La divergenza di opinioni n n Molte sono
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La divergenza di opinioni n n Molte sono le affermazioni possibili: né necessarie (es. 2+2=4) né impossibili (es. “Sta piovendo, quindi fuori non piove”) È nel campo delle affermazioni possibili che trovano spazio il dibattito e l’argomentazione
ad esempio… Taxi vs Uber “Hanno ragione i tassiti o gli uberisti? ” n Più possibilità, più opinioni…
TOT CAPITA TOT SENTENTIAE Nel campo dei discorsi possibili la divergenza d’opinioni è inevitabile e stimolante: stimolante “Tutte le opinioni sono ugualmente fondate? ” “C’è un’opinione preferibile altre? ”
Dalla divergenza al disaccordo al dibattito n n n Divergenza: le opinioni le une accanto alle altre Disaccordo: le opinioni le une contro le altre Dibattito: risolvere il disaccordo mediante la discussione razionale, convincere avvalendosi del linguaggio
Le parti in causa: Protagonista: afferma/propone (TESI) Vs Antagonista: rifiuta/mette in dubbio (ANTITESI)
L’approccio corretto alla discussione: n n n Predisposizione all’ascolto, alla critica e alla autocritica (disponibilità a valutare in modo critico le idee proprie e altrui) Non limitarsi a respingere semplicemente le tesi altrui Capacità di supportare e difendere la propria posizione
L’arte di ottenere ragione Cosa voglio? Ottenere ragione Convincere Persuadere cioè: ottenere il consenso della controparte (la sua adesione razionale, NON emotiva!) alla mia tesi CHI LA RAGIONA LA VINCE!
Come faccio? Il discorso come percorso Devo condurre il mio ascoltatore alla meta, facendogli fare un percorso: n n n da un punto di partenza: il luogo comune attraverso varie tappe: gli argomenti fino alla meta: l’adesione necessaria (se il mio interlocutore mi ha seguito e ha aderito ai miei passaggi, non può non accettare la mia conclusione, a pena di contraddirsi)
Come portare avanti e difendere la mia tesi? Durante il percorso dovrò: n Argomentare: portare ragioni a supporto della mia tesi (devo convincere della fondatezza della mia tesi attraverso argomenti) n Contro-argomentare: confutare la tesi del mio avversario (attaccare e sciogliere i suoi argomenti)
Argomentare
Contro-argomentare
Contro-argomentare vuol dire… n n n Sciogliere l’argomento altrui, scovando le sue contraddizioni e rendendolo inconsistente (argomento confutatorio, dal lat. ‘confutare/confundere’) Svergognare l’avversario, rendendo palesi i suoi errori (argomento elenctico, dal gr. ‘elenchos’) Ragionare vagliando le alternative, escludendo quelle contraddittorie (argomento dialettico, dal gr. ‘dialegesthai’) confutatorio=elenctico=dialettico
Confutatorio È ciò che scioglie
n L’argomento confutatorio scioglie l’argomento altrui, scovando le sue contraddizioni e rendendolo inconsistente
Elenctico È ciò che rimuove il sasso che ostacola l’aratro
Elenctico È ciò che lascia l’avversario senza scudo
Elenctico Da Zucchello D. , Commento al Parmenide di Platone, in http: //www. noein. net/origini/parmenide_poema_b 7. pdf
n L’ argomento elenctico svergogna l’avversario, rendendo palesi i suoi errori
Dialettico Il duello fra Ettore ed Achille (Iliade, XXII): i 3 giri di Ettore attorno alla città: 1. Rientrare in città? 2. Venire a patti? 3. Combattere?
n L’argomento dialettico vaglia le alternative, escludendo quelle contraddittorie
Il metodo dialettico Durante il processo che lo vede come imputato, Socrate usa il metodo dialettico per difendersi dalle due accuse che gli sono mosse da Meleto: 1. Corruzione dei giovani: “Tu corrompi i giovani con i tuoi malsani insegnamenti. ” 2. Empietà (vilipendio alla religione di Stato): “Tu non credi agli della città e ne inventi di nuovi! Parli di un daimon, che non esiste fra gli dei. ” (Platone, Apologia di Socrate)
Le parti in causa: n 1. 2. n 1. 2. Protagonista/accusatore, Meleto: “Tu corrompi i giovani!” (tesi/accusa 1) “Tu non credi negli dei!” (tesi/accusa 2) Antagonista/difensore (di se stesso), Socrate: “Non corrompo i giovani” (antitesi/difesa 1) “Credo negli dei” (antitesi/difesa 2)
I contro-argomenti di Socrate (1): “I più chi seguono? Non seguono forse, o Meleto, chi apporta loro dei beni e rifuggono chi reca loro dei mali? Tu questo me lo concedi. [luogo comune] Allora non puoi non ammettere che io insegno il bene, perché la mia scuola è la più frequentata di Atene. Io non posso insegnare il male, perché nessuno starebbe con me. Oppure, se insegnassi il male, lo farei senz’altro in modo inconsapevole, perché altrimenti saprei che, insegnandolo, ben presto mi ritroverei solo. E secondo le leggi ateniesi, chi sbaglia senza saperlo non va processato ma istruito. ”
I contro-argomenti di Socrate (2): “È vero, parlo di un demone. Ma i demoni non sono forse figli dei? [luogo comune] Come posso credere nell’esistenza dei figli senza credere nell’esistenza dei padri? Vedi bene che io credo negli dei”. Ø Socrate confuta le accuse, le scioglie: Ø muovendo da una premessa condivisa e ‘sbugiardando’ il suo avversario (mettendolo in contraddizione).
Un appunto sulla contraddizione Aristotele nella Metafisica ci spiega il Principio di Non Contraddizione (PNC): “È impossibile che lo stesso predicato, nello stesso momento, si riferisca e non si riferisca al medesimo soggetto, secondo lo stesso rispetto”.
Ad esempio: n “Socrate è seduto e non seduto” non significa nulla! (si afferma e si nega che Socrate sia seduto nello stesso momento: frase contraddittoria) n “Socrate è un piccolo grande uomo” può significare qualcosa, se piccolo si riferisce alla corporatura e grande alla statura morale e intellettuale. (piccolo e grande non sono usati nella stessa valenza, nel medesimo rispetto: frase non contraddittoria)
Tutte le tesi sono ugualmente fondate? NO! C’è una tesi preferibile altre? SI! Se sono due… Quale delle due tesi (protagonista/antagonista, parte/controparte, attore/convenuto) resiste al vaglio dialettico?
Diritto e Dialettica n n n Il confronto fra le parti (giudiziale o stragiudiziale) come luogo di dibattito razionale e ragionevole L’importanza del contraddittorio L’importanza del metodo dialettico
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