OPPORTUNITA PE LE IMPRESE E PER IL TERRITORIO

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OPPORTUNITA’ PE LE IMPRESE E PER IL TERRITORIO Responsabilità sociale di impresa: impresa, società

OPPORTUNITA’ PE LE IMPRESE E PER IL TERRITORIO Responsabilità sociale di impresa: impresa, società e sicurezza

La R. S. I. nel sistema produttivo - il Consiglio europeo di Lisbona del

La R. S. I. nel sistema produttivo - il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 pone come obiettivo europeo quello di “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale”. Il Consiglio individua perciò nell’integrazione tra crescita economica sostenibile e coesione sociale la strada per il successo del sistema Europa - Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha costituito nel 2002 un gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo e alla promozione della responsabilità sociale delle imprese per lo sviluppo del Progetto CSR-SC. Il Progetto ha come quadro di riferimento il Libro Verde della Commissione Europea e in particolare "l'integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate". Per le imprese significa andare oltre, su base volontaria, il semplice rispetto della normativa vigente, investendo di più nel capitale umano, nell'ambiente e nei rapporti con gli stakeholder. Significa anche considerare la CSR come un comportamento legato alla normale gestione d'impresa.

La R. S. I. nel sistema produttivo - Regione Lombardia all’ art. 2 dello

La R. S. I. nel sistema produttivo - Regione Lombardia all’ art. 2 dello Statuto Regionale, quali elementi qualificativi viene indicato la responsabilità sociale di impresa. Regione Lombardia promuove: - l’uso ottimale delle risorse ambientali e territoriali, - lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, - la riduzione degli impatti ambientali e dei consumi energetici, - la responsabilità e la funzione sociale delle imprese

La R. S. I. nel sistema produttivo - Il Sistema Camerale lombardo dal 2004

La R. S. I. nel sistema produttivo - Il Sistema Camerale lombardo dal 2004 in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha attivato un servizio specifico per fornire assistenza nel percorso della RSI. Le CCIAA si sono quindi attrezzate per accompagnare l’impresa in questo percorso attivando sportelli dedicati. Camera di Commercio di Bergamo – www. bg. camcom. it Camera di Commercio di Brescia - www. bs. camcom. it Camera di Commercio di Como - www. co. camcom. it Camera di Commercio di Cremona - www. cr. camcom. it Camera di Commercio di Lecco - www. lc. camcom. it Camere di Commercio di Lodi - www. lo. camcom. it Camera di Commercio di Monza e Brianza - www. mb. camcom. it Camera di Commercio di Milano - www. mi. camcom. it Camera di Commercio di Mantova – www. mn. camcom. it Camera di Commercio di Pavia - www. pv. camcom. it Camera di Commercio di Sondrio - www. so. camcom. it Camera di Commercio di Varese - www. va. camcom. it

La R. S. I. nel sistema sociale La RSI non può sostituire l'azione dei

La R. S. I. nel sistema sociale La RSI non può sostituire l'azione dei poteri pubblici, ma può contribuire alla realizzazione di un certo numero di obiettivi di politica pubblica, in particolare: - l'inclusione dei gruppi meno favoriti nel mercato del lavoro; - la formazione permanente che aumenta l'occupabilità nell'economia della conoscenza mondializzata e permette di affrontare l'invecchiamento della popolazione attiva; - il miglioramento della sanità pubblica, ad esempio mediante l'etichettatura volontaria; - l'innovazione che risponde a problemi di società e di ambiente in interazione con i partner esterni; - la riduzione dell'inquinamento e l'utilizzazione più razionale delle risorse naturali (adozione di sistemi di gestione ambientale, ottenimento del marchio comunitario di qualità ecologica e investimenti nell'ecoinnovazione); - la creazione di un atteggiamento più favorevole allo spirito imprenditoriale; - il rispetto dei valori europei e delle norme in materia di diritti dell'uomo, dell'ambiente e del lavoro nei paesi in via di sviluppo e nel mondo; - la diminuzione della povertà e la realizzazione degli obiettivi del Millennio per lo sviluppo

La RSI e il lavoro penitenziario ( Linee guida Ministero Giustizia) -Azioni di sensibilizzazione

La RSI e il lavoro penitenziario ( Linee guida Ministero Giustizia) -Azioni di sensibilizzazione della collettività sulle tematiche della legalità, della mediazione dei conflitti, della sicurezza sociale, tese a sviluppare una cultura dell’inclusione, della comprensione e dell’accoglienza, con particolare riferimento alle misure alternative alla detenzione. E’proprio nel territorio che dobbiamo provare a fare stime di esperienze di successi e fallimenti, di pensare un rimodellamento di orientamento che non riproduca lo schema repressione – punizione- cura, ridando un senso all’approccio locale attraverso un’assunzione di responsabilità di tutti gli attori del processo agendo sull’esclusione sociale in un’ottica culturale prima ancora che penale; nelle dinamiche locali dobbiamo favorire la rappresentazione sociale della norma, del crimine, dell’autore di reato, attraverso processi di conoscenza che mettano insieme le agenzie formative ed educative dei territori: dalla scuola alla famiglia, a tutti i luoghi di aggregazione sociale.

La RSI e il lavoro penitenziario ( Risultati e raccomandazioni da Equal sui percorsi

La RSI e il lavoro penitenziario ( Risultati e raccomandazioni da Equal sui percorsi di reinserimento degli autori di reato)Considerare il carcere come luogo a protezione di una società che non è disponibile ad accogliere soggetti che hanno commesso reati non si coniuga con un approccio trattamentale per cui il detenuto deve utilizzare il periodo di detenzione per acquisire competenze utili a facilitarne il reinserimento. I dati sul tasso di recidiva delle persone coinvolte in attività formative e di lavoro durante il periodo di detenzione, dimostrano che tra i fattori determinanti un reinserimento di successo, vi deve essere il coinvolgimento attivo e responsabile delle imprese all’interno e all’esterno, del privato sociale e del volontariato nella loro funzione imprescindibile di supporto e di raccordo.

la legge regionale n. 8/2005 La Regione ……. promuove le azioni volte a favorire

la legge regionale n. 8/2005 La Regione ……. promuove le azioni volte a favorire il minor ricorso possibile alle misure privative della libertà, nonché il recupero e il reinserimento nella società delle persone sottoposte a tali misure…………… • Sostiene l’avvio e lo sviluppo di attività di orientamento, consulenza • Promuove, sostiene e finanza progetti specifici • Promuove forme di incentivazione, borse-lavoro, tirocini, abbattimento degli oneri previdenziali, a favore di imprese che assumono soggetti ammessi al lavoro esterno o a misure alternative

Il protocollo tra Ministero di Giustizia e Unioncamere Si impegnano a sviluppare congiuntamente azioni

Il protocollo tra Ministero di Giustizia e Unioncamere Si impegnano a sviluppare congiuntamente azioni finalizzate alla creazione di una rete stabile di comunicazione tra i rispettivi referenti sul territorio nazionale e quindi le Camere di Commercio e Provveditorati Regionali dell'Amministrazione penitenziaria, con gli obiettivi di: - diffondere la conoscenza presso imprese e cooperative delle problematiche del mondo penitenziario in tema di lavoro; - mettere in relazione la domanda di lavoro dell'utenza detenuta con l'offerta di posti di lavoro proveniente da imprese e cooperative al fine di incrementare le opportunità lavorative esterne rivolte ai detenuti – sia fruendo dell' art. 21 O. P. che della semilibertà – e, in generale, gli investimenti per il post-penitenziario ai fini del reinserimento nel tessuto sociale; - diffondere corrette ed esaustive informazioni sugli sgravi contributivi e fiscali previsti dalle vigenti leggi nazionali e regionali; - valorizzare le lavorazioni penitenziarie interne agli istituti diffondendo la conoscenza della loro esistenza presso imprese e cooperative, al fine di favorire la richiesta di commesse all'Amministrazione penitenziaria, ovvero di incentivare le ipotesi previste dalla normativa vigente di gestione da parte di soggetti terzi – tramite convenzioni - delle lavorazioni penitenziarie

Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo Sottoscritto

Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo Sottoscritto nel giugno 2006 tra Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo, vede i seguenti obiettivi: - dare una strategia più ampia alla collaborazione istituzionale fra le Camere e la Regione Lombardia, in favore dello sviluppo competitivo del sistema lombardo - qualificare ulteriormente il livello della collaborazione ed estenderla ad ambiti prioritari di intervento ancora non adeguatamente presidiati - accrescere le sinergie fra i rispettivi interventi, con vantaggi derivanti da: il coordinamento delle azioni l’eliminazione di duplicazioni l’addizionalità delle risorse investite

Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo In

Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo In relazione agli ambiti identificati come prioritari per il sostegno alla competitività lombarda, l’Accordo definisce 7 Assi di intervento: 1. Innovazione 2. Internazionalizzazione 3. Promozione del Territorio e Ambiente 4. Modernizzazione ed efficienza dell’azione amministrativa 5. Artigianato e Micro-Imprese (in cui converge la Convenzione Artigianato e il progetto regionale RSI nell’accesso al lavoro delle persone in esecuzione penale) 6. Marketing territoriale (introdotto nel 2007) 7. Infrastrutture e Mobilità

PROTOCOLLO D ’ INTESA MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E REGIONE LOMBARDIA DEL 21 FEBBRAIO

PROTOCOLLO D ’ INTESA MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E REGIONE LOMBARDIA DEL 21 FEBBRAIO 2008 • • In data 21 febbraio 2008, tra il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per la Competitività- Direzione Generale Politica Industriale- PCN - e Regione Lombardia – Direzione Generale Artigianato e Servizi - è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la diffusione delle Linee Guida OCSE in Lombardia nel settore delle piccole e medie imprese, artigianato e servizi La collaborazione tra la Regione Lombardia e il Ministero dello Sviluppo Economico ha ad oggetto la diffusione dei principi e dei temi delle Linee Guida OCSE sia attraverso il diretto coinvolgimento delle imprese a livello regionale sia attraverso il coinvolgimento delle aziende nelle missioni all’estero. Nell’attuazione del piano operativo si prevede anche il coinvolgimento di eventuali organismi pubblici e privati. Le diverse istituzioni pubbliche ormai concordano sulla necessità di non lasciare la responsabilità sociale d’impresa confinata in discorsi vaghi e generici, né considerarla un’attività integrativa alle normali attività aziendali, magari con il significato più o meno implicito di “attività residuale” che ci si può permettere se “le cose vanno bene”. E non è possibile tantomeno l’accostamento della RSI ad azioni di volontariato o beneficienza. La RSI è principalmente un’opportunità per le imprese soprattutto nel medio- lungo periodo. Proprio per questo la Direzione Generale Artigianato e Servizi è impegnata nella diffusione della conoscenza e nella sensibilizzazione del tema della Responsabilità Sociale, nella ferma convinzione che le politiche volte a favorire la competitività del sistema produttivo lombardo possano generare ulteriore valore aggiunto se orientate al raggiungimento di obiettivi etici di sostenibilità ambientale e sociale.

La Commissione Lavoro Penitenziario …provvede al coordinamento del lavoro penitenziario in ambito regionale, alla

La Commissione Lavoro Penitenziario …provvede al coordinamento del lavoro penitenziario in ambito regionale, alla promozione della conoscenza delle possibilità produttive attuate e /o attuabili presso gli Istituti Penitenziari, all’incentivazione di sperimentazioni lavorative intra ed extramurarie. …individua azioni e linee di indirizzo volte a rafforzare l’integrazione e la programmazione degli interventi in materia di lavoro con le iniziative e le attività degli enti locali ed i rappresentanti del terzo settore nell’area penale per adulti. …. provvede all’occorrenza all’elaborazione di protocolli di intesa ed alla valutazione periodica della loro attuazione -----promuove e sostiene la diffusione del Protocollo di Intesa per l’attivazione di una rete stabile di comunicazione tra Camere di Commercio e Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, sottoscritta nel marzo 2004 con l’Unione Italiana delle Camere di Commercio Componenti: PRAP, Direzione IP, Regione Lombardia ( Presidenza/ DG Formazione), Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia, Confcooperative Lombardia, Apilombardia, Confartigianato Lombardia, rappresentante delle cooperative e delle imprese attualmente operanti presso gli I. P.

Il Progetto Regionale: RSI nell’accesso al lavoro delle persone in esecuzione penale Il progetto

Il Progetto Regionale: RSI nell’accesso al lavoro delle persone in esecuzione penale Il progetto vede la partecipazione attiva nel gruppo di lavoro di: - Regione Lombardia – DC Programmazione Integrata - Unioncamere Lombardia - Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria - Confindustria Lombardia - Confcooperative Lombardia Unioncamere Lombardia ha attivato delle partnership con: - Bergamo Formazione/CCIAA Bergamo - Altis- Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Crea Res Università Insubria Varese - Agenzia di comunicazione

Il Progetto Regionale: RSI nell’accesso al lavoro delle persone in esecuzione penale Finalità: favorire

Il Progetto Regionale: RSI nell’accesso al lavoro delle persone in esecuzione penale Finalità: favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti nelle imprese profit e non profit Obiettivi : - diffondere presso le imprese e il territorio la conoscenza delle opportunità che la normativa vigente offre in termini di benefici contributivi e fiscali alle imprese profit e non profit che offrono lavoro ai detenuti in coerenza con il principio di CSR che il lavoro è lo strumento privilegiato per attivare azioni concrete per il recupero sociale dei detenuti; - individuare un bilancio sociale che miri a valorizzare la positiva valenza sociale di azioni che agevolino l’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro e lo sviluppo delle attività lavorative all’interno degli istituti penitenziari

Fasi di realizzazione Fase 1: informazione/formazione alle imprese e al territorio: - Convegno apertura:

Fasi di realizzazione Fase 1: informazione/formazione alle imprese e al territorio: - Convegno apertura: Milano, 23 marzo 2009 “Responsabilità sociale di impresa: impresa, società e sicurezza” - n° 5 seminari formativi presso le sedi delle CCIAA - Cremona 6 maggio 2009 - Pavia 20 maggio 2009 - Mantova 10 giugno 2009 - Monza 30 settembre 2009 - altra sede da definire - Convegno chiusura: fine novembre 2009 Tempistica: aprile – novembre 2009 Soggetto incaricato: Bergamo Formazione/CCIAA Bergamo

Fase 2: individuazione linee guida modello di Bilancio Sociale e relativa sperimentazione: - definizione

Fase 2: individuazione linee guida modello di Bilancio Sociale e relativa sperimentazione: - definizione e validazione linee guida - entro fine maggio 2009 - sperimentazione linee guida bilancio sociale su un gruppo di imprese profit e non profit - giugno – ottobre 2009 Soggetto incaricato: Altis- Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Crea Res Università Insubria Varese

Fase 3: presentazione dei risultati e azioni di comunicazione: - realizzazione di un educational

Fase 3: presentazione dei risultati e azioni di comunicazione: - realizzazione di un educational per i giornalisti regionali e locali presso due istituti penitenziari impegnati in esperienze formative e lavorative sia dentro sia fuori dal carcere; - redazione di un catalogo delle imprese sensibili al mondo carcerario con descrizione delle buone prassi realizzate allo scopo di dare visibilità alle stesse e stimolare la creazione di rete; - convegno per la presentazione dei risultati complessivi del progetto ottobre -dicembre 2009 Soggetto incaricato: agenzia di comunicazione

Il progetto regionale e lo sviluppo locale - CREAZIONE DI CULTURA: iniziative di comunicazione

Il progetto regionale e lo sviluppo locale - CREAZIONE DI CULTURA: iniziative di comunicazione e sensibilizzazione (informazione, scambio buone prassi) - CREAZIONE E PUBBLICIZZAZIONE per le realtà imprenditoriali che già operano - INTRODUZIONE DI CRITERI PREMIANTI: Incentivi fiscali, punteggio negli appalti pubblici, incentivi creditizi