Logica 16 17 Lezione 16 18 Lezione 16

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Logica 16 -17 Lezione 16 -18

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 • Lezione 16 • 14 Nov. 2018

• Lezione 16 • 14 Nov. 2018

Lezione di recupero ed esame intermedio • Lunedì prossimo: ore 9 lezione + ore

Lezione di recupero ed esame intermedio • Lunedì prossimo: ore 9 lezione + ore 10 compito

Esempio per sostituzione • Un esempio per sostituzione di una fbf o di una

Esempio per sostituzione • Un esempio per sostituzione di una fbf o di una forma argomentativa è il risultato della sostituzione di zero o più lettere enunciative con fbf qualsiasi, anche complesse, purché ogni occorrenza della stessa lettera venga sostituita dalla stessa fbf • Diciamo zero o più’ permettere a ogni forma di valere come esempio per sostituzione di se stessa. • Esempio. . .

Regole derivate • Se è valida una certa forma argomentativa φ1, . . .

Regole derivate • Se è valida una certa forma argomentativa φ1, . . . , φn |– ψ, sarà valido qualsiasi esempio per sostituzione φ1*, . . . , φn* |– ψ* di quella forma • Motivo: potrei ripetere gli stessi passi dimostrativi che mi hanno condotto a ψ da φ1, …, φn, questa volta per ottenere ψ* da φ1*, . . . , φn* • Quindi la dimostrazione di una forma argomentativa genera una corrispondente regola DERIVATA

Esempio: • abbiamo dimostrato (es. 4. 18) che questa forma è valida: • P

Esempio: • abbiamo dimostrato (es. 4. 18) che questa forma è valida: • P → Q, ∼Q |– ∼P • Allo stesso modo potremmo dimostrare la validità di qualsiasi esempio per sostituzione di tale forma. Quindi posso assumere questa regola derivata: • Da una fbf della forma φ → ψ e ∼ψ, (è lecito) inferire ∼φ.

regole derivate notevoli • Alcune regole derivate sono particolarmente utili e intuitive. Gli è

regole derivate notevoli • Alcune regole derivate sono particolarmente utili e intuitive. Gli è stato quindi assegnato un nome ed è utile conoscerle e imparare a usarle per abbreviare le dimostrazioni. • Quella che abbiamo appena visto viene chiamata Modus tollens (MT): • MT Modus tollens: Da una fbf della forma φ → ψ e ∼ψ, (è lecito) inferire ∼φ. • v. tabella 4. 3 p. 118

Esercizio risolto 4. 25 Dimostrare: (P N) → S |– S → (P N)

Esercizio risolto 4. 25 Dimostrare: (P N) → S |– S → (P N) Soluzione Per apprezzare l’utilità pratica delle regole derivate è sufficiente confrontare questa dimostrazione con quella riportata qui sotto, in cui si fa a meno del richiamo a MT e si riproduce invece per intero la derivazione del corrispondente esempio per sostituzione:

Regole ASS e DC • ASS (assimilazione, assorbimento): v. 4. 26, p. 110 •

Regole ASS e DC • ASS (assimilazione, assorbimento): v. 4. 26, p. 110 • DC (dilemma costruttivo): v. prossima diap.

Esercizio risolto 4. 27 Dimostrare la regola derivata DC, cioè: P Q, P →

Esercizio risolto 4. 27 Dimostrare la regola derivata DC, cioè: P Q, P → R, Q → S |– R S Soluzione

 • Lezione 17 • 15/11/16

• Lezione 17 • 15/11/16

ASS (assimilazione, assorbimento): v. 4. 26, p. 110 • Dimostrare la regola derivata ASS,

ASS (assimilazione, assorbimento): v. 4. 26, p. 110 • Dimostrare la regola derivata ASS, cioè: • P → Q |– P → (P & Q) • Soluzione • 1 P→Q A • 2 P H (per →I) • 3 Q 1, 2 →E • 4 P&Q 2, 3 &I • 5 P → (P & Q) 2– 4 →I

Reiterazione (RE) • P |- P • 1 P A • 2 P &

Reiterazione (RE) • P |- P • 1 P A • 2 P & P 1, 1, &I • 3 P 2, & E

Esercizio risolto 4. 29 Dimostrare la regola derivata CON, cioè: P, P |– Q

Esercizio risolto 4. 29 Dimostrare la regola derivata CON, cioè: P, P |– Q Soluzione

Sillogismo disgiuntivo (SD) • P v Q, P |- Q • Strategia?

Sillogismo disgiuntivo (SD) • P v Q, P |- Q • Strategia?

Sillogismo disgiuntivo (SD) • P v Q, P |- Q • Strategia? • dimostrare

Sillogismo disgiuntivo (SD) • P v Q, P |- Q • Strategia? • dimostrare P -> Q, Q -> Q, poi usare v. E • Come dimostrare P -> Q? usare CON • Guardare soluzione 4. 30, p. 112

Esercizio risolto 4. 31 Dimostrare: P → Q, R → S, P R, Q

Esercizio risolto 4. 31 Dimostrare: P → Q, R → S, P R, Q |– S Soluzione

Nota su RE (reiterazione) • P |- P • Questa regola che per noi

Nota su RE (reiterazione) • P |- P • Questa regola che per noi è derivata in altri sistemi è primitiva (evitando così lo stratagemma del considerare due volte una stessa riga) • In altri sistemi (Montague, Fitch) risulta spesso necessaria, perché bisogna "importare" dentro una sotto-derivazione, una formula già asserita nella derivazione principale. • Nel nostro sistema è invece più raro doverla usare. Il libro dà questo esempio:

Esempio di uso di RE • Dimostrare P |- Q -> P (p. 111,

Esempio di uso di RE • Dimostrare P |- Q -> P (p. 111, es. 4. 28) • 1 P A • 2 Q H • 3 P 1, RE • 4 Q -> P 2 -3, -> I

Teoremi • Ci sono fbf che si possono dimostrare senza bisogno di alcuna premessa,

Teoremi • Ci sono fbf che si possono dimostrare senza bisogno di alcuna premessa, cioè senza assunzioni. Queste formule sono dette teoremi o leggi del calcolo [della LOGICA] proposizionale, e semanticamente corrispondono a quelle formule che abbiamo chiamato tautologie: formule che risultano vere in ogni situazione logicamente possibile • Per indicare che una fbf è un teorema le anteponiamo semplicemente il simbolo ‘|–’.

Esercizio risolto 4. 33 Dimostrare il teorema: |– (P & P) Soluzione Questa è

Esercizio risolto 4. 33 Dimostrare il teorema: |– (P & P) Soluzione Questa è la reductio ad absurdum più semplice possibile. La riga 1 costituisce l’intera derivazione ipotetica in cui ‘P & P’ è sia l’ipotesi che la conclusione. Sul piano semantico, la validità di questo teorema conferma che la negazione di una contraddizione è sempre una tautologia.

 • Lezione 18 • 16/11/16

• Lezione 18 • 16/11/16

Terzo escluso • • • |- P v P Strategia: ragioniamo per assurdo: ipotizziamo

Terzo escluso • • • |- P v P Strategia: ragioniamo per assurdo: ipotizziamo (1) (P v P) e cerchiamo di ottenere P v P. Come? Strategia: per provare una disgiunzione ci basta dimostrare un disgiunto, diciamo P, * perché possiamo poi ottenere P v P con v I. Per dimostrare P, ragioniamo per assurdo e ipotizziamo: (2) P. Con v. I otteniamo P v P, che contraddice (1) Quindi, scaricando (2), abbiamo dimostrato P. Con v. I otteniamo P v P, che contraddice (1) Quindi, scaricando (1), abbiamo dimostrato P v P Guardare soluz. 4. 36 p. 114 (prossima slide) *se qui cerchiamo di dimostrare l’altro disgiunto, la dimostrazione funziona ugualmente

 • • • Dimostrare il teorema: |– P ∨ ∼P Soluzione 1 ∼(P

• • • Dimostrare il teorema: |– P ∨ ∼P Soluzione 1 ∼(P ∨ ∼P) H (per ∼I; scopo: ottenere P ∨ ∼P) 2 P H (per ∼I; scopo: ottenere il disgiunto ∼P ) 3 P ∨ ∼P 2 ∨I 4 (P ∨ ∼P) & ∼(P ∨ ∼P) 1, 3 &I 5 ∼P 2– 4 ∼I 6 P ∨ ∼P 5 ∨I 7 (P ∨ ∼P) & ∼(P ∨ ∼P) 1, 6 &I 8 ∼∼(P ∨ ∼P) 1– 7 ∼I 9 P ∨ ∼P 8 ∼E

Esercizio risolto 4. 35 Dimostrare il teorema: |– P ↔ P Soluzione

Esercizio risolto 4. 35 Dimostrare il teorema: |– P ↔ P Soluzione

Introduzione di teorema (IT) • se un teorema si può dimostrare senza bisogno di

Introduzione di teorema (IT) • se un teorema si può dimostrare senza bisogno di premesse, lo si può dimostrare anche in presenza di un insieme qualsiasi di assunzioni, per quanto inutili possano risultare ai fini della derivazione del teorema stesso. Congiuntamente, queste due considerazioni significano quindi che possiamo, sempre e in modo legittimo, introdurre un teorema o un suo esempio per sostituzione in qualunque riga di una dimostrazione (e servircene per i passi successivi al pari delle altre fbf introdotte sino a quel punto). Ciò equivale a tutti gli effetti a una nuova regola derivata, che chiameremo • introduzione di teorema (IT) • Quando la si usa, è sufficiente citare sulla destra il numero dell’esercizio in cui il teorema in questione è stato dimostrato. [basta dire: teorema già dimostrato]

Esercizio risolto 4. 37 Dimostrare il teorema: |– (P Q) ( P Q) Soluzione

Esercizio risolto 4. 37 Dimostrare il teorema: |– (P Q) ( P Q) Soluzione