Si propongono domande ma anche teorie. - Si vogliono far valere le proprie idee e i propri concetti, ad ogni costo, attraverso ragionamenti complessi e talvolta originali e bizzarri. - Qualsiasi argomento affrontato può divenire fonte di discussione impegnativa. LE DOMANDE MUTE… - CI SONO AREE PRECLUSE AL DIALOGO - I RAGAZZI SONO SFUGGENTI, TENDONO A CHIUDERSI SE PARLANO DI AFFETTI - MODALITA’ DELL’AGITO PRIMA CHE DEL DETTO

DAI 13 AI 18 ANNI - LE DOMANDE ESSENZIALI SULL’ESISTENZA … AMICIZIA … SCUOLA

DAI 13 AI 18 ANNI - LE DOMANDE ESSENZIALI SULL’ESISTENZA … AMICIZIA … SCUOLA …. RAPPORTO CON I GENITORI …. SESSUALITA’ …. . LA MORTE - Mi sento strano, cosa mi succede? - Ma quando andrà via l’acne? - Non so se stare con Luca o con Marco… - Quando è stata la tua prima volta? - Ma perché devo studiare se voglio lavorare? - Cosa succede se una ragazza rimane incinta a 15 anni? - Ho litigato con la migliore amica per un ragazzo…

LE DOMANDE SILENTI

LE DOMANDE SILENTI

CI SONO PAROLE GIUSTE PER OGNI ETA’…

CI SONO PAROLE GIUSTE PER OGNI ETA’…

COSA EVITARE - Di farsi prendere dal panico Di glissare Di sminuire Di rimproverare

COSA EVITARE - Di farsi prendere dal panico Di glissare Di sminuire Di rimproverare Di allarmare Di dire bugie

COSA FARE • Dotarsi di buona volontà e di pazienza • Ascoltare e capire

COSA FARE • Dotarsi di buona volontà e di pazienza • Ascoltare e capire dove «si trova» l’altro. • Comprendere i significati nascosti, le cose «non dette» . E’ importante chiedersi perché ci fanno quella domanda e cosa li preoccupa (se è il caso). • COSA EVITARE

COSA FARE • Chiedere feedback e domandare di fornire una risposta alla sua domanda:

COSA FARE • Chiedere feedback e domandare di fornire una risposta alla sua domanda: «Ma tu cosa pensi? Secondo te. . ? » • Ammettere la propria confusione o l’incapacita’ di fornire una risposta: «Mi fai una domanda davvero complessa. Devo pensarci un attimo. Dammi tempo. Ne riparliamo insieme questa sera? »

COSA FARE Garantire uno spazio di condivisione adatto e intimo per parlare di un

COSA FARE Garantire uno spazio di condivisione adatto e intimo per parlare di un argomento, soprattutto se delicato: «La domanda che stai facendo è molto importante ma in questo luogo, in questo momento, non riusciamo. Questa sera ne riparliamo insieme e ti dirò tutto ciò che vuoi sapere» .

COSA FARE - Adattare le spiegazioni al livello di comprensione del bambino/ragazzo - Scegliere

COSA FARE - Adattare le spiegazioni al livello di comprensione del bambino/ragazzo - Scegliere una versione NON ALLARMISTICA ma aperta ad una soluzione - Lasciare la possibilità di sviluppare un proprio pensiero

 «Davanti alle piccole e grandi sfide delle vita i bambini vanno protetti ma

«Davanti alle piccole e grandi sfide delle vita i bambini vanno protetti ma non ingannati» A. O. Ferraris

AMORE, NASCITA, MORTE… COME RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI DEI BAMBINI Scuola dell’infanzia S. S.

AMORE, NASCITA, MORTE… COME RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI DEI BAMBINI Scuola dell’infanzia S. S. Innocenti Val Brembilla (BG) 5 – 19 marzo 2018 Relatrice: dott. ssa Eloina Morlotti

QUALE DOMANDAMIO FIGLIO MI HA POSTO…. ? A QUALE DOMANDA TEMO DI RISPONDERE? QUALE

QUALE DOMANDAMIO FIGLIO MI HA POSTO…. ? A QUALE DOMANDA TEMO DI RISPONDERE? QUALE DOMANDA AVREI VOLUTO FARE/HO FATTO AI MIEI GENITORI MA…?

LA MORTE • Il nostro rapporto attuale personale e sociale è segnato dal tentativo,

LA MORTE • Il nostro rapporto attuale personale e sociale è segnato dal tentativo, più o meno cosciente, di rimuovere il pensiero della morte. Il nostro inconscio non accetta l’idea di dover morire. • L’idea della morte mobilita un’insopportabile angoscia dalla quale individualmente e collettivamente abbiamo imparato a difenderci. • La negazione è un importante meccanismo di difesa del nostro io che, disturbato dalla consapevolezza di una certa realtà, cerca di dimenticarla e bloccare la tensione emotiva che ne deriverebbe (in particolare l’angoscia).

I bambini sono perfettamente in grado di capire il concetto della morte se viene

I bambini sono perfettamente in grado di capire il concetto della morte se viene spiegato loro adeguatamente, in base all’età. E’ giusto aiutare il bambino a costruire gli strumenti per affrontare il suo dolore. - 0 -3 anni: il bambino sente che è successo qualcosa ma non lo comprende. Ha bisogno di coccole e rassicurazione. - 3 -6 anni: la morte è una partenza momentanea … poi tornerà… (come Dragonball in mille pezzi ma poi. . . ) il bimbo comprende però la sofferenza. - 6 -8 anni: idea più realistica della morte. Fatica però a capire ed identificare le sue emozioni. - 8 -11 anni: vede la morte come la fine delle funzioni vitali. - Dagli 11 anni può comprendere la morte come gli adulti, va trattato come tali sapendo però che fatica a gestire le sue emozioni. IMPORTANTE: non è la morte in sé per cui piangiamo ma la fine della relazione con una persona speciale.

 • Informare che qualcuno di caro sta per morire consente al bambino di

• Informare che qualcuno di caro sta per morire consente al bambino di sperimentare piano il suo dolore, di prepararsi, di attrezzarsi. • Gli permette di poter piangere (questo aiuta a calmarsi). • Dà la possibilità di risolvere qualcosa prima che la persona «parta» , qualcosa in sospeso. • Gli consente di salutare la persona, di congedarsi.

(…) “Mamma, ma anche tu muori? Io non voglio” “Non lo vorrei neanche io.

(…) “Mamma, ma anche tu muori? Io non voglio” “Non lo vorrei neanche io. Ma quando succederà tu sarai grande, io avrò vissuto così a lungo, sarò anziana, non si potrà evitare … ci sono situazioni in cui … sono rare …” “E io? Anche io devo morire? Ma io non voglio morire!” “Non preoccuparti, tu sei ancora piccolo e puoi vivere molto a lungo … sarà una cosa molto lontana nel tempo, non pensarci adesso … sono rari i casi di …”

“Perché una persona muore? ” “Dove è il mio nonno? ” «Ma io dove

“Perché una persona muore? ” “Dove è il mio nonno? ” «Ma io dove vado quando muoio? » “Perché la nonna, il papà non torna più? ” «Non puoi far niente per farlo tornare? » « Perché il mio nonno è morto? » «Perché si soffre? » «Perché ci si ammala? » «Cosa c’è dopo la morte? » LA RISPOSTA A QUESTI INTERROGATIVI NON PUO’ PRESCINDERE DALLA CULTURA DEI GENITORI, LAICI, ATEI, AGNOSTICI, O CREDENTI IN. . QUELLO CHE IL BAMBINO COGLIE NON E’ SOLO IL SIGNIFICATO DELLE RISPOSTE CHE DIAMO, QUANTO IL NOSTRO TONO EMOTIVO. E’ IMPORTANTE CHE NON SIANO PAROLE CHE NEGANO LA SPERANZA, MA CHE LA CONSOLANO, SENZA NEGARE LA REALTA’.

COME AIUTARE UN BAMBINO A RIELABORARE IL LUTTO COMUNICAZIONE DELLA PERDITA (Rif: familiare per

COME AIUTARE UN BAMBINO A RIELABORARE IL LUTTO COMUNICAZIONE DELLA PERDITA (Rif: familiare per il quale il bambino prova grande affetto) - Dare informazioni con delicatezza/evitare dettagli impressionanti - Rispondere alle domande con parole adatte all’età - Consentire al bambino di partecipare al dolore della famiglia (no se toni intensi) - Garantire presenza fisica/contatto fisico prima forma di rassicurazione - Fare capire al bambino che è protetto - Dare al bambino il messaggio che il defunto “non voleva andare” ESPLICITAZIONE (portare alla luce i sentimenti negativi (tristezza, ansia, senso di colpa, collera, sgomento, solitudine) Esternarli per il bambino è doloroso ma è d’aiuto Dare libero corso all’espressione del dolore. NON CENSURARE MA AUTORIZZARE!!!! RAZIONALIZZAZIONE (Aiutare il bambino a recuperare il corso della vita, gli eventi piacevoli e dolorosi anche questi sono naturali), A collocare l’evento luttuoso nell’esistenza e in termini di INEVITABILITA’ RICOSTRUZIONE: Far riacquistare FIDUCIA al bambino che EMERGE da un periodo dominato da PAURA-DOLORE IMPOTENZA : Rispondere alle sue richieste affettive. Promuovere la fiducia in sé e nelle sue possibilità

LA NASCITA: COL CAVOLO LA CICOGNA! “Da dove vengono i bambini? ” «Come nascono

LA NASCITA: COL CAVOLO LA CICOGNA! “Da dove vengono i bambini? ” «Come nascono i bambini? » “Come fanno i bambini a nascere dall’ombelico? ” LA CURIOSITA’ DEL BAMBINO NON RIGUARDA LA NASCITA COME FATTO BIOLOGICO IN SE’. RIGUARDA SE STESSO. “Perché sono nata? ” “Perché la zia non ha bimbi? ” «Perché non ho fratelli? » «Mi adotti un fratellino? » IL BAMBINO HA BISOGNO DI CONOSCERE LE SUE ORIGINI E DI SENTIRE CHE LE SUE RADICI SONO SALDE.

L’AMORE e LA SESSUALITA’ “Che differenza c’è tra il maschio e la femmina? “Mamma,

L’AMORE e LA SESSUALITA’ “Che differenza c’è tra il maschio e la femmina? “Mamma, dove hai il pisellino? ” “Perché si rizza /non ho il mio pisellino? ” IL BAMBINO DALLA PERCEZIONE DI UNA DIVERSITA’ DI GENERE (MASCHILE E FEMMINILE) GIUNGE ALL’INTUIZIONE DI UN POSSIBILE INCONTRO CON L’ALTRO, DIVERSO DI GENERE… “Perché ci si bacia in tanti modi? ” “Come si fanno i bambini? ” “Si, ho capito che i bambini escono dalla mamma , ma come ci sono entrati? ” “E il papà cosa c’entra? ” “Anche io posso fare dei bambini? ” ESISTONO TRE TIPI DI LINGUAGGIO: SCIENTIFICO, VOLGARE, INFANTILE.

(…) E’ FONDAMENTALE PARLARE AL BAMBINO NON SOLO DELL’ASPETTO GENITALE MA SOPRATTUTTO DI QUELLO

(…) E’ FONDAMENTALE PARLARE AL BAMBINO NON SOLO DELL’ASPETTO GENITALE MA SOPRATTUTTO DI QUELLO AFFETTIVO. LA RISPOSTA CHE IL BAMBINO RICEVE METTE RADICI PROFONDE DENTRO DI LUI. IL SUO SIGNIFICATO RESTA IMPRESSO NELL’INCONSCIO, DANDOGLI IL SENSO DELLA SUA ESISTENZA: PRIMA COME FIGLIO ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA, INDIVIDUO NEL MONDO. POI COME

LA CRISI CONIUGALE Generalmente la situazione di crisi viene considerata un evento negativo, insolito

LA CRISI CONIUGALE Generalmente la situazione di crisi viene considerata un evento negativo, insolito e possibilmente da evitare. In realtà il termine crisi deriva dal greco KRINEIN che significa decidere, giudicare, e pertanto indica una scelta, una decisione. La crisi può essere intesa come una svolta in seguito alla quale si arriva a un cambiamento in meglio o in peggio (rif. ideogramma cinese è OPPORTUNITA’ O PERICOLO)

Domande sulla COPPIA CONIUGO - GENITORIALE • Ma tu ami la mamma/il papà? •

Domande sulla COPPIA CONIUGO - GENITORIALE • Ma tu ami la mamma/il papà? • Perché non siete sposati? • Tu e la mamma vi amate per sempre? • Vi separate? Vi lasciate? • Perché si sono separati? • Vero che se io non vi voglio separati voi state ancora insieme?

 «FIGLI SERENI DI AMORI SMARRITI» (D. Francescato) E’ fondamentale dire ai figli la

«FIGLI SERENI DI AMORI SMARRITI» (D. Francescato) E’ fondamentale dire ai figli la verità più adatta alla loro età sulle ragioni per cui ci si divide perché i bambini, non capendo bene che cosa stia accadendo nella famiglia, rischiano di essere più inquieti e di pensare la situazione molto più grave di quello che è. Bisogna trasmettere che LA SEPARAZIONE NON E’ PER COLPA LORO E CHE LA DECISIONE RIGUARDA SOLTANTO I GENITORI.

 «LE PAROLE GIUSTE» • Se la separazione avviene durante la gravidanza o il

«LE PAROLE GIUSTE» • Se la separazione avviene durante la gravidanza o il primo anno di vita è opportuno nel tempo a seguire spiegare al bambino che uno dei due genitori vive o va a vivere in altra casa. • Tra i 3 -6 anni è importante che i genitori spieghino insieme la loro decisione ai figli per evitare che questi colpevolizzino o il padre o la madre per la separazione. Si dovrebbe dichiarare di «essere tristi per non essere più capaci di vivere bene insieme» , perché questo consente ai bambini di portare le proprie tristezze o le proprie rabbie. Il bambino a quest’età teme di perdere il genitore, va quindi molto rassicurato.

 «LE PAROLE GIUSTE» - Tra i 7 e i 10 anni è molto

«LE PAROLE GIUSTE» - Tra i 7 e i 10 anni è molto importante avvisare i figli con anticipo della separazione e presentare loro dei motivi concreti che la rendono opportuna. - Ai preadolescenti e agli adolescenti si possono spiegare le ragioni relazionali e psicologiche l’hanno provocata.

Rispondere oggi per consentirgli domani di camminare nel mondo…

Rispondere oggi per consentirgli domani di camminare nel mondo…