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Savina Raynaud savina. raynaud@unicatt. it Proprietà e relazioni di nomi e verbi. Un excursus

Savina Raynaud savina. raynaud@unicatt. it Proprietà e relazioni di nomi e verbi. Un excursus tra filosofia grammatica e linguistica GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 1

Panoramica • Una cosa da bebè: acquisire nomi, prima di ogni altra parola •

Panoramica • Una cosa da bebè: acquisire nomi, prima di ogni altra parola • Una cosa da bambini delle elementari: riconoscere nomi e verbi • Una cosa da filosofi, e grammatici, già millenni fa: interrogarsi su che cosa sono nomi e verbi • Una cosa che ormai può essere fatta da un software e da chi lo programma: part of speech tagging • Una cosa difficilissima per chi ha perso la parola: trovare il nome giusto, comporlo con il verbo giusto • Una cosa da fare subito: provare a spiegare perché nomi e verbi sono così importanti GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 2

Baby talk • https: //www. youtube. com/watch? v=gpu. RWt. L BVqk • Dai fatti

Baby talk • https: //www. youtube. com/watch? v=gpu. RWt. L BVqk • Dai fatti al pensarli GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 3

Una categorizzazione antica e sempre in fieri del fluire discorsivo • Dalla filosofia occidentale,

Una categorizzazione antica e sempre in fieri del fluire discorsivo • Dalla filosofia occidentale, ma non solo • alla grammatica classica e, quasi senza sussulti, alla grammatica delle lingue moderne • Dalle grammatiche alla teoria linguistica, alla filosofia del linguaggio e alla semantica • Dalla semantica all’ontologia e alla logica *** Distinguere riconoscibilità d’uso e di funzione e impegno definitorio GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 4

Platone, Cratilo (1 a metà IV sec. a. C. ) 1 • Contesto sofistico

Platone, Cratilo (1 a metà IV sec. a. C. ) 1 • Contesto sofistico • Ermogene: «Ebbene Socrate, Cratilo va sostenendo che vi è per ciascuna delle cose che sono [τῶν ὄντων] una giustezza [ὀρθότης] di nome insita per natura nella cosa stessa. » (383 a) • Socrate: « … Il nome è dunque uno strumento atto ad insegnare e a distinguere l’essenza [Ὄνομα ἄρα διδασκαλικόν τί ἐστιν ὄργανον καὶ διακριτικὸν τῆς οὐσίας] , così come la spola distingue la struttura del tessuto. » (388 c) • «Allora, o Ermogene, non di qualsiasi uomo è il porre nome alle cose, bensì di un qualche tecnico, artefice di nomi. Costui sarà, come sembra, il legislatore [ὁ νομοθέτης], che è il più raro dei tecnici [τῶν δημιουργῶν] fra gli uomini. » (389 a) GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 5

Platone, Cratilo – 2 • «Ma sarà mai possibile assegnargli [al bello, al buono

Platone, Cratilo – 2 • «Ma sarà mai possibile assegnargli [al bello, al buono ecc. ] nome veramente giusto [ὀρθῶς], se continuamente ci si sottrae nel suo essere e nelle sue qualità? » (439 d) • «Io credo che non sia facile capire …. , ma credo anche non sia da uomo assennato [νοῦν ἔχοντος ἀνθρώπου] curare se stessi e la propria anima rivolgendosi ai nomi [ἐπιτρέφαντα ὀνόμασιν ἁυτὸν καὶ τὴν ἁυτοῦ φυχὴν], affidarsi ad essi e a coloro che li hanno posti, ostinarsi sulle proprie posizioni credendo di conoscere la realtà, e al tempo stesso svalutare [καταγιγνώσκειν] se stessi e le cose, come se non vi fosse in esse nulla di stabile e di sano, ma tutte rotolassero [ῥεῖ] come vasi d’argilla…» (440 c) GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 6

La non-ortogonalità dei nomi alle cose GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC,

La non-ortogonalità dei nomi alle cose GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 7

Aristotele, Dell’espressione (2 a metà IV sec. a. C. ) • «Il nome è

Aristotele, Dell’espressione (2 a metà IV sec. a. C. ) • «Il nome è così suono della voce, significativo per convenzione, il quale prescinde dal tempo ed in cui nessuna parte è significativa, se considerata separatamente» (2, 20 -22) • « Verbo, d’altra parte, è il nome, che esprime inoltre una determinazione temporale; le sue parti non significano nulla separatamente, ed esso risulta sempre espressione caratteristica ci ciò che si dice di qualcos’altro. » (3, 1 -3) tra. d. Colli, Laterza GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 8

Donato, Ars minor (320 -380 d. C. ) -1 De Nomine • Nomen quid

Donato, Ars minor (320 -380 d. C. ) -1 De Nomine • Nomen quid est? • Pars orationis cum casu corpus aut rem proprie communiterve significans. • Nomini quot accidunt? Sex. Quae? Qualitas conparatio genus numerus figura casus. http: //www. intratext. com/IXT/LAT 0192/_P 1. HTM GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 10

Donato, Ars minor - 2 De Verbo • Verbum quid est? • Pars orationis

Donato, Ars minor - 2 De Verbo • Verbum quid est? • Pars orationis cum tempore et persona sine casu aut agere aliquid aut pati aut neutrum significans. • Verbo quot accidunt? Septem. Quae? Qualitas coniugatio genus numerus figura tempus persona. http: //www. intratext. com/IXT/LAT 0192/_P 3. HTM GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 11

Prisciano e la Grammatica, formella del Campanile di Giotto, Luca della Robbia, 1437 -1439,

Prisciano e la Grammatica, formella del Campanile di Giotto, Luca della Robbia, 1437 -1439, Firenze GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 12

Prisciano, Institutiones Grammaticae (VI secolo) • Nomen est pars orationis, quae unicuique su biectorum

Prisciano, Institutiones Grammaticae (VI secolo) • Nomen est pars orationis, quae unicuique su biectorum corporum seu rerum communem vel propriam qualitatem distribuit […] nomen quasi notamen, quod hoc notamus uniuscuiusque substantiae qualitatem , et communem […] propriam vero. (lib. II) • Verbum est pars orationis cum temporibus et modis, sine casu, agendi vel patiendi significativus. (lib. VIII) GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 13

I modisti e le grammatiche speculative • § 15: Modus significandi essentialis generalissimus nominis

I modisti e le grammatiche speculative • § 15: Modus significandi essentialis generalissimus nominis est modus significandi per modum entis et determinatae apprehensionis. • § 16: Nomen ergo est pars orationis significans per modum entis vel determinatae apprehensionis. Tommaso di Erfurt, Tractatus de modis significandi, XIV secolo GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 14

Constructio et constructibilia • § 90: Constructio est constructibilium unio ex modis significandi et

Constructio et constructibilia • § 90: Constructio est constructibilium unio ex modis significandi et intellectu causata ad exprimendum mentis conceptum compositum finaliter adinventa. • § 88: constructio causatur ex dependentia unius constructibilis ad alterum; sed una dependentia non est nisi duorum, scilicet dependentis et determinantis; ergo unius constructionis non sunt nisi duo constructibilia principalia, scilicet dependens et terminans. Tommaso di Erfurt, Tractatus de modis significandi GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 15

Per ricapitolare • Fatti/cose e loro «giusti» nomi : le cautele di Socrate •

Per ricapitolare • Fatti/cose e loro «giusti» nomi : le cautele di Socrate • Nomi e verbi: le definizioni aristoteliche, a partire da ciò che sta nella voce ed è significativo • Categorizzazioni grammaticali (Donato, Prisciano, Tommaso di Erfurt): descrizioni delle proprietà accidentali, ma soprattutto ruoli semantici, modi di significare, entro il discorso = partes orationis GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 16

Sullo sfondo • Principio di economia delle lingue e rilevanza astrattiva: a un nome

Sullo sfondo • Principio di economia delle lingue e rilevanza astrattiva: a un nome (e a un verbo), a un’idea, corrispondono molti enti, molte azioni o passioni • Nomi e verbi sono le «colonne» della significazione, in qualche modo corrispondenti a diversi ordini ontologici e alle loro mutue relazioni GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 17

La rivoluzione copernicana di Port-Royal • «Les objets de nos pensées sont ou les

La rivoluzione copernicana di Port-Royal • «Les objets de nos pensées sont ou les choses, comme la terre, le soleil, l’eau, le bois, ce qu’on appelle ordinairement substance; ou la manière des choses, comme d’être rond, d’être rouge, d’être dur, d’être savant, etc. , ce qu’on appelle accident […] • C’est ce qui a fait la principale différence entre les mots qui signifient les objets des pensées: car ceux qui signifient les substances ont été appelés noms substantifs; et ceux qui signifient les accidents, en marquant le sujet auquel ces accidents conviennent, noms adjectifs. • Voilà la première origine des noms substantifs et adjectifs. Mais on n’en est pas demeuré là…» Arnauld et Lancelot, Grammaire générale et raisonnée, 1660, ch. 2 GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 18

Port-Royal e la correzione di rotta • «… et il se trouve qu’on ne

Port-Royal e la correzione di rotta • «… et il se trouve qu’on ne s’est pas tant arrêté à la signification qu’à la manière de signifier. Car, parce que la substance est ce qui subsiste par soi-même, on a appelé noms substantifs tous ceux qui subsiste par eux-même dans le discours, sans avoir besoin d’un autre nom, encore même qu’ils signifient des accidents. Et au contraire on a appelé adjectifs ceux mêmes qui signifient des substances, lorsque par leur manière de signifier ils doivent être joints à d’autres noms dans le discours. » • V. couleur vs. humain GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 19

Port-Royal e il dualismo gnoseologico • «Jusqu’ici, nous avons expliqué les mots qui signifient

Port-Royal e il dualismo gnoseologico • «Jusqu’ici, nous avons expliqué les mots qui signifient les objets de pensées: il reste à parler de ceux qui signifient la manière des pensées, qui sont les verbes, les conjonctions, et le interjections. • La connaissance de la nature du verbe dépend de ce que nous avons dit […], que le jugement que nous faisons des choses [la terre est ronde] enferme nécessairement deux termes, l’un appelé sujet […] et l’autre appelé attribut […], et de plus, la liaison entre ceux deux termes, qui est proprement l’action de notre esprit qui affirme l’attribut du sujet. • Et c’est proprement ce que c’est que le verbe: un mot dont le principal usage est de signifier l’affirmation» Arnauld et Lancelot, Grammaire générale et raisonnée, 1660, ch. 13 GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 20

Le obiezioni di Alessandro Manzoni (1840 ca. ) «Che il linguaggio deva avere una

Le obiezioni di Alessandro Manzoni (1840 ca. ) «Che il linguaggio deva avere una corrispondenza con ciò che accade nella mente, non c’è dubbio; è certo ugualmente che nel linguaggio ci dev’essere un mezzo, o de’ mezzi adatti a ciò; ma per poter affermare che questo mezzo abbia a esser necessariamente una distinzione de’ vocaboli, non basta quella simmetria estrinseca tra le due cose, che dà nell’occhio alla prima; bisognerebbe riconoscer tra di loro un nesso essenziale, e che escludesse la possibilità d’ogni altro mezzo. Ora, chi mai vorrebbe affermare a priori che repugni all’essenza del vocabolo di poter significare promiscuamente, e gli oggetti de’ nostri pensieri e la forma de’ nostri pensieri? Ma che dico? gli autori medesimi, dopo aver detto che i vocaboli della seconda categoria significano la forma e la maniera de’ vocaboli, soggiungono: quantunque spesso non la significhino sola, ma insieme con l’oggetto, come faremo vedere. E, nel far quest’osservazione, non badarono all’avvertimento che c’era riposto; cioè che i fondamenti dell’arte di parlare dovevano esser cercati altrove che in una distinzione de’ vocaboli in due categorie. » Cit. da R. Zama, Manzoni e la Grammaire di Port-Royal, RFNS 2016, 196 -7 GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 21

Humboldt (1767 -1835) sul verbo «Il verbo […] si distingue nettamente dal nome e

Humboldt (1767 -1835) sul verbo «Il verbo […] si distingue nettamente dal nome e dalle altre parti del discorso che possono comparire nella frase semplice, perché solo ad esso è affidato l’atto del porre sintetico sotto forma di funzione grammaticale. […] Tutte le altre parole della frase sono per così dire materia che attende, inerte, di essere collegata, mentre solo il verbo è il centro che contiene e diffonde vita. […] in modo tale che […] quel che era semplicemente concepito come congiungibile divenga uno stato o un processo nella realtà. Non si pensa semplicemente alla caduta del fulmine, ma è il fulmine stesso che si abbatte […]. Il pensiero, se è lecito esprimersi in modo così figurato, abbandona con il verbo l’intimità della sua dimora, per fare il suo ingresso nella realtà. » La diversità delle lingue (1836) § 21 GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 22

Dalle grammatiche comparate alla UG • Il comparativismo • Lo psicologismo (Steinthal) • L’antipsicologismo

Dalle grammatiche comparate alla UG • Il comparativismo • Lo psicologismo (Steinthal) • L’antipsicologismo (Frege, Husserl) • Convergenze parallele? !? GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 23

Frege, «le espressioni» • Nomi propri sui generis • Enunciati dichiarativi e das Sosein,

Frege, «le espressioni» • Nomi propri sui generis • Enunciati dichiarativi e das Sosein, the so-andso (Russell) • L’intercambiabilità nomi – proposizioni e i limiti del proposizionalismo GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 24

Marty e i «suggestivi di rappresentazioni» • I Vorstellungssuggestive • Le frasi senza soggetto

Marty e i «suggestivi di rappresentazioni» • I Vorstellungssuggestive • Le frasi senza soggetto • La tesi del non parallelismo tra linguaggio e pensiero GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 25

Mathesius • Le frasi senza verbo; l’ellissi: quod non dictum tamen cogitatur • Sundén:

Mathesius • Le frasi senza verbo; l’ellissi: quod non dictum tamen cogitatur • Sundén: i diversi tipi di predicazione • Sintassi formale e funzionale • Tra analisi grammaticale e analisi logica: quello che le diverse lingue dicono e non dicono, e dove solo la logica (inferenziale) può arrivare GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 26

Frege • Predicare qualcosa di qualcos’altro NON è sempre giudicare • Quando si giudica

Frege • Predicare qualcosa di qualcos’altro NON è sempre giudicare • Quando si giudica si saturano funzioni a uno o più posti così assegnando loro valori di verità • Designare è attribuire a «nomi propri» o enunciati assertivi una semantica bidimensionale: senso (pensiero) e denotazione (riferimento oggettuale) • La questione dell’esistenza dei designati: presupposta (Frege) o implicata (Russell)? GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 27

La relazione sintattica • Chiaroscuri dello strutturalismo: l’esclusione della sintassi da parte di Saussure

La relazione sintattica • Chiaroscuri dello strutturalismo: l’esclusione della sintassi da parte di Saussure • Una via europea alla sintassi: Bühler e la psicologia, l’organizzazione del pensiero • Mathesius e la funzione dell’ordine delle parole, in lingue diverse • Il Circolo Linguistico di Praga: «La struttura sintagmatica fondamentale è la predicazione» (Tesi del ‘ 29, 2. b) GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 28

La grammatica a dipendenze Il NLP e il part of speech tagging Il verbo

La grammatica a dipendenze Il NLP e il part of speech tagging Il verbo e i suoi nodi La risoluzione dell’ellissi Sinclair, Firth 1957 e la corpus linguistics: «You shall know a word by the company it keeps» ; « collocation as actual words in habitual company » • La convertibilità dei formati delle grammatiche per l’annotazione automatica • • GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 29

Il primato della sintassi nella tradizione generativa • Chomsky e l’impegno a combattere l’antimentalismo

Il primato della sintassi nella tradizione generativa • Chomsky e l’impegno a combattere l’antimentalismo • Le radici comportamentistiche dell’esclusione della semantica: il mentale non è osservabile • La lunga censura della semantica nella ricerca linguistica, le aporie, lo scetticismo semantico; cfr. Rigotti 1972: 85 (SILTA): «L’indagine che qui esponiamo, a dispetto del titolo [Il significato dell’articolo in italiano] non è semantica. Questo perché intende essere autenticamente linguistica. » GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 30

Le radici culturali della GG • Vienna anni ‘ 30, Carnap vs. Bühler •

Le radici culturali della GG • Vienna anni ‘ 30, Carnap vs. Bühler • Linguaggi formali vs. lingue storico-naturali • Automatismi vs. creatività vs. disturbi e patologie GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 31

Prospettive acquisizionali • «[…] the sameness I have in mind here is merely the

Prospettive acquisizionali • «[…] the sameness I have in mind here is merely the sameness that is tested by smoothness of dialogue, and not a sameness of hidden meanings. The child learns this apparatus by somehow getting a tentative and faulty command of a couple if its component devices, through imitation or analogy perhaps, and then correcting one against the continuing barrage of adult precept and example, and going on in this way until he has a working system meeting social standards. This is a vague picture of how it has to be. [. . . ] This referential part of language learning needs to be better understood because it is so central to our conceptual scheme» Quine, The Roots of Reference , 1973: 84 GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 32

Stadi di acquisizione lessicale • Nelle prime fasi dello sviluppo del linguaggio l’intero repertorio

Stadi di acquisizione lessicale • Nelle prime fasi dello sviluppo del linguaggio l’intero repertorio lessicale dei bambini risulta composto in modo prevalente da nomi, che sono inerentemente associati con la funzione della referenza. • I risultati sperimentali sono a questo proposito molto esplicativi G. Basile, Può darsi una semantica senza pragmatica o viceversa? Cosa accade nel processo di denominazione, 2005 GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 33

Quattro stadi nello sviluppo lessicale del bambino • a) Routines e giochi di parole

Quattro stadi nello sviluppo lessicale del bambino • a) Routines e giochi di parole • b) Referenza. Quando il vocabolario espressivo cresce da circa 50 a 200 parole la stragrande maggioranza delle parole sono nominali. • c) Predicazione. Verbi e aggettivi sono molto rari nei primi due periodi dello sviluppo lessicale e costituiscono tra lo 0 e il 5% di tutte le parole prodotte dalla maggior parte dei bambini. Queste categorie subiscono un notevole aumento dopo le prime 100 parole ca. • d) Grammatica. Anche le parole che esprimono delle funzioni grammaticali sono estremamente rare nei primi stadi dello sviluppo lessicale. Bates et al. (1994) riferiscono che questi termini costituiscono meno del 5% di tutte le parole nel primo e nel secondo anno di vita. Questi dati sembrano confermare l’ipotesi forte di Dedre Gentner (1982), per cui i nomi concreti precedono i verbi nel primo sviluppo del linguaggio perché sono più facili da afferrare (sono basati su oggetti concreti e interi che – per dir così – “mantengono il loro stato” abbastanza a lungo per fare da supporto all’apprendimento della parola) G. Basile, ibid. GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 34

Il farsi e il disfarsi del linguaggio • Jakobson 1941 e le ricerche d’archivio

Il farsi e il disfarsi del linguaggio • Jakobson 1941 e le ricerche d’archivio a Boston di Giuseppe D’Ottavi (documentazione da ospedali parigini) • Selezione paradigmatica e costruzione sintagmatica • Bühler e la sua originalità GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 35

La bimillenaria calamità dell’ellissi • • Punto di vista descrittivo Punto di vista normativo

La bimillenaria calamità dell’ellissi • • Punto di vista descrittivo Punto di vista normativo Principio di cooperazione Afasie fluenti e disfluenti GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 36

Il principio dell’evocazione dei frame • Charles Filllmore, la semantica cognitiva e Frame. Net:

Il principio dell’evocazione dei frame • Charles Filllmore, la semantica cognitiva e Frame. Net: https: //framenet. icsi. berkeley. edu/fndrupal/ GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 37

Convergenze parallele? • O piuttosto punte dell’iceberg, osservate da punti diversi, che invitano a

Convergenze parallele? • O piuttosto punte dell’iceberg, osservate da punti diversi, che invitano a un’immersione in profondità, pure glaciali, capace di riservare sorprese di grande interesse per tutti? GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 38

Grazie! GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 39

Grazie! GLIILLI - Nome e Verbo - Milano, UCSC, 30. 11. 18 39