Riflessioni approfondimenti ed elementi di tecnica della Relazione

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Riflessioni, approfondimenti ed elementi di tecnica della “Relazione Educativa” prof. Roberto Bombardelli Area di

Riflessioni, approfondimenti ed elementi di tecnica della “Relazione Educativa” prof. Roberto Bombardelli Area di Professionalizzazione Gruppo quinte “Disabilità” Rovereto, ottobre 2007

Premessa: Oltre il bisogno il desiderio: Il fare è legato a “qualcuno”….

Premessa: Oltre il bisogno il desiderio: Il fare è legato a “qualcuno”….

Scoprire la DOMANDA dietro il gesto problematico: una domanda d’amore…

Scoprire la DOMANDA dietro il gesto problematico: una domanda d’amore…

Comunicare in “assoluta apertura”…

Comunicare in “assoluta apertura”…

Esporsi alle dissonanze (non dare etichette)…

Esporsi alle dissonanze (non dare etichette)…

Togliere e/ma sostituire. Il bilancio affettivo non deve chiudersi “in rosso” (crescita come processo

Togliere e/ma sostituire. Il bilancio affettivo non deve chiudersi “in rosso” (crescita come processo progressivo di acquisizione e di perdita)…

La relazione “parla” il linguaggio della musica. (Osservare/ascoltare il “come” più che il messaggio

La relazione “parla” il linguaggio della musica. (Osservare/ascoltare il “come” più che il messaggio verbale: flusso)…

Il successo crea motivazione…

Il successo crea motivazione…

L’errore del “calo affettivo” (si può dire di no anche con amore)…

L’errore del “calo affettivo” (si può dire di no anche con amore)…

Valutare i costi del cambiamento (non e' importante quanto uno da', ma quanto investe

Valutare i costi del cambiamento (non e' importante quanto uno da', ma quanto investe nel darlo)…

Bisogno di contenimento: chi contiene non deve disperdere…

Bisogno di contenimento: chi contiene non deve disperdere…

Predefinire eventuali risposte sanzionaltore

Predefinire eventuali risposte sanzionaltore

Nella relazione, qualsiasi rottura si può riparare…

Nella relazione, qualsiasi rottura si può riparare…

Il gruppo come leva

Il gruppo come leva

prof. Roberto Bombardelli Area di Professionalizzazione Gruppo quinte “disabilità” Rovereto, settembre 2007 DIALOGO PROFESSIONALE

prof. Roberto Bombardelli Area di Professionalizzazione Gruppo quinte “disabilità” Rovereto, settembre 2007 DIALOGO PROFESSIONALE

(SETTING) COSTRUIRE I COLLOQUI IN MANIERA (SE POSSIBILE) NON OCCASIONALE. ATTENZIONE AGLI ASPETTI CONTESTUALI

(SETTING) COSTRUIRE I COLLOQUI IN MANIERA (SE POSSIBILE) NON OCCASIONALE. ATTENZIONE AGLI ASPETTI CONTESTUALI (AMBIENTE DEL SETTING). ATTENZIONE ALLE VARIABILI INTERATTIVE ANALOGICHE. CLIMA TRASPARENTE E NON GIUDICANTE PER NON ALIMENTARE RESISTENZE. FISSARE IMPEGNI E DEFINIRE DATE DI ULTERIORI RISCONTRI (INCONTRI, VERIFICHE…). COMMIATO CORTESE ED ACCOMPAGNAMENTO DELLA PERSONA.

COSA EVITARE DISTURBI; SOTTOVALUTARE I DEFICIT DELL’UTENTE (PER NON PREGIUDICARE LA COMPRENSIONE, ESEMPIO DISABILI

COSA EVITARE DISTURBI; SOTTOVALUTARE I DEFICIT DELL’UTENTE (PER NON PREGIUDICARE LA COMPRENSIONE, ESEMPIO DISABILI SENSORIALI); ASCOLTARE SENZA CONFERMARE; FORMULARE GIUDIZI; RIFIUTARE TROPPO DECISAMENTE; BANALIZZARE (RISATINE) O FALSAMENTE INCORAGGIARE; EVITARE GENERALIZZAZIONI;

CONSIGLIARE RAPIDE SOLUZIONI (INVECE: “PROVI E POI MI FACCIA SAPERE O MEGLIO, PROVIAMO A

CONSIGLIARE RAPIDE SOLUZIONI (INVECE: “PROVI E POI MI FACCIA SAPERE O MEGLIO, PROVIAMO A VEDERE COME VA E POI NE PARLIAMO”); NON ASSUMERSI IMPEGNI ESTEMPORANEAMENTE (PRIMA DI AVERNE VALUTATE LE CONSEGUENZE).

ALTRE INDICAZIONI/CONDIZIONI PER LA CONDUZIONE DEL DIALOGO PROFESSIONALE Empatia (comprensione dei sentimenti, sentire l’altro

ALTRE INDICAZIONI/CONDIZIONI PER LA CONDUZIONE DEL DIALOGO PROFESSIONALE Empatia (comprensione dei sentimenti, sentire l’altro oltre ogni valutazione); provare a riprodurre (rivisualizzarsi) i sentimenti altrui (attenzione allo sguardo e alla conferma); è meglio parlare di capacità empatica che di empatia dell’operatore; cercare di entrare nel mondo dell’utente

riformulazione (tipico nella supervisione); seguire molto il “come” del dialogo che ne costituisce il

riformulazione (tipico nella supervisione); seguire molto il “come” del dialogo che ne costituisce il vero oggetto; considerare unica la persona; chiarire i propri atti-comportamenti nella metacomunicazione (esempio dell’orologio);

coerenza (attenti all’orologio o al ritmo dell’eloquio; controllo della respirazione); attenzione al contesto dove

coerenza (attenti all’orologio o al ritmo dell’eloquio; controllo della respirazione); attenzione al contesto dove avviene il colloquio e concentrarsi sulla funzione del colloquio; non estrapoliamo la comunicazione dal suo contesto; ascoltare per il 70% circa del tempo; il silenzio (da non riempire, semmai spiegare);

riaffermare, “Sì, giusto, la situazione mi sembra così”… rispecchiare “Ma che ne pensi…su ciò”;

riaffermare, “Sì, giusto, la situazione mi sembra così”… rispecchiare “Ma che ne pensi…su ciò”; chiarificare “non lasciare equivoci”; verifica contestuale (“Vuole dire che…. ? )”; focalizzare (ritornare sul discorso principale): attenti alle diversioni e ai giri attorno al nucleo del problema per il timore e contemporaneamente la voglia di esprimerlo); riassumere;

usare i condizionali; fare scegliere tra più soluzioni (con i bambini); proporre; rendersi disponibile

usare i condizionali; fare scegliere tra più soluzioni (con i bambini); proporre; rendersi disponibile per la verifica; ricordare la funzione della provocazione; Inserire il “…noi, signor/a…. ”.

ALTRI ELEMENTI: Taratura del tono emotivo: il nontrattamento della persona. Riconoscere la realtà dei

ALTRI ELEMENTI: Taratura del tono emotivo: il nontrattamento della persona. Riconoscere la realtà dei sentimenti; non negarli. Evitare paragoni sfavorevoli.