Introduzione dellinsegnamento scolastico delleducazione civica Legge 20 agosto

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Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica. Legge 20 agosto 2019, n. 92 Presentazione a cura

Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica. Legge 20 agosto 2019, n. 92 Presentazione a cura di Anna Maria Freda A. S. 2020 -2021

La legge n. 92/2019 reca un titolo-rubrica fuorviante (Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica), facendo

La legge n. 92/2019 reca un titolo-rubrica fuorviante (Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica), facendo credere di avere introdotto nella scuola l’insegnamento dell’Educazione civica. In realtà, l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione civica risale all’iniziativa del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro e al DPR 13 giugno 1958, n. 585 (recante Programmi per l'insegnamento dell'educazione civica negli istituti e scuole di istruzione secondaria e artistica). Per la scuola primaria un precedente DPR 503/1955 aveva previsto, accanto all’Educazione fisica, anche una Educazione morale e civile, che, con il DPR 104/1985, assunse la denominazione di Educazione alla convivenza democratica. Con la L. 53/2003 e il successivo d. lgs. 59/2004 l’insegnamento prese la denominazione di Educazione alla convivenza civile, comprensiva di educazione alla cittadinanza, educazione stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività.

ART. 1 – PRINCIPI • FORMARE CITTADINI • SVILUPPARE CONOSCENZE 1. L'educazione civica 2.

ART. 1 – PRINCIPI • FORMARE CITTADINI • SVILUPPARE CONOSCENZE 1. L'educazione civica 2. L'educazione civica sviluppa nelle contribuisce a formare istituzioni scolastiche la conoscenza cittadini responsabili e attivi e a della Costituzione italiana e promuovere la partecipazione delle istituzioni dell'Unione europea piena e consapevole alla vita per sostanziare, in particolare, la civica, culturale e sociale delle condivisione e la promozione dei comunita', nel rispetto delle principi di legalità, cittadinanza regole, dei diritti e dei doveri. attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.

Le istituzioni scolastiche prevedono nel curricolo di istituto l'insegnamento trasversale dell'educazione civica orario non

Le istituzioni scolastiche prevedono nel curricolo di istituto l'insegnamento trasversale dell'educazione civica orario non inferiore a 33 ore annue nell’ambito del monte orario obbligatorio, anche avvalendosi della quota di autonomia utile per modificare il curriculo

Per ciascuna classe é individuato, tra i docenti a cui è affidato l'insegnamento dell'educazione

Per ciascuna classe é individuato, tra i docenti a cui è affidato l'insegnamento dell'educazione civica, un docente con compiti di coordinamento. Ampia libertà nell’organizzazione dell’insegnamento che può essere impartito per moduli, co-presenze, inserimento nel percorso curriculare Scuola Infanzia e Scuola Primaria Possibile affidamento a tutti i docenti

Per lo svolgimento dei compiti di coordinamento di cui al comma 5 non sono

Per lo svolgimento dei compiti di coordinamento di cui al comma 5 non sono dovuti compensi, indennità, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati, salvo che la contrattazione d'istituto stabilisca diversamente, con oneri a carico del fondo per il miglioramento dell'offerta formativa.

Tematiche dell’educazione civica a) La Costituzione, le istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea e

Tematiche dell’educazione civica a) La Costituzione, le istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea e degli organismi internazionali; la storia della bandiera e dell'inno nazionale; b) L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015; c) L’educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell'articolo 5; d) Gli elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro e) L’educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identita', delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; f) L’educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; g) L’educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; h) La formazione di base in materia di protezione civile.

Nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica sono altresì promosse: a) l'educazione stradale, b) l'educazione alla

Nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica sono altresì promosse: a) l'educazione stradale, b) l'educazione alla salute e al benessere, c) l'educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. Tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura.

 • L'Unione europea è un'unione economica e politica, unica nel suo genere, tra

• L'Unione europea è un'unione economica e politica, unica nel suo genere, tra 27 paesi che coprono buona parte del continente. . Nel 1958 è stata così creata la Comunità economica europea (CEE ), che ha intensificato la collaborazione economica tra sei paesi: Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Cittadini, la Costituzione siete voi La costituzione, nel diritto, è l'atto normativo fondamentale che

Cittadini, la Costituzione siete voi La costituzione, nel diritto, è l'atto normativo fondamentale che definisce la natura, la forma, la struttura, l'attività e le regole fondamentali di un'organizzazione ovvero il vertice della gerarchia delle fonti che definisce l'ordinamento giuridico di uno Stato di diritto Quando si parla di organizzazione dello Stato italiano ci si riferisce agli organi fondamentali e alle loro funzioni. Gli organi fondamentali dello Stato italiano sono: 1 -il Presidente della Repubblica; 2 -il Parlamento; 3 -il Governo; 4 -la Magistratura 5 -la Corte Costituzionale. All’organizzazione dello Stato italiano è dedicata la seconda parte della Costituzione (artt 55139)).

Nel tricolore italiano, oltre al bianco e al rosso, c’è il verde che rappresenta

Nel tricolore italiano, oltre al bianco e al rosso, c’è il verde che rappresenta la natura e i diritti naturali, l’uguaglianza e la libertà. Il verde voleva indicare anche i sentimenti di speranza e di fiducia in un’Italia migliore. ll bianco e il rosso, comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre erano verdi, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Poiché fu utilizzato dai miliziani italiani che combattevano al fianco di Napoleone, il tricolore simboleggiò tutti coloro che combattevano per la libertà e per l’indipendenza dell’Italia. Per celebrare la rivolta di Genova del 1746 contro l’Austria, il tricolore fu portato in corteo nella città e risuonò per le strade anche l’inno di Mameli.

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione, sottoscritto nel settembre 2015

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, che mira alla prosperità del pianeta e dei suoi abitanti. Essa ci segnala 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030:

1. Sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo 2.

1. Sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo 2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile 3. Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età 4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti 5. Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze 6. Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti 7. Garantire l’accesso all’energia a prezzo accessibile, affidabile, sostenibile e moderna per tutti 8. Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena occupazione e il lavoro dignitoso per tutti 9. Costruire una infrastruttura resiliente, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e sostenere l’innovazione 10. Ridurre le disuguaglianze all’interno dei e fra i Paesi 11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili 12. Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili 13. Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze 14. Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine 15. Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità 16. Promuovere società pacifiche e inclusive orientate allo sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli 17. Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile

Inoltre l'Agenda 2030 indica obiettivi che coinvolgono direttamente la scuola: “Fornire un’educazione di qualità,

Inoltre l'Agenda 2030 indica obiettivi che coinvolgono direttamente la scuola: “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. L’Agenda ci segnala, infatti, al quarto punto, l’esigenza di un’istruzione di qualità (equa ed inclusiva), presupposto fondamentale per migliorare la vita delle persone e per raggiungere un reale sviluppo sostenibile, così come la tutela dei diritti umani e la conquista di una reale cittadinanza globale.

Alla cittadinanza digitale è dedicato un intero articolo, l’art. 5, che indica le abilità

Alla cittadinanza digitale è dedicato un intero articolo, l’art. 5, che indica le abilità essenziali da sviluppare nei curricoli di Istituto con l’obiettivo di formare cittadini responsabili dei mezzi di comunicazione virtuali. La storia della normativa scolastica ci aveva già abituati alla trattazione di tali aspetti, essenziali per la crescita e la formazione di cittadini attivi, che, però, erano inseriti all’interno delle singole programmazioni disciplinari. L’aumento dei casi di cyberbullismo, gli episodi di violenza sociale o di vilipendio del bene comune ha, probabilmente, inciso sulla richiesta di una educazione più efficace e funzionale, un compito a cui la scuola, come agenzia educativa, non poteva sottrarsi.

Elemento fondamentale del diritto è dunque la norma giuridica, Una norma giuridica, in diritto,

Elemento fondamentale del diritto è dunque la norma giuridica, Una norma giuridica, in diritto, indica un insieme di regole che concorrono a disciplinare la vita organizzata. e questo trova il suo equivalente nel mattone, mentre l'edificio trova il suo corrispondente nell'ordinamento giuridico. Il quale, seguendo le regole del sillogismo aristotelico, ( A=M se B=M si deduce che B=A) altro non è che un insieme di norme giuridiche.

IL DIRITTO AL LAVORO Il lavoro è uno dei principi fondamentali fissati dalla Costituzione

IL DIRITTO AL LAVORO Il lavoro è uno dei principi fondamentali fissati dalla Costituzione della Repubblica Italiana, secondo l'art. 1 valore fondante della Repubblica stessa nonché criterio ispiratore dell'emancipazione sociale, oltre che oggetto di forte tutela. L'art. 35 «tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni» , mentre l'art. 36 afferma il diritto ad una giusta retribuzione e il successivo art. 37 afferma che le donne lavoratrici abbiano gli stessi diritti e godano della stessa retribuzione dei colleghi di sesso maschile, a parità di lavoro.

La scuola è il luogo di elezione per attivare progetti educativi sull’ambiente, la sostenibilità,

La scuola è il luogo di elezione per attivare progetti educativi sull’ambiente, la sostenibilità, il patrimonio culturale, la cittadinanza globale. Il legame con il territorio, la ricchezza interculturale, il dialogo e l’osservazione quotidiana con i ragazzi, la dimensione interdisciplinare e la possibilità di costruire percorsi cognitivi mirati, sono aspetti determinanti: grazie ad essi la scuola diviene l’istituto che, prima di ogni altro, può sostenere – alla luce dell’Agenda 2030 - il lavoro dei giovani verso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Si tratta di un percorso di esplorazione emotiva e culturale e di acquisizione di consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità, alla promozione del benessere umano integrale, un percorso legato alla protezione dell’ambiente e alla cura della casa comune.

Le finalità dell’educazione ambientale e agroalimentare si possono sintetizzare nei seguenti punti: • �Contribuire

Le finalità dell’educazione ambientale e agroalimentare si possono sintetizzare nei seguenti punti: • �Contribuire a sviluppare nei giovani una coscienza rispettosa dell’ambiente, acquisendo la consapevolezza , di esserne parte integrante e creare un contatto profondo ed emotivo con il mondo naturale; • �Comprendere i cicli della natura e le relazioni tra gli esseri viventi; • �Far scoprire ai giovani l’importanza sociale ed economica di un mestiere, spesso sottovalutato, come quello dell’agricoltore; • �Conoscere l’origine dei prodotti alimentari ed il percorso, dal campo alla tavola, approfondendo il legame che unisce il cibo, l’ambiente e la salute; • �Riscoprire la cultura, le tradizioni e l’identità del territorio; • �Educare al consumo consapevole, attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari e salvaguardia dell’ambiente; • �Favorire la conoscenza dei prodotti agroalimentari della nostra Regione e del nostro territorio , con particolare riferimento anche al concetto di stagionalità; • �Promuovere la conoscenza dei prodotti tipici regionali come alternativa alla omologazione dei sapori e come salvaguardia del territorio e della biodiversità.

L’educazione alla legalità oltre ad essere una premessa culturale indispensabile, si pone come un

L’educazione alla legalità oltre ad essere una premessa culturale indispensabile, si pone come un sostegno operativo quotidiano, perché solo un’azione di lotta radicata con saldezza nelle coscienze e nella cultura dei giovani, potrà acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all’incalzare del fenomeno criminale. Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un’autentica cultura dei valori civili. Buona parte dei problemi che minacciano la convivenza pacifica o la tutela dell’ambiente sono attribuibili non solo a fattori economici, naturali, storici, ma anche a interventi nella sfera pubblica che trascurano l’interesse della collettività o l’ambiente per privilegiare interessi particolari.

Le finalità dell’ educazione alla legalità sono: Educare alla convivenza democratica Assumere la consapevolezza

Le finalità dell’ educazione alla legalità sono: Educare alla convivenza democratica Assumere la consapevolezza che la costruzione di un futuro di pace nasce dalla conoscenza delle cause presenti e storiche provocano le discordie e le guerre Acquisire il senso della gratuità, intesa come donare senza aspettarsi una ricompensa Comprendere che pace non è solo assenza di guerra, né comodo neutralismo, bensì conquista della coscienza etica di considerare l’altro sempre come fine non come mezzo Sensibilizzare gli insegnanti, gli alunni e le famiglie al progetto rendendoli partecipi del significato dell’esperienza Sensibilizzare i ragazzi sui temi che accrescono la loro coscienza civica Approfondire le relazioni di gruppo Sviluppare le capacità del comprendere come strumento per una migliore integrazione della propria personalità e relazionalità Sviluppare le capacità di collaborazione, di comunicazione, di dialogo e partecipazione all’interno degli impegni e delle esperienze scolastiche

L'educazione al patrimonio culturale si configura come un sistema dinamico di processi orientati a

L'educazione al patrimonio culturale si configura come un sistema dinamico di processi orientati a incrementare saperi, creatività e consapevolezza dei ruoli di individui e comunità in rapporto all'eredità culturale, alla sua valorizzazione, tutela e trasmissione.

La protezione del cittadino va intesa non solo come protezione e sicurezza negli edifici

La protezione del cittadino va intesa non solo come protezione e sicurezza negli edifici scolastici o come protezione e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, ma come CULTURA multidisciplinare della sicurezza, di cittadinanza attiva e quindi di Protezione Civile

La cultura della protezione civile e della sicurezza sociale, nelle «nuove generazioni» come concetti

La cultura della protezione civile e della sicurezza sociale, nelle «nuove generazioni» come concetti ben radicati devono diventare veri e propri «stili di vita» . Le finalità generali e gli obiettivi che si intendono perseguire con il PFN di PC sono: • �sviluppo, nel corso della carriera scolastica, di un maggior senso di responsabilità nei riguardi della protezione e sicurezza propria ed altrui; • �cognizione e consapevolezza dei rischi esistenti negli ambienti di vita e di lavoro e capacità di affrontarli fin dall’età scolare; • �formazione trasversale continua dalla Scuola al mondo del lavoro; • �formazione specifica di un gruppo di docenti in materia di protezione e sicurezza sul lavoro e di attività didattiche legate alle tematiche della sicurezza sociale; • �la formazione dei docenti, unita alla relativa certificazione delle competenze acquisite dai discenti nella loro carriera scolastica e universitaria, consentirà, fra l'altro, di risolvere anche il problema della formazione generale dei ragazzi degli istituti tecnici - professionali e/o universitari, che si recano all'interno delle istituzioni pubbliche e delle aziende per lo svolgimento di Stage (perché in questo modo, tale specifica formazione, potrà essere attuata internamente al mondo educativo, dagli stessi docenti opportunamente abilitati); • �collaborazione permanente tra i vari sistemi della Prevenzione e della Sicurezza sul Lavoro con gli insegnanti e il mondo della Scuola in generale; • �diffusione delle “buone pratiche” di Protezione Civile, all’interno di ogni contesto scolastico e universitario; • �contaminazione delle “buone pratiche” di Protezione Civile, legate al confronto tra i diversi territori, in quanto il PFN di PC, si sviluppa su tutti i territori: città, piccoli e grandi centri di pianura, collina e montagna, con interazioni e confronti continui e costanti.

La disciplina sarà oggetto di valutazione?

La disciplina sarà oggetto di valutazione?

La Legge dispone che l’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica sia oggetto delle valutazioni periodiche e

La Legge dispone che l’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica sia oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 per il primo ciclo e dal DPR 22 giugno 2009, n. 122 per il secondo ciclo. I criteri di valutazione deliberati dal collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa dovranno essere integrati in modo da ricomprendere anche la valutazione dell’insegnamento dell’Educazione Civica.

Chi formulerà la proposta di valutazione?

Chi formulerà la proposta di valutazione?

In sede di scrutinio il docente coordinatore dell’insegnamento formula la proposta di valutazione, espressa

In sede di scrutinio il docente coordinatore dell’insegnamento formula la proposta di valutazione, espressa ai sensi della normativa vigente, da inserire nel documento di valutazione, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti del team o del Consiglio di Classe cui è affidato l’insegnamento dell’Educazione Civica. Tali elementi conoscitivi sono raccolti dall’intero team e dal Consiglio di Classe nella realizzazione di percorsi interdisciplinari. La valutazione deve essere coerente con le competenze, abilità e conoscenze indicate nella programmazione per l’insegnamento dell’Educazione Civica e affrontate durante l’attività didattica. I docenti della classe e il Consiglio di Classe possono avvalersi di strumenti condivisi, quali rubriche e griglie di osservazione, che possono essere applicati ai percorsi interdisciplinari, finalizzati a rendere conto del conseguimento da parte degli alunni delle conoscenze e abilità e del progressivo sviluppo delle competenze previste nella sezione del curricolo dedicata all’Educazione Civica.

In che modalità avverrà la valutazione nelle scuole del primo ciclo?

In che modalità avverrà la valutazione nelle scuole del primo ciclo?

Il Collegio dei Docenti delle scuole del primo ciclo, in coerenza con il disposto

Il Collegio dei Docenti delle scuole del primo ciclo, in coerenza con il disposto dell’art. 2 del D. Lgs. 62/2017, dovrà esplicitare a quale livello di apprendimento corrisponde il voto in decimi attribuito agli alunni della scuola secondaria di primo grado anche per l’Educazione Civica. Per gli alunni della scuola primaria il docente coordinatore propone l’attribuzione di un giudizio descrittivo, elaborato tenendo a riferimento i criteri valutativi indicati nel PTOF, che viene riportato nel documento di valutazione.

A quali obiettivi/risultati di apprendimento e competenze farà riferimento la valutazione?

A quali obiettivi/risultati di apprendimento e competenze farà riferimento la valutazione?

Per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 la valutazione dell’insegnamento di Educazione Civica

Per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 la valutazione dell’insegnamento di Educazione Civica farà riferimento agli obiettivi/risultati di apprendimento e alle competenze che i collegi docenti, nella propria autonomia di sperimentazione, avranno individuato e inserito nel curricolo di istituto. A partire dall’anno scolastico 2023/2024 la valutazione avrà a riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi di apprendimento per la scuola del primo ciclo.

GRAZIE per l’attenzione

GRAZIE per l’attenzione