Lingua matematica e scienze Anche le discipline scientifiche

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Lingua, matematica e scienze. Anche le discipline scientifiche parlano l’italiano

Lingua, matematica e scienze. Anche le discipline scientifiche parlano l’italiano

Per parlare del testo scientifico e delle sue caratteristiche è necessario far chiarezza circa

Per parlare del testo scientifico e delle sue caratteristiche è necessario far chiarezza circa la competenza testuale, la competenza grammaticale le lingue speciali.

Per padronanza linguistica si intende una locuzione comune che indica il possesso ben strutturato

Per padronanza linguistica si intende una locuzione comune che indica il possesso ben strutturato di una lingua e la capacità di servirsene per i vari scopi comunicativi. In sede più scientifica, si usa, per esprimere tale nozione, prevalentemente il termine competenza (dall’inglese competence), che viene riferito ai due campi, quello della competenza grammaticale e quello della competenza comunicativa (o pragmatica), entrambe appunto utilizzate nella concreta produzione di enunciati (esecuzione).

L’una e l’altra competenza (grammaticale e pragmatica) vengono acquisite e interiorizzate attraverso l’uso e

L’una e l’altra competenza (grammaticale e pragmatica) vengono acquisite e interiorizzate attraverso l’uso e costituiscono una dotazione inconscia, al punto che anche l’individuo del tutto privo di istruzione scolastica ne è fornito, ovviamente al suo livello.

I processi di istruzione incidono fortemente su questo terreno e sviluppano gradi più elevati

I processi di istruzione incidono fortemente su questo terreno e sviluppano gradi più elevati e complessi del facoltà linguistiche dell’individuo, tra l’altro introducendo in esse la conoscenza riflessa dei fatti linguistici e l’uso della lingua scritta. È in quest'ottica che ci siamo posti il problema di come è possibile migliorare la competenza dei ragazzi nell'apprendimento delle discipline matematiche consolidando, nello stesso tempo, le competenze linguistiche.

Possiamo cominciare accogliendo il termine testo per indica ogni messaggio realmente prodotto e comunicativamente

Possiamo cominciare accogliendo il termine testo per indica ogni messaggio realmente prodotto e comunicativamente funzionante; la competenza testuale, detta anche pragmatica comunicativa, si può complessivamente definire come la capacità di intendere e produrre messaggi (orali, scritti o trasmessi con altri mezzi) che, in una determinata situazion comunicativa, realizzino pienamente il passaggio intenziona di informazioni tra emittente e ricevente.

Ogni “testo” viene realizzato in una determinata situazione con una determinata intenzione comunicativa: sono

Ogni “testo” viene realizzato in una determinata situazione con una determinata intenzione comunicativa: sono i due fattori che collegano inevitabilmente (anche a distanza di tempo e di spazio) emittente e ricevente e che perciò guidano un preciso impiego del materiale fornito dalla lingua. Tra i du poli dell’atto comunicativo si instaura, possiamo dire, un patt interpretativo, che influisce sull’intera forma linguistica del testo: struttura sintattica degli enunciati, punteggiatura, form di coesione, tipo di lessico, partizione del testo, ecc. Da una generale tipologia di situazioni e intenzioni comunicative deriva una generale tipologia di testi.

Il tratto della rigidità/elasticità semantica della lingua dei testi, infatti, avvolge inevitabilmente ogni loro

Il tratto della rigidità/elasticità semantica della lingua dei testi, infatti, avvolge inevitabilmente ogni loro contenuto rivelandosi come l'unico fattore capace di produrre una differenziazione tipologica definibile e “misurabile”. Tale gradazione va correlata alle divers funzioni illocutive dettate dal vincolo interpretativo: funzioni pragmatiche cioè che rimandano al patto ch lega emittente e destinatario e che possono essere individuate nei termini polari: rigidità-esplicitezza, elasticità-implicitezza.

Si possono così individuare “testi rigidi”, che espongono concetti molto precisi, con basso numero

Si possono così individuare “testi rigidi”, che espongono concetti molto precisi, con basso numero impliciti, impiego di termini tecnici, assenza di linguaggio figurato, enunciati costruiti come frasi-tip (ad es. i testi normativi ufficiali, i regolamenti, i testi stretta definizione scientifica o tecnica), e “testi elastici”, che presentano molti tratti opposti ai precedenti (ad es. i testi propriamente letterari, specialmente quelli poetici).

Tra i due termini estremi si colloca un’ampia serie di testi di rigidità/elasticità intermedia,

Tra i due termini estremi si colloca un’ampia serie di testi di rigidità/elasticità intermedia, quali sono quelli saggistici, d’informazione comune, esplicativi (come i manuali scolastici), di divulgazione e simili: pratica, i testi più comunemente utilizzati e fatti produrre nelle attività scolastiche.

La tipologia presentata è quella proposta da Francesco Sabatini (Sabatini 1990 e 1999), per

La tipologia presentata è quella proposta da Francesco Sabatini (Sabatini 1990 e 1999), per la quale, al mome della formazione di un testo l’autore, nel selezionare un data ‘materia base’ e darle una determinata forma testuale, sceglie anche di rivolgersi a un certo tipo di lettore, stabilendo quale margine di libertà vuole lasciargli per la sua interpretazione. Nel far questo egli può avere l’intenzione:

(a) di esporre concetti estremamente precisi intorno all materia prescelta e quindi di ottenere

(a) di esporre concetti estremamente precisi intorno all materia prescelta e quindi di ottenere dal lettore una interpretazione del testo identica o quasi alla propria[… (b) di rivolgersi a un lettore ancora non informato su quella materia, accontentandosi perciò di ottenere da lu un’interpretazione abbastanza vicina alla propria […];

(c) di esprimersi mostrando parte di sé, lasciando al lettore u buon margine di

(c) di esprimersi mostrando parte di sé, lasciando al lettore u buon margine di libertà nell’interpretazione del messaggio, perché il lettore faccia entrare nel testo anche il frutto della propria esperienza. Su queste basi, è stata proposta una ripartizione in tre classi, corrispondenti al grado di vincolo posto al destinatario: testi con discorso molto vincolante, testi con discorso mediament vincolante, testi con discorso poco vincolante.

Definita la competenza testuale passiamo alla competenza grammaticale che riguarda la “conoscenza” –acquisita automaticamente

Definita la competenza testuale passiamo alla competenza grammaticale che riguarda la “conoscenza” –acquisita automaticamente attraverso l’uso e, in minor misura, attraverso lo studio riflesso– di quella che viene chiamata comunemente grammatica

Con il termine grammatica s’intende qui indicare il sistema generale della lingua, organizzato nei

Con il termine grammatica s’intende qui indicare il sistema generale della lingua, organizzato nei suoi quattro livelli (fonologico, morfologico, sintattico e lessicale) e governato dalle regole di combinazione ch lo rendono funzionale alla formulazione e comunicazione di informazioni.

L’intero sistema generale della lingua è depositato nella mente del parlante e viene da

L’intero sistema generale della lingua è depositato nella mente del parlante e viene da lui utilizzato, nel parlato spontaneo, automaticamente e quasi inconsciamente, specie per quanto riguarda la fonologia, la morfologia e la struttura sintattica fondamentale della frase.

La partecipazione consapevole (o “pianificazione”) della mente subentra nelle costruzioni più elaborate, anche parlate,

La partecipazione consapevole (o “pianificazione”) della mente subentra nelle costruzioni più elaborate, anche parlate, e in genere nella selezione del lessico; consapevolezza diventa comunque nettamente maggiore nella produzione scritta, nella quale necessariamente interviene, a tutti i livelli, l’effetto dello studio riflesso.

Testo scientifico e linguaggi speciali

Testo scientifico e linguaggi speciali

A questo punto possiamo definire il testo scientifico come testo rigido (specie per le

A questo punto possiamo definire il testo scientifico come testo rigido (specie per le discipline dure matematica e fisica) e riassumerne le caratteristiche principali sul piano della sintassi e della testualità prestando attenzione alle ricadute pragmatiche e comunicative:

-Tendenza alla nominalizzazione che agisce anche sulla testualità, conferisce linearità e coesione, e ha

-Tendenza alla nominalizzazione che agisce anche sulla testualità, conferisce linearità e coesione, e ha interessanti risvolti pragmatici infondendo più oggettività alle opinioni dell’autore; Depotenziamento semantico del verbo, ridotto alle funzioni d ausiliare o di copula (il 44% dei verbi nei testi tecnici contro 28% nei testi ‘generali’); - -Uso di forme indefinite (participi presenti e passati, gerundi, infiniti, anche allo scopo di eliminare o ridurre i costrutti relativi);

-Deagentivizzazione, ossia l’intento di mettere in risalto fenomeno descritto nascondendo l’agente (l’autore) median l’uso

-Deagentivizzazione, ossia l’intento di mettere in risalto fenomeno descritto nascondendo l’agente (l’autore) median l’uso del passivo o di forme impersonali; -Coordinazione contro la subordinazione che produce effetti semplificazione e concisione del testo; -Struttura superficiale del periodo semplificata (anche grazie ricorso, a partire da un modello anglosassone favorito dal modalità della scrittura elettronica, alla suddivisione del tes in blocchi numerati o paragrafi); -Uso dell’ellissi

Il linguaggio tecnico-scientifico rappresenta l'esempio tipico di lingua speciale in senso stretto. Per lingua

Il linguaggio tecnico-scientifico rappresenta l'esempio tipico di lingua speciale in senso stretto. Per lingua speciale si intende: <. . . > una varietà funzionale di una lingua natural dipendente da un settore di conoscenze o da una sfer attività specialistici, utilizzata, nella sua interezza, da gruppo di parlanti più ristretto della totalità dei parl la lingua di cui quella speciale è una varietà, per soddisfare i bisogni comunicativi (in primo luogo qu referenziali) di quel settore specialistico;

la lingua speciale è costituita a livello lessicale da un serie di corrispondenze aggiuntive

la lingua speciale è costituita a livello lessicale da un serie di corrispondenze aggiuntive rispetto a quelle generali e comuni della lìngua e a quello morfosintat da un insieme di selezioni, ricorrenti con regolarità, all'interno di forme disponibili nella lingua<. . . > (Cortelazzo 1988)

Il lessico dei linguaggi tecnico-scientifici si distingue quello della lingua comune per almeno tre

Il lessico dei linguaggi tecnico-scientifici si distingue quello della lingua comune per almeno tre caratteristich - necessità di impiegare segni aggiuntivi rispetto a qu componenti la lingua comune, per i bisogni di denominazione settore specifico cui la lingua speciale afferisce. Questi biso sono motivati dall'esigenza di riferirsi a oggetti e nozioni percepibili dall'esperienza del non specialista; a elem riguardanti nuovi prodotti tecnici; a porzioni di realtà cui la lin comune fa fronte con termini troppo generici rispetto al maggiore analiticità richiesta dalla lingua speciale (ad es. cefa emicrania vs mal di testa; tonsillíte, faringite vs mal di gola);

- tendenza alla monoreferenzialità. Il lessico di un linguag scientifico si organizza nella forma

- tendenza alla monoreferenzialità. Il lessico di un linguag scientifico si organizza nella forma di nomenclatura, cioè di insieme di termini in cui ogni termine ha una definiz concettuale esplicita all'interno di una tassonomia gerarch (Berruto 1987): il che dovrebbe evitare la concomitanza sinonimi, in quanto ogni termine può essere sostituito solam da una sua definizione o perifrasi (univocità semantica).

- presenza di tecnícismi collaterali: «particolari espression stereotipiche, non necessarie, a rigore, alle esigenze

- presenza di tecnícismi collaterali: «particolari espression stereotipiche, non necessarie, a rigore, alle esigenze dell denotatività scientifica, ma preferite per la loro connotazion tecnica» (Serianni 1985) che, prive della precisione veicola dalla monosemia, vengono usate appunto per il loro alon settoriale (ad es. «il paziente accusa un dolore» , «la parotite pu esitare in pancreatite» ). (Cortelazzo 1988)

Le tecniche di formazione o adozione di termi scientifici, che non differiscono qualitativamente d

Le tecniche di formazione o adozione di termi scientifici, che non differiscono qualitativamente d quelle della lingua comune, avvengono principalmen attraverso la: 1) rideterminazione semantica di termini già presenti nel lingua comune, che vengono resi monoreferenzia cancellandone la storia precedente attraverso un convenziona «accordo di definizione» . Si vedano ad es. i termini della fisi massa, forza, momento, che passano dal significato generico quello definito e univoco quando sono impiegati in ambi scientifico.

2) rideterminazíone semantica di termini appartenenti ad altre li speciali (ad es. dalla medicina

2) rideterminazíone semantica di termini appartenenti ad altre li speciali (ad es. dalla medicina all'astrofisica: collasso 'r contrazione di stelle dovuta al prevalere delle forze di gravi quelle di pressione'); 3) neoformazioni in genere ottenute per derivazione o composizione da parole delle lingue classiche, spesso rese ogge un cospicuo mutamento semantico. Il procedimento neoformazione più frequente è l'aggiunta di affissi (prefissi, su e suffissoidi) peculiari alle lingue speciali o identici a quelli pre nella lingua comune, ma in ogni caso dotati all'interno del se specialistico di un univoco significato convenzionale (ad es. em oma in medicina per il primo caso, -oso e -ico in chimica, -osi ancora in medicina per il secondo).

4) uso di sigle e acronimi, che si comportano sintatticamente genere come parole piene

4) uso di sigle e acronimi, che si comportano sintatticamente genere come parole piene (ad es. TAC, LASER, AIDS e eliport da 'eli[cotterol]' + '[aero]porto'); 5) uso di derivati o sintagmi eponimi, conformemente alla usua facoltà antonomastica della lingua comune. I termini eponimi possono ottenere attraverso la transcategorizzazione (wa unità di potenza), la derivazione (mendelevite, in mineralogia la composizione di unità lessicali superiori (costante Planck, ); 6) adozione di forestierismi, nella forma di prestiti formali (file calchi semantici (memoria di un calcolatore), calchi-traduzio (disco rigido per 'hard disk’).

7) uso di tecnicismi collaterali, tra i quali abbondano deverbali a suffisso zero (modifica,

7) uso di tecnicismi collaterali, tra i quali abbondano deverbali a suffisso zero (modifica, utilizzo); frequente è anche l'impiego di sinonimi dotti non necessari per univocità semantica (assumere per prendere) e, in particolare nel campo medico, di latinismi e di arcaismi o aulicismi; 8) uso di simboli anche non alfanumerici, presenti non solo nelle formule intercalate al testo (linguaggio formalizzato), ma anche nel testo stesso (cioè possono entrare nella lingua naturale); 9) uso residuo di definizioni analogiche (elettrodo a baffo d gatto, valvole a farfalla), che mal si prestano alla tendenza a obliterare l'emotività, tipica dei linguaggi scientifici.

Tra tutti i testi con discorso molto vincolante, i testi scientifici presentano in misura

Tra tutti i testi con discorso molto vincolante, i testi scientifici presentano in misura più accentuata caratter cogenza e di esplicitezza: essi, infatti, -dichiarano sempre principi di riferimento, assiomi, ipotesi, cr metodologici di ricerca e raccolta di dati ed assetti procedural -impiegano lessico formalizzato e, ove disponibili, fanno rico a terminologie; - -presentano chiarezza ed evidenza di strutturazione; utilizzan sussidi grafici soprattutto nella forma di diagrammi; - -evitano il ricorso ad implicature e ad ogni artificio retorico.

La loro rigidità dipende dalla finalità per la quale essi vengono realizzati: trasmettere informazioni

La loro rigidità dipende dalla finalità per la quale essi vengono realizzati: trasmettere informazioni chiare e garantire interpretazioni "corrette". L'ottica che guiderebbe l'agire dell'autore di testi scientifici, insom sarebbe quella di conseguire la massima rigorosità ed vera e propria universalità.

Se dunque la morfosintassi e la struttura testuale godono di statuti particolari nell'ambito dei

Se dunque la morfosintassi e la struttura testuale godono di statuti particolari nell'ambito dei linguaggi tecnico-scientifici, è al lessico che sarà da attribuire u ruolo discriminante per apprezzare l'individualità di u sottocodice scientifico sia nei confronti della lingua comune, sia di altre lingue speciali.

Le famiglie lessicali operano quindi una stratificazion orizzontale dei linguaggi tecnico-scientifici nei vari settori

Le famiglie lessicali operano quindi una stratificazion orizzontale dei linguaggi tecnico-scientifici nei vari settori specialistici, che sembra risolvere le differenze tipologiche in differenze di stile: nulla di strano se consideriamo questi “tratti di stile” generati dalla funzione illocutiva. Aggiungiamo, infine, che contesto ed orizzonte di civiltà completano e definiscono la natura del testo e non possono esser considerate circostanze marginali (storia del genere/testualità/lessico).

E ora. . . dubbitand(t)o s'impara la matematica!

E ora. . . dubbitand(t)o s'impara la matematica!