IL MONOPOLIO 1 IL MONOPOLIO E LA FORMA

  • Slides: 40
Download presentation
IL MONOPOLIO 1

IL MONOPOLIO 1

IL MONOPOLIO E’ LA FORMA DI MERCATO IN CUI VI E’ UN UNICO PRODUTTORE

IL MONOPOLIO E’ LA FORMA DI MERCATO IN CUI VI E’ UN UNICO PRODUTTORE CHE E’ IN GRADO DI DETERMINARE SIA IL PREZZO, SIA LA QUANTITA’ DISPONIBILE DEL PRODOTTO, E SONO INVECE PRESENTI NUMEROSI COMPRATORI. 2

CARATTERISTICHE DEL MONOPOLIO PRESENZA DI UN UNICO VENDITORE E DI MOLTI POTENZIALI ACQUIRENTI OFFERTA

CARATTERISTICHE DEL MONOPOLIO PRESENZA DI UN UNICO VENDITORE E DI MOLTI POTENZIALI ACQUIRENTI OFFERTA LIMITATA AD UNO O A POCHE TIPOLOGIE DI PRODOTTI, A VOLTE DI QUALITA’ NON ELEVATA DETERMINAZIONE DEL PREZZO DA PARTE DEL MONOPOLISTA, ANCHE SE NON E’ COMPLETAMENTE LIBERO DI FISSARLO, SOPRATTUTTO SE IL BENE E’ DI TIPO SECONDARIO 3

LE NORME ANTITRUST CONTRASTARE I MONOPOLI DIVIETO DI CONCORDARE I PREZZI E DI RIPARTIRSI

LE NORME ANTITRUST CONTRASTARE I MONOPOLI DIVIETO DI CONCORDARE I PREZZI E DI RIPARTIRSI I MERCATI DIVIETO DI ABUSARE DELLA PROPRIA POSIZIONE DOMINANTE DIVIETO DI REALIZZARE FUSIONITALI DA ASSUMERE UNA POSIZIONE DI CONTROLLO DEL MERCATO AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO (ANTITRUST) UNIONE EUROPEA COMMISSARIO PER LA CONCORRENZA 4

LA POLITICA DEI PREZZI IN SITUAZIONI DI MONOPOLIO 1 - FISSAZIONE DEL PREZZO DEL

LA POLITICA DEI PREZZI IN SITUAZIONI DI MONOPOLIO 1 - FISSAZIONE DEL PREZZO DEL BENE, CHE DETERMINERA’ IL LIVELLO DELLA DOMANDA, IN BASE ALLA LEGGE DELLA DOMANDA 2 - FISSAZIONE DELLA QUANTITA’ OFFERTA: UNA DIMINUZIONE DELL’OFFERTA DETERMINA UN AUMENTO DEL PREZZO E VICEVERSA A VOLTE IL MONOPOLISTA APPLICA UNA POLITICA DI PREZZI MULTIPLI (PREZZI DIFFERENZIATI IN BASE ALLE CATEGORIE DI COMPRATORI, DIVERSE VERSIONI DEL PRODOTTO A PREZZI DIVERSI, ECC. ) 5

L’EQUILIBRIO NEL MONOPOLIO OBIETTIVO DEL MONOPOLISTA? MASSIMO PROFITTO IL MONOPOLISTA OFFRIRA’ LA QUANTITTA’ CHE

L’EQUILIBRIO NEL MONOPOLIO OBIETTIVO DEL MONOPOLISTA? MASSIMO PROFITTO IL MONOPOLISTA OFFRIRA’ LA QUANTITTA’ CHE GLI PERMETTE DI CONSEGUIRE IL MASSIMO PROFITTO, CHE E’ DATO DALLA DIFFERENZA TRA RICAVI TOTALI E COSTI TOTALI. QUESTO PUNT DI EQUILIBRIO E’ CHIAMATO PUNTO DI COURNOT, DAL NOME DELL’ECONOMISTA CHE PER PRIMO LO HA INDIVIDUATO. 6

CLASSIFICAZIONE DEI MERCATI MONOPOLISTICI IN BASE ALLA LORO ORIGINE MONOPOLIO NATURALE MONOPOLIO DELLE RISORSE

CLASSIFICAZIONE DEI MERCATI MONOPOLISTICI IN BASE ALLA LORO ORIGINE MONOPOLIO NATURALE MONOPOLIO DELLE RISORSE MONOPOLIO LEGALE 7

MONOPOLIO NATURALE Si realizza quando i costi medi si riducono al crescere della produzione

MONOPOLIO NATURALE Si realizza quando i costi medi si riducono al crescere della produzione e i costi fissi sono elevati. Una volta realizzato l’impianto, l’impresa ha convenienza ad espandere la produzione, per ripartire i costi fissi sul maggior numero di prodotti. Se il costo medio unitario diminuisce all’aumentare della produzione, si realizzano economie di scala. Questo scoraggia l’entrata di nuove imprese sul mercato. Esempi: acqua, energia elettrica, ferrovie, ecc. Il costo marginale è irrisorio (si pensi al costo di un litro d’acqua aggiuntivo o di un passeggero in più). 8

MONOPOLIO NATURALE Se i costi fissi sono così alti da mantenere comunque il costo

MONOPOLIO NATURALE Se i costi fissi sono così alti da mantenere comunque il costo medio superiore al prezzo pagabile dai consumatori, solo lo Stato si può assumere l’onere della produzione (se si tratta di beni o servizi necessari per la collettività). 9

MONOPOLIO DELLE RISORSE Un’unica impresa detiene l’uso esclusivo di una risorsa fondamentale per la

MONOPOLIO DELLE RISORSE Un’unica impresa detiene l’uso esclusivo di una risorsa fondamentale per la produzione di un bene. 10

MONOPOLIO LEGALE Un’unica impresa detiene il diritto esclusivo alla produzione di un bene. Si

MONOPOLIO LEGALE Un’unica impresa detiene il diritto esclusivo alla produzione di un bene. Si pensi a provvedimenti amministrativi (ad esempio per la gestione di un porto o per la vendita del tabacco), alla concessione di brevetti e alla tutela delle opere d’ingegno. 11

CONFRONTO TRA CONCORRENZA PERFETTA E MONOPOLIO CONCORRENZA PERFETTA. TANTE IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI: IMPRESE

CONFRONTO TRA CONCORRENZA PERFETTA E MONOPOLIO CONCORRENZA PERFETTA. TANTE IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI: IMPRESE “PRICE TAKER”. IL PREZZO E’ DETERMINATO DAL MERCATO. MONOPOLIO. L’IMPRESA MONOPOLISTICA E’ UN’IMPRESA “PRICE MAKER”. IL PREZZO E’ DETERMINATO DAL MONOPOLISTA. 12

CONFRONTO CON LA CONCORRENZA PERFETTA Il prezzo praticato è più alto rispetto a quello

CONFRONTO CON LA CONCORRENZA PERFETTA Il prezzo praticato è più alto rispetto a quello che si avrebbe in condizioni di concorrenza perfetta. La quantità prodotta è più bassa rispetto a quella che si avrebbe in condizioni di concorrenza perfetta. Inoltre, a volte, il monopolista è poco propenso all’innovazione tecnologica e al miglioramento qualitativo del prodotto. 13

LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO STRATEGIA DELL’IMPRENDITORE PER AUMENTARE LE VENDITE E I PROFITTI VENDITA

LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO STRATEGIA DELL’IMPRENDITORE PER AUMENTARE LE VENDITE E I PROFITTI VENDITA DELLO STESSO PRODOTTO A PREZZI DIFFERENTI, DIVERSIFICANDO LE FASCE DELLA CLIENTELA (BIGLIETTI IN BASE ALLA CLASSE O AL TEMPO DI PRENOTAZIONE) 14

LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO Quali criteri per discriminare i prezzi? REDDITO, GUSTI, LUOGO GEOGRAFICO,

LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO Quali criteri per discriminare i prezzi? REDDITO, GUSTI, LUOGO GEOGRAFICO, TEMPO Forme di discriminazione di prezzo: -prezzi personalizzati -vendita a versioni -prezzi in base alla quantità -prezzi a gruppi (studenti, pensionati ecc. ) 15

LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ (energia elettrica, gas, telecomunicazioni) PRIVATIZZAZIONE + LIBERALIZZAZIONE

LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ (energia elettrica, gas, telecomunicazioni) PRIVATIZZAZIONE + LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO Scorporo della rete di distribuzione del servizio (in gestione al soggetto pubblico o regolamentata per evitare abusi di posizione dominante) e privatizzazione-liberalizzazione delle altre attività. 16

La privatizzazione dei monopoli pubblici in Italia Forme delle imprese pubbliche fino agli anni

La privatizzazione dei monopoli pubblici in Italia Forme delle imprese pubbliche fino agli anni Novanta: Aziende autonome (Anas, Ferrovie) Enti pubblici economici (Iri, Enel, Eni) Società a partecipazione statale 17

La privatizzazione dei monopoli pubblici in Italia Processo di privatizzazione. Due fasi. 1 -

La privatizzazione dei monopoli pubblici in Italia Processo di privatizzazione. Due fasi. 1 - Privatizzazione dal punto giuridico: trasformazione in società per azioni. 2 – Privatizzazione dal punto di vista economico: vendita totale o parziale dei pacchetti azionari a soggetti privati. 18

Esito della privatizzazione SOCIETA’ AD AZIONARIATO DIFFUSO (PUBLIC COMPANY) SOCIETA’ CON UN GRUPPO DI

Esito della privatizzazione SOCIETA’ AD AZIONARIATO DIFFUSO (PUBLIC COMPANY) SOCIETA’ CON UN GRUPPO DI COMANDO RISTRETTO SOCIETA’ CON GOLDEN SHARE (lo Stato mantiene una posizione strategica negli organi di amministrazione, acquisendo il diritto di nominare un amministratore con poteri particolari, attraverso la proprietà di una quota minoritaria, la “quota d’oro”). 19

L’OLIGOPOLIO 20

L’OLIGOPOLIO 20

L’oligopolio è una forma di mercato con le seguenti caratteristiche: -poche imprese di grandi

L’oligopolio è una forma di mercato con le seguenti caratteristiche: -poche imprese di grandi dimensioni -molti acquirenti -a volte caratteristiche omogenee del prodotto delle diverse imprese (petrolio, acciaio: oligopolio indifferenziato); a volte caratteristiche non omogenee, anche in conseguenza della pubblicità (automobili: oligopolio differenziato) -prezzi poco differenziati -difficoltà all’ingresso di nuove imprese: presenza di barriere all’entrata e all’uscita di imprese dal mercato. 21

Inizi del XX secolo primi oligopoli Innovazioni nei trasporti e nelle comunicazioni concentrazioni tra

Inizi del XX secolo primi oligopoli Innovazioni nei trasporti e nelle comunicazioni concentrazioni tra le imprese. Si afferma un nuovo modello di organizzazione industriale: il modello fordista. Fredrick Taylor taylorismo Henry Ford fordismo 22

FORDISMO Divisione del lavoro Catena di montaggio Aumenta la produttività del lavoro Si riducono

FORDISMO Divisione del lavoro Catena di montaggio Aumenta la produttività del lavoro Si riducono i costi di produzione 23

La riduzione dei costi di produzione determina … Una riduzione dei prezzi Salari più

La riduzione dei costi di produzione determina … Una riduzione dei prezzi Salari più alti e sicurezza del posto di lavoro CONSUMI DI MASSA 24

LE ECONOMIE DI SCALA Allargando la scala della produzione, diventa possibile ammortizzare i costi

LE ECONOMIE DI SCALA Allargando la scala della produzione, diventa possibile ammortizzare i costi fissi elevati (progettazione e acquisto degli impianti). In questo modo è possibile allungare il tratto decrescente della curva dei costi medi. 25

Nascono i grandi poli industriali (siderurgici, meccanici, chimici ecc. ) che caratterizzano lo sviluppo

Nascono i grandi poli industriali (siderurgici, meccanici, chimici ecc. ) che caratterizzano lo sviluppo economico della prima metà del Novecento. 26

PROCESSO DI CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE Cause interne Crescita di una singola impresa. Cause esterne Incorporazione

PROCESSO DI CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE Cause interne Crescita di una singola impresa. Cause esterne Incorporazione (acquisito il controllo di un’altra impresa), fusione, jointventure (accordi per realizzare insieme alcuni prodotti), concentrazione orizzontale (imprese del medesimo mercato), concentrazione verticale (imprese a monte e a valle del processo produttivo), concentrazione conglomerale o finanziaria (controllo di imprese in settori diversi). 27

UN SISTEMA SATELLITARE Spesso, intorno ai grandi poli industriali, si sviluppa una fitta rete

UN SISTEMA SATELLITARE Spesso, intorno ai grandi poli industriali, si sviluppa una fitta rete di piccole e mede imprese (PMI) imprese subfornitrici e imprese artigianali (produzioni di nicchia). Decentramento produttivo esternalizzazione di alcune fasi del processo produttivo. Questo consente di aumentare la flessibilità del lavoro e di eludere i contratti collettivi. Delocalizzazione trasferire le produzioni nei Paesi con costi inferiori (lavoro, tributi, materie prime ecc. ) e condizioni più favorevoli (normative più permissive, adempimenti burocratici più semplici ecc. ). 28

LE BARRIERE ALL’ENTRATA Di natura legale brevetti Rete di distribuzione efficiente Personale qualificato Accesso

LE BARRIERE ALL’ENTRATA Di natura legale brevetti Rete di distribuzione efficiente Personale qualificato Accesso al credito Campagne pubblicitarie 29

LE DUE FORME DI OLIGOPOLIO CONCENTRATO: poche imprese, prodotto omogeneo. OLIGOPOLIO DIFFERENZIATO O IMPERFETTO:

LE DUE FORME DI OLIGOPOLIO CONCENTRATO: poche imprese, prodotto omogeneo. OLIGOPOLIO DIFFERENZIATO O IMPERFETTO: poche imprese, prodotto differenziato, pubblicità è necessario prendere in considerazione le decisioni delle altre imprese. 30

IL PREZZO NELL’OLIGOPOLIO MERCATI FIX PRICE: il prezzo, una volta fissato, tende a mantenersi

IL PREZZO NELL’OLIGOPOLIO MERCATI FIX PRICE: il prezzo, una volta fissato, tende a mantenersi stabile per lunghi periodi di tempo. Il prezzo viene stabilito sulla base dei costi unitari di produzione (materie prime, costo del lavoro, incidenza dei costi fissi, costi di organizzazione, profitto). MARK UP PRICING PREZZO = COSTI UNITARI + MARK UP Il mark up è il margine di ricarico sui costi e dipende dal grado di concentrazione del mercato e dal potere di mercato dell’impresa. Più si è vicini ad una situazione di monopolio, più il mark up aumenta. Più si è vicini ad una situazione di concorrenza perfetta, più il mark up si riduce. 31

GLI ACCORDI COLLUSIVI: I CARTELLI Gli accordi collusivi sono accordi attraverso i quali le

GLI ACCORDI COLLUSIVI: I CARTELLI Gli accordi collusivi sono accordi attraverso i quali le imprese oligopolistiche concordano i prezzi di vendita e le quantità da produrre. Possono essere accordi taciti (ad esempio nel caso di una leadership di prezzo un’impresa stabilisce il prezzo e le altre la seguono, senza che sia stato raggiunto alcun accordo; nel caso di meeting competition un’impresa comunica, di solito attraverso la pubblicità, che i suoi prezzi non saranno mai superiori a quelli della concorrenza), oppure espliciti (ad esempio nel caso dei cartelli. Si pensi al mercato del petrolio e all’OPEC – Organization of petroleum exporting countries). 32

PRATICHE DI LIMITAZIONE DELLA CONCORRENZA E BARRIERE ALL’ENTRATA PRATICHE DETERRENTI: le impresenti sul mercato

PRATICHE DI LIMITAZIONE DELLA CONCORRENZA E BARRIERE ALL’ENTRATA PRATICHE DETERRENTI: le impresenti sul mercato cercano di scoraggiare l’entrata di nuove imprese rivali. PRATICHE RESTRITTIVE: strategie attuate per ridurre la concorrenza e per praticare prezzi maggiori di quelli consentiti dalle normali condizioni di mercato (accordi con i rivenditori all’ingrosso o al dettaglio). 33

PRATICHE DETERRENTI PREZZI PREDATORI: prezzi inferiori ai costi delle imprese rivali. POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI:

PRATICHE DETERRENTI PREZZI PREDATORI: prezzi inferiori ai costi delle imprese rivali. POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI: eccesso di capacità produttiva. 34

PRATICHE RESTRITTIVE CONTRATTI CHE CONCEDONO IL DIRITTO ESCLUSIVO A COMMERCIARE UN PRODOTTO IN UNA

PRATICHE RESTRITTIVE CONTRATTI CHE CONCEDONO IL DIRITTO ESCLUSIVO A COMMERCIARE UN PRODOTTO IN UNA DETERMINATA ZONA CONTRATTI CHE OBBLIGANO IL RIVENDITORE A NON VENDERE I PRODOTTI RIVALI CONTRATTI VINCOLANTI: IL CONSUMATORE E’ OBBLIGATO AD ACQUISTARE ALTRI BENI COMPLEMENTARI DELLA STESSA IMPRESA 35

LA FORMAZIONE DEL PREZZO NEI SERVIZI Se la regola del mark up si applica

LA FORMAZIONE DEL PREZZO NEI SERVIZI Se la regola del mark up si applica bene alla formazione del prezzo dei prodotti industriali, essa risulta assai meno efficace per spiegare il prezzo dei servizi, che dipende soprattutto dalla disponibilità del consumatore a pagare, e quindi più dall’andamento della domanda, che dalla struttura dei costi di produzione. 36

I CARATTERI DEL SERVIZIO INTANGIBILITÀ DEL PRODOTTO: il consumatore valuta la gentilezza, la comodità,

I CARATTERI DEL SERVIZIO INTANGIBILITÀ DEL PRODOTTO: il consumatore valuta la gentilezza, la comodità, la bontà ecc. SIMULTANEITÀ TRA PRODUZIONE E CONSUMO: non è possibile fronteggiare variazioni della domanda con le scorte di magazzino. ETEROGENEITÀ DELLA QUALITÀ 37

LA FORMAZIONE DEL PREZZO NEI SERVIZI Nel caso dei servizi, a fronte di un

LA FORMAZIONE DEL PREZZO NEI SERVIZI Nel caso dei servizi, a fronte di un incremento della domanda, si risponde con le liste di attesa o con la formazione di code e con la flessibilità del lavoro (part time, contratti atipici ecc. ). 38

MONOPSONIO E MONOPOLIO BILATERALE 39

MONOPSONIO E MONOPOLIO BILATERALE 39

IL MONOPSONIO E’ UNA FORMA DI MERCATO IN CUI VI E’ UN UNICO GRANDE

IL MONOPSONIO E’ UNA FORMA DI MERCATO IN CUI VI E’ UN UNICO GRANDE ACQUIRENTE E MOLTI PICCOLI FORNITORI. IL MONOPOLIO BILATERALE E’ UNA FORMA DI MERCATO IN CUI VI E’ UN SOLO VENDITORE ED UN SOLO COMPRATORE. 40